"Non
abbbia paura, la Cristo è vicino" - Così un compagno di cella confortò un
detenuto, terrrizzato per essere stato condannato al lager sovietico delle Solovki,
uno dei tanti campi di concentramento in cui milioni di uomini hanno perso la
vita nel XX secolo.
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JOSYF
SLIPYI di Ivan Choma ed. La casa di matriona - ACS -Aiuto alla Chiesa che
Soffre. Bergamo 2001
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Sono
ancora da scrivere gli "atti dei martiri" della nostra epoca,
condanna inesorabile di sistemi che, volgendosi contro Dio, calpestano
spietatamente anche l'uomo, ma soprattutto fulgida testimonianza della
compagnia di Cristo presente fin nell'inferno delle camere di tortura.
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la fedeltà eroica di un intero popolo - chiesa greco-cattolica ucraina - non
sempre compreso da chi era lontano da quelle inennarrabili sofferenze.
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la fedeltà eroica di Mons. Slipyi simbolo della sofferenza e dalla persecuzione
del suo popolo sterminato con la complicità della Chiesa Ortodossa.
L'eminente
figura del cardinal Josyf Slipyi, confessore e martire della fede, capo e padre
della Chiesa greco-cattolica ucraina dal 1944 al 1984.
Il
primo passo, in preparazione della forzata incorporazione della Chiesa
greco-cattolica alla Chiesa ortodossa russa proclamata nel marzo 1946 dallo
"pseudo-concilio" di Leopoli, fu dunque costituito dall'arresto d
tutti i vescovi di questa Chiesa; a breve sarebbe seguita la deportazione in
massa di sacerdoti e religiosi cattolici che non accettavano l'unificazione
imposta con la violenza.
Oggi,
in Russia purificati dal martirio vi è la ricerca del divino e il rifiuto
dell'umano.
Infatti
cattolici e ortodossi, battisti e altre comunità religiose soffrono per Cristo
nella stessa maniera.
Questa
sofferenza comune li rende parimenti tutti figli di Dio e della sua Chiesa.
Questo
risultato è un guadagno di valore incalcolabile.
L'ecumenismo moderno farebbe bene a non
perdere di vista questa comune situazione.