DIGIMON: FATTI DI CRONACA TRASFORMATI IN COMBATTIMENTI DIGITALI



Durante tutta la serie di Digimon sono assai frequenti i combattimenti sulla Terra o eventi che in ogni caso coinvolgono il Mondo Reale e i suoi abitanti. Tuttavia, i disegnatori di Digimon non hanno fatto appello solo alla fantasia, ma si sono basati su fatti di cronaca realmente accaduti e che hanno coinvolto a volte l'intero pianeta; chiaramente le date, sebbene molto simili per data e mese, differenziano in anni, ma anche in questo caso ci sono alcune somiglianze. Partiamo dunque alla scoperta di questi finti combattimenti:


18-04-1995

Ore 03:24am


È una notte come un'altra a Tokyo, e la maggior parte della popolazione sta dormendo. Nel quartiere di Hikarigaoka, uno dei più grandi della città, nella strada nei pressi del ponte della stazione, non si vede nessuno in giro. All'improvviso, però, si ode un rumore assordante, quasi un boato, a cui poi segue una violentissima esplosione, che fa tremare la strada e spacca i vetri delle finestre. Passa qualche secondo, quindi si ode un fortissimo fischio, come quello di un treno, ed ecco una seconda esplosione, di poco più debole della prima. Quando spunta il sole, la strada della stazione si presenta totalmente distrutta, dall'incrocio a nord fino all'ingresso della stazione stessa. Analisi approfondite della polizia hanno portato alla conclusione che le esplosioni sono state causate da due ordigni di elevata potenza, programmati per esplodere alle 03:30 di quella notte.
L'attentato non è mai stato rivendicato, forse perché non andato a buon fine, dato che gli ordigni sono esplosi con anticipo, ma si è sempre pensato che si trattasse di Mafia, probabilmente italo-giapponese.


Questo dunque è il primo dei fatti a cui i disegnatori si sono ispirati, e hanno giustificato le esplosioni come il combattimento tra Greymon e Porrotmon. Tuttavia ci sono anche fatti ben più realistici, come questo:


03-07-1996


L'evento che caratterizzò questo giorno fu qualcosa che scosse tutto il mondo, ed è sicuramente il più fedele a cui i disegnatori si sono ispirati.

Una mattina, nell'università di scienze di Tokyo, Nakoto Tokuya, docente di informatica, dà l'allarme, dicendo che un virus si è mangiato tutti i file contenuti nei computer. Prima ancora che i dipendenti della scuola possano fare qualcosa, il misterioso virus ha già fatto piazza pulita e si è spostato altrove.
Due ore dopo, è un'impiegata della compagnia telefonica a dare l'allarme, e la descrizione del virus conferma che si tratta dello stesso che ha ripulito i computer dell'università. Dopo qualche minuto il virus si collega al sistema telefonico e, nello spazio di pochi minuti, fa squillare tutti i telefoni dell'Asia, provocando allo stesso tempo una confusione pazzesca e la saturazione della memoria dei server della compagnia telefonica, per poi spostarsi nuovamente. Nel suo obiettivo finiscono uffici (i registri e le fatture spariscono all'improvviso), supermercati e grandi magazzini (le casse impazziscono, e i negozi sono sul punto di esplodere), banche (pensate alla faccia di un ricco miliardario che si sente dire da un impiegato che il suo conto in banca è di un euro), stazioni, aeroporti, ecc. Dopo aver seminato il caos in Giappone per un'intera giornata, il virus si fa spedire via satellite in America, e qui il caos è completo: il nostro amico si insinua nei computer del Pentagono, ordinando lo sgancio di un missile nucleare. Per fortuna, i potenti anti-virus in dotazione alle forze armate finiscono il virus pochi secondi prima che il missile venga lanciato. Futuri rilevamenti ed indagini porteranno all'arresto di un Filippino, colpevole di aver creato il virus; verrà però dimostrato in seguito che il virus era sfuggito al suo controllo ed era impazzito.

Ed ecco che, ispirandosi a questo fatto, i disegnatori abbiano simulato il dilagare di Diaboromon e il suo scontro con Omnimon. Ma se pensate che questo sia incredibile, sappiate che non è niente in confronto a quello che stava per succedere: perché ora ci si mette persino l'inspiegabile.


01/05-08-1996

Di tutti gli eventi che sono stati documentati fino ad ora e che verranno documentati da ora in poi, questo è sicuramente il più insolito, nonché il più lungo in durata.

La serie di eventi che caratterizzano questi 5 movimentati giorni inizia non a Tokyo, bensì 40 chilometri più a nord, in una località di montagna. Sono le 10 di mattina, e la temperatura è di circa 30 gradi: da quelle parti si trova un campeggio per ragazzi. All'improvviso la temperatura cala di netto, arrivando a 6 gradi in poco più di due ore. Ed ecco che, verso mezzogiorno, inizia a…… nevicare. Sì, proprio così: neve il primo di agosto, in una località neanche tanto elevata. La nevicata dura una trentina di minuti poi, all'improvviso, ecco tornare il sole e il caldo.
Nello stesso momento, a Tokyo, sta succedendo qualcosa di strano: tutti gli apparecchi elettrici da Hikarigaoka a Shinjuku sono andati in tilt: telefoni, luce ed energia elettrica sono forni uso, ma gli addetti ai controlli non rilevano nessun danno o anomalia alle centrali; la situazione di stallo dura pochi minuti, e cessa verso l'una del pomeriggio. Per quel giorno i fatti inspiegabili si fermano.
Il proseguimento avviene la mattina dopo: alla torre di Tokyo avviene una violenta esplosione, che danneggia gli ultimi piani. Per quel giorno tutto si acquieta, ma le sorprese non sono finite: verso le 11 di sera, nel movimentato quartiere di Shibuia, due adolescenti scatenati vengono gettati fuori da un casinò per rissa. Un'ora dopo, nel casinò avviene un'esplosione, in cui vengono gravemente feriti alcuni ospiti; la polizia, dopo un interrogatorio, arresta i due adolescenti, che avevano giurato di vendicarsi per il trattamento subito; tuttavia il loro alibi è di ferro, e gli inquirenti sono costretti a rilasciarli, anche perché l'esplosione non è stata causata da un ordigno di qualsiasi tipo: in verità non si riesce proprio a capire cosa l'abbia generata: non c'è assolutamente niente di anomalo nel gas o nell'energia elettrica. Le circostanze di questo fatto non vennero mai chiarite legalmente.
Il fatto più inspiegabile di tutti avviene due giorni dopo: la mattina di domenica primo agosto, gli abitanti del quartiere di Odaiba si svegliano, e si accorgono che l'intero quartiere è avvolto da una fitta cappa di nebbia. Osservando l'immagine dall'alto, però, si resta a bocca aperta: la nebbia ricopre come una cupola esclusivamente la zona di Odaiba, impedendo a chiunque di entrare o uscire. I traghetti e i treni vengono sospesi; dall'esterno si tenta di comunicare, ma tutti gli apparecchi elettrici all'interno di Odaiba sono in tilt: telefoni, fax e computer sembrano impazziti, e persino il satellite della stazione televisiva è inutilizzabile. La nebbia dura per tutta la giornata poi, finalmente, si dissolve; tuttavia, quando è possibile guardare nuovamente Odaiba, si capisce perché il satellite della televisione non riusciva a funzionare: la sala delle ricezioni è saltata in aria, e non ne è rimasto niente. Questo fu l'ultimo dei fatti inspiegabili.

Ed ecco che i disegnatori hanno giustificato questo evento come le scorribande di Myotismon alla ricerca dell'ottavo bambino prescelto. Ma c'è da segnalare ancora un'altra cosa:

02/03-12-1996

Questo è l'ultimo evento a cui i disegnatori si sono ispirati, ed è anche il più inquietante: ancora una volta, nel mirino, c'è la stazione televisiva, appena uscita dalle riparazioni dopo quanto successo nell'agosto di quell'anno. A vedere l'inizio di questo inquietante evento sono due poveri impiegati televisivi che, per lo spavento, si sono rifiutati di proseguire nel lavoro che stavano svolgendo. I due, un regista e un cameraman, si trovano in una sala appartata in un'area isolata del centro televisivo, e stanno visionando la registrazione di un programma da mandare in onda il giorno seguente. All'improvviso, però, nella parte bassa dello schermo, si materializza una macchia nera con le fattezze di una persona. La strana ombra percorre ripetutamente lo schermo, e i due poveri impiegati restano impietriti dal terrore, in quanto l'ombra non c'era durante le riprese; come se non bastasse, la posizione dell'ombra cambia ogni volta che il nastro viene riavvolto, il che rende impossibile che si tratti di una sporcatura del nastro.
La mattina dopo la notizia è sulla bocca di tutti, e nessuno sa trovare una spiegazione al fenomeno: lo stesso direttore visiona personalmente il filmato, e constata personalmente che quell'ombra ha dell'inspiegabile, dato che ora tutte le registrazioni e tutti i programmi sono infestati dalla sua presenza. Il peggio è che, quel giorno stesso, in quella stessa stanza, si cominciano ad udire dei rumori strani: sembra un lamento, tipo quelli di….. un fantasma. Verso le tre del pomeriggio si scatena un temporale, e un fulmine colpisce il parafulmine del centro televisivo, provocando un black out, ed innescando un piccolo incendio nella saletta dove l'ombra era comparsa per la prima volta. Le persone vengono fatte subito evacuare; il direttore rimane indietro e, percorrendo in solitudine il corridoio buio del quarto piano, sente un rumore e si volta di scatto: dietro di lui si trova la fine del corridoio, che comunica con un altro messo di traverso; all'improvviso vede l'ombra nera percorrere il corridoio e dirigersi verso le scale che portano ai piani più alti. Più incuriosito che spaventato, l'uomo decide di seguirla, e la segue fino al nono piano, dove la vede entrare nella solita saletta, per poi sparire nel nulla.
Qualche tempo dopo, interrogandosi a vicenda, i dipendenti più anziani si ricordano che nella saletta dove si era materializzata l'ombra, era successo un fatto gravissimo: due anni prima, il 2 dicembre del 1994, Tamana Ishiki, un giovane impiegato, si era impiccato proprio lì, quando aveva saputo che avevano intenzione di licenziarlo. Vicino al suo corpo venne trovata una lettera, nella quale scriveva che, prima o poi, sarebbe ritornato per vendicarsi di coloro che lo volevano licenziare. Il direttore, inoltre, ha detto che l'ombra, nel tornare nella saletta, aveva percorso una strada più lunga, proprio quella che Ishiki era solito percorrere per arrivare in quella parte dell'edificio; ha confermato inoltre che l'ombra, slittando per i muri e i soffitti, sembrava avere una corda attaccata al collo. Due settimane dopo questo fatto, due impiegati degli studi vengono trovati morti nei loro appartamenti: l'autopsia rivela che il decesso risale a due settimane prima e che sono stati strangolati con una corda, probabilmente molto vecchia. Qualche tempo dopo, alcuni impiegati si ricordano che le due vittime erano coloro che avevano denunciato Tamana al direttore, e lo avevano accusato di tenere per sé alcune cassette che rubava dai magazzini, inducendo il direttore ad emanare l'ordine di licenziamento.


By Myramon