Riflessioni sulla Civiltà Etrusca (English Version)

Non riesco a comprendere perché in Italia si continui a misconoscere l’enorme contributo che la civiltà etrusca ha dato alla nostra civiltà Occidentale. Si continua a credere ed ad insegnare che solo i Greci e soprattutto i Romani sono i popoli a cui l’Occidente deve le sue origini. Tutto ciò è quanto meno esagerato e basato su falsità storiche. E’ appurato invece che sono gli Etruschi, provenienti da Oriente, i veri fondatori della nostra cultura Europea, nel bene e nel male. Questa verità continua ad essere sotto stimata e a volte ostacolata da diversi storici italiani mentre è riconosciuta da decenni dalla maggioranza degli storici di tutto il mondo. L’Etruscologia sta vivendo un momento di enorme interesse e si stanno sgretolando molte falsità e luoghi comuni spesso creati volutamente perché si voleva screditare un popolo ed appropriarsi dei suoi meriti. Nei secoli passati prima la potente e incolta Roma ha falsificato le proprie origini e ha misconosciuto l’eredità della vinta civiltà Etrusca, poi i primi Imperatori cristiani hanno completato l’opera a colpi di editti. Con il potere e non certo con la forza delle loro idee hanno fatto tacere cultura e religione Etrusca. Successivamente sulle rovine dell’impero i Pontifices della nuova religione si sono impadroniti delle antiche insegne dell’Oriente più arcaico tramandate ai romani da Principi e Sacerdoti Etruschi. Per esempio la porpora dei lucumoni diventa il colore dei cardinali, il bastone ricurvo dei Sacerdoti Etruschi diventa il Pastorale dei Vescovi. Le cerimonie solenni della nuova religione sono riproduzione delle cerimonie religiose Etrusche.
Le antiche città stato Etrusche divennero le prime sedi episcopali (Volterra, Vulci, Orvieto, ecc). Il testo Etrusco più lungo finora ritrovato è un calendario di 12 mesi con le istruzioni religiose per ogni giorno. Anche il patrimonio figurativo cristiano ricalca le immagini ritrovate nelle tombe etrusche. Le figure alate degli etruschi ritornano nelle figure cristiane degli Angeli e di Satana. Su gli antichi templi etruschi sono state costruiti le nuove chiese e molto probabilmente tuttora si celano nei loro muri resti etruschi che stranamente gli etruscologi non hanno ancora preso in considerazione. Quindi prima Roma, poi soprattutto la gerarchia sacerdotale della nuova religione romana hanno carpito alla civiltà Etrusca i suoi simboli ma negandone la provenienza cosiddetta "pagana". Anzi, come sempre succede nella storia e nella vita, calunniando il legittimo proprietario e accusandolo, a secondo del periodo storico, di varie iniquità. Sfortunatamente per la nostra cultura il peggio della religione Etrusca, come per esempio, il concetto dell’infallibilità, fu trasferito nella religione cristiana. Ma come spesso succede, la verità risorge. Dal paravento dell’esteriorità si riesce a cogliere che la sostanza è ben diversa. La grande eredità civilizzatrice degli Etruschi fu per secoli abbandonata, terre un tempo ricche di prodotti diventarono incolte, botteghe di artigiani ed artisti diventarono vuote, le loro avanzate conoscenze di metallurgia e di idraulica dimenticate e l’individualità creatrice Etrusca fu oppressa. Ma fortunatamente non del tutto spenta. Dopo secoli di regressione culturale, presumo molto probabilmente voluta dal nuovo Imperio religioso, di occultamento e di distruzione delle fonti della civiltà Etrusca, ci fu la rinascita. Negli antichi borghi dell’Appennino erano rimasti i discendenti degli Etruschi, e le meraviglie racchiuse nelle tombe dei loro antenati risvegliò il loro originario genoma: la parte centrale dell’antica terra degli Etruschi, la Toscana, diventò la culla dell’Umanesimo e del Rinascimento.
Nelle sue città, per lunghe generazioni etrusche, nacquero personaggi come Dante, Leonardo, Brunelleschi, Giotto, Bernini, Michelangelo ecc e soprattutto tanti sconosciuti artigiani ed artisti a cui si deve la crescita della nostra civiltà Occidentale.
Rileggendo queste riflessioni ora capisco, e forse anche voi lo capirete, perché molti storici Italiani sono restii a riconoscere queste verità.
G. Baccolini  Università di Bologna      Aprile 2001
E-mail: baccolin@ms.fci.unibo.it
 
 
Vedere il sommario della mia ricerca sul sito di Montovolo come un probabile Ombelico del Mondo Etrusco
Montovolo: Montagna Sacra della Misteriosa Dodecapoli Etrusca Settentrionale http://www.fci.unibo.it/~baccolin/sommario.html
 

Mia Opinione sull'Origine della Civiltà Etrusca

 

Ora desidero riportare brevemente una mia personale opinione sul problema dell’ origine culturale degli Etruschi. Questa ipotesi è maturata durante i miei studi che mi hanno portato ad individuare, nel sito di Montovolo, un probabile Ombelico del mondo Etrusco mai prima preso in considerazione dagli storici. Questa mia ricerca ha inoltre permesso di scoprire che i simboli arcaici, finora misconosciuti, della Pietra Ovale e della Croce erano fondamentali anche nella religione Etrusca. Penso che queste constatazioni porteranno nuova luce agli studi su gli Etruschi e consistenza alla mia ipotesi sulla loro origine culturale che riunisce in una unica teoria, motivandola, le teorie finora enunciate.
 
Prima di tutto credo che il mistero di questo popolo sia dovuto soprattutto al fatto che le loro fonti letterarie, gli scritti dei loro estimatori contemporanei, come i venti volumi dell'imperatore Claudio, e anche i loro simboli religiosi sono stati volutamente distrutti nei primi secoli del cristianesimo per celare, allora come ora, probabilmente, qualcosa di molto importante per la sopravvivenza della "nuova" religione. I documenti che dimostrano tale distruzione, come per esempio i vari editti di Teodosio (391-392 d.c), ci sono, ma finora molti storici dicono eufemisticamente che "sfortunatamente le fonti letterarie Etrusche non ci sono pervenute o sono andate perdute"!!.
Quando si parla di Etruschi si usa, quindi, il termine di popolo misterioso le cui origini non sono mai state determinate. Ora esistono tre diverse ipotesi che vengono presentate spesso in contrapposizione tra loro. Vi è l’ipotesi dell’origine orientale formulata per prima da Erodoto, condivisa da oltre trenta autori antichi, che si basa soprattutto sui numerosi dati storici, archeologi e ora anche linguistici, e che è la più avvalorata in campo internazionale, cioè fuori dall’Italia. In contrapposizione vi è l’ipotesi, esposta per prima da Livio, di una origine settentrionale di cui i Reti e altre popolazioni come i Veneti potrebbero essere i discendenti. Questa ipotesi è ora praticamente abbandonata dagli storici contemporanei. Quindi vi e una terza ipotesi formulata, tra gli antichi, solo da Dionigi di Alicarnasso che, per motivi chiaramente ideologici, li considerava autoctoni, indigeni e che è quella più seguita negli ultimi cinquant'anni dagli etruscologi Italiani soprattutto perché riformulata inizialmente dal fondatore dell’Etruscologia Italiana, Massimo Pallottino, parlando però non più di "origine" ma di "formazione" autoctona rimandando il problema delle origini a tempi preistorici indefiniti. Anzi nell’ultima edizione di Etruscologia1 il Pallottino non usa più il termine autoctonia ma quasi gli si contrappone, parlando comunque di "formazione prettamente italiana della nazione Etrusca" (il che ha comunque lo stesso significato di autoctonia). Questa chiarificazione rimanda il problema della origine pregnante della loro cultura che certamente, penso non possa essere definita "autoctona" ne che si sia formata in Italia con solo qualche contatto commerciale con l’oriente. Inoltre conoscendo2 quando è nata questa teoria enunciata dal Pallottino, e pubblicata nel 1942 da Hoepli in una collana dedicata a Mussolini, si intuisce quali motivazioni ideologiche abbiano spinto l’allora giovane ricercatore a scegliere questa ipotesi "per sottolineare glorie e priorità dell’antica civiltà italiana" e fino allora neppure presa in considerazione da altri eminenti storici suoi contemporanei. E’ diventato, quindi, fondatore di una "Scuola" occupando la prima cattedra denominata di Etruscologia. I suoi numerosi allievi difesero e difendono ancora strenuamente la sua ipotesi facendo di lui una "autorità indiscussa". Ora mi sembra che la sua teoria si stia stemperando gradatamente avvicinandosi verso quella orientalista . Infatti in un recente testo3 di M. Torelli, considerato un "Pallottiniano", si afferma che potrebbero essere arrivati "nuclei numericamente ridotti ma in possesso di omogeneità culturale e di superiorità tecnica e militare così da imporre una lingua ." Subito dopo però dice che "l’arrivo degli Etruschi, se c’è stato, è in fondo un fatto marginale."
Personalmente, penso che tutte e tre le teorie possano essere, più o meno giuste, ma solo se considerate assieme. In altre parole, le popolazioni che hanno avuto un ruolo fondamentale per la cultura Etrusca sono state di origini orientali probabilmente permeate di cultura anatolica-mesopotamica e che nel corso di diversi secoli sono arrivate in Italia prima dal Nord, risalendo probabilmente il Danubio e successivamente il Po e il Reno (allora Spinete), attraversando prima l’Adriatico, quindi in seguito, più facilmente, dal mare Tirreno attraversando tutto il mediterraneo orientale. La loro formazione culturale è maturata ulteriormente in quella zona d’Italia a sud del Po definita in seguito Etruria, ma tale cultura non può certo definirsi "autoctona" nè formatasi in Italia. In Italia si è solo sviluppata e cresciuta ulteriormente ma la sua origine pregnante è orientale. In altre parole, penso che quando si parla dell’origine degli Etruschi sia più giusto parlare soprattutto dell’origine della loro alta cultura che contrastava con quella quasi primitiva delle altre genti italiche. Inoltre, ormai è appurato da dati archeologici che non ci fu una massiccia colonizzazione di un popolo proveniente dall’esterno, come è accaduto per i Greci nel Sud dell’Italia, ma probabilmente una graduale e costante migrazione di gruppi di persone con cultura molto simile e probabilmente tutti di origine anatolica-mesopotamica. Vedremo dopo il perchè di questa probabile stessa origine. Queste genti occuparono parte della penisola italica che in seguito diventò la patria degli Etruschi. La loro lenta e costante migrazione nei secoli successivi probabilmente ebbe inizio già verso la fine dell’Era del Bronzo e permise a questo popolo molto evoluto di amalgamare in seguito anche altre genti che forse occupavano il luogo già da diversi millenni. La loro alta conoscenza in tutti i campi permise loro di diventare il gruppo guida e dare un impronta altamente evoluta alla loro cultura raffinata che si differenziava enormemente dalla cultura delle altre popolazioni non influenzate da loro. Con il passare dei secoli all’inizio dell’Età del Ferro questa nuova cultura fu chiamata dai nostri storici Villanoviana ed occupava parte della pianura padana e del Centro Italia. Successivamente con probabile apporto di nuove conoscenze dovute a continue migrazioni di altre genti provenienti dallo stesso luogo originario delle prime, probabilmente in modo più consistente per via mare, questa cultura cosiddetta Villanoviana si trasformò in quella ancora più evoluta della civiltà denominata Etrusca. I proto- Villanoviani e Villanoviani avevano in se’ già il genoma Etrusco, e questo è in accordo ormai con molti dati archeologici che dimostrano sovrapposizione delle stesse aree occupate.
In modo un pò semplicistico, ma chiarificatore, penso che lo sviluppo della nazione e cultura etrusca possa essere paragonata alla crescita della nazione e cultura americana contemporanea che tutti conoscono senza dubbi. Il continuo apporto di immigranti, principalmente Europei, e la ricchezza del luogo ha permesso alla nazione americana di diventare, dopo qualche secolo dai primi immigranti europei, un nuovo centro culturale e una nuova potenza economica. Ma ora o fra qualche secolo nessuno si azzarderebbe a definire la cultura Americana "autoctona" nè tantomeno che si sia formata esclusivamente sul suolo americano, ma tutti riconoscerebbero che la sua fondamentale origine, anche culturale, è Europea, anche se tra qualche secolo si noterà una netta differenza tra Europei e Americani (il che già esiste ora). Inoltre penso che nessuno direbbe che questo flusso di immigrati che continua tuttora sia un fatto storicamente marginale!
L’origine culturale orientale prettamente anatolica-mesopotamica degli Etruschi è avvalorata da una infinita serie di conoscenze in diversi campi come quello metallurgico, idraulico, edile, artistico, religioso e varie affinità come l’arte della divinazione, l’abbigliamento, il gusto raffinato ecc. per cui quando si visita un museo etrusco sembra di essere in un museo di culture mesopotamiche. L’opulenza e il raffinato gusto nella scelta delle gioie della vita doveva essere in netto contrasto con i circonvicini popoli italiani, rozzi e grossolani, ma anche con i greci contemporanei che conducevano una vita più parca e meno raffinata. Anche il ruolo fondamentale che aveva la figura femminile nella cultura e religione Etrusca li ricollega alle arcaiche civiltà matriarcali orientali dove si adorava la Grande Dea. Questo fatto li differenziava dalle altre culture contemporanee dove ormai la figura maschile aveva soppiantato quella femminile relegando la donna ad un ruolo subalterno che solo nell’ultimo nostro secolo ha in occidente riconquistato. Ricordiamoci che persino Platone, nel Timeo, considerava la donna un essere sub-umano, e questo rivela quali profonde diversità c’erano tra la cultura greca e quella contemporanea Etrusca anche se i Greci sono stati anch’essi influenzati dalla cultura orientale Egea. Da ultimo le mie ricerche nel campo della religione Etrusca mi hanno fatto individuare in alcuni loro simboli religiosi finora misconosciuti, come le pietre Ovali o omphalos, un’altra affinità con la culture orientali, che rimando alle mie pagine4 . La mia scoperta del centro Oracolare Etrusco di Montovolo, dove ho ritrovato simboli come la pietra Ovale ( o omphalos), il serpente e due colombe che collegano Montovolo ai centri oracolari di Delfi, Delo in Grecia o Mileto, Metsamor in Anatolia o Tebe in Egitto rende inconfutabile la primaria origine orientale degli Etruschi. Infatti simboli religiosi cosi’ arcaici, non si accettano con semplici scambi commerciali. Inoltre la Croce, a volte inscritta in un cerchio, che ho ritrovato anche a Montovolo e nel museo etrusco di Marzabotto , come in moltissimi altri reperti etruschi sparsi in tutti i musei, è un simbolo religioso sia Villanoviano che Etrusco volutamente misconosciuto e definito da molti etruscologi semplice motivo ornamentale. Ma tale simbolo della Croce inscritta in un cerchio si ritrovava già nei Sumeri come indicazione della Divinità e in molte altre civiltà precristiane che in seguito il cristianesimo ha ripreso per ovvii motivi e nei secoli successivi ha voluto far credere fosse un proprio simbolo esclusivo. Un radicamento di tali simboli religiosi così profondo in un intero popolo presuppone origini lontanissime nel tempo. La pietra Ovale ci può ricondurre anche al mito Pelasgico di Eurinome che partori’ l’Uovo Primordiale dopo essere stata fecondata da Ofione, il serpente, che subito si arrotolò sull’Uovo restando immobile fino a quando si aprì facendo uscire le meraviglie dell’universo4.
Immagini di pietre Ovali con serpente arrotolato sono riportate su affreschi murali di Pompei, notoriamente di origine Etrusca. Ricordiamoci che tuttora nei popoli orientali musulmani, si usa spesso come simbolo religioso la pietra Ovale e la si mette sulle tombe come noi poniamo la croce. Tuttora il pellegrino mussulmano entrando nella Ka'bha, alla Mecca, bacia la Sacra Pietra Nera che è di forma Ovale . Pietre Ovali si ritrovano nelle necropoli etrusche di Orvieto e di Marzabotto e molte altre sono andate perdute. Tali simboli ovali in pietra vengono definiti finora semplici cippi o segnacoli tombali senza alcun significato religioso. Invece l’Uovo era anche per gli Etruschi come per tutte le arcaiche civiltà orientali il simbolo della rinascita e si ricollegava alla arcaica Dea Madre.
Ora rimane da spiegare come mai questi primi immigranti orientali del tardo periodo del Bronzo venivano continuamente raggiunti in Etruria da altri con probabile stessa cultura, religione e lingua, formando alla fine un popolo omogeneo in una nuova terra. Sappiamo che gli immigranti Europei che hanno per primi raggiunto le Americhe, trovandosi in un ricco paese hanno fatto sapere ai loro connazionali Europei che potevano anche loro raggiungere quelle ricche terre. E’ plausibile che anche allora, nelle arcaiche civiltà, vi fosse un costante collegamento tra i vari centri Sacri delle varie regioni definiti anche Oracolari. Come ho spiegato nei miei studi precedenti4, tale collegamento era possibile anche usando piccioni viaggiatori5, che dovevano però essere sostituiti da altri, almeno ogni anno, provenienti dalle regioni interessate. Questo reintegro dei piccioni doveva essere fatto da carovane che li riportavano periodicamente nei vari centri lungo il loro tragitto e probabilmente di nascosto perchè tale potente mezzo di comunicazione era tale solo se sconosciuto ai non addetti. Questa necessità diventava l’origine di queste carovane e del probabile apporto di nuovi gruppi di persone che si stabilivano nella nuova ricca regione che diventerà l’Etruria mentre pochi altri ritornavano ai luoghi di origine dovendo portare i piccioni viaggiatori nati in Etruria. In questo modo si spiegherebbe la costante migrazione dall’oriente che diventò più massiccia quando fu possibile raggiungerla più facilmente via Mare . Un tale cambiamento di percorso delle "vie oracolari" viene riferito da diversi storici antichi qualiErodoto e Pausania e come spiegherò ulteriormente in un nuovo articolo.
A conferma ulteriore della origine orientale della cultura Etrusca, ho letto recentemente gli studi dell’illustre filologo Giovanni Semerano6, membro del Oriental Institute of Chicago, che da oltre trent'anni ha dimostrato l’origine mesopotamica accadica della lingua Etrusca e quindi anche della lingua Latina ed Europea . In tal modo la teoria assiomatica dell’origine indoeuropea diventa una mera "favola" . Ma la cultura accademica misconosce le sue scoperte e anzi le osteggia, come probabilmente farà con le mie, perché manderebbero in frantumi tutte le loro teorie osannate da decenni. Bisogna aspettare le nuove generazioni!!
Questi fatti ci invitano anche a riflettere prima di considerare certe teorie sulla origine degli Etruschi che sono diventate dei preconcetti ideologici e che vengono difese dai loro estensori accusando i dissenzienti di ascientificità come se la scienza fosse esclusivo patrimonio degli storici di professione.
 Graziano Baccolini,  Università di Bologna      Settembre 2003
E-mail: baccolin@ms.fci.unibo.it
 
 
Bibliografia
1) Massimo Pallottino Etruscologia Hoepli, 2003, 110
2) Leggere anche l’articolo di Sergio Frau, Etruschi, cosi il fascismo ne cancellò le origini La Repubblica. maggio 2001 e riportato anche sul sito : http://www.parcodiveio.it/_ita/articoli_02.htm
3)Mario Torelli, Storia degli Etruschi, Ed Laterza, pag 28, 2001.
4 )Graziano Baccolini , Hera,16,61, 2001; Hera 41,76,2003 . Questa ricerca è riportata in esteso anche su internet http://members.xoom.virgilio.it/Farf/montovoloombelico.htm
5)Riguardo l’uso dei piccioni viaggiatori nell’antichità leggete la mia pagina web http://members.xoom.virgilio.it/Farf/ipiccioviagg.html
5)Luciano De Cresenzo, I Grandi Miti Greci, Oscar Mondadori, 2003 pag. 247-8
6)Giovanni Semerano, L’infinito: un equivoco millenario, ed. Mondadori, 2000.
Giovanni Semerano, filologo ormai novantenne, ha ottenuto il suo primo riconoscimento istituzionale ricevendo, a Firenze nel 2001, la "Targa d'Argento" dal Presidente della Regione Toscana Riccardo Nencini, per i suoi studi, condotti per oltre quarant'anni, sull'origine delle lingue, con particolare riguardo alla lingua Etrusca che deriverebbe, secondo Semerano, dall'Accadico-Sumerico. http://www.consiglio.regione.toscana.it/Informazione/pubblicazioni/tcr/2001/010718_numero_09/06_targa_dargento_al_filologo_giovanni_semerano.asp
Leggere Il Mistero Etrusco di Giovanni Semerano  http://www.cittavivaostuni.it/filologia/misteroetrusco.htm
 Scoprite l'immaginario musicale etrusco: http://www.soundcenter.it/cdflauti.htm
 
Link consigliato sulla Civiltà Etrusca: http://www.mysteriousetruscans.com/
Index