INDIA
Dieci
morti in tre attacchi terroristici perpetrati dai guerriglieri islamici
Ancora
una giornata di violenza nel Kashmir
NUOVA
DELHI, 2.
Ancora
una giornata di violenza nel Kashmir indiano. Tre attentati terroristici,
perpetrati con ogni probabilità da guerriglieri secessionisti islamici, hanno
oggi causato non meno di 10 morti e una trentina di feriti.
Gli
attacchi hanno avuto luogo all'indomani del terzo turno delle elezioni nello
Stato di Jammu e Kashmir, consultazione che la guerriglia secessionista ha a
più riprese dichiarato di voler boicottare con ogni mezzo.
Ieri,
infatti, colpi di arma da fuoco sono stati esplosi contro numerosi seggi, ottenendo
l'obiettivo di tenere lontano gli elettori.
Questa
mattina - secondo quanto segnala l'agenzia di lingua inglese "Associated
Press" - una bomba è esplosa su un autobus appena partito da Jammu,
capitale estiva dello Stato, e diretto verso un luogo di culto hindu.
La
deflagrazione, secondo fonti della polizia, ha causato la morte di due persone
e il ferimento di altre ventidue.
Poche
ore più tardi, cinque membri delle forze paramilitari dello Stato sono stati
uccisi da un ordigno esplosivo comandato a distanza a una sessantina di
chilometri da Srinagar, la capitale estiva dello Stato.
Sempre
oggi, guerriglieri hanno ucciso tre attivisti di un Partito di Governo.
L'attentato
contro l'autobus è il secondo del genere compiuto nel giro di soli due giorni.
All'alba di ieri tre guerriglieri hanno infatti fermato un autobus di linea,
partito da Nuova Delhi, nei pressi di Hiranagar, nel Sud del Kashmir, e hanno
aperto il fuoco sui passeggeri, uccidendone nove.
Nelle
ore seguenti si sono verificati i numerosi attacchi armati ai seggi elettorali,
nei quali fortunatamente non ci sono state vittime. Gli attacchi sono stati
rivendicati da un gruppo chiamato "Al Arfeen", comparso sulla scena
del Kashmir indiano tre settimane fa, quando rivendicò l'assassinio di un
Ministro del Governo dello Stato.
Il
Governo di Nuova Delhi ha investito un grosso patrimonio politico sulle
elezioni, che si concluderanno con un'ultima tornata l'8 ottobre, nella
speranza che legittimino il suo controllo sul territorio, teatro da 13 anni di
una sanguinosa rivolta secessionista. I secessionisti, come detto, hanno dal
canto loro proclamato il boicottaggio della consultazione elettorale, che ha
avuto comunque un parziale successo nelle precedenti fasi.
Dall'inizio
di agosto, quando le date delle elezioni sono state annunciate, quasi 600
persone sono morte per le violenze dei gruppi di estremisti.
India
e Pakistan hanno combattuto tre guerre per il possesso del Kashmir ed in giugno
sono stati ad un passo dalla quarta. Le due potenze nucleari regionali
mantengono centinaia di migliaia di soldati in assetto di guerra sui rispettivi
versanti della "linea di controllo", che segna il confine provvisorio
nella regione contesa.