Cali
(Colombia), 8-7-2000.
Fino
a quando, Signore?
Il
popolo colombiano guarda con spavento all'aggressione permanente da parte della
guerriglia contro la gente umile di Colombia e però la guerriglia ha la faccia tosta
di sostenere che rappresenta il popolo al tavolo dei negoziati, quando sappiamo
che l'unica cosa che fa consiste nell'oltraggiarlo, nell'umiliarlo e nel
distruggerlo con il rapimento, con la violenza in tutte le sue forme e con
l'uccisione.
Quanto è accaduto ad
Arboleda non ha nome; è stata la dimostrazione tangibile della vigliaccheria
della guerriglia. Una persona vale per quello che è e per le qualità e le virtù
che possiede, non per le armi che porta.
Ma un guerrigliero che
rapisce e che ammazza, che distrugge interi villaggi e si prende gioco dei
processi di pace, manca delle virtù che distinguono l'essere umano e si
trasforma nel più miserabile degli uomini.
Un guerrigliero vale
certamente per le armi che possiede, ma, se gliele togliete, il suo progetto
crolla e diventa il più vigliacco degli uomini.
Arboleda costituisce un
caso ulteriore di barbarie umana, che, come colombiano, mi sconvolge nel più
profondo dell'anima e confesso di non aver ancora sentito dire di un gruppo di
fratelli che ne cattura un altro, lo distrugge fino al sadismo più aberrante e
poi, con un gesto che rivela la perdita della ragione, gioca con le loro teste,
togliendo al football il suo autentico significato di promozione della persona
umana.
Fino a quando in questa
patria dovremo tollerare gruppi di vandali che, dal momento che portano tre o
quattro lettere, come ELN o Farc [Esercito di Liberazione Nazionale, Forze
armate rivoluzionarie di Colombia], sul bracciale, pensano sia loro permesso
seminare panico o terrore sul nostro territorio, operando come orde di
sanguinari fratricidi, compiendo rapimenti, delitti, genocidi e attacchi a
popolazioni e a poliziotti indifesi, crimini di lesa umanità?
Oggi, nella solitudine
che mi causa l'angoscia per i miei compatrioti, medito e mormoro una preghiera
a Dio chiedendogli perdono per questi criminali, ma supplicandolo anche che un
giorno i tribunali internazionali compiano il dovere di condannarli, in nome
dell'umanità, per questi peccati o delitti di lesa umanità.
http://utenti.lycos.it/amenalleluia
Chiediamo al Signore
che questi guerriglieri colombiani sentano nel profondo della loro anima il
dolore per l'uccisione di un fratello innocente e indifeso, che sentano che non
stanno facendo una guerra giusta, ma che stanno riproducendo la barbarie delle epoche
più oscure della storia umana, e si convertano dalla loro mala vita.
Ma supplichiamo anche
l'Altissimo perché tutta la società civile trovi le strade per costringere
efficacemente i violenti che uccidono la Colombia al rispetto della vita e
della libertà delle persone.
Chiediamo al Signore
che il Governo colombiano [guidato dal conservatore Andrés Pastrana Arango]
faccia rispettare la Costituzione e la Legge, e trovi vie di pace, nella
giustizia sociale e nella concordia fra tutti i colombiani.
Voglia Iddio che la
stessa società civile oltraggiata e umiliata possa sedersi un giorno al tavolo
dei negoziati per difendere i propri diritti ed esigere dai violenti quanto lo
Stato colombiano non è stato capace di esigere.
ACNews 003-2000 -
"Fino a quando, Signore",
articolo
di S. E. mons. Isaias Duarte Cancino, arcivescovo di Cali, in Colombia,
suggerito
da un episodio di ordinaria brutalita' nella vita quotidiana del suo paese:
guerriglieri
delle FARC, le Fuerzas Armadas Revolucionarias de Colombia, dopo aver distrutto
- con un attacco durato diciotto ore - il villaggio di Arboleda, hanno giocato
a calcio con le teste di poliziotti e di soldati uccisi
(testo
tradotto dal quotidiano El Pais, di Cali, dell'8-7-2000)
Ricordiamo monsignor
Romero (assassinato il 24 marzo 1980 dagli squadroni della morte).
Ricordiamo la Columbia,
dove fu torturato e ucciso dai guerriglieri, il 2 ottobre 1989, il vescovo 75^
Jesus Emilio Jaramillo Monsalve e tanti altri casi che è impossibile ricordare
uno per uno.
PARODIA:
"Forza
compagno narcotrafficante, uccidi il vescovo e il prete che si oppongono alla
morte per overdose del compagno europeo. Con la sua distruzione il compagno
europeo collabora comunque, alla vittoria del proletariato!
Non
è importante il mezzo - ricorda - quello che conta è la vittoria della nostra
rivoluzione, uccidi compagno narcotrafficante, uccidi!".