ACCORDO RAGGIUNTO SUL CLIMA: ORA INIZIA IL DURO LAVORO
Bonn, 23 Luglio 2001 - La comunita' internazionale ha finalmente
mosso un secondo passo per combattere il riscaldamento globale,
trovando un accordo sulle regole necessarie per attuare il Protocollo
di Kyoto. Greenpeace ha rivolto un ulteriore appello a tutti i paesi
coinvolti, in particolare a Giappone, Russia, Unione Europea, Canada,
Australia, Nuova Zelanda affinche' ratifichino in via prioritaria il
Protocollo. In particolare, Greenpeace si rivolge al Giappone
affinche' onori il Protocollo di Kyoto e si impegni definitivamente
alla sua ratifica sulle nuove basi dell'accordo di Bonn, anche senza
gli Stati Uniti.
Benche' l'accordo contenga diversi aspetti problematici Greenpeace
ritiene essenziale che entri in vigore al più presto e non oltre il
Summit Rio+10 che si terra' a Johannesburg, in Sud Africa, a
settembre 2002. L'architettura legale del Protocollo, che formalmente
impone ai Paesi aderenti la riduzione delle emissioni dei gas
responsabili dell'effetto serra, e' un gradino essenziale nell'avvio
di un'azione globale per ridurre le emissioni dei gas serra.
L'Unione Europea ed i paesi in via di sviluppo hanno svolto un ruolo
di leadership nel salvare i negoziati di Bonn dal fallimento
perpetrata dal Giappone dal Canada e dall'Australia. Molte parti
dell'accordo sono state indebolite grazie agli sforzi di questi Paesi.
"Se ci si domanda se questa versione annacquata del Protocollo possa
essere veramente efficace, bisogna anche chiedersi chi e' stato a
combatterlo più violentemente" ha dichiarato Bill Hare direttore
politico della campagna clima per Greenpeace "La risposta e' l'OPEC,
l'industria del petrolio e le sue associate, e naturalmente gli Stati
Uniti. Questa volta il loro tentativo di far fuori il Protocollo di
Kyoto e' fallito, ma ci e' mancato poco che riuscissero a centrare il
loro obiettivo, e la versione di compromesso e' più debole di quella
approvata a Kyoto".
L'energia nucleare non rientra nel Protocollo di Kyoto. Il suo
finanziamento non e' previsto nelle sezioni del protocollo che
riguardano il Clean Development Mechanism o il Joint Implementation.
I tentativi dell'industria nucleare di sfruttare il problema dei
cambiamenti climatici non ha portato a molto -un altro chiodo
conficcato nella bara dell'industria nucleare. Greenpeace ha
richiesto che adesso i Paesi non abusino delle scappatoie messe a
disposizione dall'accordo di Bonn. L'organizzazione lavorera'
attivamente per evitare che i governi usino le scappatoie quali
"l'aria calda" o i "pozzi di assorbimento" invece di ridurre le
emissioni dei gas serra attraverso interventi nazionali.
Fonte: Greenpeace: www.greenpeace.it