Piri Reis e la Teoria Colombiana

(Aramco World Magazine - Gennaio/Febbraio 1980)

Fino alla scoperta della mappa di Piri Reis, c'erano solo due fonti cartografiche, entrambe indirette, di come Colombo osservò le sue scoperte. Una era uno schizzo fatto intorno al 1525 da un certo Alessandro Zorzi di Venezia, che diceva di essersi basato su una mappa portata in Italia dal fratello di Colombo, Bartolomeo, nel 1506. Sfortunatamente, la mappa di Zorzi rappresentava anche delle informazioni sconosciute nel 1506 e non può essere, di conseguenza, essere usata come prova delle nozioni geografiche di Colombo, sebbene essa mostri il Nuovo Mondo come parte del continente asiatico.

La sola altra carta superstite che sia ritornata indietro dai viaggi di Colombo è quella disegnata da Juan de la Cosa, che era un membro della prima spedizione di Colombo nel 1492 e che successivamente navigò con Vespucci. Ma anche questa mappa, tradizionalmente datata 1500, include delle informazioni che non erano note a Colombo. Per esempio, essa mostra Cuba come un'isola - tuttavia Colombo non solo credeva che Cuba facesse parte del continente asiatico, ma fece giurare a ogni membro del suo equipaggio che essa non era un'isola.

Ecco perché la conferenza di Kahle del 1931 sulla mappa di Piri Reis elettrizzò tanto il suo uditorio. Sembrava quasi miracoloso che l'unica diretta testimonianza cartografica della più grande scoperta di tutti i tempi doveva essere stata conservata in una biblioteca di Istanbul, e che dovevamo essere debitori della sua conservazione ad un ammiraglio della marina ottomana.

Abbastanza stranamente, comunque, gli studiosi si sono spaccati da quando Paul Khale sembra avere attentamente esaminato le parti "Colombiane" della mappa di Piri Reis, e l'interrogativo se essa rappresenti o no - e a che livello - le impressioni di Colombo è ancora lontano dall'essere chiarito.

La Carta. La mappa di Piri Reis è disegnata su una pelle di gazzella, con una ragnatela di linee che intersecano l'Atlantico. Dette "linee lossodromiche", esse sono tipiche delle tarde carte marine medievali, e molti studiosi credono che non indichino la latitudine e la longitudine, ma siano servite di aiuto durante la stesura della mappa.

Tra le illustrazioni della mappa vi sono due losanghe, che assegnano la scala, e navi disegnate magnificamente, alcune accompagnate da iscrizioni che registrano le scoperte importanti. Una è quasi certamente una descrizione della spedizione di Cabral del 1500; Cabral scoprì il Brasile quando fu spinto fuori rotta attraverso l'Atlantico durante il suo tragitto verso l'India.

La penisola iberica e la costa occidentale dell'Africa sono disegnate con accuratezza, in un modo che ricorda lo stile concreto delle carte marine dette "portolani". Qui a molti dei luoghi sono stati dati dei nomi in turco, invece di essere semplicemente traslitterati dal portoghese o dallo spagnolo, dimostrando che gli Ottomani avevano avuto una propria esperienza diretta lungo queste coste.

In alto sulla mappa c'è una nave ancorata vicino ad un pesce, con due persone sedute sul suo dorso. L'iscrizione associata narra la storia del santo irlandese Brandon, un'affascinante leggenda medievale. Trascritta fedelmente da Piri Reis da una di queste mappe sorgente, è la prova che almeno uno dei mappamondi - carte del mondo - menzionate come fonti da Piri Reis era una produzione europea medievale e non una mappa di "antichi re del mare".

Un’altra caratteristica evidente della mappa è il numero di isole, molte delle quali leggendarie, ed alcune di esse adornate con pappagalli. Carte che mostrano isole sparse in tutto l'Atlantico sono in voga nel tardo Medioevo, e un mappamondo eseguito da Martin Behaim nel 1492 - lo stesso anno della prima partenza di Colombo - ne mostra un gran numero; lo stesso fa la mappa di Toscanelli, che sappiamo essere stata usata da Colombo.

I Caraibi. Riguardo alle ipotesi di Hapgood, la parte dei Caraibi nella mappa di Piri Reis è particolarmente importante. Nel suo angolo di nord-ovest, per esempio, c’è una grande isola chiamata Hispaniola - l’attuale Haiti e la Repubblica Dominicana - che Colombo scoprì nel suo primo viaggio e dove organizzò una colonia, contrassegnata da tre torri sulla mappa. Immediatamente sotto Hispaniola c’è Porto Rico e a nord est un gruppo di 11 isole chiamate Undizi Vergine - "Le undici vergini" -. Il fatto che questo nome è una forma riconoscibile di italiano - al contrario del portoghese - è la prova, come Khale ha messo in evidenza, della sua origine colombiana. Di conseguenza questa parte della mappa di Piri Reis non è basata su carte che provengono da un'antica civiltà postulata da Hapgood. Un'ulteriore prova è che la mappa dell'area caraibica è così disordinatamente imprecisa. Hapgood tentò di riportarla entro i confini di una realtà geografica postulando una proiezione equidistante basata su un punto vicino al Cairo, identificando l'isola chiaramente contrassegnata Hispaniola come Cuba, e riorientando le intere regioni caraibiche - il che è forzare seriamente l'evidenza. Non solo Hispaniola - la "Cuba" di Hapgood" - è grossolanamente sproporzionata col Brasile, per esempio, ma essa è orientata nord-sud anziché est-ovest. La cosa più lampante è che essa è quasi identica alle rappresentazioni convenzionali del "Cipangu" di Marco Polo" - l'attuale Giappone - nelle più tarde carte medievali come quelle di Behaim e di Toscanelli. Perché? Probabilmente perché Colombo era convinto, almeno nel suo primo viaggio, che avrebbe trovato il leggendario Cipangu (Giappone), ed ha disegnato Hispaniola in quel modo per sostenere la sua affermazione.

Un altro ancor più importante argomento a favore dell'origine colombiana di questa porzione di mappa e contro la sua classica e "antichissima" origine - a meno che gli antichi marinai di cui parla Hapgood erano veramente dei pessimi cartografi - è il fatto che la vera Cuba, intesa come isola, è mancante. E così dovrebbe essere su di una mappa colombiana, se l'idea di Colombo riguardo a Cuba era che essa non era altro che una porzione del continente asiatico, e di conseguenza così egli la disegnò. Sulla carta di Piri Reis, la sporgenza a forma di cuneo sul continente di fronte a Hispaniola è quasi certamente l'estremità orientale di Cuba; la costa inferiore tendente a sud è un tentativo di disegnare Cuba come essa si dirigesse da nord a sud - come Colombo credeva che fosse. E' interessante che il mappamondo di Behaim e le altre mappe influenzate dalla descrizione del Catai mostrano una sporgenza a forma di cuneo molto simile davanti all'isola di Cipangu; se Colombo supponeva di essere al largo delle coste dell'Asia, egli può avere disegnato il continente in questo modo per adattarlo all'allora sua raffigurazione convenzionale.

Sud America. Il tracciato della costa del Brasile sulla mappa di Piri Reis è molto più preciso di quello dei Caraibi. Il rapporto e la distanza tra il Sud America e la costa occidentale dell'Africa, per esempio, è molto più corretto che sulle carte europee di quel tempo. Anche i nomi dei luoghi lungo le coste, chiaramente traslitterati dai nomi italiani e spagnoli, derivano dai resoconti dei viaggi di Amerigo Vespucci e di altri navigatori.

Il dettaglio più impressionante e quello che ha causato anche le discussioni più accese, è la catena di montagne che attraversa l’America meridionale (che Hapgood ha identificato come le Ande). I fiumi che fuoriescono dalle Ande hanno tutta l'intenzione di essere il Rio delle Amazzoni, l'Orinoco e il Rio della Plata, e l'animale con due corna disegnato sulle montagne è quello che Hapgood chiama un "lama". E' anche interessante il fatto che la carta di Piri Reis non è la sola antica mappa - e nemmeno la prima - a mostrare le catene montuose interne del Sud America. Infatti sia la mappa di Nicolo de Canerio, attualmente alla Biblioteca Nazionale di Parigi, e la carta di Waldseemuller rappresentano la costa orientale del Sud America, anche se disegnata schematicamente, e una catena di montagne adornata da alberi. La mappa di de Canerio fu disegnata tra il 1502 e il 1504 - molto prima che la costa orientale del Sud America fosse stata esplorata. E dato che esiste una notevole somiglianza tra questa mappa e la carta di Piri Reis, si può dedurre che una delle mappe sorgente di Piri Reis era basata su quella di Nicolò Canerio piuttosto che su quella di una antica civiltà. Altre mappe mostrano la costa orientale del Sud America, mappe che potevano essere in qualche modo a disposizione di Piri Reis, come le carte di Martin Waldseemuller (1507), Clareanus (1510) e Johannes de Stobnicza (1512). Tutte queste carte sono collegate l'una all'altra e, quasi certamente, in definitiva derivano da una mappa ricavata da quella di de Canerio. La carta di Johannes de Stobnicza, in particolare, potrebbe essere stata a disposizione di Piri Reis, dato che fu stampata a Cracovia, in Polonia, un'edizione di Ptolemy, nel 1512, l'anno prima che la mappa di Piri Reis fu disegnata. Di conseguenza potrebbe essere stata una delle mappe "disegnate ai tempi di Alessandro il Grande" alle quali Piri Reis si riferisce - specialmente considerando la confusione che esisteva tra i due Ptolemy.

L'Antartide e la costa rivolta a oriente. Questa porzione della mappa era cruciale per le ipotesi di Hapgood, sebbene anch'essa potrebbe derivare da fonti estranee ad antiche e dimenticate civiltà. Mentre nessuna delle mappe derivate da quella di de Canerio mostra un continente antartico, altri gruppi di mappe precedenti lo fanno. A cominciare dall'inizio del 15°; secolo, i cartografi indicavano spesso un'immensa massa di terra posta a sud che collegava l'Africa all'Asia e facevano dell'Oceano Indiano un mare senza sbocchi - una nozione geografica derivata dalle relazioni di Ptolemy di una "terra meridionale". Quando Magellano passò attraverso lo stretto che adesso porta il suo nome, egli avvistò la Terra del Fuoco e ritenne che essa fosse un promontorio della massa meridionale di terra di Ptolemy; non fu che fino al viaggio a sud di Drake del 1578 che anche questa idea fu esaminata.

La ricerca della terra australe andò avanti per secoli - e portò incidentalmente alla scoperta della terra che adesso porta appropriatamente il nome che aveva così affascinato i cartografi del Rinascimento: Australia. Ma l'Antartide stessa si sottraeva alle grandi scoperte.

Ci sono, comunque, alcune indicazioni che la costa dell'Antartide fu avvistata prima della sua scoperta "ufficiale" nel 1820. Il grande Amerigo Vespucci riferì come, spintosi fuori rotta e navigando a 500 miglia verso sud, egli avvistò una terra che chiamò Terra de Vista - "Land Seen" - e che forse erano le Falkland o persino l'Antartide. Nel 1514, l'anno seguente al completamento della mappa di Piri Reis, due navi portoghesi riferirono qualcosa di simile, come anche due navi olandesi più o meno nello stesso periodo: anche loro spinte fuori rotta, avvistarono una terra e la chiamarono "Pressillgtlandt". Qualsiasi terra avessero avvistato in quei viaggi sconosciuti, i resoconti provano una cosa: nel 16°; secolo non c'era l'impossibilità intrinseca che una nave potesse navigare molto più a sud delle rotte conosciute al tempo.

Ci potrebbe essere, in effetti, una spiegazione più semplice della presenza dell'"Antartide" sulla mappa di Piri Reis. Per cominciare, come Hapgood ammette, circa 900 miglia della linea costiera sudamericana non sono presenti sulla mappa: al di sotto del Rio de la Plata la costa semplicemente gira verso est. Ed è interessante osservare come se questa sezione tendente ad est della costa viene guardata verticalmente - cioè continuando a sud invece che a est - essa porta ad una notevole somiglianza con l'attuale costa orientale del Sud America dal Rio de la Plata giù fino alla Terra del Fuoco. Inoltre alcune delle più piccole caratteristiche costiere collimano con quelle di una carta moderna, e il piccolo gruppo di tre isole (Isola de Sara) potrebbero essere anche identificate come le isole Falkland, e la proiezione a forma di cuneo nella parte più orientale della mappa potrebbe corrispondere alla punta del Sud America.

Per spiegarla in termini più semplici, Piri Reis, o lo scriba che copiò il suo lavoro, potrebbe essersi reso conto, appena arrivò al Rio de La Plata, che stava uscendo dai bordi della sua preziosa pergamena se avesse continuato a disegnare verso sud. Così fece l'unica cosa logica e ruotò la linea costiera a est, sottolineando la rotazione con un semicerchio, in modo da poter inserire l'intera linea costiera nella sua pagina. Se questo fu quello che accadde, allora le elaborate ipotesi di Hapgood, o almeno i cui elementi basati interamente sulla mappa di Piri Reis, non avrebbero nessuna base di appoggio.

 

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