L'Espresso 10 dicembre 1998

Legionari di nome e anche di fatto 

La Questione Scuola - Un caso Esemplare

I vescovi battono cassa per gli istituti cattolici. Ma questi come funzionano? Visitiamone uno davvero speciale...  - di Pierluigi Ficoneri 

Malgrado la crisi che da qualche anno investe le scuole private (sul terreno finanziario in particolare, cosa di cui parleranno certamente Wojtyla e D'Alema), l'insegnamento cattolico in Italia è ancora ben saldo. Sono quasi 700 mila le famiglie che scelgono per i loro figli un istituto confessionale, sopportando rette che mediamente si aggirano sui sette milioni l'anno. Perché lo fanno? Quali differenze, di studio e di comportamento, caratterizzano una scuola governata da religiosi rispetto a una pubblica? Per scoprirlo abbiamo visitato l'istituto linguistico Highlands, un grosso complesso romano che ospita circa 700 ragazzi (dalle elementari al liceo) gestito da un ordine religioso relativamente poco conosciuto nella capitale ma assai noto all'estero: i Legionari di Cristo.

Sul retro dei grandi musei neoclassici dell'Eur sorge un curioso tubo ottagonale, ricoperto da un cappello spiovente. È la cappella dell'istituto che domina una serie di basse palazzine in cortina rossa, fra campi da tennis e calcetto. Lo frequentano dei rampolli di personaggi noti come il sindaco di Roma Francesco Rutelli e il trio carioca dei calciatori della Roma: Cafu, Paulo Sergio e Aldair. L'Highlands tuttavia non è una scuola elitaria. È piuttosto il punto di riferimento della educazione cattolica per i funzionari dei ministeri, o dei grandi enti che gravitano nella zona dell'Eur: Eni, Alitalia e così via. Il complesso è stato acquistato un paio d'anni fa dai Legionari di Cristo, un ordine missionario che dal Messico è sbarcato in Spagna e Irlanda prima di approdare in Italia. Sono religiosi militanti e si professano nuovi evangelizzatori del Terzo millennio, soldati di Cristo e della Chiesa..

Di preferenza vestono il clergyman e, a detta dei ragazzi, sono piuttosto moderni e di larghe vedute ma intransigenti difensori della dottrina cristiana. Come legionari, appunto. Pur possedendo tre università, a Città del Messico, a Salamanca e a Roma (l'ateneo "Regina apostolorum"), sono più dei manager dell'insegnamento che degli educatori. Fra i circa 70 docenti della Highlands dei legionari non c'è traccia. Tranne nell'ora di religione, si capisce. Quella resta loro esclusivo, irrinunciabile, appannaggio. Spiega la rettrice Amparo Borras, una giovane signora originaria di Valencia e laureata in economia: «Se molte famiglie scelgono la nostra scuola non è solo per la qualità dell'insegnamento ma anche perché noi promettiamo fedeltà alla dottrina cristiana e sociale della Chiesa.. »Parole inequivocabili. Vediamo allora come questo spirito cristiano viene perseguito nelle principali scelte didattiche. 

I libri di testo

È prerogativa degli insegnanti scegliere i testi per i loro allievi da sottoporre poi al vaglio dei consigli di classe. Un esame abbastanza severo in cui trovano disco rosso opere che prospettano una visione materialistica della storia e della filosofia e in genere i libri un po' troppo orientati "a sinistra". Nella cartella di un alunno del liceo linguistico oggi si possono trovare libri come le "Lezioni di storia" di Trainiello, o la "Storia della filosofia" di Reale-Antiseri, lavori poco inclini a tentazioni ideologiche. Anche nella scienza si privilegiano opere che difendono la tesi creazionista rispetto a quelle orientate verso il meccanicismo di tipo darwiniano. Saranno poi i docenti ad illustrare in classe le teorie scientifiche diverse da quelle sostenute dalla Chiesa, magari suggerendo letture tratte dalla fornita biblioteca della scuola. La scelta delle case editrici è la diretta conseguenza di questa impostazione: corsie preferenziali per la Sei, la Mondadori, Paravia, direzione vietata per Editori Riuniti o Feltrinelli. «Se qualche docente mi proponesse un libro edito da Feltrinelli», racconta la preside del liceo Paola Testa, «mi sorgerebbe qualche dubbio sulla sua reale fedeltà all'insegnamento cattolico. I testi comunque sono semplici guide, le lezioni vere le fanno i professori. Chiaro?». Chiaro.

La scelta dei docenti

Sono il vero pilastro dell'educazione cattolica. La loro selezione è una prerogativa cui la Chiesa non rinuncerà mai. All'Highlands sono tutti rigorosamente passati al setaccio. Si comincia con un colloquio che l'aspirante dovrà tenere con la preside per illustrare la sua autentica vocazione e la sua moralità. Non si parla di preferenze politiche ma, garbatamente, viene ricordato all'aspirante professore che si tratta di insegnare in un istituto cattolico che persegue fini propri. Lui è d'accordo? Se lo è potrà incontrare la rettrice che accerterà la sua capacità tecnica. Punti di merito sono, ovviamente, le esperienze sostenute in altre scuole cattoliche. Infine il candidato affronterà un test psicologico che serve a sondare la sua stabilità emotiva. Capita però che qualche docente in classe manifesti orientamenti di sinistra. In questo caso la preside lo richiama alla coerenza con l'impegno assunto.

L'ora di religione

Secondo le norme approvate dal Vicariato, si insegna la storia delle grandi religioni ma anche la dottrina sociale della Chiesa. I legionari dedicano infatti particolare attenzione all'illustrazione delle encicliche papali. L'ora di religione è aperta a tutti, anche ai ragazzi ebrei, evangelici e di altre comunità religiose che frequentano l'istituto. Esempio di pluralismo o sottile forma di proselitismo? Giudicate voi. Padre Giovanni, uno degli insegnanti di religione, afferma che nello scorso anno si è verificato più di un caso di «conversione».

Dentro e fuori la retta

Laura è una bambinetta di 10 anni e frequenta la quinta elementare. Ma già capisce e si esprime in un inglese neppure troppo stentato. Ha cominciato a studiarlo in terza elementare: due ore al giorno. All'Highlands l'apprendimento delle lingue è intensivo. Fra le altre materie, si studia un idioma straniero alle elementari, due alle medie, tre al liceo per parecchie ore al giorno. L'informatica è un altro pallino dell'istituto e trova applicazione in ogni disciplina: dalle scienze alle lingue. Al liceo sono state aggiunte due materie supplementari: economia politica e diritto internazionale. Riconoscimento della globalizzazione imperante? Chissà. Fin qui, più o meno, il pacchetto di servizi che offre la scuola per i sei milioni e mezzo della retta annuale. Poi ci sono gli optional. Corsi pomeridiani di ginnastica artistica, nuoto, tennis, lezioni di musica, di pianoforte, di teatro. Ma ci vogliono altri due milioni per usufruirne. Fuori quota, infine, anche i soggiorni estivi di un mese organizzati nei collegi che i legionari possiedono in Irlanda, America, Spagna e Svizzera. Che altro? Ah, sì: prima comunione e cresima sono gratis.

L'impegno dei missionari

Se la formazione culturale degli allievi è lasciata ai laici, i nuovi evangelizzatori non delegano a nessuno quella spirituale. Ed è un'opera capillare di insegnamento della dottrina sociale cattolica. Nell'istituto operano due cappellani, sorta di consiglieri, uno per i ragazzi e uno per le famiglie. Sono padre Giovanni e padre Francesco, ospiti quasi fissi di un'auletta che non resta mai vuota. Sì, perché anche le famiglie ricorrono spesso al loro aiuto per la guida dei figli. Ma il compito dei due cappellani non si esaurisce nel ruolo di consiglieri. Fra gli allievi hanno anche reclutato una milizia abbastanza numerosa che, tra una lezione e l'altra, si impegna in lavori «socialmente utili»: vanno negli orfanotrofi ad aiutare i bambini a fare i compiti, visitano malati e carcerati, servono pasti caldi nelle mense dei poveri. E non si risparmiano neppure durante le vacanze. A Pasqua e Natale, infatti, l'Highlands ospita, nelle aule dell'edificio, studenti cattolici non abbienti dell'Est o del Medio Oriente. La scorsa Pasqua sono arrivati da Beiruth un centinaio di ragazzi. Chi li ha accuditi? «I nostri giovani commilitoni», risponde con orgoglio il legionario padre Giovanni. Chissà se fra loro sboccerà qualche vocazione? Perché, anche questo è un obbiettivo dell'insegnamento cattolico.

 
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