Massacrato

"Dal momento che arrivo ad essere un uomo che fa la guerra, non è l'idea d'uccidere o d'essere ucciso che mi tormenta: ero un uomo che non voleva altro per sè se non i rapporti con l'assoluto, l'assoluto che era rappresentato dalla morte, non dal pericolo, che era rappresentato da quella tragedia che portava l'uomo a incontrarsi nel massacro."

(Ungaretti, "Il porto sepolto", in: Vita di un Uomo, Mondadori, 1992, pag.520)

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