James
Marsters INTERVISTA
A JAMES MARSTERS DA SFX MAGAZINE N° 108 DI SETTEMBRE 2003 TROVATA IL 20
AGOSTO 2003 Da SFX Magazine n° 108 del Settembre 2003 [Traduzione di Raffa per www.bloodylove.com, accreditamemi e chiedete se volete riportarla altrove] Sareste sorpresi di conoscere le cose surreali che possono accadere il giorno che dovete intervistare James Marsters. Arrivate con due ridicole ore di anticipo perché avevate paura di perdere il treno. Venite fissati da una donna strana e spaventosa mentre ammazzate il tempo su di una panchina nei giardini Kensington e vi domandate se vi sta facendo una maledizione voodoo. Vi sedete nell'atrio di un hotel alla moda dove avrà luogo l'intervista a guardare una pozzanghera che si forma sul pavimento di marmo mentre l'allagamento della camera 125 fa gocciolare l'acqua lentamente attraverso il soffitto. Clienti vestiti all'ultima moda passano aventi e indietro, ignorando l'acqua che sporca le loro costose calzature. Un sorridente PR vi scorta al bar, ma non prima di avervi fatto prendere la scossa con una stretta di mano. E poi c'è la Sua presenza, "IL" Marsters in persona, che cammina verso di te con una bevanda chiara in mano ed un enorme sogghigno in faccia. Ha un bell'aspetto; i leggendari zigomi si sono leggermente riempiti, è lievemente abbronzato ed i riccioli biondi hanno le loro radici scure, ormai normali nei periodi di pausa dalle riprese. I suoi occhi azzurri brillano mentre sbatte le palpebre. È Spike: etereo, stella in ogni centimetro, ultratterreno, come tutti gli altri strani avvenimenti della giornata. Fino a quando non tossisce, la tosse meno salutare che io abbia mai sentito, e in un attimo stiamo parlando di raffreddori e dei pericoli del muco. "Quando è nero devi andare dal dottore" sottolinea, in una maniera molto poco hollywoodiana. Improvvisamente non è più il tipo biondo da Buffy; è solo una persona come tutte con il raffreddore. Il mondo torna normale. "Mi sento davvero bene" dice, sistemandosi nel divano riccamente imbottito all'angolo del bar dell'hotel. "Ora come ora la mia mente è focalizzata sulla band, francamente, perché è quello che sto facendo qui. Abbiamo fatto degli show davvero buoni". Sta parlando dei Ghost of the Robot, il gruppo con il quale vuole
conquistare il mondo. Potete vedere che è serio perché parla tutto il
tempo entusiasta della loro musica e agita le mani, mettendo così in
evidenza le unghie mangiucchiate che non vedono l'ora di suonare una
chitarra. Ha un plettro appeso al collo. Ha il rock 'n' roll che gli
esce dalle orecchie. "Non ci sentiamo come una 'band con celebrità'"
spiega quando gli chiedo se la fama da Buffy sarà una cosa buona o
cattiva in questa sua nuova avventura. "L'argomento migliore per
convincere gli spettatori che non siamo uno spettacolo di stranezze o di
celebrità è la nostra musica; e francamente una volta che abbiamo
quella, fateli entrare nel locale, iniziamo a suonare ed ecco i
convertiti. Metà degli spettatori sono quelli che hanno visto lo show e
sono pronti ad esplodere per qualsiasi cosa, e io amo questo, e poi c'è
l'altra metà che stanno in fondo dicendo 'Avanti così!' Ed è bellissimo
vederli iniziare a muoversi... entro la fine dello show dicono tutti
'yeah!'". Lo è però forse di più della musica che della recitazione? Siamo un
po' preoccupati. "No... faccio sempre di tutto e di più! Ho amici
attorno a me che dicono 'James, non puoi fare tutte e due le cose! Non
lo fa nessuno!' Come sempre io dico 'Perché no?', il modo si trova.
Rinunci a dormire. Davvero. Ne vale la pena. Mi piace esprimermi, mi
piace il 'velo' che l'arte ti da. Ho mostrato cose molto private in
Buffy e nessuno sa cosa siano davvero... le devo dire in pubblico ed
avere una risposta. Con la musica è tutto molto più rivelatorio perché
sono io a scrivere le mie cose." Sorprendente eh? Ammetterà che gli piacciono gli asini o qualcosa del
genere? Quando abbiamo menzionato il fatto che i nostri lettori sono stati
molto compiaciuti che lui si unisse al cast di Angel, l'attore è
sembrato shokkato. Per cui Spike ed Angel nello stesso show. Come due galli in un pollaio. Marsters vede della competizione sullo schermo o dietro? Sistema la domanda con facilità. "È il suo show" afferma. "Credetemi, non sarò più sexy di David Boreanaz!" Ah, ma forse lo sarà: dopo tutto Angel non si toglie più la maglietta nel suo show, mentre Spike lo fa in ogni momento. Marsters ride di una risata particolarmente maliziosa quando sottolineo questo fatto, per nulla offeso di discutere di quanto attragga il suo petto con una sconosciuta. "Be', sai... forse faremo una gara a levarci le magliette, non lo so! No è decisamente lo show di Angel; e se continuerà ad avere successo è perché il suo personaggio diventa sempre più interessante col passare degli anni. Non faranno nulla per corrompere questo. C'è il potenziale per avere un conflitto con Angel, perché Spike sa che Buffy in realtà ama Angel e non lui... ed Angel odia Spike perché Spike è stato con lei di recente! Non credo che questi due saranno grossi amiconi." Marsters alza le spalle. "E comunque magari noi ora diciamo così e Joss farà l'esatto opposto. Allo stesso tempo inoltre entrambi hanno l'anima ora, per cui ci potrebbe essere qualche connessione tra i due". Vedrà ancora i suoi vecchi compagni di lavoro di Buffy? "Oh, immagino
di sì. Sai, è come se fossimo vecchi amici di guerra. È come se fossimo
stati in trincea a tirare granate contro il tempo. Il tempo è la madre.
Non ce n'è mai abbastanza. È come se avessi visto il meglio e il peggio
di tutti loro" riflette, giocando con la catenina d'argento che ha al
polso. "Il fatto è che è davvero come una famiglia, nel senso che la
famiglia non la scegli, ma non li puoi odiare perché se lo fai, se li
odi, allora sei perso. Questa situazione ti forza ad crearti una specie
di saggezza riguardo alla gente. Tutti i miei compagni di cast mi hanno
deliziato e mi hanno frustrato, è una cosa umana; e l'effetto comulativo
è che credo di avere questo bellissimo apprezzamento totale per loro,
pregi e difetti. Sono tutte brave persone. Nessun punto debole. Era uno
show ben popolato, molti personaggi e mai uno cattivo". Intrigante! Chi? La frase idiomatica "Sangue da una roccia" viene alla mente, per cui
sembra il momento giusto per cambiare argomento, anche se sono
riluttante. C'è qualcos'altro vicino al cuore di James Marsters al
momento. In aggiunta a Spike ed alla sua musica, c'è ora la sua carriera
nel cinema, che ha appena ricevuto una bella spinta in avanti, visto che
è stato scelto per recitare in un film basato su di un'opera teatrale
chiamata 'Venetian Heat'. Le riprese iniziano a Settembre. Resistendo all'istinto di girarmi, ascolto mentre Marsters racconta tutto esaltato della parte. "È sull'essere se stessi. Quando ho avuto lo script la prima volta, sono rimasto molto impressionato, ma ero un po' reticente per le scene di sesso. Mi sono dovuto confrontare con la mia omofoia, che credevo di non avere proprio. Sono cresciuto in teatro e credevo proprio di non averne. Non è proprio sull'essere gay; è sul prezzo che devi pagare se non sei te stesso: se scegli di vivere in una bugia". "Il film è ambientato nell'Italia fascista, dove essere omosessuali
significava esecuzione immediata. Il film finisce con un bagno di
sangue. Non va molto bene a queste persone!". Smette di parlare con un timido sorriso, improvvisamente conscio che sta per spiattellare tutto. Possiamo dare per scontato con sicurezza che è solo entusiasta per il film tanto quanto lo è per la sua musica e per il suo lavoro televisivo... ha così tanta energia che è un miracolo che sia ancora seduto sul divano. Solo le sue mani si muovono sempre, forse ancora con la voglia di prendere una chitarra. Comprensibilimente, è difficile parlare con qualcuno di Buffy senza toccare l'argomento Willow/Tara. "Il punto non era sull'essere gay; era sull'essere innamorati. Due esseri umani che si amavano. Era bellissimo." dichiara Marsters con orgoglio. "Joss ha superato ogni limite. I produttori non erano molto contenti. Se n'è andato una volta, lo sapete. Ha detto 'Se mi fate tagliare questo, io me ne vado' e loro gli hanno detto 'Va bene' e lui 'VA BENE!' ed ha iniziato a imballare le cose del suo ufficio. L'hanno richiamato, ma lui ha detto al suo assistente 'Dite loro che sono occupato, sto portando via la mia roba e non ho tempo di parlare con loro, devo svuotare la scrivania'". Wow. Era serio allora. "Hanno continuato per un po', e quando hanno parlato ancora ha detto 'Non si sono ancora baciate'. Volevano eliminare la loro relazione e lui ha detto 'Si baciano nel 'prossimo episodio' ed ha attaccato. Era un limite enorme da superare, essendo due ragazze. Se sei gay ed hai 14 anni è meraviglioso poter vedere la TV e vedere che non sei solo. Sono così orgoglioso dello show per questa cosa. Molte volte nella mia vita mi sono sentito fuori posto oppure non riuscivo ad inserirmi, quindi capisco bene la gente che si sente così. Ed è dura, davvero dura essere gay in America. Il 10% degli spettatori sono gay, per cui vogliono vederlo riflesso sullo schermo e questo è bellissimo". A questo punto compio un errore. Implico che il successo di Buffy non è imputabile solo agli autori (che naturalmente sono brillanti), ma anche al cast. Dalla sua reazione sembra che io abbia appena dato della vecchia trota a sua madre. Si mette subito sulla difensiva. "Non è vero, NON È VERO. Sono solo gli autori, ed un attore se è bravo lo capisce. La buona recitazione è Non Incasinare Quanto Scritto Bene. Se riesci a realizzare il potenziale delle parole, se ti puoi trovare nella posizione di dover superare quello che hai, sei in una cuccia per cani. La cosa migliore da fare è riconoscere una buona sceneggiatura e poi servirla al meglio." Sì, ma senza un buon cast nessuno saprebbe se la sceneggiatura era
buona o meno, rispondo. "C'è molto da dire sulla buona recitazione, ma
la maggior parte degli attori rovina dei testi buoni. Non dico che la
recitazione non è un lavoro di valore, e la buona recitazione non è
rara. Ma recitare bene vuol dire servire al meglio i testi buoni. È la
realizzazione del loro vero potere." Il PR, qui vicino, è come se dicesse che "l'intervista dovrebbe finire proprio ora". Marsters si alza languidamente dal divano e si sgranchisce. Sembrando leggermente sollevato di potersi muovere ancora; stare seduto non fa proprio per lui. Gli auguro buona fortuna per i Ghost of the Robot e per il suo prossimo anno in Angel, e lui sembra davvero grato. Nella sua maniera così umile che ha quasi trasformato in una forma d'arte. Se ne va con un sorrido sulla sua faccia magra. Mentre se ne esce dall'hotel mi domando se devo avvertirlo dell'allagamento sul pavimento dell'atrio... si rovinerà le scarpe se ci camminerà in mezzo. Ma improvvisamente non è più un tipo qualsiasi di nome James. È tornato ancora ad essere "IL" Marsters, più grande della vita, potente e dotato. Se qualcuno potesse camminare sull'acqua, sarebbe lui. |