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AEREI SEMPRE PIU' "LENTI"

Durante la Seconda Guerra Mondiale, nei momenti critici del conflitto in cui si richiedevano uomini ma anche mezzi per combattere di più e con maggiore efficacia il nemico, la produzione bellica era cresciuta a regimi spaventosi. Una quindicina o poco più erano gli FW190 oppure i Messerschmitt 109 prodotti giornalmente, assicurando un continuo sostentamento della Luftwaffe. I numeri erano simili, forse di poco inferiori, anche nel Regno Unito. Con questa premessa il contrasto con la situazione attuale risulterà più marcato; infatti nei tempi moderni lo sviluppo tecnologico ha raggiunto livelli inimmaginabili fino a pochi decenni fa, e anche se tanto c'è ancora da fare, questo permette in campo industriale produzioni ad altissimi ritmi. Eppure in campo aeronautico c'è stata una rivoluzione nel verso opposto: 50 anni fa si producevano 15 aerei al giorno, oggi per le industrie medie circa un paio al mese. E anche i tempi di sviluppo di un progetto non sono inferiori ai 20-25 anni. Questo perchè oramai l'aereo è diventato una cellula sulla quale gioca un ruolo fondamentale la parte tecnologica, non quella meccanica o strutturale, che conserva la sua importanza ma che per la concezione attuale passa in secondo piano. Una fusione tra un' ottima avionica e un curatissimo allestimento tecnologico sono ovviamente la situazione migliore, ma ciò comporta per tutti i programmi un grosso innalzamento dei costi ed un aumento dei tempi di sviluppo. Esempi lampanti sono gli F-22 Raptor e i Comanche per gli Stati Uniti, anche se possiamo guardare in casa nostra all'Eurofighter che ha finalmente lasciato alle spalle molti suoi problemi provocati dalle titubanze di molti. Si può notare, nel caso dei primi due, che l'USAF e l'US Army stiano man mano riducendo il numero di velivoli commissionati; stiamo quindi assistendo ad una fase in cui le produzioni sono lente, gli sviluppi estenuanti e spesso abortiti a causa dei costi da supportare, ed in cui i requisiti calano sempre più... il numero delle macchine per soddisfare i requisiti è sempre minore, in quanto i mezzi sono sempre più vicini alla perfezione, hanno grande disponibilità, grande mobilità che quindi permette a un numero minore di velivoli di svolgere i compiti che qualche decennio fa ne richiedeva dozzine. E quando gli aerei civili riusciranno a sviluppare velocità superiori a Mach 1 (e prima o poi succederà), le compagnie aeree avranno bisogno di meno mezzi da mantenere, tagliando le ordinazioni. Già ora si sta vedendo che alcune industrie soffrono sul mercato (Dornier), che tutto ciò in futuro porti alla fine di tutte le aziende costruttrici e alla costituzione di un unico colosso internazionale la cui produzione tocchi tutti i campi?