EZECHIELE
[1] Il cinque del quarto mese dell'anno trentesimo,
mentre mi trovavo fra i deportati sulle rive del canale Chebàr, i cieli si
aprirono ed ebbi visioni divine.
[2] Il cinque del mese - era l'anno quinto della deportazione del re Ioiachìn -
[3] la parola del Signore fu rivolta al sacerdote Ezechiele figlio di Buzì, nel
paese dei Caldei, lungo il canale Chebàr. Qui fu sopra di lui la mano del
Signore.
[4] Io guardavo ed ecco un uragano avanzare dal
settentrione, una grande nube e un turbinìo di fuoco, che splendeva tutto
intorno, e in mezzo si scorgeva come un balenare di elettro incandescente.
[5] Al centro apparve la figura di quattro esseri
animati, dei quali questo era l'aspetto: avevano sembianza umana [6] e avevano
ciascuno quattro facce e quattro ali.
[7] Le loro gambe erano diritte e gli zoccoli dei loro piedi erano come gli
zoccoli dei piedi d'un vitello, splendenti come lucido bronzo.
[8] Sotto le ali, ai quattro lati, avevano mani d'uomo; tutti e quattro avevano
le medesime sembianze e le proprie ali,
[9] e queste ali erano unite l'una all'altra. Mentre avanzavano, non si
volgevano indietro, ma ciascuno andava diritto avanti a sé.
[10] Quanto alle loro fattezze, ognuno dei quattro
aveva fattezze d'uomo; poi fattezze di leone a destra, fattezze di toro a
sinistra e, ognuno dei quattro, fattezze d'aquila.
[11] Le loro ali erano spiegate verso l'alto; ciascuno aveva due ali che si
toccavano e due che coprivano il corpo.
[12] Ciascuno si muoveva davanti a sé; andavano là dove lo spirito li dirigeva
e, muovendosi, non si voltavano indietro.
[13] Tra quegli esseri si vedevano come carboni
ardenti simili a torce che si muovevano in mezzo a loro. Il fuoco risplendeva e
dal fuoco si sprigionavano bagliori.
[14] Gli esseri andavano e venivano come un baleno.
[15] Io guardavo quegli esseri ed ecco sul terreno una ruota al loro fianco, di
tutti e quattro.
[16] Le ruote avevano l'aspetto e la struttura come
di topazio e tutt'e quattro la medesima forma, il loro aspetto e la loro struttura
era come di ruota in mezzo a un'altra ruota.
[17] Potevano muoversi in quattro direzioni, senza aver bisogno di voltare nel
muoversi.
[18] La loro circonferenza era assai grande e i cerchi di tutt'e quattro erano
pieni di occhi tutt'intorno.
[19] Quando quegli esseri viventi si muovevano, anche le ruote si muovevano
accanto a loro e, quando gli esseri si alzavano da terra, anche le ruote si
alzavano.
[20] Dovunque lo spirito le avesse spinte, le ruote andavano e ugualmente si
alzavano, perché lo spirito dell'essere vivente era nelle ruote.
[21] Quando essi si muovevano, esse si muovevano; quando essi si fermavano,
esse si fermavano e, quando essi si alzavano da terra, anche le ruote
ugualmente si alzavano, perché lo spirito dell'essere vivente era nelle ruote.
[22] Al di sopra delle teste degli esseri viventi vi
era una specie di firmamento, simile ad un cristallo splendente, disteso sopra
le loro teste,
[23] e sotto il firmamento vi erano le loro ali distese, l'una di contro
all'altra; ciascuno ne aveva due che gli coprivano il corpo.
[24] Quando essi si muovevano, io udivo il rombo delle ali, simile al rumore di
grandi acque, come il tuono dell'Onnipotente, come il fragore della tempesta,
come il tumulto d'un accampamento. Quando poi si fermavano, ripiegavano le ali.
[25] Ci fu un rumore al di sopra del firmamento che era sulle loro teste.
[26] Sopra il firmamento che era sulle loro teste
apparve come una pietra di zaffiro in forma di trono e su questa specie di
trono, in alto, una figura dalle sembianze umane.
[27] Da ciò che sembrava essere dai fianchi in su, mi apparve splendido come
l'elettro e da ciò che sembrava dai fianchi in giù, mi apparve come di fuoco.
Era circondato da uno splendore [28] il cui aspetto era simile a quello
dell'arcobaleno nelle nubi in un giorno di pioggia. Tale mi apparve l'aspetto
della gloria del Signore. Quando la vidi, caddi con la faccia a terra e udii la
voce di uno che parlava.
[1] Mi disse: «Figlio dell'uomo, alzati, ti voglio
parlare».
[2] Ciò detto, uno spirito entrò in me, mi fece alzare in piedi e io ascoltai
colui che mi parlava.
[3] Mi disse: «Figlio dell'uomo, io ti mando agli
Israeliti, a un popolo di ribelli, che si sono rivoltati contro di me. Essi e i
loro padri hanno peccato contro di me fino ad oggi.
[4] Quelli ai quali ti mando sono figli testardi e dal cuore indurito. Tu dirai
loro: Dice il Signore Dio. [5] Ascoltino o non ascoltino - perché sono una
genìa di ribelli - sapranno almeno che un profeta si trova in mezzo a loro.
[6] Ma tu, figlio dell'uomo non li temere, non aver
paura delle loro parole; saranno per te come cardi e spine e ti troverai in
mezzo a scorpioni; ma tu non temere le loro parole, non t'impressionino le loro
facce, sono una genìa di ribelli.
[7] Tu riferirai loro le mie parole, ascoltino o no, perché sono una genìa di
ribelli.
[8] E tu, figlio dell'uomo, ascolta ciò che ti dico
e non esser ribelle come questa genìa di ribelli; apri la bocca e mangia ciò
che io ti do».
[9] Io guardai ed ecco, una mano tesa verso di me
teneva un rotolo. Lo spiegò davanti a me; era scritto all'interno e all'esterno
e vi erano scritti lamenti, pianti e guai.
[1] Mi disse: «Figlio dell'uomo, mangia ciò che hai davanti,
mangia questo rotolo, poi và e parla alla casa d'Israele».
[2] Io aprii la bocca ed egli mi fece mangiare quel rotolo,
[3] dicendomi: «Figlio dell'uomo, nutrisci il ventre e riempi le viscere con
questo rotolo che ti porgo». Io lo mangiai e fu per la mia bocca dolce come il
miele.
[4] Poi egli mi disse: «Figlio dell'uomo, và, recati dagli Israeliti e
riferisci loro le mie parole,
[5] poiché io non ti mando a un popolo dal linguaggio astruso e di lingua
barbara, ma agli Israeliti:
[6] non a grandi popoli dal linguaggio astruso e di lingua barbara, dei quali
tu non comprendi le parole: se a loro ti avessi inviato, ti avrebbero
ascoltato;
[7] ma gli Israeliti non vogliono ascoltar te, perché non vogliono ascoltar me:
tutti gli Israeliti sono di dura cervice e di cuore ostinato.
[8] Ecco io ti do una faccia tosta quanto la loro e una fronte dura quanto la
loro fronte.
[9] Come diamante, più dura della selce ho reso la tua fronte. Non li temere,
non impaurirti davanti a loro; sono una genìa di ribelli».
[10] Mi disse ancora: «Figlio dell'uomo, tutte le
parole che ti dico accoglile nel cuore e ascoltale con gli orecchi:
[11] poi và, recati dai deportati, dai figli del tuo popolo, e parla loro.
Dirai: Così dice il Signore, ascoltino o non ascoltino».
[12] Allora uno spirito mi sollevò e dietro a me
udii un grande fragore: «Benedetta la gloria del Signore dal luogo della sua
dimora!».
[13] Era il rumore delle ali degli esseri viventi
che le battevano l'una contro l'altra e contemporaneamente il rumore delle
ruote e il rumore di un grande frastuono.
[14] Uno spirito dunque mi sollevò e mi portò via; io ritornai triste e con
l'animo eccitato, mentre la mano del Signore pesava su di me.
[15] Giunsi dai deportati di Tel-Avìv, che abitano lungo il canale Chebàr, dove
hanno preso dimora, e rimasi in mezzo a loro sette giorni come stordito.
[16] Al termine di questi sette giorni mi fu rivolta
questa parola del Signore: «Figlio dell'uomo, ti ho posto per sentinella alla
casa d'Israele.
[17] Quando sentirai dalla mia bocca una parola, tu
dovrai avvertirli da parte mia.
[18] Se io dico al malvagio: Tu morirai! e tu non lo avverti e non parli perché
il malvagio desista dalla sua condotta perversa e viva, egli, il malvagio,
morirà per la sua iniquità, ma della sua morte io domanderò conto a te.
[19] Ma se tu ammonisci il malvagio ed egli non si allontana dalla sua
malvagità e dalla sua perversa condotta, egli morirà per il suo peccato, ma tu
ti sarai salvato.
[20] Così, se il giusto si allontana dalla sua
giustizia e commette l'iniquità, io porrò un ostacolo davanti a lui ed egli
morirà; poiché tu non l'avrai avvertito, morirà per il suo peccato e le opere
giuste da lui compiute non saranno più ricordate; ma della morte di lui
domanderò conto a te.
[21] Se tu invece avrai avvertito il giusto di non peccare ed egli non
peccherà, egli vivrà, perché è stato avvertito e tu ti sarai salvato».
[22] Anche là venne sopra di me la mano del Signore ed
egli mi disse: «Alzati e và nella valle; là ti voglio parlare».
[23] Mi alzai e andai nella valle; ed ecco la gloria del Signore era là, simile
alla gloria che avevo vista sul canale Chebàr, e caddi con la faccia a terra.
[24] Allora uno spirito entrò in me e mi fece alzare in piedi ed egli mi disse:
«Và e rinchiuditi in casa.
[25] Ed ecco, figlio dell'uomo, ti saranno messe addosso delle funi, sarai
legato e non potrai più uscire in mezzo a loro.
[26] Ti farò aderire la lingua al palato e resterai
muto; così non sarai più per loro uno che li rimprovera, perché sono una genìa
di ribelli.
[27] Ma quando poi ti parlerò, ti aprirò la bocca e tu riferirai loro: Dice il
Signore Dio: chi vuole ascoltare ascolti e chi non vuole non ascolti; perché
sono una genìa di ribelli».
[1] «Tu, figlio dell'uomo, prendi una tavoletta
d'argilla, mettila dinanzi a te, disegnaci sopra una città, Gerusalemme,
[2] e disponi intorno ad essa l'assedio: rizza torri, costruisci terrapieni,
schiera gli accampamenti e colloca intorno gli arieti.
[3] Poi prendi una teglia di ferro e mettila come muro di ferro fra te e la
città, e tieni fisso lo sguardo su di essa, che sarà assediata, anzi tu la
assedierai! Questo sarà un segno per gli Israeliti.
[4] Mettiti poi a giacere sul fianco sinistro e
sconta su di esso la iniquità d'Israele. Per il numero di giorni in cui
giacerai su di esso, espierai le sue iniquità:
[5] io ho computato a te gli anni della sua espiazione come un numero di
giorni. Per centonovanta giorni tu espierai le iniquità degli Israeliti.
[6] Terminati questi, giacerai sul fianco destro e
sconterai l'iniquità di Giuda per quaranta giorni, computando un giorno per
ogni anno.
[7] Terrai fisso lo sguardo contro il muro di
Gerusalemme, terrai il braccio disteso e profeterai contro di essa. Ecco ti ho
cinto di catene,
[8] in modo che tu non potrai voltarti né da una parte né dall'altra finché tu
non abbia compiuto i giorni della tua reclusione.
[9] Prendi intanto grano, orzo, fave, lenticchie,
miglio e spelta, mettili in un recipiente e fattene del pane: ne mangerai
durante tutti i giorni che tu rimarrai disteso sul fianco, cioè per
centonovanta giorni.
[10] Il cibo che ti prenderai sarà del peso di venti sicli al giorno: lo
consumerai nelle ventiquattr'ore.
[11] Anche l'acqua che berrai sarà razionata: un sesto di hin, nelle
ventiquattro ore.
[12] Mangerai questo cibo in forma di una schiacciata d'orzo, che cuocerai
sopra escrementi umani davanti ai loro occhi.
[13] In tal maniera, mi disse il Signore, mangeranno gli Israeliti il loro pane
impuro, in mezzo alle genti fra le quali li disperderò».
[14] Io esclamai: «Ah, Signore Dio, mai mi sono
contaminato! Dall'infanzia fino ad ora mai ho mangiato carne di bestia morta o
sbranata, né mai è entrato nella mia bocca cibo impuro».
[15] Egli mi rispose: «Ebbene, invece di escrementi umani ti concedo sterco di
bue; lì sopra cuocerai il tuo pane».
[16] Poi soggiunse: «Figlio dell'uomo, ecco io tolgo
a Gerusalemme la riserva del pane; mangeranno il pane a razione e con angoscia
e berranno l'acqua a misura in preda all'affanno;
[17] così, mancando pane e acqua, languiranno tutti insieme e si consumeranno
nella loro iniquità.
[1] E tu, figlio dell'uomo, prendi una spada
affilata, usala come un rasoio da barbiere e raditi i capelli e la barba; poi
prendi una bilancia e dividi i peli tagliati.
[2] Un terzo lo brucerai sul fuoco in mezzo alla
città al termine dei giorni dell'assedio; prenderai un altro terzo e lo
taglierai con la spada intorno alla città e l'altro terzo lo disperderai al
vento, mentre io sguainerò la spada dietro ad essi.
[3] Di questi ne prenderai un piccolo numero e li legherai al lembo del tuo
mantello;
[4] ne prenderai ancora una piccola parte e li getterai sul fuoco e li brucerai
e da essi si sprigionerà il fuoco. A tutti gli Israeliti riferirai:
[5] Così dice il Signore Dio: Questa è Gerusalemme! Io l'avevo collocata in
mezzo alle genti e circondata di paesi stranieri.
[6] Essa si è ribellata con empietà alle mie leggi più delle genti e ai miei
statuti più dei paesi che la circondano: hanno disprezzato i miei decreti e non
han camminato secondo i miei comandamenti.
[7] Perciò, dice il Signore Dio: Poiché voi siete
più ribelli delle genti che vi circondano, non avete seguito i miei
comandamenti, non avete osservato i miei decreti e neppure avete agito secondo
i costumi delle genti che vi stanno intorno,
[8] ebbene, così dice il Signore Dio: Ecco anche me contro di te: farò in mezzo
a te giustizia di fronte alle genti.
[9] Farò in mezzo a te quanto non ho mai fatto e non farò mai più, a causa
delle tue colpe abominevoli.
[10] Perciò in mezzo a te i padri divoreranno i figli e i figli divoreranno i
padri. Compirò in te i miei giudizi e disperderò ad ogni vento quel che resterà
di te.
[11] Com'è vero ch'io vivo, dice il Signore Dio, poiché tu hai profanato il mio
santuario con tutte le tue nefandezze e con tutte le tue cose abominevoli,
anch'io raderò tutto, il mio occhio non s'impietosirà, non avrò compassione.
[12] Un terzo dei tuoi morirà di peste e perirà di fame in mezzo a te; un terzo
cadrà di spada nei tuoi dintorni e l'altro terzo lo disperderò a tutti i venti
e sguainerò la spada dietro di essi.
[13] Allora darò sfogo alla mia ira, sazierò su di loro il mio furore e mi
vendicherò; allora sapranno che io, il Signore, avevo parlato con sdegno,
quando sfogherò su di loro il mio furore.
[14] Ti ridurrò a un deserto, a un obbrobrio in
mezzo alle nazioni che ti stanno all'intorno, sotto gli sguardi di tutti i
passanti.
[15] Sarai un obbrobrio e un vituperio, un esempio e un orrore per le genti che
ti circondano, quando in mezzo a te farò giustizia, con sdegno e furore, con
terribile vendetta
- io, il Signore, parlo -
[16] quando scoccherò contro di voi le terribili
saette della fame, che portano distruzione e che lancerò per distruggervi, e
aumenterò la fame contro di voi, togliendovi la riserva del pane.
[17] Allora manderò contro di voi la fame e le belve che ti distruggeranno i
figli; in mezzo a te passeranno la peste e la strage, mentre farò piombare
sopra di te la spada. Io, il Signore, ho parlato».
[1] Mi fu quindi rivolta questa parola del Signore: [2]
«Figlio dell'uomo, volgi la faccia verso i monti d'Israele e profetizza contro
di essi:
[3] Monti d'Israele, udite la parola del Signore Dio. Così dice il Signore Dio
ai monti e alle colline, alle gole e alle valli: Ecco, manderò sopra di voi la
spada e distruggerò le vostre alture;
[4] i vostri altari saranno devastati e infranti i vostri altari per l'incenso;
getterò i vostri cadaveri davanti ai vostri idoli
[5] e disseminerò le vostre ossa intorno ai vostri
altari.
[6] Su tutto il vostro suolo le vostre città saranno rovinate, le vostre alture
demolite, distrutte, e i vostri altari spariranno. Saranno frantumati e
scompariranno i vostri idoli, spezzati i vostri altari per l'incenso, periranno
le vostre opere.
[7] Trafitti a morte cadranno in mezzo a voi e
saprete che io sono il Signore.
[8] Tuttavia lascerò alcuni di voi scampati alla
spada in mezzo alle genti, quando vi avrò dispersi nei vari paesi:
[9] i vostri scampati si ricorderanno di me fra le genti in mezzo alle quali
saranno deportati; perché io avrò spezzato il loro cuore infedele che si è
allontanato da me e i loro occhi che si sono prostituiti ai loro idoli; avranno
orrore di se stessi per le iniquità commesse e per tutte le loro nefandezze.
[10] Sapranno allora che io sono il Signore e che
non invano ho minacciato di infliggere loro questi mali.
[11] Così dice il Signore Dio : Batti le mani, pesta
i piedi in terra e dì: Oh, per tutti i loro orribili abomini il popolo
d'Israele perirà di spada, di fame e di peste!
[12] Chi è lontano morirà di peste, chi è vicino cadrà di spada, chi è
assediato morirà di fame: sfogherò su di loro il mio sdegno.
[13] Saprete allora che io sono il Signore, quando i
loro cadaveri giaceranno fra i loro idoli, intorno ai loro altari, su ogni
colle elevato, su ogni cima di monte, sotto ogni albero verde e ogni quercia
frondosa, dovunque hanno bruciato profumi soavi ai loro idoli.
[14] Stenderò la mano su di loro e renderò la terra desolata e brulla dal
deserto fino a Ribla, dovunque dimorino; sapranno allora che io sono il
Signore».
[1] Questa parola del Signore mi fu rivolta:
[2] «Ora, figlio dell'uomo riferisci: Così dice il Signore Dio al paese
d'Israele: La fine! Giunge la fine per i quattro punti cardinali del paese.
[3] Ora che su di te pende la fine, io scaglio contro di te la mia ira per
giudicarti delle tue opere e per domandarti conto delle tue nefandezze.
[4] Non s'impietosirà per te il mio occhio e non avrò compassione, anzi ti
terrò responsabile della tua condotta e saranno palesi in mezzo a te le tue
nefandezze; saprete allora che io sono il Signore.
[5] Così dice il Signore Dio: Sventura su sventura, ecco, arriva.
[6] Viene la fine, la fine viene su di te; ecco, viene.
[7] Sopraggiunge il tuo destino, o abitante del
paese: arriva il tempo, è prossimo il giorno terribile e non di tripudio sui
monti.
[8] Ora, fra breve, rovescerò il mio furore su di te e su di te darò sfogo alla
mia ira. Ti giudicherò secondo le tue opere e ti domanderò conto di tutte le
tue nefandezze.
[9] Né s'impietosirà il mio occhio e non avrò compassione, ma ti terrò
responsabile della tua condotta e saranno palesi in mezzo a te le tue
nefandezze: saprete allora che sono io, il Signore, colui che colpisce.
[10] Ecco il giorno, eccolo che arriva. E giunta la tua sorte. L'ingiustizia
fiorisce, germoglia l'orgoglio [11] e la violenza si leva a scettro d'iniquità.
[12] E giunto il tempo, è vicino il giorno: chi ha comprato non si allieti, chi
ha venduto non rimpianga; perché l'ira pende su tutti!
[13] Chi ha venduto non tornerà in possesso di ciò che ha venduto anche se
rimarrà in vita, perché la condanna contro il loro fasto non sarà revocata e
nessuno nella sua perversità potrà preservare la sua esistenza.
[14] Si suona la tromba e tutto è pronto; ma nessuno
muove a battaglia, perché il mio furore è contro tutta quella moltitudine.
[15] La spada all'esterno, la peste e la fame di
dentro: chi è per la campagna perirà di spada, chi è in città sarà divorato
dalla fame e dalla peste.
[16] Chi di loro potrà fuggire e salvarsi sui monti gemerà come le colombe
delle valli, ognuno per la sua iniquità.
[17] Tutte le mani cadranno
e tutte le ginocchia si scioglieranno come acqua.
[18] Vestiranno il sacco
e lo spavento li avvolgerà.
Su tutti i volti sarà la vergogna
e tutte le teste saranno rasate.
[19] Getteranno l'argento per le strade
e il loro oro si cambierà in immondizia,
con esso non si sfameranno,
non si riempiranno il ventre,
perché è stato per loro causa di peccato.
[20] Della bellezza dei loro gioielli
fecero oggetto d'orgoglio
e fabbricarono con essi
le abominevoli statue dei loro idoli:
per questo li tratterò come immondizia,
[21] li darò in preda agli stranieri
e in bottino alla feccia del paese
e lo profaneranno.
[22] Rivolgerò da loro la mia faccia,
sarà profanato il mio tesoro,
vi entreranno i ladri e lo profaneranno.
[23] Prepàrati una catena,
poiché il paese è pieno di assassini
e la città è piena di violenza.
[24] Io manderò i popoli più feroci
e s'impadroniranno delle loro case,
abbatterò la superbia dei potenti,
i santuari saranno profanati.
[25] Giungerà l'angoscia e cercheranno pace,
ma pace non vi sarà.
[26] Sventura seguirà a sventura,
allarme seguirà ad allarme:
ai profeti chiederanno responsi,
ai sacerdoti verrà meno la dottrina,
agli anziani il consiglio.
[27] Il re sarà in lutto, il principe ammantato di
desolazione,
tremeranno le mani del popolo del paese.
Li tratterò secondo la loro condotta,
li giudicherò secondo i loro giudizi:
così sapranno che io sono il Signore».
[1] Al quinto giorno del sesto mese dell'anno sesto,
mentre mi trovavo in casa e dinanzi a me sedevano gli anziani di Giuda, la mano
del Signore Dio si posò su di me [2] e vidi qualcosa dall'aspetto d'uomo: da
ciò che sembravano i suoi fianchi in giù, appariva come di fuoco e dai fianchi
in su appariva come uno splendore simile all'elettro.
[3] Stese come una mano e mi afferrò per i capelli: uno spirito mi sollevò fra
terra e cielo e mi portò in visioni divine a Gerusalemme, all'ingresso del
cortile interno, che guarda a settentrione, dove era collocato l'idolo della
gelosia, che provocava la gelosia.
[4] Ed ecco là era la gloria del Dio d'Israele, simile a quella che avevo visto
nella valle.
[5] Mi disse: «Figlio dell'uomo, alza gli occhi verso settentrione!». Ed ecco a
settentrione della porta dell'altare l'idolo della gelosia, proprio
all'ingresso.
[6] Mi disse: «Figlio dell'uomo, vedi che fanno costoro? Guarda i grandi
abomini che la casa d'Israele commette qui per allontanarmi dal mio santuario!
Ne vedrai altri ancora peggiori».
[7] Mi condusse allora all'ingresso del cortile e
vidi un foro nella parete.
[8] Mi disse: «Figlio dell'uomo, sfonda la parete». Sfondai la parete, ed ecco
apparve una porta.
[9] Mi disse: «Entra e osserva gli abomini malvagi che commettono costoro».
[10] Io entrai e vidi ogni sorta di rettili e di animali abominevoli e tutti
gli idoli del popolo d'Israele raffigurati intorno alle pareti [11] e settanta
anziani della casa d'Israele, fra i quali Iazanià figlio di Safàn, in piedi,
davanti ad essi, ciascuno con il turibolo in mano, mentre il profumo saliva in
nubi d'incenso.
[12] Mi
disse: «Hai visto, figlio dell'uomo, quello che fanno gli anziani del popolo
d'Israele nelle tenebre, ciascuno nella stanza recondita del proprio idolo?
Vanno dicendo: Il Signore non ci vede... il Signore ha abbandonato il
paese...».
[13] Poi mi disse: «Hai visto, figlio dell'uomo? Vedrai che si commettono
nefandezze peggiori di queste».
[14] Mi condusse all'ingresso del portico della casa del Signore che guarda a
settentrione e vidi donne sedute che piangevano Tammuz.
[15] Mi disse: «Hai visto, figlio dell'uomo? Vedrai abomini peggiori di
questi».
[16] Mi condusse nell'atrio interno del tempio; ed ecco all'ingresso del
tempio, fra il vestibolo e l'altare, circa venticinque uomini, con le spalle
voltate al tempio e la faccia a oriente che, prostrati, adoravano il sole.
[17] Mi disse: «Hai visto, figlio dell'uomo? Come se
fosse piccola cosa per la casa di Giuda, commettere simili nefandezze in questo
luogo, hanno riempito il paese di violenze, per provocare la mia collera.
Eccoli, vedi, che si portano il ramoscello sacro alle narici.
[18] Ebbene anch'io agirò con furore. Il mio occhio non s'impietosirà; non avrò
compassione: manderanno alte grida ai miei orecchi, ma non li ascolterò».
[1] Allora una voce potente gridò ai miei orecchi: «Avvicinatevi,
voi che dovete punire la città, ognuno con lo strumento di sterminio in mano».
[2] Ecco sei uomini giungere dalla direzione della
porta superiore che guarda a settentrione, ciascuno con lo strumento di
sterminio in mano. In mezzo a loro c'era un altro uomo, vestito di lino, con
una borsa da scriba al fianco. Appena giunti, si fermarono accanto all'altare
di bronzo.
[3] La gloria del Dio di Israele, dal cherubino sul
quale si posava si alzò verso la soglia del tempio e chiamò l'uomo vestito di
lino che aveva al fianco la borsa da scriba.
[4] Il Signore gli disse: «Passa in mezzo alla città, in mezzo a Gerusalemme e
segna un tau sulla fronte degli uomini che sospirano e piangono per tutti gli
abomini che vi si compiono».
[5] Agli altri disse, in modo che io sentissi:
«Seguitelo attraverso la città e colpite! Il vostro occhio non perdoni, non
abbiate misericordia.
[6] Vecchi, giovani, ragazze, bambini e donne, ammazzate fino allo sterminio:
solo non toccate chi abbia il tau in fronte; cominciate dal mio santuario!».
Incominciarono dagli anziani che erano davanti al tempio.
[7] Disse loro: «Profanate pure il santuario,
riempite di cadaveri i cortili. Uscite!». Quelli uscirono e fecero strage nella
città.
[8] Mentre essi facevano strage, io ero rimasto solo: mi gettai con la faccia a
terra e gridai: «Ah! Signore Dio, sterminerai tu quanto è rimasto di Israele,
rovesciando il tuo furore sopra Gerusalemme?».
[9] Mi disse: «L'iniquità di Israele e di Giuda è
enorme, la terra è coperta di sangue, la città è piena di violenza. Infatti
vanno dicendo: Il Signore ha abbandonato il paese: il Signore non vede.
[10] Ebbene, neppure il mio occhio avrà compassione e non userò misericordia:
farò ricadere sul loro capo le loro opere».
[11] Ed ecco l'uomo vestito di lino, che aveva la borsa al fianco, fece questo
rapporto: «Ho fatto come tu mi hai comandato».
[1] Io guardavo ed ecco sul firmamento che stava
sopra il capo dei cherubini vidi come una pietra di zaffìro e al di sopra
appariva qualcosa che aveva la forma di un trono.
[2] Disse all'uomo vestito di lino: «Và fra le ruote che sono sotto il
cherubino e riempi il cavo delle mani dei carboni accesi che sono fra i
cherubini e spargili sulla città». Egli vi andò mentre io lo seguivo con lo
sguardo.
[3] Ora i cherubini erano fermi a destra del tempio,
quando l'uomo vi andò, e una nube riempiva il cortile interno.
[4] La gloria del Signore si alzò sopra il cherubino verso la soglia del tempio
e il tempio fu riempito dalla nube e il cortile fu pieno dello splendore della
gloria del Signore.
[5] Il fragore delle ali dei cherubini giungeva fino
al cortile esterno, come la voce di Dio onnipotente quando parla.
[6] Appena ebbe dato all'uomo vestito di lino l'ordine
di prendere il fuoco fra le ruote in mezzo ai cherubini, egli avanzò e si fermò
vicino alla ruota.
[7] Il cherubino tese la mano per prendere il fuoco che era fra i cherubini; ne
prese e lo mise nel cavo delle mani dell'uomo vestito di lino, il quale lo
prese e uscì.
[8] Io stavo guardando: i cherubini avevano sotto le ali la forma di una mano
d'uomo.
[9] Guardai ancora ed ecco che al fianco dei cherubini vi erano quattro ruote,
una ruota al fianco di ciascun cherubino. Quelle ruote avevano l'aspetto del
topazio.
[10] Sembrava che tutte e quattro fossero di una medesima forma, come se una
ruota fosse in mezzo all'altra.
[11] Muovendosi, potevano andare nelle quattro direzioni senza voltarsi, perché
si muovevano verso il lato dove era rivolta la testa, senza voltarsi durante il
movimento.
[12] Tutto il loro corpo, il dorso, le mani, le ali
e le ruote erano pieni di occhi tutt'intorno; ognuno dei quattro aveva la
propria ruota.
[13] Io sentii che le ruote venivano chiamate «Turbine».
[14] Ogni cherubino aveva quattro sembianze: la prima quella di cherubino, la
seconda quella di uomo, la terza quella di leone e la quarta quella di aquila.
[15] I cherubini si alzarono in alto: essi erano quegli esseri viventi che
avevo visti al canale Chebàr.
[16] Quando i cherubini si muovevano, anche le ruote avanzavano al loro fianco:
quando i cherubini spiegavano le ali per sollevarsi da terra, le ruote non si
allontanavano dal loro fianco;
[17] quando si fermavano, anche le ruote si
fermavano; quando si alzavano, anche le ruote si alzavano con loro perché lo
spirito di quegli esseri era in loro.
[18] La gloria del Signore uscì dalla soglia del
tempio e si fermò sui cherubini.
[19] I cherubini spiegarono le ali e si sollevarono da terra sotto i miei
occhi; anche le ruote si alzarono con loro e si fermarono all'ingresso della
porta orientale del tempio, mentre la gloria del Dio d'Israele era in alto su
di loro.
[20] Erano i medesimi esseri che io avevo visti sotto il Dio d'Israele lungo il
canale Chebàr e riconobbi che erano cherubini.
[21] Ciascuno aveva quattro aspetti e ciascuno quattro ali e qualcosa simile a
mani d'uomo sotto le ali.
[22] Il loro sembiante era il medesimo che avevo visto lungo il canale Chebàr.
Ciascuno di loro procedeva di fronte a sé.
[1] Uno spirito mi sollevò e mi trasportò alla porta
orientale del tempio che guarda a oriente; ed ecco davanti alla porta vi erano
venticinque uomini e in mezzo a loro vidi Iazanià figlio d'Azzùr, e Pelatìa
figlio di Benaià, capi del popolo.
[2] Il Signore mi disse: «Figlio dell'uomo, questi sono gli uomini che tramano
il male e danno consigli cattivi in questa città;
[3] sono coloro che dicono: Non in breve tempo si
costruiscon le case: questa città è la pentola e noi siamo la carne.
[4] Per questo profetizza contro di loro, profetizza, figlio dell'uomo».
[5] Lo spirito del Signore venne su di me e mi
disse: «Parla, dice il Signore: Così avete detto, o Israeliti, e io conosco ciò
che vi passa per la mente.
[6] Voi avete moltiplicato i morti in questa città, avete riempito di cadaveri
le sue strade.
[7] Per questo così dice il Signore Dio: I cadaveri che avete gettati in mezzo
a essa sono la carne, e la città è la pentola. Ma io vi scaccerò.
[8] Avete paura della spada e io manderò la spada contro di voi, dice il
Signore Dio!
[9] Vi scaccerò dalla città e vi metterò in mano agli stranieri e farò
giustizia su di voi.
[10] Cadrete di spada: sulla frontiera d'Israele io vi giudicherò e saprete che
io sono il Signore.
[11] La città non sarà per voi la pentola e voi non
ne sarete la carne! Sulla frontiera di Israele vi giudicherò:
[12] allora saprete che io sono il Signore, di cui non avete eseguito i comandi
né osservate le leggi, mentre avete agito secondo i costumi delle genti
vicine».
[13] Non avevo finito di profetizzare quando Pelatìa
figlio di Benaià cadde morto. Io mi gettai con la faccia a terra e gridai con
tutta la voce: «Ah! Signore Dio, vuoi proprio distruggere quanto resta
d'Israele?».
[14] Allora mi fu rivolta questa parola del Signore:
[15] «Figlio dell'uomo, ai tuoi fratelli, ai deportati con te, a tutta la casa
d'Israele gli abitanti di Gerusalemme vanno dicendo: Voi andate pure lontano
dal Signore: a noi è stata data in possesso questa terra.
[16] Dì loro dunque: Dice il Signore Dio: Se li ho mandati lontano fra le
genti, se li ho dispersi in terre straniere, sarò per loro un santuario per
poco tempo nelle terre dove hanno emigrato.
[17] Riferisci: Così dice il Signore Dio: Vi raccoglierò in mezzo alle genti e
vi radunerò dalle terre in cui siete stati dispersi e a voi darò il paese
d'Israele.
[18] Essi vi entreranno e vi elimineranno tutti i suoi idoli e tutti i suoi
abomini.
[19] Darò loro un cuore nuovo e uno spirito nuovo metterò dentro di loro;
toglierò dal loro petto il cuore di pietra e darò loro un cuore di carne,
[20] perché seguano i miei decreti e osservino le mie leggi e li mettano in
pratica; saranno il mio popolo e io sarò il loro Dio.
[21] Ma su coloro che seguono con il cuore i loro idoli e le loro nefandezze
farò ricadere le loro opere, dice il Signore Dio».
[22] I cherubini allora alzarono le ali e le ruote
si mossero insieme con loro mentre la gloria del Dio d'Israele era in alto su
di loro.
[23] Quindi dal centro della città la gloria del Signore si alzò e andò a
fermarsi sul monte che è ad oriente della città.
[24] E uno spirito mi sollevò e mi portò in Caldea fra i deportati, in visione,
in spirito di Dio, e la visione che avevo visto disparve davanti a me.
[25] E io raccontai ai deportati quanto il Signore mi aveva mostrato.
[1] Questa parola del Signore mi fu riferita:
[2] «Figlio dell'uomo, tu abiti in mezzo a una genìa di ribelli, che hanno
occhi per vedere e non vedono, hanno orecchi per udire e non odono, perché sono
una genìa di ribelli.
[3] Tu, figlio dell'uomo, fà il tuo bagaglio da
deportato e, di giorno davanti ai loro occhi, prepàrati a emigrare; emigrerai
dal luogo dove stai verso un altro luogo, davanti ai loro occhi: forse
comprenderanno che sono una genìa di ribelli.
[4] Prepara di giorno il tuo bagaglio, come il bagaglio d'un esiliato, davanti
ai loro occhi; uscirai però al tramonto, davanti a loro, come partirebbe un
esiliato.
[5] Fà alla loro presenza un'apertura nel muro ed esci di lì.
[6] Mettiti alla loro presenza il bagaglio sulle spalle ed esci nell'oscurità:
ti coprirai la faccia in modo da non vedere il paese, perché io ho fatto di te un
simbolo per gli Israeliti».
[7] Io feci come mi era stato comandato: preparai di
giorno il mio bagaglio come il bagaglio d'un esiliato e sul tramonto feci un
foro nel muro con le mani, uscii nell'oscurità e mi misi il bagaglio sulle
spalle sotto i loro occhi.
[8] Al mattino mi fu rivolta questa parola del
Signore:
[9] «Figlio dell'uomo, non t'ha chiesto il popolo d'Israele, quella genìa di
ribelli, che cosa stai facendo?
[10] Rispondi loro: Così dice il Signore Dio: Quest'oracolo è per il principe di
Gerusalemme e per tutti gli Israeliti che vi abitano.
[11] Tu dirai: Io sono un simbolo per voi; infatti
quello che ho fatto a te, sarà fatto a loro; saranno deportati e andranno in
schiavitù.
[12] Il principe, che è in mezzo a loro si caricherà
il bagaglio sulle spalle, nell'oscurità, e uscirà per la breccia che verrà
fatta nel muro per farlo partire; si coprirà il viso, per non vedere con gli
occhi il paese.
[13] Ma io tenderò la mia rete contro di lui ed egli rimarrà preso nei miei
lacci: lo condurrò in Babilonia, nel paese dei Caldei, ma egli non la vedrà e
là morirà.
[14] Disperderò ad ogni vento quanti sono intorno a lui, le sue guardie e tutte
le sue truppe, e snuderò dietro a loro la spada. [15] Allora sapranno che io
sono il Signore, quando li avrò dispersi fra le genti e li avrò disseminati in
paesi stranieri.
[16] Tuttavia ne risparmierò alcuni, superstiti alla spada, alla fame e alla
peste, perché raccontino tutte le loro scelleratezze alle genti fra le quali
andranno e anch'esse sappiano che io sono il Signore».
[17] Mi fu rivolta ancora questa parola del Signore:
[18] «Figlio dell'uomo, mangia il pane con paura e bevi l'acqua con
trepidazione e con angoscia.
[19] Al popolo del paese dirai: Così dice il Signore
Dio agli abitanti di Gerusalemme, al paese d'Israele: Mangeranno il loro pane
nell'angoscia e berranno la loro acqua nella desolazione, perché la loro terra
sarà spogliata della sua abbondanza per l'empietà di tutti i suoi abitanti.
[20] Le città popolose saranno distrutte e la
campagna ridotta a un deserto: saprete che io sono il Signore».
[21] Mi fu ancora rivolta questa parola del Signore:
[22] «Figlio dell'uomo, che cos'è questo proverbio che si va ripetendo nel
paese di Israele: Passano i giorni e ogni visione svanisce?
[23] Ebbene, riferisci loro: Così dice il Signore Dio: Farò cessare questo
proverbio e non si sentirà più ripetere in Israele; anzi riferisci loro: Si
avvicinano i giorni in cui si avvererà ogni visione.
[24] Infatti non ci sarà più visione falsa, né
predizione fallace in mezzo agli Israeliti,
[25] perché io, il Signore, parlerò e attuerò senza indugio la parola che ho
detta. Anzi, ai vostri giorni, o genìa di ribelli, pronunzierò una parola e
l'attuerò: parola del Signore Dio».
[26] Mi fu rivolta ancora questa parola del Signore:
[27] «Figlio dell'uomo, ecco, gli Israeliti van dicendo: La visione che costui
vede è per i giorni futuri; costui predice per i tempi lontani.
[28] Ebbene, riferisci loro: Dice il Signore Dio: Non sarà ritardata più a lungo
ogni mia parola: la parola che dirò l'eseguirò. Oracolo del Signore Dio».
[1] Mi fu rivolta ancora questa parola del Signore:
[2] «Figlio dell'uomo, profetizza contro i profeti d'Israele, profetizza e dì a
coloro che profetizzano secondo i propri desideri: Udite la parola del Signore:
[3] Così dice il Signore Dio: Guai ai profeti
stolti, che seguono il loro spirito senza avere avuto visioni.
[4] Come sciacalli fra le macerie, tali sono i tuoi profeti, Israele.
[5] Voi non siete saliti sulle brecce e non avete costruito alcun baluardo in
difesa degli Israeliti, perché potessero resistere al combattimento nel giorno
del Signore. [6] Hanno avuto visioni false, vaticini menzogneri coloro che
dicono: Oracolo del Signore, mentre il Signore non li ha inviati. Eppure
confidano che si avveri la loro parola!
[7] Non avete forse avuto una falsa visione e
preannunziato vaticini bugiardi, quando dite: Parola del Signore, mentre io non
vi ho parlato?
[8] Pertanto dice il Signore Dio: Poiché voi avete
detto il falso e avuto visioni bugiarde, eccomi dunque contro di voi, dice il
Signore Dio.
[9] La mia mano sarà sopra i profeti dalle false
visioni e dai vaticini bugiardi; non avranno parte nell'assemblea del mio
popolo, non saranno scritti nel libro d'Israele e non entreranno nel paese
d'Israele: saprete che io sono il Signore Dio,
[10] poiché ingannano il mio popolo dicendo: Pace! e la pace non c'è; mentre
egli costruisce un muro, ecco essi lo intonacano di mota.
[11] Dì a quegli intonacatori di mota: Cadrà! Scenderà una pioggia torrenziale,
una grandine grossa, si scatenerà un uragano [12] ed ecco, il muro è abbattuto.
Allora non vi sarà forse domandato: Dov'è la calcina con cui lo avevate
intonacato?
[13] Perciò dice il Signore Dio: Con ira scatenerò
un uragano, per la mia collera cadrà una pioggia torrenziale, nel mio furore
per la distruzione cadrà grandine come pietre;
[14] demolirò il muro che avete intonacato di mota,
lo atterrerò e le sue fondamenta rimarranno scoperte; esso crollerà e voi
perirete insieme con esso e saprete che io sono il Signore.
[15] Quando avrò sfogato l'ira contro il muro e
contro coloro che lo intonacarono di mota, io vi dirò: Il muro non c'è più e
neppure gli intonacatori,
[16] i profeti d'Israele che profetavano su Gerusalemme e vedevano per essa una
visione di pace, mentre non vi era pace. Oracolo del Signore.
[17] Ora tu, figlio dell'uomo, rivolgiti alle figlie
del tuo popolo che profetizzano secondo i loro desideri e profetizza contro di
loro.
[18] Dirai loro: Dice il Signore Dio: Guai a quelle che cuciono nastri magici a
ogni polso e preparano veli per le teste di ogni grandezza per dar la caccia
alle persone. Pretendete forse di dare la caccia alla gente del mio popolo e
salvare voi stesse?
[19] Voi mi avete disonorato presso il mio popolo per qualche manciata d'orzo e
per un tozzo di pane, facendo morire chi non doveva morire e facendo vivere chi
non doveva vivere, ingannando il mio popolo che crede alle menzogne.
[20] Perciò dice il Signore Dio: Eccomi contro i
vostri nastri magici con i quali voi date la caccia alla gente come a uccelli;
li strapperò dalle vostre braccia e libererò la gente che voi avete catturato
come uccelli.
[21] Straccerò i vostri veli e libererò il mio
popolo dalle vostre mani e non sarà più una preda in mano vostra; saprete così
che io sono il Signore.
[22] Voi infatti avete rattristato con menzogne il
cuore del giusto, mentre io non l'avevo rattristato e avete rafforzato il
malvagio perché non desistesse dalla sua vita malvagia e vivesse.
[23] Per questo non avrete più visioni false, né più spaccerete incantesimi:
libererò il mio popolo dalle vostre mani e saprete che io sono il Signore».
[1] Vennero a trovarmi alcuni anziani d'Israele e
sedettero dinanzi a me.
[2] Mi fu rivolta allora questa parola del Signore:
[3] «Figlio dell'uomo, questi uomini hanno posto idoli nel loro cuore e tengono
fisso lo sguardo all'occasione della loro iniquità appena si mostri. Mi lascerò
interrogare da loro?
[4] Parla quindi e dì loro: Dice il Signore Dio: Qualunque Israelita avrà
innalzato i suoi idoli nel proprio cuore e avrà rivolto lo sguardo
all'occasione della propria iniquità e verrà dal profeta, gli risponderò io, il
Signore, riguardo alla moltitudine dei suoi idoli,
[5] per raggiungere al cuore gli Israeliti, che si sono allontanati da me a
causa di tutti i loro idoli.
[6] Riferisci pertanto al popolo d'Israele: Dice il Signore Dio: Convertitevi,
abbandonate i vostri idoli e distogliete la faccia da tutte le vostre
immondezze,
[7] poiché a qualunque Israelita e a qualunque straniero abitante in Israele,
che si allontana da me e innalza nel suo cuore i suoi idoli e rivolge lo
sguardo all'occasione della propria iniquità e poi viene dal profeta a
consultarmi, risponderò io, il Signore, da me stesso.
[8] Distoglierò la faccia da costui e ne farò un
esempio e un proverbio, e lo sterminerò dal mio popolo: saprete così che io
sono il Signore.
[9] Se un profeta si lascia sedurre e fa una
profezia, io, il Signore, ho sedotto quel profeta: stenderò la mano contro di
lui e lo cancellerò dal mio popolo Israele.
[10] Ambedue porteranno la pena della loro iniquità. La pena di chi consulta
sarà uguale a quella del profeta, [11] perché gli Israeliti non vadano più
errando lontano da me, né più si contaminino con tutte le loro prevaricazioni:
essi saranno il mio popolo e io sarò il loro Dio. Parola del Signore».
[12] Mi fu rivolta questa parola del Signore:
[13] «Figlio dell'uomo, se un paese pecca contro di me e si rende infedele, io
stendo la mano sopra di lui e gli tolgo la riserva del pane e gli mando contro
la fame e stèrmino uomini e bestie;
[14] anche se nel paese vivessero questi tre uomini: Noè, Daniele e Giobbe,
essi con la loro giustizia salverebbero solo se stessi, dice il Signore Dio.
[15] Oppure se io infestassi quel paese di bestie feroci, che lo privassero dei
suoi figli e ne facessero un deserto che nessuno potesse attraversare a causa delle
bestie feroci,
[16] anche se in mezzo a quella terra ci fossero questi tre uomini, giuro com'è
vero ch'io vivo, dice il Signore Dio: non salverebbero né figli né figlie,
soltanto loro si salverebbero, ma la terra sarebbe un deserto.
[17] Oppure, se io mandassi la spada contro quel
paese e dicessi: Spada, percorri quel paese; e sterminassi uomini e bestie,
[18] anche se in mezzo a quel paese ci fossero questi tre uomini, giuro com'è
vero ch'io vivo, dice il Signore: non salverebbero né figli né figlie, soltanto
loro si salverebbero.
[19] Oppure, se io mandassi la peste contro quella
terra e sfogassi nella strage lo sdegno e sterminassi uomini e bestie,
[20] anche se in mezzo a quella terra ci fossero Noè, Daniele e Giobbe, giuro
com'è vero ch'io vivo, dice il Signore Dio: non salverebbero né figli né
figlie, soltanto essi si salverebbero per la loro giustizia.
[21] Dice infatti il Signore Dio: Quando manderò
contro Gerusalemme i miei quattro tremendi castighi: la spada, la fame, le
bestie feroci e la peste, per estirpare da essa uomini e bestie,
[22] ecco vi sarà in mezzo un residuo che si metterà in salvo con i figli e le
figlie. Essi verranno da voi perché vediate la loro condotta e le loro opere e
vi consoliate del male che ho mandato contro Gerusalemme, di quanto ho mandato
contro di lei.
[23] Essi vi consoleranno quando vedrete la loro
condotta e le loro opere e saprete che non invano ho fatto quello che ho fatto
in mezzo a lei». Parola del Signore Dio.
[1] Mi fu rivolta questa parola del Signore:
[2] «Figlio dell'uomo, che pregi ha il legno della vite di fronte a tutti gli
altri legni della foresta?
[3] Si adopera forse quel legno per farne un
oggetto?
Ci si fa forse un piolo per attaccarci qualcosa?
[4] Ecco, lo si getta sul fuoco a bruciare,
il fuoco ne divora i due capi e anche il centro è
bruciacchiato.
Potrà essere utile a qualche lavoro?
[5] Anche quand'era intatto, non serviva a niente:
ora, dopo che il fuoco lo ha divorato, l'ha
bruciato,
ci si ricaverà forse qualcosa?
[6] Perciò così dice il Signore Dio: Come il legno
della vite fra i legnami della foresta io l'ho messo sul fuoco a bruciare, così
tratterò gli abitanti di Gerusalemme.
[7] Volgerò contro di loro la faccia. Da un fuoco
sono scampati,
ma un fuoco li divorerà! Allora saprete che io sono
il Signore
quando volgerò contro di loro la faccia
[8] e renderò il paese deserto, poiché sono stati
infedeli», dice il Signore Dio.
[1] Mi fu rivolta questa parola del Signore:
[2] «Figlio dell'uomo, fà conoscere a Gerusalemme tutti i suoi abomini.
[3] Dirai loro: Così dice il Signore Dio a Gerusalemme: Tu sei, per origine e
nascita, del paese dei Cananei; tuo padre era Amorreo e tua madre Hittita. Alla
tua nascita, quando fosti partorita, non ti fu tagliato l'ombelico e non fosti
lavata con l'acqua per purificarti; non ti fecero le frizioni di sale, né fosti
avvolta in fasce.
[5] Occhio pietoso non si volse su di te per farti una sola di queste cose e
usarti compassione, ma come oggetto ripugnante fosti gettata via in piena
campagna, il giorno della tua nascita.
[6] Passai vicino a te e ti vidi mentre ti dibattevi
nel sangue e ti dissi: Vivi nel tuo sangue [7] e cresci come l'erba del campo.
Crescesti e ti facesti grande e giungesti al fiore della giovinezza: il tuo
petto divenne fiorente ed eri giunta ormai alla pubertà; ma eri nuda e
scoperta.
[8] Passai vicino a te e ti vidi; ecco, la tua età
era l'età dell'amore; io stesi il lembo del mio mantello su di te e coprii la
tua nudità; giurai alleanza con te, dice il Signore Dio, e divenisti mia.
[9] Ti lavai con acqua, ti ripulii del sangue e ti unsi con olio;
[10] ti vestii di ricami, ti calzai di pelle di tasso, ti cinsi il capo di
bisso e ti ricoprii di seta;
[11] ti adornai di gioielli: ti misi braccialetti ai polsi e una collana al
collo:
[12] misi al tuo naso un anello, orecchini agli orecchi e una splendida corona
sul tuo capo.
[13] Così fosti adorna d'oro e d'argento; le tue vesti eran di bisso, di seta e
ricami; fior di farina e miele e olio furono il tuo cibo; diventasti sempre più
bella e giungesti fino ad esser regina.
[14] La tua fama si diffuse fra le genti per la tua bellezza, che era perfetta,
per la gloria che io avevo posta in te, parola del Signore Dio.
[15] Tu però, infatuata per la tua bellezza e
approfittando della tua fama, ti sei prostituita concedendo i tuoi favori ad
ogni passante.
[16] Prendesti i tuoi abiti per adornare a vari colori le alture su cui ti
prostituivi.
[17] Con i tuoi splendidi gioielli d'oro e d'argento, che io ti avevo dati,
facesti immagini umane e te ne servisti per peccare;
[18] poi tu le adornasti con le tue vesti ricamate e davanti a quelle immagini
presentasti il mio olio e i miei profumi.
[19] Il pane che io ti avevo dato, il fior di farina, l'olio e il miele di cui
ti nutrivo ponesti davanti ad esse come offerta di soave odore. Oracolo del
Signore Dio.
[20] Prendesti i figli e le figlie che mi avevi
generati e li sacrificasti loro in cibo. Erano forse poca cosa le tue
infedeltà?
[21] Immolasti i miei figli e li offristi a loro, facendoli passare per il
fuoco.
[22] Fra tutte le tue nefandezze e infedeltà non ti ricordasti del tempo della
tua giovinezza, quando eri nuda e ti dibattevi nel sangue!
[23] Ora, dopo tutta la tua perversione, guai, guai a te! Oracolo del Signore
Dio. [24] In ogni piazza ti sei fabbricata un tempietto e costruita una altura;
[25] ad ogni crocicchio ti sei fatta un altare, disonorando la tua bellezza,
offrendo il tuo corpo a ogni passante, moltiplicando le tue prostituzioni.
[26] Hai concesso i tuoi favori ai figli d'Egitto, tuoi corpulenti vicini, e
hai moltiplicato le tue infedeltà per irritarmi.
[27] Ed ecco io ho steso la mano su di te; ho ridotto il tuo cibo e ti ho
abbandonato in potere delle tue nemiche, le figlie dei Filistei, che erano
disgustate della tua condotta sfrontata.
[28] Non ancora sazia, hai concesso i tuoi favori
agli Assiri; ma non soddisfatta [29] hai moltiplicato le tue infedeltà nel
paese di Canaan, fino nella Caldea: e neppure allora ti sei saziata.
[30] Come è stato abbietto il tuo cuore - dice il Signore Dio - facendo tutte
queste azioni degne di una spudorata sgualdrina!
[31] Quando ti costruivi un postribolo ad ogni crocevia e ti facevi un'altura
in ogni piazza, tu non eri come una prostituta in cerca di guadagno,
[32] ma come un'adultera che, invece del marito, accoglie gli stranieri!
[33] Ad ogni prostituta si dá un compenso, ma tu hai dato il compenso a tutti i
tuoi amanti e hai distruibuito loro doni perché da ogni parte venissero da te
per le tue prostituzioni.
[34] Tu hai fatto il contrario delle altre donne, quando ti prostituivi:
nessuno è corso dietro a te, mentre tu hai distribuito doni e non ne hai
ricevuti, tanto eri pervertita.
[35] Perciò, o prostituta, ascolta la parola del
Signore.
[36] Così dice il Signore Dio: Per le tue ricchezze
sperperate, per la tua nudità scoperta nelle prostituzioni con i tuoi amanti e
con tutti i tuoi idoli abominevoli, per il sangue dei tuoi figli che hai
offerto a loro,
[37] ecco, io adunerò da ogni parte tutti i tuoi amanti con i quali sei stata
compiacente, coloro che hai amati insieme con coloro che hai odiati, e scoprirò
di fronte a loro la tua nudità perché essi la vedano tutta.
[38] Ti infliggerò la condanna delle adultere e
delle sanguinarie e riverserò su di te furore e gelosia.
[39] Ti abbandonerò nelle loro mani e distruggeranno
i tuoi postriboli, demoliranno le tue alture; ti spoglieranno delle tue vesti e
ti toglieranno i tuoi splendidi ornamenti: ti lasceranno scoperta e nuda.
[40] Poi ecciteranno contro di te la folla, ti
lapideranno e ti trafiggeranno con la spada.
[41] Incendieranno le tue case e sarà fatta giustizia di te sotto gli occhi di
numerose donne: ti farò smettere di prostituirti e non distribuirai più doni.
[42] Quando avrò saziato il mio sdegno su di te, la mia gelosia si allontanerà
da te; mi calmerò e non mi adirerò più.
[43] Per il fatto che tu non ti sei ricordata del
tempo della tua giovinezza e mi hai provocato all'ira con tutte queste cose,
ecco anch'io farò ricadere sul tuo capo le tue azioni, parola del Signore Dio;
non accumulerai altre scelleratezze oltre tutti gli altri tuoi abomini.
[44] Ecco, ogni esperto di proverbi dovrà dire
questo proverbio a tuo riguardo: Quale la madre, tale la figlia.
[45] Tu sei la degna figlia di tua madre, che ha abbandonato il marito e i suoi
figli: tu sei sorella delle tue sorelle, che hanno abbandonato il marito e i
loro figli. Vostra madre era una Hittita e vostro padre un Amorreo.
[46] Tua sorella maggiore è Samaria, che con le sue figlie abita alla tua
sinistra; tua sorella più piccola è Sòdoma, che con le sue figlie abita alla
tua destra.
[47] Tu non soltanto hai seguito la loro condotta e
agito secondo i loro costumi abominevoli, ma come se ciò fosse stato troppo
poco, ti sei comportata peggio di loro in tutta la tua condotta.
[48] Per la mia vita - dice il Signore Dio - tua sorella Sòdoma e le sue figlie
non fecero quanto hai fatto tu e le tue figlie!
[49] Ecco, questa fu l'iniquità di tua sorella Sòdoma: essa e le sue figlie
avevano superbia, ingordigia, ozio indolente, ma non stesero la mano al povero
e all'indigente:
[50] insuperbirono e commisero ciò che è abominevole dinanzi a me: io le vidi e
le eliminai.
[51] Samaria non ha peccato la metà di quanto hai peccato tu. Tu hai
moltiplicato le tue nefandezze più di loro, le tue sorelle, tanto da farle
apparire giuste, con tutte le nefandezze che hai commesse.
[52] Devi portare anche tu la tua umiliazione, tu
che hai giustificato le tue sorelle. Per i tuoi peccati che superano i loro
esse sono più giuste di te: anche tu dunque devi essere svergognata e portare
la tua umiliazione, perché hai giustificato le tue sorelle.
[53] Ma io cambierò le loro sorti: cambierò le sorti di Sòdoma e delle città
dipendenti, cambierò le sorti di Samaria e delle città dipendenti; anche le tue
sorti muterò in mezzo a loro,
[54] perché tu porti la tua umiliazione e tu senta vergogna di quanto hai fatto
per consolarle.
[55] Tua sorella Sòdoma e le città dipendenti torneranno al loro stato di
prima; Samaria e le città dipendenti torneranno al loro stato di prima e anche
tu e le città dipendenti tornerete allo stato di prima.
[56] Eppure tua sorella Sòdoma non era forse sulla tua bocca al tempo del tuo
orgoglio,
[57] prima che fosse scoperta la tua malvagità? Perché ora tu sei disprezzata
dalle figlie di Aram e da tutte le figlie dei Filistei che sono intorno a te,
le quali ti dileggiano da ogni parte?
[58] Tu stai scontando la tua scelleratezza e i tuoi
abomini. Parola del Signore.
[59] Poiché, dice il Signore Dio: Io ho ricambiato a te quello che hai fatto
tu, che hai disprezzato il giuramento e violato l'alleanza.
[60] Anch'io mi ricorderò dell'alleanza conclusa con te al tempo della tua
giovinezza e stabilirò con te un'alleanza eterna.
[61] Allora ti ricorderai della tua condotta e ne sarai confusa, quando
riceverai le tue sorelle maggiori insieme a quelle più piccole e io le darò a
te per figlie, ma non in forza della tua alleanza;
[62] io ratificherò la mia alleanza con te e tu saprai che io sono il Signore,
[63] perché te ne ricordi e ti vergogni e, nella tua confusione, tu non apra
più bocca, quando ti avrò perdonato quello che hai fatto. Parola del Signore
Dio».
[1] Mi fu rivolta ancora questa parola del Signore:
[2] «Figlio dell'uomo, proponi un enigma e racconta una parabola agli
Israeliti.
[3] Tu dirai: Dice il Signore Dio:
Un'aquila
grande dalle grandi ali e dalle lunghe penne, folta di piume
dal colore variopinto, venne sul Libano e portò via
la cima del cedro;
[4] stroncò il ramo più alto e lo portò in un paese
di mercanti,
lo depose in una città di negozianti.
[5] Scelse un germoglio del paese e lo depose in un
campo da seme;
lungo il corso di grandi acque, lo piantò come un
salice,
[6] perché germogliasse e diventasse una vite
estesa,
poco elevata, che verso l'aquila volgesse i rami
e le radici crescessero sotto di essa. Divenne una
vite,
che fece crescere i tralci e distese i rami.
[7] Ma c'era un'altra aquila grande, larga di ali,
folta di penne.
Ed ecco quella vite rivolse verso di lei le radici e
tese verso di lei i suoi tralci, perché la irrigasse dall'aiuola dove era
piantata.
[8] In un campo fertile, lungo il corso di grandi
acque, essa era piantata, per metter rami e dar frutto e diventare una vite
magnifica.
[9] Riferisci loro: Dice il Signore Dio:
Riuscirà a prosperare? O non svellerà forse l'aquila
le sue radici
e vendemmierà il suo frutto e seccheranno tutti i
tralci che ha messo?
Non ci vorrà un grande sforzo o molta gente per
svellerla dalle radici.
[10] Ecco, essa è piantata:
riuscirà a prosperare? O non seccherà del tutto non
appena l'avrà sfiorata il vento d'oriente? Proprio nell'aiuola dove è
germogliata, seccherà!».
[11] Mi fu rivolta ancora questa parola del Signore:
[12] «Parla dunque a quella genìa di ribelli: Non sapete che cosa significa
questo? Dì ancora: Ecco, il re di Babilonia è giunto a Gerusalemme, ha preso il
re e i principi e li ha trasportati con sé in Babilonia.
[13] Si è scelto uno di stirpe reale e ha fatto un patto con lui, obbligandolo
con giuramento. Ha deportato i potenti del paese,
[14] perché il regno fosse debole e non potesse innalzarsi ed egli osservasse e
mantenesse l'alleanza con lui.
[15] Ma questi gli si è ribellato e ha mandato
messaggeri in Egitto, perché gli fossero dati cavalli e molti soldati. Potrà
prosperare, potrà scampare chi ha agito così? Chi ha infranto un patto potrà
uscirne senza danno?
[16] Per la mia vita, dice il Signore Dio, proprio nel paese del re che gli
aveva dato il trono, di cui ha disprezzato il giuramento e infranto l'alleanza,
presso di lui, morirà, in Babilonia.
[17] Il faraone con le sue grandi forze e il suo ingente esercito non gli sarà
di valido aiuto in guerra, quando si eleveranno terrapieni e si costruiranno
baluardi per distruggere tante vite umane.
[18] Ha disprezzato un giuramento, ha infranto un'alleanza: ecco, aveva dato la
mano e poi ha agito in tal modo. Non potrà trovare scampo.
[19] Perciò così dice il Signore Dio: Com'è vero
ch'io vivo, il mio giuramento che egli ha disprezzato, la mia alleanza che ha
infranta li farò ricadere sopra il suo capo.
[20] Stenderò su di lui la mia rete e rimarrà preso nel mio laccio. Lo porterò
in Babilonia e là lo giudicherò per l'infedeltà commessa contro di me.
[21] Tutti i migliori delle sue schiere cadranno di spada e i superstiti
saranno dispersi a tutti i venti: così saprete che io, il Signore, ho parlato.
[22] Dice il Signore Dio:
Anch'io prenderò dalla cima del cedro, dalle punte
dei suoi rami coglierò un ramoscello e lo pianterò sopra un monte alto,
massiccio;
[23] lo pianterò sul monte alto d'Israele. Metterà
rami e farà frutti
e diventerà un cedro magnifico. Sotto di lui tutti
gli uccelli dimoreranno,
ogni volatile all'ombra dei suoi rami riposerà.
[24] Sapranno tutti gli alberi della foresta che io
sono il Signore,
che umilio l'albero alto e innalzo l'albero basso;
faccio seccare l'albero verde e germogliare l'albero secco. Io, il Signore, ho
parlato e lo farò».
[1] Mi fu rivolta questa parola del Signore:
[2] «Perché andate ripetendo questo proverbio sul
paese d'Israele:
I
padri han mangiato l'uva acerba e i denti dei figli si sono allegati?
[3] Com'è vero ch'io vivo, dice il Signore Dio, voi
non ripeterete più questo proverbio in Israele.
[4] Ecco, tutte le vite sono mie: la vita del padre e quella del figlio è mia;
chi pecca morirà.
[5] Se uno è giusto e osserva il diritto e la
giustizia,
[6] se non mangia sulle alture e non alza gli occhi agli idoli della casa
d'Israele, se non disonora la moglie del suo prossimo e non si accosta a una
donna durante il suo stato di impurità,
[7] se non opprime alcuno, restituisce il pegno al debitore, non commette
rapina, divide il pane con l'affamato e copre di vesti l'ignudo,
[8] se non presta a usura e non esige interesse, desiste dall'iniquità e
pronunzia retto giudizio fra un uomo e un altro,
[9] se
cammina nei miei decreti e osserva le mie leggi agendo con fedeltà, egli è
giusto ed egli vivrà, parola del Signore Dio.
[10] Ma se uno ha generato un figlio violento e sanguinario che commette
qualcuna di tali azioni,
[11] mentre egli non le commette, e questo figlio mangia sulle alture, disonora
la donna del prossimo,
[12] opprime il povero e l'indigente, commette rapine, non restituisce il
pegno, volge gli occhi agli idoli, compie azioni abominevoli, [13] presta a
usura ed esige gli interessi, egli non vivrà; poiché ha commesso queste azioni
abominevoli, costui morirà e dovrà a se stesso la propria morte. [14] Ma, se
uno ha generato un figlio che vedendo tutti i peccati commessi dal padre,
sebbene li veda, non li commette,
[15] non mangia sulle alture, non volge gli occhi agli idoli di Israele, non
disonora la donna del prossimo,
[16] non opprime alcuno, non trattiene il pegno, non commette rapina, dá il
pane all'affamato e copre di vesti l'ignudo,
[17] desiste dall'iniquità, non presta a usura né a interesse, osserva i miei
decreti, cammina secondo le mie leggi, costui non morirà per l'iniquità di suo
padre, ma certo vivrà.
[18] Suo padre invece, che ha oppresso e derubato il suo prossimo, che non ha
agito bene in mezzo al popolo, morirà per la sua iniquità.
[19] Voi dite: Perché il figlio non sconta
l'iniquità del padre? Perché il figlio ha agito secondo giustizia e
rettitudine, ha osservato tutti i miei comandamenti e li ha messi in pratica,
perciò egli vivrà.
[20] Colui che ha peccato e non altri deve morire;
il figlio non sconta l'iniquità del padre, né il padre l'iniquità del figlio.
Al giusto sarà accreditata la sua giustizia e al malvagio la sua malvagità.
[21] Ma se il malvagio si ritrae da tutti i peccati
che ha commessi e osserva tutti i miei decreti e agisce con giustizia e rettitudine,
egli vivrà, non morirà.
[22] Nessuna delle colpe commesse sarà ricordata, ma vivrà per la giustizia che
ha praticata.
[23] Forse che io ho piacere della morte del
malvagio - dice il Signore Dio - o non piuttosto che desista dalla sua condotta
e viva?
[24] Ma se il giusto si allontana dalla giustizia e
commette l'iniquità e agisce secondo tutti gli abomini che l'empio commette,
potrà egli vivere? Tutte le opere giuste da lui fatte saranno dimenticate; a
causa della prevaricazione in cui è caduto e del peccato che ha commesso, egli
morirà.
[25] Voi dite: Non è retto il modo di agire del
Signore.
Ascolta dunque, popolo d'Israele: Non è retta la mia
condotta o piuttosto non è retta la vostra?
[26] Se il giusto si allontana dalla giustizia per commettere l'iniquità e a
causa di questa muore, egli muore appunto per l'iniquità che ha commessa.
[27] E se l'ingiusto desiste dall'ingiustizia che ha commessa e agisce con
giustizia e rettitudine, egli fa vivere se stesso.
[28] Ha riflettuto, si è allontanato da tutte le colpe commesse: egli certo
vivrà e non morirà.
[29] Eppure gli Israeliti van dicendo: Non è retta la via del Signore. O popolo
d'Israele, non sono rette le mie vie o piuttosto non sono rette le vostre?
[30] Perciò, o Israeliti, io giudicherò ognuno di
voi secondo la sua condotta. Oracolo del Signore Dio. Convertitevi e desistete
da tutte le vostre iniquità, e l'iniquità non sarà più causa della vostra
rovina.
[31] Liberatevi da tutte le iniquità commesse e formatevi un cuore nuovo e uno
spirito nuovo. Perché volete morire, o Israeliti?
[32] Io non godo della morte di chi muore. Parola del Signore Dio. Convertitevi
e vivrete».
[1] Intona ora un lamento sui capi d'Israele
[2] dicendo: «Che cos'era tua madre? Una leonessa
fra leoni.
Accovacciata in mezzo ai leoni allevava i suoi
cuccioli.
[3] Essa innalzò uno dei cuccioli che divenne leone,
imparò a sbranare la preda, a divorare gli uomini.
[4] Ma contro di lui le genti fecero lega, restò
preso nella loro fossa e in catene fu condotto in Egitto.
[5] Quando essa vide che era lunga l'attesa e delusa
la sua speranza,
prese un altro cucciolo e ne fece un leoncino.
[6] Egli se ne andava e veniva fra i leoni, divenuto
leoncello,
e imparò a sbranare la preda, a divorare gli uomini.
[7] Penetrò nei loro palazzi, devastò le loro città.
Il paese e i suoi abitanti sbigottivano al rumore
del suo ruggito.
[8] Lo assalirono le genti, le contrade all'intorno;
tesero un laccio contro di lui e restò preso nella
loro fossa.
[9] Lo chiusero in una gabbia, lo condussero in
catene al re di Babilonia
e lo misero in una prigione, perché non se ne
sentisse la voce sui monti d'Israele.
[10] Tua madre era come una vite piantata vicino alle
acque.
Era rigogliosa e frondosa per l'abbondanza
dell'acqua;
[11] ebbe rami robusti buoni per scettri regali; il
suo fusto si elevò
in mezzo agli arbusti mirabile per la sua altezza e
per l'abbondanza dei suoi rami.
[12] Ma essa fu sradicata con furore e gettata a
terra;
il vento d'oriente la disseccò, disseccò i suoi
frutti;
il suo ramo robusto inaridì e il fuoco lo divorò.
[13] Ora è trapiantata nel deserto, in una terra
secca e riarsa;
[14] un fuoco uscì da un suo ramo, divorò tralci e
frutti
ed essa non ha più alcun ramo robusto, uno scettro
per dominare».
Questo è un lamento e come lamento è passato
nell'uso.
[1] Il dieci del quinto mese, anno settimo, alcuni anziani
d'Israele vennero a consultare il Signore e sedettero davanti a me.
[2] Mi fu rivolta questa parola del Signore:
[3] «Figlio dell'uomo, parla agli anziani d'Israele e dì loro: Dice il Signore
Dio: Venite voi per consultarmi? Com'è vero ch'io vivo, non mi lascerò
consultare da voi. Oracolo del Signore Dio.
[4] Vuoi giudicarli? Li vuoi giudicare, figlio dell'uomo? Mostra loro gli
abomini dei loro padri.
[5] Dì loro: Dice il Signore Dio: Quando io scelsi Israele e alzai la mano e
giurai per la stirpe della casa di Giacobbe, apparvi loro nel paese d'Egitto e
giurai per loro dicendo: Io, il Signore, sono vostro Dio.
[6] Allora alzai la mano e giurai di farli uscire dal paese d'Egitto e condurli
in una terra scelta per loro, stillante latte e miele, che è la più bella fra
tutte le terre.
[7] Dissi loro: Ognuno getti via gli abomini dei propri occhi e non vi
contaminate con gl'idoli d'Egitto: sono io il vostro Dio.
[8] Ma essi mi si ribellarono e non mi vollero
ascoltare: non gettarono via gli abomini dei propri occhi e non abbandonarono
gli idoli d'Egitto. Allora io decisi di riversare sopra di loro il mio furore e
di sfogare contro di loro la mia ira, in mezzo al paese d'Egitto.
[9] Ma feci diversamente per riguardo al mio nome, perché non fosse profanato
agli occhi delle genti in mezzo alle quali si trovavano, poiché avevo
dichiarato che li avrei fatti uscire dal paese d'Egitto sotto i loro occhi.
[10] Così li feci uscire dall'Egitto e li condussi nel deserto;
[11] diedi loro i miei statuti e feci loro conoscere le mie leggi, perché colui
che le osserva viva per esse.
[12] Diedi loro anche i miei sabati come un segno
fra me e loro, perché sapessero che sono io, il Signore, che li santifico.
[13] Ma gli Israeliti si ribellarono contro di me
nel deserto: essi non camminarono secondo i miei decreti, disprezzarono le mie
leggi, che bisogna osservare perché l'uomo viva, e violarono sempre i miei
sabati. Allora io decisi di riversare su di loro il mio sdegno nel deserto e di
sterminarli.
[14] Ma agii diversamente per il mio nome, perché
non fosse profanato agli occhi delle genti di fronte alle quali io li avevo
fatti uscire.
[15] Avevo giurato su di loro nel deserto che non li avrei più condotti nella
terra che io avevo loro assegnato, terra stillante latte e miele, la più bella
fra tutte le terre,
[16] perché avevano disprezzato i miei comandamenti, non avevano seguito i miei
statuti e avevano profanato i miei sabati, mentre il loro cuore si era
attaccato ai loro idoli.
[17] Tuttavia il mio occhio ebbe pietà di loro e non li distrussi, non li
sterminai tutti nel deserto.
[18] Dissi ai loro figli nel deserto: Non seguite le
regole dei vostri padri, non osservate le loro leggi, non vi contaminate con i
loro idoli:
[19] sono io, il Signore, il vostro Dio. Camminate secondo i miei decreti,
osservate le mie leggi e mettetele in pratica.
[20] Santificate i miei sabati e siano un segno fra me e voi, perché si sappia
che sono io, il Signore vostro Dio.
[21] Ma anche i figli mi si ribellarono, non
camminarono secondo i miei decreti, non osservarono e non misero in pratica le
mie leggi, che danno la vita a chi le osserva; profanarono i miei sabati.
Allora io decisi di riversare il mio sdegno su di loro e di sfogare contro di
essi l'ira nel deserto.
[22] Ma ritirai la mano e feci diversamente per
riguardo al mio nome, perché non fosse profanato agli occhi delle genti, alla
cui presenza io li avevo fatti uscire.
[23] E nel deserto giurai loro, alzando la mia mano, che li avrei dispersi fra
le genti e disseminati in paesi stranieri,
[24] perché non avevano praticato le mie leggi, anzi, avevano disprezzato i
miei decreti, profanato i miei sabati e i loro occhi erano sempre rivolti agli
idoli dei loro padri.
[25] Allora io diedi loro perfino statuti non buoni
e leggi per le quali non potevano vivere.
[26] Feci sì che si contaminassero nelle loro offerte facendo passare per il
fuoco ogni loro primogenito, per atterrirli, perché riconoscessero che io sono
il Signore.
[27] Parla dunque agli Israeliti, figlio dell'uomo, e dì loro: Dice il Signore
Dio: Ancora in questo mi offesero i vostri padri agendo con infedeltà verso di
me:
[28] dopo che io li ebbi introdotti nel paese che, levando la mia mano, avevo
giurato di dare loro, essi guardarono ogni colle elevato, ogni albero verde e
là fecero i sacrifici e portarono le loro offerte provocatrici: là depositarono
i loro profumi soavi e versarono le loro libazioni.
[29] Io dissi loro: Che cos'è quest'altura alla quale voi andate? Il nome
altura è rimasto fino ai nostri giorni.
[30] Ebbene, dì agli Israeliti: Così dice il Signore
Dio: Vi contaminate secondo il costume dei vostri padri, vi prostituite secondo
i loro abomini,
[31] vi contaminate con tutti i vostri idoli fino ad oggi, facendo le vostre
offerte e facendo passare per il fuoco i vostri figli e io mi dovrei lasciare
consultare da voi, uomini d'Israele? Com'è vero ch'io vivo - parola del Signore
Dio - non mi lascerò consultare da voi.
[32] E ciò che v'immaginate in cuor vostro non avverrà, mentre voi andate
dicendo: Saremo come le genti, come le tribù degli altri paesi che prestano
culto al legno e alla pietra.
[33] Com'è vero ch'io vivo - parola del Signore Dio - io regnerò su di voi con
mano forte, con braccio possente e rovesciando la mia ira.
[34] Poi vi farò uscire di mezzo ai popoli e vi radunerò da quei territori dove
foste dispersi con mano forte, con braccio possente e con la mia ira
traboccante [35] e vi condurrò nel deserto dei popoli e lì a faccia a faccia vi
giudicherò.
[36] Come giudicai i vostri padri nel deserto del paese di Egitto così
giudicherò voi, dice il Signore Dio.
[37] Vi farò passare sotto il mio bastone e vi condurrò sotto il giogo dell'alleanza.
[38] Separerò da voi i ribelli e quelli che si sono
staccati da me; li farò uscire dal paese in cui dimorano, ma non entreranno nel
paese d'Israele: così saprete che io sono il Signore.
[39] A voi, uomini d'Israele, così dice il Signore Dio: Andate, servite pure
ognuno i vostri idoli, ma infine mi ascolterete e il mio santo nome non
profanerete più con le vostre offerte, con i vostri idoli;
[40] poiché sul mio monte santo, sull'alto monte d'Israele - oracolo del
Signore Dio - mi servirà tutta la casa d'Israele, tutta riunita in quel paese;
là mi saranno graditi e là richiederò le vostre offerte, le primizie dei vostri
doni in qualunque forma me li consacrerete. [41] Io vi accetterò come soave
profumo, quando vi avrò liberati dai popoli e vi avrò radunati dai paesi nei
quali foste dispersi: mi mostrerò santo in voi agli occhi delle genti.
[42] Allora voi saprete che io sono il Signore,
quando vi condurrò nel paese d'Israele, nel paese che alzando la mia mano
giurai di dare ai vostri padri.
[43] Là vi ricorderete della vostra condotta, di tutti i misfatti dei quali vi
siete macchiati, e proverete disgusto di voi stessi, per tutte le malvagità che
avete commesse.
[44] Allora saprete che io sono il Signore, quando agirò con voi per l'onore
del mio nome e non secondo la vostra malvagia condotta e i vostri costumi
corrotti, uomini d'Israele». Parola del Signore Dio.
[1] Mi fu rivolta questa parola del Signore:
[2] «Figlio dell'uomo, volgi la faccia verso il mezzogiorno, parla alla regione
australe e predici contro la selva del mezzogiorno.
[3] Dirai alla selva del mezzogiorno: Ascolta la parola del Signore: Dice il
Signore Dio: Ecco, io accenderò in te un fuoco che divorerà in te ogni albero
verde e ogni albero secco: la fiamma ardente non si spegnerà e ogni sembiante
sarà bruciato dal mezzogiorno al settentrione.
[4] Ogni vivente vedrà che io, il Signore, l'ho incendiato e non si spegnerà».
[5] Io dissi: «Ah! Signore Dio, essi vanno dicendo
di me: Non è forse costui uno che racconta delle favole?».
[6] Mi fu rivolta questa parola del Signore:
[7] «Figlio dell'uomo, volgi la faccia verso Gerusalemme e parla contro i suoi
santuari, predici contro il paese d'Israele.
[8] Tu riferirai al paese d'Israele: Così dice il Signore Dio: Eccomi contro di
te. Sguainerò la spada e ucciderò in te il giusto e il peccatore.
[9] Se ucciderò in te il giusto e il peccatore, significa che la spada
sguainata sarà contro ogni carne, dal mezzogiorno al settentrione.
[10] Così ogni vivente saprà che io, il Signore, ho
sguainato la spada ed essa non rientrerà nel fodero.
[11] Tu, figlio dell'uomo, piangi: piangi davanti a loro con il cuore infranto
e pieno d'amarezza.
[12] Quando ti domanderanno: Perché piangi? risponderai: Perché è giunta la
notizia che il cuore verrà meno, le mani s'indeboliranno, lo spirito sarà
costernato, le ginocchia vacilleranno. Ecco è giunta e si compie». Parola del
Signore Dio. [13] Mi fu rivolta questa parola del Signore:
[14] «Figlio dell'uomo, profetizza e dì loro: Così dice il Signore Dio:
Spada, spada aguzza e affilata,
[15] aguzza per scannare, affilata per lampeggiare!
[16] L'ha fatta affilare perché la si impugni,
l'ha aguzzata e affilata
per darla in mano al massacratore!
[17] Grida e lamèntati, o figlio dell'uomo, perché
essa pesa sul mio popolo, su tutti i principi d'Israele: essi cadranno di spada
insieme con il mio popolo. Perciò battiti il fianco,
[18] perché è una prova: che cosa accadrebbe se
nemmeno un bastone sprezzante ci fosse Parola del Signore Dio.
[19] Tu, o figlio dell'uomo, predici e batti le
mani: la spada si raddoppi e si triplichi, è la spada dei massacri, la grande
spada del massacro che li circonda.
[20] Perché i cuori si struggano e si moltiplichino
le vittime, ho messo ad ogni porta la punta della spada, fatta per lampeggiare,
affilata per il massacro.
[21] Volgiti a destra, volgiti a sinistra, ovunque
si diriga la tua lama.
[22] Anch'io batterò le mani e sazierò la mia ira.
Io, il Signore, ho parlato».
[23] Mi fu rivolta questa parola del Signore:
[24] «Figlio dell'uomo, traccia due strade per il
passaggio della spada del re di Babilonia; proverranno tutte e due dallo stesso
paese; tu metti un segnale a capo della strada che conduce nella città.
[25] Traccia la strada per cui la spada giunga a Rabbà degli Ammoniti e in
Giuda, a Gerusalemme nella città fortificata.
[26] Infatti il re di Babilonia è fermo al bivio, all'inizio delle due strade,
per interrogare le sorti: agita le frecce, interroga gli dei domestici, osserva
il fegato.
[27] Nella sua destra è uscito il responso: Gerusalemme, per porre contro di
essa gli arieti, per farle udire l'ordine del massacro, echeggiare grida di
guerra, disporre gli arieti contro le sue porte, innalzare terrapieni,
costruire trincee.
[28] Ma questo non è che un vano presagio agli occhi
di quelli che hanno fatto loro solenni giuramenti. Egli però ricorda loro
l'iniquità per cui saranno catturati».
[29] Perciò dice il Signore: «Poiché voi avete fatto ricordare le vostre
iniquità, rendendo manifeste le vostre trasgressioni e palesi i vostri peccati
in tutto il vostro modo di agire, poiché ve ne vantate, voi resterete presi al
laccio.
[30] A te, sconsacrato, empio principe d'Israele, di cui è giunto il giorno con
il tempo della tua iniquità finale,
[31] così dice il Signore Dio: Deponi il turbante e
togliti la corona: tutto sarà cambiato: ciò che è basso sarà elevato e ciò che
è alto sarà abbassato.
[32] In rovina, in rovina, in rovina la ridurrò e non si rialzerà più finché
non giunga colui al quale appartiene di diritto e al quale io la darò».
[33] Tu, figlio dell'uomo, profetizza e annunzia:
«Così dice il Signore Dio agli Ammoniti e riguardo ai loro insulti. Dì dunque:
La spada, la spada è sguainata per la strage, è affilata per sterminare, per
lampeggiare,
[34] mentre tu hai false visioni e ti si predicono
sorti bugiarde, la spada sarà messa alla gola degli empi perversi, il cui
giorno è venuto, al colmo della loro malvagità.
[35] Rimettila nel fodero. Nel luogo stesso in cui
tu fosti creato, nella terra stessa in cui sei nato, io ti giudicherò;
[36] rovescerò su di te il mio sdegno, contro di te soffierò nel fuoco della
mia ira e ti abbandonerò in mano di uomini violenti, portatori di distruzione.
[37] Sarai preda del fuoco, del tuo sangue sarà intrisa la terra, non ti si
ricorderà più perché io, il Signore, ho parlato».
[1] Mi fu rivolta questa parola del Signore:
[2] «Tu, figlio dell'uomo, forse non giudicherai, non giudicherai tu la città
sanguinaria? Mostrale tutti i suoi abomini.
[3] Tu riferirai: Dice il Signore Dio: O città che sparge il sangue in mezzo a
se stessa, perché giunga il suo tempo, e fabbrica a suo danno idoli con cui
contaminarsi!
[4] Per il sangue che hai sparso, ti sei resa colpevole e ti sei contaminata
con gli idoli che hai fabbricato: hai affrettato il tuo giorno, sei giunta al
termine dei tuoi anni. Ti renderò perciò l'obbrobrio dei popoli e lo scherno di
tutta la terra.
[5] I vicini e i lontani si faran beffe di te o città infamata e piena di
disordini.
[6] Ecco in
te i principi d'Israele, ognuno secondo il suo potere, intenti a spargere
sangue.
[7] In te si disprezza il padre e la madre, in te si maltratta il forestiero,
in te si opprime l'orfano e la vedova.
[8] Hai disprezzato i miei santuari, hai profanato i
miei sabati.
[9] Vi sono in te calunniatori che versano il sangue. C'è in te chi banchetta
sui monti e chi commette scelleratezze.
[10] In te si hanno rapporti col proprio padre, in te si giace con la donna in
stato di mestruazione.
[11] Uno reca oltraggio alla donna del prossimo, l'altro contamina con incesto
la nuora, altri viola la sorella, figlia del padre.
[12] In te si ricevono doni per spargere il sangue, tu presti a interesse e a
usura, spogli con la violenza il tuo prossimo e di me ti dimentichi. Oracolo
del Signore Dio.
[13] Ecco, io batto le mani per le frodi che hai
commesse e per il sangue che è versato in mezzo a te.
[14] Reggerà il tuo cuore e saranno forti le mani per i giorni che io ti
preparo? Io, il Signore, l'ho detto e lo farò;
[15] ti disperderò fra le nazioni e ti disseminerò
in paesi stranieri; ti purificherò della tua immondezza,
[16] poi ti riprenderò in eredità davanti alle nazioni e tu saprai che io sono
il Signore».
[17] Mi fu rivolta questa parola del Signore:
[18] «Figlio dell'uomo, gli Israeliti si son cambiati in scoria per me; sono tutti
rame, stagno, ferro e piombo dentro un crogiuolo: sono scoria di argento.
[19] Perciò così dice il Signore: Poiché vi siete tutti cambiati in scoria, io
vi radunerò dentro Gerusalemme.
[20] Come si mette insieme argento, rame, ferro, piombo, stagno dentro un
crogiuolo e si soffia nel fuoco per fonderli, così io, con ira e con sdegno, vi
metterò tutti insieme e vi farò fondere;
[21] vi radunerò, contro di voi soffierò nel fuoco
del mio sdegno e vi fonderò in mezzo alla città.
[22] Come si fonde l'argento nel crogiuolo, così sarete fusi in mezzo ad essa:
saprete che io, il Signore, ho riversato il mio sdegno contro di voi».
[23] Mi fu rivolta questa parola del Signore:
[24] «Figlio dell'uomo, dì a Gerusalemme: Tu sei una terra non purificata, non
lavata da pioggia in un giorno di tempesta.
[25] Dentro di essa i suoi principi, come un leone ruggente che sbrana la
preda, divorano la gente, s'impadroniscono di tesori e ricchezze, moltiplicano
le vedove in mezzo ad essa.
[26] I suoi sacerdoti violano la mia legge, profanano le cose sante. Non fanno
distinzione fra il sacro e il profano, non insegnano a distinguere fra puro e
impuro, non osservano i miei sabati e io sono disonorato in mezzo a loro.
[27] I suoi capi in mezzo ad essa sono come lupi che dilaniano la preda,
versano il sangue, fanno perire la gente per turpi guadagni.
[28] I suoi profeti hanno come intonacato tutti questi delitti con false
visioni e oracoli fallaci e vanno dicendo: Così parla il Signore Dio, mentre
invece il Signore non ha parlato.
[29] Gli abitanti della campagna commettono violenze e si danno alla rapina,
calpestano il povero e il bisognoso, maltrattano il forestiero, contro ogni
diritto.
[30] Io ho cercato fra loro un uomo che costruisse un muro e si ergesse sulla
breccia di fronte a me, per difendere il paese perché io non lo devastassi, ma
non l'ho trovato.
[31] Io rovescerò su di essi il mio sdegno: li consumerò con il fuoco della mia
collera: la loro condotta farò ricadere sulle loro teste». Oracolo del Signore
Dio.
[1] Mi fu rivolta questa parola del Signore:
[2] «Figlio dell'uomo, vi erano due donne, figlie della stessa madre,
[3] le quali si erano prostituite in Egitto fin dalla loro giovinezza, dove
venne profanato il loro petto e oppresso il loro seno verginale.
[4] Esse si chiamano Oolà la maggiore e Oolibà la più piccola, sua sorella.
L'una e l'altra divennero mie e partorirono figli e figlie. Oolà è Samaria e
Oolibà è Gerusalemme.
[5] Oolà mentre era mia si dimostrò infedele: arse
d'amore per i suoi spasimanti, gli Assiri suoi vicini,
[6] vestiti di porpora, principi e governatori, tutti giovani attraenti,
cavalieri montati su cavalli.
[7] Concesse loro i suoi favori, al fiore degli
Assiri, e si contaminò con gli idoli di coloro dei quali si era innamorata.
[8] Non rinunciò alle sue relazioni amorose con gli Egiziani, i quali avevano
abusato di lei nella sua giovinezza, avevano profanato il suo seno verginale,
sfogando su di lei la loro libidine.
[9] Per questo l'ho data in mano ai suoi amanti, in mano agli Assiri, dei quali
si era innamorata.
[10] Essi scoprirono la sua nudità, presero i suoi figli e le sue figlie e la
uccisero di spada. Divenne così come un monito fra le donne, per la condanna
esemplare che essi avevano eseguita su di lei.
[11] Sua sorella Oolibà la vide e si corruppe più di
lei nei suoi amoreggiamenti; con le sue infedeltà superò la sorella.
[12] Spasimò per gli Assiri suoi vicini, principi e capi, vestiti di porpora,
cavalieri montati su cavalli, tutti giovani attraenti.
[13] Io vidi che si era contaminata e che tutt'e due seguivano la stessa via.
[14] Ma essa moltiplicò le prostituzioni. Vide uomini effigiati su una parete,
figure di Caldei, disegnati con il minio,
[15] con cinture ai fianchi, ampi turbanti in capo, dall'aspetto di grandi
capi, rappresentanti i figli di Babilonia, originari di Caldea:
[16] essa se ne innamorò non appena li vide e inviò loro messaggeri in Caldea.
[17] I figli di Babilonia andarono da lei al letto degli amori e la
contaminarono con le loro fornicazioni ed essa si contaminò con loro finché ne
fu nauseata.
[18] Poiché aveva messo in pubblico le sue tresche e
scoperto la sua nudità, anch'io mi allontanai da lei come mi ero allontanato
dalla sorella.
[19] Ma essa continuò a moltiplicare prostituzioni, ricordando il tempo della
sua gioventù, quando si prostituiva in Egitto.
[20] Arse di libidine per quegli amanti lussuriosi come asini, libidinosi come
stalloni, [21] e così rinnovò l'infamia della sua giovinezza, quando in Egitto
veniva profanato il suo petto, oppresso il suo seno verginale.
[22] Per questo, Oolibà, così dice il Signore Dio: Ecco, io suscito contro di
te gli amanti di cui mi sono disgustato e li condurrò contro di te da ogni parte,
[23] i figli di Babilonia e di tutti i Caldei, quelli di Pekòd, di Soa e di Koa
e con loro tutti gli Assiri, tutti i giovani attraenti, principi e capi, tutti
capitani e cavalieri famosi;
[24] verranno contro di te dal settentrione con cocchi
e carri e con una moltitudine di popolo e si schiereranno contro di te da ogni
parte con scudi grandi e piccoli ed elmi. A loro ho rimesso il giudizio e ti
giudicheranno secondo le loro leggi.
[25] Scatenerò la mia gelosia contro di te e ti tratteranno con furore: ti
taglieranno il naso e gli orecchi e i superstiti cadranno di spada;
eporteranno i tuoi figli e le tue figlie e ciò che
rimarrà di te sarà preda del fuoco.
[26] Ti spoglieranno delle tue vesti e s'impadroniranno dei tuoi gioielli.
[27] Metterò fine alle tue scelleratezze e alle tue prostituzioni commesse in
Egitto: non alzerai più gli occhi verso di loro, non ricorderai più l'Egitto.
[28] Perché così dice il Signore Dio: Ecco, io ti
consegno in mano a coloro che tu odii, in mano a coloro di cui sei nauseata.
[29] Ti tratteranno con odio e si impadroniranno di tutti i tuoi beni,
lasciandoti nuda e scoperta; sarà svelata la turpitudine delle tue
scelleratezze, la tua libidine e la tua disonestà.
[30] Così sarai trattata perché tu mi hai tradito con le genti, perché ti sei
contaminata con i loro idoli.
[31] Hai seguito la via di tua sorella, la sua coppa porrò nelle tue mani».
[32] Dice il Signore Dio: «Berrai la coppa di tua
sorella, profonda e larga,
sarai oggetto di derisione e di scherno; la coppa
sarà di grande capacità.
[33] Tu sarai colma d'ubriachezza e d'affanno, coppa
di desolazione e di sterminio era la coppa di tua sorella Samaria.
[34] Anche tu la berrai, la vuoterai, ne succhierai
i cocci,
ti lacererai il seno, poiché io ho parlato». Parola
del Signore.
[35] Perciò dice il Signore Dio: «Poiché tu mi hai
dimenticato e mi hai voltato le spalle, sconterai dunque la tua disonestà e le
tue dissolutezze!».
[36] Il Signore mi disse: «Figlio dell'uomo, non
giudicherai tu Oolà e Oolibà? Non mostrerai ad esse i loro abomini?
[37] Sono state adultere e le loro mani sono lorde di sangue, hanno commesso
adulterio con i loro idoli; perfino i figli che mi avevano partorito, li hanno
fatti passare per il fuoco in loro pasto.
[38] Ancor questo mi hanno fatto: in quello stesso giorno hanno contaminato il
mio santuario e profanato i miei sabati;
[39] dopo avere immolato i loro figli ai loro idoli,
sono venute in quel medesimo giorno al mio santuario per profanarlo: ecco
quello che hanno fatto dentro la mia casa!
[40] Si rivolsero anche a uomini di paesi lontani,
invitandoli per mezzo di messaggeri, ed essi giunsero. Per loro ti sei lavata,
ti sei dipinta gli occhi, ti sei adornata dei tuoi vestiti preziosi,
[41] ti sei stesa su un magnifico divano davanti ad una tavola imbandita, su
cui hai posto il mio olio, i miei profumi.
[42] Si udiva lo strepito di una moltitudine festante di uomini venuti dal
deserto, i quali avevano messo braccialetti ai polsi e una corona di gloria sul
loro capo.
[43] Io pensavo di costei, abituata agli adultèri: Ora costoro si faranno
complici delle sue prostituzioni.
[44] Infatti entrarono da lei, come si entra da una
prostituta: così entrarono da Oolà e da Oolibà, donne di malaffare.
[45] Ma uomini retti le giudicheranno come si giudicano le adultere e le
assassine. Le loro mani sono lorde di sangue».
[46] Dice infatti il Signore Dio: «Si farà venire
contro di loro una folla ed esse saranno abbandonate alle malversazioni e al
saccheggio.
[47] La folla
le lapiderà e le farà a pezzi con le spade; ne ucciderà i figli e le figlie e
darà alle fiamme le case.
[48] Eliminerò così un'infamia dalla terra e tutte le donne impareranno a non
commettere infamie simili.
[49] Faranno ricadere la vostra infamia su di voi e
sconterete i vostri peccati di idolatria: saprete così che io sono il Signore
Dio».
[1] Il dieci del decimo mese, dell'anno nono, mi fu
rivolta questa parola del Signore:
[2] «Figlio dell'uomo, metti per iscritto la data di oggi, di questo giorno,
perché proprio oggi il re di Babilonia punta contro Gerusalemme.
[3] Proponi una parabola a questa genìa di ribelli dicendo loro: Così dice il
Signore Dio:
Metti su la pentola, mettila e versavi acqua.
[4] Mettici dentro i pezzi di carne, tutti i pezzi
buoni, la coscia e la spalla,
e riempila di ossi scelti;
[5] prendi il meglio del gregge.
Mettici sotto la legna e falla bollire molto, sì che
si cuociano dentro anche gli ossi.
[6] Poiché dice il Signore Dio: Guai alla città
sanguinaria,
alla pentola arrugginita, da cui non si stacca la
ruggine!
Vuotala pezzo per pezzo, senza fare le parti,
[7] poiché il suo sangue è dentro, lo ha versato
sulla nuda roccia,
non l'ha sparso in terra per ricoprirlo di polvere.
[8] Per provocare la mia collera, per farne
vendetta,
ha posto il suo sangue sulla nuda roccia, senza
ricoprirlo.
[9] Perciò dice il Signore Dio: Guai alla città
sanguinaria!
Anch'io farò grande il rogo.
[10] Ammassa la legna, fà divampare il fuoco, fà
consumare la carne, riducila in poltiglia e le ossa siano riarse.
[11] Vuota la pentola sulla brace, perché si
riscaldi e il rame si arroventi;
si distrugga la sozzura che c'è dentro e si consumi
la sua ruggine.
[12] Quanta fatica! Ma l'abbondante sua ruggine non
si stacca,
non scompare da essa neppure con il fuoco.
[13] La tua immondezza è esecrabile: ho cercato di
purificarti, ma tu non ti sei lasciata purificare. Perciò dalla tua immondezza
non sarai purificata finché non avrò sfogato su di te la mia collera.
[14] Io, il Signore, ho parlato! Questo avverrà, lo
compirò senza revoca; non avrò né pietà, né compassione. Ti giudicherò secondo
la tua condotta e i tuoi misfatti». Oracolo del Signore Dio.
[15] Mi fu rivolta questa parola del Signore:
[16] «Figlio dell'uomo ecco, io ti tolgo all'improvviso colei che è la delizia
dei tuoi occhi: ma tu non fare il lamento, non piangere, non versare una
lacrima. [17] Sospira in silenzio e non fare il lutto dei morti: avvolgiti il
capo con il turbante, mettiti i sandali ai piedi, non ti velare fino alla
bocca, non mangiare il pane del lutto».
[18] La mattina avevo parlato al popolo e la sera
mia moglie morì. La mattina dopo feci come mi era stato comandato [19] e la
gente mi domandava: «Non vuoi spiegarci che cosa significa quello che tu fai?».
[20] Io risposi: «Il Signore mi ha parlato:
[21] Annunzia agli Israeliti: Così dice il Signore Dio: Ecco, io faccio
profanare il mio santuario, orgoglio della vostra forza, delizia dei vostri
occhi e amore delle vostre anime. I figli e le figlie che avete lasciato
cadranno di spada.
[22] Voi farete come ho fatto io: non vi velerete fino alla bocca, non
mangerete il pane del lutto.
[23] Avrete i vostri turbanti in capo e i sandali ai piedi: non farete il
lamento e non piangerete: ma vi consumerete per le vostre iniquità e gemerete
l'uno con l'altro.
[24] Ezechiele sarà per voi un segno: quando ciò avverrà, voi farete in tutto
come ha fatto lui e saprete che io sono il Signore.
[25] Tu, figlio dell'uomo, il giorno in cui toglierò loro la loro fortezza, la
gioia della loro gloria, l'amore dei loro occhi, la brama delle loro anime, i
loro figli e le loro figlie,
[26] allora verrà a te un profugo per dartene notizia.
[27] In quel giorno la tua bocca si aprirà per parlare con il profugo, parlerai
e non sarai più muto e sarai per loro un segno: essi sapranno che io sono il
Signore».
[1] Mi fu rivolta questa parola del Signore:
[2] «Figlio dell'uomo, rivolgiti agli Ammoniti e predici contro di loro.
[3] Annunzierai agli Ammoniti: Udite la parola del Signore Dio. Dice il Signore
Dio: Poiché tu hai esclamato: Ah! Ah! riguardo al mio santuario poiché è stato
profanato, riguardo al paese di Israele perché è stato devastato, e riguardo
alla casa di Giuda perché condotta in esilio,
[4] per questo: Ecco, io ti do in mano ai figli
d'oriente.
Metteranno in te i loro accampamenti, e in mezzo a
te pianteranno le loro tende: mangeranno i tuoi frutti e berranno il tuo latte.
[5] Farò di Rabbà una stalla da cammelli e delle
città di Ammòn un ovile per pecore. Allora saprete che io sono il Signore».
[6] Perché dice il Signore Dio: «Siccome hai battuto
le mani,
hai pestato i piedi in terra e hai gioito in cuor
tuo
con pieno disprezzo per il paese d'Israele,
[7] per questo, eccomi: Io stendo la mano su di te
e ti darò in preda alle genti; ti sterminerò dai
popoli
e ti cancellerò dal numero delle nazioni.
Ti annienterò e allora saprai che io sono il
Signore».
[8] Dice il Signore Dio: «Poiché Moab e Seir hanno
detto:
Ecco, la casa di Giuda è come tutti gli altri
popoli,
[9] ebbene, io apro il fianco di Moab,
in tutto il suo territorio anniento le sue città,
decoro del paese, Bet-Iesimòt, Baal-Meòn, Kiriatàim,
[10] e le do in possesso ai figli d'oriente, come
diedi loro gli Ammoniti,
perché non siano più ricordati fra i popoli.
[11] Così farò giustizia di Moab e sapranno che io
sono il Signore».
[12] Dice il Signore Dio: «Poiché Edom ha sfogato crudelmente
la sua vendetta contro la casa di Giuda e s'è reso colpevole vendicandosi su di
essa,
[13] per questo, così dice il Signore Dio: Anch'io
stenderò la mano su Edom, sterminerò in esso uomini e bestie e lo ridurrò a un
deserto.
Da Teman fino a Dedan cadranno di spada.
[14] La mia vendetta su Edom la compirò
per mezzo del mio popolo, Israele,
che tratterà Edom secondo la mia ira e il mio
sdegno.
Si conoscerà così la mia vendetta».
Oracolo del Signore Dio.
[15] Dice il Signore Dio: «Poiché i Filistei si son
vendicati con animo pieno di odio e si son dati a sterminare, mossi da antico
rancore,
[16] per questo, così dice il Signore Dio: Ecco, io stendo la mano sui
Filistei, sterminerò i Cretei e annienterò il resto degli abitanti sul mare.
[17] Farò su di loro terribili vendette, castighi
furiosi,
e sapranno che io sono il Signore, quando eseguirò
su di loro la vendetta».
[1] Il primo giorno del mese, dell'anno undecimo, mi
fu rivolta questa parola del Signore:
[2] «Figlio dell'uomo, poiché Tiro ha detto di
Gerusalemme: Ah, Ah! eccola infranta la porta delle
nazioni;
verso di me essa si volge, la sua ricchezza è
devastata.
[3] Ebbene, così dice il Signore Dio: Eccomi contro
di te, Tiro.
Manderò contro di te molti popoli, come il mare
solleva le onde,
[4] e distruggeranno le mura di Tiro, e demoliranno
le sue torri:
spazzerò via da essa anche la polvere e la ridurrò a
un arido scoglio.
[5] Essa diverrà, in mezzo al mare, un luogo dove
stendere le reti,
poiché io ho parlato - oracolo del Signore. Essa
sarà data in preda ai popoli
[6] e le sue figlie in piena campagna saranno uccise
di spada;
allora sapranno che io sono il Signore.
[7] Perché dice il Signore Dio: Io mando da
settentrione contro Tiro
Nabucodònosor re di Babilonia, il re dei re, con
cavalli, carri e cavalieri
e una folla, un popolo immenso.
[8] Le tue figlie, in terra ferma, ucciderà di
spada, contro di te costruirà bastioni, alzerà terrapieni, disporrà un tetto di
scudi.
[9] Con gli arieti colpirà le tue mura, demolirà le
tue torri con i suoi ordigni.
[10] La moltitudine dei suoi cavalli sarà tale che
ti coprirà con la sua polvere, per lo strepito dei cavalieri, delle ruote e dei
carri
tremeranno le tue mura, quando entrerà dalle tue
porte
come si entra in una città espugnata.
[11] Con gli zoccoli dei suoi cavalli calpesterà
tutte le tue strade,
passerà il tuo popolo a fil di spada, abbatterà le
tue colonne protettrici.
[12] Saccheggeranno le tue ricchezze, faran bottino
delle tue mercanzie.
Abbatteranno le tue mura, demoliranno i tuoi
splendidi palazzi:
getteranno in mezzo al mare le tue pietre, i tuoi
legnami e la tua polvere.
[13] Farò cessare lo strepito delle tue canzoni
e non si udrà più il suono delle tue cetre.
[14] Ti renderò simile a un arido scoglio, a un
luogo dove stendere le reti;
tu non sarai più ricostruita, poiché io, il Signore,
ho parlato».
Oracolo del Signore Dio.
[15] Così dice a Tiro il Signore Dio: «Al fragore
della tua caduta, al gemito dei feriti, quando la strage infierirà in mezzo a
te, le isole forse non tremeranno?
[16] Tutti i principi del mare scenderanno dai loro troni, deporranno i loro
manti, si spoglieranno delle vesti ricamate, si vestiranno a lutto e seduti per
terra tremeranno ad ogni istante, spaventati per te.
[17] Su di te alzeranno un lamento e diranno: Perché
sei scomparsa dai mari, città famosa, potente sui mari?
Essa e i suoi abitanti, che incutevano terrore
su tutta la terraferma.
[18] Ora le isole tremano, nel giorno della tua
caduta,
le isole del mare sono spaventate per la tua fine».
[19] Poiché dice il Signore Dio: «Quando avrò fatto
di te una città deserta, come sono le città disabitate, e avrò fatto salire su
di te l'abisso e le grandi acque ti avranno ricoperto,
[20] allora ti farò scendere nella fossa, verso le generazioni del passato, e
ti farò abitare nelle regioni sotterranee, in luoghi desolati da secoli, con
quelli che sono scesi nella fossa, perché tu non sia più abitata: allora io
darò splendore alla terra dei viventi.
[21] Ti renderò oggetto di spavento e più non sarai,
ti si cercherà ma né ora né mai sarai ritrovata». Oracolo del Signore Dio.
[1] Mi fu rivolta questa parola del Signore:
[2] «Orsù, figlio dell'uomo, intona un lamento su Tiro.
[3] Dì a Tiro, alla città situata all'approdo del mare, che commercia con i
popoli e con le molte isole:
Così dice il Signore Dio: Tiro, tu dicevi: Io sono
una nave di perfetta bellezza.
[4] In mezzo ai mari è il tuo dominio. I tuoi
costruttori ti hanno reso bellissima:
[5] con cipressi del Senìr
hanno costruito tutte le tue fiancate, hanno preso
il cedro del Libano
per farti l'albero maestro;
[6] i tuoi remi li hanno fatti con le querce di
Basan;
il ponte te lo hanno fatto d'avorio, intarsiato nel
bòssolo delle isole di Chittim.
[7] Di lino ricamato d'Egitto
era la tua vela che ti servisse d'insegna; di
giacinto scarlatto delle isole di Elisà era il tuo padiglione.
[8] Gli abitanti di Sidòne e d'Arvad erano i tuoi
rematori,
gli esperti di Semer erano in te, come tuoi piloti.
[9] Gli anziani di Biblos e i suoi esperti erano in
te
per riparare le tue falle. Tutte le navi del mare e
i loro marinai
erano in te per scambiare merci.
[10] Guerrieri di Persia, di Lud e di Put
erano nelle tue schiere, appendevano in te lo scudo
e l'elmo,
ti davano splendore.
[11] I figli di Arvad e il loro esercito erano
intorno alle tue mura
vigilando sui tuoi bastioni, tutti appendevano
intorno alle tue mura gli scudi, coronando la tua bellezza.
[12] Tarsìs commerciava con te, per le tue ricchezze
d'ogni specie, scambiando le tue merci con argento, ferro, stagno e piombo.
[13] Anche la Grecia, Tubal e Mesech commerciavano con te e scambiavan le tue
merci con schiavi e oggetti di bronzo.
[14] Quelli di Togarmà ti fornivano in cambio cavalli da tiro, da corsa e muli.
[15] Gli abitanti di Dedan trafficavano con te; il commercio delle molte isole
era nelle tue mani: ti davano in pagamento corni d'avorio ed ebano.
[16] Aram commerciava con te per la moltitudine dei tuoi prodotti e pagava le
tue merci con pietre preziose, porpora, ricami, bisso, coralli e rubini.
[17] Con te commerciavano Giuda e il paese d'Israele. Ti davano in cambio grano
di Minnìt, profumo, miele, olio e balsamo.
[18] Damasco trafficava con te per i tuoi numerosi prodotti, per i tuoi beni di
ogni specie scambiando vino di Chelbòn e lana di Zacar.
[19] Vedàn e Iavàn da Uzàl ti rifornivano ferro lavorato, cassia e canna
aromatica in cambio dei tuoi prodotti.
[20] Dedan trafficava con te in coperte di cavalli.
[21] L'Arabia e tutti i principi di Kedàr mercanteggiavano con te: trafficavano
con te agnelli, montoni e capri.
[22] I mercanti di Saba e di Raemà trafficavano con te, scambiando le tue merci
con i più squisiti aromi, con ogni sorta di pietre preziose e con oro.
[23] Carran, Cannè, Eden, i mercanti di Saba, Assur,
Kilmàd commerciavano con te.
[24] Scambiavano con te vesti di lusso, mantelli di porpora e di broccato,
tappeti tessuti a vari colori, funi ritorte e robuste, sul tuo mercato.
[25] Le navi di Tarsìs viaggiavano, portando le tue mercanzie.
Così
divenisti ricca e gloriosa in mezzo ai mari.
[26] In alto mare ti condussero i tuoi rematori, ma
il vento d'oriente ti ha travolto in mezzo ai mari.
[27] Le tue ricchezze, i tuoi beni e il tuo
traffico,
i tuoi marinai e i tuoi piloti, i riparatori delle
tue avarie
i trafficanti delle tue merci, tutti i guerrieri che
sono in te
e tutta la turba che è in mezzo a te piomberanno nel
fondo dei mari,
il giorno della tua caduta.
[28] All'udire il grido dei tuoi nocchieri
tremeranno le spiagge.
[29] Scenderanno dalle loro navi
quanti maneggiano il remo: i marinai, e tutti i
piloti del mare
resteranno a terra.
[30] Faranno sentire il lamento su di te
e grideranno amaramente,
si getteranno sulla testa la polvere,
si rotoleranno nella cenere;
[31] si raderanno i capelli per te
e vestiranno di sacco;
per te piangeranno nell'amarezza dell'anima
con amaro cordoglio.
[32] Nel loro pianto intoneranno su di te un
lamento,
su di te comporranno elegie:
Chi era come Tiro, ora distrutta in mezzo al mare?
[33] Quando dai mari uscivano le tue mercanzie,
saziavi tanti popoli;
con l'abbondanza delle tue ricchezze
e del tuo commercio
arricchivi i re della terra.
[34] Ora tu giaci travolta dai flutti
nelle profondità delle acque:
il tuo carico e tutto il tuo equipaggio
sono affondati con te.
[35] Tutti gli abitanti delle isole
sono rimasti spaventati per te
e i loro re, colpiti dal terrore,
hanno il viso sconvolto.
[36] I mercanti dei popoli fischiano su di te,
tu sei divenuta oggetto di spavento,
finita per sempre».
[1] Mi fu rivolta questa parola del Signore:
[2] «Figlio dell'uomo, parla al principe di Tiro:
Dice il Signore Dio:
Poiché il tuo cuore si è insuperbito e hai detto: Io
sono un dio,
siedo su un seggio divino in mezzo ai mari, mentre
tu sei un uomo e non un dio, hai uguagliato la tua mente a quella di Dio,
[3] ecco, tu sei più saggio di Daniele, nessun
segreto ti è nascosto.
[4] Con la tua saggezza e il tuo accorgimento hai
creato la tua potenza
e ammassato oro e argento nei tuoi scrigni;
[5] con la tua grande accortezza e i tuoi traffici
hai accresciuto le tue ricchezze e per le tue
ricchezze si è inorgoglito il tuo cuore.
[6] Perciò così dice il Signore Dio:
Poiché hai uguagliato la tua mente a quella di Dio,
[7] ecco, io manderò contro di te i più feroci
popoli stranieri;
snuderanno le spade contro la tua bella saggezza,
profaneranno il tuo splendore.
[8] Ti precipiteranno nella fossa e morirai della
morte degli uccisi in mezzo ai mari.
[9] Ripeterai ancora: «Io sono un dio», di fronte ai
tuo uccisori?
Ma sei un uomo e non un dio in balìa di chi ti
uccide.
[10] Della morte dei non circoncisi morirai per mano
di stranieri, perché io l'ho detto». Oracolo del Signore Dio.
[11] Mi fu rivolta questa parola del Signore:
[12] «Figlio dell'uomo, intona un lamento sul
principe di Tiro e digli: Così dice il Signore Dio: Tu eri un modello di
perfezione, pieno di sapienza,
perfetto in bellezza;
[13] in Eden, giardino di Dio,
tu eri coperto d'ogni pietra preziosa: rubini,
topazi, diamanti, crisòliti, ònici
e diaspri, zaffìri, carbonchi e smeraldi; e d'oro
era il lavoro dei tuoi castoni e delle tue legature, preparato nel giorno in
cui fosti creato.
[14] Eri come un cherubino ad ali spiegate a difesa;
io ti posi sul monte santo di Dio e camminavi in
mezzo a pietre di fuoco.
15] Perfetto tu eri nella tua condotta, da quando
sei stato creato,
finché fu trovata in te l'iniquità.
[16] Crescendo i tuoi commerci ti sei riempito di
violenza e di peccati; io ti ho scacciato dal monte di Dio e ti ho fatto
perire, cherubino protettore,
in mezzo alle pietre di fuoco.
[17] Il tuo cuore si era inorgoglito per la tua
bellezza,
la tua saggezza si era corrotta
a causa del tuo splendore: ti ho gettato a terra
e ti ho posto davanti ai re che ti vedano.
[18] Con la gravità dei tuoi delitti, con la
disonestà del tuo commercio
hai profanato i tuoi santuari; perciò in mezzo a te
ho fatto sprigionare un fuoco per divorarti. Ti ho ridotto in cenere sulla
terra
sotto gli occhi di quanti ti guardano.
[19] Quanti fra i popoli ti hanno conosciuto sono
rimasti attoniti per te, sei divenuto oggetto di terrore, finito per sempre».
[20] Mi fu rivolta questa parola del Signore:
[21] «Figlio dell'uomo, volgiti verso Sidòne e profetizza contro di essa:
[22] Annunziale: Dice il Signore Dio:
Eccomi contro di te, Sidòne, e mostrerò la mia gloria
in mezzo a te.
Si saprà che io sono il Signore quando farò
giustizia di te
e manifesterò la mia santità.
[23] Manderò contro di essa la peste e il sangue
scorrerà per le sue vie:
cadranno in essa i trafitti di spada e questa da
ogni parte graverà;
e sapranno che io sono il Signore.
[24] Non ci sarà più per gli Israeliti un aculeo
pungente, una spina dolorosa tra tutti i suoi vicini che la disprezzano:
sapranno che io sono il Signore».
[25] Così dice il Signore Dio; «Quando avrò radunato
gli Israeliti di mezzo ai popoli fra i quali sono dispersi, io manifesterò in
essi la mia santità davanti alle genti: abiteranno il paese che diedi al mio
servo Giacobbe,
[26] vi abiteranno tranquilli, costruiranno case e
pianteranno vigne; vi abiteranno tranquilli, quando avrò eseguito i miei
giudizi su tutti coloro che intorno li disprezzano: e sapranno che io sono il
Signore loro Dio».
[1] Il dodici del decimo mese, anno decimo, mi fu
rivolta questa parola del Signore:
[2] «Figlio dell'uomo, rivolgiti contro il faraone re d'Egitto e profetizza
contro di lui e contro tutto l'Egitto.
[3] Parla dunque dicendo: Così dice il Signore Dio:
Eccomi contro di te, faraone re d'Egitto; grande
coccodrillo, sdraiato in mezzo al fiume, hai detto: Il fiume è mio, è mia
creatura.
[4] Metterò ganci alle tue mascelle e farò sì che i
pesci dei tuoi fiumi
ti si attacchino alle squame e ti farò uscire dalle
tue acque
insieme con tutti i pesci dei tuoi fiumi attaccati
alle squame;
[5] getterò nel deserto te e tutti i pesci dei tuoi
fiumi e andrai a cadere in mezzo alla campagna e non sarai né raccolto né
sepolto:
ti darò in pasto alle bestie selvatiche e agli
uccelli del cielo.
[6] Tutti gli abitanti dell'Egitto sapranno che io
sono il Signore,
poiché tu sei stato un sostegno di canna per gli
Israeliti.
[7] Quando questi ti vollero afferrare ti rompesti
lacerando loro tutta la spalla e quando si appoggiarono a te, ti spezzasti
facendo vacillare loro tutti i fianchi».
[8] Perciò dice il Signore Dio: «Ecco, io manderò
contro di te una spada ed eliminerò da te uomini e bestie.
[9] L'Egitto diventerà un luogo desolato e deserto e sapranno che io sono il
Signore. Perché egli ha detto: Il fiume è mio, è mia creatura.
[10] Ebbene eccomi contro di te e contro il tuo fiume. Io farò dell'Egitto, da
Migdòl ad Assuan, fino alla frontiera d'Etiopia, una terra deserta e desolata.
[11] Piede d'uomo o d'animale non vi transiterà e rimarrà deserto per
quarant'anni.
[12] Ridurrò l'Egitto una terra desolata fra le
terre assolate e le sue città saranno distrutte, rimarranno una desolazione per
quarant'anni e disperderò gli Egiziani fra le genti e li disseminerò fra altre
regioni».
[13] Perché dice il Signore Dio: «Al termine dei
quarant'anni io radunerò gli Egiziani dai popoli in mezzo ai quali li avevo
dispersi:
[14] muterò la loro sorte e li ricondurrò nel paese di Patròs, nella loro terra
d'origine, e lì formeranno un piccolo regno;
[15] sarà il più modesto fra gli altri regni e non si ergerà più sugli altri
popoli: li renderò piccoli e non domineranno più le altre nazioni.
[16] Non costituiranno più una speranza per gli Israeliti, anzi ricorderanno
loro l'iniquità di quando si rivolgevano ad essi: sapranno allora che io sono
il Signore Dio».
[17] Ora, il primo giorno del primo mese dell'anno
ventisettesimo, mi fu rivolta questa parola del Signore:
[18] «Figlio dell'uomo, Nabucodònosor re di Babilonia ha fatto compiere al suo
esercito una grave impresa contro Tiro: ogni testa è diventata calva e ogni
spalla è piagata, ma il re e il suo esercito non hanno ricevuto da Tiro il
compenso per l'impresa compiuta contro di essa.
[19] Perciò così dice il Signore Dio: Ecco, io consegno a Nabucodònosor re di
Babilonia il territorio d'Egitto; porterà via le sue ricchezze, si impadronirà
delle sue spoglie, lo saccheggerà; questa sarà la mercede per il suo esercito.
[20] Per l'impresa compiuta contro Tiro io gli
consegno l'Egitto, poiché l'ha compiuta per me. Oracolo del Signore Dio.
[21] In quel giorno io farò spuntare un potente per
la casa d'Israele e a te farò aprire la bocca in mezzo a loro: sapranno che io
sono il Signore».
[1] Mi fu rivolta questa parola del Signore:
[2] «Figlio dell'uomo, predici dicendo: Dice il Signore Dio: Gemete: Ah, quel
giorno!
[3] Perché il giorno è vicino,
vicino è il giorno del Signore,
giorno di nubi sarà il giorno delle nazioni.
[4] La spada verrà sull'Egitto e ci sarà l'angoscia
in Etiopia,
quando cadranno in Egitto i trafitti, le sue
ricchezze saranno asportate
e le sue fondamenta disfatte.
[5] Etiopia, Put e Lud e stranieri d'ogni specie e
Cub e i figli del paese dell'alleanza cadranno con loro di spada.
[6] Dice il Signore:
Cadranno gli alleati dell'Egitto e sarà abbattuto
l'orgoglio della sua forza:
da Migdòl fino ad Assuan cadranno di spada. Parola
del Signore Dio.
[7] Sarà un deserto fra terre devastate e le sue
città fra città desolate.
[8] Sapranno che io sono il Signore quando darò
fuoco all'Egitto
e tutti i suoi sostenitori saranno schiacciati.
[9] In quel giorno partiranno da me messaggeri su
navi a spargere il terrore in Etiopia che si crede sicura, e in essa vi sarà
spavento nel giorno dell'Egitto, poiché ecco gia viene».
[10] Così dice il Signore Dio: «Farò cessare il tumultuare dell'Egitto per
mezzo di Nabucodònosor re di Babilonia.
[11] Egli e il suo popolo, il più violento dei popoli, saranno inviati a
devastare il paese e sguaineranno la loro spada contro l'Egitto e riempiranno
il terreno di cadaveri.
[12] Farò seccare i fiumi e darò il paese in mano a genti barbare, devasterò il
territorio e ciò che contiene, per mezzo di stranieri: io, il Signore, l'ho
detto».
[13] Dice il Signore Dio: «Distruggerò gli idoli e farò
sparire gli dei da Menfi. Non ci sarà più principe nel paese d'Egitto, vi
spanderò il terrore,
[14] devasterò Patròs, darò fuoco a Tanis, farò
giustizia su Tebe.
[15] Scatenerò l'ira su Sin, la roccaforte d'Egitto,
sterminerò la moltitudine di Tebe.
[16] Metterò a fuoco l'Egitto: Sin si torcerà dal dolore, Tebe sarà squassata,
Menfi sarà smantellata dai nemici in pieno giorno.
[17] I giovani di Eliòpoli e di Bubàste cadranno di
spada e queste città andranno in schiavitù.
[18] In Tafni si oscurerà il giorno, quando vi spezzerò i gioghi imposti
dall'Egitto e verrà meno in lei l'orgoglio della sua potenza; una nube la
coprirà e le sue figlie saranno condotte schiave.
[19] Farò giustizia dell'Egitto e si saprà che io sono il Signore».
[20] Al settimo giorno del primo mese dell'undecimo
anno, mi fu rivolta questa parola del Signore:
[21] «Figlio dell'uomo, ho spezzato il braccio del faraone re d'Egitto; egli
non è stato curato con medicamenti né fasciato con bende per fargli riprender
forza e maneggiare la spada».
[22] Perciò dice il Signore Dio: «Eccomi contro il
faraone re d'Egitto: gli spezzerò il braccio ancora valido e gli farò cadere la
spada di mano.
[23] Disperderò gli Egiziani fra le genti e li
disperderò in altre regioni.
[24] Invece rafforzerò le braccia del re di
Babilonia e nella sua mano porrò la mia spada: spezzerò le braccia del faraone
che gemerà davanti a lui come geme uno ferito a morte.
[25] Fortificherò le braccia del re di Babilonia, mentre le braccia del faraone
cadranno. Si saprà che io sono il Signore, quando porrò la mia spada nella mano
del re di Babilonia ed egli la stenderà sulla terra d'Egitto.
[26] Disperderò gli Egiziani fra le genti e li disperderò in altre regioni: si
saprà che io sono il Signore».
[1] Il primo giorno del terzo mese dell'undecimo
anno, mi fu rivolta questa parola del Signore:
[2] «Figlio dell'uomo, dì al faraone re d'Egitto e alla moltitudine dei suoi
sudditi:
A
chi credi di essere simile nella tua grandezza?
[3] Ecco, l'Assiria era un cedro del Libano, bello
di rami e folto di fronde, alto di tronco; fra le nubi era la sua cima.
[4] Le acque
lo avevano nutrito, l'abisso lo aveva fatto innalzare
inviando i suoi fiumi attorno al suolo dov'era
piantato
e mandando i suoi ruscelli anche a tutti gli alberi
dei campi.
[5] Per questo aveva superato in altezza tutti gli
alberi dei campi:
i suoi rami si erano moltiplicati, le sue fronde si
erano distese
per l'abbondanza delle acque, durante la sua
crescita.
[6] Fra i suoi rami fecero il nido tutti gli uccelli
del cielo,
sotto le sue fronde partorirono tutte le bestie
selvatiche,
alla sua ombra sedettero tutte le grandi nazioni.
[7] Era bello nella sua altezza e nell'ampiezza dei
suoi rami,
poiché la sua radice era presso grandi acque.
[8] I cedri non l'uguagliavano nel giardino di Dio,
i cipressi non gli assomigliavano con le loro fronde, i platani non erano
neppure
come uno dei suoi rami: nessun albero nel giardino
di Dio
lo pareggiava in magnificenza.
[9] Bello lo aveva fatto nella moltitudine dei suoi
rami, perciò lo invidiavano tutti gli alberi dell'Eden nel giardino di Dio».
[10] Perciò dice il Signore Dio: «Poiché si era
elevato in altezza e aveva messo la cima fra le nubi e il suo cuore si era inorgoglito
per la sua grandezza,
[11] io lo diedi in balìa di un principe di popoli; lo rigettai a causa della
sua empietà.
[12] Popoli stranieri, fra i più barbari, lo tagliarono e lo distesero sui
monti. Per ogni valle caddero i suoi rami e su ogni pendice della terra furono
spezzate le sue fronde. Tutti i popoli del paese si allontanarono dalla sua
ombra e lo abbandonarono.
[13] Sui suoi resti si posano tutti gli uccelli del
cielo
e fra i suoi rami ogni bestia selvatica,
[14] perché nessun albero irrigato dalle acque si
esalti nella sua altezza ed elevi la cima fra le nubi, né per la propria
altezza confidi in sé nessun albero che beve le acque. Poiché tutti sono
destinati alla morte, alla regione sotterranea, in mezzo ai figli dell'uomo,
fra coloro che scendono nella fossa».
[15] Così dice il Signore Dio: «Quando scese negli
inferi io feci far lutto: coprii per lui l'abisso, arrestai i suoi fiumi e le
grandi acque si fermarono ; per lui feci vestire il Libano a lutto e tutti gli
alberi del campo si seccarono per lui.
[16] Al rumore della sua caduta feci tremare le nazioni, quando lo feci
scendere negli inferi con quelli che scendono nella fossa. Si consolarono nella
regione sotterranea tutti gli alberi dell'Eden, la parte più scelta e più bella
del Libano, tutti quelli abbeverati dalle acque.
[17] Anch'essi con lui erano scesi negli inferi fra i trafitti di spada, quelli
che in mezzo alle nazioni erano il suo braccio e dimoravano alla sua ombra.
[18] A chi credi di essere simile per gloria e per grandezza
fra gli alberi dell'Eden? Anche tu sarai precipitato insieme con gli alberi
dell'Eden nella regione sotterranea; giacerai fra i non circoncisi insieme con
i trafitti di spada. Tale sarà il faraone e tutta la sua moltitudine». Parola
del Signore Dio.
[1] Il primo giorno del dodicesimo mese dell'anno
decimosecondo, mi fu rivolta questa parola del Signore:
[2] «Figlio dell'uomo, intona un lamento sul faraone re d'Egitto dicendo: Leone
fra le genti eri considerato;
ma eri come un coccodrillo nelle acque, erompevi nei
tuoi fiumi
e agitavi le acque con le tue zampe, intorbidandone
i corsi».
[3] Dice il Signore Dio: «Tenderò contro di te la
mia rete con una grande assemblea di popoli e ti tireranno su con la mia rete.
[4] Ti getterò sulla terraferma e ti abbandonerò al
suolo.Farò posare su di te tutti gli uccelli del cielo e sazierò di te tutte le
bestie della terra.
[5] Spargerò per i monti la tua carne e riempirò le
valli della tua carogna.
[6] Farò bere alla terra il tuo scolo, il tuo
sangue, fino ai monti,
e i burroni saranno pieni di te.
[7] Quando cadrai estinto, coprirò il cielo e
oscurerò le sue stelle,
velerò il sole di nubi e la luna non brillerà.
[8] Oscurerò tutti gli astri del cielo su di te e
stenderò sulla tua terra le tenebre. Parola del Signore Dio.
[9] Sgomenterò il cuore di molti popoli, quando farò
giungere la notizia della tua rovina alle genti, in regioni a te sconosciute.
[10] Per te farò stupire molti popoli e tremeranno i loro re a causa tua,
quando sguainerò la spada davanti a loro. Ognuno tremerà ad ogni istante per la
sua vita, nel giorno della tua rovina».
[11] Poiché dice il Signore Dio: «La spada del re di Babilonia ti raggiungerà.
[12] Abbatterò la tua moltitudine con la spada dei
prodi, dei popoli più feroci; abbatteranno l'orgoglio dell'Egitto e tutta la
sua moltitudine sarà sterminata.
[13] Farò perire tutto il suo bestiame sulle rive
delle grandi acque,
che non saranno più turbate da piede d'uomo, né
unghia d'animale le intorbiderà.
[14] Allora farò ritornare tranquille le loro acque
e farò scorrere i loro canali come olio. Parola del Signore Dio.
[15] Quando avrò fatto dell'Egitto una terra
desolata, tutta priva di quanto contiene, quando avrò percosso tutti i suoi
abitanti, allora si saprà che io sono il Signore.
[16] Questo è un lamento e lo si canterà. Lo
canteranno le figlie delle genti, lo canteranno sull'Egitto e su tutta la sua
moltitudine». Oracolo del Signore Dio.
[17] Ai quindici del primo mese, dell'anno
decimosecondo, mi fu rivolta questa parola del Signore:
[18] «Figlio dell'uomo, intona un canto funebre sugli abitanti dell'Egitto.
Falli scendere insieme con le figlie di nazioni potenti, nella regione
sotterranea, con quelli che scendono nella fossa.
[19] Di chi tu sei più bello? Scendi e giaci con i
non circoncisi.
[20] Cadranno fra gli uccisi di spada; la spada è
gia consegnata. Colpite a morte l'Egitto e tutta la sua gente.
[21] I più potenti eroi si rivolgeranno a lui e ai suoi ausiliari e dagli
inferi diranno: Vieni, giaci con i non circoncisi, con i trafitti di spada.
[22] Là è Assur e tutta la sua gente, intorno al suo sepolcro, uccisi, tutti
trafitti di spada; [23] poiché le loro sepolture sono poste nel fondo della
fossa e la sua gente è intorno alla sua tomba: uccisi, tutti, trafitti di
spada, essi che seminavano il terrore nella terra dei viventi.
[24] Là è Elam e tutto il suo esercito, intorno al
suo sepolcro. Uccisi, tutti, trafitti di spada, scesi non circoncisi nella
regione sotterranea, essi che seminavano il terrore nella terra dei viventi.
Ora portano la loro ignominia con quelli che scendono nella fossa.
[25] In mezzo ai trafitti posero il suo giaciglio e tutta la sua gente intorno
al suo sepolcro, tutti non circoncisi, trafitti di spada; perché avevano sparso
il terrore nella terra dei viventi, portano la loro ignominia con quelli che
scendono nella fossa; sono stati collocati in mezzo ai trafitti di spada.
[26] Là è Mesech, Tubal e tutta la sua gente,
intorno al suo sepolcro: tutti non circoncisi, trafitti di spada, perché
incutevano il terrore nella terra dei viventi.
[27] Non giaceranno al fianco degli eroi caduti da secoli, che scesero negli
inferi con le armi di guerra, con le spade disposte sotto il loro capo e con
gli scudi sulle loro ossa, perché tali eroi erano un terrore nella terra dei
viventi.
[28] Così tu giacerai fra i non circoncisi e con i
trafitti di spada.
[29] Là è Edom, i suoi re e tutti i suoi principi che,
nonostante il loro valore, sono posti con i trafitti di spada: giacciono con i
non circoncisi e con quelli che scendono nella fossa.
[30] Là sono tutti i principi del settentrione, tutti quelli di Sidòne, che
scesero con i trafitti, nonostante il terrore sparso dalla loro potenza;
giacciono i non circoncisi con i trafitti di spada e portano la loro ignominia
con quelli che scendono nella fossa.
[31] Il faraone li vedrà e si consolerà alla vista
di tutta questa moltitudine; il faraone e tutto il suo esercito saranno
trafitti di spada. Oracolo del Signore Dio.
[32] Perchè aveva sparso il terrore nella terra dei viventi, ecco giace in
mezzo ai non circoncisi, con i trafitti di spada, egli il faraone e tutta la
sua moltitudine». Parola del Signore Dio.
[1] Mi fu rivolta questa parola del Signore:
[2] «Figlio dell'uomo, parla ai figli del tuo popolo e dì loro: Se mando la
spada contro un paese e il popolo di quella terra prende un uomo del suo
territorio e lo pone quale sentinella,
[3] e questa, vedendo sopraggiungere la spada sul paese, suona la tromba e dá
l'allarme al popolo:
[4] se colui che ben sente il suono della tromba non ci bada e la spada giunge
e lo sorprende, egli dovrà a se stesso la propria rovina.
[5] Aveva udito il suono della tromba, ma non ci ha badato: sarà responsabile
della sua rovina; se ci avesse badato, si sarebbe salvato.
[6] Se invece la sentinella vede giunger la spada e non suona la tromba e il
popolo non è avvertito e la spada giunge e sorprende qualcuno, questi sarà
sorpreso per la sua iniquità: ma della sua morte domanderò conto alla
sentinella.
[7] O figlio dell'uomo, io ti ho costituito sentinella per gli Israeliti;
ascolterai una parola dalla mia bocca e tu li avvertirai da parte mia.
[8] Se io dico all'empio: Empio tu morirai, e tu non parli per distoglier
l'empio dalla sua condotta, egli, l'empio, morirà per la sua iniquità; ma della
sua morte chiederò conto a te.
[9] Ma se tu avrai ammonito l'empio della sua
condotta perché si converta ed egli non si converte, egli morirà per la sua
iniquità. Tu invece sarai salvo.
[10] Tu, figlio dell'uomo, annunzia agli Israeliti:
Voi dite: I nostri delitti e i nostri peccati sono sopra di noi e in essi noi
ci consumiamo! In che modo potremo vivere?
[11] Dì loro: Com'è vero ch'io vivo - oracolo del Signore Dio - io non godo
della morte dell'empio, ma che l'empio desista dalla sua condotta e viva.
Convertitevi dalla vostra condotta perversa! Perché volete perire, o Israeliti?
[12] Figlio dell'uomo, dì ancora ai figli del tuo
popolo: La giustizia del giusto non lo salva se pecca, e l'empio non cade per
la sua iniquità se desiste dall'iniquità, come il giusto non potrà vivere per
la sua giustizia se pecca.
[13] Se io dico al giusto: Vivrai, ed egli, confidando sulla sua giustizia
commette l'iniquità, nessuna delle sue azioni buone sarà più ricordata e morirà
nella malvagità che egli ha commesso.
[14] Se dico all'empio: Morirai, ed egli desiste dalla sua iniquità e compie
ciò che è retto e giusto,
[15] rende il pegno, restituisce ciò che ha rubato, osserva le leggi della
vita, senza commettere il male, egli vivrà e non morirà;
[16] nessuno
dei peccati che ha commessi sarà più ricordato: egli ha praticato ciò che è
retto e giusto e certamente vivrà.
[17] Eppure, i figli del tuo popolo vanno dicendo:
Il modo di agire del Signore non è retto. E invece il loro modo di agire che
non è retto!
[18] Se il giusto desiste dalla giustizia e fa il
male, per questo certo morirà.
[19] Se l'empio desiste dall'empietà e compie ciò che è retto e giusto, per
questo vivrà.
[20] Voi andate dicendo: Non è retto il modo di agire del Signore. Giudicherò
ciascuno di voi secondo il suo modo di agire, Israeliti».
[21] Il cinque del decimo mese dell'anno
decimosecondo della nostra deportazione arrivò da me un fuggiasco da
Gerusalemme per dirmi: La città è presa.
[22] La sera prima dell'arrivo del fuggiasco, la mano del Signore fu su di me e
al mattino, quando il fuggiasco giunse, il Signore mi aprì la bocca. La mia
bocca dunque si aprì e io non fui più muto.
[23] Mi fu rivolta questa parola del Signore:
[24] «Figlio dell'uomo, gli abitanti di quelle rovine, nel paese d'Israele,
vanno dicendo: Abramo era uno solo ed ebbe in possesso il paese e noi siamo
molti: a noi dunque è stato dato in possesso il paese!
[25] Perciò dirai loro: Così dice il Signore Dio:
Voi mangiate la carne con il sangue, sollevate gli occhi ai vostri idoli,
versate il sangue, e vorreste avere in possesso il paese?
[26] Voi vi appoggiate sulle vostre spade, compite cose nefande, ognuno di voi
disonora la donna del suo prossimo e vorreste avere in possesso il paese?
[27] Annunzierai loro: Dice il Signore Dio: Com'è vero ch'io vivo, quelli che
stanno fra le rovine periranno di spada; darò in pasto alle belve quelli che
sono per la campagna e quelli che sono nelle fortezze e dentro le caverne
moriranno di peste.
[28] Ridurrò il paese ad una solitudine e a un deserto e l'orgoglio della sua
forza cesserà. I monti d'Israele saranno devastati, non ci passerà più nessuno.
[29] Sapranno che io sono il Signore quando farò del loro paese una solitudine
e un deserto, a causa di tutti gli abomini che hanno commessi.
[30] Figlio dell'uomo, i figli del tuo popolo
parlano di te lungo le mura e sulle porte delle case e si dicono l'un l'altro:
Andiamo a sentire qual è la parola che viene dal Signore.
[31] In folla vengono da te, si mettono a sedere davanti a te e ascoltano le
tue parole, ma poi non le mettono in pratica, perché si compiacciono di parole,
mentre il loro cuore va dietro al guadagno.
[32] Ecco, tu sei per loro come una canzone d'amore: bella è la voce e
piacevole l'accompagnamento musicale. Essi ascoltano le tue parole, ma non le
mettono in pratica.
[33] Ma quando ciò avverrà ed ecco avviene, sapranno che c'è un profeta in
mezzo a loro».
[1] Mi fu rivolta questa parola del Signore:
[2] «Figlio dell'uomo, profetizza contro i pastori d'Israele, predici e
riferisci ai pastori: Dice il Signore Dio: Guai ai pastori d'Israele, che
pascono se stessi! I pastori non dovrebbero forse pascere il gregge?
[3] Vi nutrite di latte, vi rivestite di lana, ammazzate le pecore più grasse,
ma non pascolate il gregge.
[4] Non
avete reso la forza alle pecore deboli, non avete curato le inferme, non avete
fasciato quelle ferite, non avete riportato le disperse. Non siete andati in
cerca delle smarrite, ma le avete guidate con crudeltà e violenza.
[5] Per colpa del pastore si sono disperse e son preda di tutte le bestie
selvatiche: sono sbandate.
[6] Vanno errando tutte le mie pecore in tutto il paese e nessuno va in cerca
di loro e se ne cura.
[7] Perciò, pastori, ascoltate la parola del Signore:
[8] Com'è vero ch'io vivo, - parla il Signore Dio - poiché il mio gregge è
diventato una preda e le mie pecore il pasto d'ogni bestia selvatica per colpa
del pastore e poiché i miei pastori non sono andati in cerca del mio gregge -
hanno pasciuto se stessi senza aver cura del mio gregge -
[9] udite quindi, pastori, la parola del Signore:
[10] Dice il Signore Dio: Eccomi contro i pastori: chiederò loro conto del mio
gregge e non li lascerò più pascolare il mio gregge, così i pastori non
pasceranno più se stessi, ma strapperò loro di bocca le mie pecore e non
saranno più il loro pasto.
[11] Perché dice il Signore Dio: Ecco, io stesso cercherò le mie pecore e ne
avrò cura.
[12] Come un
pastore passa in rassegna il suo gregge quando si trova in mezzo alle sue pecore
che erano state disperse, così io passerò in rassegna le mie pecore e le
radunerò da tutti i luoghi dove erano disperse nei giorni nuvolosi e di
caligine.
[13] Le ritirerò dai popoli e le radunerò da tutte le regioni. Le ricondurrò
nella loro terra e le farò pascolare sui monti d'Israele, nelle valli e in
tutte le praterie della regione.
[14] Le condurrò in ottime pasture e il loro ovile sarà sui monti alti
d'Israele; là riposerann
in un buon ovile e avranno rigogliosi pascoli sui
monti d'Israele.
[15] Io stesso condurrò le mie pecore al pascolo e
io le farò riposare. Oracolo del Signore Dio.
[16] Andrò in cerca della pecora perduta e ricondurrò all'ovile quella
smarrita; fascerò quella ferita e curerò quella malata, avrò cura della grassa
e della forte; le pascerò con giustizia.
[17] A te, mio gregge, dice il Signore Dio: Ecco, io
giudicherò fra pecora e pecora, fra montoni e capri.
[18] Non vi basta pascolare in buone pasture, volete calpestare con i piedi il
resto della vostra pastura; non vi basta bere acqua chiara, volete intorbidare
con i piedi quella che resta.
[19] Le mie pecore devono brucare ciò che i vostri piedi hanno calpestato e
bere ciò che i vostri piedi hanno intorbidato.
[20] Perciò dice il Signore Dio a loro riguardo: Ecco, io giudicherò fra pecora
grassa e pecora magra.
[21] Poiché voi avete spinto con il fianco e con le
spalle e cozzato con le corna le più deboli fino a cacciarle e disperderle,
[22] io salverò le mie pecore e non saranno più oggetto di preda: farò giustizia
fra pecora e pecora.
[23] Susciterò per loro un pastore che le pascerà,
Davide mio servo. Egli le condurrà al pascolo, sarà il loro pastore;
[24] io, il Signore, sarò il loro Dio e Davide mio servo sarà principe in mezzo
a loro: io, il Signore, ho parlato.
[25] Stringerò con esse un'alleanza di pace e farò sparire dal paese le bestie
nocive, cosicché potranno dimorare tranquille anche nel deserto e riposare
nelle selve.
[26] Farò di loro e delle regioni attorno al mio
colle una benedizione: manderò la pioggia a tempo opportuno e sarà pioggia di
benedizione.
[27] Gli alberi del campo daranno i loro frutti e la
terra i suoi prodotti; essi abiteranno in piena sicurezza nella loro terra.
Sapranno che io sono il Signore, quando avrò spezzato le spranghe del loro
giogo e li avrò liberati dalle mani di coloro che li tiranneggiano.
[28] Non saranno più preda delle genti, né li divoreranno le fiere selvatiche,
ma saranno al sicuro e nessuno li spaventerà.
[29] Farò germogliare per loro una florida vegetazione;
non saranno più consumati dalla fame nel paese e non soffriranno più il
disprezzo delle genti.
[30] Sapranno che io, il Signore, sono il loro Dio e loro, la gente d'Israele,
sono il mio popolo. Parola del Signore Dio.
[31] Voi, mie pecore, siete il gregge del mio
pascolo e io sono il vostro Dio». Oracolo del Signore Dio.
[1] Mi fu rivolta questa parola del Signore:
[2] «Figlio dell'uomo, volgiti verso il monte Seir e profetizza contro di esso.
[3] Annunzierai: Dice il Signore Dio: Eccomi a te, monte Seir, anche su di te
stenderò il mio braccio e farò di te una solitudine, un luogo desolato.
[4] Ridurrò le tue città in macerie, e tu diventerai
un deserto;
così saprai che io sono il Signore.
[5] Tu hai mantenuto un odio secolare contro gli
Israeliti e li hai consegnati alla spada nel giorno della loro sventura, quando
ho posto fine alla loro iniquità;
[6] per questo, com'è vero ch'io vivo - dice il Signore Dio - ti abbandonerò al
sangue e il sangue ti perseguiterà; tu hai odiato il sangue e il sangue ti
perseguiterà.
[7] Farò del monte Seir una solitudine e un deserto e vi eliminerò chiunque su
di esso va e viene.
[8] Riempirò di cadaveri i tuoi monti; sulle tue
alture, per le tue pendici, in tutte le tue valli cadranno i trafitti di spada.
[9] In solitudine perenne ti ridurrò e le tue città non saranno più abitate:
saprete che io sono il Signore.
[10] Poiché hai detto: Questi due popoli, questi due territori saranno miei,
noi li possiederemo, anche se là è il Signore.
[11] Per questo, com'è vero ch'io vivo - oracolo del Signore Dio - io agirò
secondo quell'ira e quel furore che tu hai dimostrato nell'odio contro di loro
e mi rivelerò in mezzo a loro quando farò giustizia di te:
[12] saprai allora che io sono il Signore. Ho udito tutti gli insulti che tu
hai proferiti contro i monti d'Israele: Sono deserti; son dati a noi perché vi
pascoliamo.
[13] Contro di me avete fatto discorsi insolenti,
contro di me avete moltiplicato le parole: ho udito tutto.
[14] Così dice il Signore Dio: Poiché tutto il paese
ha gioito, farò di te una solitudine:
[15] poiché tu hai gioito per l'eredità della casa d'Israele che era devastata,
così io tratterò te: sarai ridotto a una solitudine, o monte Seir, e tu Edom,
tutto intero; si saprà che io sono il Signore».
[1] «Ora, figlio dell'uomo, profetizza ai monti
d'Israele e dì: Monti d'Israele, udite la parola del Signore.
[2] Così dice il Signore Dio: Poiché il nemico ha detto di voi: Ah! Ah! I colli
eterni son diventati il nostro possesso,
[3] ebbene, profetizza e annunzia: Dice il Signore Dio: Poiché siete stati
devastati e perseguitati dai vicini per renderci possesso delle altre nazioni e
poiché siete stati fatti oggetto di maldicenza e d'insulto della gente,
[4] ebbene, monti d'Israele, udite la parola del Signore Dio: Dice il Signore
Dio ai monti, alle colline, alle pendici e alle valli, alle rovine desolate e
alle città deserte che furono preda e scherno dei popoli vicini:
[5] ebbene, così dice il Signore Dio: Sì, con gelosia ardente io parlo contro
gli altri popoli e contro tutto Edom, che con la gioia del cuore, con il
disprezzo dell'anima, hanno fatto del mio paese il loro possesso per
saccheggiarlo.
[6] Per questo profetizza al paese d'Israele e annunzia ai monti, alle colline,
alle pendici e alle valli: Dice il Signore Dio: Ecco, io parlo con gelosia e
con furore: Poiché voi avete portato l'obbrobrio delle genti,
[7] ebbene, dice il Signore Dio, io alzo la mano e giuro: anche le genti che vi
stanno d'intorno subiranno il loro vituperio.
[8] E voi, monti d'Israele, mettete rami e producete
frutti per il mio popolo d'Israele perché sta per tornare.
[9] Ecco infatti a voi, a voi io mi volgo; sarete ancora lavorati e sarete
seminati.
[10] Moltiplicherò sopra di voi gli uomini, tutta la gente d'Israele, e le
città saranno ripopolate e le rovine ricostruite.
[11] Moltiplicherò su di voi gli uomini e gli
armenti e cresceranno e saranno fecondi: farò sì che siate popolati come prima
e vi elargirò i miei benefici più che per il passato e saprete che io sono il
Signore.
[12] Ricondurrò su di voi degli uomini, il mio
popolo Israele: essi vi possederanno e sarete la loro eredità e non li
priverete più dei loro figli.
[13] Così parla il Signore Dio: Poiché si va dicendo
di te: Tu divori gli uomini, tu hai privato di figli il tuo popolo,
[14] ebbene, tu non divorerai più gli uomini, non priverai più di figli la
nazione. Oracolo del Signore Dio.
[15] Non ti farò più sentire gli insulti delle
nazioni e non ti farò più subire lo scherno dei popoli; non priverai più di
figli la tua gente». Parola del Signore Dio.
[16] Mi fu rivolta questa parola del Signore:
[17] «Figlio dell'uomo, la casa d'Israele, quando abitava il suo paese, lo rese
impuro con la sua condotta e le sue azioni. Come l'impurità di una donna nel
suo tempo è stata la loro condotta davanti a me.
[18] Perciò ho riversato su di loro la mia ira per il sangue che avevano sparso
nel paese e per gli idoli con i quali l'avevano contaminato.
[19] Li ho dispersi fra le genti e sono stati dispersi in altri territori: li
ho giudicati secondo la loro condotta e le loro azioni.
[20] Giunsero fra le nazioni dove erano spinti e disonorarono il mio nome
santo, perché di loro si diceva: Costoro sono il popolo del Signore e tuttavia
sono stati scacciati dal suo paese.
[21] Ma io ho avuto riguardo del mio nome santo, che gli Israeliti avevano
disonorato fra le genti presso le quali sono andati.
[22] Annunzia alla casa d'Israele: Così dice il Signore Dio: Io agisco non per
riguardo a voi, gente d'Israele, ma per amore del mio nome santo, che voi avete
disonorato fra le genti presso le quali siete andati.
[23] Santificherò il mio nome grande, disonorato fra le genti, profanato da voi
in mezzo a loro. Allora le genti sapranno che io sono il Signore - parola del
Signore Dio - quando mostrerò la mia santità in voi davanti ai loro occhi.
[24] Vi prenderò dalle genti, vi radunerò da ogni terra e vi condurrò sul
vostro suolo.
[25] Vi aspergerò con acqua pura e sarete purificati; io vi purificherò da
tutte le vostre sozzure e da tutti i vostri idoli;
[26] vi darò un cuore nuovo, metterò dentro di voi uno spirito nuovo, toglierò
da voi il cuore di pietra e vi darò un cuore di carne.
[27] Porrò il mio spirito dentro di voi e vi farò vivere secondo i miei statuti
e vi farò osservare e mettere in pratica le mie leggi.
[28]
Abiterete nella terra che io diedi ai vostri padri; voi sarete il mio popolo e
io sarò il vostro Dio.
[29] Vi libererò da tutte le vostre impurità: chiamerò il grano e lo
moltiplicherò e non vi manderò più la carestia.
[30] Moltiplicherò i frutti degli alberi e il
prodotto dei campi, perché non soffriate più la vergogna della fame fra le
genti. [31] Vi ricorderete della vostra cattiva condotta e delle vostre azioni
che non erano buone e proverete disgusto di voi stessi per le vostre iniquità e
le vostre nefandezze.
[32] Non per riguardo a voi, io agisco - dice il Signore Dio - sappiatelo bene.
Vergognatevi e arrossite della vostra condotta, o Israeliti».
[33] Così dice il Signore Dio: «Quando vi avrò purificati da tutte le vostre
iniquità, vi farò riabitare le vostre città e le vostre rovine saranno
ricostruite.
[34] Quella terra desolata, che agli occhi di ogni viandante appariva un
deserto, sarà ricoltivata [35] e si dirà: La terra, che era desolata, è
diventata ora come il giardino dell'Eden, le città rovinate, desolate e
sconvolte, ora sono fortificate e abitate.
[36] I popoli che saranno rimasti attorno a voi sapranno che io, il Signore, ho
ricostruito ciò che era distrutto e ricoltivato la terra che era un deserto.
Io, il Signore, l'ho detto e lo farò».
[37] Dice il Signore Dio: «Permetterò ancora che la
gente d'Israele mi preghi di intervenire in suo favore. Io moltiplicherò gli
uomini come greggi,
[38] come greggi consacrati, come un gregge di Gerusalemme nelle sue solennità.
Allora le città rovinate saran ripiene di greggi di uomini e sapranno che io
sono il Signore».
[1] La mano del Signore fu sopra di me e il Signore
mi portò fuori in spirito e mi depose nella pianura che era piena di ossa;
[2] mi fece passare tutt'intorno accanto ad esse. Vidi che erano in grandissima
quantità sulla distesa della valle e tutte inaridite.
[3] Mi disse: «Figlio dell'uomo, potranno queste ossa rivivere?». Io risposi:
«Signore Dio, tu lo sai».
[4] Egli mi replicò: «Profetizza su queste ossa e
annunzia loro: Ossa inaridite, udite la parola del Signore.
[5] Dice il Signore Dio a queste ossa: Ecco, io faccio entrare in voi lo
spirito e rivivrete.
[6] Metterò su di voi i nervi e farò crescere su di voi la carne, su di voi
stenderò la pelle e infonderò in voi lo spirito e rivivrete: Saprete che io
sono il Signore».
[7] Io profetizzai come mi era stato ordinato;
mentre io profetizzavo, sentii un rumore e vidi un movimento fra le ossa, che
si accostavano l'uno all'altro, ciascuno al suo corrispondente.
[8] Guardai ed ecco sopra di esse i nervi, la carne cresceva e la pelle le
ricopriva, ma non c'era spirito in loro.
[9] Egli aggiunse: «Profetizza allo spirito, profetizza figlio dell'uomo e
annunzia allo spirito: Dice il Signore Dio: Spirito, vieni dai quattro venti e
soffia su questi morti, perché rivivano».
[10] Io profetizzai come mi aveva comandato e lo spirito entrò in essi e
ritornarono in vita e si alzarono in piedi; erano un esercito grande,
sterminato.
[11] Mi disse: «Figlio dell'uomo, queste ossa sono
tutta la gente d'Israele. Ecco, essi vanno dicendo: Le nostre ossa sono inaridite,
la nostra speranza è svanita, noi siamo perduti.
[12] Perciò profetizza e annunzia loro: Dice il
Signore Dio: Ecco, io apro i vostri sepolcri, vi risuscito dalle vostre tombe,
o popolo mio, e vi riconduco nel paese d'Israele.
[13] Riconoscerete che io sono il Signore, quando aprirò le vostre tombe e vi
risusciterò dai vostri sepolcri, o popolo mio.
[14] Farò entrare in voi il mio spirito e rivivrete; vi farò riposare nel
vostro paese; saprete che io sono il Signore. L'ho detto e lo farò». Oracolo
del Signore Dio.
[15] Mi fu rivolta questa parola del Signore:
[16] «Figlio dell'uomo, prendi un legno e scrivici sopra: Giuda e gli Israeliti
uniti a lui, poi prendi un altro legno e scrivici sopra: Giuseppe, legno di
Efraim e tutta la casa d'Israele unita a lui,
[17] e accostali l'uno all'altro in modo da fare un legno solo, che formino una
cosa sola nella tua mano.
[18] Quando i figli del tuo popolo ti diranno: Ci vuoi spiegare che significa
questo per te?
[19] tu dirai loro: Dice il Signore Dio: Ecco, io
prendo il legno di Giuseppe, che è in mano àEfraim e le tribù d'Israele unite a
lui, e lo metto sul legno di Giuda per farne un legno solo; diventeranno una
cosa sola in mano mia.
[20] Tieni in mano sotto i loro occhi i legni sui
quali hai scritto e
[21] dì loro: Così dice il Signore Dio: Ecco, io
prenderò gli Israeliti dalle genti fra le quali sono andati e li radunerò da
ogni parte e li ricondurrò nel loro paese:
[22] farò di loro un solo popolo nella mia terra, sui monti d'Israele; un solo
re regnerà su tutti loro e non saranno più due popoli, né più saranno divisi in
due regni.
[23] Non si contamineranno più con i loro idoli, con i loro abomini e con tutte
le loro iniquità; li libererò da tutte le ribellioni con cui hanno peccato; li
purificherò e saranno il mio popolo e io sarò il loro Dio.
[24] Il mio servo Davide sarà su di loro e non vi sarà che un unico pastore per
tutti; seguiranno i miei comandamenti, osserveranno le mie leggi e le
metteranno in pratica.
[25] Abiteranno nella terra che ho dato al mio servo Giacobbe. In quella terra
su cui abitarono i loro padri, abiteranno essi, i loro figli e i figli dei loro
figli, attraverso i secoli; Davide mio servo sarà loro re per sempre.
[26] Farò con loro un'alleanza di pace, che sarà con loro un'alleanza eterna.
Li stabilirò e li moltiplicherò e porrò il mio santuario in mezzo a loro per
sempre.
[27] In mezzo a loro sarà la mia dimora: io sarò il loro Dio ed essi saranno il
mio popolo.
[28] Le genti sapranno che io sono il Signore che
santifico Israele quando il mio santuario sarà in mezzo a loro per sempre».
[1] Mi fu rivolta questa parola del Signore:
[2] «Figlio dell'uomo, volgiti verso Gog nel paese di Magòg, principe capo di Mesech
e Tubal, e profetizza contro di lui. Annunzierai:
[3] Dice il Signore Dio: Eccomi contro di te Gog, principe capo di Mesech e
Tubal,
[4] io ti aggirerò, ti metterò ganci alle mascelle e ti farò uscire con tutto
il tuo esercito, cavalli e cavalieri tutti ben equipaggiati, truppa immensa con
scudi grandi e piccoli, e tutti muniti di spada.
[5] La Persia, l'Etiopia e Put sono con loro, tutti con scudi ed elmi.
[6] Gomer e tutte le sue schiere, la gente di Togarmà, le estreme regioni del
settentrione e tutte le loro forze, popoli numerosi sono con te.
[7] Stá pronto, fà i preparativi insieme con tutta
la moltitudine che si è radunata intorno a te: sii a mia disposizione.
[8] Dopo molto tempo ti sarà dato l'ordine: sul finire degli anni tu andrai
contro una nazione che è sfuggita alla spada, che in mezzo a molti popoli si è
radunata sui monti d'Israele, rimasti lungamente deserti. Essa rimpatriò dalle
genti e tutti abitano tranquilli.
[9] Tu vi salirai, vi giungerai come un uragano: sarai come un nembo che
avvolge la terra, tu con tutte le tue schiere e con i popoli numerosi che sono
con te.
[10] Dice il Signore Dio: In quel giorno ti verranno in mente dei pensieri e
concepirai progetti malvagi.
[11] Tu dirai: Andrò contro una terra indifesa,
assalirò genti tranquille che si tengono sicure, che abitano tutte in luoghi
senza mura, che non hanno né sbarre né porte,
[12] per depredare, saccheggiare, metter la mano su rovine ora ripopolate e
sopra un popolo che si è riunito dalle nazioni, dedito agli armenti e ai propri
affari, che abita al centro della terra.
[13] Saba, Dedan, i commercianti di Tarsis e tutti i
suoi leoncelli ti domanderanno: Vieni per saccheggiare? Hai radunato la tua
gente per venir a depredare e portar via argento e oro, per rapire armenti e
averi e per fare grosso bottino?
[14] Perciò predici, figlio dell'uomo, e annunzia a Gog: Così dice il Signore
Dio: In quel giorno, quando il mio popolo Israele dimorerà del tutto sicuro, tu
ti leverai,
[15] verrai dalla tua dimora, dagli estremi confini del settentrione, tu e i
popoli numerosi che sono con te, tutti su cavalli, una turba grande, un
esercito potente.
[16] Verrai contro il mio popolo Israele, come un
nembo per coprire la terra. Sul finire dei giorni io ti manderò sulla mia terra
perché le genti mi conoscano quando per mezzo tuo, o Gog, manifesterò la mia
santità davanti ai loro occhi.
[17] Così dice il Signore Dio: Non sei tu quegli di cui parlai nei tempi
antichi per mezzo dei miei servi, i profeti d'Israele, i quali, in quei tempi e
per molti anni, profetizzarono che io ti avrei mandato contro di loro?
[18] Ma, quando Gog giungerà nel paese d'Israele - parola del Signore Dio -
divamperà la mia collera.
[19] Nella mia gelosia e nel mio furore ardente io vi dichiaro: In quel giorno
ci sarà un gran terremoto nel paese di Israele:
[20] davanti a me tremeranno i pesci del mare, gli uccelli del cielo, gli
animali selvatici, tutti i rettili che strisciano sul terreno e ogni uomo che è
sulla terra: i monti franeranno, le rocce cadranno e ogni muro rovinerà al
suolo.
[21] Contro di lui, per tutti i monti d'Israele,
chiamerò la spada. Parola del Signore Dio. La spada di ognuno di essi sarà
contro il proprio fratello.
[22] Farò giustizia di lui con la peste e con il
sangue: farò piovere su di lui e le sue schiere, sopra i popoli numerosi che
sono con lui, torrenti di pioggia e grandine, fuoco e zolfo.
[23] Io mostrerò la mia potenza e la mia santità e mi rivelerò davanti a genti
numerose e sapranno che io sono il Signore».
[cap 39]
[1] «E tu, figlio dell'uomo, profetizza contro Gog e
annunzia: Così dice il Signore Dio: Eccomi contro di te, Gog, principe capo di
Mesech e di Tubal.
[2] Io ti sospingerò e ti condurrò e dagli estremi confini del settentrione ti farò
salire e ti condurrò sui monti d'Israele.
[3] Spezzerò l'arco nella tua mano sinistra e farò cadere le frecce dalla tua
mano destra. [4] Tu cadrai sui monti d'Israele con tutte le tue schiere e i
popoli che sono con te: ti ho destinato in pasto agli uccelli rapaci d'ogni
specie e alle bestie selvatiche.
[5] Tu sarai abbattuto in aperta campagna, perché io l'ho detto. Oracolo del
Signore Dio.
[6] Manderò un fuoco su Magòg e sopra quelli che
abitano tranquilli le isole: sapranno che io sono il Signore.
[7] Farò conoscere il mio nome santo in mezzo al mio popolo Israele, e non
permetterò che il mio santo nome sia profanato; le genti sapranno che io sono
il Signore, santo in Israele.
[8] Ecco, questo avviene e si compie - parola del Signore Dio -: è questo il
giorno di cui ho parlato.
[9] Gli abitanti delle città d'Israele usciranno e per accendere il fuoco
bruceranno armi, scudi grandi e piccoli e archi e frecce e mazze e giavellotti
e con quelle alimenteranno il fuoco per sette anni.
[10] Non andranno a prendere la legna nei campi e neppure a tagliarla nei
boschi perché faranno il fuoco con le armi: spoglieranno coloro che li avevano
spogliati e deprederanno coloro che li avevano saccheggiati. Parola del Signore
Dio.
[11] In quel giorno assegnerò a Gog come sepolcro un
luogo famoso in Israele, la valle di Abarìm, a oriente del mare: essa chiude il
passo ai viandanti. Lì sarà sepolto Gog e tutta la sua moltitudine e quel luogo
si chiamerà Valle della moltitudine di Gog.
[12] La casa di Israele darà loro sepoltura per sette mesi per purificare il
paese.
[13] Lì seppellirà tutto il popolo del paese e sarà per loro glorioso il giorno
in cui manifesterò la mia gloria. Parola del Signore Dio.
[14] Saranno scelti uomini che percorreranno di continuo il paese per
seppellire con l'aiuto dei viandanti quelli che son rimasti a fior di terra,
per renderla pura; cominceranno le ricerche alla fine del settimo mese.
[15] Quando percorrendo il paese vedranno ossa umane, vi porranno un segnale,
finché i becchini non le seppelliscano nella valle della moltitudine di Gog:
[16] Hamonà sarà chiamata la città. Così purificheranno il paese.
[17] A te, figlio dell'uomo, dice il Signore Dio: Annunzia agli uccelli d'ogni
specie e a tutte le bestie selvatiche: Radunatevi, venite; raccoglietevi da
ogni parte sul sacrificio che offro a voi, sacrificio grande, sui monti
d'Israele. Mangerete carne e berrete sangue;
[18] mangerete carne d'eroi, berrete sangue di principi del paese: montoni,
agnelli, capri e tori grassi di Basàn, tutti.
[19] Mangerete grasso a sazietà e berrete fino all'ebbrezza il sangue del
sacrificio che preparo per voi.
[20] Alla mia tavola vi sazierete di cavalli e cavalieri, di eroi e di
guerrieri d'ogni razza. Parola del Signore Dio.
[21] Fra le genti manifesterò la mia gloria e tutte
le genti vedranno la giustizia che avrò fatta e la mano che avrò posta su di
voi.
[22] La casa d'Israele da quel giorno in poi saprà che io, il Signore, sono il
loro Dio.
[23] Le genti sapranno che la casa d'Israele per la sua iniquità era stata
condotta in schiavitù, perché si era ribellata a me e io avevo nascosto loro il
mio volto e li avevo dati in mano ai loro nemici, perché tutti cadessero di
spada.
[24] Secondo le loro nefandezze e i loro peccati io li trattai e nascosi loro
la faccia.
[25] Perciò così dice il Signore Dio: Ora io
ristabilirò la sorte di Giacobbe, avrò compassione di tutta la casa d'Israele e
sarò geloso del mio santo nome.
[26] Quando essi abiteranno nella loro terra tranquilli, senza che alcuno li
spaventi, si vergogneranno di tutte le ribellioni che hanno commesse contro di
me.
[27] Quando io li avrò ricondotti dalle genti e li
avrò radunati dalle terre dei loro nemici e avrò mostrato in loro la mia
santità, davanti a numerosi popoli,
[28] allora sapranno che io, il Signore, sono il loro Dio, poiché dopo averli
condotti in schiavitù fra le genti, li ho radunati nel loro paese e non ne ho
lasciato fuori neppure uno.
[29] Allora non nasconderò più loro il mio volto, perché diffonderò il mio
spirito sulla casa d'Israele». Parola del Signore Dio.
[1] Al principio dell'anno venticinquesimo della
nostra deportazione, il dieci del mese, quattordici anni da quando era stata
presa la città, in quel medesimo giorno, la mano del Signore fu sopra di me ed
egli mi condusse là.
[2] In visione divina mi condusse nella terra d'Israele e mi pose sopra un
monte altissimo sul quale sembrava costruita una città, dal lato di
mezzogiorno.
[3] Egli mi condusse là: ed ecco un uomo, il cui aspetto era come di bronzo, in
piedi sulla porta, con una cordicella di lino in mano e una canna per misurare.
[4] Quell'uomo mi disse: «Figlio dell'uomo: osserva e ascolta attentamente e fà
attenzione a quanto io sto per mostrarti, perché tu sei stato condotto qui
perché io te lo mostri e tu manifesti alla casa d'Israele quello che avrai
visto».
[5] Ed ecco il tempio era tutto recintato da un
muro. La canna per misurare che l'uomo teneva in mano era di sei cubiti, d'un cubito
e un palmo ciascuno. Egli misurò lo spessore del muro: era una canna, e
l'altezza una canna.
[6] Poi andò alla porta che guarda a oriente, salì i
gradini e misurò la soglia della porta; era una canna di larghezza.
[7] Ogni stanza misurava una canna di lunghezza e una di larghezza, da una
stanza all'altra vi erano cinque cubiti: anche la soglia del portico dal lato
dell'atrio della porta stessa, verso l'interno, era di una canna.
[8] Misurò l'atrio della porta: era di otto cubiti;
[9] i pilastri di due cubiti. L'atrio della porta era verso l'interno.
[10] Le stanze della porta a oriente erano tre da
una parte e tre dall'altra, tutt'e tre della stessa grandezza, come di una
stessa misura erano i pilastri da una parte e dall'altra.
[11] Misurò la larghezza dell'apertura del portico: era di dieci cubiti;
l'ampiezza della porta era di tredici cubiti.
[12] Davanti alle stanze vi era un parapetto di un
cubito, da un lato e dall'altro; ogni stanza misurava sei cubiti per lato.
[13] Misurò poi il portico dal tetto di una stanza al suo opposto; la larghezza
era di venticinque cubiti; da un'apertura all'altra;
[14] i pilastri li calcolò alti sessanta cubiti, dai pilastri cominciava il
cortile che circondava la porta.
[15] Dalla facciata della porta d'ingresso alla facciata dell'atrio della porta
interna vi era uno spazio di cinquanta cubiti.
[16] Le stanze e i pilastri avevano finestre con grate verso l'interno, intorno
alla porta, come anche vi erano finestre intorno che davano sull'interno
dell'atrio. Sui pilastri erano disegnate palme.
[17] Poi mi condusse nel cortile esterno e vidi
delle stanze e un lastricato costruito intorno al cortile; trenta erano le
stanze lungo il lastricato.
[18] Il lastricato si estendeva ai lati delle porte
per una estensione uguale alla larghezza delle porte stesse: era il lastricato
inferiore.
[19] Misurò lo spazio dalla facciata della porta inferiore da oriente a
settentrione alla facciata della porta interna, erano cento cubiti.
[20] Poi misurò la lunghezza e la larghezza della
porta che guarda a settentrione e conduce al cortile esterno.
[21] Le sue stanze, tre da una parte e tre dall'altra, i pilastri, l'atrio
avevano le stesse dimensioni della prima porta: cinquanta cubiti di lunghezza
per venticinque di larghezza.
[22] Le finestre, l'atrio e le palme avevano le stesse dimensioni di quelle
della porta che guarda a oriente. Vi si accedeva per sette scalini: l'atrio era
davanti.
[23] Di fronte al portico di settentrione vi era la porta, come di fronte a
quello di oriente; misurò la distanza fra portico e portico: vi erano cento
cubiti.
[24] Mi condusse poi verso mezzogiorno: ecco un
portico rivolto a mezzogiorno. Ne misurò i pilastri e l'atrio; avevano le
stesse dimensioni.
[25] Intorno al portico, come intorno all'atrio, vi erano finestre uguali alle
altre finestre. Esso misurava cinquanta cubiti di lunghezza per venticinque di
larghezza.
[26] Vi si accedeva per sette gradini: il vestibolo stava verso l'interno. Sui
pilastri, da una parte e dall'altra, vi erano ornamenti di palme.
[27] Il cortile interno aveva un portico verso mezzogiorno; egli misurò la
distanza fra porta e porta in direzione del mezzogiorno; erano cento cubiti.
[28] Allora mi introdusse nell'atrio interno, per il
portico meridionale, e misurò questo portico; aveva le stesse dimensioni.
[29] Le stanze, i pilastri e l'atrio avevano le medesime misure. Intorno al
portico, come intorno all'atrio, vi erano finestre. Esso misurava cinquanta
cubiti di lunghezza per venticinque di larghezza.
[30] Intorno vi erano vestiboli di venticinque
cubiti di lunghezza per cinque di larghezza.
[31] Il suo vestibolo era rivolto verso l'atrio
esterno; sui pilastri c'erano ornamenti di palme; i gradini per i quali si
accedeva erano otto.
[32] Poi mi condusse al portico dell'atrio interno
che guarda a oriente e lo misurò: aveva le solite dimensioni.
[33] Le stanze, i pilastri e l'atrio avevano le stesse dimensioni. Intorno al
portico, come intorno all'atrio, vi erano finestre. Esso misurava cinquanta
cubiti di lunghezza per venticinque di larghezza.
[34] Il suo vestibolo dava sull'atrio esterno: sui pilastri, da una parte e
dall'altra vi erano ornamenti di palme: i gradini per i quali si accedeva erano
otto.
[35] Poi mi condusse al portico settentrionale e lo
misurò: aveva le solite dimensioni,
[36] come le stanze, i pilastri e l'atrio. Intorno vi erano finestre. Esso
misurava cinquanta cubiti di lunghezza per venticinque di larghezza.
[37] Il suo vestibolo dava sull'atrio esterno; sui pilastri, da una parte e
dall'altra, c'erano ornamenti di palme: i gradini per cui vi si accedeva erano
otto.
[38] C'era anche una stanza con la porta vicino ai
pilastri dei portici; là venivano lavati gli olocausti.
[39] Nell'atrio del portico vi erano due tavole da una parte e due dall'altra,
sulle quali venivano sgozzati gli olocausti e i sacrifici espiatori e di
riparazione.
[40] Altre due tavole erano sul lato esterno, a settentrione di chi entra nel
portico, e due tavole all'altro lato presso l'atrio del portico.
[41] Così a ciascun lato del portico c'erano quattro tavole da una parte e
quattro tavole dall'altra: otto tavole in tutto. Su di esse si sgozzavano le
vittime.
[42] C'erano poi altre quattro tavole di pietre squadrate, per gli olocausti,
lunghe un cubito e mezzo, larghe un cubito e mezzo e alte un cubito: su di esse
venivano deposti gli strumenti con i quali si immolavano gli olocausti e gli
altri sacrifici. [43] Uncini d'un palmo erano attaccati all'interno
tutt'intorno; sulle tavole si mettevano le carni delle offerte.
[44] Fuori del portico interno, nell'atrio interno,
vi erano due stanze: quella accanto al portico settentrionale guardava a
mezzogiorno, l'altra accanto al portico meridionale guardava a settentrione.
[45] Egli mi disse: «La stanza che guarda a mezzogiorno è per i sacerdoti che
hanno cura del tempio,
[46] mentre la stanza che guarda a settentrione è per i sacerdoti che hanno
cura dell'altare: sono essi i figli di Zadòk che, tra i figli di Levi, si
avvicinano al Signore per il suo servizio».
[47] Misurò quindi l'atrio: era un quadrato di cento
cubiti di larghezza per cento di lunghezza. L'altare era di fronte al tempio.
[48] Mi condusse poi nell'atrio del tempio e ne
misurò i pilastri: erano ognuno cinque cubiti da una parte e cinque cubiti
dall'altra; la larghezza del portico: tre cubiti da una parte e tre cubiti
dall'altra. [49] La lunghezza del vestibolo era di venti cubiti e la larghezza
di dodici cubiti. Vi si accedeva per mezzo di dieci gradini; accanto ai
pilastri c'erano due colonne, una da una parte e una dall'altra.
[1] M'introdusse poi nel santuario e misurò i
pilastri: erano larghi sei cubiti da una parte e sei cubiti dall'altra.
[2] La porta era larga dieci cubiti e i lati della porta cinque cubiti da una
parte e cinque cubiti dall'altra. Misurò quindi il santuario: era lungo
quaranta cubiti e largo venti.
[3] Andò poi nell'interno e misurò i pilastri della
porta, due cubiti, e la porta, sei cubiti; la larghezza della porta, sette
cubiti.
[4] Ne misurò ancora la lunghezza, venti cubiti e la larghezza, davanti al
santuario, venti cubiti, poi mi disse: «Questo è il Santo dei santi».
[5] Misurò poi il muro del tempio, sei cubiti; poi
la larghezza dell'edificio laterale, quattro cubiti, intorno al tempio.
[6] Le celle laterali erano una sull'altra, trenta per tre piani. Per le celle
all'intorno, c'erano, nel muro del tempio, rientranze in modo che fossero
collegate fra di loro, ma non collegate al muro del tempio.
[7] Salendo da un piano all'altro l'ampiezza delle celle aumentava, perciò la
costruzione era più larga verso l'alto. Dal piano inferiore si poteva salire al
piano di mezzo e da questo a quello più alto.
[8] Io vidi intorno al tempio una elevazione. I fondamenti dell'edificio
laterale erano di una canna intera di sei cubiti.
[9] La larghezza del muro esterno dell'edificio laterale era di cinque cubiti,
come quella dello spazio rimanente. Fra l'edificio laterale del tempio [10] e
le stanze c'era una larghezza di venti cubiti intorno al tempio.
[11] Le porte dell'edificio laterale rimanevano sullo spazio libero; una porta
dava a settentrione e una a mezzogiorno. Lo spazio libero era cinque cubiti
tutt'intorno.
[12] La costruzione che era di fronte allo spazio
libero sul lato d'occidente, aveva settanta cubiti di larghezza; il muro della
costruzione era tutt'intorno dello spessore di cinque cubiti; la sua lunghezza
di novanta cubiti.
[13] Poi misurò il tempio: lunghezza cento cubiti;
lo spazio libero, edificio e sue mura, anch'essi cento cubiti.
[14] La larghezza della facciata del tempio con lo spazio libero, cento cubiti.
[15] Misurò ancora la larghezza dell'edificio di fronte allo spazio libero
nella parte retrostante, con le gallerie di qua e di là: era cento cubiti.
L'interno del santuario, il suo vestibolo,
[16] gli stipiti, le finestre a grate e le gallerie attorno a tutti e tre, a cominciare
dalla soglia, erano rivestiti di tavole di legno, tutt'intorno, dal pavimento
fino alle finestre, che erano velate.
[17] Dalla porta, dentro e fuori del tempio e su tutte le pareti interne ed
esterne erano dipinti [18] cherubini e palme. Fra cherubino e cherubino c'era
una palma; ogni cherubino aveva due aspetti:
[19] aspetto d'uomo verso una palma e aspetto di
leone verso l'altra palma, effigiati intorno a tutto il tempio.
[20] Da terra fino sopra la porta erano disposti cherubini e palme sulle pareti
del santuario.
[21] Gli stipiti del santuario erano quadrangolari.
Davanti al Santo dei santi c'era come [22] un altare di legno, alto tre cubiti,
due cubiti di lunghezza e due di larghezza. Gli angoli, la base e i lati erano
di legno. Mi disse: «Questa è la tavola che sta davanti al Signore».
[23] Il santuario e il Santo dei santi avevano due
porte ciascuno.
[24] Ogni porta aveva due battenti e ogni battente
si ripiegava in due pezzi: due per un battente e due per l'altro.
[25] Sulle porte erano dipinti cherubini e palme come sulle pareti: un portale
di legno era sulla facciata dell'atrio all'esterno.
[26] Finestre e grate e palme erano da tutt'e due le parti, ai lati del
vestibolo, alle celle annesse al tempio e agli architravi.
[1] Allora mi fece uscire nell'atrio esterno dal
lato settentrionale e mi condusse all'appartamento che sta di fronte allo
spazio libero prospicente l'edificio verso settentrione.
[2] Nella facciata aveva una lunghezza di cento cubiti, verso settentrione, e
cinquanta cubiti di larghezza.
[3] Di fronte ai venti cubiti dell'atrio interno e
di fronte al lastricato esterno, vi era un porticato davanti a un altro
porticato a tre piani;
[4] davanti alle stanze c'era un corridoio di dieci cubiti di larghezza per
cento di lunghezza: le porte delle stanze guardavano a settentrione.
[5] Le stanze superiori erano più strette delle
inferiori e intermedie, perché i porticati occupavano parte dello spazio.
[6] Erano a tre piani, ma non avevano colonne come quelle degli altri, e perciò
le stanze superiori erano più strette rispetto a quelle intermedie e a quelle
inferiori.
[7] Il muro esterno parallelo alle stanze, dal lato del
corridoio esterno, aveva, davanti alle stanze, una lunghezza di cinquanta
cubiti.
[8] Infatti la lunghezza delle stanze dell'atrio esterno era di cinquanta
cubiti, mentre dal lato del tempio era di cento cubiti.
[9] In basso le stanze avevano l'ingresso rivolto verso oriente, entrando
dall'atrio esterno, sulla larghezza del muro dell'atrio.
[10] A mezzogiorno, di fronte allo spazio libero e
alla muraglia di cinta, c'erano stanze [11] e, davanti ad esse, un passaggio
simile a quello delle stanze poste a settentrione: la lunghezza e la larghezza
erano uguali a quelle, come anche le varie uscite e le loro disposizioni; come
le porte di quelle,
[12] così erano le porte delle stanze che davano a mezzogiorno; una porta era
al principio dell'ambulacro, lungo il muro corrispondente, a oriente di chi
entra.
[13] Egli mi disse: «Le stanze a settentrione e quelle a mezzogiorno, di fronte
allo spazio libero, sono le stanze sacre, dove i sacerdoti che si accostano al
Signore mangeranno le cose santissime: ivi riporranno le cose santissime, le
oblazioni e le vittime di espiazione e di riparazione, perché santo è questo
luogo.
[14] Quando i sacerdoti vi saranno entrati, non
usciranno dal luogo santo verso l'atrio esterno, ma deporranno là le loro vesti
con le quali hanno prestato servizio, perché esse sono sante: indosseranno
altre vesti e così si avvicineranno al luogo destinato al popolo».
[15] Terminato ch'egli ebbe di misurare l'interno
del tempio mi condusse fuori per la porta che guarda a oriente, e misurò la
cinta intorno.
[16] Misurò il lato orientale con la canna per
misurare: era cinquecento canne, in canne da misura, all'intorno.
[17] Misurò il lato settentrionale: era cinquecento canne, in canne da misura,
all'intorno. [18] Misurò il lato meridionale: era cinquecento canne, con la
canna da misura. [19] Si volse al lato occidentale: misurò cinquecento canne
con la canna da misura.
[20] Da quattro lati egli misurò il tempio; aveva intorno un muro lungo
cinquecento canne e largo cinquecento, per separare il luogo sacro da quello
profano.
[1] Mi condusse allora verso la porta che guarda a
oriente [2] ed ecco che la gloria del Dio d'Israele giungeva dalla via
orientale e il suo rumore era come il rumore delle grandi acque e la terra
risplendeva della sua gloria.
[3] La visione che io vidi era simile a quella che avevo vista quando andai per
distruggere la città e simile a quella che avevo vista presso il canale Chebàr.
Io caddi con la faccia a terra.
[4] La gloria del Signore entrò nel tempio per la porta che guarda a oriente.
[5] Lo spirito mi prese e mi condusse nell'atrio
interno: ecco, la gloria del Signore riempiva il tempio.
[6] Mentre quell'uomo stava in piedi accanto a me, sentii che qualcuno entro il
tempio mi parlava [7] e mi diceva: «Figlio dell'uomo, questo è il luogo del mio
trono e il luogo dove posano i miei piedi, dove io abiterò in mezzo agli
Israeliti, per sempre. E la casa d'Israele, il popolo e i suoi re, non
profaneranno più il mio santo nome con le loro prostituzioni e con i cadaveri
dei loro re e con le loro stele,
[8] collocando la loro soglia accanto alla mia
soglia e i loro stipiti accanto ai miei stipiti, così che fra me e loro vi era
solo il muro, hanno profanato il mio santo nome con tutti gli abomini che hanno
commessi, perciò li ho distrutti con ira.
[9] Ma d'ora in poi essi allontaneranno da me le loro prostituzioni e i
cadaveri dei loro re e io abiterò in mezzo a loro per sempre.
[10] Tu, figlio dell'uomo, descrivi questo tempio
alla casa d'Israele, perché arrossiscano delle loro iniquità; ne misurino la
pianta [11] e, se si vergogneranno di quanto hanno fatto, manifesta loro la
forma di questo tempio, la sua disposizione, le sue uscite, i suoi ingressi,
tutti i suoi aspetti, tutti i suoi regolamenti, tutte le sue forme e tutte le
sue leggi: mettili per iscritto davanti ai loro occhi, perché osservino tutte
queste norme e tutti questi regolamenti e li mettano in pratica.
[12] Questa è la legge del tempio: alla sommità del monte, tutto il territorio
che lo circonda è santissimo; ecco, questa è la legge del tempio.
[13] Queste sono le misure dell'altare in cubiti, di
un cubito e un palmo ciascuno. La base era di un cubito di altezza per un
cubito di larghezza: il suo bordo intorno era un palmo. Tale lo zoccolo
dell'altare.
[14] Dalla base che posava a terra fino alla
piattaforma inferiore vi erano due cubiti di altezza e un cubito di larghezza:
dalla piattaforma piccola alla piattaforma più grande vi erano quattro cubiti
di altezza e un cubito di larghezza.
[15] Il focolare era di quattro cubiti e sul
focolare vi erano quattro corni.
[16] Il focolare era dodici cubiti di lunghezza per dodici di larghezza, cioè
quadrato.
[17] La piattaforma superiore era un quadrato di quattordici cubiti di
lunghezza per quattordici cubiti di larghezza, con un orlo intorno di mezzo
cubito, e la base, intorno, di un cubito: i suoi gradini guardavano a oriente.
[18] Egli mi parlò: «Figlio dell'uomo, dice il
Signore Dio: Queste sono le leggi dell'altare, quando verrà costruito per
offrirvi sopra il sangue.
[19] Ai sacerdoti leviti della stirpe di Zadòk, che
si avvicineranno a me per servirmi, tu darai - parola del Signore Dio - un
giovenco per l'espiazione.
[20] Prenderai di quel sangue e lo spanderai sui quattro corni dell'altare, sui
quattro angoli della piattaforma e intorno all'orlo. Così lo purificherai e ne
farai l'espiazione.
[21] Prenderai poi il giovenco del sacrificio espiatorio e lo brucerai in un
luogo appartato del tempio, fuori del santuario.
[22] Il secondo giorno offrirai, per il peccato, un capro senza difetto e farai
la purificazione dell'altare come hai fatto con il giovenco.
[23] Terminato il rito della purificazione, offrirai
un giovenco senza difetti e un montone del gregge senza difetti.
[24] Tu li presenterai al Signore e i sacerdoti getteranno il sale su di loro,
poi li offriranno in olocausto al Signore.
[25] Per sette giorni sacrificherai per il peccato un capro al giorno e verrà
offerto anche un giovenco e un montone del gregge senza difetti.
[26] Per sette giorni si farà l'espiazione dell'altare e lo si purificherà e
consacrerà.
[27] Finiti questi giorni, dall'ottavo in poi, i sacerdoti immoleranno sopra
l'altare i vostri olocausti, i vostri sacrifici di comunione e io vi sarò
propizio». Oracolo del Signore Dio.
[1] Mi condusse poi alla porta esterna del santuario
dalla parte di oriente; essa era chiusa.
[2] Mi disse: «Questa porta rimarrà chiusa: non verrà aperta, nessuno vi
passerà, perché c'è passato il Signore, Dio d'Israele. Perciò resterà chiusa.
[3] Ma il principe, il principe siederà in essa per cibarsi davanti al Signore;
entrerà dal vestibolo della porta e di lì uscirà».
[4] Poi mi condusse per la porta settentrionale,
davanti al tempio. Guardai ed ecco la gloria del Signore riempiva il tempio. Caddi
con la faccia a terra [5] e il Signore mi disse: «Figlio dell'uomo, stá
attento, osserva bene e ascolta quanto io ti dirò sulle prescrizioni riguardo
al tempio e su tutte le sue leggi; stá attento a come si entra nel tempio da
tutti gli accessi del santuario.
[6] Riferirai a quei ribelli, alla gente d'Israele: Così dice il Signore Dio:
Troppi sono stati per voi gli abomini, o Israeliti!
[7] Avete introdotto figli stranieri, non circoncisi
di cuore e non circoncisi di carne, perché stessero nel mio santuario e
profanassero il mio tempio, mentre mi offrivate il mio cibo, il grasso e il
sangue, rompendo così la mia alleanza con tutti i vostri abomini.
[8] Non vi siete presi voi la cura delle mie cose sante ma avete affidato loro,
al vostro posto, la custodia del mio santuario.
[9] Così dice il Signore Dio: Nessuno straniero, non circonciso di cuore, non
circonciso nella carne, entrerà nel mio santuario, nessuno di tutti gli
stranieri che sono in mezzo agli Israeliti.
[10] Anche i leviti, che si sono allontanati da me
nel traviamento d'Israele e hanno seguito i loro idoli, sconteranno la propria
iniquità;
[11] serviranno nel mio santuario come guardie delle
porte del tempio e come servi del tempio; sgozzeranno gli olocausti e le
vittime del popolo e staranno davanti ad esso pronti al suo servizio.
[12] Poiché l'hanno servito davanti ai suoi idoli e sono stati per la gente
d'Israele occasione di peccato, perciò io ho alzato la mano su di loro - parola
del Signore Dio - ed essi sconteranno la loro iniquità.
[13] Non si avvicineranno più a me per servirmi come sacerdoti e toccare tutte
le mie cose sante e santissime, ma sconteranno la vergogna degli abomini che
hanno compiuti.
[14] Affido loro la custodia del tempio e ogni suo servizio e qualunque cosa da
compiere in esso.
[15] I sacerdoti leviti figli di Zadòk, che hanno
osservato le prescrizioni del mio santuario quando gli Israeliti si erano
allontanati da me, si avvicineranno a me per servirmi e staranno davanti a me
per offrirmi il grasso e il sangue. Parola del Signore Dio.
[16] Essi entreranno nel mio santuario e si avvicineranno alla mia tavola per
servirmi e custodiranno le mie prescrizioni.
[17] Quando entreranno dalle porte dell'atrio
interno, indosseranno vesti di lino; non porteranno alcun indumento di lana,
quando essi eserciteranno il ministero alle porte dell'atrio interno e nel
tempio.
[18] Porteranno in capo turbanti di lino e avranno
mutande ai fianchi: non si cingeranno di quanto provochi il sudore.
[19] Quando usciranno nell'atrio esterno verso il popolo, si toglieranno le
vesti con le quali hanno ufficiato e le deporranno nelle stanze del santuario:
indosseranno altre vesti per non comunicare con esse la consacrazione al
popolo.
[20] Non si raderanno il capo, né si lasceranno
crescere la chioma, ma avranno i capelli normalmente tagliati.
[21] Nessun sacerdote berrà vino quando dovrà entrare nell'atrio interno.
[22] Non prenderanno in sposa una vedova, né una ripudiata, ma solo una vergine
della stirpe d'Israele: potranno sposare però una vedova, se è la vedova di un
sacerdote.
[23] Indicheranno al mio popolo ciò che è santo e
ciò che è profano e gli insegneranno ciò che è mondo e ciò che è immondo.
[24] Nelle liti essi saranno i giudici e decideranno secondo le mie leggi. In
tutte le mie feste osserveranno le mie leggi e i miei statuti e santificheranno
i miei sabati.
[25] Nessuno di essi si avvicinerà a un cadavere per
non rendersi immondo, ma potrà rendersi immondo per il padre, la madre, un
figlio, una figlia, un fratello o per una sorella non maritata:
[26] dopo essersi purificato, gli si conteranno sette giorni [27] e quando egli
rientrerà nel luogo santo, nell'atrio interno per servire nel santuario,
offrirà il suo sacrificio espiatorio. Parola del Signore Dio.
[28] Essi non avranno alcuna eredità. Io sarò la
loro eredità: non sarà dato loro alcun possesso in Israele; io sono il loro
possesso.
[29] Saranno loro cibo le oblazioni, i sacrifici espiatori,
i sacrifici di riparazione; apparterrà loro quanto è stato votato allo
sterminio in Israele.
[30] La parte migliore di tutte le vostre primizie e ogni specie di offerta
apparterranno ai sacerdoti: così darete al sacerdote le primizie dei vostri
macinati, per far posare la benedizione sulla vostra casa.
[31] I sacerdoti non mangeranno la carne di alcun
animale morto di morte naturale o sbranato, di uccelli o di altri animali».
[cap 45]
[1] «Quando voi spartirete a sorte la regione, in
eredità, preleverete dal territorio, in offerta al Signore, una porzione sacra,
lunga venticinquemila cubiti e larga ventimila: essa sarà santa per tutta la
sua estensione.
[2] Di essa sarà per il santuario un quadrato di
cinquecento cubiti per cinquecento, con una zona libera all'intorno di
cinquanta cubiti.
[3] In quella superficie misurerai un tratto di
venticinquemila cubiti di lunghezza per diecimila di larghezza, dove sarà il
santuario, il Santo dei santi.
[4] Esso sarà la parte sacra del paese, sarà per i
sacerdoti ministri del santuario, che si avvicinano per servire il Signore:
questo luogo servirà per le loro case e come luogo sacro per il santuario.
[5] Uno spazio di venticinquemila cubiti di lunghezza per diecimila di
larghezza sarà il possesso dei leviti che servono nel tempio, con città dove
abitare.
[6] Come possesso poi delle città assegnerete un
tratto di cinquemila cubiti di larghezza per venticinquemila di lunghezza,
parallelo alla parte assegnata al santuario: apparterrà a tutta la gente
d'Israele.
[7] Al principe sarà assegnato un possesso di qua e
di là della parte sacra e del territorio dalle città, al fianco della parte
sacra e al fianco del territorio della città, a occidente fino all'estremità
occidentale e a oriente sino al confine orientale, per una lunghezza uguale a
ognuna delle parti, dal confine occidentale sino a quello orientale.
[8] Questa sarà la sua terra, il suo possesso in Israele e così i miei principi
non opprimeranno il mio popolo, ma lasceranno la terra alla gente d'Israele,
alle sue tribù».
[9] Dice il Signore Dio: «Basta, principi d'Israele,
basta con le violenze e le rapine! Agite secondo il diritto e la giustizia;
eliminate le vostre estorsioni dal mio popolo. Parola del Signore Dio.
[10] Abbiate bilance giuste, efa giusta, bat giusto.
[11] L'efa e il bat saranno della medesima misura così che il bat e l'efa
contengano un decimo del comer, la loro misura sarà in relazione al comer.
[12] Il siclo sarà di venti ghere: venti sicli, venticinque sicli e quindici
sicli saranno la vostra mina.
[13] Questa sarà l'offerta che voi preleverete: un
sesto di efa per ogni comer di frumento e un sesto di efa per ogni comer di
orzo.
[14] Norma per l'olio - che si misura con il bat - è
un decimo del bat per ogni kor. Dieci bat corrispondono ad un comer, perché
dieci bat formano un comer.
[15] Dal gregge, una pecora ogni duecento, dai prati fertili d'Israele. Questa
sarà data per le oblazioni, per gli olocausti, per i sacrifici di comunione, in
espiazione per loro. Parola del Signore Dio.
[16] Tutta la popolazione del paese sarà tenuta a
questa offerta verso il principe d'Israele.
[17] A carico del principe saranno gli olocausti, le oblazioni e le libazioni
nelle solennità, nei noviluni e nei sabati, in tutte le feste della gente
d'Israele. Egli provvederà per il sacrificio espiatorio, l'oblazione,
l'olocausto e il sacrificio di comunione per l'espiazione della gente
d'Israele».
[18] Dice il Signore Dio: «Il primo giorno del primo
mese, prenderai un giovenco senza difetti e purificherai il santuario.
[19] Il sacerdote prenderà il sangue della vittima per il peccato e lo metterà
sugli stipiti del tempio e sui quattro angoli dello zoccolo dell'altare e sugli
stipiti delle porte dell'atrio interno.
[20] Lo stesso farà il sette del mese per chi abbia peccato per errore o per
ignoranza: così purificherete il tempio.
[21] Il quattordici del primo mese sarà per voi la
pasqua, festa d'una settimana di giorni: mangeranno pane azzimo.
[22] In quel giorno il principe offrirà, per sé e
per tutto il popolo del paese, un giovenco per il peccato;
[23] nei sette giorni della festa offrirà in olocausto al Signore sette
giovenchi e sette montoni, senza difetti, in ognuno dei sette giorni, e un capro
in sacrificio per il peccato, ogni giorno.
[24] In oblazione offrirà un'efa per giovenco e un'efa per montone, con un hin
di olio per ogni efa.
[25] Il quindici del settimo mese farà per la festa
come in quei sette giorni, per i sacrifici espiatori, per gli olocausti, le
oblazioni e l'olio».
[1] Dice il Signore Dio: «Il portico dell'atrio
interno che guarda a oriente rimarrà chiuso nei sei giorni di lavoro; sarà
aperto il sabato e nei giorni del novilunio.
[2] Il principe entrerà dal di fuori passando dal vestibolo del portico esterno
e si fermerà presso lo stipite del portico, mentre i sacerdoti offriranno il
suo olocausto e il suo sacrificio di comunione. Egli si prostrerà sulla soglia
del portico, poi uscirà e il portico non sarà chiuso fino al tramonto.
[3] Il popolo del paese si prostrerà nei sabati e nei giorni del novilunio
all'ingresso del portico, davanti al Signore.
[4] L'olocausto che il principe offrirà al Signore nel
giorno di sabato sarà di sei agnelli e un montone senza difetti;
[5] come oblazione offrirà un'efa per il montone, per gli agnelli quell'offerta
che potrà dare; di olio un hin per ogni efa.
[6] Nel giorno del novilunio offrirà in olocausto un giovenco senza difetti,
sei agnelli e un montone senza difetti; [7] in oblazione, un'efa per il
giovenco e un'efa per il montone e per gli agnelli quanto potrà dare; d'olio,
un hin per ogni efa.
[8] Quando il principe entrerà, dovrà entrare passando per l'atrio del portico
e da esso uscirà.
[9] Quando verrà il popolo del paese davanti al
Signore nelle solennità, coloro che saranno entrati dalla porta di settentrione
per adorare, usciranno dal portico di mezzogiorno; quelli che saranno entrati
dal portico di mezzogiorno usciranno dal portico di settentrione. Nessuno
uscirà dal portico da cui è entrato ma uscirà da quello opposto.
[10] Il principe sarà in mezzo a loro; entrerà come
entrano loro e uscirà come escono loro.
[11] Nelle feste e nelle solennità l'oblazione sarà di un'efa per il giovenco e
di un'efa per il montone; per gli agnelli quello che potrà dare; l'olio sarà di
un hin per ogni efa.
[12] Quando il principe vorrà offrire
volontariamente al Signore un olocausto o sacrifici di comunione, gli sarà
aperto il portico che guarda ad oriente e offrirà l'olocausto e il sacrificio
di comunione come li offre nei giorni di sabato; poi uscirà e il portico verrà
chiuso appena sarà uscito.
[13] Ogni giorno tu offrirai in olocausto al Signore
un agnello di un anno, senza difetti; l'offrirai ogni mattina.
[14] Su di esso farai ogni mattina un'oblazione di un sesto di efa; di olio
offrirai un terzo di hin per intridere il fior di farina: è un'oblazione al
Signore, la legge dell'olocausto quotidiano.
[15] Si offrirà dunque l'agnello, l'oblazione e l'olio, ogni mattina: è
l'olocausto quotidiano».
[16] Dice il Signore Dio: «Se il principe darà in
dono ad uno dei suoi figli qualcosa della sua eredità, il dono rimarrà ai suoi
figli come eredità.
[17] Se invece egli farà sulla sua eredità un dono a
uno dei suoi servi, il dono apparterrà al servo fino all'anno
dell'affrancamento, poi ritornerà al principe: ma la sua eredità resterà ai
suoi figli.
[18] Il principe non prenderà niente dell'eredità del popolo, privandolo, con
esazioni, del suo possesso; egli lascerà in eredità ai suoi figli parte di
quanto possiede, perché nessuno del mio popolo sia scacciato dal suo possesso».
[19] Poi egli mi condusse, per il corridoio che sta
sul fianco del portico, alle stanze del santuario destinate ai sacerdoti, dalla
parte di settentrione: ed ecco alla estremità di occidente un posto riservato.
[20] Mi disse: «Questo è il luogo dove i sacerdoti
cuoceranno le carni dei sacrifici di riparazione e di espiazione e dove
cuoceranno le oblazioni, senza portarle fuori nell'atrio esterno e correre il
rischio di comunicare la consacrazione al popolo».
[21] Mi condusse nell'atrio esterno e mi fece passare presso i quattro angoli
dell'atrio e a ciascun angolo dell'atrio vi era un cortile;
[22] quindi ai quattro angoli dell'atrio vi erano quattro piccoli cortili
lunghi quaranta cubiti e larghi trenta, tutti d'una stessa misura.
[23] Un muro girava intorno a tutt'e quattro e dei fornelli erano costruiti in
basso intorno al muro.
[24] Egli mi disse: «Queste sono le cucine dove i servi del tempio cuoceranno i
sacrifici del popolo».
[1] Mi condusse poi all'ingresso del tempio e vidi
che sotto la soglia del tempio usciva acqua verso oriente, poiché la facciata
del tempio era verso oriente. Quell'acqua scendeva sotto il lato destro del
tempio, dalla parte meridionale dell'altare.
[2] Mi condusse fuori dalla porta settentrionale e mi fece girare all'esterno
fino alla porta esterna che guarda a oriente, e vidi che l'acqua scaturiva dal
lato destro.
[3] Quell'uomo avanzò verso oriente e con una
cordicella in mano misurò mille cubiti, poi mi fece attraversare quell'acqua:
mi giungeva alla caviglia.
[4] Misurò altri mille cubiti, poi mi fece attraversare quell'acqua: mi
giungeva al ginocchio. Misurò altri mille cubiti, poi mi fece attraversare
l'acqua: mi giungeva ai fianchi.
[5] Ne misurò altri mille: era un fiume che non potevo attraversare, perché le
acque erano cresciute, erano acque navigabili, un fiume da non potersi passare
a guado.
[6] Allora egli mi disse: «Hai visto, figlio
dell'uomo?».
Poi mi fece ritornare sulla sponda del fiume;
[7] voltandomi, vidi che sulla sponda del fiume vi era un grandissima quantità
di alberi da una parte e dall'altra.
[8] Mi disse: «Queste acque escono di nuovo nella regione orientale, scendono
nell'Araba ed entrano nel mare: sboccate in mare, ne risanano le acque.
[9] Ogni essere vivente che si muove dovunque arriva il fiume, vivrà: il pesce
vi sarà abbondantissimo, perché quelle acque dove giungono, risanano e là dove
giungerà il torrente tutto rivivrà.
[10] Sulle sue rive vi saranno pescatori: da Engàddi
a En-Eglàim vi sarà una distesa di reti. I pesci, secondo le loro specie,
saranno abbondanti come i pesci del Mar Mediterraneo.
[11] Però le sue paludi e le sue lagune non saranno risanate: saranno
abbandonate al sale.
[12] Lungo il fiume, su una riva e sull'altra,
crescerà ogni sorta di alberi da frutto, le cui fronde non appassiranno: i loro
frutti non cesseranno e ogni mese matureranno, perché le loro acque sgorgano
dal santuario. I loro frutti serviranno come cibo e le foglie come medicina».
[13] Dice il Signore Dio: «Questi saranno i confini
della terra che spartirete fra le dodici tribù d'Israele, dando a Giuseppe due
parti.
[14] Ognuno di voi possederà come l'altro la parte
di territorio che io alzando la mano ho giurato di dare ai vostri padri: questa
terra sarà in vostra eredità.
[15] Ecco dunque quali saranno i confini del paese.
A settentrione, dal Mar Mediterraneo lungo la via di Chetlòn fino a Zedàd;
[16] il territorio di Amat, Berotà, Sibràim, che è fra il territorio di Damasco
e quello di Amat, Cazer-Ticòn, che è sulla frontiera di Hauràn.
[17] Quindi la frontiera si estenderà dal mare fino a Cazer-Enòn, con il
territorio di Damasco e quello di Amat a settentrione. Questo il lato
settentrionale.
[18] A oriente, fra l'Hauràn, Damasco e Gàlaad e il
paese d'Israele, sarà di confine il Giordano, fino al mare orientale, e verso
Tamàr. Questo il lato orientale.
[19] A mezzogiorno, da Tamàr fino alle acque di
Meriba-Kadès, fino al torrente verso il Mar Mediterraneo. Questo il lato
meridionale verso il Negheb.
[20] A occidente, il Mar Mediterraneo, dal confine
sino davanti all'ingresso di Amat. Questo il lato occidentale.
[21] Vi spartirete questo territorio secondo le
tribù d'Israele.
[22] Lo dividerete in eredità fra voi e i forestieri
che abitano con voi, i quali hanno generato figli in mezzo a voi; questi
saranno per voi come indigeni fra gli Israeliti e tireranno a sorte con voi la
loro parte in mezzo alle tribù d'Israele.
[23] Nella tribù in cui lo straniero è stabilito, là gli darete la sua parte».
Parola del Signore Dio.
[1] Questi sono i nomi delle tribù: dal confine
settentrionale, lungo la via di Chetlòn che conduce ad Amat, fino a Cazer-Enòn,
con a settentrione la frontiera di Damasco e lungo il confine di Amat, dal lato
d'oriente fino al mare, sarà assegnata a Dan una parte.
[2] Sulla frontiera di Dan, dal limite orientale al
limite occidentale: Aser, una parte.
[3] Sulla frontiera di Aser, dal limite orientale
fino al limite occidentale: Nèftali, una parte.
[4] Sulla frontiera di Nèftali, dal limite orientale
fino al limite occidentale: Manàsse, una parte.
[5] Sulla frontiera di Manàsse, dal limite orientale
fino al limite occidentale: Efraim, una parte.
[6] Sulla frontiera di Efraim, dal limite orientale
fino al limite occidentale: Ruben, una parte.
[7] Sulla frontiera di Ruben, dal limite orientale
fino al limite occidentale: Giuda, una parte.
[8] Sulla frontiera di Giuda, dal limite orientale
fino al limite occidentale, starà la porzione che preleverete, larga
venticinquemila cubiti e lunga come una delle parti dal limite orientale fino
al limite occidentale: in mezzo sorgerà il santuario.
[9] La parte che voi preleverete per il Signore avrà
venticinquemila cubiti di lunghezza per ventimila di larghezza.
[10] Ai sacerdoti apparterrà la parte sacra del territorio, venticinquemila
cubiti a settentrione e diecimila di larghezza a ponente, diecimila cubiti di
larghezza a oriente e venticinquemila cubiti di lunghezza a mezzogiorno. In
mezzo sorgerà il santuario del Signore.
[11] Essa apparterrà ai sacerdoti consacrati, ai figli di Zadòk, che furono
fedeli alla mia osservanza e non si traviarono nel traviamento degli Israeliti
come traviarono i leviti.
[12] Sarà per loro come una parte sacra prelevata sulla parte consacrata del
paese, cosa santissima, a fianco del territorio assegnato ai leviti.
[13] I leviti, lungo il territorio dei sacerdoti,
avranno venticinquemila cubiti di lunghezza per diecimila di larghezza: tutta
la lunghezza sarà di venticinquemila cubiti e tutta la larghezza di diecimila.
[14] Essi non ne potranno vendere né permutare, né
potrà essere alienata questa parte migliore del paese, perché è sacra al
Signore.
[15] I cinquemila cubiti di lunghezza che restano
sui venticinquemila, saranno terreno profano per la città, per abitazioni e
dintorni; in mezzo sorgerà la città.
[16] Le sue misure saranno le seguenti: il lato settentrionale avrà
quattromilacinquecento cubiti; il lato meridionale, quattromilacinquecento
cubiti; il lato orientale quattromilacinquecento cubiti e il lato occidentale
quattromilacinquecento cubiti.
[17] I dintorni della città saranno
duecentocinquanta cubiti a settentrione, duecentocinquanta a mezzogiorno, duecentocinquanta
a oriente e duecentocinquanta a ponente.
[18] Rimarrà accanto alla parte sacra un terreno lungo diecimila cubiti a
oriente e diecimila a occidente, i cui prodotti saranno il cibo per coloro che
prestan servizio nella città,
[19] i quali saranno presi da tutte le tribù
d'Israele. [20] Tutta la zona sarà di venticinquemila cubiti per
venticinquemila. Preleverete, come possesso della città, un quarto della zona
sacra.
[21] Il resto, da una parte e dall'altra della zona
sacra e del possesso della città, su un fronte di venticinquemila cubiti della
zona sacra a oriente, verso il confine orientale, e a ponente, su un fronte di
venticinquemila cubiti verso il confine occidentale, parallelamente alle parti,
sarà per il principe. La zona sacra e il santuario del tempio rimarranno in
mezzo, [22] fra il possesso dei leviti e il possesso della città, e fra ciò che
spetta al principe; quel che si trova tra la frontiera di Giuda e quella di
Beniamino sarà del principe.
[23] Per le altre tribù, dalla frontiera orientale a
quella occidentale: Beniamino, una parte.
[24] Al lato del territorio di Beniamino, dalla
frontiera orientale a quella occidentale: Simeone, una parte.
[25] Al lato del territorio di Simeone, dalla
frontiera orientale a quella occidentale: Issacar, una parte.
[26] Al lato del territorio di Issacar, dalla
frontiera orientale a quella occidentale: Zàbulon, una parte.
[27] Al lato del territorio di Zàbulon, dalla
frontiera orientale a quella occidentale: Gad, una parte.
[28] Al lato del territorio di Gad, dalla frontiera
meridionale verso mezzogiorno, la frontiera andrà da Tamàr alle acque di
Meriba-Kadès e al torrente che va al Mar Mediterraneo.
[29] Questo è il territorio che voi dividerete a sorte in eredità alle tribù
d'Israele e queste le loro parti, dice il Signore Dio.
[30] Queste saranno le uscite della città: sul lato
settentrionale: quattromilacinquecento cubiti.
[31] Le porte della città porteranno i nomi delle tribù d'Israele. Tre porte a
settentrione: la porta di Ruben, una; la porta di Giuda, una; la porta di Levi,
una.
[32] Sul lato orientale: quattromilacinquecento
cubiti e tre porte: la porta di Giuseppe, una; la porta di Beniamino, una; la
porta di Dan, una.
[33] Sul lato meridionale: quattromilacinquecento
cubiti e tre porte: la porta di Simeone, una; la porta di Issacar, una; la
porta di Zàbulon, una.
[34] Sul lato occidentale: quattromilacinquecento
cubiti e tre porte: la porta di Gad, una; la porta di Aser, una; la porta di
Nèftali, una.
[35] Perimetro totale: diciottomila cubiti. La città
si chiamerà da quel giorno in poi: Là è il Signore.