5.17
Forever

Indice transcript

 

Buffy cammina in una stanza buia, è circondata da bare scintillanti. Le osserva tutte, poi si ferma vicino una di esse. Ci sono delle urne dietro di lei. Sposta il coperchio della bara, è vuota. Si accendono le luci.

Giles: Buffy, sei qui.

Giles, Dawn e il direttore dell’impresa di pompe funebri entrano, Buffy rimette a posto il coperchio della bara e incrocia le braccia.

Giles: Tutto bene?

Buffy: Sì.

Direttore: Ha trovato qualcosa?

Buffy annuisce: Questa.

Dawn cammina guardando la bara.

Direttore: E’ un’ottima scelta. Fa capire quanto fossero profondi i suoi sentimenti per la defunta.

Giles e il direttore si voltano per andarsene, Buffy li segue. Dawn resta indietro. Gli altri si fermano e la guardano.

Buffy: Non ti piace?

Dawn : No, non è questo, è solo che... e se alla mamma... e se alla mamma ne fosse piaciuta di più un’altra?

Buffy: Dawn...

Dawn: Voglio dire, come possiamo esserne sicuri? E’ lei che ci deve rimanere dentro per sempre.

Buffy: Dawn, forse non è stata una buona idea che tu sia venuta.

Dawn: E’ bella. E’ solo...

Buffy: Parlo sul serio. Tu, tu non dovresti avere a che fare con queste cose.

Direttore: Se volete prendevi ancora qualche minuto per decidere...

Buffy: No, E’, è deciso, va bene. (a Dawn) Okay?

Dawn annuisce.

Buffy: Okay.

Si gira e cammina fuori con gli uomini che la seguono. Dawn rimane a guardare la bara.

Sigla.

 

Atto I

Casa Summers, stanza da pranzo. Dawn guarda il biglietto di un fiorista.

Giles: Ho controllato i prezzi da differenti fiorai, e le pompe funebri sembrano essere molto competitive.

A tavola c’è Xander, che sta mangiando. Giles e Buffy siedono alla fine del tavolo, guardando delle carte.

Buffy: Facciamo in questo modo, è più semplice.

Dawn: Fiori di che colore?

Willow entra portando una caraffa d’acqua. Riempie un bicchiere e si siede di fronte a Xander.

Buffy: Uh, bianchi. (guarda Giles) Sono belli.

Giles: Sì.

Buffy (a Giles): Ah, e a proposito dell’annuncio? Le persone si aspetteranno una veglia dopo la sepoltura, a meno che non diciamo qualcosa.

Giles: Um, beh, potremmo inserire una, una riga nel programma che esprima la preferenza di tua madre di non volere una veglia.

Willow: Non ci sarà la veglia?

Buffy: Alla mamma non piacevano. Diceva che le trovava deprimenti, quanto un pranzo preparato alla buona.

Dawn: Ha detto questo? E quando?

Buffy: Beh, subito prima che fosse operata. Abbiamo parlato di quello che avrebbe voluto... nell’eventualità.

Dawn: A me non ha mai detto niente.

Xander: Sono sicuro che è perchè non voleva rattristarti, Dawnie. Adesso però dovresti concentrarti sulla cena. Non hai toccato quasi niente.

Buffy: Davvero, devi cercare di mangiare qualcosa.

Dawn: E perchè dovrei? Tu non hai mangiato niente.

Buffy: Qui non si sta parlando-

Il telefono squilla, Buffy sospira.

Buffy (a Giles): Non ci sono per nessuno.  Può rispondere lei? A meno che non sia mio padre.

Giles: Naturalmente.

Giles risponde al telefono, Buffy torna alle carte.

Giles: Pronto? Sì, sì, d’accordo. Grazie. Il,uh, funerale è alle, ehm, tre di domani. Conosce la camera mortuaria “Brown Brothers”?  - cammina per la stanza, sempre parlando. Buffy e Dawn hanno uno sguardo seccato.

Buffy: Non posso credere che non abbia ancora chiamato.

Xander: Non hai ancora sentito tuo padre?

Buffy: Il numero che ci ha lasciato della Spagna è sbagliato, e ho lasciato messaggi ovunque. ...Um, che ne dici di una riga che dice semplicemente, “Dopo la sepoltura non ci sarà la veglia”? O il ritrovo? “Su richiesta di Joyce, non ci sarà un ritrovo”. Oh no, questo proprio non va bene.

Buffy si mette una mano sulla fronte, Willow la guarda preoccupata, guarda Dawn, poi si alza e inizia a pulire la tavola.

Dawn: Cosa dobbiamo fare? Dopo, voglio dire. Dobbiamo semplicemente... tornare qui?

Buffy: Oh... Io, io non lo so. Credo di sì. Um, che ne pensate di: “Su richiesta della famiglia, non si terrà la veglia”.

Xander (si alza e si siede nella sedia vicino a Buffy): Va bene, sì, questo è, uhm...

Dawn: Non voglio stare qui.

Buffy: ...dovrei metterlo all’inizio, o solo una piccola riga in fondo?

Xander e Buffy si chinano sulle carte. Willow rientra, riprende a pulire.

Dawn: Posso venire da te domani?

Willow: Domani?

Dawn: Dopo ...tutto quanto.

Willow: Um, beh, forse tu e Buffy dovreste... Per me non c’è problema.

Dawn (a Buffy): Posso?

Buffy (riemergendo dalla discussione con Xander): Cosa?

Dawn: Posso andare da Willow domani dopo il funerale?

Buffy (guardando Willow, incerta): Um... s-se vuoi. Credo di sì.

Dawn: Vado a prendere il sacco a pelo in soffitta.

Si alza ed esce. Buffy si riconcentra sui suoi fogli.

Più tardi, Willow e Xander escono da casa Summers. Xander chiude la porta e scendono i gradini del portico.

Xander: Vai a casa?

Willow: Mi fermo da mia madre, prima. Lo sto facendo spesso, ultimamente.

Xander: Già. In questo momento, mi fermerei anch’io più spesso da tua madre. (Lei lo guarda). Beh, non posso andare a casa “mia”. Quelle persone mi spaventano. (Guarda in alto). Tanto per dire.

Vedono Spike avvicinarsi con un mazzo di fiori in mano.

Xander: Vorrai scherzare.

Spike (sospirando): Non voglio entrare.

Xander: Nè lascerai questi. Stai pensando di guadagnare punti con Buffy in questo modo?

Spike (avvicinandosi ): Questo non c’entra con Buffy.

Xander: Balle. Sappiamo tutti della tua dannata ossessione.

Spike:  I fiori sono per Joyce.

Xander: Come se te ne fregasse qualcosa.

Spike sospira con rabbia. Willow si mette tra i due.

Willow: Ragazzi, ragazzi, non qui’.

Spike: Lo sai? Joyce era l’unica, tra tutti voi, che potevo sopportare.

Xander: Ed era anche l’unica con una figlia che ti volevi portare a letto. Sono commosso.

Spike: Mi piaceva Joyce. Capito, razza d’idiota? Era una brava persona. (Xander e Willow si scambiano uno sguardo). Non si dava arie. Non mi ha mai negato una tazza di the.

Willow sembra comprendere.

Spike: E non mi ha mai trattato come un mostro.

Xander: Un suo errore.

Spike (con un sorriso di scherno): Pensa quello che ti pare.

Butta i fiori a terra e se ne va con rabbia.

Xander: In...credibile.

Willow guarda Xander, poi raccoglie i fiori.

Xander: Il nostro amico pensa di mettere in scena una commedia per imbrogliare Buffy e farla diventare il suo giocattolo sessuale.

Willow : Xander... non ha lasciato nessun biglietto.

Xander guarda sorpreso nella direzione in cui Spike è andato. Willow guarda con tristezza.

 Inquadratura di casa Summers, dall’interno. Buffy sul suo letto, con lo sguardo perso lontano, Dawn sul letto in camera sua, la stessa espressione.

Cimitero, di giorno. Si vedono un gruppo di persone intorno a una bara. Buffy e Dawn, in piedi una vicina all’altra. Xander e Giles dietro di loro.

Celebrante: Ci rivolgiamo a Dio Onnipotente...

Celebrante: ... per la nostra sorella, Joyce Summers...

Willow e Tara si tengono per mano, vengono inquadrati Anya e Xander.

Celebrante: ... e affidiamo il suo corpo alla terra.

Buffy e Dawn sono davanti agli altri, Dawn indossa un vestito nero, Buffy dei pantaloni neri con un lungo maglione beige sopra.

Celebrante: Terra alla terra (Giles guarda)... cenere alla cenere... (Buffy e Dawn guardano, Dawn sussulta) ... polvere alla polvere.

Si sente il suono di una pala che inizia a scavare. Dawn improvvisamente si gira e affonda il viso nella spalla di Buffy. Buffy l’abbraccia, continuando a guardare di fronte a sè. Vediamo il primo mucchio di terra colpire la bara.

Celebrante: Dio la benedica e l’accolga con sè.

Il gruppo inizia a sciogliersi, uno per uno gli altri abbracciano Buffy e Dawn.

Celebrante: Che la grazia del Signore risplenda su di lei e la protegga.

Dawn è sconvolta, Willow e Tara sono sullo sfondo. Buffy abbraccia Giles.

Celebrante: Il Signore porti a lei la sua benevolenza...

Tara si appoggia alla spalla di Willow

Celebrante: ... e le conceda la pace.

Buffy e Dawn restano in piedi, da sole, vicino alla tomba, con Tara e Willow alle loro spalle. Dawn si allontana da Buffy e le raggiunge. Prende Willow per mano, tutte e tre si guardano. Tara va da Buffy, l’accarezza gentilmente sulle spalle.

Tara: Hey, um,  Dawn è pronta ad andare. Possiamo portarla con noi?

Buffy: Sì. Forse è meglio che se ne vada, da qui.

Tara: E tu? Possiamo aspettare, se vuoi.

Buffy: Sto bene. Grazie.

Tara raggiunge gli altri, sussurra qualcosa e iniziano ad allontanarsi. Dawn guarda indietro verso Buffy, mentre gli altri l’accompagnano via.

Buffy rimane a guardare la tomba, mentre il sole tramonta. Alle sue spalle, una sagoma si avvicina.

Angel: Mi dispiace.

Entrambi fissano la tomba, uno affianco all’altra.

Angel: Non ho potuto venire prima.

Buffy non lo guarda, ma annuisce lievemente e fa scivolare la sua mano in quella di lui.

Nella camera di Willow e Tara, Dawn è sdraiata nel sacco a pelo sul pavimento, con Willow e Tara inginocchiate ai suoi lati.

Willow: Oh, Dawn, vorrei poter... aiutare di più. (Dawn non la guarda). La sola cosa che... Andrà meglio. Te lo assicuro.

Dawn (guardandola): Tu non puoi saperlo.

Tara: Sì che può. Noi siamo streghe. Noi sappiamo le cose.

Dawn: Cosa? (guarda dall’una all’altra, si siede) La vita andrà avanti, e mi dimenticherò della mamma? (con rabbia)  E’ questo che state dicendo?

Willow: No, dimenticare, no! Io, tu... (guarda Tara in cerca di aiuto)

Tara: Creerai un posto per lei nel tuo cuore. Sarà come se lei... diventerà una parte di te. Capisci quello che voglio dire?

Willow (annuendo con speranza): Dawn... hey, non dobbiamo parlarne adesso, uh, forse hai bisogno di dormire un po’.

Dawn: No. (si alza) Non voglio dormire.

Tara: Okay, possiamo... stare sedute, o, qualunque cosa tu voglia fare.

Dawn va verso una tavola sulla quale ci sono degli oggetti di magia.

Dawn: Bene. Perchè io so... cosa voglio fare adesso.

Willow: Grandioso. (lei e Tara si alzano). Che cosa vuoi fare?

Dawn: Voi due siete streghe... e voi fate... magie, e...eccetera.

Willow: Vuoi che ti insegnamo qualcosa? Uh, come a-avere fascino, o,o, io potrei... far ballare un animale di stoffa.

Dawn: Voglio fare un incantesimo. Voglio riportare indietro la mamma.

Willow e Tara  la guardano sconcertate. Dawn invece, è determinata.

 

Atto III

Anya e Xander sono a letto, sotto le lenzuola.

Anya: Mm. (respira profondamente, si sdraia e mette la testa sul petto di Xander). Questa volta è stato diverso.

Xander (respirando con affanno): Sì. Era più... intenso.

Anya (annuisce) E’ a causa di Joyce.

Xander: Giusto. (pausa) ...Cosa?

Anya: Beh, lei mi ha fatto pensare ... a.... come le persone muoiono in ogni momento, e.. come nascono, anche, e come hai bisogno di averne una, in modo da poterne avere un’altra. Questo rende il pensiero della morte meno triste, e... il sesso un po’ più eccitante.

 Xander: Te lo chiedo di nuovo, ...cosa?

Anya: Beh, penso di capire meglio il sesso, adesso.  Non sono solo due corpi che si strusciano uno contro l’altro. Ha a che fare con la vita. (Xander la guarda un po’ allarmato) Ha a che fare con *fare* la vita.

Xander (allarmato): Okay, quando... due persone sono molto più grandi. e... molto più ricche, e molto meno stupide.

Anya: (sposta la testa per guardarlo, ridendo) Respira. Stai cambiando colore. Non sono pronta per “fare la vita” con te, ma potrei. *Noi*, potremmo. La vita potrebbe sbocciare dal nostro amore e dal nostro strusciarci, e questo è meraviglioso. (Xander appare più sollevato). Tutto questo mi fa sentire parte di qualcosa di più grande. Come se fossi più sveglia, in qualche modo. (sorride) Mi capisci?

Xander: Sì, ti capisco. Sposta la testa, e la bacia.

Willow e Tara affrontano il problema di Dawn.

Tara (camminando verso Dawn); Naturalmente, vuoi che tua madre ritorni, e...vorrei che noi potessimo aiutarti, ma non è possibile.

Dawn: Perchè no? Voi due fate magie per ogni cosa.

Willow: E’ vero, ma...

Tara: Questo è diverso. La magia non può essere usata per alterare il normale ordine delle cose.

Dawn: Ma... “tutto” quello che fate, altera il corso delle cose. Voi, voi fate fluttuare gli oggetti, e-e li fate sparire, e-

Tara: Ma non giochiamo con la vita e la morte. (Willow segue la conversazione, con un’espressione molto triste). Dawn, so quanto male ti fa.

Dawn: No, non lo sai. Loro... l’hanno messa sotto terra.

Tara: E’ vero, ed è terribile e ingiusto, ma non è questa la soluzione.

Willow: Non sono neppure sicura che sia possibile, Dawn. Voglio dire, Ho... letto cose sulla resurrezione, ma... Ci sono libri e altro, ma io penso... che questi incantesimi... falliscano.

Tara: Non è questo il punto.

Willow: Non è questo il punto. Il, il punto è che è sbagliato... perchè...

Tara: Perchè le streghe non hanno il permesso di alterare il meccanismo della vita per ragioni egoistiche. Le antiche streghe hanno fatto un giuramento, tanto tempo fa, per onorare questa decisione.

Dawn: Perciò è possibile... riportare indietro qualcuno? Non avrebbero fatto un giuramento se non avessero saputo che c’era il modo per farlo.

Tara: Forse loro potevano, ma noi no.

Willow: Ha ragione, Dawn. E’ troppo pericoloso.

Dawn: State dicendo che non mi aiuterete.

Con un gesto seccato, Dawn e si sdraia nel sacco a pelo dando loro le spalle. Willow si inginocchia di fianco a lei.

Willow: Dawn...

Willow prova a toccare le spalle di Dawn, ma lei si sposta, e si rigira evitando il contatto. Willow guarda Tara, molto preoccupata.

Al cimitero, di notte. Angel e Buffy sono seduti a terra sotto un albero. Buffy siede a gambe incrociate, la testa appoggiata alla spalla di Angel. I loro occhi sono rivolti alla tomba, mentre parlano.

Buffy: Il funerale è stato... brutale, ma mi preoccupa di più quello che succederà domani.

Angel: Che succede domani?

Buffy: E’ proprio questo, che non so. Fino ad ora, io... io avevo una specie di strada guidata. Cose da fare ogni minuto, che avevano a che fare con mamma.

Angel: Domani, il normale vivere di tutti i giorni ricomincerà.

Buffy: E tutti si aspettano che io sappia come farlo, perchè... (con sarcasmo)  ...io sono “così forte”...

Angel: Hai solo bisogno di tempo. Sono sicuro che tutti lo capiranno.

Buffy: Non è il tempo, il problema. Io sono brava a uccidere i vampiri... Ma era la mamma la persona veramente forte nella vita reale. Lei sapeva sempre come far andar bene le cose... cosa dire.

Angel: Sì... ma troverari la tua strada. Cioè, forse non subito, ma...

Buffy (scuotendo la testa): Non lo so. Continuo a pensarci... Quando l’ho trovata. Se fossi arrivata solo dieci minuti prima...

Angel: Non avrebbe fatto nessuna differenza, l’hai detto tu stessa.

Buffy: Loro hanno detto... “probabilmente”, non avrebbe fatto differenza. La cosa precisa che hanno detto...è stata “probabilmente”. Non l’ho detto a nessuno.

Angel: Questo non ti rende colpevole. Non avresti potuto fare niente di diverso.

Buffy: Non ho iniziato la rianimazione fino a che non mi hanno detto di farlo. Sono crollata. Ecco quanto brava sono, come persona adulta.

Angel: Buffy...

Buffy: E, se dovessi preoccuparmi solo di me stessa, d’accordo. Ma Dawn...

Angel: Ascolta, okay. So come ti senti in questo momento, ma tu sei forte, Buffy. Te ne renderai conto. E hai delle persone che ti aiutano. Non dovrai affrontare tutto questo da sola.

Buffy (guardando il cielo): Presto sarà giorno.

Angel: Posso rimanere qui fino a quando vorrai che io resti.

Buffy: Che ne dici di per sempre? Per sempre va bene, per te?

Volta il viso verso di lui, sospira e si siede, guardandolo negli occhi.

Buffy (scusandosi) E’ una cattiva idea. Ho così bisogno di tutto, in questo momento.

Angel: E allora lascia che io mi preoccupi dei bisogni. Lo so fare.

Si guardano, Buffy si avvicina e lo bacia. Si baciano dolcemente per un momento. Poi il bacio diventa sempre  più appassionato e si staccano, entrambi respirando affannosamente.

Buffy (guardando a terra): Te l’ho detto. (Angel sospira) E’ meglio che tu vada.

Angel: Mi dispiace.

Buffy (fermamente): No. Sono così felice che tu sia venuto, Angel. Non riuscivo a immaginare come avrei potuto superare questa notte.

Angel (guardando il cielo) Beh, abbiamo ancora qualche minuto, prima che io debba andare.

Buffy: Bene.

Mette la testa sul suo petto e si appoggia a lui. Angel l’abbraccia.

Buffy: ..Bene.

Rimangono seduti, tranquillamente, in silenzio.

Fuori dell’ospedale, di notte. Ben esce, gira un angolo e vede Jinx che spia. Anche Jinx si accorge di lui. Ben lo raggiunge.

Ben (con rabbia): Dì a mia sorella che sono stanco di essere circondato dai suoi rifiuti.

Jinx: Mi ha ordinato di venire a cercarti. Vuole notizie sulla tua relazione con la cacciatrice.

Ben: Non abbiamo una relazione.

Jinx: Ma tu... hai provato a corteggiarla, non è vero?

Ben:Lo sai? Mi diverto di più a picchiarti.

Jinx: E’ solo che, Glory... vorrebbe incoraggiare questo tuo interesse per la cacciatrice. Ciò potrebbe portare a ottenere più informazioni sulla chiave.

Ben: E perchè dovrei condividerle con sua altezza instabilità?

Jinx: Il tempo... si sta esaurendo, signore. Ogni momento che combatti Glory, stai solo combattendo te stesso, non te ne accorgi?

Ben: Bene. Lasciamo che vinca la parte migliore di me, allora. Fai capire questo a Glory: non l’aiuterò a trovare la chiave. Non farei mai una cosa del genere a un innocente- (si ferma).

Jinx: Un innocente? La chiave? Un’interessante scelta delle parole, signore.

Ben: No, non è, non è quello che io-

Jinx: Capisco, signore. Chiedo scusa se se ti ho importunato. Io...me ne andrò.

Fa per andarsene, ma Ben lo ferma.

Ben: Che cosa hai capito? Quando ho detto innocente, non intendevo che la chiave è... non è una persona.

Jinx: Naturalmente no.

Ben: Stai correndo a dirglielo, non è vero? Lo capisci cosa succederà se troverà la chiave? Quante persone moriranno?

Jinx: Ti prego, non ho sentito niente.

Ben: Non posso lasciare che succeda.

Prende uno stiletto dalla cintura di Jinx.

Ben: Non lo vedi?

Pugnala Jinx con lo stiletto, Jinx boccheggia.

Ben: Non posso.

Spinge Jinx a terra, si guarda intorno nervosamente.

 

Dawn è sdraiata sul pavimento, con addosso una coperta. E’ giorno.

Willow: Noi stiamo scendendo a fare colazione.

Dawn si gira a guardarla.

Dawn: Non ho fame.

Willow: Oh. Okay. (Tara è in piedi lì vicino, con in mano dei libri di testo. Dawn si alza) E’ solo che, abbiamo  lezione dopo, e io, io, non sapevo se vuoi andare a casa o...

Dawn: Voglio dormire ancora un po’. Giles ha detto che mi sarebbe venuto a prendere quando volevo.

Willow: Oh, okay, fantastico. Sicuro, uh, distraiti (sorridendo). Ho una, una pausa verso mezzogiorno. Posso tornare qui.

Dawn (cupa) Potrei non essere più quì.

Willow (ancora sorridendo): Beh, tenterò la fortuna.

Dawn guarda da un’altra parte.

Tara: Cerca di stare bene, Dawn.

Willow si alza, prende la sua borsa, controlla se Dawn la guarda. Poi si ferma sulla porta, dando le spalle allo scaffale dei libri, dietro di lei. Vediamo la mano di Willow muovere le dita, chiudendole a pugno. Uno dei libri scivola in fuori, un po’ staccato dagli altri. Willow non è più in primo piano, dietro si vede Dawn ancora seduta a terra. Willow esce. Dawn si alza, va allo scaffale, prende il libro, lo apre. E’ intitolato “Storia della Stregoneria”.

Dawn (leggendo la pagina del sommario): “Era della Levitazione”... “Guerra dei Warlocks”... (sfoglia le pagine) “Resurrezione- Una nascita controversa”. Sfoglia le pagine in fretta, legge velocemente, poi guarda in alto, pensando.

Al magic shop. All’interno, Dawn sta fingendo di spolverare, mentre in realtà esamina ogni oggetto. Anya  è dietro di lei. Dawn si muove verso un carrello pieno di libri e lo spolvera mentre legge il dorso di ognuno. Anya la segue, supervisionando. Sullo sfondo compare Giles.

Giles: Non sei obbligata a farlo, Dawn. Cerca, cerca di rilassarti.

Anya: Sì, mettiti seduta. Abbiamo un sacco di zampe di gallina con cui puoi giocare.

Dawn: Sto bene.

Anya: Tu non guardi la televisione? Pensavo che tutti i bambini odiassero gli sforzi e amassero i cartoni animati.

Dawn (l’attenzione ai libri): Um, mi piace rendermi utile. Mi tiene la mente occupata.

Giles (avvicinandosi): E allora, renditi utile. Io ho sempre, bisogno di una mano.

Anya (ansiosa): Ma lei ce l’ha, una mano. Una mano pagata. Una mano che non è  la mano dell’illegale sfruttamento del lavoro minorile.

Giles (ruotando gli occhi): Anya.

Anya (annuisce, capendo, e si volta verso Dawn): Ma naturalmente, è meraviglioso che lei troviate il mio lavoro così faticoso (sorride). Non mi sento minacciata. Proceda. (se ne va).

Giles: Sì, uh, va avanti, Dawn.

Sta per andarsene anche lui, ma Dawn lo ferma.

Dawn: C’è qualcosa che devo sapere...um, che è off-limits? Willow mi ha detto che ci sono libri e cose che...um, possono essere pericolosi.

Giles: E’ vero,. Um, ma sono tutti etichettati, e,e,e, uh, non a portata di mano. La maggior parte dei nostri, ehm, testi e pozioni più potenti sono là sopra. (indica un punto, in alto. Si vede una stretta sezione piena di scaffali).

Giles: Se qualcuno dovesse chiederti di qualcosa di quell’area, tu vieni ad avvertirmi.

Dawn: Okay. C’è altro?

Giles: Oh, um, beh, se vuoi, ti potrei insegnare come... come funziona il registratore di cassa, puoi registrare le vendite.

Dawn: Wow.

Anya: Le vendite? Col denaro? E’ arrivata al denaro?

Giles le lancia un’occhiata. Il campanello d’ingresso suona.

Anya (eccitata): Un cliente! Salve, cliente!

Giles (a Dawn, rassegnato): Torno subito.

Anya: (al cliente) : Io l’aiuterò!

Dawn (a Giles): Non c’è problema.

Dawn controlla che Giles e Anya siano occupati. Quindi prende il suo zaino e si arrampica su una scala e sale verso i libri che Giles le aveva indicato, ne prende uno e lo mette nella borsa. Poi prende una piccola fiala, mette via anche questa, e inizia a scendere. Giles non si accorge di niente.

Giles: Dawn.

Dawn: Uh-huh?

Giles: Vuoi vedere la.. la vendita che Anya sta concludendo? Dopo ti farò provare.

Dawn: Sicuramente.

 

Cimitero, di notte. Dawn si inginocchia vicino alla tomba fresca, aprendo un vaso. Scava un po’ di terra dalla tomba, la mette nel vaso e lo chiude. Riaggiusta la terra rimasta, guardandosi intorno nervosa, e si pulisce le mani. C’è qualcuno dietro di lei.

Spike: Mi auguro che sia solo sporcizia, quello che stai cercando.

Dawn si volta sorpresa.

Spike: ...Perchè se l’incantesimo richiede altre cose oltre a questa, sei in territorio zombie tesoro, e questa non è una bella notizia.

Dawn (scuotendo la testa ansiosamente): Spike, io-io non stavo...

Spike: So perfettamente cosa stai facendo. Il libro, che hai lì, non ha una bella fama.

Dwn: Per  favore... Non dirlo a Buffy. Io devo... Io devo riportarla indietro. (angustiata) Io devo.

Spike: Non ho intenzione di dirglielo, briciola.

Dawn è sorpresa.

Spike: Ho intenzione di aiutarti.

 

Atto III

Un giradischi acceso. La canzone è “Tales of Brave Ulysses” dei Cream. La stessa canzone che Giles e Joyce ascoltarono in “Band Candy”.

Giles vicino al giradischi nel suo appartamento, con un bicchiere in mano. Si siede. Si sente un assolo di chitarra. Beve un sorso dal bicchiere e rimane seduto, fissando il vuoto.

Spike e Dawn camminano per le strade di Sunnydale di notte.

Spike: Non mi sono mai servito personalmente dei servizi di questo tale, ma ne ho sentito parlare. Si dice che sappia tutto quello che c’è da sapere sugli incantesimi della resurrezione.

Dawn è nervosa.

Spike: Coraggio adesso, non preoccuparti.

Dawn: Non c’è bisogno che tu sia così gentile con me. So perchè lo stai facendo.

Spike: Lo sai? Illuminami.

Dawn aggrotta le sopracciglia, e si ferma.

Dawn: Spike, non sono stupida. Tu stai dietro a mia sorella. (Spike si ferma, si gira a guardarla.) Faresti qualsiasi cosa per entrare nelle sue grazie.

Spike (le si avvicina di qualche passo e le dice, molto seccamente): Buffy non dovrà mai sapere niente di tutto questa storia, okay? Se scoprisse cosa sto facendo mi ammazzerebbe.

Dawn; Beh allora, se non vuoi riconoscenza, perchè mi stai aiutando?

Spike (a bassa voce): Non mi piace vedere le donne Summers soffrire così tanto. Ecco perchè. (alza il tono) E sono maledettamente serio. Spiffera una sola parola a Buffy, e potresti essere *tu* a finire sottoterra. Capito? 

Dawn: Sì. Capito.

Appartamento di Glory, che scende le scale seguita da diversi demoni.

Glory: Dov’è? Avrebbe dovuto essere quì ore fa.

Murk: Jinx sta sicuramente arrivando, vostra...vostra magnificenza. E’ il più leale a-

Glory: Hey! Farà meglio a essere leale.

Si apre la porta, entrano due demoni portando Jinx. E’ cosciente, anche se ferito.

Glory: Jinxie?

Accorre e mette un braccio di Jinx attorno alle sue spalle.

Glory: Oh, no, no, no! Oh, attento al tappeto, Jinx, il sangue fa schifo. E’ stata la cacciatrice, le strapperò le braccia!

Jinx: No. (lo adagiano su un divano).

Jinx: E’ stato Ben. 

Glory: Ben?  Oh, dio, tu, tu, stupido, inutile zoticone!  Oh, ti odio, ti odiooooooo!!!!! (si picchia ripetutamente la fronte).

Jinx: La chiave! Me l’ha detto.

Glory: La chiave?  (si gira verso di lui) Cosa ha detto, a proposito della chiave?

Jinx: Mi ha fatto capire che potrebbe essere una persona, vostra... vostra... altezza.

Glory: La chiave è in forma umana?

Jinx: ...Credo... o sublime.

Glory (deliziata) Ahh! (si siede sul divano, e abbraccia Jinx).

Glory:  Oh, mio piccolo chiodo a capocchia, tu sei il mio uomo!

Glory: Così, (agli altri demoni) la chiave è segretamente custodita in forma umana! Questo restringe di molto le ricerche, voglio dire, prima non avevamo indizi. Poteva essere un pezzo di legno, o, o, una pompa di bicicletta, o qualunque altra cosa, giusto?

Jinx sviene sul divano.

Glory: Uch, rimettetelo in sesto, d’accordo? Voglio risentire tutta la storia di nuovo, e senza quei noiosi lamenti.

 

Un appartamento. Spike apre la porta. La lascia aperta per Dawn, che entra con cautela.

Dawn:  Questo posto appartiene a uno stregone? Si sente un odore da nonno-

Spike chiude la porta.

Spike: Hey!  (si vede una sagoma, dietro una tenda.) C’è nessuno in casa?

La sagoma si muove. Spike e Dawn si agitano.

La figura emerge. Sembra sorpreso di vederli.

Doc (a Spike): Io ti conosco.

Spike: Non penso, amico.

Doc: No, no,  tu sei quel ragazzo, quel, quel ragazzo, che stava al negozio qui all’angolo. (Spike si mostra confuso). Sei bravo a domino, giusto?

Spike: Se lo dico io, non vale. Ascolta, siamo venuti qui perchè- (si interrompe perchè Doc si è messo a ridere)  

Doc: E’ pazzesco, vero? Voglio dire, Io, i-io avrei giurato che fossi quel ragazzo. (Dawn si innervosisce). Voglio dire, il colore dei tuoi capelli è diverso, e sei un vampiro, ma, uh, a parte questo...

Dawn (a Spike): Forse è meglio se ce ne andiamo.

Doc: No. Solo perchè gli occhi sono deboli, non significa che il senno se ne sia andato. Cosa posso fare per voi?

Spike: La madre di questa ragazza è morta qualche giorno fa.

Doc: Oh. Mi dispiace molto.

Spike: ...Così, ci stavamo chiedendo cosa fare al proposito. Abbiamo sentito che tu sei la persona a cui rivolgersi.

Doc: Ohh. ... no, no, è, uh, non voglio entrarci. Ehm, conosco delle pozioni, uh, che fanno sparire la pena-

Dawn: Non voglio nessuna pozione.

Doc: Nessuno di voi due ha dei poteri? Qualche esperienza con incantesimi di questa potenza?

Dawn scuote la testa. Spike sogghigna.

Doc: Allora non pensateci neanche.

Improvvisamente, allunga la mano e strappa qualche capello a Dawn.

Dawn: Ahi!

Spike si sporge istintivamente in avanti.

Doc: Beh, tua madre è un buon candidato, almeno. Forte DNA.

Dawn: Esatto.

Doc si volta a esaminare degli oggetti sugli scaffali. Da sotto la vestaglia spunta una coda, verde e squamosa. Dawn sgrana gli occhi, si gira verso Spike ma lui non la nota, intento ad accendersi una sigaretta. Doc porta un libro su un tavolo, Spike e Dawn lo seguono, Doc sfoglia le pagine.

Dawn: Ho messo insieme degli ingredienti. Ma l’incantesimo che ho trovato... ci sono delle cose che non capisco.

Doc: C’è il demone di Ghora, che si frappone tra te e il successo. Ecco la traduzione che ti mancava.

Spike: Ghora, ne ho sentito parlare. Vive da queste parti?

Doc: Sì, gli piace stare nei dintorni della Bocca dell’Inferno. L’uovo di Ghora concede la vita. E’ la chiave dell’incantesimo.

Dawn: Può procurarselo, questo...uovo, o...

Doc: Se fosse facile come fare una frittata, chiunque ci proverebbe. No. Dovete rubare l’uovo dal grembo del demone.  (guarda Spike)...E il demone Ghora, non sarà contento di questo.

 Spike: Dove troviamo questo demone?

Doc: Una cosa alla volta.  Serve un’ immagine di tua madre. Una foto, un dipinto.

Dawn: Non è un problema.

Doc: Una volta raccolti tutti gli ingredienti, metteteli al centro di un cerchio sacro. Con la foto di tua madre. (Dawn annuisce). Quindi, pronunciate la formula...(la scrive su un bloc notes)...tre volte. Spike ascolta attentamente). Lei non apparirà, lì davanti a te, dal nulla. (Dawn ascolta attentissima). Ci vorrà... un po’ (sorride) ma verrà da te. (strappa la pagina, la dà a Dawn.) Chiaro?

Dawn: Chiaro.

Doc: Oh. Se qualcosa dovesse andare male, il solo modo di invertire l’incantesimo... è distruggere l’immagine di tua madre, hai capito?

Dawn: Seguirò le istruzioni.

Doc: E’ un incantesimo rischioso, ragazzina. Non posso dirti per certo che tua madre tornerà esattamente com’era. Qualche volta le cose... non vanno proprio come previsto.

Dawn: Ma sarà ancora mia madre, giusto?

Doc: Più o meno.

Dawn (debolmente): Bene. (un po’ più decisa): Bene.

 Spike: E il Ghora?

Doc: Oh, giusto. Scusate. Um, andate all’ingresso delle fogne vicino a Tracy Street. L’apertura è,um, sulla sinistra. Non potete sbagliare. Proseguite da lì.

Spike si avvia alla porta, Dawn cerca del denaro.

Doc: No, no. Risparmia il denaro.

Dawn: Oh. Grazie.

Doc: Mi basta che ci teniamo in contatto. Tienimi informato sul risultato.

Dawn sorride lievemente e annuisce. Gli occhi di Doc cambiano, diventano completamente neri.Dawn trasale.

Dawn: L-lo-lo farò.

Doc sorride, ma il sorriso sparisce appena i due sono usciti.

Dawn e Spike camminano nel buio. Spike ha in mano un’ascia. Arrivano a un punto, si fermano.

Dawn: E’ qui. Come aveva detto.

Spike: Bene, almeno sappiamo che quel vecchio scemo non è del tutto suonato. Senti, sarà meglio che lasci risolvere a me questa faccenda dell’uovo.

Dawn: Non se ne parla. Io vengo.

Spike (fermamente): No, non vieni. Non ho la più pallida idea di cosa ci sia là sotto.

Dawn: Io ti servo, Spike. Qualcuno deve prendere l’uovo mentre tu distrai il Ghora. Adesso muoviamoci.

Si volta e entra. Spike scuote la testa, sospira e solleva l’ascia.

Spike: Bene, come vuoi. Mini-Buffy.

La segue nell’apertura. Avanzano, si sente il grugnito del demone. E’ una specie di grossa lucertola, addormentata su delle rocce. Spike e Dawn si nascondono dietro delle piante rampicanti.

Dawn: Non sembra così cattivo.

Spike: Aspetta che si svegli. E’ lì che comincia la parte cattiva.

Dawn: Non posso prendere l’uovo a meno che non si muova. In nessun modo.

Spike (sogghignando): Lo farò muovere io. Tu stai pronta.

Raggiunge il demone, brandendo l’ascia.

Spike: Ehy! Ghora! Alza la testa.

Il demone si sveglia e si siede. Ha tre teste.

Spike: Bene, allora. Le teste.

Spike colpisce una delle teste con l’ascia. Le teste del demone si impennano e lo colpiscono.

Dawn corre al nido e cerca di afferrare un uovo, ma la coda del Ghora la colpisce.

Spike: Ehy! Stai lontano da lei!

Spike lo colpisce di nuovo, riguadagnando la sua attenzione. Dawn prende un uovo e corre indietro ai piedi della scala.

Dawn: Spike, andiamo!

Spike: D’accordo!

Spike dà un ultimo colpo, e affonda l’ascia nel collo del demone. Raggiunge Dawn. Mentre stanno per andarsene, Dawn fa cadere l’uovo. Si rompe, lasciando uscire un contenuto blu. Dawn fa per tornare indietro.

Spike: Dawn, lascia perdere.

Dawn: Non posso. Mamma.

Spike: E’ troppo pericoloso e non ho-

Dawn corre indietro al nido.

Spike: - un’arma!

Il demone torna verso Dawn, che grida. Spike lancia al demone delle rocce. La sua coda lo colpisce scagliandolo lontano. Dawn afferra un altro uovo e si alza, mentre il Ghora morde Spike allo stomaco. Lui urla per il dolore, poi riesce a spingerlo via. Dawn torna indietro velocemente.

Spike si alza, tenendosi il fianco con una mano. Con l’altra, afferra l’ascia dal collo del demone e la conficca nel suo petto. Il demona grida mentre il sangue blu fuoriesce.

Dawn: Spike!

La raggiunge alle scale. Il demone continua a urlare.

Dawn: Mi dispiace!

Spike: L’hai preso?

Dawn gli mostra l’uovo.

Spike: Non dispiacerti allora.

Sale le scale, portandola dietro di sè mentre i rumori del demone si affievoliscono.

Fuori da casa Summers, di notte.

Dawn: Osiris... che dai il buio...

Dawn è in camera sua, inginocchiata accanto a una coperta, posta sul pavimento con delle candele disposte in modo circolare.Versa qualcosa da una fiala sulle sue mani, poi la sparge sulla coperta disegnando un cerchio  intorno a un calderone nel mezzo.

Dawn: ... che prendi la vita, dio degli dei... accetta la mia offerta. Ossa, carne, respiro...

Completa il cerchio.

Dawn: Tuoi ... eternamente.

Vediamo una foto di Joyce appoggiata vicino al calderone.

Dawn: Ossa...

Vediamo la tomba di Joyce.

Dawn: Carne, respiro...

Ancora, la foto.

Dawn: Supplico che tu... ritorni da me.

Dawn respira, ansiosamente.

 

Atto IV

In camera di Willow e Tara. Tara siede sul letto studiando. Willow sta scrivendo il suo diario, vicino a Tara.

Willow: Che cosa ho mangiato a colazione oggi? Te lo ricordi?

Tara: Hmm?

 Willow: I-io direi ciambelle, ma penso che questo fosse ieri. Tu hai mangiato due uova all’occhio di bue. (Sorride.). Me lo ricordo perchè si dimenavano davanti a me in modo curioso. (Tara sorride).

Tara: Perchè lo stai scrivendo?

Willow: E’ il mio diario.

Tara appoggia il libro di fianco e si avvicina a Willow.

Tara: E’ una novità.

Willow: Sì. I-io ho capito che, la vita va così veloce, e se non scrivi le cose loro...sono perdute. E io voglio ricordare.

Tara: Fino all’ultima ciambella.

Willow: (sorridendo, guardandola negli occhi): Fino all’ultima cosa che faccio con te.

Willow torna a scrivere, Tara guarda verso lo scaffale.

Tara: Huh.

Willow (smettendo di scrivere): Cosa?

Tara: Che cosa è successo a “Storia della Stregoneria”?

Si alza mentre Willow cerca di nascondere il suo sguardo colpevole.

Willow: Io, uh, non, non è lì?

Si mette a sedere mentre Tara va verso lo scaffale e si accorge dello spazio vuoto.

Tara: Dawn deve averlo preso.

Willow (ansiosamente): No, non l’ha fatto! L’ha fatto? (si alza e ve velocemente verso Tara.).

Tara: Questo è grave, questo è davvero grave.

Willow. Ma, è-è solo un libro di storia. Po-potrebbe rispondere a qualcuna delle sue domande. I-io non penso che lei possa fare nessun... danno con queste cose, no?

Tara: Beh, non è un libro di istruzioni, ma ci sono specifici riferimenti a pozioni e incantesimi per la resurrezione.

Willow: Ma i-io non... Voglio dire... hey! Come può averlo scoperto?

Tara: I-io non lo so, ma... dio, cos’altro avrà preso?

Willow: Niente! I-io penso. Io penso che... non abbia preso nient’altro. Ma forse l’ha fatto, e probabilmente dovremmo controllare. Perchè chi lo sa? I-io non lo so.

Tara: No, no, non possiamo perdere tempo per questo, adesso. Non sappiamo cosa sia in procinto di fare.

Willow (annuendo): Dobbiamo avvertire Buffy. Subito.

Buffy sta rientrando a casa. Il telefono squilla. Butta giù le chiavi, si toglie la giacca e corre a rispondere.

Buffy: Pronto?

In camera di Dawn, il calderone è pieno del sangue blu dell’uovo del Ghora. Dawn è ancora inginocchiata, con le mani sulle ginocchia.

Dawn: Ossa... carne... respiro... tuoi eternamente. Ossa, carne, respiro, vi supplico, di ritornare da me.

Buffy irrompe in camera.

Buffy: Dawn.

Dawn non si muove.

Buffy: Che cosa hai fatto? (corre verso di lei). Che cosa hai fatto?

Dawn (alzandosi): Lei sta arrivando. Sta tornando a casa.

Dawn esce di corsa dalla stanza. Buffy prende la foto di Joyce, la guarda per un momento e poi si volta a seguire Dawn.

Buffy: Dawn! Dawn!

Dawn raggiunge il fondo delle scale e si gira a guardare in faccia Buffy.

Buffy: Non hai la minima idea del guaio che hai combinato. Chissà che cos’hai risvegliato, che cosa sta per arrivare a quella porta!

Dawn (in lacrime) No, i-io lo so. Sarà lei.

Buffy: No. Tara mi ha appena detto che questi incantesimi finiscono male tutte le volte. Le persone tornano indietro... sbagliate.

Dawn: Non la mamma. Lui mi ha detto che il suo DNA-

Buffy (l’afferra per le braccia): Chi, te l’ha detto? Chi ti ha aiutato?

Dawn (con rabbia): Nessuno, lasciami andare.

Buffy: Devi fermarlo. Invertirlo.

Dawn: No!

Dawn riesce a sottrarsi alla presa di Buffy, afferra la foto e va in soggiorno. Buffy la segue.

Buffy: Dawn, lo sai che questo è sbagliato. Sai che non posso lasciartelo fare. Non alla manmma.

Dawn (piano): Ma io ho bisogno di lei. Non mi interessa se lei...

Fuori. Si vedono un paio di piedi camminare sull’erba.

Dawn: Non sono come te, Buffy.

Dawn: Io non ho nessuno.

Buffy: Che cosa? Sì che ce l’hai! Tu hai me!

Dawn: No, non è vero. Non mi guardi neanche. E’ così ovvio che non mi vuoi intorno.

Buffy: Questo non è vero.

Dawn (con durezza): Sì che è vero. La mamma... è morta, ed è come se a te non interessasse.

Buffy (stupefatta, con le lacrime agli occhi): Sì che mi interessa. Come puoi pensarlo?

Dawn: E come potrei non pensarlo? Non hai nemmeno pianto. Te ne sei stata lì, come se si trattasse di un lavoro noioso o qualcosa del genere. Sistemare la confusione che mamma aveva combinato!

Buffy le dà uno schiaffo. Dawn grida, e si porta una mano sulla guancia. Bufy mette le mani sulla sua bocca, con orrore.

Buffy (con le lacrime agli occhi) Dawn...Ho dovuto... lavorare.Sono stata occupata, perchè dovevo-

Dawn (con le lacrime agli occhi): No: Tu mi hai evitato!

Buffy: No! ...Dovevo fare quelle cose, perchè... (piangendo) perchè quando mi fermo, allora lei se ne è davvero andata.

Dawn la guarda, completamente confusa.

Buffy: E ci sto provando, Dawn, sto, sto, sto davvero provando a preoccuparmi delle cose, ma non so nemmeno cosa sto facendo. La mamma lo sapeva sempre.

Dawn: Nessuno ti sta chiedendo di essere la mamma.

Buffy: Beh, e chi dovrebbe esserlo, se non io? Eh, Dawn? Ci hai pensato a questo? Chi sistemerà le cose? (piangendo forte). Chi si prenderà cura di noi?

Dawn: Buffy...

Buffy: Non avevo intenzione di allontanarti, non volevo. Solo, non potevo lasciare che tu mi vedessi così.

Anche Dawn comincia a piangere.

Buffy: Oh dio, Dawnie...

Buffy e Dawn si guardano... Sullo sfondo, si vede un’ombra alla finestra. Non la notano.

Buffy (ancora piangendo): Non so cosa dobbiamo fare. Sono spaventata.

Dawn: Buffy...

Suono di qualcuno che bussa alla porta.

Buffy si gira, non piangendo più.

Buffy: (con un piccolo sorriso): Mamma?

Guarda la porta.

Dawn (allarmata): Buffy.

Buffy: Mamma.

Buffy corre verso la porta. Dawn prende rapidamente la foto.

Mentre Buffy sta per aprire la porta, Dawn guarda la foto un istante, e prende la sua decisione. Strappa la foto a metà.

Buffy apre la porta.

Non c’è nulla, fuori. Solo le vie buie della città e la casa dall’altra parte della strada e il rumore dei grilli.

Dawn è triste, anche Buffy.

Dawn viene avanti nell’ingresso. Buffy si volta e la guarda.

Buffy (con la voce rotta): Dawn.

Comincia a piangere. Dawn la raggiunge e l’abbraccia.

Dawn: Va tutto bene.

Si accucciano a terra, abbracciandosi strette e piangendo.

Blackout.

 

Indice transcript