PARIGI.
Minoranze cristiane minacciate è il titolo di un documento pubblicato in
Francia dalla Commissione cattolica Justice e Paix, dalla Federazione protestante
e dall'Acat, il movimento interconfessionale di lotta contro la tortura.
Attraverso l'analisi della situazione
politica e religiosa di sette Paesi (Cina, Vietnam, India, Pakistan, Iran,
Sudan e Nigeria),
PARIGI. (S.Ser.) L'Acat (Actions des
Chrétiens pour l'abolition de la torture) si batte da anni per essere
"voce di chi non ha voce".
Per una società civile attiva e informata,
capace di opporsi alle persecuzioni e alla tortura. Jean-Francois Bernard,
presidente di Acat-France, spiega sul Courrier di marzo i loro metodi di
lavoro.
"L'Acat si è data una regola
fondamentale: prima di ogni nuova azione stabilisce un contatto con
associazioni locali di fiducia. Una precauzione contro eventuali errori di
giudizio da parte nostra.
E un mezzo per essere
efficaci a lungo".
Se si lotta contro il razzismo o contro la
barbarie verso le donne, si lotta anche contro la discriminazione religiosa:
tutte queste cose sono così intimamente legate che non si può impegnarsi in una
direzione escludendo le altre.
ACNews 001-2000
- "Francia, 'Soluzione finale' contro
i 'culti' e le 'sette'?
Il Senato approva una legge draconiana (16
dicembre 1999)", di Massimo Introvigne
(testo
trascritto dal sito Internet del CESNUR [Centro Studi sulle Nuove Religioni]: http://www.cesnur.org
Torino,
1-1-2000. Dopo i suoi rapporti parlamentari del 1996 e del 1999 contro le
"sette", e l'istituzione, nel 1998, di una Missione Interministeriale
di Lotta contro le Sette, la Repubblica Francese si muove ora verso una
"soluzione finale" del "problema".
Il 16 dicembre 1999 il Senato francese ha
approvato all'unanimità una bozza di legge proposta dal sen. About, che emenda
la legge del 10 gennaio 1936 e diverse altre leggi.
La
legge del 10 gennaio 1936 fu introdotta per sciogliere o liquidare, e mettere
al bando, le organizzazioni paramilitari antigovernative e le milizie private
con un semplice decreto.
Ora
saranno incluse le "sette".
La discussione al Senato è stata introdotta
sotto il titolo Lotta contro le sette, e le "sette" sono appunto
l'obiettivo della legge approvata il 16 dicembre 1999, anche se, alla fine, la
parola "setta" non è stata introdotta nella legge, e la stessa possa
dunque essere usata ugualmente anche contro altri gruppi, per esempio di
carattere politico.
L'articolo 1 permette di sciogliere
organizzazioni e gruppi, che siano stati condannati per almeno due volte per
una grande varietà di reati, e che siano "considerati un turbamento per
l'ordine pubblico o un pericolo grave per la persona umana".
La discussione del Senato ha reso chiaro
che sia il "turbamento dell'ordine pubblico" sia il "pericolo
per la persona umana" si riferiscono ai criteri per identificare le
"sette pericolose" nel rapporto parlamentare del 1996 - nel quale,
aveva un ruolo chiave la "destabilizzazione mentale", nome che
nasconde il "lavaggio del cervello" -, e che la lista delle
"sette pericolose" in tale rapporto rimarrà un riferimento
importante.
L'articolo 2 si occupa del fatto che in
processi recenti - riguardanti, in particolare, la Chiesa di Scientology -
certi leader o membri di un movimento sono stati condannati per specifici
reati, ma la condanna non si è estesa al movimento in sé. Secondo l'articolo 2,
le organizzazioni e i movimenti, in quanto persone giuridiche, possono essere
dichiarati colpevoli di un gran numero di crimini.
Anche
se questo non si verifica, la seconda parte dell'articolo 1 prevede lo
scioglimento e la messa al bando di gruppi i cui dirigenti o "leader di
fatto" siano stati dichiarati colpevoli, almeno due volte, degli stessi
reati di cui alla prima parte dell'articolo. Una norma speciale considera un
presupposto particolarmente grave, in vista di una messa al bando, il fatto che
il movimento o i suoi dirigenti siano stati dichiarati colpevoli di violazioni
di alcuni articoli del Codice di Sanità Pubblica, e questo - com'è stato
chiarito nella discussione al Senato, ora pubblicata - ha come obbiettivo
gruppi che praticano, in un modo considerato pericoloso per la salute pubblica,
rituali di guarigione o altre pratiche alternative alla medicina ortodossa.
Infine, l'articolo 3 modifica la legge del
1901 sulle associazioni, portando a tre anni di prigione, e a una multa di
300.000 franchi, la pena per quanti cercano di ricostituire sotto altro nome
un'associazione disciolta.
Come ha osservato un membro del Senato - il
sen. Foucaud, che pure ha votato a favore del testo -, la legge del 1936
"fu usata dal regime di Vichy", collaborazionista con il
nazional-socialismo, e "movimenti di sinistra vennero banditi".
Egli ha inoltre osservato che il
riferimento ad almeno due condanne penali contro un movimento per una
grandissima varietà di crimini e illeciti può avere effetti paradossali:
"un movimento può essere sciolto perché un leader è stato dichiarato due
volte colpevole d'aver emesso assegni a vuoto per dieci dollari" (colonna
40 della discussione al Senato secondo il testo pubblicato).
Tuttavia,
l'isteria anti-sette è cosi diffusa in Francia che tutti i senatori hanno
votato all'unanimità a favore della legge, che ora passa all'Assemblea
Nazionale, la cui approvazione è pure richiesta.
I
senatori hanno notato che il problema per la Francia è la situazione
internazionale, e il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti d'America,
"che comprende degli scientologi" (colonna 35 della discussione
pubblicata) è stato specificamente criticato per il suo rapporto sulla libertà
religiosa del 1999, che cita la Francia fra i paesi che non rispettano la
libertà di religione.
La
Francia, tuttavia, avrà la prossima presidenza di turno dell'Unione Europea, ed
è stato auspicato che approfitti di questa circostanza per promuovere la lotta
contro le sette. Movimenti privati anti-sette, come l'ADFI e il CCMM - i cui
rappresentanti sedevano nella galleria del Senato e sono stati salutati da uno
dei senatori, la senatrice socialista Derycke (colonna 36 del rapporto
pubblicato) - e certi paesi dell'Europa Orientale sono stati indicati come
possibili alleati.
A un osservatore esterno dovrebbe essere
ovvio che la maggior parte delle organizzazioni e delle associazioni private in
tutti i campi, e certamente la maggior parte delle organizzazioni religiose,
hanno "leader di fatto" o comunque dirigenti che sono stati
condannati per qualche reato di maggiore o di minore gravità: il che è vero, in
particolare, per la maggior parte dei partiti politici.
La legge approvata dal Senato significa che il governo sarà
completamente libero di sciogliere e di bandire ogni associazione impopolare,
od ogni associazione che il governo non approvi.
Benché introdotta come una sorta di "soluzione finale"
per liquidare le "sette", la legge va ben al di là della religione e
- se approvata dall'Assemblea Nazionale - eliminerà del tutto la libertà di
associazione nella Repubblica Francese.
Ci si può legittimamente chiedere se il timore d'essere
etichettati come "apologisti delle sette" - o di trovare in Internet
siti ben finanziati aperti in breve tempo con lo scopo specifico di lanciare
attacchi personali contro chi critica la Repubblica Francese - tratterrà gli
amici della libertà religiosa, e dei diritti umani in generale, dal levare la loro
voce contro questa legge e contro l'uso che ne viene proposto nei confronti di
dozzine di "sette", che ricorda - come anche uno dei senatori che
l'ha votata ha lasciato intendere - i peggiori comportamenti di passati regimi
totalitari.