Storia 1931

1931 - ANNO DELLA CRISI
Il 1931 e conosciuto come l'anno della crisi. E' l'anno dell'inizio della competizione PALLINO-Libertas, per l'ammissione alle Olimpiadi indette per l'anno dopo a Los Angeles.
Il 26 luglio, ai Campionati Italiani di Como, nel "quattro con", la Libertas di Capodistria strappa per la prima volta il primo posto alla PALLINO, fino allora unica ed incontrastata dominatrice dei campi di regata.Il contraccolpo e durissimo, anche perche il risultato non stabilisce con chiarezza la vera supremazia tra i due armi. Comunque, alle Regate Nazionali del 30 agosto a Trieste, il "quattro con" della PULLINO si prende la sua rivincita, riconquistando la prima posizione. Altri due primi piazzamenti li strappa nella yole a quattro esordienti (Vittori Massimiliano, Parma Bruno, Delise Carlo, Delise Remigio, Dudine Marco tim.), e nella yole a quattro seniores, lasciando il secondo posto alla "Libertas" ed il terzo alla "Timavo" di Monfalcone.
Da sola, poi, partecipa nel "quattro senza", e, seconda dopo la "Querini" di Venezia, arriva nell'"otto con".
Prima nel "quattro senza", giunge successivamente nella prima preolimpionica tenutasi a Milano l'11 ottobre.
Gli sportivi di Isola salutano con gioia e sollievo la riaffermazione della societa nelle regate d'agosto. E' la dimostrazione che il travaglio degli inizi e superato e che la PULLINO puo contare nuovamente su un forte ed esperto equipaggio per 1'" outrigger" a quattro con timoniere, in cui consiste la sua specialita.
L'armo e formato dagli olimpionici, tranne Deste, in servizio di leva a Roma, degnamente sostituito da Francesco Chicco; e tutti sottol'abileesicura guidadelpresidente -timoniere -allenatore Renato Petronio, artefice di tutte le grandi affermazioni nazionali ed internazionali della societa.

1932 - LA PULLINO NON VA A LOS ANGELES!
Se il 1931 inizio nel segno della crisi, il '32 e quello dell'"infortunio" di Stresa.
A Viareggio, nella preolimpionica disputatasi il 14 febbraio, la PULLINO vince nel "quattro con".
L' 11 aprile, la seconda preolimpionica di Trieste vede nuovamente in testa la nostra societa nella yole a quattro non classificati e nell'outrigger a quattro con, che pero e costretto a correre fuori gara per una punizione.
Nella terza preolimpionica di Como del 22 maggio, il "quattro con" e di nuovo in prima posizione, e cosi il 5 giugno sul lago d'Albano.
Il colpo della sfortuna arriva ai Campionati Italiani disputatisi a Stresa il 25-26 giugno. PULLINO e "Libertas" vincono con il "quattro con" nelle rispettive batterie.
Nelle finali del 27, balza in testa la "Libertas" con il tempo di 7'36"4/5, mentre la PULLINO finisce quarta con 8'26"1/5. Cosa e mai successo?! E' semplicemente avvenuto che i nostri vogatori, che in allenamento con 1'"Armando Diaz" segnavano tempi inferiori ai 7, han dovuto correre con un'imbarcazione nuova, a loro non adatta, o alla quale non si erano ancora abituati.
Questo "infortunio" non avrebbe dovuto influire sulla candidatura della rappresentativa italiana per le Olimpiadi di Los Angeles, essendo stato assicurato che tale designazione sarebbe avvenuta esclusivamente in base all'esito selettivo delle preolimpioniche.
Cosi invece non avviene e a rappresentare l'Italia in California va l'armo della "Libertas" di Capodistria che, come noto, pur lottando valorosamente, da vero campione, giunge secondo dopo la Germania, sia pure per un soffio! (armo composto da: Divora, Parovel, Piazzi, Vattovaz, Grio tim.).
Dopo la sfortunata giornata di Stresa, la PULLINO si presenta i1 15 agosto a Pallanza alle gare di selezione per i Campionati Europei, che devono tenersi in Jugoslavia nei primi giorni di settembre.
Sono sue le vittorie negli "outrigger" a quattro e a otto con timoniere.
Il 4 settembre la PULLINO conquista a Belgrado il suo terzo campionato europeo nel "quattro con" coprendo i duemila metri del percorso in soli 6'35" `.L'"infortunio di Stresa non e grave soltanto per l'esclusione dalle Olimpiadi, ma anche perche, a causa delle accese polemiche che ne seguono, la societa corre seriamente il pericolo di sfasciarsi. Per fortuna alla fine il buon senso e la disciplina prevalgono sulla passionalita, e la PULLINO puo riprendere sicura il suo cammino verso nuovi successi.
 Si classifica subito, infatti, per la seconda volta campione di Europa a Belgrado, battendo i forti armi della Danimarca e della Cecoslovacchia, e chiude la stagione remiera con una nuova brillante vittoria nel quattro con, il 16 ottobre a Barcellona.
PULLINO o Libertas? Polemiche accesissime tra i sostenitori delle due parti. Comunque, lotte cavalleresche in mare, degne di due fortissimi avversari.
Ci fu anche qualcuno che penso ad un incontro a tre col "Berliner Ruder Club", il vincitore di Los Angeles.
Petronio e i suoi quattro ragazzi ci pensavano pure e si preparavano, sicuri di riscattare l'"infortunio" di Stresa ed i non certi motivi della loro esclusione dalle Olimpiadi americane.
"Il non aver potuto prender parte alle Olimpiadi del '32 rattrista ancora i miei ragazzi ed essi non vedono il momento di poter alleviare in parte questo dolore". - confesso Petronio al corrispondente del "Piccolo" Vittorio Bardelli durante una intervista al rientro dai campionati di Budapest.
L'incontro, anzi, sembrava fissato per il 10 settembre a Como, e la PULLINO vi aveva gia spedito la "A. Diaz" - l'outrigger delle vittorie. Poi non se ne fece nulla, ne si seppe mai il vero perche!
II 26 settembre ha modo tuttavia di riprendersi la rivincita sulla Libertas nelle regate internazionali di Trieste.
Le gare sono disputate alla presenza di una folla imponentissima, quale da parecchi anni non si era vista al tradizionale raduno remiero lungo la riviera di Barcola, richiamata soprattutto dal preannunciato duello PULLINO -Libertas.
Ecco, in proposito, il resoconto del "Piccolo" sull'avvenimento sotto il titolo:

IL DUELLO LIBERTAS -- PULLINO
"La regata ha avuto dunque, anzitutto un pieno successo propagandistico per il nobile sport del remo. La folla ha ammirato la valentia degli equipaggi, i quali sono riusciti a fornire prove bellissime e accanitamente disputate, nonostante il mare agitato. Questo e stato l'ostacolo maggiore che ha impedito lo stile degli equipaggi in gara, e di trarre deduzioni tecniche dai tempi segnati.
1 NOSTRI ATLETI DEL REMO
Abbiamo detto che gli equipaggi hanno offerto prove bellissime e accanitamente disputate, nonostante il mare grosso. Bisogna pero, fare un'eccezione per la gara piu attesa della giornata, l'incontro LibertasPullino, che ha procurato una grave delusione al pubblico. Il duello fra gli olimpionici di Amsterdam e quelli di Los Angeles non si e svolto che a meta, perche poco dopo i mille metri la Libertas, allora in seconda posizione, si ritirava dalla gara
Qui intendiamo mettere pubblicamente in rilievo la superba affermazione del canottaggio giuliano. Su 11 gare disputate ben 10 gare sono state vinte dai nostri valorosi atleti del remo. Tre vittorie sono state conquistate dalla Nettuno di Trieste, due dalla Pullino d'Isola d'Istria. Questo brillantissimo successo degli equipaggi giuliani dimostra, ancora urta volta, con quale serieta d'intenti e con quanta passione venga praticato lo sport remiero nella nostra regione, vivaio di atleti generosi e forti, perche ieri si sono affermati vittoriosamente non solo equipaggi gia noti per il loro alto valore, ma anche nuove e promettenti riserve di rincalzo per la "vecchia guardia".
TRIONFO DEI CAMPIONI D'EUROPA
"Outriggers a quattro con timoniere per "seniores", premio di S. A. R. il Duca d'Aosta (metri 2.000):
1) Pullino d'Isola d'Istria (Perentin Valerio, Chicco Francesco, Vittori Nicolo, Delise Giovanni, Petronio Renato timoniere) in 8'27; 2) Pullino d'Isola d'Istria (Perentin Antonio, Vittori Umberto, Delise Carlo, Perentin Luigi, Dudine Marco tim.) in 8'41". Ritirata Libertas di Capodistria a metri 1200. Forfaiis: Timavo Monfalcone e Rowing Club Triestino.
Possiamo seguire questa attesissima corsa, come pure le altre gentilmente ospitati .sull'automobile messa a disposizione della stampa dal Comitato. Avendo dichiarato forfait la Timavo e i1 Roiwing Club Triestino, si presentano allo start i due equipaggi della Pullino e quello della Libertas. Al "via" balzano al comando i campioni d'Europa, .seguiti dal secondo equipaggio della Pullino e dalla Libertas. All'improvviso, dopo 9 palate, i capodistriani si fermano per rottura del remo alla terza voga. Vattovaz alza il braccio per avvertire dell'incidente il giudice arbitro, il quale, applicando, per nota consuetudine, l'ari. 30 del Codice delle Regate, richiama gli equipaggi allo start per una nuova partenza, essendo avvenuto l'incidente entro i 20" regolamentari. Da terra viene consegnato all'equipaggio capodistriano un remo nuovo, e le imbarcazioni ritornano allo start.
Belgrado 4 settembre 1932 Perentin, Chicco, Vittori, Delise, tim. Petronio, si laureano per la seconda volta campioni europei

LE VICENDE DELLA GARA
Alla seconda partenza, il primo arato della Pullino scatta subito in testa e, dopo le prime dieci palate, gli equipaggi sono, nell'ordine, Pullino 1, Pullino II e Libertas. Tutti e tre sono a 41-42 colpi sino ai 500 metri. A tale distanza dallo .start, il primo armo della Pullino e al comando con tana barca di luce sulla Libertas, che e seguita dal secondo equipaggio isolano. Ai 750 metri, le posizioni rimangono invariate, ma la Libertas ha ridotto a mezza barca di luce il suo distacco dalla Pullino. Ai 1000 metri il primo equipaggio della Pullino, che batte 41 colpi al minuto, ha riacquistato il suo primitivo vantaggio sulla Libertas, che voga a 39 colpi. Adesso i campioni d'Europa sono in piena azione e aumentano gradatamente il distacco dalla Libertas, che ai 1200 metri abbandona la corsa. Gara ormai senza storia. L'armo di Renato Petronio prosegue la sua marcia con bellissimo assieme dei corpi e poderoso "innordente", arrivando vittorioso al traguardo fra gli entusiastici
applausi della folla, che rinnova le sue calorose ovazioni ai trionfa!ori nella loro sfilata l'onore dinanzi le tribune. E' molto applaudito anche il secondo equipaggio della Pcllino.

PERCHE' SI E' RITIRATA LA LIBERTAS
Abbiamo voluto interrogare i dirigenti della Libertas, per conoscere le cerase dell'inatteso abbandono nell'incentro con la Pullino. 11 cap. Paolo Almerigogna e il sig. Pol, in assenza dell'allenatore sig. Lauro Cherini, ci hanno detto che l'equipaggio si e ritirato perche la terza voga non si trovava a suo agio col remo nuovo mai adoperato perche troppo rigido, forzatamente sostituito a quello vecchio, ch'era piu elastico. Essi hanno soggiunto che, ad ogni modo, l'armo non aveva potuto raggiungere ancora la sua completa efficienza. Dopo il ritorno la Los Angeles, esso ha iniziato l'allenamento appena al 7 settembre, facendo in tutto ima quindicina d'uscite e provando una sole! volta il tratto di regala.
Senza voler commentare queste dichiarazioni dei rappresentanti della Libertas, ci auguriamo che, anche in avvenire, il fortissimo equipaggio capodistriano, come quello della Pollino, sappia tener alto il nome del canottoggio giuliano siti campi li regata in Italia e all'estero". In precedenza un altro giovane armo di Isola aveva vinto nella yole di mare a quattro per esordienti, assicurando alla nostra societa il premio definitivo in palio per tale categoria (Degrassi Ferruccio, Fontanot Mario, Chicco Vincenzo, Depase Ottorino, Petronio Renato tim.) (mt. 1500 in 6'33'3/5), lasciando indietro, al terzo posto, la Libertas.
Nella galleria dei grandi protagonisti un nuovo nome e venuto nel frattempo ad aggiungersi ai quattro olimpionici, quello di Francesco Chicco, che in questo anno diviene campione europeo. Ecco il suo brillante curriculum sportivo:
Francesco Chicco, seconda voga, anni 23, altezza m. 1.75, peso kg. 7C; ha presoil posto dell'olimpionico Giliante Deste. Ha debuttato il 29 aprile 1928 nella regata preolimpionica di Trieste vincendo nella yole di mare a quattro rematori non classificati; campione italiano nel 1929, nel 1930, campione europeo nel 1932, ha vinto complessivamente 26 primi e 4 secondi premi.


1933 - QUATTRO COMPETIZIONI: SETTE VITTORIE!
 

E UN MASSACRANTE DUELLO CON LA LIBERTAS
Nel 1933 i canottieri isolani conquistano ben sette vittorie in quattro competizioni, tra le quali un Campionato Italiano e un quarto Campionato europeo.
Il 2 luglio saluta la PULLINO prima nelle gare di Trieste per il Campionato Giuliano nella yole a quattro, classificati (Delise, Vittori Massimiliano, Pugliese, Delise Remigio, Dudine Marco tim.; tempo di 7'13"1/5) e nell' " outrigger" a otto con timoniere (Perentin V., Chicco F., Vittori N., Vittori Umberto, Pugliese, Delise Giovanni. Delise Carlo, Delise Remigio, Petronio Renato tim.).
Nella stessa giornata pero la Libertas col tempo di 6'43"4/5 sopravvanza la PULLINO (7'14") nel "quattro con".
Ai campionati italiani disputatisi a Napoli il 31 luglio e la Libertas, che dopo una gara sostenuta a ritmo infernale, crolla di fronte alla PULLINO, che taglia il traguardo vittoriosa, riconfermandosi campione d'Italia per la quinta volta!
Dopo il brillante risultato di Napoli l'armo di Isola viene designato a difendere i colori del canottaggio italiano ai Campionati Europei di Budapest.
E sul Danubio, il 25 - 26 - 27 agosto, i nostri azzurri riconfermano la loro eccezionale classe, eliminando Francia e Svizzera in batteria e poi Ungheria e Cecoslovacchia in finale con lo straordinario temdi 6'03"2/10 ! ! (Perentin Valerio, Chicco Francesco, Vittori Umberto, Deste Giliante, tim. Petronio Renato).
Budapest
25-27 agosto 1933. Campionati Europei. L'Italia (Pullino) vince il titolo superando l'Ungheria, la Cecoslovacch?a e la Svizzera
Intanto pochi giorni prima, il 14 agosto, a Pola, la nostra societa vince il Campionato Studenti Alto Adriatico, per la yole a quattro (Bressan Guido, Stolfa Malvino, Menis Giusto, Pagan Ubaldo).
Entusiastiche accoglienze intanto si preparano a Trieste e a Isola per l'arrivo dei nostri canottieri dall'Ungheria, unici vincitori italiani ai campionati europei.
Riportiamo i passi salienti dell'intervista che Petronio rilascio al corrispondente del "Piccolo" Vittorio Bardelli ed il reportage da da Isola in festa.
"Reduci dalla splendida vittoria di Budapest, hanno sostato ieri a Trieste i vogatori della S. C. Pullino d'Isola d'Istria. Essi sono giunti nella nostra citta con un'automobile avendo lasciato il resto della carovana azzurra a Postumia, dove i ragazzi di Petronio si sono ,fermati per visitare le ;rotte. Gli altri armi, con gli ufficiali della R.F.I.C. giunti a Trieste alle 9.30 hanno proseguito per le rispettive destinazioni.
Il tempo a nostra disposizione, per intrattenerci con gli azzurri, non era certamente molto lungo, poiche essi alle 18 dovevano partire per Isola dove li attendevano grandiose e festosissime accoglienze. Gentilmente ospitati a bordo dell'auto dei campioni, ci .siamo recali con loro al "Caffe Stazione Marittima" di fronte al molo Bersaglieri, dove, tutto imbandierato, attendeva il piroscafo "Diadora" che avrebbe riportato a casa gli attesissimi vogatori.
Al caffe erano in aspettativa moltissimi isolani venuti appositamente a Trieste per rendere il primo omaggio ai concittadini. Attorno ai tavoli, dove avevano preso posto, la piccola folla e andata via via ingrossando ed i saluti, i bravi, i baci, le raccomandazioni sono stati innumerevoli.
A portare il saluto ai vogatori della Piillino erano pure intervenuti il comm. Casalini, presidente della sezione triestina dell'Unione Marinara, con numerosi ufficiali dell'Unione stessa, ed il marchese Jaccarino, allenatore del C. C. Napoli con l'equipaggio campione d'Italia, che pure reduce da Budapest ha sostato nella nostra citta. Sulla riva ha abbracciato e baciato Petronio, rivolgendogli parole di plauso, il cav. Zamarin primo Podesta d'Isola.

A COLLOQUIO CON RENATO PETRONIO
Riportiamo ora cio che ci ha detto Renato Petronio, allenatore e timoniere dell'armo europeo, nonche benemerito presidente dalla S. C. Pullino.
Dall'esposizione semplice, chiara e precisa di questo tecnico del canottaggio abbiamo potuto ritrarre un'esatta percezione delle cause che hanno determinato le sfortunate prove degli equipaggi azzurri a Budapest.
- Ci lasci innazi tutto esprimere la nostra gioia nel risaltitare lei ed i suoi ragazzi campioni d'Europa. Eravamo sicuri della vostra affermazione: sapevamo che voi avreste fatto nuovamente rifulgere le altissime doti che vi vengono da una classe non comune. Nonostante tutto, la notizia della vostra vittoria, ci ha fatto esultare, come italiani, come sportivi giuliani.
- La ringrazio e non le voglio nascondere che anche noi ci sentiaino orgogliosi di aver saputo mantenere all'Italia il nostro primato europeo. Siamo partiti per Budapest consci del nostro valore e scrupolosamente preparati per questo grande cimento. Non siamo pero partiti con un'erronea valutazione dei nostri avversari che conoscevamo come fortissimi. Sul Danubio abbiamo lottato per la maglia azzurra che indossavamo, per l'onore del canottaggio giuliano, ed abbiamo vinto perche in noi sentivamo un indomito desiderio: far brillare il gagliardetto azzurro.
- Sul fiume vi siete trovati a disagio?
- Un poco. Conoscevamo il campo di gara per averci gia corso nel 1930 e quindi abbiamo in certo qual modo potuto ambientarci presto. Pero la gara e stata egualmente dura ed abbiamo dovuto impegnarci a fondo per evitare di essere imbottigliati dalla Svizzera e dall'Ungheria.
- Ci racconti un poi, la vostra gara.
- In partenza ci siamo, o meglio ci hanno staccati in ritardo quindi abbiamo dovuto forzare l'andatura per riprendere l'Ungheria che era partita di scatto. Sino ai mille metri, dopo aver dovuto evitare un abbordaggio con l'armo magiaro, che cercava di spingerci fuori dalla nostra acqua che per la disposizione del campo di regata era leggermente piu buona, ci siamo tentati alla pari degli altri. Ai mille metri abbiamo forzato battendo dalle 40 alle 42 palate, contrariamente al nostro solito che e di 36-38 colpi, per prendere decisamente la testa. Ai 1200 metri avevamo gia una barca di vantaggio, ed allora abbiamo ripreso il nostro ritmo normale per arrivare al Iraguardo can quasi tre imbarcazioni di vantaggio.
- Avete dunque cambiato vogata?
- Certamente. Battere 46-48 colpi, come li battevamo una volta, non porta nessun reale vantaggio, anzi e uno spreco di energie ai vogatori Oggi abbiamo adottata la passata in acqua lunghissima che ci rende molto di piu e permette di sfruttare le doti di forza dei miei uomini. Il cambio della quarta voga ha poi servito a sveltire l'equipaggio che oggi voga con una scioltezza ammirevole. Il nostro attacco velocissimo, il mirabile insieme ha entusiasmato tutti ed il pubblico accorso quanto mai numeroso sulle rive del Danubio ha saluttato con calorosissimi applausi la nostra vittoria".
"Quando verso le 19 il "Diadora" e entrata in porto, dalla folla, che gremiva letteralmente l'approdo, e sortito un solo unanime grido. Era un grido di gioia immensa, era il plauso di una folla compatta.
Il suono delle campane, il fischio delle sirene delle fabbriche isolane sono stati per un momento coperti dalle voci dell'intera popolazione che tributava onori ai loro campioni.
Erano i congiunti, gli amici, fedeli sostenitori che con tino spasmodico chiamar di nomi cercavano di trovare una frase fatta a dare ai campioni quello che dal giorno della vittoria tenevano ascoso nel piu intimo; gioia immensa, superbia da vincitori, estasi di passione sportiva.
Isola ha vissuto quest'oggi, nell'attesa dei suoi figli vittoriosi una giornata di trepida ansia. Man mano che forti d'arrivo si avvicinava, l'entusiasmo cresceva e diveniva sempre piu mal celato.
Le massime autorita cittadine erano alla banchina: tra esse abbiamo notato: il cav. uff. Carnevali viceprefetto d'Isola, il comm. de Petris podesta di Capodistria e commissario del C. C. Libertas. Appena iCampionati Europei di Budapest. L'equipaggio vittorioso nella foto ricordo. Da sinistra: Vittori Umberto, Vittori Nicolo, Petronio Renato, Chicco Francesco e Perentin Valerio
canottieri vittoriosi sono scesi sulla banchina, sl e formato un lungo corteo, che al suono degli inni della Patria, ha percorso le vie della citta fra due ali di popolo inneggiante alla vittoria.
Quando poco dopo sul balcone del Comune sono apparsi i cinque reduci di Budapest, la folla ha improvvisato una magnifica e sincera dimostrazione di simpatia a questi baldi alteti che oggi Isola d'Istria esalta e abbraccia. Belle sono state le parole del cav. uff. Carnevali, che a nome del Prefetto dell'Istria e della citta tutta porto il saluto piu fervido ai reduci, mentre la folla non ha mai cessato di esprimere tutto il suo contento e la sua incontenibile gioia.
Non e facile esprimere con parole quello che si e provato nel vedere questo popolo esultante ed osannante. Bisogna conoscere questi purissimi figli dell'Istria, bisogna comprendere la purezza del loro animo per entrare, sia pure in parte, nell'immensa gioia di questa popolazione.
Siamo gia lontani dalla manifestazione e ancora echeggia vivo in noi un melodico ritornello:
"Sul mare redento amato da Sauro il bianco e turchino del nostro stendardo alla nostra Pullino su ogni traguardo la gloria, l'onore del lauro".

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