Rapporto Radio
N.15
Ottobre
2002
Periodico telematico di informazione ed
approfondimenti per gli appassionati di radiantismo
a cura di Gianni Urso(iz8elm)
e Antonio Di Maio(iz8epg)
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In questo numero:
1 INTERVISTA
A FLAVIO "PIT"
2 CONCORSO SINTONIZZARE
IL BOLLETTINO DEL DIPARTIMENTO DI RADIOASCOLTATORI DELLA
FEDERACHI
3 CONCORSO
SULLE STAZIONI PIRATE
4 I° CONVEGNO NAZIONALE DI
RADIOASTRONOMIA
5
IN VISTA NORMATIVA PER LA REGOLAMENTAZIONE PER
WI-FI
6 IL
COMPUTER
7 RADIO ONDA
ROSSA NON DEVE CHIUDERE!
8 RADIO SUCRE
9 L'ANTENNA
WINDOM
10 ECUADOR: NON
PIU' DISCRIMINAZIONI PER LE RADIO
INDIGENE E COMUNITARIE
11 24°
EDIZIONE MIDDLE-EAST-DX-CONTEST
12 NUOVO
ORGANIGRAMMA PER IL MINISTERO
DELLE COMUNICAZIONI
13 ARRIVANO I CONTRIBUTI A FAVORE
DELL'EMITTENZA RADIOFONICA
LOCALE
14
IN
U.S.A. VIA LIBERA ALLE
TRASMISSIONI
RADIOFONICHE IN TECNICA
DIGITALE
15
COLPO ALLA LIBERTA' DI
ESPRESSIONE A
MANAGUA
16
ATTIVAZIONE
NOMINATIVO
SPECIALE II9GM
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1
INTERVISTA A
FLAVIO "PIT"
Nel navigare nella rete, mi sono imbattuto in una realtà, che io
reputo interessante, e che vi voglio far conoscere.
Questa volta non si tratta di una radio, classica, che si ascolta con
il ricevitore, che sia esso analogico o non, ma questa volta, volendo
uscire dal campo
classico che ci interessa, ma non troppo, vi voglio parlare di una
radio che si può ascoltare solamente in rete.
Oramai è già da qualche anno, che molte emittenti, hanno attivato
oltre che al satellite, una finestra sul web, per farsi ascoltare, ma
molte sono anche
realtà che nascono e trasmettono, se così si suol dire solamente via
web.
E' il caso di Radio Riot, che è una interessante emittente che va
conosciuta, e quindi in questo spazio, cercheremo di sapere
direttamente da uno dei creatori
di questa radio, tutto quanto possa esserci utile per una maggior
conoscenza di questa.
Parliamone con Flavio "Pit", conosciuto anche sulla rete
come: PiterC`e`).
D: Allora Pit, come nasce Radio Riot?
R: Sostanzialmente Radio Riot è nata dalla comune passione, mia e di
Bes, per la musica punk. All'inizio era solo un divertimento tra
amici, ma pian piano
ci siamo resi conto delle potenzialità che aveva questo progetto e...beh,
le abbiamo sfruttate, tenendo però sempre a mente che si tratta prima
di tutto
di una passione.
D: Ci dici, più in dettaglio, come è nata e quale evoluzione ha
avuto inizialmente la radio?
R: Radio Riot nasce ufficialmente sul finire del Luglio 2000 quando,
il 28 di questo mese, abbiamo trasmesso online la prima vera
puntata della radio.
Come ho detto il motivo principale era quello di mettere online una
radio di musica alternativa, in particolare sul punk (e sulle sue
mille sfaccettature),
dal '70 al '90. Le difficoltà sono state molte, ma Bes è un gran
geniaccio e alla fine ce l'abbiamo fatta.
All'inizio, come detto, l'unico intento era quello di metter su una
radio tra amici per trasmettere musica, ma nel giro di pochi mesi
abbiamo cominciato
ad allargare il campo: abbiamo visto che la gente era presa bene dalle
nostre idee e dai nostri progetti. Così dal mero campo degli mp3
trasmessi online
abbiamo dato luce al sito (
www.RadioRiot.org)
che ha gradualmente iniziato a racchiudere la maggior parte dei nostri
interessi. Adesso abbiamo anche alcuni collaboratori (Fair, Marcio e
Gianluca) che
ringraziamo infinitamente per il tempo che dedicano a Radio Riot.
D: tecnicamente, ci spieghi con quali strumenti avete cominciato a
trasmettere a parte il computer, e quali strumentazioni utilizzate
adesso?
R: Essendo prima di tutto una passione, e non un lavoro, ci siamo
accontentati di sistemi non eccessivamente complicati, che potessero
permetterci di dare
un buon risultato senza eccessivi costi (economici e non). Così
usiamo un semplicissimo programma di mp3 player (come Winamp e
Shoutcast) e l'appoggio
di Live365, un'associazione americana che permette il broadcasting
online. Purtroppo quest'ultima è divenuta a pagamento in seguito alle
recenti tasse
sulle emittenti via rete.
D: Fare una radio su web come la vostra, quanto costa?
R: Beh, dipende cosa intendi per "come la nostra". Radio
Riot è anche un'etichetta indipendente, e quindi anche questo ha dei
costi, ai quali devi aggiungere
le spese per il dominio e per le trasmissioni. Non è una spesa
eccessiva per un lavoratore, ma per noi che siamo studenti o ai primi
lavori...beh, si fa
sentire un poco. Proprio per questo stiamo cercando qualche sponsor
tematico (locali, sale prove, negozi di dischi...) disposto a mettere
i propri banner
sul nostro sito per un'esigua somma necessaria unicamente a coprire le
spese.
D: Quali sono i costi per mantenere una emittente via web?
R: Non so darti una risposta generalizzata: io conosco solo Live365
come promotore di radio via rete. Ce ne saranno sicuramente altri, ma
questo è uno dei
migliori per ora. Il costo comunque varia a seconda di ciò che
richiedi. Mi spiego meglio: con Live365 puoi decidere se fare o meno i
live (le trasmissioni
in diretta), quanto spazio avere a disposizione per i propri mp3...e
tanti altri piccoli vantaggi. Vantaggi che però si fanno pagare! Più
o meno credo
che il costo parta dai 5 € al mese in su. Altre informazioni potete
prenderle direttamente dal sito
www.Live365.com
D: Ritornando al discorso che stavamo facendo prima, con la messa in
rete anche del sito, la cosa non si è incominciata ad allargare,
magari a discapito della radio stessa, che potrebbe rischiare di
passare in secondo piano?
R: Avere anche il sito, non significa che la radio in se è passata in
secondo piano: il progetto RadioRiot si distingue dai normali siti sul
punk e affini
proprio per le sue trasmissioni. Recentemente ci siamo trovati di
fronte al problema di dover pagare per poter continuare a trasmettere,
ma abbiamo deciso
di continuare lo stesso!
Ci piace pensare che il sito e la radio vivano una specie di simbiosi:
il sito in se, senza la radio, non avrebbe molto senso (come detto
sopra non differirebbe
dalle dozzine e dozzine di siti che trattano il punk e simili) e la
radio, senza il sito, non avrebbe la possibilità di essere conosciuta
(e quindi ascoltata)
dalla maggior parte delle persone.
D: Ma quali sono gli scopi che perseguite, e quali sono gli
obbiettivi, che avete raggiunto e che vi siete prefissi in futuro di
raggiungere?
R: Oddio, la parola "scopo" mi sembra un pò troppo formale
eheheh Ovvio che la nascita di Radio Riot è stata seguita da una
serie di evoluzioni. Innanzitutto
abbiamo pensato di dare una mano alla scena punk italiana: la nostra
penisola ha iniziato a dare spazio alla musica emergente/alternativa
(quella comunemente
chiamata musica underground) solo recentemente; noi cerchiamo di
privilegiare le informazioni (su dischi, concerti, eventi,
iniziative...) di gruppi,
siti e fanzine nostrane. Poi la cosa è andata allargandosi al campo
della controinformazione: anche qui il termine non dev'essere visto in
modo riduttivo.
Per
noi la controinformazione è tutto ciò che i normali mass media non
dicono, che è difficile da reperire. Così abbiamo dato spazio agli
Articoli Informativi:
all'inizio avevamo deciso dovessero avere una base informativa
decente, ma recentemente siamo passati dal concetto di Articoli
Informativi a quelli di
opinione. Contemporaneamente abbiamo dato spazio alle Interviste
(cercando di fare domande intelligenti e interessanti, e non le solite
4 cose scontate),
alle Recensioni, ai Link ad altri siti simili (o diversi) dal nostro;
siamo andati alla ricerca di indirizzi e contatti dei Centri Sociali
dove la gente
possa riunirsi per suonare o per ascoltare gli altri suonare, fornendo
un centinaio di contatti; e così via dicendo...
Infine, una terza parte è quella della Radio Riot Records,
un'etichetta indipendente che abbiamo messo su per coprodurre i gruppi
che ci piacciono, mettendoli
a prezzi più che accettabili, in contrapposizione a quelli delle
grandi etichette (e non solo ai loro). Fin'ora abbiamo all'attivo 4
co-produzioni più
diversi dischi nella nostra distro (distribuzione), scambiati con
altre etichette. Speriamo che la gente accolga bene questa iniziativa
poiché un'etichetta
indipendente non può (e solitamente non vuole) contare su
investimenti pubblicitari e simili: è tutto mosso dalla passione, ma
se non vende i dischi non
ha la possibilità di coprodurne altri.
D: Radio Riot, come si pone nel panorama radiofonico italiano che sta
fuori o dentro la rete?
R: Quello che cerchiamo, tutt'ora, di realizzare è una qualcosa
votato alla libera comunicazione e trasmissione. Le radio attuali, così
come la TV, sono
limitate da gestioni finanziarie, da contratti pubblicitari e da
un'audience particolare e troppo vasto. Quello che viene trasmesso
attraverso esse è completamente
gestito "a favore" delle opinioni di massa, ricercandone il
gusto: viene proposto tutto ciò che il gruppo più numeroso di
persone si aspetta di sentire
e vedere. Persino i media informativi (come TG, RG, ecc.), il cui
scopo dovrebbe essere quello di tenerci informati, e che sono portati
avanti da persone
che ci "difendono" affermando che "La gente ha il
diritto di sapere", propinano una verità mediata, frammentaria e
rivista e corretta. Questo vuol dire
che tutta l'informazione e la programmazione che TV e radio ci offrono
è filtrata da molte voci esterne, interessate unicamente al proprio
guadagno.
Radio Riot si pone come obbiettivo musicale, la libera trasmissione di
un genere che viene esageratamente surclassato dai media (per motivi
economici, politici,
sociali e, naturalmente, di gusti musicali), e non credo ci sia
bisogno di dire che il genere in questione è il punk.
D: Ma la musica punk nel nostro paese, trova spazzi? e cosa intende
fare Radio Riot, per promuovere questo genere?
R: Ti dò una risposta a breve termine, perché le cose stanno
cambiando velocemente.
Fino a qualche anno fa il punk italiano era limitato a
"poche" persone, a chi insomma lo ricercava questo genere.
Abbiamo avuto (e abbiamo tutt'ora) gruppi
che sono andati anche in America, ma si trattava di casi isolati in
confronto all'enorme quantità di gruppi oltreoceano che vengono a
suonare da noi. Da
qualche anno però siamo sotto l'influsso di una larga crescita: il
punk viene ascoltato sempre da più gente e non è più una realtà
sconosciuta e disprezzata.
Da una parte, ovviamente, è un bene. Dall'altra si sta verificando un
"effetto moda": proprio così, il punk (come musica e come
movimento) sta andando
veramente di moda.
Qualche esempio? Prova a guardare i recenti video di gruppi come
Marilin Manson, Bon Jovi, Pink o Moby: ci sono riferimenti ai punk e
al punk. Un altro
esempio? Guardati in giro e vedi com'è la moda attuale: pantaloni con
strappi, cinture borchiate, braccialetti con spike...e tutti
rigorosamente di marca!
Un paio d'anni fa, in Inghilterra, stavo sfogliando una rivista e ad
un certo punto ho avuto sotto gli occhi un articolo che parlava di uno
stilista locale
molto noto (non ricordo il nome) che aveva fatto una sfilata
con...vestiti punk! Modelle e modelli con abiti strappati, borchie,
catene e così via dicendo.
Sinceramente la "moda punk" in se non mi fa né caldo né
freddo, ma nell'ambito della musica sono diversi i gruppi che hanno
perso di vista (o che non ce
l'hanno mai avuto davanti) l'ideale di "punk come musica
espressiva", punk come musica che tenta di esulare dal lucro, da
quello che ormai non è più "il
mondo musicale" ma il "mercato musicale". E così sono
sempre di più i gruppi che sfornano CD "punk" a prezzi
indecenti.
Cosa intendiamo fare noi? Perseguire la strada dell'autoproduzione,
del fare qualcosa per passione, x espressione e non per lucro.
Chiamateci scemi, ma
a noi ci crediamo...e per fortuna non siamo gli unici.
D: Bene! come vogliamo concludere questa interessante intervista con
la quale abbiamo fatto un pò conoscere la realtà di Radio Riot?
R: Il discorso è stato lungo e non ho potuto dire tutto, mi spiace.
Spero che chi leggerà quest'intervista abbia voglia di approfondire
determinati argomenti
parlandone con noi.
D: Vuoi approfittare del nostro periodico per lanciare un messaggio ad
eventuali lettori interessati?
R: Se qualcuno di voi ha comunque delle domande, informazioni,
critiche, richieste da fare, o se volete collaborare in qualsiasi
modo con RADIO RIOT, scrivete
una mail a:
ascolta@radioriot.org
Grazie a tutti voi di RapportoRadio per il sostegno datoci.
Ringraziamo Pit per la sua disponibilità a farci conoscere la sua
creatura, e nel chiudere questo spazio, vi ribadisco il sito di Radio
Riot per chi vuole
approfondire questa realtà, molto interessante:
www.RadioRiot.org)
Gianni Urso
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2
CONCORSO SINTONIZZARE
IL BOLLETTINO DEL DIPARTIMENTO DI RADIOASCOLTATORI DELLA FEDERACHI
Federazione di Radioclubes del Cile;
20 ottobre 2002 dalle 14:00 UTC;
in occasione della lettura del bollettino
si offriranno due "Premi Sintonia";
CATEGORIA RADIOASCOLTATORI:
Si sorteggerà un premio di "200
targhette, stampate per rapporti d'ascolto,tipo QSL" tra tutti i
radioascoltatori che invieranno un "Rapporto D'ascolto del bollettino
di domenica 20 ottobre 2002.
Questo sarà trasmesso sulle frequenze:
7050 Khz. LSB E 14250 Khz. USB, dalle 14:00 UTC.
I rapporti d'ascolto compilati dovranno
contenere i seguenti dati:
Data, Ora UTC, o CE Frequenza RST / SIO 15
minuti di dettagli di ascolto, Ricevitore adoperato e Antenna.
Il termine per l'invio dei rapporti di
ascolto sarà il 26 ottobre, e farà fede il timbro postale di posta
regolare, o data E-mail.
Inviare il tutto a queste coordinate:
Casella postale 183-14, Santiago del
Cile
Chi ascolta il bollettino in
rial audio in:
dovranno inviare gli stessi dati, indicando
che si tratta di Rial Audio.
il termine per l'invio, sarà il
26 ottobre.
CATEGORIA RADIOAMATORI:
Si sorteggerà un premio di "200 targhette
QSL", tra tutte le stazioni di radioamatori che si faranno
presente nella sintonia, previo la loro registrazione presso il
coordinatore dei bollettini Sig. Manuel Rodríguez Pastene: XQ3RP, e nella
sintonia finale al bollettino quando le stazioni iscritte saranno chiamate
per zone, per radio clubs e radioamatori in generale.
In questo caso il sorteggio si
effettuerà direttamente al termine della sintonia, approssimativamente
alle 15:30 UTC, del 20 Ottobre 2002.
Potranno partecipare tutti i
radioascoltatori e radioamatori cileni e stranieri che lo desiderino.
Rimangono esclusi i membri del DRE di
FEDERACHI.
IL DISIGN DELLE QSL:
Sarà a carico del DRE, al quale i
vincitori invieranno Solo i dati personali necessari che porta ogni
"Targhetta QSL" di accordo alle norme abituali.
Facciamo a tutti gli auguri di buona
fortuna e grazie per la partecipazione al concorso.
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3
CONCORSO
SULLE STAZIONI PIRATE
L'AIR, Associazione Italiana Radioascolto, al fine di celebrare il
10º
anniversario del "Pirate News" annuncia un nuovo concorso
di ascolti
esclusivamente di emittenti pirate.
Al concorso, potranno partecipare appassionati di tutto il mondo,
siano o
non membri dell'AIR, con il seguente regolamento:
Periodo di ascolto: dalle 1200 UTC del 31.10.2002 fino alle 2400 UTC
del
03.11.2002-
Può essere considerata qualsiasi emittente pirata che sia in aria
con i suoi
trasmettitori o altri relè pirati, purché si ascolti per almeno 15
minuti,
in qualunque frequenza, OM od OC, ed in qualunque lingua.-
Si dovrà riportare un minimo di 5 stazioni ed ognuna può essere
solo
riportata una volta.-
Per ogni ricezione devono annotarsi almeno i seguenti
dati:frequenza, data
ed ora UTC, nome della stazione, lingua, dettagli della
programmazione
ascoltata ed il codice SINPO che è la valutazione tecnica d'ascolto.-
Inoltre, si dovrà specificare il ricevitore usato, le antenne e
qualunque
altro ausilio utilizzato.-
Durante il periodo della durata del concorso, si attiveranno una
serie di
stazioni di monitoraggio-
La quota di partecipazione è di 2 IRC, 3 USD o 3 EUR.-
Tutti i partecipanti riceveranno un diploma che attesta la
partecipazione-
Si distribuiranno tra i partecipanti libri ed altri articoli in
relazione
con l'ascolto stazioni pirate.
La lista dei partecipanti e premi si pubblicherà nella pagina web
dell'AIR-
I partecipanti dovranno inviare l'estratto log, prima del
30.11.2002, farà
fede il timbro postale.
Coordinatore: Bruno Pecolatto, Casella postale 1, I-10080 VALPRATO
SOANA(TO), Italia.
brunopec@eponet.it
Web AIR:
http://www.arpnet.it/air
/
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4
I°
CONVEGNO NAZIONALE DI RADIOASTRONOMIA
Non occorre essere degli esperti per partecipare al
I° Convegno Nazionale di Radioastronomia Amatoriale
a Trento il 2-3 novembre 2002.
Basta aver voglia di esserci per imparare questa disciplina,
apparentemente ostica, dalla viva voce di alcuni tra i massimi bigs
della radioastronomia italiana, da Stelio Montebugnoli a Flavio
Falcinelli.
Sarà anche una ottima occasione per conoscerci, intrecciare nuove
amicizie,
conoscere le esperienze altrui e anche divertirci:
prenotatevi per tempo per lo storico cenone.
L' organizzatore, il GRRAT, ha promesso scintille! ;-))
A questa pagina di IARA
http://astrofili.org/~radioastronomia/convegno/convegno2002.htm
si trova il programma del convegno
e le modalità di iscrizione.
Ricordo che per iscriversi occorre spedire una mail
a:
Mario Sandri skyfuture@hotmail.com
o riempire il modulo nel link di cui
sopra.
Chi non lo ha ancora fatto,
si dia una mossa,
perchè i posti sono solo 140.
Arrivederci a Trento!
Bruno IK2WQA
AIRSD - Mirror ufficiale Italiano SETI@home
UC Berkeley
http://www.airsd.org
SETI Italia Team Giuseppe Cocconi
http://astrofili.org/~radioastronomia/seti/setiitalia.htm
IARA - Italian Amateur Radio
Astronomy
http://astrofili.org/~radioastronomia/
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5
IN VISTA NORMATIVA
PER LA REGOLAMENTAZIONE PER
WI-FI
da SMSAFFARI
Entro l'anno il governo italiano vuole
emanare una regolamentazione del nuovo settore delle telecomunicazioni che
va sotto il nome di Wi-Fi (Wireline-Fidelity). Si tratta di un nuovo
sistema di trasmissione a larga banda via radio, che negli ultimi tempi si
sta affiancando all'Umts. L'annuncio è venuto dal ministro delle
Comunicazioni, Maurizio Gasparri, a margine di un convegno della
fondazione Bordoni.
Secondo Gasparri "è importantissimo
che si arrivi a un regolamentazione del settore, per evitare abusi come
avvenuto già in passato, e dare certezze agli operatori". Il
ministro ha ricordato, infatti, che in alcuni aeroporti del nord Italia
era stata vietata l'installazione di antenne Umts laddove esistevano
sistemi Wi-Fi
"Si tratta di stabilire norme precise
- ha sottolineato Gasparri - e per questo stiamo lavorando anche a livello
europeo. Mi auguro che entro l'anno la Commissione Ue emani una
raccomandazione a cui tutti i paesi si dovranno adeguare. Noi vogliamo a
questo risultato entro l'anno, ma è anche importante che ci sia un
coordinamento a livello comunitario specialmente per quello che riguarda
le tecnologie e gli standard".
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6
IL
COMPUTER
Termine molto usato in campo internazionale per elaboratore
elettronico. Il
c. e' una macchina programmabile volta a consentire l'elaborazione di
informazioni di svariata natura come testi, immagini, suoni e (
sebbene
attualmente in forma sperimentale )
odori. Il modello di c. tuttora piu' diffuso e' quello classico della
macchina di Von Neuman e la tecnologia
prevalente e' l'elettronica. Tale modello prevede la presenza di un
processore, di una memoria primaria, di una memoria secondaria, di
dispositivi di imput-outuput
e di un bus di sistema deputato a collegare tutte queste unita'.
PROCESSORE
Il processore o CPU ( Central Processing Unit ) e' il cuore del c.
l'unita'
preposta all'elaborazione vera e propria. Essa e' in grado di eseguire
semplici operazioni
quali addizioni, moltiplicazioni e confronto di numeri. La CPU esegue
tali
operazioni in sequenza sulla base delle istruzioni contenute nei
programmi.I
programmi sono per
l'appunto sequenze di istruzioni, eseguibili da un processore, e
risiedono
nella memoria primaria o (principale). La CPU si compone di
diverse parti.
Un importante componente e' il clock. Questo e' una sorta di contatore
( una
singola fase e' detta ciclo ), che scandisce la velocita' con cui le
istruzioni vengono eseguite dal processore stesso. Alcune istruzioni
richiedono un singolo ciclo per essere eseguite, mentre altre, piu'
complesse, possono richiederne diversi. La frequenza del clock di un
processore e' uno degli indici della sua velocita' e funzionalita'. Se
di
uno stesso processore esistono diverse versioni con velocita' di clock
diverse, quella con la velocita' piu' alta sara' generalmente la piu'
efficiente ( ma anche la piu' costosa ). Per mdelli di processore
diversi
qesto tipo di confronto non e' sempre significativo. Negli
ultimi anni del
Novecento si e' assistito a un vero boom dell'incrememento del clock
dei
processori. Se i primi processori per personal computer avevano
frequenze di
clock di pochi MHZ, oggi sono disponibili a un prezzo piu' che
contenuto
processori con clock di 1000 MHZ o piu'. Esempi classici di CPU sono
il
Motorola 68000, che ha equipaggiato diversi c. fra cui alcuni modelli
della
Apple, o ancora il processore Sparc, creato dalla Sun Microsystem. Le
CPU
piu' diffuse e piu' conosciute sono senz'altro quelle prodotte dalla
americana INTEL. Questa famiglia di processori annovera modelli
famosissimi
quali INTEL 486 e INTEL Pentium. Quest'ultimo, con i suoi successivi
sviluppi ( Pentium II e Pentium III ), e' il processore piu'
diffuso nei
moderni PC. Il processore Pentium II di INTEL e' stato sviluppato nel
1997 e
prevede clock variabili da 233 a 400 MHZ. Il chip di tale processore
ospita
7,5 milioni di transistor ( contro 1,2 milioni del 486 INTEL ) e puo'
indirizzare una memoria fino a 4,5 Gb. E' dotato di una cache a due
livelli
( la cache e' una memoria veloce, che si interpone fra il processore e
la
memoria principale o RAM ). E' dotato di una tecnologia MMX, che
comprende
una serie di istruzioni eseguibili dal processore al fine di
accelerare
l'elaborazione di tipo audio e video, dunque per ottimizzare
l'esecuzione di
applicazioni multimediali. Una caratteristica innovativa di tale
processore
rispetto a tutti i suoi predecessori sta nell'aspetto. Esso non si
presenta,
infatti come un tradizionale chip di silicio, con i suoi classici
piedini in
metallo da inserire in una opportuna piedinatura (zoccolo). E' invece
costituito da una sorta di cartuccia detta SEC ( Single Edge Cartridge),
cioe' una piccola scatoletta di plastica contenente la CPU vera e
propria e
la cache di livello 2, e da un connettore esterno. Questo tipo di
aspetto
esteriore ha inizialmente sorpreso molti acquirenti, abituati
all'immagine
del processore tradizionale, al punto che INTEL ha deciso di disegnare
su
ogni SEC un'immagine della CPU contenuta nell'interno. Uno dei
principali
problemi di tale processore e' il riscaldamento. Basti pensare che
esso
dissipa 30-50 watt, il che pone grossi problemi di sovrariscaldamento.
per
ovviare a cio' il SEC e' dotato di alette e di una ventola per il
raffreddamento del processore. Questo aumento del calore dissipato e'
essenzialmente dovuto all'aumento del ciclo di clock. Per i nuovi
processori Pentium III per i quali e' previsto un clock fino a
1500 MHZ (
cioe' 1,5 GHZ ) questo problema sara' ancora piu' drammatico e sara'
forse
necessario fare ricorso a sistemi di raffreddamentoi a liquido,
analoghi a
quelli utilizzati dalle automobili. Del processore INTEL Pentium II
esiste
anche una versione piu' economica, INTEL Celeron che puo' cosituire
un'alternativa per sistemi con minori requisiti di prestazioni.
Esistono,
comunque, altri processori oltre a quelli INTEL. Si stanno
diffondendo
sempre piu' p. es. i processori della americana AMD che dopo
essersi
imposta sul mercato con processori quali K6 e K6 II ha
sviluppato di
recente il processore Athlon il primo a raggiungere la soglia di 1 GHZ
per
il suo clock. Uno dei processori piu' veloci ed efficienti e' il
processore
Alpha, prodotto dalla Compaq. Al riguardo e' interessante citare il
fatto
che la Compaq sta sviluppando, utilizzando tali processori, uno dei
piu'
potenti supercalcolatori mai costruiti nella storia. Questo
calcolatore
sara' dotato di circa 2000 processori Alpha
con clock di 1,25 GHZ, o in alternativa 2500 di tali processori con
clock a
1 GHZ. Questo progetto viene sviluppato dalla Compaq per la
Commissione
sull'Energia Atomica Francese che utilizzera' tale calcolatore per
simulazioni sulle esplosioni nucleari. Si prevede che tale
supercalcolatore
sara' in grado di eseguire fino a 5 trilioni di operazioni al secondo.
I
primi
c. eseguivano un insieme piuttosto limitato di istruzioni, per lo piu'
elementari, con il progredire della tecnica e della diffusione dei c.
e'
divenuto possibile dotare questi elaboratori di un insieme di
istruzioni
piu' ampio. Questo tipo di processori sono in genere denominati di
tipo CISC
( Complex Instruction Set Computer ). Iprocessori
CISC hanno dominato la scena nel mndo dei c. dagli anni Sessanta e le
case
piu' famose, come p.es. IBM
( maggiore produttrice di Mainframe, macchine di grande potenza
elaborativa
utilizzate da grandi organizzazioni quali banche o Enti Pubblici ) o
la
stessa INTEL hanno equipaggiato i loro c. con questo tipo di
processori. Un
approccio diametralmente opposto nella progettazione di processori e'
il
RISC ( Reduced Instruction Set Computer). Questo tipo di processore
prevede
la possibilita' di eseguire poche istruzioni, semplici ma molto
veloci. I
DEC Alpha o UltraSparc della Sun si basano sull'approccio RISC o su
quelli
da esso derivati.
In effetti c'e' da dire che sebbene i procesorri RISC siano piu'
efficienti, i processori piu' diffusi sono gli INTEL Pentium, che non
sono
completamente RISC, ma hanno solo in parte assorbito le idee alla base
di
questa architettura, in quanto il passaggio a un'architettura RISC non
li
renderebbe compatibili con i vecchi INTEL 8086, processori che
equipaggiavano i PC IBM dei primi anni Ottanta.
ARCHITETTURA DEL COMPUTER
Esistono diverse varianti dell'architettura classica del calcolatore,
volte
generalmente ad aumentare le prestazioni dei c. stessi. Alcune di
queste,
gia' sviluppate da diversi anni per scopi particolari, sono ormai
adottate
anche sui modelli di calcolatori piu' diffusi in commercio. Sebbene
diverse
fra loro, queste tecniche hanno in comune un elemento fondamentale:
il parallelismo. I c. paralleli sono stati sviluppati gia' negli
anni
Sessanta e Settanta, essenzialmente per velocizzare il calcolo. Le
prestazioni di un c. sono determinate da molti fattori. Per quanto
riguarda
il processore molto importante e' la velocita' del suo clock
( come visto, a parita' di modello, aumentando il clock aumentano le
prestazioni), il numero e la velocita' dei registri interni al
processore e
la sua architettura ( 16,32 o 64 bit). Tuttavia c'e' un limite alla
crescita
di questi fattori, dettato dallo stato della tecnologia. La velocita'
di
clock p.es. non puo' essere aumentata al di la' di certi valori ( che
pure
evolvono nel tempo), se non disponendo di nuovi materiali e di sistemi
per
dissipare velocemente il calore del processore stesso. Raggiunti i
limiti
dettati dalla tecnologia in un certo momento, per aumentare le
prestazioni
dei c. non c'e' che sviluppare un'architettura differente. Molti
tentativi
sono stati fatti in questo senso, e il piu' diffuso di questi e' come
gia'
detto il parallelismo: un c. parallelo e' quello dotato non di una, ma
di di
piu' unita' elaborative, che operano contemporaneamente, cioe' appunto
in
parallelo fra loro.
Esistono infatti, due tipi di parallelismo: il parallelismo a livello
di
istruzione, che prevede generalmente la presenza di un solo
processore, e il
parallelismo a livello processore vero e proprio, che prevede la
presenza di
diversi processori (spesso in gran numero) che cooperano alla
risoluzione di
un medesimo problema. L'esecuzione di una singola istruzione di un
programma
comporta diverse fasi. L'istruzione deve essere caricata dalla
memoria,
decodificata e devono essere reperiti i suoi operandi; si deve
procedere,
poi all'esecuzione dell'istruzione vera e propria e, infine, si devono
impostare alcuni registri, a seconda del risultato dell'istruzione
stessa.
L'idea alla base del meccanismo chiamato pipeline e' quello di far
svolgere,relativamente a istruzioni diverse, tali fasi
contemporaneamente.
Un processore dotato di pipeline e' p. es., in grado di eseguire
un'istruzione I1, e contemporaneamente decodificare un'altra
istruzione I2,
per prepararla alla successiva esecuzione, e contemporaneamente di
caricare
una terza istruzione I3 dalla memoria, eseguendo in questo modo tre
porzioni
di istruzioni insieme, anche se in fasi diverse. In questo modo il
numero di
istruzioni eseguite nell'unita' di tempo si triplica rispetto ad un
processore convenzionale. Le istruzioni di un programma pero', non
vengono
sempre eseguite nello stesso ordine in cui si succedono nel programma
stesso. Esistono, infatti, le istruzioni di salto,che consentono di
passare
l'esecuzione del programma
a una qualsiasi altra istruzione del programma stesso. Dunque, in
generale,
non e' possibile determinare, data una certa istruzione I1, quale
sara' la
successiva istruzione I2 eseguita. Questo comporta che, se un
processore ha
una pipeline in cinque fasi (cosa che tipicamente avviene ), la sua
velocita' non sara' cinque volte superiore a quella di un processore
convenzionale,ma forse solo di due. La pipeline e' generalmente
adottata dai
processori RISC: tuttavia oggi anche processori non RISC hanno
adottato
questo meccanismo. Una estensione dell'architettura pipeline e' la
pipeline
doppia. L'idea e' di utilizzare appunto due pipeline che
eseguano in
parallelo coppie di istruzioni, per incrementare cosi' la velocita' di
esecuzione di un programma. In realta', per poter eseguire
contempraneamente
due istruzioni e' necessario che queste non siano in conflitto fra
loro,
p.es. che non utilizzino entrambe uno stesso registro, e inoltre che
l'una
non abbia bisoogno del completamento dell'altra per essere eseguita (
p.es.
una sequenza di operazioni matematiche). Dunque non sempre e' in
realta'
possibile l'esecuzione contemporanea di due istruzioni, anche
disponendo di
due pipeline. Per fare un esempio concreto, il processore INTEL
Pentium
dispone appunto di due pipeline, chiamate pipeline pricipale
("u"pipeline)
e pipeline secondaria ("v" pipeline ). Quest'ultima puo'
eseguire solo
alcune istruzioni di tipo aritmetiico. Da notare, ioltre,che la
presenza d
un doppia pipeline in processori quali INTEL Pentium puo' essere
sfruttata
solo da paticolari programmi predisposti ad hoc. Tanto per dare
un'idea
dell'utilita' della doppia pipeline si puo' citare il fatto che, in
una
serie di esperimenti con programmi di tipo aritmetico, il processore
INTEL
Pentium e' risultato essere veloce il doppio di un processore
INTEL 486
dotato di uno stesso clock e di una sola pipeline. Con programmi di
tipo
generale la differenza di velocita' e' meno netta. Si potrebbe pensare
di
sviluppare processori costituiti da un numero maggiore di pipeline, al
fine
di aumentare il numero di istruzioni da eseguire in parallelo:
tuttavia
questo approccio non trova molta applicazione, principalmente perche'
richiederebbe la necessita' di replicare un gran numero di componenti
della
CPU, con un guadagno di prestazioni limitato. Un approccio diverso
alla
soluzione di questo problema e' quello di dotare la CPU di una sola
pipeline, in cui pero' una delle fasi, in particolare quella di
esecuzione
vera e propria dell'istruzione, e' replicata diverse volte. In pratica
vi
sara' una sola unita' per caricare le istruzioni, una per
decodificarle, una
per caricare gli operandi e molte per l'esecuzione vera e propria
delle
istruzioni stesse. La considerazione alla base di questo approccio e'
che la
fase di esecuzione vera e propria dell'istruzione e' la piu' lenta.
Dunque,
in una pipeline semplice, le istruzioni in esecuzione delle varie fasi
dovranno spesso attendere che si liberi l'unita' deputata alla
esecuzione
vera e propria dell'istruzione stessa. Replicando questa unita' si
eliminera' questo collo di bottiglia e il numero di istruzioni portate
a
termine nell'unita' di tempo sara' maggiore. Questo tipo di
architettura e'
detta superscalare ed e' p. es. adottata dal processore INTEL Pentium
II.
Un'altro modo di aumentare le prestazioni dei calclatori e' quello di
dotarli di molti processori. Si parla allora di c. paralleli,
intendendo con
questo genericamente dotati di piu' di una CPU. Esistono numerose
tipologie
di c. paralleli, tutti basati sulla medesima filosofia di fondo :
molti
processori lavorano piu' velocemente di uno. I c. paralleli
sono utilizzati prevalentemente in ambiente scientifico o militare,
per
eseguire calcoli molto complessi legati alla risoluzione di
particolari
problemi. Tuttavia, date le grandi richieste di potenza elaborativa
formulate oggi da aziende e pubbliche amministrazioni, sempre piu'
diffuso
e' l'utilizzo di tali calcolatori in ambiti diversi. In questa ottica
si
puo' considerare il primo esempio di c. parallelo
: l'array c. o c. vettoriale. Molti problemi matematici legati p. es.
alla
fisica, alla chimica o all'ingegneria richiedono di effettuare calcoli
non
su singoli numeri, ma su insiemi di numeri ( p. es. matrici: una
matrice e'
un insieme di righe e colonne riempite da numeri). Un array c. e'
quello
dotato di un gran numero di processori che eseguono contemporaneamente
la
medesima operazione su dati diversi (p. es. sui vari numeri che
compongono
una matrice). Calcolatori di questo tipo possono essere impiegati
anche
nell'elaboazione di immagini digitali: un'immagine in forma digitale
e'
costituita proprio da una o piu' matrici di numeri. Un'alternativa
semplificata all'array processor e' il vector processor: esso si
presenta
esternamente come un'array processor, ma in realta' e' costituito da
un
hardware piu' semplice. La nascita del vector processor e' da
ricondursi
alla difficolta' costruttiva degli array processor, al loro alto costo
e
alla loro difficolta' di programmazione. Una famosa casa costruttrice
di
vector processor e' la Cray Research, fondata da Seymour Cray un nome
molto
noto nell'ambito dei calcolatori ad alte prestazioni. Un array
processor non
e' tuttavia un c. parallelo vero e proprio, inquanto i vari processori
che
lo compongono eseguono in un certo istante tutti la medesima
istruzione su
una memoria a loro riservata, diversa per ciascuno. Un multiprocessore
e'
invece un calcolatore dotato di molte CPU, fra loro autonome, che
condividano la memoria centrale. Ciascun processore e' del tutto
autonomo
dagli altri, puo' eseguire istruzioni indipendentemente dagli altri e
accedere a un qualsiasi cella della memoria centrale. Calcolatori di
questo
tipo sono stati prodotti con svariate architetture, ma presentano
tutti un
medesimo problema: e' molto complesso dal punto di vista tecnologico
dotarli
di un numero elevato di CPU. In particolare e' critica la gestione del
flusso di dati (ciascun processore deve poter comunicare con l'intera
memoria e questo rchiede
se i numeri delle CPU e' elevato, un numero di interconnessioni troppo
alto). Un'alternativa e quella di connettere le varie CPU alla
memoria,
tramite un unico bus comune, ma cio' e' molto penalizzante dal punto
di
vista delle prestazioni. In compenso i multiprocessori risultano
relativamente semplici da programmare. I vari processori possono,
infatti
comunicare e scambiarsi dati tramite la memoria condivisa. Date le
difficolta costruttive dei multiprocessori si e' sviluppata una
famiglia
alternativa di c. paralleli: i multicalcolatori. Un multicalcolatore
e'
costituito da molti processori interconnesi fra loro e dotati ciascuno
di
una sua memoria privata, ma non di una memoria comune condivisa fra
tutti. I
singoli processori comunicano fra loro, scambiandosi messaggi.
Generalmente
non accade che ogni processore sia connesso a tutti gli altri ,ma solo
a un
nmero limitato di questi (i vicini). Per inviare messaggi a un
processore
P2, che non gli sia prossimo il processore P1 dovra' inviarlo a un suo
vicino, che provvedera' a propagarlo con il medesimo meccanismo.
I vari
processori sono connessi fra di loro secondo svariate tipologie, quali
p.es.
griglie bidimensionali o tridimensionali. Mentre i processori di un
multiprocessore in genere non superano le poche centinaia ( valori
tipici
sono 16,64: il calcolatore SP della IBM, uno dei piu' popolari
multiprocessori, prevede fino a un massimo di 256 processori ), sono
stati
costruiti multicalcolatori con oltre 10.000 nodi ( per nodo si intende
un
singolo processore). Una categoria particolare di multicalcolatori
sono i
Cluster Computer.Questi piu' che essere un unico calcolatore dotato di
molti
processori, sono un gran numero di calcolatori distinti, ciascuno
dotato di
una sua vita autonoma ( almeno entro certi limiti ), interconnessi fra
loro
con una rete di comunicazione efficiente. Il super calcolatore, che la
Compaq sta sviluppando e che si e' precedentemente citato, appartiene
p.es a
tale categoria di calcolatori. Altra categoria di calcolatori
paralleli sono
le NOW ( Network of Workstation; Reti di calcolatori ). S i
tratta di un insieme di calcolatori, diffusi commercialmente (
Workstation o
PC ) e dunque reperibili a basso costo, interconnessi fra loro da una
rete
locale, anche questa in genere di tipo commerciale.
Tali NOW sono poi in genere dotate di software paticolari per
ottimizzare le
comunicazioni fra i vari calcolatori. Lo scopo iniziale di queste
macchine
era permettere lo sviluppo e il test di software destinato poi a
girare
effettivamente su calcolatori paralleli ben piu' costosi. Il rapido
sviluppo
delle prestazioni dei Pc nelle
reti locali e in generale dei componenti destinati al mercato di
massa, ha
fatto si che le NOW vengano oggi sempre piu' frequentemente utilizzate
in
ambienti di calcolo effettivi,al posto dei sofisticati ma costosissimi
calcolatori paralleli (prodotti in quantita' limitata). Un
interessante
progetto, che utilizza questo tipo di sistema di calcolo e che da modo
di
illustrarne una interessante caratteristica, e attualmente in sviluppo
presso la Johnson Graduate School of Management. In tale progetto ci
si
propone di sviluppare e verificare la validita' di modelli economici
nel
campo dell'industria dei manufatti. La cosa interessante e' che, in
una
prima fase dello studio, sono stati sviluppati gli algoritmi di
simulazione
su normali PC con sistema operativo Windows. Tuttavia
l'esecuzione di tali
programmi su tale piattaforma di calcolo, nel caso di problemi reali,
e'
improponibile (dato l'altissimo tempo di esecuzione richiesto). La
soluzione
adottata e' stata quella di utilizzare un cluster di PC interconnessi
con
una rete veloce e basati su sistema operativo Windows. L'interesse
deriva
dal fatto che i programmi, nel passaggio alla nuova e molto piu'
potente
architettura di calcolo, non hanno richiesto praticamente nessuna
modifica.
Dunque, un'altra interessante caratteristica dei cluster di PC e delle
NOW
e' quello di poter eseguire (molto piu' velocemente) programmi
sviluppati
inizialmente su comuni PC. Il cluster utilizzato e' stato messo a
disposizione dal Avanced Cluster Computing Consortium (AC3), un
consorzio
realizzato presso l'Universita' di Cornell per lo sviluppo di
standard,
software e sistemi per istruzioni economiche, governative in campo
educativo.
MEMORIA
Un'altro componente essenziale di qualsiasi c. e' la memoria. Essa s
distingue in principale e secondaria . La memoria principale e' quella
che
contiene i programmi in esecuzione (compreso il sistema operativo) e i
dati
su cui tali programmi operano. Si definisce memoria volatile, in qanto
allo
spegnimento del c. perdera' il suo contenuto. Lo scopo di questa
memoria
non e' dunque quello di mantenere le informazioni nel tempo, ma solo
per il
tempo necessario a che un programma venga eseguito. E' da qui'che
la CPU
preleva i programmi da eseguire e i dati su cui effettuare le
operazioni,
secondo le istruzioni dettate dai programmi stessi. La memoria
secondaria
e' piu' lenta della memoria principale, ma e' presente in quantita'
molto
maggiore. La memoria secondaria ha lo scopo di preservare le
informazioni
nel tempo: si tratta, dunque di un memoria permanente, che mantiene le
sue
informazioni anche allo spegnimento dell'elaboratore. La memoria
secondaria
e' disponibile su supporti molto diversi fra di loro. Il dispositivo
di
memorizzazione piu' diffuso e' il disco magnetico. Esso e' costituito
da uno
o piu' piatti di materiale magnetico e da testine sorrette
meccanicamente da
bracci e in grado di scrivere e leggere informazioni sui piatti
magnetici. I
dischi sono mantenuti in rotazione da un motore e le testine sono in
grado
di spostarsi radialmente rispetto ai piatti. I dischi presenti nei
moderni
PC hanno oggi una capacita' di memorizzazione dell'ordine di decine di
Gigabyte ( un Gb e' circa un miliardo di byte), mentre la memoria
principale
e' in genere dell'ordine di decine di Megabyte
( un Megabyte e' circa un milione di byte). Gli standard piu' diffusi
per i
dischi rigidi sono lo standard IDE e quello SCSI ( si legge scasi).
Essi
hanno subito negli ultimi anni delle evoluzioni: p.es. i dischi IDE
sono
stati ormai sostituiti dai piu' veloci dischi EIDE. Piu' complessa e'
stata
l'evoluzione dei dischi SCSI. Quelli originali ( SCSI-1) trasferivano
dati
( in lettura o scrittura )alla velocita' di 5 Mb al secondo, tramite
un bus
operante a 5 MHZ. La versione piu' recente dello SCSI, Ultra SCSI
trasferisce oggi dati a 40 Mb al secondo e utilizza un bus a 20 MHZ.
Inoltre
gli SCSI originali trasferivano i dati con un parallelismo di 8 byte
per
volta: Ultra SCSI trasferisce invece 16 byte per volta. Malgrado i
progressi
compiuti negli ultimi anni nelle prestazioni dei dischi fissi e nella
loro
affidabilita', le prestazioni di questi non possono definirsi
soddisfacenti
se paragonate con quelle della CPU. Infatti, le prestazioni di
quest'ultima
hanno subito un incremento di gran lunga maggiore. Per ovviare a
questa
disparita' sono state proposte varie soluzioni, una delle quali in
particolare va imponendosi: il RAID. RAID e' l'acronimo di Redundant
Array
of inexpensive Disks ( ossia vettore di dischi a basso costo). Esiste in
varie versioni, le piu' comuni delle quali sono RAID 0 e RAID 1. Lo
scopo di
questo meccanismo e' quello di aumentare la prestazione della CPU,
quindi si
ricorre al parallelismo, il RAID si basa sul parallelismo. Un RAID
consiste
in un gruppo di dischi, ciascuno dotato della propria testina e unita'
di
controllo e di un controllore RAID, che coordina l'attivita' dei vari
dischi. Un RAID, sebbene consista in una batteria di dischi,
estenamente (
cioe' dal c. a cui e' collegato ) e' visto come un unico disco. L'idea
alla
base di RAID 0 e' la seguente: quando il controllore RAID riceve una
richiesta di scrittura di un file, lo suddivide in diverse parti, che
scrive
contemporaneamente ( in parallelo e quindi in tempo minore ) sui vari
dischi
di cui e' composto. Questa tecnica e' nota come striping. Quando vi e'
un'operazione di lettura, sara' cura del controllore RAID 0 di cercare
il
pezzo di file appropiato.
Da notare che il sistema operativo non deve in alcun modo preoccuparsi
dei
vari dettagli di questa operazione, che e' gestita interamente dal
controllore RAID. Questo tipo di RAID accelera le prestazioni in
srittura e
in lettura. Purtroppo, l'affidabilita' del sistema e' inferiore a
quella di
un singolo disco tradizionale ( la probabilita' di rottura di uno fra
i
dischi che compongono un RAID e' maggiore di quella di un solo disco
).Uno
schema alternativo di RAID molto diffuso e' il seguente
(RAID 1): quando si deve scrivere un file su disco, esso
viene suddiviso in parti. Ciascuna di queste parti viene scritta piu'
volte
su dischi diversi (p.es 2 volte). Vi e' dunque quella che si chiama
ridondanza nella memorizzazione dell'informazione: il file e' scritto
in
realta' piu volte (tipicamente 2) e su dischi diversi. Il vantaggio di
cio'
e nell'affidabilita' del sistema quando si legge un file o una sua
parte, il
RAID e' libero di reperirlo
su dischi diversi, prendendo in considerazione una qualsiasi delle sue
copie. Se p.es. si rompe uno dei dischi che compongono un RAID 1, i
pezzi di
file che contiene andranno persi, ma potranno essere reperiti su un
altro
disco. Si potra' cosi' procedere alla sostituzione del disco rotto
senza
alcuna perdita di informazioni. Inoltre, poiche' il file e'
memorizzato in
pezzi su dischi diversi, le operazioni di lettura avvengono ancora in
parallelo,con conseguente miglioramento delle prestazioni (anche la
scrittura avviene in parallelo ma, dato che i vari pezzi del file
devono
essere
replicati su piu' dischi, il RAID 1 in generale non comporta un
aumento
della velocita' di scrittura).
SISTEMI OPERATIVI
Il c. e' deputato all'esecuzione di determinati compiti sotto la guida
di
appositi programmi, costituiti da sequenze di istruzioni che il
calcolatore
e' in grado di eseguire. L'insieme di questi programmi costituisce
quello
che viene detto software. Nell'ambito del software
esiste, tuttavia una particolare categoria, quella dei sistemi
operativi. Un
sistema operativo e' un programma (in realta' un'insieme di programmi)
che
ha essenzialmente lo scopo di rendere le risorse hardware di un c.
disponibili ai programmi applicativi. L'evoluzione attuale dei sistemi
operativi prevede u sempre maggiore ricorso a interfacce grafiche (GUI),
per
facilitare l' interazione dell' utente con la macchina. Questo tipo di
approccio ha avuuto con il sistema operativo Windows della Microsoft,
la sua
maggiore diffusione. Esso e' inizialmente nato come un'interfaccia
grafica
al SO Dos
( Windows 3.0 e 3.1 ), ma nel 1995, con lo sviluppo di Windows
95, e'
divenuto un sistema operativo autonomo
(non necessita piu' del Dos per funzionare, sebbene sia sempre
possibile
nell'ambito di Windows 95 eseguire programmi Dos) Windows 95 e'
inoltre un
sistema operativo a 32 bit (cioe' in grado di eseguire applicazioni
scritte
con codice a 32 bit) contro i 16 delle versioni precedenti e prevede
la
possibilita' di eseguire un numero qualsiasi di applicazioni
contemporaneamente
(multiprogrammazione). In questo senso e' il primo sistema di
operativo,
basato sui principi piu' moderni, a essere disponibile per PC.
Caratteristiche come quelle citate erano precedentemente disponibili
solo su
c. di classe piu' elevata ( minicalcolatori Mainframe). Nel 1998
e' uscita una nuova versione di Microsoft Windows, Windows 98, che ne
potenzia le capacita' ponendo una particolare enfasi nell'interazione
fra il
sistema operativo e Internet. Un altro sistema operativo della
Microsoft,
che ha conosciuto una notevole diffusione soprattutto in relazione
alla
grande diffusione delle reti locali, negli uffici e nelle
organizzazioni, e'
Microsoft Windows NT (Network, rete). Anche tale sistema operativo
prevede
attualmente ( non nelle prime versioni) l'interazione con l'utente
tramite
un'interfaccia grafica che ne semplifica l'uso. Tale sistema operativo
e'
disponibile in due versioni Windows NT Server, pensato per funzionare
come
server di rete (macchina che coordina una rete o che mette a
disposizione
dei suoi utenti una qualche risorsa, p.es, un server Web o un Data
Base
server) e Windows Workstation, pensato per funzionare come client (
macchina
cliente che utilizza i servizi resi disponibili sulla rete stessa da
parte
dei server). L'ultimo nato in casa Microsoft e poi WIndows 2000,
presentato
dalla Microsoft nel febbraio 2000. Tale sistema e' disponibile in
diverse
versioni ed e' destinato a sostituire tanto Windows che Wndows
NT. Esso si
propone di avere la stessa affidabilita' dei sistemi operativi
professionali, quali Windows NT, sia la facilita' d'uso di Windows 95.
La
disponibilita' di diverse versioni consente agli utenti di disporre di
un
sistema operativo con le sole funzionalita'desiderate, ma in grado di
integrarsi facilmente con gli altri membri della famiglia. Un altro
sistema
operativo che sta conoscendo un successo crescente negli ultimi anni
e'
Linux, sviluppato
inizialmente da uno studente, Linux Torwald, quale versione libera e
per PC
di Unix, il potente sistema operativo per workstation. Mentre le prime
versioni di Linux erano di non facile installazione e gestione, sono
state
ormai sviluppate release con una facilita' di installazione e gestione
del
tutto paragonabile a sistemi operativi quali Windows. Linux ha inoltre
mantenuto tutta la potenza e l'affidabilita' del suo gestore
Unix. Lo
sviluppo di un numero crescente di applicazioni per tale sistema
operativo
( p.es. Star Office, una suite di prodotti analoga a Office di
Microsoft e
disponibile per differenti piattaforme), anche da parte di aziende
affermate
quali IBM, Oracle e Sun, potrebbe fare di Linux un protagonista
dell'informatica. Non da ultimo c'e' da ricordare che Linux e'
disponibile
per c. di tipo differente, dai PC a wokstation di varia natura,
caratteristica questa che ben pochi sistemi operativi possano vantare.
PROGRAMMI APPLICATIVI
Per applicazioni, o programmi applicativi, si intendono tutti quei
programmi
il cui scopo non e' quello di permettere il funzionamento del c. ma di
soddisfare le specifiche esigenze dell'utente. L'insieme delle
applicazioni
disponibili e' vastissimo, data la grande versatilita'del c. stesso. I
primi
c. avevano essenzialmente lo scopo di eseguire calcoli, dunque i primi
programmi applicativi erano essenzialmente di tipo matematico, ma ben
presto
ci si rese conto che i c. potevano vantaggiosamente essere utilizzati
per
memorizzare informazioni e per elaborarle. Con la nascita del PC
esplodono
una varieta' di programmi disponibili per i piu' svariati scopi.
Nascono e
si diffondono cosi' i programmi di videoscrittura, che divengono nel
tempo
sempre piu' sofisticati, i fogli elettronici, che consentano la
creazione di
tabulati e l'elaborazione di dati in modo semplice e intuitivo, i
videogiochi e altri ancora. L'aspetto piu' recente e, per certi versi,
inaspettato del c. oggie' quello della comunicazione e del multimedia.
Il c.
questa macchina nata per calcolare, e' spesso utilizzata per
permettere a
persone distanti fra di loro di comunicare scambiandosi , p.es. ,
posta
elettronica (electronic mail o piu' brevemente e-mail ), che puo'
includere
testi, ma anche disegni, immagini o suoni. Per quanto riguarda le
applicazioni multimediali c'e' da segnalare lo sviluppo e la
diffusione di
MPG 3 (MP3). Ultimo nato della famiglia
MPEG un insieme di standard per la memorizzazione di filmati e
audio.
Questo standard sta conoscendo grande diffusione e consnte di
memorizzare
audio di ottima qualita' e maggior durata, utilizzando quantita' di memoria
piu' limitate che in passato. E' attualmente in studio una nuova
versione di
tale standard, MPEG 4. Nell'ambito dell'informatica per le aziende e'
interessante citare una nuova tecnologia che sta conoscendo una
diffusione
sempre maggiore: il il Data Mining. Lo scopo del Data Mining (DM) e'
essenzialmente quello di analizzare in modo automatico grosse
quantita' di
dati alla ricerca di irregolarita' e di cio' che, nell'ambito di tale
disciplina, e' conosciuto come pattern. Il DM e' utilizzato
prevalentemente
nell'ambito di aziende commerciali e in genere i dati da analizzare
sono
spesso contenuti in un Data Warehouse, che e' un sistema adatto alla
conservazione di grosse quantita' di dati di tipo storico (archivio
dei
clienti e dei loro ordinativi negli ultimi anni ) Lo scopo del DM e'
quello
di partire da grosse collezioni
di dati, quali quelle possedute da banche o imprese manifatturiere, di
ricavare informazioni significative e utili principalmente per
prendere
decisioni. Nell'ambito del DM sono previsti due modelli differenti il
modello di verifica e quello di scoperta. Il modello di verifica
(Verfication Model) prevede che l'utente fornisca, in imput al
sistema,
un'ipotesi e gli richieda di verificare la validita'. In questo tipo
di
modello il sistema in realta' non estrae informazioni,
limitandosi a
verificare ipotesi. Il modello di scoperta prevede che il sistema
scopra in
modo autonomo informazioni nascoste nei dati a disposizione, senza
intervento esterno. Si puo' utilizzare p. es., un tale approccio
per
identificare in un Data Warehouse aziendale gruppi di clienti
per una
campagna pubblicitaria. Tale ricerca viene effettuata dal sistema
senza
formulare nessuna ipotesi: il sistema cerchera' autonomamente di
raggruppare
i clienti in base
a caratteristiche comuni che esso stesso individuera'. Data la sua
rilevanza
e' interessante citare un progetto attualmente alle battute iniziali
nel
campo dell'analisi di grandi volumi di dati. Questo progetto e' stato
sviluppato negli U.S.A. dal Cornell Institute for Social and Economic
Research (CISER), un ente specializzato in ricerche di carattere
sociale ed
economico, e prevede l'analisi di una grandissima mole di dati, finora
inaccessibile ai ricercatori e reso disponibile dal U.S. Bureau del
Census.
Tale progetto, in collaborazione con NFS, National Science Foundation,
prevede per l'analisi dei dati distribuiti su scala geografica,
l'utilizzo
di un cluster d 344 processori in alternativa ai tradizionali
supercomputer,
nel caso di computazioni che richiedono
grosse capacita' di calcolo. Il software sara fornito dal SAS
Institute, una
delle societa' leader nello sviluppo del software di supporto ai Data
Warehousing e ai Data Mining. Un altro termine che sta diventando
sempre
piu' familiare a chi si interessa di informatica e' ERP questa sigla,
che
sta per Enterprise Resource Planning, e' stata coniata per designare
tutti
quei complessi sistemi integrati in grado di soddisfare le molteplici
esigernze di un'azienda moderna. I sistemi ERP sono in genere sistemi
modulari in grado di coprire aree aziendali quali la gestione delle
risorse
umane, la contabilita' e finanza, l'area progetti e altre. Alla base
dei
sistemi ERP sono inoltre concetti quali Relational Database,
architettura
client-server e programmazione orientata agli oggetti. Tra i
produttori di
sistemi ERP con maggior penetrazione nel mercato si possono citare
SAP,
Oracle e JD. Edwards.
Bibliografia da Internet e da enciclopedie Multimediali
a cura di IK8JZK Ruggero BILLERI Napoli
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7
RADIO
ONDA ROSSA NON DEVE CHIUDERE!
FERMIAMOLI!
Campagna Straordinaria di
Sottoscrizione -
ottobre 2002.
10 euro x 1000 di noi.
Sono trascorsi undici mesi dall'inizio della battaglia per impedire
la
chiusura della Radio: undici mesi in cui insieme a voi, e a tutti
coloro che hanno a cuore la libertà' di informazione,
abbiamo manifestato,
scritto, ci siamo indignati, costruendo una formidabile
battaglia di libertà. Ad
oggi siamo riusciti ad impedire la chiusura della Radio,
obbligando il
Ministero delle Telecomunicazioni ad aprire una trattativa che e'
tuttora in corso.
La radio in questi mesi ha deciso di non rinunciare alla
propria identità,
ai propri percorsi,scommettendo al contrario proprio sulle sue caratteristiche
per vincere questa battaglia. Questo anno appena trascorso ci ha trovato
come sempre in prima fila nella battaglia politiche italiane e
internazionali, accanto ai lavoratori, ai precari ai senza casa, contro
le guerre, a fianco del popolo Palestinese. Vi abbiamo chiesto
tanto
nei mesi passati, vi stiamo per chiedere uno sforzo ulteriore,
perchè nostro
malgrado il percorso è ancora lungo e incerto. In particolare
in queste
settimane le spese che stiamo affrontando, e quelle che
dovremo affrontare nei
prossimi giorni, sono decisive per garantire il futuro della
Radio. Chi ci
ascolta da anni sa che la Radio non naviga mai nell'oro e
che le campagne di
finanziamento sono all'ordine del giorno, sempre; in questo caso il
carattere straordinario che ci siamo imposti e che vi chiediamo di
sostenere e' veramente fuori dall'ordinario. Più
esplicitamente dobbiamo
pagare un conto non rinviabile per la fine del mese, il conto e
la somma di
spese non preventivate a carattere legale, istituzionale e
amministrativo,
spese che non concedono rinvii e dilazioni. Ribadiamo il
carattere
straordinariamente grave della fase che stiamo attraversando.
Sicuri di avervi con noi,
irriducibili a non perderci nessuno e niente.
Dobbiamo raccogliere 10.000 euro nel mese di ottobre, si tratta di 10 euro
per mille di noi. Vogliamo, dobbiamo, possiamo farcela.
Saluti e libertà
la redazione di Onda Rossa.
Radio onda rossa 87.900 FM tel 06491750 fax 064463616
ondarossa@tmcrew.org
www.ondarossa.info
c.c.p 61804001 da intestare a
radio onda rossa via dei Volsci 56
00185
Roma
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RADIO
SUCRE
EQUADOR
Il 14 Luglio 1982 radio Sucre, passa
sotto la direzione di Vicente Incanta Ditto, impresario con un'ampia
visione.
Il suo principale obiettivo: Unificare
l'Ecuador ubicando strategicamente stazioni proprie in tutto il paese.
Il 7 agosto del 1986 si inaugura Radio
Sucre Tolgo 900 con una eccellente sintonia in tutta la provincia
di Pichincha.
Dopo questo evento, Radio Sucre si espande
a Smeraldi, Machala e a Portoviejo con le sue frequenze 107.7 e 690 che si
mantengono per lungo tempo, come Numero Uno nella sintonia.
Successivamente, arriva Sucre Ambato, nella
provincia di Tungurahua.
Radio SUCRE in Guayaquil
In Guayaquil funziona Radio Sucre 700, principale
anello di CADENAR, network ecuadoriano di Radiodiffusione, con
ampie, eleganti e funzionali istallazioni.
Qui sono ubicate le emittenti Qpido
(95.3), di stile romantica ed il popolare Sistema Due (1.080, con una
programmazione rocchettara) emersa per i suoi festival di artisti dal
vivo.
In oltre vale la pena anche dire che 270
persone lavorano per Radio Sucre Guayaquil.
Dal portinaio fino al dirigente, lavorano
tutti in un ambiente di disciplina, responsabilità e lavoro
professionale.
Radio SUCRE internazionale
Il 7 Luglio del 1999, il presidente
esecutivo di Cadenar, Vicente Incanta Ditto, compie un altro dei suoi
passi vincenti: Radio Sucre York, 105.1 Area Tri Statale,generando così
un avvicinamento tra gli ecuadoriani e le popolazioni di lingua spagnola,
che sono nel mondo.
Con questa stazione, Radio Sucre Ecuador si
consolida come una delle catene informatizzate e sportive più
importanti del Sud-America per il suo livello professionale e tecnologico.
La dimostrazione di ciò, avvenne durante
la tragedia del 11 settembre 2001, nel World Trade Center.
Radio Sucre Ecuador via satellite con Sucre
N.Y. informò secondo dopo secondo dei fatti accaduti, annunciò i
nomi degli ecuadoriani feriti e quegli scomparsi che lavoravano nelle
Torri Gemelle perfino contattò immediatamente i parenti interessati alla
tragedia, producendo una Gran Sintonia non solo a livello nazionale ed
internazionale, utilizzando anche le risorse tecnologiche avanzate, della
rete Internet.
Radio SUCRE man mano, si è guadagnata il
cuore di tutti gli ecuadoriani.
Radio Sucre madre di Cadenar mantiene una
connessione giornaliera con tutte le sue stazioni radio proprie, fornendo
loro notizie, al fine di mantenere ben informato il paese.
Radio SUCRE Ecuador è lider
nell'informazione automobilisticha, e nel giro ciclistico dell'Equador; e
nelle manifestazioni di atletica leggera.
Ha utilizzato anche il suo personale
specializzato e le sue unità mobili per le trasmissioni del campionato
ecuadoriano di calcio, ha realizzato anche interessanti trasmissioni in
occasione dei mondiali.
Nasce Radio-Televisione SUCRE
Sucre continua a crescere, e per questo il
26 dicembre del 2001 si fortifica con l'acquisizione di un canale
televisivo che opera in varie frequenze per tutto l'Ecuador.
Radio Sucre, è anche CADENAR via
satellite.
Con che struttura tecnica diffonde Radio
SUCRE il suo segnale e fino a dove arriva la sua copertura con
programmazione simultanea?
La struttura tecnica di Radio SUCRE
è basata principalmente in tecnologia Digitale Satellitare che cerca
coprire tanto il territorio ecuadoriano come SucreNew York, negli Stati
Uniti.
Il segnale arriva agli ascoltatori nei
due sistemi esistenti, AM e FM.
In AM Radio Sucre sulla frequenza di 700
khz, irradia le sue trasmissioni con un trasmettitore da 50kw, e con
quello copre gran parte del territorio ecuadoriano.
Per le zone lontane, si usa l'FM, che
permette a milioni di ascoltatori di seguire Radio Sucre nell'Ecuador.
Radio Sucre è stata una stazione
radio emblematica nel Mondiale di Calcio coreano-nipponico.
Vicente Incanta Ditto, presidente Esecutivo
di Cadenar, dice che la radio moltiplica giorno dopo giorno, il
suo livello di informazione e che la sua copertura è viva e dinamica, e
perciò, Radio Sucre mantiene il migliore staff di relatori, annunciatori,
commentatori, reporter, statisti e tecnici, insomma, è questa una vera
squadra di professionisti legati a lui, immersi nella tecnologia più
avanzata.
Radio Sucre è leader nel campo
dell'informazione sportiva, specialmente nelle trasmissioni calcistiche,
automobilistiche e di ciclismo.
Radio Sucre ha imposto il suo stile, la sua
qualità professionale; come per esempio quando 25 giornalisti si recarono
a Montevideo per coprire la Coppa America Uruguai 95.
Lo stesso numero di giornalisti furono inviati
nel PRE Olimpico in Mare dell'Argento, Argentina.
Quindi gli stessi sforzi sono stati profusi
per Bolivia 97, Paraguay 99, e Colombia 2001.
Radio Sucre, è presente in ogni
manifestazione sportiva, e quindi in un paese sportivo, come quello dell'Equador,
tutti, ma veramente tutti, pendono dal suo segnale.
Radio Sucre, con una squadra di 27 persone,
tra giornalisti e tecnici, si accaparrò l'ascolto di tutti, per la sua
qualità di informazione e la sua presenza opportuna in tutte le sedi del
Mondiale di Francia 98.
Uguale risultato si ottenne
durante le eliminatorie per la partecipazione al Mondiale nippo-coreano
2002.
Radio Sucre, è stata vicino alla selezione
ecuadoriana che si è qualificata ai mondiali per la prima volta.
Radio Sucre e Sucre Televisióne, hanno
inviato il meglio delle loro squadre di giornalisti per mantenere
informato l'Ecuador mediante il suo segnale radiofonico e televisivo,
a New York mediante la sua trasmissione radiofonica ed al mondo
intero, attraverso il suo sito, che è:
in questa maniera, si informavano gli
ascoltatori e i telespettatori, di tutto quello che ha fatto il Tricolore
durante la sua permanenza in Giappone ed in Corea.
Ci sarà sempre un microfono di Radio Sucre,
ed una telecamera di Sucre Televisióne negli allenamenti, negli hotel, e
prima e dopo ogni partita.
Così si è data una dimostrazione che
Radio SUCRE CADENAR è la bandiera dell'Ecuador nello spazio.
Radio Sucre CADENAR
Coordinate:
Av. Francisco de Orellana y Av. Juan Tanca
Marengo
Tel: 593-4-2680-588/586/301
Fax: 593-4-2680592.
e-mail:
FREQUENZE:
Guayaquil 700 khz
Quito 900 khz
Portoviejo 690 khz
Esmeraldas 1230 khz
Machala 1480 khz
Ambato 790 khz
sito web:
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9
L'ANTENNA WINDOM
da:
CENNI STORICI:
Questa antenna fu presentata dal
radioamatore statunitense Loren G. Windom - W8GZ nel numero di Settembre
1929 di QST. Cercando il modo di creare un'antenna
unica per tutte le gamme, Windom fece alcuni esperimenti e scoprì che se
il punto di alimentazione del dipolo veniva spostato, l'ampiezza delle
correnti
per le diverse bande era tale da avere possibilità di risonanza sulle
armoniche pari; esiste infatti un punto del conduttore nel quale le
correnti, in
corrispondenza delle frequenze HF armoniche pari, hanno valori simili.
Nella versione originale la discesa era monofilare e parte irradiante
dell'antenna.
Bisognava avere un'ottima presa di terra. Windom fissò il punto di
alimentazione al 36% della lunghezza per trovare l'impedenza necessaria
per i trasmettitori
dell'epoca. Dai "radianti", i radioamatori di allora, fu
chiamata "presa calcolata".
TEORIA DI FUNZIONAMENTO:
Facendo un breve accenno alla teoria dei
conduttori con dimensioni fisiche paragonabili alla lunghezza d'onda, è
noto che in prossimità di un ventre di
corrente (cioè un massimo della corrente in valore assoluto), l'impedenza
raggiunge il suo valore minimo; questo ventre di corrente si trova al
centro
di tutti i dipoli. In quello per gli 80 metri, se il punto di
alimentazione si trova alla metà della lunghezza totale (ovvero il
classico dipolo a mezz'onda),
l'antenna risulterà accordata a 3600, 10800, 18000, 25200 kHz (armoniche
dispari) . Questo succede nel dipolo classico, che tutti abbiamo fatto
almeno
una volta nella nostra vita.
Ora attenzione : se ci spostiamo dal centro
del dipolo e ci mettiamo a circa un terzo della sua lunghezza totale ( 36%
) le cose cambiano e di molto. In
questo punto, a 3600 kHz la corrente non è massima ma comunque elevata,
quindi l' impedenza sarà relativamente bassa. Le altre frequenze
armoniche con
il medesimo livello di corrente sono ora quelle pari (7200, 14400, 18000,
25200, 28800), tutte gamme radioamatoriali. L' impedenza su queste sei
bande
(solo in questo punto) sarà quindi la stessa e relativamente bassa (circa
300 ohm teorici), a differenza del centro del dipolo dove avevamo circa 50
Ohm
solo in 80m e su gamme non amatoriali.
Abbiamo trasformato il nostro dipolo in una
antenna multibanda per radioamatori!
Ma in quel punto abbiamo circa 300 ohm.
<< Come facciamo a collegarci in quel
punto con il nostro trasmettitore che vuole "vedere" 50 ohm
?>>
Collocando un balun con rapporto di
trasformazione 6:1 che divida per 6 i 300 Ohm, come sperimentò W3DZZ,
possiamo ridurre l'impedenza al livello accettato
dai moderni trasmettitori ( infatti 300/6=50 Ohm ). L' antenna, quindi,
consiste in una filare multibanda lunga mezza lunghezza d'onda della
frequenza
più bassa, come un normale dipolo; l'unica differenza sta nel fatto che
mentre il dipolo è alimentato al centro senza niente di interposto, o al
massimo
con un balun 1:1, e funziona solo sulla fondamentale e sulle armoniche
dispari {che poco ci servono), nella Windom il cavo di discesa è
collegato a circa
un terzo (36 %) della sua lunghezza mediante un balun 6:1, che si può
facilmente costruire oppure acquistare a prezzo modico, e funziona sia
sulla fondamentale
che sulle armoniche pari (che corrispondono alle gamme radioamatori! ).
Pur conservando il nome di Loren G. Windom, questa antenna è in realtà
un "Dipolo
alimentato fuori-centro" (Off-Center-Feed Dipole) e non ha ritorno di
terra come la versione originale del 1929.
TARATURA:
Per effettuare la taratura dell'antenna, si
procederà trovando il minimo R.O.S. sulla gamma più bassa (80m)
allungando e accorciando entrambe le estremità.
La misura si dovrebbe fare direttamente sul terrazzo mediante un ROSmetro
( o Ponte di impedenza ) collegato tramite uno spezzone di cavo RG-58 il
più
breve possibile. In questo modo si avrà una lettura più affidabile. Se
si dovrà accorciare il conduttore d'antenna NON TAGLIATELO, basterà
ripiegarlo su
se stesso e fissarlo con de l nastro adesivo. Equivale al taglio ma
permette un bel risparmio nel caso si debba riallungarlo per trovare il
punto giusto.
Trovato il minimo R.O.S. in 80 metri (2:1 va già bene), verificarlo sulle
altre bande. Di più non si può fare. Aiutandoci con un accordatore, che
molti
apparati oggi hanno incorporato, possiamo operare su tutte le gamme, 21
MHz inclusi, con buoni rendimenti. Da non sottovalutare il fatto che sulle
gamme
più alte questa antenna risulta essere fisicamente alcune lunghezze
d'onda e quindi presenta un certo guadagno rispetto al dipolo semplice.
AVVERTENZE:
Data la presenza di onde stazionarie, il
valore del R.O.S. sulle varie gamme dipenderà anche dalla lunghezza del
cavo di discesa: come è noto, se l'impedenza
di una antenna non è precisamente quella del cavo che la alimenta,
quest'ultimo vi opera complesse trasformazioni del valore in funzione
della propria
lunghezza fisica e della frequenza di trasmissione, per cui si ha ROS
diverso per lunghezze di cavo diverso sulle diverse gamme. Non conoscendo
questo
semplice effetto, forse perché si parla troppo ma in compenso non si
legge mai, alcuni radioamatori hanno sacrificato matasse intere di cavo
alla ricerca
dell'adattamento migliore e ancora non sono convinti .......evitate questo
scempio!
CONCLUSIONI:
Le industrie l'hanno realizzata in varie
forme tra le quali quella con alimentazione in cavo coassiale che la
Fritzel tedesca mise in commercio negli anni
'70 con la sigla FD-4. E' stata utilizzata anche nel ramo militare per la
sua semplicità e rapidità d'installazione. Nella pratica tale antenna
risulta
un ottimo compromesso prezzo-prestazioni e un'ottima alternativa al
classico dipolo in quanto, a parità di ingombro, risulta essere
multibanda. Nonostante
i diagrammi verticali sembrano indicare la Windom non perfetta per il DX
sulle gamme 80 e 40 , ho effettuato diversi DX in CW ed SSB, utilizzando
un apparato
con i classici 100 W. Operando su tutte le gamme ho lavorato 45 stati USA
su 48 durante il Contest ARRL CW 1999 e 40 su 48 in quello SSB. Usando un
AT-230
della kenwood opero anche sulle WARC-bands. Anche per collegamenti
nazionali su 80 e 40 metri rappresenta una soluzione valida. Insieme a
IZ2CED-Maurizio
ne abbiamo realizzato varie versioni che abbiamo testato in frequenza con
ottimi risultati. Anche IZ0CHD e IK0OZK usano questo tipo antenna con
soddisfazione.
Buon divertimento !
Fabio Bonucci - IK0IXI
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10
ECUADOR: NON
PIU' DISCRIMINAZIONI PER LE RADIO INDIGENE E COMUNITARIE
Il 18 settembre il Congresso Nazionale
dell'Ecuador ha approvato alcune modifiche alla Legge che
regolamenta il mondo delle Radio e delle Televisioni.
Dette modifiche riconoscono il
legittimo diritto delle Radio Comunitarie ad operare in uguaglianza con le
Radio Commerciali.
Questo importante passo in avanti nel
panorama legislativo dell'Equador, è stato sostenuto
dall'attiva volontà dei legislatori indigeni come Nina Pacari, tra gli
altri, in stretta relazione con il lavoro di gruppo svolto dalla Coordinatrice
delle Radio Popolari (CORAPE), dall'Associazione Mondiale delle Radio
Comunitarie (AMARC), dall'Associazione Latino-americana delle Scuole
Radiofoniche, ALER, e la Confederazione delle Nazionalità Indigene
dell'Ecuador (CONAIE), che hanno presentato, il 29 gennaio scorso, un
disegno di legge per modificare la regolamentazione vigente.
Benché la Costituzione del paese,
(articolo 23) numero 10, riconosce e garantisce il diritto alla
comunicazione, a fondare mezzi di comunicazione sociale ed accedere, in
uguaglianza di condizioni a frequenze di radio e televisione, queste
emittenti sono state sempre considerate dallo stato in modo discriminante,
in piena contraddizione con la costituzione.
Le radio comunitarie in questo
scenario non erano messe in condizione di contare su risorse economiche
proprie, non potevano mandare pubblicità ed altro, e in più erano
soggette a limitazioni di potenza e non potevano avere una copertura
territoriale vasta.
Correggendo quell'incostituzionalità, il
Congresso ha approvato che "i requisiti, condizioni, potestà,
diritti, obblighi e doveri, di queste emittenti, siano gli stessi che
la legge determina per le stazioni private con finalità commerciale, in
armonia con il numero 10 dell'articolo 23 della Costituzione della
Repubblica.
"Si riconosce esplicitamente il
diritto di comunità indigene,afro-equatoriana, rurali o di qualunque
altra organizzazione sociale il cui lavoro sia orientato al
"rafforzamento della comunità, al consolidamento interculturale e
sociale, alla difesa dei valori umani, storici,artistici che esaltano
l'identità nazionale e rafforzino la validità dei diritti
umani" a realizzare "autogestione per il
miglioramento,mantenimento e manutenzione delle proprie
installazioni, con personale pagato con risorse derivate
attraverso donazioni, comunicati a pagamento e pubblicità di
prodotti commerciali", con l'unica condizione che il profitto
ricavato, sia "reinvestito in ampliamenti dei servizi, sistemi o personale".
Si cerca, con questa formula, di dare la
possibilità a queste emittenti, di sopravvivere, ma senza che queste
abbiano fini di lucro.
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11
24° EDIZIONE
MIDDLE-EAST-DX-CONTEST
DELL'EAWRC GERMANIA
Da oltre 20 anni, puntualmente ha luogo in
novembre il Middle-East-DX-Contest internazionale di EAWRC.
La competizione si estende per un
lasso di tempo di circa 2 settimane, ma di cui il tempo della durata
del contest ogni anno varia leggermente.
La durata esatta della competizione, viene
riportata nel BOLLETTINO associativo, e viene in oltre riportata
sulla Homepage dell'EAWRC.
Per partecipare al contest, non è
necessario essere iscritti al EAWRC, ma possono aderire tutti coloro che
lo vogliono.
LA COPIA DEL TESTO IN INGLESE PER
PARTECIPARE DEVE ESSERE RICHIESTA INVIANDO 1 DOLLARO USA DIRETTAMENTE A:
EAWRC-ME-Contest,
c/o Adolf Schwegeler, Bahnhofstr. 56,
D-50374 Erftstadt.
Il Contest è articolato in diverse
parti, con compiti diversi.
Tutti i partecipanti riceveranno un log
speciale ed un Contest-Urkunde decorativo con tutte le stazioni e
frequenze del Contest, tutto ciò in modo totalmente gratuito.
A parte i premi per i più meritevoli,
ulteriore materiale verrà sorteggiato tra i partecipanti,
indipendentemente dal punteggio accumulato.
Ognuno può partecipare, riportando
nel log le stazioni ascoltate una sola volta.
Buona fortuna, e per chi voglia maggiori e
più precise info, può visitare il sito dell'EAWRC, trovando qui, il
testo da noi tradotto e altre info in lingua tedesca.
L'indirizzo web è:
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12
NUOVO ORGANIGRAMMA
PER IL MINISTERO DELLE COMUNICAZIONI
da SMSAFFARI
Il Ministero delle Comunicazioni
ha illustrato il nuovo organigramma del Dicastero in un'apposita
nota informativa, nella quale si evince che il processo di
riorganizzazione del Ministero, già avviato dal Ministro delle
Comunicazioni, Maurizio Gasparri, alcuni mesi fa, con la nomina
del Segretario Generale, Prefetto Vittorio Stelo (che in passato
ha ricoperto incarichi prestigiosi, tra i quali la direzione del
SISDE), sia ormai a buon punto.
Tra le figure di rilievo che si
apprestano a ricoprire ruoli di importanza strategica nel
dicastero, troviamo la Dott.ssa Concettina Ciminiello, appena
nominata nuovo Direttore Generale per il personale del Ministero
delle Comunicazioni. La Dottoressa Ciminiello, che proviene dal
Servizio Controllo Interno del Ministero dell'Economia,
sostituirà il Dottor Battista Aquino, incaricato del Progetto
di Riorganizzazione degli Ispettorati Territoriali del
Ministero, studio a cui viene attribuita grande importanza
dall'attuale gestione.
Sono stati confermati i Direttori
Generali per le Concessioni e le Autorizzazioni Dottoressa Laura
Aria, per l'Istituto Superiore delle Comunicazioni ing. Carmelo
Basso, per la Pianificazione e Gestione delle Frequenze il Dott.
Francesco Troisi. Quest'ultimo era subentrato all'ing. Marcello
Farioli che aveva lasciato l'incarico, essendo andato in
pensione alcuni mesi fa. E' stato, inoltre, confermato per tre
mesi il Direttore Generale per la Regolamentazione, Dott.
Ruggero Calabria, prossimo al raggiungimento dei limiti
pensionistici. Il Dottor Calabria, quando lascerà la Direzione
Generale, si occuperà dell'Organizzazione del semestre italiano
di Presidenza Europea.
Il nuovo organigramma del
Ministero delle Comunicazioni, va a completare l'opera di
revisione ed ammodernamento delle attività di competenza del
dicastero, il quale risente indubbiamente delle continue e
repentine innovazioni tecnologiche e delle diverse modalità di
comunicazione che ne derivano. Ricordiamo ai lettori che negli
ultimi anni il ministero ha dovuto affrontare argomenti nuovi e
piuttosto delicati, come la terza generazione della telefonia,
le concessioni delle frequenze per i nuovi operatori, la
normativa antitrust nel settore comunicazioni e quella per l'elettrsmog,
infine, la diffusione della banda larga, alla quale l'on.
Gasparri ha dato grande importanza.
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13
ARRIVANO I CONTRIBUTI A FAVORE
DELL'EMITTENZA RADIOFONICA LOCALE
Arrivano i contributi a favore dell'emittenza
radiofonica locale, per un totale di 6 milioni di euro. E' stato infatti
registrato alla Corte dei Conti il regolamento per l'erogazione dei
contributi alle emittenti radiofoniche locali come previsto dall'articolo
52
della legge finanziaria per il 2002. ''E' la prima volta che vengono
erogati
contributi a favore dell'emittenza radiofonica locale, ha spiegato il
ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri. ''Il regolamento mette a
disposizione dell'emittenza radiofonica 6 milioni di euro, 12 miliardi di
vecchie lire. In attesa della pubblicazione del regolamento sulla Gazzetta
Ufficiale, il testo e' pubblicato sul sito internet del ministero
all'indirizzo
www.comunicazioni.it.
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14
IN U.S.A. VIA
LIBERA ALLE TRASMISSIONI RADIOFONICHE IN TECNICA DIGITALE
E' stato dato il via libera in USA, alla
radio digitale.
Washington (AP) La commissione federale
delle comunicazioni, ha dato l'approvazione giovedì 10 ottobre
scorso,affinché le radio comincino le trasmissioni anche in tecnica
digitale, attraverso un piano per modernizzare i loro mezzi, al fine
di ottenere migliori suoni e nuove caratteristiche che permettano una
programmazione più moderna e più rispondente ai giorni d'oggi.
I delegati hanno approvato con entusiasmo
la nuova tecnologia e hanno allo stesso tempo riconosciuto, che
questo ammodernamento porterà dei benefici contemporaneamente sia al
settore industriale che a quello dei consumatori.
La radio con questo importante cambiamento,
subirà una trasformazione che nella sua storia non ha mai registrato.
Il responsabile della commissione, Michael
Powell, ha manifestato un grosso entusiasmo, e a detto che questa
tecnologia sarà quanto prima disponibile.
Il via libera a poter utilizzare
questa nuova tecnologia, permetterà alle radio di incominciare a
trasmettere immediatamente segnali digitali, nonostante probabilmente
passeranno alcuni mesi prima che incomincino le prime trasmissioni vere e
proprie.
Ai fabbricanti si dispone: che i
primi ricevitori digitali, sia per la casa che per le automobili, potranno essere
venduti a partire dall'anno prossimo.
Il prezzo dei nuovi apparecchi, si aggirerà
nell'orbita dei 100 dollari circa.
Non si sa quando si potrà applicare la
nuova tecnologia alle radio portatili, ma si spera quanto prima.
La tecnologia, che sarà usata, permetterà
alle stazioni radio di utilizzare le loro emissioni attuali per
trasmettere simultaneamente segnali digitali ed analogici
contemporaneamente.
Gli ascoltatori, non saranno
obbligati quindi, a comprare un apparecchio radio nuovo, per
continuare ad ascoltare le stazioni preferite,ma avranno la possibilità
di farlo se vorranno ricevere le trasmissioni e i suoni in modo
superlativo.
------Commissione Federale delle
Comunicazioni:
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15
COLPO ALLA LIBERTA' DI
ESPRESSIONE A MANAGUA
I giornalisti di Radio 560, La Poderosa,
hanno nei giorni scorsi realizzato una protesta nella Cattedrale
Metropolitana di Managua per i sistemi dittatoriali usati dal
presidente Enrique Bolaños, che vuole chiudere o meglio: vuole "
mettere a tacere" la stazione radio solo per mantenere una posizione
dura, così da poter nascondere meglio il suo malgoverno.
I direttori dei principali giornali e dei
programmi di opinione, hanno innalzato degli striscioni nei quali si
leggeva "solo le dittature opprimono la libertà di
espressione".
Secondo i lavoratori de La Poderosa,
certamente la stazione radio con più copertura nel paese, quello è
stato solo il primo di una serie di operazioni
previste per tentare di recuperare la frequenza che ingiustamente fu
sospesa per tutto vantaggio delle Telecomunicazioni e Poste (TELCOR), per
ordine del Bolaños Geyer che si è manifestato quale primo
presidente che censura un mezzo di comunicazione nascondendosi dietro il
nome della democrazia in Nicaragua dal 1990.
La protesta include elevare le denunce
della censura di tutti gli organismi di difesa dei diritti umani,
tanto nazionali come internazionali.
Tutti coloro che hanno assistito all'omelia
domenicale, hanno mostrato solidarietà per i giornalisti,
mentre Sua Eminenza Cardinale Miguel Obando e Valoroso ha condannato la
misura repressiva di Bolaños esprimendo che "la chiusura di La
Poderosa è un colpo alla libertà di espressione.
"La Costituzione Politica garantisce
la libertà di espressione e proprio Bolaños ha firmato lettere
internazionali nelle quali si impegna a garantire la libertà di
informazione, ma tutto questo non coincide con la sua cattiva volontà.
Il Governo afferma che
l'emittente, non ha legalmente registrato la frequenza, quindi non può
rivendicare in merito nessun diritto giuridico, e in più, gli
amministratori di Radio 560 non hanno a suo tempo acquisito la frequenza,
in modo corretto, inoltre, l'antenna trasmittente della stazione
radio sta in una zona inadeguata.
Tuttavia, ciò non giustifica la chiusura
dell'emittente, ma al contrario, si evidenzia la brutta
intenzione di Bolaños, perché tutti quei inconvenienti possono
risolversi accordandosi, come è abitudine nel paese, dove più di
un'impresario dirigente di mezzi di comunicazione si è visto
beneficiato dietro negoziati con la parte governativa.
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ATTIVAZIONE NOMINATIVO SPECIALE II9GM