Home              Lista Aerei A.M.                Editoriale            Aerei dal Mondo               Industria             Civile


BILANCIO DIFESA 2002

Il bilancio per la Difesa 2002 prevede lo stanziamento di 36,500 miliardi di vecchie lire (circa 18,5 miliardi di €), con un incremento del 7,1% rispetto ai 34 miliardi dell'anno 2001. A tale notizia numerosi pacifisti si sono indignati, sottolineando come si stia assisstendo a una sorta di corsa agli armamenti e chiedendo, come da anni fanno, il disarmo. Questa soluzione mi sembra altamente ridicola e autolesionista ed ora ne spiegherò i motivi. Prendiamo come esempio il tragico attentato dell'11 settembre nei cieli di New York e Washington. Con un investimento nella Difesa ancor maggiore (il che non include l'acquisto di bombe, associazione di idee spontanea per molte persone) si sarebbero resi disponibili mezzi di comunicazione e di sorveglianza del traffico aereo ancor più sofisticati, permettendo a mio avviso di osservare attentamente i 4 aerei dirottati e, dopo l'inaspettata immolazione del primo, si sarebbe potuto agire contro i restanti (come è forse accaduto al quarto Boeing). Vi sono inoltre numerosi popoli, o singoli fanatici, che hanno intenzioni ostili e il disarmo servirebbe solo a lasciarli scorrazzare liberi e felici, quindi finchè esso non sarà generale (e ciò è un'utopia), gli Stati più potenti ed anche più miniacciati non potranno mai privarsi di un sistema di difesa. Un altro punto che mi preme sottolineare è questo: non di può giudicare con tanta semplicità e frivolezza il bilancio della difesa del 2002; sanno, i signori pacifisti, che da questi 36 miliardi vanno sottratti circa 12'000 miliardi di lire (il 45%circa) per gli stipendi??Sanno che circa 5500-6000 miliardi sono destinati ai Carabinieri (vogliono privarci anche della pubblica sicurezza forse?)?Sanno che 1500 miliardi sono destinati alle pensioni di guerra, agli eroi dell '40-'45??Sanno che il 23% dei fondi assegnati alla Funzione Difesa (Aeronautica+Marina+Esercito) sono destinati al funzionamento dei mezzi?? Per riassumere, il denaro destinato agli investimenti ha avuto un rialzo del solo 3% rispetto all'anno precedente, che con l'inflazione e l'aumento dei costi dei materiali si può considerare pari al 2001. E' anche importante notare però come sia necessaria una progressiva crescita degli stanziamenti in quanto ci si sta avviando alla "professionalizzazione" dell'Esercito, in cui sarà abolita la leva; i nuovi fanti riceveranno uno stipendio di una certa consistenza e la somma di tutti questi supera abbondantemente le spese che deve oggi affrontare quest'Arma.

Anche nel caso in cui si volesse un drastico abbassamento delle spese militari, bisogna tener conto dei posti di lavoro che si perderebbero: oggi circa 40'000 dipendenti lavorano nel settore aeronautico (e ben di più sono coloro che operano in campo navale e di armi) e un calo dei fondi del governo creerebbe un calo delle commesse, con la successiva cassa integrazione e/o il licenziamento degli operai. Quando si parla di disarmo, si tiene conto anche di questi fattori?

Per concludere mi preme sottolineare che al giorno d'oggi le tre Armi italiane non sono coinvolte in bombardamenti, uccisioni e così via (caso a parte la guerra del Kossovo, in cui comunque non vi sono stati da parte italiana errori nello sgancio delle bombe), bensì hanno come compito principale funzioni di peace keeping, di mantenimento della pace; in aree ad alto rischio quali i Balcani, quasi 9000 soldati italiani ogni giorno operano affinchè non si riaccendano focolai di vendetta e con la loro presenza aiutano le popolazioni locali a conoscere la pace. Senza quindi i contingenti militari delle nazioni "guida" probabilmente i territori balcanici sarebbero tutt'ora in lotta e ciò dimostra come il disarmo dell'Italia o dell'Europa potrebbe generare guerre altrove. Quindi, alla domanda "Disarmo?" rispondiamo: "No, grazie".