Sillabe dei versi
- I versi prendono il nome dal numero delle sillabe (s)
che li costituiscono:
- trisillabo o ternario (3 s)
- quadrisllabo o quaternario (4 s)
- quinario (5 s)
- senario (6 s)
- settenario (7 s)
- ottonario (8 s)
- novenario (9 s)
- decasillabo (10 s)
- endecasillbo (11 s)
- I versi con un numero superiore sono chiamati 'doppi'
perchè sono il prodotto dell'accoppiamento di due
versi semplici.
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- Per conteggiare le sillabe occorre avere presente
alcune eccezioni:
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- sinafale: sof/fer/ma al/ li/mi/tar 'ma al'
forma una sola sillaba dall'unione della vocale finale
e dalla vocale iniziale dei due vocaboli.
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- diafèle: è il contrario, due
vocali consecutive si pronunciano separate
perchè hanno una funzione tonica
(In/co/min/ciò /a/ far/si)
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- sinèresi: quando due vocali sono
seguenti in un vocabolo allora formano un solo
dittongo es: /Dio/, Bea/tri/ce
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- dièresi: è l'opposto,
pronuncia separata di due vocali consecutive in un
vocabolo, per es: 'un /maz/zo/lin /di /ro/se /e/ di/
vi/o/le/' (Leopardi).
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- Anche l'accento dell'ultima parola del verso
può modificare il conteggio delle sillabe:
- se è piana (accento sulla penultima sillaba),
il verso ha il numero preciso di sillabe indicato dal suo
nome (es: da/to/ il/ mor/tal/ so/spì/ro/ -
settenario piano, 7s)
- se è sdrucciola (accento sulla terzultima
sillaba), ha una sillaba in più (es: stet/te la/
spo/glia im/mè/mo/re settenario sdrucciolo:
8s);
- se è tronca (accento sull'ultima
sillaba), ha una sillaba in meno (es: La/ ter/ra al/
nun/zio/ stà settenario tronco 6s)
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