PORTO ALEGRE 2002


Greenpeace a Porto Alegre: E' in corso una guerra contro il pianeta

Il direttore generale di Greenpeace International, Gerd Leipold, ha accusato oggi i governi delle nazioni industrializzate di condurre una guerra contro il pianeta ed ha lanciato un'ambiziosa campagna perche' il Summit della Terra di Johannesburg, che si terra' ad agosto, a 10 anni da quello di Rio de Janeiro, porti davvero ad un futuro sostenibile. Parlando al Forum Sociale Mondiale di Porto Alegre, Leipold ha detto ''Pende su di noi una minaccia globale, letale come qualsiasi guerra. E' una guerra contro il pianeta stesso. Dobbiamo porvi fine per fare pace con il pianeta. Abbiamo bisogno di sicurezza, per raggiungerla occorre un'interdipendenza volontaria tra individui, culture, comunita' e stati. Abbiamo bisogno di industrie piu' pulite, di un sistema economico piu' equo, di nuove forme di sicurezza. Nonostante le promesse fatte all'ultimo Summit della Terra, sono stati fatti solo piccoli passi per la protezione dell'ambiente e lo sviluppo sostenibile. All'insegna della crescita economica, abbiamo assistito a un decennio di promesse disattese ed enormi abusi ambientali. Miliardi di persone vivono nella poverta', mentre il 20% della popolazione consuma l'80% delle risorse ed e' responsabile dell'80% dell'inquinamento. Dobbiamo legare economia ed etica. Un sistema nel quale l'industria possa distruggere la natura ed altre risorse comuni per il mero profitto non e' accettabile. Un sistema nel quale i più poveri diventano sempre piu' poveri per far diventare i ricchi piu' ricchi e' intollerabile''. Nei mesi che ci separano dal vertice di Johannesburg , Greenpeace mostrera' come gli impegni presi nei Trattati internazionali rimangano sulla carta e come i governi sostengano le industrie che inquinano, senza investire nelle soluzioni che eppure esistono, lavorando ad abbassare le aspettative del pubblico, assegnando all'ambiente una priorita' nferiore. ''n c'e' dubbio che una deprecabile dinamica perpetuata a livello internazionale da Usa, Canada e Australia durante i negoziati ambientali prima e dopo Rio ha contribuito a questo decennio di fallimenti'' afferma Remi Parmentier, direttore politico di Greenpeace, parlando all'Onu, a New York, dove si tiene la prima riunione preparatoria del summit della Terra. ''Questi tre Stati non solo hanno minato il Protocollo di Kyoto, ma anche metodicamente ogni altra convenzione internazionale sull'ambiente, inclusa quella di Basilea sul bando all'esportazione di rifiuti tossici verso i paesi in via di sviluppo e il Protocollo sulla Biosicurezza, riguardante gli ogm in agricoltura''. Greenpeace ha reso nota oggi una lista di obiettivi politici per il vertice di Johannesburg: i governi devono andare al di la' degli obiettivi fissati a Rio e comunque non ancora raggiunti. Greenpeace ha anche lanciato un sito Internet , con gli impegni che i governi dovrebbero assumere, dalla ratifica di Kyoto allo stanziamento dei fondi necessari per salvare le ultime foreste primarie, dalla riduzione della spesa militare all'affermazione del principio ''chi inquina paga''.


.- SEZIONE PORTO ALEGRE 2002 -


 - formiche.too.it -