Biografia di Piri Reis

Nato a Gallipoli, una incantevole cittadina costiera sul Mar di Marmara, allora usata come base navale, fu chiamato Muhiddin Piri. Suo padre si chiamava Haci Mehmet e suo zio era il più famoso ammiraglio di quel periodo, Kemal Reis. A proposito dei bambini nati e cresciuti in questa città, lo storico turco Ibni Kemal ci dice che: "I bambini di Gallipoli maturano in acqua come gli alligatori. Le loro culle sono le barche. Venivano messi a dormire con la ninna nanna del mare e delle navi giorno e notte".

Questi ragazzi turchi che cadevano addormentati con il suono del mare nelle orecchie trascorrevano undici anni della loro vita nella loro città natale. Come altri bambini turchi del tempo, egli acquisì le prime nozioni del mondo osservando la propria regione natale e osservando il mondo intorno a lui, ed anche dagli insegnamenti elementari che gli furono dati. Dopo i dodici anni, entrò a far parte dell'equipaggio di suo zio, Kemal Reis. Da quel momento egli non sarà più uno sconosciuto giovane turco, ma Piri, un attento osservatore ed un eroe dei mari il cui nome sarà ricordato nella storia. Cominciò la sua carriera sotto la vigilanza di suo zio e prese parte a tutti i tipi di attività navali per quattordici anni ininterrottamente. Possiamo seguirlo in questo periodo della sua vita attraverso il suo libro, il "Kitabi Bahriye", nel quale registra le sue esperienze riguardo ai luoghi che visitò assieme a suo zio e gli eventi storici del tempo in uno stile vivo e piacevole. I primi quattordici anni della vita di Kemal Reis furono spesi nella pirateria, come da consuetudine dell'epoca. Dopo aver ottenuto un considerevole potere sul mare grazie ai propri sforzi, nel 1494 Kemal Reis accettò il riconoscimento ufficiale e il grado dal governo ottomano, assieme al suo rispettabile ed esperto equipaggio.

Molte fonti confermano l'indicazione che Piri era con Kemal Reis prima di questa data. Ad esempio, durante un periodo nel quale suo zio era a Egriboz, Piri dice in un passaggio del suo "Bahnye", riguardo ai monasteri del monte Athos, "Di fronte ad essi c'è un lungo promontorio, di 80 miglia di lunghezza; verso la parte che volge verso la Tracia c'è un canale prosciugato" (pp. I 17-I 19). Sempre nel suo "Bahriye", Piri fa le seguenti osservazioni in merito ai porti sulla costa di Athos, sulla penisola di Khalkidhiki: "Davanti al monastero di Alaviri giacciono delle pietre originarie del luogo, tra le quali sorge un porto naturale. Può contenere solo una imbarcazione alla volta, ma dato che l'imboccatura del porto si apre verso nord, i venti provenienti da Nord e da Est provocano molti danni alle navi che sono attraccate. E' successo una volta anche a noi. Appena approdammo nel porto il forte vento proveniente da Est soffiò verso nord e danneggiò la nostra barca, dopo di che i monaci vennero in nostro soccorso dal monastero. Legarono la barca nella parte posteriore da tutti e quattro i lati in modo che essa non potesse più muoversi in nessun modo. In questo modo scampammo alla tempesta e procedemmo sulla nostra rotta. (Bahriye, p. 113).

Le osservazioni si riferiscono alla costa di Athos. Per la terza penisola Piri ci dà queste informazioni: "C'è un promontorio a Karaburun. La gente lo chiama Capo Kesendere. Da questo promontorio fino a Kumburnu è tutto ricoperto da foreste di pino. Kumburnu è una sporgenza bassa e sabbiosa e a 100 miglia a nord-ovest sorge la città di Salonicco." In un'altra versione del libro Piri ci dice qualcosa di diverso riguardo allo stesso capo: "La costa di Kesendere fino a Kum Burnu è molto bassa. Lungo la costa scorrono alti alberi di pino. Ma nessuno sa dove trovare dell'acqua potabile. All'umile autore di queste righe Kara Hasan Reis mostrò il punto."

Nel 1494 la popolazione musulmana di Granada, in Spagna, chiese l'aiuto dei tunisini, degli egizi e dei governi ottomani. Fu solo da allora che Kemal Reis cominciò una vita dedita alla pirateria ed usò le sue navi per trasportare questi musulmani verso l'Africa. Dal 1487 al 1493 Piri partecipò a varie attività su questi mari sotto la supervisione di suo zio.

Piri Reis dà notevoli informazioni sulla costa occidentale del Mediterraneo e sulle sue isole e afferma ciò che segue riguardo l'isola di Minorca delle Isole Baleari: "Essi chiamano quella città portuale Portulano. Ha un buon porto. Appena lasciate il porto e girate verso la costa orientale in direzione nord, trovate una sorgente naturale. Essa sgorga da sotto un albero di fico. Attorno a questa sorgente siete sicuri di incontrare delle barche arabe o turche, che attingono acqua da questa sorgente. Più avanti oltre la sorgente si trova una fortezza." (Bahriye, p. 532).

Durante sei anni di pirateria attorno a svariate isole e coste sul Mediterraneo, combatterono contro altri pirati dell'epoca, conquistarono navi e durante la brutta stagione trascorsero l'inverno in porti a loro amici. Kemal Reis rimase a lungo tempo lungo le coste africane, ad Algeri, Tunisi e Bona, e instaurò relazioni amichevoli con la gente del posto per avere una buona accoglienza in caso di bisogno. (Bahriye, 1935 Introduzione). Così mentre trascorrevano i mesi invernali del 1490-1491 nel porto di Bona, essi presero parte nella battaglia capeggiata da Kemal Reis contro la Sicilia, la Sardegna e la Corsica.

Una di queste battaglie è testimoniata da Piri Reis in questo modo: "Ci sono dei punti poco profondi di fronte alla baia di Resereno; Terranova è una fortezza situata su un terreno pianeggiante. "Terranova" significa "nuova città" in Sicilia. Adesso, la parte frontale della città è una spiaggia, un buon riparo in estate. I bastimenti giacciono tre o quattro miglia lontano rispetto al terreno attorno alla fortezza. Di fronte a questo pronto questa volta sconfiggemmo tre vascelli. " (Bahriye, p. 493)

Fino a questo punto ogni evento è registrato con le date corrette. Riguardo all'isola della Corsica Piri Reis scrisse un nuovo capitolo (pp. 523-529) ed aggiunse una mappa dell'isola con spiegazioni dettagliate dando il profilo costiero dell'isola lungo 400 miglia ed aggiunse: "Su quest'isola sorge un'alta montagna che sale da nord verso sud. Ad oggi ho contato 25 vette di questa montagna nella parte orientale di essa. Sembrano come i denti di una sega. Ognuno di questi picchi è coperto di neve per tutto l'anno" (p. 524). Riguardo agli abitanti egli ci dice: "La suddetta isola di Corsica era un dominio dei genovesi, ma successivamente i francesi conquistarono Genova, e tra le altre, anche quest'isola passò ai francesi."

Al tempo, il sultano reggente era Bayezid II, figlio di Melimet II il Conquistatore. Dopo la morte di suo fratello, Principe Jeni, nel 1495 Bayezid iniziò a regnare il paese senza rivali. Mirando a conquiste sempre maggiori, si sforzò nel rinforzare le milizie territoriali bene come le forze navali e per questo scopo affisse il suo vessillo alle diverse unità delle navi pirata turche. Invitò Kemal Reis a far parte della flotta imperiale. Kemal accettò, con Piri Reis e Kara Hasan ad aiutarlo. Erano tutti marinai esperti e trasmisero ai marinai una buona conoscenza dei mari. Crescendo di esperienza e capacità, Piri Reis prese parte alle campagne mediterranee sotto la supervisione di Kemal Reis.

La prima conferma ufficiale delle imprese di Piri Reis è un resoconto di combattimenti navali negli anni 1499-1502. L'attuale comandante in capo della flotta appartenente al Supremo Ammiraglio di tutte le Forze Navali era Kemal Reis. In questa flotta Piri Reis era divenuto ufficiale di comando in uno dei vascelli. Il suo contributo nelle battaglie contro Venezia (1500-1502) fu notevole. I grandi vantaggi che l'impero ottomano acquisì con il Trattato di Venezia del 1502 furono resi possibili principalmente grazie alle coraggiose azioni di questi uomini di mare. Dopo questa data Piri Reis opera di nuovo come un ammiraglio della flotta, ma alla morte di suo zio durante una battaglia navale, Piri Reis fu privato del suo grande protettore. A causa di ragioni a noi sconosciute, Piri Reis non aveva preso parte a quella battaglia. Non ci possono essere dubbi su quanta profonda fonte di tristezza fu questa perdita per Piri Reis. La conoscenza acquisita sotto la tutela di Kemal Reis e l'esperienza accumulata durante la sua vita sul mare gli avevano assicurato fama ed una posizione solida. Dopo la morte di suo zio lasciò i mari aperti ed iniziò a lavorare sulla sua prima mappa mondiale a Gallipoli. La porzione di mappa che adesso noi possediamo è una parte di essa.

Assieme a questa mappa Piri Reis preparò i suoi appunti per il libro "Bahriye" che successivamente si rivelò essere una sorta di guida sulla navigazione. Nel 1516-1517 a Piri Reis fu affidato il comando di molti vascelli che presero parte alla campagna ottomana contro l'Egitto. Sotto il comando di Cafer Bey la flotta conquistò Alessandria. Con una parte di questa flotta Piri Reis salpò per Il Cairo attraverso il Nilo e successivamente disegnò una mappa e fornì anche dettagliate informazioni circa quest'area.

Dopo che l'Egitto fu annesso al crescente impero ottomano, Pin ebbe la possibilità di fare la personale conoscenza del sovrano reggente, Yavuz Selim, durante la battaglia di Alessandria. Egli mostrò la carta che aveva precedentemente disegnato al sultano. Dopo la campagna egizia, durante un periodo di riposo a Gallipoli, Piri mise le sue annotazioni sul "Bahriye" in forma di libro. Il regno di Solimano il Magnifico, che ascese al trono nel 1520, è una storia di vittorie una dietro l'altra. Il fatto che Pin Reis faceva parte della flotta che prese parte alla campagna di Rodi nel 1523 è da considerarsi del tutto naturale.

Fu dopo questa campagna che Ibrahim Pasa capì l'importanza del "Bahriye" ed esortò Piri a mettere le note in forma di libro e di copiarle nuovamente al di fuori del libro stesso. Piri Reis rammenta inoltre questo episodio alla fine del libro in versi. A causa di una tempesta sul mare non potettero continuare sulla loro rotta e furono obbligati a prendere rifugio a Rodi. Per Piri, comunque, questa occasione fu una buona opportunità per fare la conoscenza di Pasa. Le numerose frequentazioni di Piri non fallirono nell'obbiettivo di attrarre l'attenzione del Visir.

Incoraggiato dalle sue parole Piri Reis rielaborò il libro a Gallipoli, lo copiò integralmente e con l'aiuto di Ibrahim Pasa lo presentò al Sultano. La data del libro viene data in versi nel modo tradizionale. Dall'ultimo distico si evince che essa è il 1526 d.C. (anno 923 del calendario musulmano).

Nella sua prefazione al libro, Piri accenna alla favorevole accoglienza ricevuta dal sultano. Successivamente egli disegnò un'altra mappa ed anche quella fu presentata a Solimano.

Possiamo seguire la sua vita fino al 1526 in questo libro. Dopo questa data, deduciamo dai registri pubblici che Piri Reis fu nominato ammiraglio di alcune navi nei mari del Sud. Egli recò molti servizi al governo in questa veste, nell'Oceano Indiano, nel Mar Rosso e nel Mar Arabico. Così lo troviamo invecchiare a capo delle sue navi. Piri Reis morì nel 1554. Egli lasciò dietro di sé lavori immortali ed indimenticabili servigi al mondo della civilizzazione.

Con questo termina la biografia di Piri Reis. Molta parte di essa è stata tratta dalle sue stesse memorie sulle sue esperienze come uomo di mare. Riguardo alla scienza della navigazione, Piri fu uno dei più insigni studiosi del suo tempo. A quanto pare, oltre alla sua lingua madre, Piri conosceva il greco, l'italiano, lo spagnolo e persino il portoghese.

Torna alla home page