[3]grazia a voi e pace da Dio Padre nostro e dal Signore Gesù Cristo.
[4]Ringrazio continuamente il mio Dio per
voi, a motivo della grazia di Dio che vi è stata data in Cristo Gesù,
[5]perché
in lui siete stati arricchiti di tutti i doni, quelli della parola e quelli
della scienza.
[6]La testimonianza di Cristo si è infatti
stabilita tra voi così saldamente,
[7]che nessun dono di grazia più vi manca, mentre aspettate la
manifestazione del Signore nostro Gesù Cristo.
[8]Egli vi confermerà sino alla fine,
irreprensibili nel giorno del Signore nostro Gesù Cristo:
[9]fedele
è Dio, dal quale siete stati chiamati alla comunione del Figlio suo Gesù
Cristo, Signore nostro!
[10]Vi esorto pertanto, fratelli, per il nome
del Signore nostro Gesù Cristo, ad essere tutti unanimi nel parlare, perché non
vi siano divisioni tra voi, ma siate in perfetta unione di pensiero e
d'intenti.
[11]Mi è stato segnalato infatti a vostro
riguardo, fratelli, dalla gente di Cloe, che vi sono discordie tra voi.
«E io di Cristo!».
[13]Cristo è stato forse diviso? Forse Paolo è stato crocifisso per voi, o è nel nome di Paolo che siete stati battezzati.
[14]Ringrazio Dio di non aver battezzato nessuno di voi, se non Crispo e Gaio,
[15]perché nessuno possa dire che siete stati battezzati nel mio nome.
[16]Ho battezzato, è vero, anche la famiglia
di Stefana, ma degli altri non so se abbia battezzato alcuno.
[17]Cristo infatti non mi ha mandato a
battezzare, ma a predicare il vangelo; non però con un discorso sapiente,
perché non venga resa vana la croce di Cristo.
[18]La parola della croce infatti è stoltezza
per quelli cha vanno in perdizione, ma per quelli che si salvano, per noi, è
potenza di Dio.
[19]Sta scritto infatti:
[20]Dov'è il sapiente? Dov'è il dotto? Dove
mai il sottile ragionatore di questo mondo?
Non ha forse Dio dimostrato stolta la
sapienza di questo mondo.
[21]Poiché, infatti, nel disegno sapiente di Dio il mondo, con tutta la
sua sapienza, non ha conosciuto Dio, è piaciuto a Dio di salvare i credenti con
la stoltezza della predicazione.
[22]E mentre i Giudei chiedono i miracoli e i
Greci cercano la sapienza,
[23]noi predichiamo Cristo crocifisso, scandalo per i Giudei, stoltezza
per i pagani;
[24]ma per coloro che sono chiamati, sia
Giudei che Greci, predichiamo Cristo potenza di Dio e sapienza di Dio.
[25]Perché ciò che è stoltezza di Dio è più
sapiente degli uomini, e ciò che è debolezza di Dio è più forte degli uomini.
[27]Ma Dio ha scelto ciò che nel mondo è
stolto per confondere i sapienti, Dio ha scelto ciò che nel mondo è debole per
confondere i forti,
[28]Dio ha scelto ciò che nel mondo è ignobile e disprezzato e ciò che è
nulla per ridurre a nulla le cose che sono,
[29]perché nessun uomo possa gloriarsi davanti a Dio.
[30]Ed è per lui che voi siete in Cristo
Gesù, il quale per opera di Dio è diventato per noi sapienza, giustizia,
santificazione e redenzione,
[31]perché,
come sta scritto:
Chi si vanta si vanti nel Signore.
[1]Anch'io, o fratelli, quando sono venuto tra
voi, non mi sono presentato ad annunziarvi la testimonianza di Dio con
sublimità di parola o di sapienza.
[2]Io ritenni infatti di non sapere altro in
mezzo a voi se non Gesù Cristo, e questi crocifisso.
[4]e la mia parola e il mio messaggio non si
basarono su discorsi persuasivi di sapienza, ma sulla manifestazione dello
Spirito e della sua potenza,
[5]perché la vostra fede non fosse fondata
sulla sapienza umana, ma sulla potenza di Dio.
[6]Tra i perfetti parliamo, sì, di sapienza,
ma di una sapienza che non è di questo mondo, né dei dominatori di questo mondo
che vengono ridotti al nulla;
[7]parliamo di una sapienza divina,
misteriosa, che è rimasta nascosta, e che Dio ha preordinato prima dei secoli
per la nostra gloria.
[8]Nessuno dei dominatori di questo mondo ha
potuto conoscerla; se l'avessero conosciuta, non avrebbero crocifisso il
Signore della gloria.
[9]Sta scritto infatti:
Quelle cose che occhio non vide, né orecchio
udì,
né mai entrarono in cuore di uomo,
queste ha preparato Dio per coloro che lo
amano.
[10]Ma a noi Dio le ha rivelate per mezzo
dello Spirito; lo Spirito infatti scruta ogni cosa, anche le profondità di Dio.
[11]Chi conosce i segreti dell'uomo se non lo
spirito dell'uomo che è in lui?
Così anche i segreti di Dio nessuno li ha mai
potuti conoscere se non lo Spirito di Dio.
[12]Ora, noi non abbiamo ricevuto lo spirito
del mondo, ma lo Spirito di Dio per conoscere tutto ciò che Dio ci ha donato.
[13]Di queste cose noi parliamo, non con un
linguaggio suggerito dalla sapienza umana, ma insegnato dallo Spirito,
esprimendo cose spirituali in termini spirituali.
[14]L'uomo naturale però non comprende le
cose dello Spirito di Dio; esse sono follia per lui, e non è capace di
intenderle, perché se ne può giudicare solo per mezzo dello Spirito.
[15]L'uomo spirituale invece giudica ogni
cosa, senza poter essere giudicato da nessuno.
[16]Chi infatti ha conosciuto il pensiero del
Signore
in modo da poterlo dirigere?
Ora, noi abbiamo il pensiero di Cristo.
[1]Io, fratelli, sinora non ho potuto parlare
a voi come a uomini spirituali, ma come ad esseri carnali, come a neonati in
Cristo.
[2]Vi ho dato da bere latte, non un
nutrimento solido, perché non ne eravate capaci.
E
neanche ora lo siete;
[3]perché siete ancora carnali: dal momento che c'è tra voi
invidia e discordia, non siete forse carnali e non vi comportate in maniera
tutta umana?
[4]Quando uno dice: «Io sono di Paolo», e un
altro: «Io sono di Apollo», non vi dimostrate semplicemente uomini?
[5]Ma che cosa è mai Apollo? Cosa è Paolo?
Ministri attraverso i quali siete venuti alla
fede e ciascuno secondo che il Signore gli ha concesso.
[6]Io ho piantato, Apollo ha irrigato, ma è
Dio che ha fatto crescere.
[7]Ora né chi pianta, né chi irrìga è qualche
cosa, ma Dio che fa crescere.
[10]Secondo la grazia di Dio che mi è stata
data, come un sapiente architetto io ho posto il fondamento; un altro poi vi
costruisce sopra.
Ma ciascuno stia attento come costruisce.
[11]Infatti nessuno può porre un fondamento
diverso da quello che gia vi si trova, che è Gesù Cristo.
[12]E se, sopra questo fondamento, si
costruisce con oro, argento, pietre preziose, legno, fieno, paglia,
[13]l'opera di ciascuno sarà ben visibile: la farà conoscere quel giorno
che si manifesterà col fuoco, e il fuoco proverà la qualità dell'opera di
ciascuno.
[14]Se l'opera che uno costruì sul fondamento
resisterà, costui ne riceverà una ricompensa;
[15]ma se l'opera finirà bruciata, sarà
punito: tuttavia egli si salverà, però come attraverso il fuoco.
[16]Non sapete che siete tempio di Dio e che
lo Spirito di Dio abita in voi?
[17]Se uno distrugge il tempio di Dio, Dio
distruggerà lui.
Perché santo è il tempio di Dio, che siete
voi.
[18]Nessuno si illuda. Se qualcuno tra voi si
crede un sapiente in questo mondo, si faccia stolto per diventare sapiente;
Egli prende i sapienti per mezzo della loro
astuzia.
[20]E ancora:
Il Signore sa che i disegni dei sapienti sono
vani.
[21]Quindi nessuno ponga la sua gloria negli
uomini, perché tutto è vostro:
[22]Paolo, Apollo, Cefa, il mondo, la vita, la morte, il presente, il
futuro: tutto è vostro!
[23]Ma voi siete di Cristo e Cristo è di Dio.
[1]Ognuno ci consideri come ministri di
Cristo e amministratori dei misteri di Dio.
[2]Ora, quanto si richiede negli amministratori
è che ognuno risulti fedele.
[3]A me però, poco importa di venir giudicato
da voi o da un consesso umano; anzi, io neppure giudico me stesso,
[4]perché
anche se non sono consapevole di colpa alcuna non per questo sono giustificato.
Il mio giudice è il Signore!
[5]Non vogliate perciò giudicare nulla prima
del tempo, finché venga il Signore.
Egli metterà in luce i segreti delle tenebre
e manifesterà le intenzioni dei cuori; allora ciascuno avrà la sua lode da Dio.
[6]Queste cose, fratelli, le ho applicate a
modo di esempio a me e ad Apollo per vostro profitto perché impariate nelle
nostre persone a stare a ciò che è scritto e non vi gonfiate d'orgoglio a
favore di uno contro un altro.
[7]Chi dunque ti ha dato questo privilegio?
Che cosa mai possiedi che tu non abbia
ricevuto?
E se l'hai ricevuto, perché te ne vanti come
non l'avessi ricevuto?
[8]Gia siete sazi, gia siete diventati
ricchi; senza di noi gia siete diventati re. Magari foste diventati re!
Così anche noi potremmo regnare con voi.
[9]Ritengo infatti che Dio abbia messo noi,
gli apostoli, all'ultimo posto, come condannati a morte, poiché siamo diventati
spettacolo al mondo, agli angeli e agli uomini.
[10]Noi stolti a causa di Cristo, voi
sapienti in Cristo; noi deboli, voi forti; voi onorati, noi disprezzati.
Insultati, benediciamo; perseguitati, sopportiamo;
[13]calunniati, confortiamo; siamo diventati come la
spazzatura del mondo, il rifiuto di tutti, fino ad oggi.
[14]Non per farvi vergognare vi scrivo queste
cose, ma per ammonirvi, come figli miei carissimi.
[15]Potreste infatti avere anche diecimila
pedagoghi in Cristo, ma non certo molti padri,
perché sono io che vi ho generato in Cristo
Gesù, mediante il vangelo.
[16]Vi esorto dunque, fatevi miei imitatori!
[17]Per questo appunto vi ho mandato Timòteo,
mio figlio diletto e fedele nel Signore: egli vi richiamerà alla memoria le vie
che vi ho indicato in Cristo, come insegno dappertutto in ogni Chiesa.
[18]Come se io non dovessi più venire da voi,
alcuni hanno preso a gonfiarsi d'orgoglio.
[19]Ma verrò presto, se piacerà al Signore, e
mi renderò conto allora non gia delle parole di quelli, gonfi di orgoglio, ma
di ciò che veramente sanno fare,
[20]perché
il regno di Dio non consiste in parole, ma in potenza.
[21]Che volete? Debbo venire a voi con il
bastone, o con amore e con spirito di dolcezza?
[1]Si sente da per tutto parlare di immoralità tra voi, e di una immoralità tale che non si riscontra neanche tra i pagani, al punto che uno convive con la moglie di suo padre.
[2]E voi vi gonfiate di orgoglio, piuttosto che esserne afflitti, in modo che si tolga di mezzo a voi chi ha compiuto una tale azione!
[6]Non è una bella cosa il vostro vanto.
Non sapete che un pò di lievito fa fermentare
tutta la pasta.
[7]Togliete
via il lievito vecchio, per essere pasta nuova, poiché siete azzimi.
E infatti Cristo, nostra Pasqua, è stato
immolato!
[8]Celebriamo dunque la festa non con il lievito vecchio, né
con lievito di malizia e di perversità, ma con azzimi di sincerità e di verità.
[9]Vi ho scritto nella lettera precedente di non mescolarvi con gli impudichi.
[10]Non mi riferivo però agli impudichi di
questo mondo o agli avari, ai ladri o agli idolàtri: altrimenti dovreste uscire
dal mondo!
[11]Vi ho scritto di non mescolarvi con chi
si dice fratello, ed è impudico o avaro o idolàtra o maldicente o ubriacone o
ladro;
con questi tali non dovete neanche mangiare
insieme.
[12]Spetta forse a me giudicare quelli di
fuori?
Non sono quelli di dentro che voi giudicate.
[13]Quelli di fuori li giudicherà Dio.
Togliete il malvagio di mezzo a voi!
[1]V'è tra voi chi, avendo una questione con
un altro, osa farsi giudicare dagli ingiusti anziché dai santi.
[2]O non sapete che i santi giudicheranno il
mondo?
E se è da voi che verrà giudicato il mondo,
siete dunque indegni di giudizi di minima importanza.
[3]Non
sapete che giudicheremo gli angeli?
Quanto più le cose di questa vita!
[4]Se dunque avete liti per cose di questo
mondo, voi prendete a giudici gente senza autorità nella Chiesa?
[5]Lo dico per vostra vergogna! Cosicché non
vi sarebbe proprio nessuna persona saggia tra di voi che possa far da arbitro
tra fratello e fratello.
[6]No, anzi, un fratello viene chiamato in giudizio dal fratello e per
di più davanti a infedeli!
[7]E dire che è gia per voi una sconfitta
avere liti vicendevoli! Perché non subire piuttosto l'ingiustizia?
Perché non lasciarvi piuttosto privare di ciò che vi
appartiene?
[8]Siete voi invece che commettete
ingiustizia e rubate, e ciò ai fratelli!
Non illudetevi: né immorali, né idolàtri, né
adulteri,
[10]né effeminati, né sodomiti, né ladri, né
avari, né ubriaconi, né maldicenti, né rapaci erediteranno il regno di Dio.
[11]E tali eravate alcuni di voi; ma siete
stati lavati, siete stati santificati,
siete stati giustificati nel nome del Signore
Gesù Cristo e nello Spirito del nostro Dio!
[12]«Tutto mi è lecito!». Ma non tutto giova.
«Tutto mi è lecito!».
Ma io non mi lascerò dominare da nulla.
[13]«I cibi sono per il ventre e il ventre
per i cibi!».
Ma Dio distruggerà questo e quelli; il corpo
poi non è per l'impudicizia, ma per il Signore, e il Signore è per il corpo.
[14]Dio poi, che ha risuscitato il Signore,
risusciterà anche noi con la sua potenza.
[15]Non sapete che i vostri corpi sono membra
di Cristo?
Prenderò dunque le membra di Cristo e ne farò
membra di una prostituta? Non sia mai!
[16]O non sapete voi che chi si unisce alla
prostituta forma con essa un corpo solo? I due saranno, è detto, un corpo solo.
[17]Ma chi si unisce al Signore forma con lui
un solo spirito.
18]Fuggite la fornicazione!
Qualsiasi peccato l'uomo commetta, è fuori
del suo corpo; ma chi si dá alla fornicazione, pecca contro il proprio corpo.
[19]O non sapete che il vostro corpo è tempio
dello Spirito Santo che è in voi e che avete da Dio,
e che non appartenete a voi stessi?
[20]Infatti siete stati comprati a caro
prezzo. Glorificate dunque Dio nel vostro corpo!
[1]Quanto poi alle cose di cui mi avete
scritto, è cosa buona per l'uomo non toccare donna;
[3]Il marito compia il suo dovere verso la
moglie;
ugualmente anche la moglie verso il marito.
[4]La moglie non è arbitra del proprio corpo,
ma lo è il marito; allo stesso modo anche il marito non è arbitro del proprio
corpo, ma lo è la moglie.
[5]Non astenetevi tra voi se non di comune
accordo e temporaneamente, per dedicarvi alla preghiera, e poi ritornate a
stare insieme, perché satana non vi tenti nei momenti di passione.
[6]Questo però vi dico per concessione, non
per comando.
[7]Vorrei che tutti fossero come me; ma
ciascuno ha il proprio dono da Dio, chi in un modo, chi in un altro.
[9]ma se non sanno vivere in continenza, si
sposino; è meglio sposarsi che ardere.
[10]Agli sposati poi ordino, non io, ma il
Signore: la moglie non si separi dal marito –
[11]e qualora si separi, rimanga senza
sposarsi o si riconcili con il marito - e il marito non ripudi la moglie.
[12]Agli altri dico io, non il Signore: se un
nostro fratello ha la moglie non credente e questa consente a rimanere con lui,
non la ripudi;
[13]e una donna che abbia il marito non
credente, se questi consente a rimanere con lei, non lo ripudi:
[14]perché il marito non credente viene reso
santo dalla moglie credente e la moglie non credente viene resa santa dal
marito credente; altrimenti i vostri figli sarebbero impuri, mentre invece sono
santi.
[15]Ma se il non credente vuol separarsi, si
separi; in queste circostanze il fratello o la sorella non sono soggetti a
servitù; Dio vi ha chiamati alla pace!
[16]E che sai tu, donna, se salverai il
marito? O che ne sai tu, uomo, se salverai la moglie?
che gli ha assegnato il Signore, così come
Dio lo ha chiamato; così dispongo in tutte le chiese.
[18]Qualcuno è stato chiamato quando era
circonciso?
Non lo nasconda! E` stato chiamato quando non
era ancora circonciso? Non si faccia circoncidere!
[19]La circoncisione non conta nulla, e la
non circoncisione non conta nulla; conta invece l'osservanza dei comandamenti
di Dio.
[20]Ciascuno rimanga nella condizione in cui
era quando fu chiamato.
[21]Sei stato chiamato da schiavo?
Non ti preoccupare; ma anche se puoi
diventare libero, profitta piuttosto della tua condizione!
[22]Perché lo schiavo che è stato chiamato
nel Signore, è un liberto affrancato del Signore!
Similmente chi è stato chiamato da libero, è
schiavo di Cristo.
[23]Siete stati comprati a caro prezzo: non
fatevi schiavi degli uomini!
[25]Quanto alle vergini, non ho alcun comando
dal Signore, ma do un consiglio, come uno che ha ottenuto misericordia dal
Signore e merita fiducia.
[26]Penso dunque che sia bene per l'uomo, a
causa della presente necessità, di rimanere così.
[27]Ti trovi legato a una donna? Non cercare
di scioglierti. Sei sciolto da donna?
Non andare a cercarla.
[28]Però se ti sposi non fai peccato; e se la
giovane prende marito, non fa peccato.
Tuttavia costoro avranno tribolazioni nella
carne, e io vorrei risparmiarvele.
[29]Questo vi dico, fratelli: il tempo ormai
si è fatto breve; d'ora innanzi,
quelli che hanno moglie, vivano come se non
l'avessero;
quelli che comprano, come se non
possedessero;
[31]quelli che usano del mondo, come se non
ne usassero appieno: perché passa la scena di questo mondo!
[32]Io vorrei vedervi senza preoccupazioni:
chi non è sposato si preoccupa delle cose del Signore, come possa piacere al
Signore;
[34]e si trova diviso! Così la donna non
sposata, come la vergine, si preoccupa delle cose del Signore, per essere santa
nel corpo e nello spirito;
la donna sposata invece si preoccupa delle
cose del mondo, come possa piacere al marito.
[35]Questo poi lo dico per il vostro bene, non
per gettarvi un laccio, ma per indirizzarvi a ciò che è degno e vi tiene uniti
al Signore senza distrazioni.
[36]Se però qualcuno ritiene di non regolarsi
convenientemente nei riguardi della sua vergine, qualora essa sia oltre il
fiore dell'età, e conviene che accada così, faccia ciò che vuole: non pecca. Si
sposino pure!
[37]Chi invece è fermamente deciso in cuor
suo, non avendo nessuna necessità, ma è arbitro della propria volontà, ed ha
deliberato in cuor suo di conservare la sua vergine, fa bene.
[38]In conclusione, colui che sposa la sua
vergine fa bene e chi non la sposa fa meglio.
muore è libera di sposare chi vuole, purché
ciò avvenga nel Signore.
[40]Ma se rimane così, a mio parere è meglio;
credo infatti di avere anch'io lo Spirito di Dio.
[1]Quanto poi alle carni immolate agli idoli,
sappiamo di averne tutti scienza.
[2]Ma la scienza gonfia, mentre la carità
edifica.
Se alcuno crede di sapere qualche cosa, non
ha ancora imparato come bisogna sapere.
[3]Chi invece ama Dio, è da lui conosciuto.
[4]Quanto dunque al mangiare le carni
immolate agli idoli, noi sappiamo che non esiste alcun idolo
al mondo e che non c'è che un Dio solo.
[
5]E in realtà, anche se vi sono cosiddetti
dei sia nel cielo sia sulla terra, e difatti ci sono molti dei e molti signori,
[6]per noi c'è un solo Dio, il Padre, dal
quale tutto proviene e noi siamo per lui;
e un solo Signore Gesù Cristo, in virtù del
quale esistono tutte le cose e noi esistiamo per lui.
[7]Ma non tutti hanno questa scienza; alcuni,
per la consuetudine avuta fino al presente con gli idoli,
mangiano le carni come se fossero davvero
immolate agli idoli, e così la loro coscienza, debole com'è, resta contaminata.
[8]Non sarà certo un alimento ad avvicinarci
a Dio; né, se non ne mangiamo, veniamo a mancare di qualche cosa, né
mangiandone ne abbiamo un vantaggio.
[9]Badate però che questa vostra libertà non
divenga occasione di caduta per i deboli.
[10]Se uno infatti vede te, che hai la
scienza, stare a convito in un tempio di idoli,
la coscienza di quest'uomo debole non sarà
forse spinta a mangiare le carni immolate agli idoli?
[12]Peccando così contro i fratelli e ferendo
la loro coscienza debole, voi peccate contro Cristo.
[13]Per questo, se un cibo scandalizza il mio
fratello, non mangerò mai più carne, per non dare scandalo al mio fratello.
[1]Non sono forse libero, io?
Non sono un apostolo? Non ho veduto Gesù,
Signore nostro?
E non siete voi la mia opera nel Signore?
[2]Anche se per altri non sono apostolo, per voi almeno lo
sono; voi siete il sigillo del mio apostolato nel Signore.
[3]Questa è la mia difesa contro quelli che
mi accusano.
[4]Non abbiamo forse noi il diritto di
mangiare e di bere?
[5]Non abbiamo il diritto di portare con noi
una donna credente, come fanno anche gli altri apostoli e i fratelli del
Signore e Cefa?
[6]Ovvero solo io e Barnaba non abbiamo il
diritto di non lavorare?
[7]E chi mai presta servizio militare a
proprie spese? Chi pianta una vigna senza mangiarne il frutto?
O chi fa pascolare un gregge senza cibarsi
del latte del gregge.
[8]Io
non dico questo da un punto di vista umano; è la Legge che dice così.
[9]Sta scritto infatti nella legge di Mosè:
Non metterai la museruola al bue che trebbia.
Forse Dio si dá pensiero dei buoi.
[10]Oppure
lo dice proprio per noi? Certamente fu scritto per noi. Poiché colui che ara
deve arare nella speranza di avere la sua parte, come il trebbiatore trebbiare
nella stessa speranza.
[11]Se noi abbiamo seminato in voi le cose
spirituali, è forse gran cosa se raccoglieremo beni materiali.
[12]Se
gli altri hanno tale diritto su di voi, non l'avremmo noi di più? Noi però non
abbiamo voluto servirci di questo diritto, ma tutto sopportiamo per non recare
intralcio al vangelo di Cristo.
[13]Non sapete che coloro che celebrano il
culto traggono il vitto dal culto, e coloro che attendono all'altare hanno
parte dell'altare.
[14]Così
anche il Signore ha disposto che quelli che annunziano il vangelo vivano del
vangelo.
preferirei piuttosto morire. Nessuno mi toglierà questo
vanto!
[16]Non è infatti per me un vanto predicare il vangelo; è un dovere per
me: guai a me se non predicassi il vangelo!
[17]Se lo faccio di mia iniziativa, ho
diritto alla ricompensa; ma se non lo faccio di mia iniziativa, è un incarico
che mi è stato affidato.
[18]Quale è dunque la mia ricompensa? Quella
di predicare gratuitamente il vangelo senza usare del diritto conferitomi dal
vangelo.
[20]mi sono fatto Giudeo con i Giudei, per
guadagnare i Giudei; con coloro che sono sotto la legge sono diventato come uno
che è sotto la legge, pur non essendo sotto la legge, allo scopo di guadagnare
coloro che sono sotto la legge.
[21]Con coloro che non hanno legge sono
diventato come uno che è senza legge, pur non essendo senza la legge di Dio,
anzi essendo nella legge di Cristo, per guadagnare coloro che sono senza legge.
[22]Mi sono fatto debole con i deboli, per
guadagnare i deboli; mi sono fatto tutto a tutti, per salvare ad ogni costo
qualcuno.
[23]Tutto io faccio per il vangelo, per
diventarne partecipe con loro.
[24]Non sapete che nelle corse allo stadio
tutti corrono, ma uno solo conquista il premio? Correte anche voi in modo da
conquistarlo!
[25]Però ogni atleta è temperante in tutto;
essi lo fanno per ottenere una corona corruttibile, noi invece una
incorruttibile.
[26]Io dunque corro, ma non come chi è senza
mèta; faccio il pugilato, ma non come chi batte l'aria,
[1]Non voglio infatti che ignoriate, o
fratelli, che i nostri padri furono tutti sotto la nuvola, tutti attraversarono
il mare,
[2]tutti furono battezzati in rapporto a Mosè
nella nuvola e nel mare,
[4]tutti bevvero la stessa bevanda spirituale:
bevevano infatti da una roccia spirituale che li accompagnava, e quella roccia
era il Cristo.
[5]Ma della maggior parte di loro Dio non si
compiacque e perciò furono abbattuti nel deserto.
[7]Non diventate idolàtri come alcuni di
loro, secondo quanto sta scritto: Il popolo sedette a mangiare e a bere e poi
si alzò per divertirsi.
[8]Non abbandoniamoci alla fornicazione, come
vi si abbandonarono alcuni di essi e ne caddero in un solo giorno ventitremila.
[10]Non mormorate, come mormorarono alcuni di
essi, e caddero vittime dello sterminatore.
[11]Tutte queste cose però accaddero a loro
come esempio, e sono state scritte per ammonimento nostro, di noi per i quali è
arrivata la fine dei tempi.
[12]Quindi, chi crede di stare in piedi,
guardi di non cadere.
[13]Nessuna tentazione vi ha finora sorpresi
se non umana;
infatti Dio è fedele e non permetterà che siate tentati oltre
le vostre forze, ma con la tentazione vi darà anche la via d'uscita e la forza
per sopportarla.
[14]Perciò, o miei cari, fuggite l'idolatria.
[15]Parlo come a persone intelligenti;
giudicate voi stessi quello che dico:
[16]il calice della benedizione che noi
benediciamo, non è forse comunione con il sangue di Cristo?
E il pane che noi spezziamo, non è forse comunione con il
corpo di Cristo.
[17]Poiché c'è
un solo pane, noi, pur essendo molti, siamo un corpo solo: tutti infatti
partecipiamo dell'unico pane.
[18]Guardate Israele secondo la carne: quelli
che mangiano le vittime sacrificali non sono forse in comunione con l'altare?
[19]Che cosa dunque intendo dire? Che la
carne immolata agli idoli è qualche cosa?
O che un idolo è qualche cosa?
[20]No, ma dico che i sacrifici dei pagani
sono fatti a demòni e non a Dio.
Ora, io non voglio che voi entriate in
comunione con i demòni;
[21]non potete bere il calice del Signore e
il calice dei demòni;
non potete partecipare alla mensa del Signore
e alla mensa dei demòni.
[22]O vogliamo provocare la gelosia del
Signore? Siamo forse più forti di lui?
[23]«Tutto è lecito!». Ma non tutto è utile!
«Tutto è lecito!». Ma non tutto edifica.
[24]Nessuno cerchi l'utile proprio, ma quello
altrui.
[25]Tutto ciò che è in vendita sul mercato,
mangiatelo pure senza indagare per motivo di coscienza,
[27]Se qualcuno non credente vi invita e
volete andare, mangiate tutto quello che vi viene posto davanti, senza fare
questioni per motivo di coscienza.
[28]Ma se qualcuno vi dicesse:
«E` carne immolata in sacrificio», astenetevi
dal mangiarne, per riguardo a colui che vi ha avvertito e per motivo di
coscienza;
[29]della coscienza, dico, non tua, ma
dell'altro.
Per qual motivo, infatti, questa mia libertà
dovrebbe esser sottoposta al giudizio della coscienza altrui?
[30]Se io con rendimento di grazie partecipo
alla mensa, perché dovrei essere biasimato per quello di cui rendo grazie?
[31]Sia dunque che mangiate sia che beviate
sia che facciate qualsiasi altra cosa,
fate tutto per la gloria di Dio.
[33]così come io mi sforzo di piacere a tutti
in tutto, senza cercare l'utile mio ma quello di molti, perché giungano alla
salvezza.
[1]Fatevi miei imitatori, come io lo sono di
Cristo.
[2]Vi lodo poi perché in ogni cosa vi
ricordate di me e conservate le tradizioni così come ve le ho trasmesse.
[3]Voglio però che sappiate che di ogni uomo
il capo è Cristo, e capo della donna è l'uomo, e capo di Cristo è Dio.
[4]Ogni uomo che prega o profetizza con il capo coperto, manca di
riguardo al proprio capo.
[5]Ma ogni donna che prega o profetizza senza
velo sul capo, manca di riguardo al proprio capo, poiché è lo stesso che se
fosse rasata.
[6]Se dunque una donna non vuol mettersi il
velo, si tagli anche i capelli! Ma se è vergogna per una donna tagliarsi i
capelli o radersi, allora si copra.
[7]L'uomo non deve coprirsi il capo, poiché
egli è immagine e gloria di Dio; la donna invece è gloria dell'uomo.
[8]E infatti non l'uomo deriva dalla donna,
ma la donna dall'uomo; [9]né l'uomo fu creato per la donna, ma la donna per
l'uomo.
[10]Per questo la donna deve portare sul capo
un segno della sua dipendenza a motivo degli angeli.
[11]Tuttavia, nel Signore, né la donna è
senza l'uomo, né l'uomo è senza la donna;
[12]come infatti la donna deriva dall'uomo,
così l'uomo ha vita dalla donna; tutto poi proviene da Dio.
[13]Giudicate voi stessi: è conveniente che
una donna faccia preghiera a Dio col capo scoperto.
[14]Non
è forse la natura stessa a insegnarci che è indecoroso per l'uomo lasciarsi
crescere i capelli,
[15]mentre
è una gloria per la donna lasciarseli crescere?
La chioma le è stata data a guisa di velo.
[16]Se poi qualcuno ha il gusto della
contestazione, noi non abbiamo questa consuetudine e neanche le Chiese di Dio.
[17]E mentre vi do queste istruzioni, non
posso lodarvi per il fatto che le vostre riunioni non si svolgono per il
meglio, ma per il peggio.
[18]Innanzi tutto sento dire che, quando vi
radunate in assemblea, vi sono divisioni tra voi, e in parte lo credo.
[19]E` necessario infatti che avvengano
divisioni tra voi, perché si manifestino quelli che sono i veri credenti in
mezzo a voi.
[20]Quando dunque vi radunate insieme, il
vostro non è più un mangiare la cena del Signore.
[21]Ciascuno infatti, quando partecipa alla
cena, prende prima il proprio pasto e così uno ha fame, l'altro è ubriaco.
[22]Non avete forse le vostre case per mangiare
e per bere?
O volete gettare il disprezzo sulla chiesa di Dio e far
vergognare chi non ha niente? Che devo dirvi? Lodarvi?
In questo non vi lodo!
[24]e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e
disse: «Questo è il mio corpo, che è per voi; fate questo in memoria di me».
[25]Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese
anche il calice, dicendo: «Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue;
fate questo, ogni volta che ne bevete, in memoria di me».
[26]Ogni volta infatti che mangiate di questo
pane e bevete di questo calice, voi annunziate la morte del Signore finché egli
venga.
[27]Perciò chiunque in modo indegno mangia il
pane o beve il calice del Signore, sarà reo del corpo e del sangue del Signore.
[28]Ciascuno, pertanto, esamini se stesso e
poi mangi di questo pane e beva di questo calice;
[29]perché chi mangia e beve senza
riconoscere il corpo del Signore, mangia e beve la propria condanna.
[30]E` per questo che tra voi ci sono molti
ammalati e infermi, e un buon numero sono morti.
[31]Se però ci esaminassimo attentamente da
noi stessi, non saremmo giudicati;
[32]quando poi siamo giudicati dal Signore,
veniamo ammoniti per non esser condannati insieme con questo mondo.
[33]Perciò, fratelli miei, quando vi radunate
per la cena, aspettatevi gli uni gli altri.
[34]E se qualcuno ha fame, mangi a casa,
perché non vi raduniate a vostra condanna.
Quanto alle altre cose, le sistemerò alla mia
venuta.
[1]Riguardo ai doni dello Spirito, fratelli,
non voglio che restiate nell'ignoranza.
[2]Voi sapete infatti che, quando eravate
pagani, vi lasciavate trascinare verso gli idoli muti secondo l'impulso del
momento.
[3]Ebbene, io vi dichiaro: come nessuno che
parli sotto l'azione dello Spirito di Dio può dire «Gesù è anàtema», così
nessuno può dire «Gesù è Signore» se non sotto l'azione dello Spirito Santo.
[4]Vi sono poi diversità di carismi, ma uno
solo è lo Spirito;
[5]vi sono diversità di ministeri, ma uno
solo è il Signore;
[6]vi sono diversità di operazioni, ma uno solo
è Dio, che opera tutto in tutti.
[7]E a ciascuno è data una manifestazione
particolare dello Spirito per l'utilità comune:
[9]a uno la fede per mezzo dello stesso Spirito; a un altro
il dono di far guarigioni per mezzo dell'unico Spirito;
[10]a uno il potere dei miracoli; a un altro
il dono della profezia; a un altro il dono di distinguere gli spiriti; a un
altro le varietà delle lingue; a un altro infine l'interpretazione delle
lingue.
[11]Ma tutte queste cose è l'unico e il
medesimo Spirito che le opera, distribuendole a ciascuno come vuole.
[12]Come infatti il corpo, pur essendo uno,
ha molte membra e tutte le membra, pur essendo molte, sono un corpo solo, così
anche Cristo.
[13]E in realtà noi tutti siamo stati
battezzati in un solo Spirito per formare un solo corpo, Giudei o Greci,
schiavi o liberi; e tutti ci siamo abbeverati a un solo Spirito.
[14]Ora il corpo non risulta di un membro
solo, ma di molte membra.
[15]Se il piede dicesse: «Poiché io non sono
mano, non appartengo al corpo», non per questo non farebbe più parte del corpo.
[16]E se l'orecchio dicesse: «Poiché io non
sono occhio, non appartengo al corpo», non per questo non farebbe più parte del
corpo.
[17]Se il corpo fosse tutto occhio, dove
sarebbe l'udito?
Se fosse tutto udito, dove l'odorato.
[18]Ora, invece, Dio ha disposto le membra in modo distinto nel corpo,
come egli ha voluto.
[19]Se poi tutto fosse un membro solo, dove
sarebbe il corpo.
[20]Invece
molte sono le membra, ma uno solo è il corpo.
[21]Non può l'occhio dire alla mano: «Non ho
bisogno di te»; né la testa ai piedi: «Non ho bisogno di voi».
[22]Anzi quelle membra del corpo che sembrano
più deboli sono più necessarie;
[24]mentre quelle decenti non ne hanno
bisogno.
Ma Dio ha composto il corpo, conferendo
maggior onore a ciò che ne mancava,
[25]perché non vi fosse disunione nel corpo,
ma anzi le varie membra avessero cura le une delle altre.
[26]Quindi se un membro soffre, tutte le
membra soffrono insieme; e se un membro è onorato, tutte le membra gioiscono
con lui.
[27]Ora voi siete corpo di Cristo e sue
membra, ciascuno per la sua parte.
in secondo luogo come profeti, in terzo luogo
come maestri; poi vengono i miracoli, poi i doni di far guarigioni, i doni di
assistenza, di governare, delle lingue.
[29]Sono forse tutti apostoli? Tutti profeti?
Tutti maestri? Tutti operatori di miracoli.
[30]Tutti
possiedono doni di far guarigioni?
Tutti parlano lingue? Tutti le interpretano?
[31]Aspirate ai carismi più grandi! E io vi
mostrerò una via migliore di tutte.
[1]Se anche parlassi le lingue degli uomini e
degli angeli, ma non avessi la carità, sono come un bronzo che risuona o un
cembalo che tintinna.
[2]E se avessi il dono della profezia e
conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza, e possedessi la pienezza della
fede così da trasportare le montagne, ma non avessi la carità, non sono nulla.
[3]E se anche distribuissi tutte le mie
sostanze e dessi il mio corpo per esser bruciato, ma non avessi la carità,
niente mi giova.
[4]La carità è paziente, è benigna la carità;
non è invidiosa la carità, non si vanta, non si gonfia,
[6]non gode dell'ingiustizia, ma si compiace
della verità.
[7]Tutto copre, tutto crede, tutto spera,
tutto sopporta.
[8]La carità non avrà mai fine.
Le profezie scompariranno; il dono delle
lingue cesserà e la scienza svanirà.
[9]La nostra conoscenza è imperfetta e
imperfetta la nostra profezia.
[10]Ma quando verrà ciò che è perfetto, quello
che è imperfetto scomparirà.
[11]Quand'ero bambino, parlavo da bambino,
pensavo da bambino, ragionavo da bambino.
Ma, divenuto uomo, ciò che era da bambino
l'ho abbandonato.
[12]Ora vediamo come in uno specchio, in
maniera confusa;
ma allora vedremo a faccia a faccia.
Ora conosco in modo imperfetto, ma allora conoscerò
perfettamente, come anch'io sono conosciuto.
[13]Queste dunque le tre cose che rimangono:
la fede, la speranza e la carità; ma di tutte più grande è la carità!
[1]Ricercate la carità. Aspirate pure anche
ai doni dello Spirito, soprattutto alla profezia.
[2]Chi infatti parla con il dono delle lingue
non parla agli uomini, ma a Dio, giacchè nessuno comprende, mentre egli dice
per ispirazione cose misteriose.
[3]Chi profetizza, invece, parla agli uomini
per loro edificazione, esortazione e conforto.
[4]Chi parla con il dono delle lingue edifica
se stesso, chi profetizza edifica l'assemblea.
[5]Vorrei vedervi tutti parlare con il dono
delle lingue, ma preferisco che abbiate il dono della profezia; in realtà è più
grande colui che profetizza di colui che parla con il dono delle lingue, a meno
che egli anche non interpreti, perché l'assemblea ne riceva edificazione.
[6]E ora, fratelli, supponiamo che io venga
da voi parlando con il dono delle lingue; in che cosa potrei esservi utile, se
non vi parlassi in rivelazione o in scienza o in profezia o in dottrina.
[7]E` quanto accade per gli oggetti inanimati che emettono un suono,
come il flauto o la cetra; se non si distinguono con chiarezza i suoni, come si
potrà distinguere ciò che si suona col flauto da ciò che si suona con la cetra.
[8]E se la tromba emette un suono confuso,
chi si preparerà al combattimento.
[9]Così anche voi, se non pronunziate parole chiare con la lingua, come
si potrà comprendere ciò che andate dicendo?
Parlerete al vento!
[10]Nel mondo vi sono chissà quante varietà di lingue e nulla è senza un
proprio linguaggio;
[11]ma se io non conosco il valore del suono,
sono come uno straniero per colui che mi parla,
e chi mi parla sarà uno straniero per me.
l'edificazione della comunità.
[13]Perciò chi parla con il dono delle
lingue, preghi di poterle interpretare.
[14]Quando infatti prego con il dono delle
lingue, il mio spirito prega, ma la mia intelligenza rimane senza frutto.
[15]Che fare dunque? Pregherò con lo spirito,
ma pregherò anche con l'intelligenza;
canterò con lo spirito, ma canterò anche con
l'intelligenza.
[16]Altrimenti se tu benedici soltanto con lo
spirito,
colui che assiste come non iniziato come
potrebbe dire l'Amen al tuo ringraziamento,
dal momento che non capisce quello che dici.
[17]Tu puoi fare un bel ringraziamento, ma l'altro non viene edificato.
[18]Grazie a Dio, io parlo con il dono delle
lingue molto più di tutti voi;
[20]Fratelli, non comportatevi da bambini nei
giudizi;
siate come bambini quanto a malizia, ma uomini maturi quanto
ai giudizi.
[21]Sta scritto nella Legge:
Parlerò a questo popolo in altre lingue
e con labbra di stranieri,
ma neanche così mi ascolteranno,
dice il Signore.
[22]Quindi le lingue non sono un segno per i
credenti ma per i non credenti, mentre la profezia non è per i non credenti ma
per i credenti.
[23]Se, per esempio, quando si raduna tutta
la comunità, tutti parlassero con il dono delle lingue e sopraggiungessero dei
non iniziati o non credenti, non direbbero forse che siete pazzi.
[24]Se
invece tutti profetassero e sopraggiungesse qualche non credente o un non
iniziato, verrebbe convinto del suo errore da tutti, giudicato da tutti;
[25]sarebbero manifestati i segreti del suo
cuore, e così prostrandosi a terra adorerebbe Dio, proclamando che veramente
Dio è fra voi.
[26]Che fare dunque, fratelli? Quando vi
radunate ognuno può avere un salmo, un insegnamento, una rivelazione, un
discorso in lingue, il dono di interpretarle.
Ma tutto si faccia per l'edificazione.
[27]Quando si parla con il dono delle lingue,
siano in due o al massimo in tre a parlare, e per ordine;
uno poi faccia da interprete.
[28]Se non vi è chi interpreta, ciascuno di essi
taccia nell'assemblea e parli solo a se stesso e a Dio.
[30]Se uno di quelli che sono seduti riceve
una rivelazione, il primo taccia:
[31]tutti infatti potete profetare, uno alla volta, perché tutti possano
imparare ed essere esortati.
[32]Ma le ispirazioni dei profeti devono
essere sottomesse ai profeti,
[33]perché Dio non è un Dio di disordine, ma di pace.
[34]Come in tutte le comunità dei fedeli, le
donne nelle assemblee tacciano perché non è loro permesso parlare; stiano
invece sottomesse, come dice anche la legge.
[35]Se vogliono imparare qualche cosa,
interroghino a casa i loro mariti, perché è sconveniente per una donna parlare
in assemblea.
[36]Forse la parola di Dio è partita da voi?
O è giunta soltanto a voi.
[38]se qualcuno non lo riconosce, neppure lui
è riconosciuto.
[39]Dunque, fratelli miei, aspirate alla
profezia e, quanto al parlare con il dono delle lingue, non impeditelo.
[40]Ma tutto avvenga decorosamente e con
ordine.
[1]Vi rendo noto, fratelli, il vangelo che vi
ho annunziato e che voi avete ricevuto, nel quale restate saldi,
Altrimenti, avreste creduto invano!
[5]e che apparve a Cefa e quindi ai Dodici.
[6]In seguito apparve a più di cinquecento
fratelli in una sola volta: la maggior parte di essi vive ancora, mentre alcuni
sono morti.
[7]Inoltre apparve a Giacomo, e quindi a
tutti gli apostoli.
[8]Ultimo fra tutti apparve anche a me come a
un aborto.
[9]Io infatti sono l'infimo degli apostoli, e
non sono degno neppure di essere chiamato apostolo, perché ho perseguitato la Chiesa
di Dio.
[10]Per grazia di Dio però sono quello che
sono, e la sua grazia in me non è stata vana; anzi ho faticato più di tutti
loro, non io però, ma la grazia di Dio che è con me.
[11]Pertanto, sia io che loro, così
predichiamo e così avete creduto.
[12]Ora, se si predica che Cristo è
risuscitato dai morti, come possono dire alcuni tra voi che non esiste
risurrezione dei morti?
[13]Se non esiste risurrezione dai morti, neanche Cristo è
risuscitato!
[14]Ma
se Cristo non è risuscitato, allora è vana la nostra predicazione ed è vana
anche la vostra fede.
[15]Noi, poi, risultiamo falsi testimoni di
Dio, perché contro Dio abbiamo testimoniato che egli ha risuscitato Cristo,
mentre non lo ha risuscitato, se è vero che i morti non risorgono.
[16]Se infatti i morti non risorgono, neanche
Cristo è risorto;
[17]ma se Cristo non è risorto, è vana la
vostra fede e voi siete ancora nei vostri peccati.
[18]E anche quelli che sono morti in Cristo
sono perduti.
[19]Se poi noi abbiamo avuto speranza in
Cristo soltanto in questa vita, siamo da compiangere più di tutti gli uomini.
[20]Ora, invece, Cristo è risuscitato dai
morti, primizia di coloro che sono morti.
[21]Poiché se a causa di un uomo venne la
morte, a causa di un uomo verrà anche la risurrezione dei morti;
[22]e come tutti muoiono in Adamo, così tutti
riceveranno la vita in Cristo.
[23]Ciascuno però nel suo ordine: prima
Cristo, che è la primizia; poi, alla sua venuta, quelli che sono di Cristo;
[24]poi sarà la fine, quando egli consegnerà
il regno a Dio Padre, dopo aver ridotto al nulla ogni principato e ogni potestà
e potenza.
[25]Bisogna infatti che egli regni finché non
abbia posto tutti i nemici sotto i suoi piedi.
[26]L'ultimo nemico ad essere annientato sarà
la morte,
[27]perché
ogni cosa ha posto sotto i suoi piedi.
Però quando dice che ogni cosa è stata
sottoposta, è chiaro che si deve eccettuare Colui che gli ha sottomesso ogni
cosa.
[28]E quando tutto gli sarà stato sottomesso,
anche lui, il Figlio, sarà sottomesso a Colui che gli ha sottomesso ogni cosa,
perché Dio sia tutto in tutti.
[29]Altrimenti, che cosa farebbero quelli che
vengono battezzati per i morti? Se davvero i morti non risorgono, perché si
fanno battezzare per loro?
[30]E perché noi ci esponiamo al pericolo
continuamente.
[31]Ogni
giorno io affronto la morte, come è vero che voi siete il mio vanto, fratelli,
in Cristo Gesù nostro Signore!
[32]Se soltanto per ragioni umane io avessi
combattuto a E`feso contro le belve, a che mi gioverebbe?
Se i morti non risorgono, mangiamo e beviamo,
perché domani moriremo.
[34]Ritornate in voi, come conviene, e non
peccate!
Alcuni infatti dimostrano di non conoscere
Dio; ve lo dico a vostra vergogna.
[35]Ma qualcuno dirà: «Come risuscitano i
morti? Con quale corpo verranno?».
[36]Stolto! Ciò che tu semini non prende
vita, se prima non muore;
[39]Non ogni carne è la medesima carne; altra
è la carne di uomini e altra quella di animali; altra quella di uccelli e altra
quella di pesci.
[40]Vi sono corpi celesti e corpi terrestri,
ma altro è lo splendore dei corpi celesti, e altro quello dei corpi
terrestri.
[41]Altro
è lo splendore del sole, altro lo splendore della luna e altro lo splendore
delle stelle: ogni stella infatti differisce da un'altra nello splendore.
[42]Così anche la risurrezione dei morti: si
semina corruttibile e risorge incorruttibile;
[43]si semina ignobile e risorge glorioso, si
semina debole e risorge pieno di forza;
Se c'è un corpo animale, vi è anche un corpo
spirituale, poiché sta scritto che
[45]il primo uomo, Adamo, divenne un essere
vivente, ma l'ultimo Adamo divenne spirito datore di vita.
[46]Non vi fu prima il corpo spirituale, ma
quello animale, e poi lo spirituale.
[48]Quale è l'uomo fatto di terra, così sono
quelli di terra; ma quale il celeste, così anche i celesti.
[49]E come abbiamo portato l'immagine
dell'uomo di terra, così porteremo l'immagine dell'uomo celeste.
[50]Questo vi dico, o fratelli: la carne e il
sangue non possono ereditare il regno di Dio, né ciò che è corruttibile può
ereditare l'incorruttibilità.
[51]Ecco io vi annunzio un mistero: non
tutti, certo, moriremo, ma tutti saremo trasformati,
[53]E` necessario infatti che questo corpo
corruttibile si vesta di incorruttibilità e questo corpo mortale si vesta di
immortalità.
[54]Quando poi questo corpo corruttibile si
sarà vestito d'incorruttibilità e questo corpo mortale d'immortalità, si
compirà la parola della Scrittura:
La morte è stata ingoiata per la vittoria.
[55]Dov'è, o morte, la tua vittoria?
Dov'è, o morte, il tuo pungiglione?
[56]Il pungiglione della morte è il peccato e
la forza del peccato è la legge.
[57]Siano rese grazie a Dio che ci dá la vittoria
per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo!
[1]Quanto poi alla colletta in favore dei
fratelli, fate anche voi come ho ordinato alle Chiese della Galazia.
[2]Ogni primo giorno della settimana ciascuno
metta da parte ciò che gli è riuscito di risparmiare, perché non si facciano le
collette proprio quando verrò io.
[3]Quando poi giungerò, manderò con una mia
lettera quelli che voi avrete scelto per portare il dono della vostra
liberalità a Gerusalemme.
[4]E se converrà che vada anch'io, essi
partiranno con me.
[6]ma forse mi fermerò da voi o anche passerò
l'inverno, perché siate voi a predisporre il necessario per dove andrò.
[7]Non voglio vedervi solo di passaggio, ma
spero di trascorrere un pò di tempo con voi, se il Signore lo permetterà.
[8]Mi fermerò tuttavia a E`feso fino a
Pentecoste,
[9]perché
mi si è aperta una porta grande e propizia, anche se gli avversari sono molti.
[11]Nessuno dunque gli manchi di riguardo; al
contrario, accomiatatelo in pace, perché ritorni presso di me: io lo aspetto con
i fratelli.
[12]Quanto poi al fratello Apollo, l'ho
pregato vivamente di venire da voi con i fratelli, ma non ha voluto
assolutamente saperne di partire ora; verrà tuttavia quando gli si presenterà
l'occasione.
[14]Tutto si faccia tra voi nella carità.
[15]Una raccomandazione ancora, o fratelli:
conoscete la famiglia di Stefana, che è primizia dell'Acaia;
hanno dedicato se stessi a servizio dei
fedeli;
[16]siate anche voi deferenti verso di loro e
verso quanti collaborano e si affaticano con loro.
[17]Io mi rallegro della visita di Stefana,
di Fortunato e di Acàico, i quali hanno supplito alla vostra assenza;
[19]Le comunità dell'Asia vi salutano.
Vi salutano molto nel Signore Aquila e
Prisca, con la comunità che si raduna nella loro casa.
[21]Il saluto è di mia mano, di Paolo.
[22]Se qualcuno non ama il Signore sia
anàtema.
Marana tha: vieni, o Signore!
[23]La grazia del Signore Gesù sia con voi.
[24]Il mio amore con tutti voi in Cristo
Gesù!