[2] Fino a quando, Signore, implorerò
e non ascolti,
a te alzerò il grido:
«Violenza!»
e non soccorri?
[3] Perché mi fai vedere l'iniquità
e resti spettatore
dell'oppressione?
Ho
davanti rapina e violenza
e ci sono liti e si muovono
contese.
[4] Non ha più forza la legge,
né mai si afferma il diritto.
L'empio infatti raggira il
giusto
e il giudizio ne esce
stravolto.
[5] Guardate fra i popoli e osservate,
inorridite e ammutolite:
c'è chi compirà ai vostri
giorni una cosa
che a raccontarla non sarebbe
creduta.
[6] Ecco, io faccio sorgere i Caldei,
popolo feroce e impetuoso,
che percorre ampie regioni
per occupare sedi non sue.
[7] Egli è feroce e terribile,
da lui esce
il suo diritto e la sua
grandezza.
[8] Più veloci dei leopardi sono i suoi
cavalli,
più agili dei lupi della sera.
Balzano i suoi destrieri,
venuti da lontano,
volano come aquila che piomba
per divorare.
[9] Tutti avanzano per la rapina.
La loro faccia è infuocata come
il vento d'oriente,
ammassano i prigionieri come la
sabbia.
[10] Egli dei re si fa beffe,
e dei capi si ride;
si fa gioco di ogni fortezza,
[11] Poi muta corso il vento: passa e paga il
fio.
Questa la potenza del mio Dio!
[12] Non sei tu fin da principio, Signore,
il mio Dio, il mio Santo?
Noi non moriremo, Signore.
Tu lo hai scelto per far
giustizia,
l'hai reso forte, o Roccia, per
castigare.
[13] Tu dagli occhi così puri
che non puoi vedere il male
e non puoi guardare l'iniquità,
perchè, vedendo i malvagi, taci
mentre l'empio ingoia il
giusto?
[14] Tu tratti gli uomini come pesci del mare,
come un verme che non ha
padrone.
[15] Egli li prende tutti all'amo,
li tira su con il giacchio,
li raccoglie nella rete,
e contento ne gode.
e brucia incenso al suo
giacchio,
perchè fanno grassa la sua
parte
e succulente le sue vivande.
e a massacrare le genti senza
pietà?
in piedi sulla fortezza,
a spiare, per vedere che cosa
mi dirà,
che cosa risponderà ai miei
lamenti.
[2] Il Signore rispose e mi disse:
«Scrivi la visione
e incidila bene sulle tavolette
perché la si legga
speditamente.
[3] E una visione che attesta un termine,
parla di una scadenza e non
mentisce;
se indugia, attendila,
perché certo verrà e non
tarderà».
[4] Ecco, soccombe colui che non ha l'animo
retto,
mentre il giusto vivrà per la
sua fede.
[5] La ricchezza rende malvagi; il superbo non
sussisterà;
spalanca come gli inferi le sue
fauci
e, come la morte, non si sazia,
attira a sé tutti i popoli,
raduna per sé tutte le genti.
[6] Forse che tutti non lo canzoneranno,
non faranno motteggi per lui?
Diranno:
Guai a chi accumula ciò che non
è suo,
- e fino a quando? -
e si carica di pegni!
[7] Forse che non sorgeranno a un tratto i tuoi
creditori,
non si sveglieranno i tuoi
esattori
e tu diverrai loro preda?
[8] Poiché tu hai spogliato molte genti,
gli altri popoli spoglieranno
te,
a causa del sangue umano
versato,
della violenza fatta alla
regione,
alla città e ai suoi abitanti.
[9] Guai a chi è avido di lucro, sventura per
la sua casa,
per mettere il nido in luogo
alto,
e sfuggire alla stretta della
sventura.
[10] Hai decretato il disonore alla tua casa;
hai soppresso popoli numerosi,
hai fatto del male contro te
stesso.
[11] La pietra infatti griderà dalla parete
e dal tavolato risponderà la
trave.
[12] Guai a chi costruisce una città sul sangue
e fonda un castello
sull'iniquità.
[13] Non è forse volere del Signore degli
eserciti
che i popoli fatichino per il
fuoco
e le nazioni si stanchino per
un nulla?
[14] Poiché, come le acque colmano il mare,
così la terra dovrà riempirsi
di conoscenza della gloria del
Signore.
[15] Guai a chi fa bere i suoi vicini
versando veleno per ubriacarli
e scoprire le loro nudità.
[16] Ti sei saziato di vergogna, non di gloria.
Bevi, e ti colga il capogiro.
Si riverserà su di te il calice
della destra del Signore
e la vergogna sopra il tuo
onore,
[17] poiché lo scempio fatto al Libano ricadrà
su di te
e il massacro degli animali ti
colmerà di spavento,
a causa del sangue umano
versato,
della violenza fatta alla
regione,
alla città e a tutti i suoi
abitanti.
[18] A che giova un idolo
perchè l'artista si dia pena di
scolpirlo?
O una statua fusa o un oracolo
falso,
perchè l'artista confidi in
essi,
scolpendo idoli muti?
[19] Guai a chi dice al legno: «Svegliati»,
e alla pietra muta: «Alzati».
Ecco,
è ricoperta d'oro e d'argento
ma dentro non c'è soffio
vitale.
[20] Il Signore risiede nel suo santo tempio.
Taccia, davanti a lui, tutta la
terra!
[2] Signore, ho ascoltato il tuo annunzio,
Signore, ho avuto timore della
tua opera.
Nel
corso degli anni manifestala
falla conoscere nel corso degli
anni.
Nello sdegno ricordati di avere
clemenza.
[3] Dio viene da Teman, il Santo dal monte
Paràn.
La sua maestà ricopre i cieli,
delle sue lodi è piena la
terra.
[4] Il suo splendore è come la luce,
bagliori di folgore escono
dalle sue mani:
là si cela la sua potenza.
la febbre ardente segue i suoi
passi.
guarda e fa tremare le genti;
le montagne eterne
s'infrangono,
e i colli antichi si abbassano:
i suoi sentieri nei secoli.
sono agitate le tende di
Madian.
[8] Forse contro i fiumi, Signore,
contro i fiumi si accende la
tua ira
o contro il mare è il tuo
furore,
quando tu monti sopra i tuoi
cavalli,
sopra i carri della tua
vittoria?
Fai erompere la terra in
torrenti;
[10] i monti ti vedono e tremano,
un uragano di acque si riversa,
l'abisso fa sentire la sua
voce.
In alto il sole tralascia di
mostrarsi,
fuggono
al bagliore delle tue saette,
allo
splendore folgorante della tua lancia.
adirato
calpesti le genti.
per
salvare il tuo consacrato.
Hai
demolito la cima della casa dell'empio,
l'hai
scalzata fino alle fondamenta.
che
irrompevano per disperdermi
con
la gioia di chi divora il povero di nascosto.
nella
melma di grandi acque.
a tal
voce tremò il mio labbro,
la
carie entra nelle mie ossa
e
sotto di me tremano i miei passi.
Sospiro
al giorno dell'angoscia
che
verrà contro il popolo che ci opprime.
nessun prodotto daranno le
viti,
cesserà il raccolto dell'olivo,
i campi non daranno più cibo,
i greggi spariranno dagli ovili
e le stalle rimarranno senza
buoi.
esulterò in Dio mio salvatore.
egli rende i miei piedi come
quelli delle cerve
e sulle alture mi fa camminare.
Per il maestro del coro. Su strumenti
a corda.