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Martiri di Cristo Re

 

     La stragrande maggioranza dei martiri del nostro secolo furono uccisi in nome del regno divino.

 

     Gli spagnoli e i messicani, soprattutto, morirono invocando la regalità di Gesù e pronunciando il grido di "Viva Cristo Re!".

 

     In nome di Cristo Re, si poté resistere al totalitarismi.

    

     Pio XI aveva istituito la festa liturgica nel momento storico in cui la regalità di Cristo sul mondo fu violentemente e radicalmente negata dai movimenti rivoluzionari e da correnti di pensiero anticattoliche.

 

     Sotto lo stimolo di persone e di congregazioni particolarmente sensibili il Pontefice reagì sottolineandola, esaltandola, fino all'istituzione della festa di Cristo Re.

 

     In questo modo, la dottrina della regalità, fino ad allora diffusa in circoli attivi ma comunque ristretti venne recepita dal magistero.

 

Fin dalla sua prima enciclica Pio XI ne esplicitò il tema formalizzandolo nella bellissima enciclica Quas primas del 1925 su due piani: dottrinale ma soprattutto liturgico.

 

     La nuova festa contribuì moltissimo ad allargare la diffusione della devozione di Cristo Re e la teologia politica degli inizi acquistò profondità di riflessione spirituale.

 

     Cristo Re servì pure a contrastare le dottrine politiche del tempo, comunismo, nazismo e fascismo, poiché se Cristo è re e quindi unico fondamento della vita collettiva, s'instaurava una divaricazione definitiva con le teorie totalitarie della vita pubblica.

 

E infatti, dopo l'avvento del nazismo, in Germania ci furono alcuni che si ribellarono a Hitler in nome di Cristo Re.

 

     L'Azione Cattolica tedesca innalzava il monogramma di Cristo contro la svastica. Contro la menzogna dell'ideologia nazionalsocialista, il Beato Lichtenberg dichiarò coraggiosamente: "La mia guida è Cristo".

 

     In Messico i "cristeros" protestarono contro uno Stato persecutore ispirato dalla massoneria.

     L'idea di una controsocietà cattolica e l'opposizione al potere trovarono una convergenza nella regalità di Cristo che divenne una forma di identificazione forte.

 

     In Spagna, Cristo Re rappresentò per i cattolici il simbolo dell'opposizione ad una Repubblica laica e laicista, antireligiosa ed anticlericale.

     Arrivata l'ora suprema, i martiri affrontarono la morte con invitta fermezza e pazienza per amor di Dio e di Gesù Cristo, il Martire dei Martiri.

    

     Infatti, gli stessi miliziani dissero che molti erano caduti con i crocifissi fra le mani gridando: "Viva Cristo Re!".

 

     Fu il grido glorioso da contrapporre al "Viva il comunismo; viva la Russia!", preteso dai carnefici per salvare la vita prima dell'esecuzione capitale.

 

     Le parole "Viva Cristo Re!" sigillarono definitivamente le labbra dei martiri.

 

     Fu l'espressione del loro coraggioso atteggiamento, della loro professione di fede certa, senza riserve, nel seguire Cristo nella sua immolazione.

 

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