Per anni la stampa occidentale ha nominato un numero di cosmonauti che non sarebbero stati riconosciuti dall’URSS. Molti sarebbero morti nello spazio. Uno sarebbe il presunto primo uomo nello spazio e sopravvissuto. Qual’è la verità di tali storie di 'Cosmonauti Fantasma'? Durante l’esistenza dell’URSS i dettagli del loro programma spaziale venne tenuto nel segreto. Le reali identità dei loro ingegneri spaziali non vennero mai rivelati durante la loro vita. Il fatto che un pilota si addestrasse per i voli spaziali veniva tenuto segreto persino alla moglie fino a dopo il loro lancio nello spazio. L’enorme progetto sovietico per l’allunaggio rimase nel più totale segreto fin dopo la caduta dell’URSS. Nell’assenza di vere informazioni i media occidentali si collegarono naturalmente alle voci, quando non se li inventavano. Voli umani erano normalmente dichiarati essersi completati con pieno successo, anche quando era ovvio che gli obiettivi pianificati non erano stati raggiunti. Vi furono delle eccezioni. Lanci umani vennero annunciati dopo che raggiunsero l’orbita, non dopo che fossero atterrate con successo. Ciò significava che la morte di cosmonauti nello spazio divennero riconosciute e soggette a funerali nazionali (Soyuz 1 e Soyuz 11). Furono noti anche dei lanci umani abortiti, spesso con un certo ritardo (Soyuz 18-1 e Soyuz T-10-1). Una pratica diffusa era quella di eliminare le foto e le storie di chi era caduto in disgrazia. Uno dei casi più infami è quello della foto di Lenin che parla il 5 Maggio 1920 che venne lentamente spopolato negli anni ogni volta che un fidato compagno diveniva un nemico del stato. I Sovietici aiutarono le voci sui cosmonauti morti con una censura imperfetta. Perfino le identità dei cosmonauti che non volavano vennero tenuti segreti, vennero eliminati dalle foto di gruppo dei cosmonauti. Molte versioni della stessa foto apparvero, senza questi 'fantasmi'. Nei primi anni della corsa allo spazio venne detto, dalla stampa occidentale, che molti cosmonauti sovietici morirono in voli spaziali mai annunciati dall’ Unione Sovietica. Provenendo da poche vere fonti sconosciute queste vennero abbellite ed elaborate da altri autori, negli anni. Sensazionali presunte intercettazioni radio fatte da analisti dilettanti Italiani diedero sostanza alle supposizioni (vedasi per le affermazioni dei fratelli Judica-Cordiglia vedasi Lost Cosmonauts. Per la critica tecnica delle loro affermazioni vedasi: Note sulle attività di ascolto radio dallo spazio e le sensazionali dichiarazioni fatte dai fratelli Judica-Cordiglia di Sven Grahn). Dopo la fine dell’URSS la cortina di segretezza cadde. I diari e le memorie dei manager, cosmonauti e ingegneri Sovietici al centro del programma spaziale vennero pubblicate. Documenti personali e ufficiali, diari, e note contemporanee del periodo vennero comprate da procacciatori occidentali dei musei e degli istituti. I più grandi segreti dell’URSS – la mancata missione lunare, il disastro di Nedelin, le orribili testate radiologiche e biologiche sviluppate per o loro missili – furono svelati. Parecchi cosmonauti che morirono in incidenti di addestramento furono identificati. Ma non vi fu alcuna conferma delle originali storie dei Cosmonauti Fantasma ne alcuna nuova informazione. In anni recenti Internet ha diffuso altre storie di Astronauti e Cosmonauti Fantasma. Vennero tratte da nuovi moderni programmi televisivi, da libri e dalle leggende urbane di Mosca. Qui vi è una lista di Cosmonauti Fantasma (e qualche astronauta), l’origine delle loro storie, e ciò che successe per davvero. In particolare la verità dietro il presunto primo cosmonauta - Vladimir Ilyushin è esaminato in dettaglio. E qui rivelato per la prima volta – alcuni Cosmonauti Fantasma volano tuttora intorno alla Luna su una cosmonave – ma non erano umani! Ringraziamenti a Dietrich Haeseler, Jens Kieffer-Olsen, Dr. Elliott H. Haimoff, Larry Klaes, James Oberg, Sven Grahn, Colin Burgess, e Dwayne Allen Day per la loro assistenza e i loro suggerimenti.
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