[1]Dio, che aveva gia parlato nei tempi
antichi molte volte e in diversi modi ai padri per mezzo dei profeti,
ultimamente,
[2]in questi giorni, ha parlato a noi per
mezzo del Figlio, che ha costituito erede di
tutte le cose e per mezzo del quale ha fatto
anche il mondo.
[3]Questo
Figlio, che è irradiazione della sua gloria e impronta della sua sostanza e
sostiene tutto con la potenza della sua parola, dopo aver compiuto la
purificazione dei peccati si è assiso alla destra della maestà nell'alto dei
cieli,
[4]ed è diventato tanto superiore agli angeli quanto più eccellente del loro è il
nome che ha ereditato.
[5]Infatti a quale degli angeli Dio ha mai
detto:
Tu sei mio figlio; oggi ti ho generato?
E ancora:
Io sarò per lui padre ed egli sarà per me
figlio?
[6]E di nuovo, quando introduce il
primogenito nel mondo, dice:
Lo adorino tutti gli angeli di Dio.
[7]Mentre degli angeli dice:
Egli fa i suoi angeli pari ai venti,
e i suoi ministri come fiamma di fuoco,
[8]del Figlio invece afferma:
Il tuo trono, Dio, sta in eterno
e:
Scettro giusto è lo scettro del tuo regno;
[9]hai amato la giustizia e odiato
l'iniquità,
perciò ti unse Dio, il tuo Dio,
con olio di esultanza più dei tuoi compagni.
[10]E ancora:
Tu, Signore, da principio hai fondato la
terra
e opera delle tue mani sono i cieli.
[11]Essi periranno, ma tu rimani;
invecchieranno tutti come un vestito.
[12]Come un mantello li avvolgerai,
come un abito e saranno cambiati;
ma tu rimani lo stesso, e gli anni tuoi non
avranno fine.
[13]A quale degli angeli poi ha mai detto:
Siedi alla mia destra,
finché io non abbia posto i tuoi nemici sotto
i tuoi
piedi?
[14]Non sono essi tutti spiriti incaricati di
un ministero, inviati per servire coloro che devono ereditare la salvezza?
[1]Proprio per questo bisogna che ci
applichiamo con maggiore impegno a quelle cose che abbiamo udito,
per non andare fuori strada.
[2]Se, infatti, la parola trasmessa per mezzo
degli angeli si è dimostrata salda,
e ogni trasgressione e disobbedienza ha
ricevuto giusta punizione,
[3]come potremo scampare noi se trascuriamo una salvezza così grande?
Questa infatti, dopo essere stata promulgata
all'inizio dal Signore,
è stata confermata in mezzo a noi da quelli
che l'avevano udita,
[4]mentre Dio testimoniava nello stesso tempo con segni e prodigi e
miracoli d'ogni genere e doni dello Spirito
Santo, distribuiti secondo la sua volontà.
[5]Non certo a degli angeli egli ha
assoggettato il mondo futuro, del quale parliamo.
[6]Anzi, qualcuno
in un passo ha testimoniato:
Che cos'è l'uomo perché ti ricordi di lui
o il figlio dell'uomo perché tu te ne curi?
[7]Di poco l'hai fatto inferiore agli angeli,
di gloria e di onore l'hai coronato
[8]e hai posto ogni cosa sotto i suoi piedi.
Avendogli assoggettato ogni cosa, nulla ha
lasciato che non gli fosse sottomesso.
Tuttavia al presente non vediamo ancora che
ogni cosa sia a lui sottomessa.
[9]Però quel Gesù, che fu fatto di poco
inferiore agli angeli, lo vediamo ora coronato di gloria e di onore a causa
della morte che ha sofferto, perché per la grazia di Dio egli provasse la morte
a vantaggio di tutti.
[10]Ed era ben giusto che colui, per il quale
e del quale sono tutte le cose, volendo portare molti figli alla gloria,
rendesse perfetto mediante la sofferenza il
capo che li ha guidati alla salvezza.
[11]Infatti, colui che santifica
e coloro che sono santificati provengono tutti da una stessa origine;
per questo non si vergogna di chiamarli
fratelli,
[12]dicendo:
Annunzierò il tuo nome ai miei fratelli,
in mezzo all'assemblea canterò le tue lodi;
[13]e ancora:
Io metterò la mia fiducia in lui;
e inoltre:
Eccoci, io e i figli che Dio mi ha dato.
[14]Poiché dunque i figli hanno in comune il
sangue e la carne, anch'egli ne è divenuto partecipe,
per ridurre all'impotenza mediante la morte colui
che della morte ha il potere, cioè il diavolo,
[15]e liberare così quelli che per timore della morte erano soggetti a
schiavitù per tutta la vita.
[16]Egli infatti non si prende cura degli
angeli, ma della stirpe di Abramo si prende cura.
[17]Perciò
doveva rendersi in tutto simile ai fratelli, per diventare un sommo sacerdote
misericordioso e fedele nelle cose che riguardano
Dio, allo scopo di espiare i peccati del popolo.
[18]Infatti proprio per essere stato messo
alla prova ed avere sofferto personalmente, è in grado di venire in aiuto a
quelli che subiscono la prova.
[1]Perciò, fratelli santi, partecipi di una
vocazione celeste, fissate bene lo sguardo in Gesù,
l'apostolo e sommo sacerdote della fede che
noi professiamo,
[2]il quale è fedele a colui che l'ha costituito, come lo fu anche Mosè in
tutta la sua casa.
[3]Ma in confronto a Mosè, egli è stato
giudicato degno di tanta maggior gloria, quanto l'onore del costruttore della
casa supera quello della casa stessa.
[4]Ogni casa infatti viene costruita da
qualcuno; ma colui che ha costruito tutto è Dio.
[5]In verità Mosè fu fedele in tutta la sua
casa come servitore,
per rendere testimonianza di ciò che doveva
essere annunziato più tardi;
[6]Cristo, invece, lo fu come figlio costituito sopra la sua propria casa. E la
sua casa siamo noi,
se conserviamo la libertà e la speranza di
cui ci vantiamo.
[7]Per questo, come dice lo Spirito Santo:
Oggi, se udite la sua voce,
[8]non indurite i vostri cuori come nel
giorno della
ribellione,
il giorno della tentazione nel deserto,
[9]dove mi tentarono i vostri padri mettendomi
alla prova,
pur avendo visto per quarant'anni le mie
opere.
[10]Perciò mi disgustai di quella generazione
e dissi: Sempre hanno il cuore sviato.
Non hanno conosciuto le mie vie.
[11]Così ho giurato nella mia ira:
Non entreranno nel mio riposo.
[12]Guardate perciò, fratelli, che non si
trovi in nessuno di voi un cuore perverso e senza fede che si allontani dal Dio
vivente.
[13]Esortatevi piuttosto a
vicenda ogni giorno, finché dura quest'oggi,
perché nessuno di voi si indurisca sedotto
dal peccato.
[14]Siamo diventati
infatti partecipi di Cristo, a condizione di mantenere
salda sino alla fine la fiducia che abbiamo
avuta da principio.
[15]Quando pertanto si dice:
Oggi, se udite la sua voce,
non indurite i vostri cuori come nel giorno
della
ribellione,
[16]chi furono quelli che, dopo aver udita la
sua voce, si ribellarono?
Non furono tutti quelli che erano usciti
dall'Egitto sotto la guida di Mosè?
[17]E chi furono coloro di cui si è
disgustato per quarant'anni?
Non furono quelli che avevano peccato e poi
caddero cadaveri nel deserto?
[18]E a chi giurò che non sarebbero entrati
nel suo riposo, se non a quelli che non avevano creduto?
[19]In realtà vediamo che non vi poterono
entrare a causa della loro mancanza di fede.
[1]Dobbiamo dunque temere che, mentre ancora
rimane in vigore la promessa di entrare nel suo riposo,
qualcuno di voi ne sia giudicato escluso.
[2]Poiché anche a noi, al pari di quelli, è stata
annunziata una buona novella: purtroppo però ad essi la parola udita non giovò
in nulla, non essendo rimasti uniti nella fede a quelli che avevano ascoltato.
[3]Infatti noi che abbiamo creduto possiamo
entrare in quel riposo, secondo ciò che egli ha detto:
Sicché ho giurato nella mia ira:
Non entreranno nel mio riposo!
Questo, benché le sue opere fossero compiute
fin dalla fondazione del mondo.
[4]Si dice infatti in qualche luogo a
proposito del settimo giorno: E Dio si riposò nel settimo giorno da tutte le
opere sue.
[5]E ancora in questo passo: Non entreranno
nel mio riposo!
[6]Poiché dunque risulta che alcuni debbono ancora entrare in quel
riposo e
quelli che per primi ricevettero la buona
novella non entrarono a causa della loro disobbedienza,
[7]egli fissa di nuovo un giorno, oggi, dicendo in Davide dopo tanto tempo:
Oggi, se udite la sua voce,
non indurite i vostri cuori!
[8]Se Giosuè infatti li avesse introdotti in
quel riposo, Dio non avrebbe parlato, in seguito, di un altro giorno.
[9]E` dunque riservato ancora un riposo
sabatico per il popolo di Dio.
[10]Chi
è entrato infatti nel suo riposo, riposa anch'egli dalle sue opere, come Dio
dalle proprie.
[11]Affrettiamoci dunque ad entrare in quel
riposo, perché nessuno cada nello stesso tipo di disobbedienza.
[12]Infatti la parola di Dio è viva, efficace
e più tagliente di ogni spada a doppio taglio;
essa penetra fino al punto di divisione
dell'anima e dello spirito, delle giunture e
delle midolla e scruta i sentimenti e i pensieri
del cuore.
[13]Non v'è creatura che possa nascondersi
davanti a lui, ma tutto è nudo e
scoperto agli occhi suoi e a lui noi dobbiamo
rendere conto.
[14]Poiché dunque abbiamo un grande sommo
sacerdote, che ha attraversato i cieli,
Gesù, Figlio di Dio, manteniamo ferma la
professione della nostra fede.
[15]Infatti non abbiamo un sommo sacerdote che non sappia
compatire le nostre infermità,
essendo stato lui stesso provato in ogni
cosa, a somiglianza di noi, escluso il peccato.
[16]Accostiamoci
dunque con piena fiducia al trono della grazia,
per ricevere misericordia e trovare grazia ed
essere aiutati al momento opportuno.
[1]Ogni sommo sacerdote, preso fra gli
uomini, viene costituito
per il bene degli uomini nelle cose che
riguardano Dio, per offrire doni e sacrifici per i peccati.
[2]In tal modo egli è in grado di sentire giusta
compassione per quelli che sono
nell'ignoranza e nell'errore, essendo
anch'egli rivestito di debolezza;
[3]proprio a causa di questa anche per se stesso deve offrire sacrifici per i
peccati, come lo fa per il popolo.
[4]Nessuno può attribuire a se stesso questo
onore, se non chi è chiamato da Dio, come Aronne.
[5]Nello stesso modo Cristo non si attribuì la gloria di sommo
sacerdote, ma gliela conferì colui che gli disse:
Mio figlio sei tu, oggi ti ho generato.
[6]Come in un altro passo dice:
Tu sei sacerdote per sempre, alla maniera di
Melchìsedek.
[7]Proprio per questo nei giorni della sua
vita terrena egli offrì preghiere e
suppliche con forti grida e lacrime a colui
che poteva liberarlo da morte e fu esaudito per la sua pietà;
[8]pur essendo Figlio, imparò tuttavia l'obbedienza dalle cose che patì
[9]e, reso perfetto, divenne causa di
salvezza eterna per tutti coloro che gli obbediscono,
[10]essendo stato proclamato da Dio sommo
sacerdote alla maniera di Melchìsedek.
[11]Su questo argomento abbiamo molte cose da
dire, difficili da spiegare perché siete diventati lenti a capire.
[12]Infatti,
voi che dovreste essere ormai maestri per ragioni di tempo,
avete di nuovo bisogno che qualcuno v'insegni
i primi elementi
degli oracoli di Dio e siete diventati
bisognosi di latte e non di cibo solido.
[13]Ora, chi si nutre ancora di latte è ignaro della dottrina della
giustizia, perché è ancora un bambino.
[14]Il nutrimento solido invece è per gli uomini fatti,
quelli che hanno le facoltà esercitate a
distinguere il buono dal cattivo.
[1]Perciò, lasciando da parte l'insegnamento
iniziale su Cristo, passiamo a ciò che è più completo,
senza gettare di nuovo le fondamenta della rinunzia
alle opere morte e della fede in Dio,
[2]della dottrina dei battesimi, dell'imposizione delle mani,
della risurrezione dei morti e del giudizio
eterno.
[3]Questo noi intendiamo
fare, se Dio lo permette.
[4]Quelli infatti che sono stati una volta
illuminati, che hanno gustato il dono celeste,
sono diventati partecipi dello Spirito Santo
[5]e hanno gustato la buona parola di Dio e
le meraviglie del mondo futuro.
[6]Tuttavia se sono caduti, è impossibile rinnovarli una seconda volta
portandoli alla conversione,
dal momento che per loro conto crocifiggono
di nuovo il Figlio di Dio e lo espongono all'infamia.
[7]Infatti una terra imbevuta
della pioggia che spesso cade su di essa,
se produce erbe utili a quanti la coltivano,
riceve benedizione da Dio;
[8]ma se produce pruni e spine, non ha alcun valore ed è vicina alla
maledizione: sarà infine arsa dal fuoco!
[9]Quanto a voi però, carissimi, anche se
parliamo così,
siamo certi che sono in voi cose migliori e
che portano alla salvezza.
[10]Dio infatti non è
ingiusto da dimenticare il vostro lavoro e
la carità che avete dimostrato verso il suo
nome, con i servizi che avete reso e rendete tuttora ai santi.
[11]Soltanto
desideriamo che ciascuno di voi dimostri il medesimo zelo perché la sua
speranza abbia compimento sino alla fine,
[12]e perché non diventiate pigri, ma piuttosto imitatori di coloro che con la
fede e la perseveranza divengono eredi delle promesse.
[13]Quando infatti Dio fece la promessa ad
Abramo, non potendo giurare per uno superiore a sé, giurò per se stesso,
[14]dicendo: Ti benedirò e ti moltiplicherò
molto.
[15]Così,
avendo perseverato, Abramo conseguì la promessa.
[16]Gli uomini
infatti giurano per qualcuno maggiore di loro e per loro il giuramento è una
garanzia che pone fine ad ogni controversia.
[17]Perciò
Dio, volendo mostrare più chiaramente agli eredi della promessa
l'irrevocabilità della sua decisione,
intervenne con un giuramento
[18]perché grazie a due atti irrevocabili,
nei quali è impossibile che Dio mentisca,
noi che abbiamo cercato rifugio in lui
avessimo un grande incoraggiamento
nell'afferrarci saldamente alla speranza che
ci è posta davanti.
[19]In essa infatti
noi abbiamo come un'àncora della nostra vita, sicura e salda,
la quale penetra fin nell'interno del velo
del santuario,
[20]dove Gesù è entrato per noi come precursore, essendo divenuto sommo
sacerdote per sempre alla maniera di Melchìsedek.
[1]Questo Melchìsedek infatti, re di Salem,
sacerdote del Dio Altissimo,
andò incontro ad Abramo mentre ritornava
dalla sconfitta dei re e lo benedisse;
[2]a lui Abramo diede la decima di ogni cosa; anzitutto il suo nome tradotto
significa re di giustizia;
è inoltre anche re di Salem, cioè re di pace.
[3]Egli è senza padre, senza madre, senza genealogia, senza principio di
giorni né fine di vita,
fatto simile al Figlio di Dio e rimane
sacerdote in eterno.
[4]Considerate pertanto quanto sia grande
costui, al quale Abramo, il patriarca, diede la decima del suo bottino.
[5]In verità anche quelli dei figli di Levi, che assumono il sacerdozio,
hanno il mandato di riscuotere, secondo la
legge, la decima dal popolo, cioè dai loro fratelli, essi pure discendenti da
Abramo.
[6]Egli invece, che non era
della loro stirpe, prese la decima da Abramo e benedisse colui che era
depositario della promessa.
[7]Ora, senza dubbio, è
l'inferiore che è benedetto dal superiore.
[8]Inoltre, qui riscuotono le decime uomini mortali; là invece le
riscuote uno di cui si attesta che vive.
[9]Anzi si può dire che lo stesso Levi, che
pur riceve le decime, ha versato la sua decima in Abramo:
[10]egli si trovava infatti ancora nei lombi
del suo antenato quando gli venne incontro Melchìsedek.
[11]Or dunque, se la perfezione fosse stata
possibile per mezzo del sacerdozio levitico –
sotto di esso il popolo ha ricevuto la legge
- che bisogno c'era che sorgesse un altro sacerdote alla maniera di
Melchìsedek,
e non invece alla maniera di Aronne?
[12]Infatti, mutato
il sacerdozio, avviene necessariamente anche un mutamento della legge.
[13]Questo si dice di chi è appartenuto a un'altra tribù, della quale
nessuno mai fu addetto all'altare.
[14]E` noto infatti che il Signore nostro è germogliato da Giuda e di
questa tribù Mosè non disse nulla riguardo al sacerdozio.
[15]Ciò risulta ancor più evidente dal
momento che, a somiglianza di Melchìsedek, sorge un altro sacerdote,
[16]che non è diventato tale per ragione di una prescrizione carnale,
ma per la potenza di una vita indefettibile.
[17]Gli è resa infatti questa testimonianza:
Tu sei sacerdote in eterno alla maniera di
Melchìsedek.
[18]Si ha così l'abrogazione di un
ordinamento precedente a causa della sua debolezza e inutilità –
[19]la legge infatti non ha portato nulla
alla perfezione - e si ha invece l'introduzione di una speranza migliore,
grazie alla quale ci avviciniamo a Dio.
[20]Inoltre ciò non avvenne senza giuramento.
Quelli infatti diventavano sacerdoti senza giuramento;
[21] costui al contrario con un giuramento di colui che gli ha detto:
Il Signore ha giurato e non si pentirà:
tu sei sacerdote per sempre.
[22]Per questo, Gesù è diventato garante di
un'alleanza migliore.
[23]Inoltre, quelli sono diventati sacerdoti
in gran numero, perché la morte impediva loro di durare a lungo;
[24]egli invece, poiché resta per sempre, possiede un sacerdozio che non
tramonta.
[25]Perciò può salvare perfettamente quelli che per mezzo di lui si
accostano a Dio,
essendo egli sempre vivo per intercedere a
loro favore.
[26]Tale era infatti il sommo sacerdote che
ci occorreva: santo, innocente, senza macchia,
separato dai peccatori ed elevato sopra i
cieli;
[27]egli non ha bisogno ogni giorno, come gli altri sommi sacerdoti,
di offrire sacrifici prima per i propri
peccati e poi per quelli del popolo,
poiché egli ha fatto questo una volta per
tutte, offrendo se stesso.
[28]La
legge infatti costituisce sommi sacerdoti uomini soggetti all'umana debolezza,
ma la parola del giuramento, posteriore alla
legge, costituisce il Figlio che è stato reso perfetto in eterno.
[1]Il punto capitale delle cose che stiamo
dicendo è questo: noi abbiamo un sommo sacerdote così grande che si è assiso
alla destra del trono della maestà nei cieli,
[2]ministro del santuario e della vera tenda che il Signore, e non un uomo, ha
costruito.
[3]Ogni sommo sacerdote infatti viene
costituito per offrire doni e sacrifici:
di qui la necessità che anch'egli abbia
qualcosa da offrire.
[4]Se
Gesù fosse sulla terra, egli non sarebbe neppure sacerdote, poiché vi sono
quelli che offrono i doni secondo la legge.
[5]Questi
però attendono a un servizio che è una copia e un'ombra delle realtà celesti,
secondo quanto fu detto da Dio a Mosè,
quando stava per costruire la Tenda: Guarda,
disse, di fare ogni cosa secondo il modello che ti è stato mostrato sul monte.
[6]Ora invece egli ha ottenuto un ministero
tanto più eccellente quanto
migliore è l'alleanza di cui è mediatore,
essendo questa fondata su migliori promesse.
[7]Se la prima infatti fosse stata perfetta, non sarebbe stato il caso
di stabilirne un'altra.
[8]Dio
infatti, biasimando il suo popolo, dice:
Ecco vengono giorni, dice il Signore,
quando io stipulerò con la casa d'Israele
e con la casa di Giuda
un'alleanza nuova;
[9]non come l'alleanza che feci con i loro
padri,
nel giorno in cui li presi per mano
per farli uscire dalla terra d'Egitto;
poiché essi non son rimasti fedeli alla mia
alleanza,
anch'io non ebbi più cura di loro, dice il
Signore.
[10]E questa è l'alleanza che io stipulerò
con la casa
d'Israele
dopo quei giorni, dice il Signore:
porrò le mie leggi nella loro mente
e le imprimerò nei loro cuori;
sarò il loro Dio
ed essi saranno il mio popolo.
[11]Né alcuno avrà più da istruire il suo
concittadino,
né alcuno il proprio fratello, dicendo:
Conosci il Signore!
Tutti infatti mi conosceranno,
dal più piccolo al più grande di loro.
[12]Perché io perdonerò le loro iniquità
e non mi ricorderò più dei loro peccati.
[13]Dicendo però alleanza nuova, Dio ha
dichiarato antiquata la prima; ora, ciò che diventa antico e invecchia, è
prossimo a sparire.
[1]Certo, anche la prima alleanza aveva norme
per il culto e un santuario terreno.
[2]Fu
costruita infatti una Tenda: la prima, nella quale vi erano il candelabro,
la tavola e i pani dell'offerta: essa veniva
chiamata il Santo.
[3]Dietro il secondo velo poi c'era una Tenda, detta Santo dei Santi,
con
[4]l'altare d'oro per i profumi e l'arca dell'alleanza
tutta ricoperta d'oro,
nella quale si trovavano un'urna d'oro
contenente la manna, la verga di Aronne che aveva fiorito e le tavole
dell'alleanza.
[5]E sopra l'arca stavano i
cherubini della gloria, che facevano ombra al luogo dell'espiazione.
Di tutte queste cose non è necessario ora
parlare nei particolari.
[6]Disposte in tal modo le cose, nella prima
Tenda entrano sempre i sacerdoti per celebrarvi il culto;
[7]nella seconda invece solamente il sommo sacerdote, una volta all'anno, e non
senza portarvi del sangue,
che egli offre per se stesso e per i peccati
involontari del popolo.
[8]Lo
Spirito Santo intendeva così mostrare che non era ancora aperta la via del
santuario,
finché sussisteva la prima Tenda.
[9]Essa
infatti è una figura per il tempo attuale, offrendosi sotto di essa doni e
sacrifici che non possono rendere perfetto,
nella sua coscienza, l'offerente,
[10]trattandosi solo di cibi, di bevande e di varie abluzioni, tutte
prescrizioni umane,
valide fino al tempo in cui sarebbero state
riformate.
[11]Cristo invece, venuto come sommo
sacerdote di beni futuri, attraverso una Tenda più grande e più perfetta, non
costruita da mano di uomo, cioè non appartenente a questa creazione,
[12]non con sangue di capri e di vitelli, ma con il proprio sangue entrò una
volta per sempre nel santuario,
procurandoci così una redenzione eterna.
[13]Infatti,
se il sangue dei capri e dei vitelli e la cenere di una giovenca, sparsi su
quelli che sono contaminati, li santificano, purificandoli nella carne,
[14]quanto più il sangue di Cristo, che con uno Spirito eterno offrì se stesso
senza macchia a Dio,
purificherà la nostra coscienza dalla opere
morte, per servire il Dio vivente?
[15]Per questo egli è mediatore di una nuova
alleanza, perché,
essendo ormai intervenuta la sua morte per la
rendenzione delle colpe commesse sotto la prima alleanza,
coloro che sono stati chiamati ricevano
l'eredità eterna che è stata promessa.
[16]Dove
infatti c'è un testamento, è necessario che sia accertata la morte del
testatore,
[17]perché un testamento ha valore solo dopo la morte e rimane senza effetto
finché il testatore vive.
[18]Per questo neanche la prima alleanza fu inaugurata senza sangue.
[19]Infatti
dopo che tutti i comandamenti furono promulgati a tutto il popolo da Mosè,
secondo la legge,
questi, preso il sangue dei vitelli e dei
capri con acqua, lana scarlatta e issòpo, ne asperse il libro stesso e tutto il
popolo,
[20]dicendo: Questo è il sangue dell'alleanza che Dio ha stabilito per voi.
[21]Alla stessa maniera asperse con
il sangue anche la Tenda e tutti gli arredi del culto.
[22]Secondo la legge, infatti, quasi tutte le cose vengono purificate
con il sangue e senza spargimento di sangue non esiste perdono.
[23]Era dunque necessario che i simboli delle
realtà celesti fossero purificati con tali mezzi; le realtà celesti poi dovevano
esserlo con sacrifici superiori a questi.
[24]Cristo infatti non è entrato in un santuario fatto da mani d'uomo,
figura di quello vero, ma nel cielo stesso,
per comparire ora al cospetto di Dio in
nostro favore,
[25]e non per offrire se stesso più volte, come il sommo sacerdote che entra
nel santuario ogni anno con sangue altrui. [26]In
questo caso, infatti, avrebbe dovuto soffrire più volte dalla fondazione del
mondo.
Ora invece una volta sola, alla pienezza dei
tempi, è apparso per annullare il peccato mediante il sacrificio di se
stesso.
[27]E come è stabilito per gli uomini che muoiano una sola volta, dopo
di che viene il giudizio,
[28]così Cristo, dopo essersi offerto una volta per tutte allo scopo di
togliere i peccati di molti, apparirà una seconda volta, senza alcuna relazione
col peccato, a coloro che l'aspettano per la loro salvezza.
[1]Avendo infatti la legge solo un'ombra dei
beni futuri e non la realtà stessa delle cose, non ha il potere di condurre
alla perfezione, per mezzo di quei sacrifici che si offrono continuamente di
anno in anno, coloro che si accostano a Dio.
[2]Altrimenti non si sarebbe forse cessato
di offrirli, dal momento che i fedeli, purificati una volta per tutte, non
avrebbero ormai più alcuna coscienza dei peccati?
[3]Invece
per mezzo di quei sacrifici si rinnova di anno in anno il ricordo dei peccati,
[4]poiché è impossibile eliminare i peccati con il sangue di tori e di capri.
[5]Per
questo, entrando nel mondo, Cristo dice:
Tu non hai voluto né sacrificio né offerta,
un corpo invece mi hai preparato.
[6]Non hai gradito
né olocausti né sacrifici per il peccato.
[7]Allora ho detto: Ecco, io vengo
- poiché di me sta scritto nel rotolo del
libro -
per fare, o Dio, la tua volontà.
[8]Dopo aver detto prima non hai voluto e non
hai gradito né sacrifici né offerte,
né olocausti né sacrifici per il peccato,
cose tutte che vengono offerte secondo la legge,
[9]soggiunge: Ecco, io vengo a fare la tua volontà.
Con ciò stesso egli abolisce il primo
sacrificio per stabilirne uno nuovo.
[10]Ed
è appunto per quella volontà che noi siamo stati santificati, per mezzo
dell'offerta del corpo di Gesù Cristo,
fatta una volta per sempre.
[11]Ogni sacerdote si presenta giorno per
giorno a celebrare il culto e ad offrire molte volte gli stessi sacrifici che
non possono mai eliminare i peccati.
[12]Egli
al contrario, avendo offerto un solo sacrificio per i peccati una volta per
sempre si è assiso alla destra di Dio,
[13]aspettando ormai solo che i suoi nemici vengano posti sotto i suoi
piedi.
[14]Poiché con un'unica oblazione egli ha
reso perfetti per sempre quelli che vengono santificati.
[15]Questo
ce lo attesta anche lo Spirito Santo. Infatti, dopo aver detto:
[16]Questa è l'alleanza che io stipulerò con
loro
dopo quei giorni, dice il Signore:
io porrò le mie leggi nei loro cuori
e le imprimerò nella loro mente,
[17]dice:
E non mi ricorderò più dei loro peccati e
delle loro
iniquità.
[18]Ora, dove c'è il perdono di queste cose,
non c'è più bisogno di offerta per il peccato.
[19]Avendo dunque, fratelli, piena libertà di
entrare nel santuario per mezzo del sangue di Gesù,
[20]per questa via nuova e vivente che egli ha inaugurato per noi attraverso il
velo, cioè la sua carne;
[21]avendo noi un sacerdote grande sopra la
casa di Dio,
[22]accostiamoci con cuore sincero nella pienezza della fede,
con i cuori purificati da ogni cattiva
coscienza e il corpo lavato con acqua pura.
[23]Manteniamo senza vacillare la
professione della nostra speranza, perché è fedele colui che ha promesso.
[24]Cerchiamo anche di stimolarci a vicenda
nella carità e nelle opere buone,
[25]senza disertare le nostre riunioni, come alcuni hanno l'abitudine di fare,
ma invece esortandoci a vicenda; tanto più
che potete vedere come il giorno si avvicina.
[26]Infatti, se pecchiamo volontariamente
dopo aver ricevuto la conoscenza della verità,
non rimane più alcun sacrificio per i
peccati,
[27]ma soltanto una terribile attesa del giudizio e la vampa di un fuoco che
dovrà divorare i ribelli.
[28]Quando qualcuno ha violato la legge di Mosè, viene messo a morte
senza pietà sulla parola di due o tre testimoni.
[29]Di quanto maggior castigo allora pensate che sarà ritenuto degno chi
avrà calpestato il Figlio di Dio e ritenuto profano quel sangue dell'alleanza
dal quale è stato un giorno santificato e avrà disprezzato lo Spirito della
grazia?
[30]Conosciamo
infatti colui che ha detto: A me la vendetta! Io darò la retribuzione!
E ancora: Il Signore giudicherà il suo
popolo.
[31]E`
terribile cadere nelle mani del Dio vivente!
[32]Richiamate alla memoria quei primi giorni
nei quali, dopo essere stati illuminati,
avete dovuto sopportare una grande e penosa
lotta,
[33]ora esposti pubblicamente a insulti e tribolazioni, ora facendovi solidali
con coloro che venivano trattati in questo modo.
[34]Infatti
avete preso parte alle sofferenze dei carcerati e avete accettato con gioia di
esser spogliati delle vostre sostanze, sapendo di possedere beni migliori e più
duraturi.
[35]Non
abbandonate dunque la vostra franchezza, alla quale è riservata una grande
ricompensa.
[36]Avete
solo bisogno di costanza, perché dopo aver fatto la volontà di Dio possiate
raggiungere la promessa.
[37]Ancora un poco, infatti, un poco appena,
e colui che deve venire, verrà e non tarderà.
[38]Il mio giusto vivrà mediante la fede;
ma se indietreggia, la mia anima non si
compiace in lui.
[39]Noi però non siamo di quelli che
indietreggiano a loro perdizione, bensì uomini di fede per la salvezza della
nostra anima.
[1]La fede è fondamento delle cose che si
sperano e prova di quelle che non si vedono.
[2]Per mezzo di questa fede gli antichi ricevettero buona testimonianza.
[3]Per fede noi sappiamo che i mondi furono
formati dalla parola di Dio, sì che da cose non visibili ha preso origine
quello che si vede.
[4]Per fede Abele offrì a Dio un sacrificio
migliore di quello di Caino e in base ad essa fu dichiarato giusto, attestando
Dio stesso di gradire i suoi doni; per essa, benché morto, parla ancora.
[5]Per fede Enoch fu trasportato via, in modo
da non vedere la morte; e non lo si trovò più, perché Dio lo aveva portato via.
Prima infatti di essere trasportato via,
ricevette la testimonianza di essere stato gradito a Dio.
[6]Senza la fede però è impossibile essergli graditi; chi infatti
s'accosta a Dio deve credere che egli esiste e che egli ricompensa coloro che
lo cercano.
[7]Per fede Noè, avvertito divinamente di
cose che ancora non si vedevano,
costruì con pio timore un'arca a salvezza
della sua famiglia; e per questa fede condannò il mondo e divenne erede della
giustizia secondo la fede.
[8]Per fede Abramo, chiamato da Dio, obbedì
partendo per un luogo che doveva ricevere in eredità, e partì senza sapere dove
andava.
[9]Per fede soggiornò nella terra promessa
come in una regione straniera, abitando sotto le tende, come anche Isacco e
Giacobbe, coeredi della medesima promessa.
[10]Egli aspettava infatti la città
dalle salde fondamenta, il cui architetto e costruttore è Dio stesso.
[11]Per fede anche Sara, sebbene fuori
dell'età, ricevette la possibilità di diventare madre perché ritenne fedele colui
che glielo aveva promesso.
[12]Per questo da un uomo solo, e inoltre gia segnato dalla morte,
nacque una discendenza numerosa come le stelle del cielo e come la sabbia
innumerevole che si trova lungo la spiaggia del mare.
[13]Nella fede morirono tutti costoro, pur
non avendo conseguito i beni promessi, ma avendoli solo veduti e salutati di
lontano, dichiarando di essere stranieri e pellegrini sopra la terra.
[14]Chi dice così, infatti, dimostra di essere alla ricerca di una
patria.
[15]Se
avessero pensato a quella da cui erano usciti, avrebbero avuto possibilità di
ritornarvi;
[16]ora invece essi aspirano a una migliore, cioè a quella celeste. Per questo
Dio non disdegna di chiamarsi loro Dio: ha preparato infatti per loro una
città.
[17]Per fede Abramo, messo alla prova, offrì
Isacco e proprio lui, che aveva ricevuto le promesse, offrì il suo unico
figlio,
[18]del quale era stato detto: In Isacco avrai una discendenza che porterà il
tuo nome.
[19]Egli pensava infatti che Dio è capace di far risorgere anche dai
morti: per questo lo riebbe e fu come un simbolo.
[20]Per fede Isacco benedisse Giacobbe ed
Esaù anche riguardo a cose future.
[21]Per fede Giacobbe, morente, benedisse
ciascuno dei figli di Giuseppe e si prostrò, appoggiandosi all'estremità del
bastone.
[22]Per fede Giuseppe, alla fine della vita,
parlò dell'esodo dei figli d'Israele e diede disposizioni circa le proprie
ossa.
[23]Per fede Mosè, appena nato, fu tenuto
nascosto per tre mesi dai suoi genitori, perché videro che il bambino era
bello; e non ebbero paura dell'editto del re.
[24]Per fede Mosè, divenuto adulto, rifiutò
di esser chiamato figlio della figlia del faraone,
[25]preferendo essere maltrattato con il popolo di Dio piuttosto che godere per
breve tempo del peccato.
[26]Questo perché stimava l'obbrobrio di
Cristo ricchezza maggiore dei tesori d'Egitto; guardava infatti alla ricompensa.
[27]Per fede lasciò l'Egitto, senza temere
l'ira del re; rimase infatti saldo, come se vedesse l'invisibile.
[28]Per fede celebrò la pasqua e fece
l'aspersione del sangue, perché lo sterminatore dei primogeniti non toccasse
quelli degli Israeliti.
[29]Per fede attraversarono il Mare Rosso
come fosse terra asciutta; questo tentarono di fare anche gli Egiziani, ma
furono inghiottiti.
[30]Per fede caddero le mura di Gerico, dopo
che ne avevano fatto il giro per sette giorni.
[31]Per fede Raab, la prostituta, non perì
con gl'increduli, avendo accolto con benevolenza gli esploratori.
[32]E che dirò ancora? Mi mancherebbe il
tempo, se volessi narrare di Gedeone, di Barak, di Sansone, di Iefte, di
Davide, di Samuele e dei profeti,
[33]i quali per fede conquistarono regni, esercitarono la giustizia,
conseguirono le promesse, chiusero le fauci dei leoni,
[34]spensero la violenza del fuoco, scamparono al taglio della spada, trovarono
forza dalla loro debolezza, divennero forti in guerra, respinsero invasioni di
stranieri.
[35]Alcune donne riacquistarono per risurrezione i loro morti. Altri poi
furono torturati, non accettando la liberazione loro offerta, per ottenere una
migliore risurrezione.
[36]Altri, infine, subirono scherni e flagelli, catene e prigionia.
[37]Furono lapidati, torturati, segati, furono uccisi di spada, andarono
in giro coperti di pelli di pecora e di capra, bisognosi, tribolati,
maltrattati - [38]di loro il mondo non era degno! -, vaganti per i deserti, sui
monti, tra le caverne e le spelonche della terra.
[39]Eppure, tutti costoro, pur avendo
ricevuto per la loro fede una buona testimonianza, non conseguirono la
promessa:
[40]Dio aveva in vista qualcosa di meglio per
noi, perché essi non ottenessero la perfezione senza di noi.
[1]Anche noi dunque, circondati da un così
gran nugolo di testimoni, deposto tutto ciò che è di peso e il peccato che ci
assedia, corriamo con perseveranza nella corsa che ci sta davanti,
[2]tenendo fisso lo sguardo su Gesù, autore e perfezionatore della fede. Egli
in cambio della gioia che gli era posta innanzi, si sottopose alla croce, disprezzando
l'ignominia, e si è assiso alla destra del trono di Dio.
[3]Pensate attentamente a colui che ha sopportato contro di sé una così
grande ostilità dei peccatori, perché non vi stanchiate perdendovi d'animo.
[4]Non avete ancora resistito fino al sangue nella vostra lotta contro
il peccato [5]e avete gia dimenticato l'esortazione a voi rivolta come a figli:
Figlio mio, non disprezzare la correzione del
Signore
e non ti perdere d'animo quando sei ripreso
da lui;
[6]perché il Signore corregge colui che egli
ama
e sferza chiunque riconosce come figlio.
[7]E` per la vostra correzione che voi
soffrite!
Dio vi tratta come figli; e qual è il figlio
che non è corretto dal padre?
[8]Se
siete senza correzione, mentre tutti ne hanno avuto la loro parte, siete
bastardi, non figli!
[9]Del resto, noi abbiamo
avuto come correttori i nostri padri secondo la carne e li abbiamo rispettati;
non ci sottometteremo perciò molto di più al Padre degli spiriti, per avere la
vita?
[10]Costoro infatti ci correggevano per pochi
giorni, come sembrava loro; Dio invece lo fa per il nostro bene, allo scopo di
renderci partecipi della sua santità.
[11]Certo, ogni correzione, sul momento, non
sembra causa di gioia, ma di tristezza; dopo però arreca un frutto di pace e di
giustizia a quelli che per suo mezzo sono stati addestrati.
[12]Perciò rinfrancate le mani cadenti e le
ginocchia infiacchite
[13]e raddrizzate le vie storte per i vostri
passi, perché il piede zoppicante non abbia a storpiarsi, ma piuttosto a guarire.
[14]Cercate la pace con tutti e la
santificazione, senza la quale nessuno vedrà mai il Signore,
[15]vigilando che nessuno venga meno alla grazia di Dio. Non spunti né cresca
alcuna radice velenosa in mezzo a voi e così molti ne siano infettati;
[16]non vi sia nessun fornicatore o nessun profanatore, come Esaù, che in
cambio di una sola pietanza vendette la sua primogenitura.
[17]E voi ben sapete
che in seguito, quando volle ereditare la benedizione, fu respinto, perché non
trovò possibilità che il padre mutasse sentimento, sebbene glielo richiedesse
con lacrime.
[18]Voi infatti non vi siete accostati a un
luogo tangibile e a un fuoco ardente, né a oscurità, tenebra e tempesta,
[19]né a squillo di tromba e a suono di parole, mentre quelli che lo udivano
scongiuravano che Dio non rivolgesse più a loro la parola;
[20]non potevano infatti sopportare l'intimazione:
Se anche una bestia tocca il monte sia
lapidata.
[21]Lo spettacolo, in realtà, era così terrificante che Mosè disse:
Ho paura e tremo.
[22]Voi vi siete invece accostati al monte di
Sion e alla città del Dio vivente, alla Gerusalemme celeste e a miriadi di
angeli, all'adunanza festosa [23]e all'assemblea dei primogeniti iscritti nei
cieli, al Dio giudice di tutti e agli spiriti dei giusti portati alla
perfezione,
[24]al Mediatore della Nuova Alleanza e al sangue dell'aspersione dalla voce
più eloquente di quello di Abele.
[25]Guardatevi perciò di non rifiutare Colui
che parla; perché se quelli non trovarono scampo per aver rifiutato colui che
promulgava decreti sulla terra, molto meno lo troveremo noi, se volteremo le
spalle a Colui che parla dai cieli.
[26]La sua voce infatti un giorno scosse la
terra; adesso invece ha fatto questa promessa: Ancora una volta io scuoterò non
solo la terra, ma anche il cielo.
[27]La parola ancora una volta sta a indicare
che le cose che possono essere scosse son destinate a passare, in quanto cose
create, perché rimangano quelle che sono incrollabili.
[28]Perciò, poiché noi riceviamo in eredità
un regno incrollabile, conserviamo questa grazia e per suo mezzo rendiamo un
culto gradito a Dio, con riverenza e timore;
[29]perché il nostro Dio è un fuoco divoratore.
[1]Perseverate nell'amore fraterno.
[2]Non dimenticate l'ospitalità; alcuni,
praticandola, hanno accolto degli angeli senza saperlo.
[3]Ricordatevi dei carcerati, come se foste
loro compagni di carcere, e di quelli che soffrono, essendo anche voi in un
corpo mortale.
[4]Il matrimonio sia rispettato da tutti e il
talamo sia senza macchia.
I fornicatori e gli adùlteri saranno
giudicati da Dio.
[5]La vostra condotta sia senza avarizia;
accontentatevi di quello che avete, perché Dio stesso ha detto: Non ti lascerò
e non ti abbandonerò.
[6]Così possiamo dire con fiducia:
Il Signore è il mio aiuto, non temerò.
Che mi potrà fare l'uomo?
[7]Ricordatevi dei vostri capi, i quali vi
hanno annunziato la parola di Dio; considerando attentamente l'esito del loro
tenore di vita, imitatene la fede.
[8]Gesù
Cristo è lo stesso ieri, oggi e sempre!
[9]Non
lasciatevi sviare da dottrine diverse e peregrine, perché è bene che il cuore
venga rinsaldato dalla grazia, non da cibi che non hanno mai recato giovamento
a coloro che ne usarono.
[10]Noi
abbiamo un altare del quale non hanno alcun diritto di mangiare quelli che sono
al servizio del Tabernacolo.
[11]Infatti i corpi degli animali, il cui
sangue vien portato nel santuario dal sommo sacerdote per i peccati, vengono
bruciati fuori dell'accampamento.
[12]Perciò anche Gesù, per santificare il popolo con il proprio
sangue, patì fuori della porta della città.
[13]Usciamo dunque anche noi dall'accampamento e andiamo verso di
lui, portando il suo obbrobrio,
[14]perché non abbiamo quaggiù una città stabile, ma cerchiamo quella futura.
[15]Per
mezzo di lui dunque offriamo continuamente un sacrificio di lode a Dio, cioè il
frutto di labbra che confessano il suo nome.
[16]Non scordatevi della beneficenza e di far
parte dei vostri beni agli altri, perché di tali sacrifici il Signore si
compiace.
[17]Obbedite ai vostri capi e state loro
sottomessi, perché essi vegliano su di voi, come chi ha da renderne conto;
obbedite, perché facciano questo con gioia e non gemendo: ciò non sarebbe
vantaggioso per voi.
[18]Pregate per noi, poiché crediamo di avere
una buona coscienza, desiderando di comportarci bene in tutto.
[19]Con maggiore
insistenza poi vi esorto a farlo, perché possa esservi restituito al più
presto.
[20]Il Dio della pace che ha fatto tornare
dai morti il Pastore grande delle pecore, in virtù del sangue di un'alleanza
eterna, il Signore nostro Gesù,
[21]vi renda perfetti in ogni bene, perché
possiate compiere la sua volontà, operando in voi ciò che a lui è gradito per
mezzo di Gesù Cristo, al quale sia gloria nei secoli dei secoli.
Amen.
[22]Vi raccomando, fratelli, accogliete
questa parola di esortazione; proprio per questo molto brevemente vi ho
scritto.
[23]Sappiate che il nostro fratello Timòteo è stato messo in libertà; se
arriva presto, vi vedrò insieme con lui.
[24]Salutate tutti i vostri capi e tutti i santi. Vi salutano quelli d'Italia.
La grazia sia con tutti voi.