Poniamo una certa sistematica a quell'esame di coscienza che ogni ateo fa istintivamente, infatti consapevole della sua dignità e della sua unicità non può non interpellarsi sulla rettitudine dei suoi atti e dei suoi pensieri.
Infatti, ogni maturità é data dalla
consapevole solitudine esistenziale vissuta con dignità nell'attesa di un
incontro di amore, ovvero di comunione e comprensione, ovvero del miracolo
dell'amicizia o dell’apertura a quel mistero che é gioia e gusto della vita.
Nella
finalità di una condivisione profonda e nella complicità di quella speciale
RIVELAZIONE che é solo parte di quel mistero che è consapevolezza di unicità.
ESAME DI COSCIENZA DELL'ATEO:
Ho pensato
di vivere egoisticamente e materialisticamente, non considerando la coerenza
con i miei principi e ideali?
Ho
trascurato di istruire e coltivare la mia spiritualità? Ho letto od ho
assistito a programmi irrispettosi o volgari?
Ho
assistito a programmi irriverenti verso la sacralità della vita e irridenti i
valori della fedeltà e della umanità, irriverenti verso la dignità e la nobiltà
dell'animo umano? Ho perso il mio preziosissimo tempo con programmi futili?
Ho
bestemmiato e usato un linguaggio inutilmente volgare?
Sono
stato superstizioso, umiliando la mia intelligenza?
Ho avuto
una visione materiale e volgare ovvero non spirituale del lavoro, delle
persone, della vita?
Ho presunto
di me, facendo forza soltanto sulle mie capacità e negando l'aiuto della buona
sorte?
Ho nutrito
speranze unicamente materiali senza pensare al benessere spirituale mio e del
genere umano?
Ho
sperato e lottato per una umanità migliore?
Gli ideali
occupano il primo posto nella mia vita? Sono pronto a soffrire e a “pagare” per
testimoniare i miei ideali di umanità, uguaglianza, giustizia e verità? Credo
nell'amicizia (non negli amici)?
Mi soffermo
di frequente a pensare alla saggezza e alla vanità? Odio, detesto, escludo
qualcuno, che può essere recuperato, dal mio amore?
Ho dato
scandalo, ho diffamato il prossimo sono stato scortese e violento inutilmente?
Sono stato
crudele, freddo, insensibile al richiamo di chi soffre?
Sono stato
sgarbato, litigioso, prepotente, intollerante?
Ho
rifiutato di soccorrere qualcuno? Sono stato pettegolo?
Ho
risentimento e mi riprometto vendetta (diverso è l'obbligo della giustizia e
dell’autodifesa)?
Ho mancato
di riserbo e di controllo? Sono stato troppo lento nel decidere rimandando ad
altro tempo ciò che era urgente?
Ho trattato
argomenti non adatti, con linguaggio inopportuno a chi mi sentiva?
Ho
calunniato, esagerato nel riferire colpe altrui? Ho approfittato dei miei
subordinati e disubbidito ai miei superiori?
Ho
ingannato frodando? Ho mentito? Ho contribuito al malcontento e al disagio
sociale?
Ho rubato
in casa o sul lavoro? Ho taciuto quando dovevo manifestare un disappunto o
denunciare un male?
Ho atteso
con serietà all'educazione dei figli? Rispetto i genitori e i superiori? Ho
mentito? Ho mancato al dovere professionale?
Ho adulato
superiori o sudditi?
Ho
rifuggito la fatica del mio stato? Sono stato insofferente del clima, del cibo
e di ogni piccolo disagio?
Mi sono
atteggiato a vittima? Sono stato gretto o avaro?
Sono stato
incostante nel lavoro intrapreso? Sono stato spericolato, arrischiando senza
grave ragione la salute, la vita?
Ho nutrito
e accondisceso desideri illeciti e indegni? Ho profanato il mio matrimonio o
quello di altri? Sono stato superbo, arrogante?
Mi sono
fatto "centro" egoisticamente di ogni pensiero, azione, parola?
Mi sono
compiaciuto vanamente di una stima immeritata?
Mi sono
vantato confrontandomi con altri ed esagerando i miei meriti?
LA VIRTù é LA MIA FORZA,
LA GIUSTIZIA IL MIO SPENDORE,
LA VERITà LA MIA DIGNITà!