ACNews 004-2000 - Immigrati
clandestini cinesi,
Triadi e servizi segreti
della Repubblica Popolare Cinese
Roma, 11-7-2000.
La notizia, come trasmessa dagli organi
di stampa
(cfr.
Corriere della sera, 11-7-2000),
riguarda il timore, espresso dal
sottosegretario agli Esteri Umberto Ranieri,
che una nuova ondata di immigrati
clandestini possa arrivare in Italia attraverso la ex Jugoslavia,
e
la corrispondente intenzione, da parte delle autorità della Repubblica
Italiana,
poiché
si tratterebbe soprattutto di immigrati cinesi,
di
chiedere un intervento da parte del governo della Repubblica Popolare Cinese.
"Informazioni attendibili e suffragate
da riscontri obiettivi ci indicano
-
ha detto il 10 agosto lo stesso sottosegretario nel corso di una conferenza
stampa -
che
[…] gruppi consistenti di aspiranti all'emigrazione, uomini, donne, bambini, si
accingono a prendere il mare affidandosi a bande che non esiteranno a mettere a
repentaglio la loro vita".
Niente, però, emerge sulla
"qualità" degli aspiranti immigranti e sulla natura delle bande che
ne promuovono l'immigrazione.
Illuminava lo scenario, con puntualità, con
anticipo e con precisione, Pierre Faillant de Villemarest rivelando, ne la
lettre d'information datata 15 luglio, che il 12 giugno Li Peng, il numero due
della nomenklatura cinese, aveva offerto 300 milioni di dollari al governo di
Slobodan Milosevic, sulla base degli accordi di collaborazione stipulati dai
due paesi nel 1997.
Fra le contropartite, sembra esservi la
possibilità, per il governo cinese, di utilizzare la Serbia come trampolino per
l'emigrazione in Europa Occidentale: secondo fonti di Belgrado, almeno 10.000
cinesi, su un'ondata di 40.000 venuti a lavorare nel paese balcanico, sarebbero
poi ripartiti illegalmente verso la Comunità Europea.
Sempre secondo Faillant de Villemarest, si
tratterebbe di una quota delle 100.000 partenze annuali dalla Cina, destinate
all'Europa e trasferite sotto il controllo delle Triadi, in collaborazione
quando non in osmosi con i servizi segreti della Repubblica Popolare Cinese.
Questi emigrati comprendono dei chen diyu,
o agenti in sonno, che possono essere attivati al momento opportuno. E non si
tratterebbe di un trattamento riservato all'Europa, ma dei 500.000 cinesi
infiltrati in Russia, nonostante gli accordi di collaborazione siglati fra la
Federazione Russa e i servizi segreti cinesi, dal governo russo 50.000 sono
considerati pericolosi.
Né diversa è la percezione del fenomeno da
parte degli immigrati cinesi in Occidente di vecchia data, legali o illegali,
che vedono con diffidenza e con timore crescere la quota di ristoranti cinesi
nelle principali città dell'Europa Occidentale - 270 a Vienna, 400 a Berlino, e
così via -, controllati da personale al servizio delle Triadi e, attraverso
queste, del governo comunista cinese.