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BRUNEI

Il Brunei è uno degli stati più ricchi dell'Asia e il suo re è considerato l'uomo più facoltoso del mondo. Il petrolio è l'unica fonte di ricchezza, ma si prevede che le riserve si esauriranno entro il 2020.

Popolazione:

328.080 (2000)

Religione:

musulmani 64,39%, cristiani 11,25%, buddisti 9,09%, etnica tradizionale 7,60%, cinesi 5,31%, non religiosi e altri 1,22%, induisti 0,84%, bahai 0,30%. I musulmani fanno proseliti tra le tribù locali e gli immigranti e controllano il sistema educativo della nazione.

Governo:

sultanato costituzionale: il sultano governa come monarca assoluto del Brunei, che è stato dichiarato stato islamico.

Capo del governo:

sultano Hassanal Bolkiah

Persecuzione:

Le garanzie costituzionali di libera pratica della religione hanno sempre meno peso. I leader cristiani sono stati espulsi nel 1991 e l'anno seguente la letteratura cristiana e la celebrazione del Natale sono stati messi fuori legge. La conversione al cristianesimo è limitata perché è proibito evangelizzare i musulmani.

Opportunità missionarie:

Ci sono tre chiese registrate, ma molte domande di registrazione vengono ignorate e i cristiani devono riunirsi clandestinamente.

 

Nel Brunei si parlano sedici lingue. Otto di esse hanno la Bibbia, un'altra il Nuovo Testamento.

Brunei

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POPOLAZIONE: 308.000

RELIGIONE: islam 67.2%; buddismo 12.8%; cristianesimo 10%

Cattolici 30.500

Prefettura apostolica

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L'islam è la religione di Stato.

La Costituzione però afferma che tutti gli altri culti devono essere praticati in pace e armonia con le persone che li professano.

 

Queste garanzie si sono ridotte col tempo. Il governo ha proibito la predicazione, la conversione, ha negato a volte il visto ai sacerdoti, ai vescovi, ha bandito l'importazione di materiale religioso, si è rifiutato di concedere i permessi per la costruzione di chiese e templi.

 

Nel 1991 alcuni cristiani sono stati espulsi ed è stata proibita la celebrazione del Natale.

 

     Una corrispondenza dell'agenzia di stampa "Asia news" (giugno/luglio 1996) traccia alcune linee della storia religiosa dei cattolici.

 

Il sultanato faceva parte ecclesiasticamente della diocesi di Miri, nello Stato di Sarawak; la prima scuola cattolica risale al 1929.

 

     Nel 1991 il governo nega il prolungamento del visto di soggiorno a tre missionari cattolici. Rimane solo Padre Cornelius Sim, primo sacerdote originario del Brunei, che deve prendersi cura di 8.000 fedeli distribuiti in tre parrocchie. Nel 1992 viene inviato padre Ivan Fang. Nel 1996 i cattolici bruneiani sono l'1,16 per cento, con 3 parrocchie e 2 altri centri pastorali.

 

     Alla fine del 1997 il Santo Padre istituisce nel Brunei una diocesi indipendente, staccata da quella di Miri, nominando prefetto apostolico Padre Cornelius Sim.

 

     Su trecentomila abitanti il 10 per cento sono cristiani e inoltre vivono nel Paese circa 27mila cattolici immigrati dalle Filippine.