Volontà di vivere

"Non sono il poeta dell'abbandono alle delizie del sentimento, sono uno abituato a lottare, e devo confessarlo, gli anni vi hanno portato qualche rimedio - sono un violento: sdegno e coraggio di vivere sono stati la traccia della mia vita. Volontà di vivere nonostante tutto, stringendo i pugni, nonostante il tempo, nonostante la mente. Potrei così commentare Agonia, Pellegrinaggio, quelle poesie del primo momento di "Lacerba", o quelle già del Porto sepolto, dove mi scopro e mi identifico, dentro gli orrori della guerra, dell'uomo di pena e, come tale, Ungaretti, uomo di pena, mi parrà di dovermi anche in seguito, sempre, identificare."

(Ungaretti, "L'Allegria", in: Vita di un uomo, Mondadori, 1992, pag.520)

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