dedicato
a Martin Luther King pastore battista - Assertore della non violenza
Le
religioni sono fiumi verso uno stesso oceano, viaggi di uno stesso sole.
Nessuna religione, in quanto testamento di Dio al suo fedele, predica la
violenza o la guerra e addirittura questa, nel nome di Dio.
Tuttavia con dolore, prendiamo atto
dell'esatto contrario ed in particolar modo, questo si verifica anzitutto
contro noi cristiani.
Oggi siamo in alcuni casi e paesi, perseguitati, umiliati ed
uccisi come avveniva un tempo con i romani... In alcuni luoghi ci è vietato (
pena la morte) di tenere in tasca un vangelo o un rosario o di nominare il nome
di Cristo!
In alcuni paesi Asiatici ed Africani, i cristiani vivono nel
terrore quotidiano e sono alla mercé d'ogni barbaria.
In
Arabia Saudita per esempio, se un uomo viene trovato con un vangelo o con un
crocifisso è condannato a morte. Questo perché il cristiano ritenuto secondo
loro un infedele, cammina su una terra sacra per l'Islam! Ciò però, non è
affatto vero, perché né il Corano e ne gli hadith (detti) di Maometto, hanno
mai imposto tale divieto. Basti pensare che lo stesso Maometto fu salvato da un
monaco cristiano.
Eppure le autorità saudite hanno esteso, il divieto del Corano e
degli hadith dalla sola Mecca all'intero territorio nazionale!
Nelle Filippine, i cristiani sono umiliati, accusati di blasfemia,
perché credenti nel Figlio di Dio...
Eppure, il Corano, raccomanda la difesa di tutti i credenti (La
gente del Libro) infatti, in uno dei passi del Corano, si legge " Se Allah
avesse voluto, avrebbe fatto di voi una sola comunità.
Vi ha voluto provare per quello che vi ha dato.
Gareggiate in opere buone: "tutti ritornerete ad Allah ed
egli vi informerà a proposito delle cose sulle quali siete discordi"
(Corano VIII.2).
L'Islam invece, di questi pazzi ed assassini è l'esatto contrario,
penso infatti a questi sufi (Mistici dell'Islam) loro stessi, hanno nel corso
del tempo, ucciso senza alcun motivo ed a volte solo per incomprensioni di
natura linguistica...
L'esempio di Bin Laden, il nuovo anticristo, un feroce assassino,
un malato mentale, è la netta conseguenza dell'abuso della parola di Dio!
In Medio Oriente, poi la religione Islamica, è usata come spada di
liberazione di una terra, la Palestina. Anche qui, la religione e quindi il
"sacro" anziché frenare l'annientamento di due popoli, attraverso il
dialogo ed un reciproco riconoscimento, sigla morte e terrore!
Eppure c'è una Palestina di Cristiani, della quale nessuno mai ne
parla, in quanto lo scontro si riduce ad uno scontro fra ebraismo ed islam!
PER NOI PERò IL DIALOGO, è LASTRADA VINCENTE MA SE PROPRIO
DOBBIAMO SCEGLIERE, COME CRISTIANI SIAMO CHIAMATI A DIFENDERE ISRAELE, SIA PER
MOTIVI RELIGIOSI, perché "è dai giudei che viene la salvezza" (Gv.
4.22), SIA PER MOTIVI POLITICI perché ISRAELE è L'UNICA DEMOCRAZIA DELLA
REGIONE!
Questo
però non significa, non riconoscere il diritto dei palestinesi, significa che i
figli di Abramo, devono fare le opere di Abramo e non dire semplicemente,
abbiamo Abramo come padre. (Gv. 8.39)
Attraverso
questi e numerosissimi altri esempi, possiamo dire che il più atroce delitto, è
quello di usare la Parola di Dio per commettere guerre e predicare odio! Ma
l'Islam non è questo!
COSì
CHIEDO ALLE AUTORITà ISLAMICHE DI GERUSALEMME, DE IL CAIRO, E ALLE STESSE
DELL'ARABIA SAUDITA, DI EMETTERE UNA FATWA (SCOMUNICA) CONTRO QUESTI PAZZI
ASSASSINI CHE SEMINANO ODIO E CI STANNO CONDUCENDO AD UN SANGUINOSO SCONTRO DI
CIVILTà
Ciò
nonostante pur non vedendo alcuna seria presa di posizione da parte di autorità
e paesi contro questi assassini, perché è inspiegabile, che paesi come l'Arabia
Saudita, non facciano nulla contro il terrorismo, nulla per dimostrare che
l'islam non è questo, l'Europa, l'Italia, autorizzano un fiorire di costruzioni
di moschee e centri studi, retti spesso equivocamente da gruppi di fede
Islamica. In Arabia Saudita, proporre una Chiesa, equivarrebbe alla chiusura
delle relazioni diplomatiche, qualora fosse proposta da un governo. Eppure in
passato abbiamo avuto eloquentissimi esempi di convivenza fra i figli di
Abramo, pensiamo alla Sicilia, alla Spagna, al Libano.
La
violenza chiama altra violenza, la guerra altra guerra, e noi con Pio XII°
gridiamo: " Mai più la guerra!.. "
Non
c'è una guerra giusta, c'è una guerra naturale ed è quella contro,
l'individualismo, la fame! Questa guerra si combatte, non con le armi ma con un
umanesimo integrale, con il dialogo e la conoscenza.
"
Fatti non foste per viver come bruti ma per seguire virtute e conoscenza "
diceva, Dante!
La
rabbia e l'orgoglio, non appartengono in nessuna maniera al Cristiano, com'è
detto: "a me la vendetta, sono io che ricambierò" (Rm. 12.19) al
cristiano appartiene la storia di Cristo, prendere dunque posizione, non
significa fare le crociate, significa invece accrescere nella conoscenza di
Dio, e fare in modo che l'Occidente non offra solo l'immagine industriale e
della globalizzazione, l'immagine secolarizzata in nome di un falso progresso,
anche se ricava le sue origini dalla tradizione cristiana, ma piuttosto offra
la possibilità della carità che consiste, non nella sterile assistenza ma nel
recupero della dignità d'ogni singolo individuo! L'Europa deve costituirsi in
una coscienza trascendentale, deve imporsi nella forza dell'amore e questo in ordine
alle sue origini. L'Europa di Schiller, di Goethe, Dante, Michelangelo...
L'Europa dei grandi Santi come Francesco D'Assisi, l'Europa che
ascolta Fatima, Lourdes, Medjugorie, non può che non essere, terra di rispetto,
ove la guerra è bandita come strumento d'offesa!
Così il fare ciascuno la propria parte, significa alzare come
facevano i giovani Cinesi il libretto rosso di Mao, il nostro libretto è il
vangelo di Cristo per il nostro pellegrinaggio, che dobbiamo alzare con la mano
destra per dire che siamo qui per predicare che Cristo è "la Via, la
Verità, la vita" (Gv. 14.6).
Predicare
però non è imporre, è donare; Gesù Cristo ha annunciato non ha imposto nulla...
Così noi dobbiamo come figli di Abramo, fare le opere di Abramo (Gv. 8.39) e le
opere di Abramo sono: "Il Signore provvede" (Gn. 22.14).
I martiri di tutte le ingiustizie ed oppressioni, sono tutti
uguali, essi sono i fianchi di Dio, essi risplenderanno come lo splendore del
firmamento (Dn.12.3) essi, piaccia o no, sono il modello e la storia di Gesù
Cristo!
Il
martirio è la sopportazione, è la croce "senza lasciarsi intimidire in
nulla dagli avversari" (Fil.1.28).
Ora dichiarando che Gesù non ha fondato una nuova religione ma ha
dato in Lui, compimento a quella ebraica, sappiamo anche che "attendiamo
alla nostra salvezza con timore e tremore (Fil.2.12), sappiamo anche come
diceva S. Agostino che tutto quello che è successo a Cristo deve succedere ai
Cristiani...
Quello che noi possiamo fare, è solo sviluppare la forza della
preghiera, poiché solo attraverso di essa potremmo come il servo di Eliseo,
comprendere che "il monte è pieno di cavalli e di carri di fuoco" e
dire "non temere, perché i nostri sono più numerosi dei loro" (2.Re
6.16-17).
Il monachesimo non aveva ne eserciti, ne armi, eppure con Cluny,
hanno cambiato il mondo!
La
preghiera infatti, è conoscenza e dialogo con Dio, la preghiera è ottenere
"il pensiero di Cristo" (l Cor. 2.16).
La
preghiera è vivere l'altro non come un ostacolo, ma come un oppresso di Satana
nell'attesa che "il Dio della pace stritolerà ben presto satana sotto i
vostri piedi" (Rm. 16.20). L'uomo deve quindi con la preghiera fare pace
con Dio e questo per i Cristiani è il primo dei loro doveri, in quanto la sfera
dello stesso dialogo interreligioso non può prescindere dalla unità della
Chiesa Cristiana!
L'essere
ancora divisi è mantenere ancora Cristo sulla Croce!
Così
quando capiremo, e questo solo attraverso la preghiera, che indistintamente dal
credo, è il divino che deve essere esaltato, l'uomo sarà non più Caino ma Saulo
che diventa Paolo...
Il
Concilio, ci chiama al dialogo interreligioso rispettando quanto di vero c'è,
in tutte le religioni ma tenendo comunque e inderogabilmente presente che in
Cristo, è finita ogni religione in quanto è l'Unica ed Unica Parola. Ed è per
questo ed a motivo del vangelo (Cfr. Fil. 1.5) che dobbiamo saper distinguere,
il criminale dal santo di Dio a qualunque credo religioso appartenga.
Dobbiamo
così piacere a Cristo (Cfr. 1.10) predicando Cristo! Il problema è, che ciò si pensa
sia affare di preti, invece no! Predicare e testimoniare Cristo è compito di
ogni battezzato.
Cominciamo
quindi con l'uso della Bibbia, magari tascabile, ricordando che la sapienza di
Dio và "legata alle dita e scritta sUlla tavola del cuore" (Cfr. Pv.
7.1-3). Ricordo J. Weshey della Chiesa Metodista, quando diceva diveniamo
"Homo unius libris" uomo di un solo libro.
E
questo perché l'ignoranza delle scritture, ha detto S.S. Giovanni Paolo II, è
ignoranza di Cristo. Dobbiamo conoscere per dialogare, dobbiamo dialogare per
capire, dobbiamo capire per intervenire, dobbiamo intervenire per operare,
dobbiamo operare per testimoniare chi siamo.
Com'è scritto: " vi riconosceranno dalle
vostre opere " e perché "
dove sarà il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore" (Mt.6.21).
Così
nessuna guerra di religione, nessun odio ma con Esteve Alcolea diciamo: "
Cerchiamo di comprenderci!
Non
mi importa se sei uomo o donna, se sei nero o bianco, se intendi bene la mia
lingua e io la tua. Non mi importa dove sei nato. Non importa se abbiamo fedi
diverse. Nulla di ciò importa. Perché delle differenze non faremo
discriminazioni. Perché siamo chiamati a vive insieme. Dammi qui la tua mano.
Vedrai
ci comprenderemo".
Dott.
Francesco Regina Responsabile Parrocchiale S. M. Assunta per il dialogo
ecumenico ed interreligioso .
Grumo
Appula ( Ba )