Storia 1928b

IL DISCORSO DEL PODESTA'


Sono veramente commosso dell'entusiasmo con cui siete qui convenuti per ricevere i valorosi campioni mondiali reduci da Amsterdam. Per questa sincera dimostrazione di simpatia che avete voluto prodigarci, io vi ringrazio. 1 baldi nostri giovanotti della "Pullino", sotto la guida del valoroso Petronio, hanno vinto. L'incarico arduo e difficile che essi si assunsero, lo portarono meravigliosamente a compimento.
II tricolore, ette con indomita fede sognavano di vedere innalzato sul pennone di Sloten, a onore d'Isola, della Regione Giulia e dell'Italia, ha sverttola''o. Noi che conosciamo da vicino i sacrifici sostenuti da questi giovani per giungere all'agognala meta, sentiamo maggiormente il dovere di esprimere loro la nostra riconoscenza, per aver saputo con mirabile tenacia e con abnegazione tenere alto il prestigio d'Italia dinanzi (ti piu agguerriti competi' ori stranieri e strappare, alfine, il pri metto, che questi tenevano da molti climi.
1 leonini petti e le robuste braccia dei nostri, decisi a spezzarsi priora di cedere, resistettero meravigliosamente, destando fra gli spe,tatori erttusiasmo di ammirazione. Per merito loro oggi il nome d'Isola d'Istria risuona in tutte le terre piu lontcne, dovunque sono genti spor tive, unito a quello della nostra amata Patria. Con orgoglio pari alla vostra moaestia, sicuri nell'appoggio che non potra mancare mai a chi dimos'ra tanta fede, noi guardiamo all'immancabile avvenire della Pullino e d'Isola nostra.
Prende da ultimo la parola il dott. Dandri, che con vibrate parole ringrazia le autorita, le varie associ- azioni sportive e tutti coloro che in varie guise parteciparono all'esultanza d'Isola.
Chiude dicendo che alla "Pullino" e inscritta gente che sa tutto dare e tutto osare per l'onore.

IL RINFRESCO AGLI OSPITI

Le ultime parole vengono coperte da applausi, mentre il coro "Besenghi" canta l'inno della "Pullino", dell'autore signor Achille Petronio. Finiti i discorsi, alle autorita e agli invitati viene offerto uri rinfresco. 1 campioni olimpionici, come sempre modesti, se ne stanno in disparte, quasi la festa non fosse per loro. L'animazione in citta, che e illumutata a giorno, e vivissima fino a tarda orci.
Alle 22 il piroscafo "Trieste" parti con gli invitati e le associazioni di Trieste. A salutare i partenti, oltre a numerosi soci della "Pollino" con la Direzione, c'era il Podesta e una numerosa folla di cittadini. A mezzanotte partirono gli ospiti di Pirano con il brigantino "Alba".

COME HA VINTO LA "PULLINO"

Finite le cerimonie ufficiali, cessati gli evviva ed i clamori della festa, vediamo un po' da vicino protagonisti della grande impresa.
Ce lo descrive un intervistatore del "Piccolo":
Anzitutto il primo artefice: Renato PETRONIO socio fondatore e presidente della societa, allenatore - timoniere dell'armo vittorioso, animatore dello sport nautico.
"E' il capo indiscusso della pattuglia degli azzurri isolani. L a sua faccia ossuta e abbronzata esprime tutta l'energia del volere e la fiducia nella meta. Nessuna esagerazione, nessuna posa in lui: schivo di ogni forma incomposta, non ama i gesti convenzionali. Parla delle cose nautiche e dei suoi "ragazzi" con affetto, con passione, ma conservando sempre il tono che si da nel riferire di cose familiari. 1 "ragazzi" sentono in lui il comandante, ma anche il fratello maggiore. Lo seguono e l'ubbidiscono, l'esaltano e 1o amano.
Chi li ha visti, chi li vedra codesti atleti, sentira che forza e gentilezza, obbedienza e bonta sono le virtu di questi vittoriosi, sicché, conoscendone il valore, il presidente della PULLINO fece di essi strumenti di ardimento e di sicura vittoria".
- Qual'e il segreto della vittoria? - abbiamo chiesto al Petronio. - Gran fiato, forza di volonta grandissima, disciplina al comando, vita regolata e senza strapazzi e... appetito formidabile. Soprattutto i miei rematori hanno i1 dono della gioventu: fede, ardire, sicurezza nelle proprie forze.

VOGATORI SUPERBI
- 1Come giudica i suoi "ragazzi? - chiedemmo infine al rag. Petronio.
- Essi hanno le qualita che accennai piu sopra. Posso aggiungere che quand'io monto in "outrigger" mi pare di guidare un'automobile, o meglio un motoscafo, tanto i vogatori rispondono simultaneamente
e con perfetto rendimento fisico e morale al comando. Sembrano automi, ma sono invece atleti classici pieni d'anima e di unita di volere. Dopo la vittoria finale, per nulla fiaccati dalla grande prova, essi passarono in volata, rapidissimi dinanzi alle tribune. Gli stranieri li ammirarono per l'onda di giovinezza calma e forte che presentavano i quat'ro campioni.
"Prima di assumere la direzione dell'azienda del gas a Isola il sig. Petronio fondo nel 1907 a Pirano 1a sezione di canottaggio delle Societa "Vita Nova", di cui ulta imbarcazione portava il nome di "Irredenta". La societa fu sciolta poco dopo dalle autorita austriache per la sua spiccata attivita irredentistica.
A Isola ha dato vita alla "Pullino".
Egli porta nell'iniziativa la virtu della fede e della costanza, di modo che tutti i suoi uomini ne sono animati.
Sorto ragazzi, costoro, che non contano piu di vent'anni, tranne uno che ha gia indossato il grigio -verde. Valerio Perentin capovoga, e un atleta diciannovenne. Viene dalla terra. Abituato a dissodare il campo per trasformarlo in vigneto, non e pero un bevitore: e, come tutti gli altri dell'equipaggio olimpionico, un astemio. Rarissima qualita. Vive coi suoi genitori, lavorando la terra, ma adorando il mare. Silenzioso, rude, modesto, ambisce portare sempre piu oltre i1 gagliardetto azzurro della "Pullino", e il suo spirito si en'_?usiasma quando una nuova vittoria puo fare garrire il tricolore sul picco della canottiera.
Giliante D'Este 2.o remo, altro campione di buona razza italica, e di vecchia stirpe isolana, e un adoratore della voga. E' al secondo remo, e lo tiene con muscoli ben solidi. Come tutti gli altri e di una elasticita di spirito che supera quella fisica.
E' un carpentiere che sa i1 segreto della costruzione navale. Piantato atleticamen'e, come un romano antico, dal petto taurino, e Niculo Vittori, 3.o remo, altro bel nome di famiglia isolana. E' un agricoltore. Parco di modi, sa trarre la nota del sentimento e della disciplina in ogni atto di forza.
.Nell'equipaggio v'e anche Giovanni Deilise, 4.o remo, che fu un buon soldato della brigata Re. Ha 21 anni E' muratore di professione, ma sa tener il remo con poderosa sicurezza e slancio".
Il 1928 chiude poi l'attivita agonistica con un'altra vittoria della PULLINO nella yole a quattro esordienti, durante le Regate Internazionali del 2 settembre a Trieste. Buono il tempo impiegato: 6'28"2/5 (Felluga R., Chicco F., Stolfa Malvino, Dorigatti M., Petronio R. tim.). Seconda arrivata la "Timavo di Monfalcone a 10", terza l'"Ausonia" di Trieste.
L'armo olimpionico non vi partecipa, per il mancato arrivo dell'imbarcazione ancora in viaggio di trasferimento dall'Olanda.

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