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Kazakistan

 

POPOLAZIONE: 16.554.000

RELIGIONE: islam 47%; cristianesimo russo-ortodosso 8%; protestantesimo 2%

Amministrazione apostolica: Kazakistan - cattolici 335.800

 

Vi sono libertà di religione e d'associazione, sottoposte al controllo del governo che, nel 1996, ha anche proposto azioni legislative per l'interruzione del proselitismo a causa delle numerose conversioni.

 

In realtà nulla è stato fatto contro i missionari, se non azioni compiute da personaggi statali di categoria inferiore.

 

Nel 1991 si svolgono le prime elezioni presidenziali libere e Nazarbayev, una volta eletto, dichiara l'indipendenza in anticipo rispetto alla dissoluzione dell'URSS. Diventa membro della Comunità Stati Indipendenti e con una nuova Costituzione nel 1995, diventa Repubblica presidenziale.

 

Nel gennaio 1998, il Kazakistan ha abolito il Consiglio per gli Affari Religiosi, che manteneva il controllo sulle attività di culto indesiderate, prevenendo l'insorgere dell'estremismo islamico e controllando le azioni dei missionari occidentali.

 

I gruppi operanti nel Paese sono circa 40, con 1.600 comunità regolarmente registrate.

 

L'Arcivescovo Marian Oles´, Nunzio Apostolico dell'Asia Centrale, responsabile per le Repubbliche del Kazakistan, Kyrgyzstan, Uzbekistan, Tadzikistan e Turkmenistan, intervistato da "Catholic Radio Television Network" il 10 febbraio 1996, sostiene che "Dopo il comunismo, queste popolazioni cercano di capire cosa fa la Chiesa.

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La loro origine è turca, forse la Chiesa cattolica non ha ragionato molto su questo, le sette si stanno muovendo meglio, noi siamo più lenti però agiamo nella maniera giusta.

Nell'Asia centrale ci sono circa cinquecentomila cattolici, qualcuno direbbe di più, forse un milione.

 

Ma molta gente non sa cosa scegliere e soprattutto non lo vuole dire, ha ancora paura di parlare di religione, non vuole esporsi a sofferenze o perdite di lavoro.

 

Il gruppo maggiore di cattolici è tedesco, il secondo è slavo, principalmente polacco, il terzo coreano e il quarto di gente che è arrivata dopo l'indipendenza. Ci sono a oggi circa 40 preti, altri vanno e vengono, sono sempre pochi per le distanze da coprire in tutto il territorio.

 

Una delle cose che più mi ha commosso al mio arrivo è stata la Cresima di persone di settanta, ottanta anni: loro erano veri testimoni della fede, usciti dalla persecuzione.

 

Qui c'è bisogno di tutto, dall'insegnare la lingua inglese al ricostruire i luoghi di culto.

 

Ci sono edifici sacri completamente rovinati che stiamo riparando, alcune chiese sono come catacombe, altre sono sorte in luoghi nascosti che pochi conoscono. Adesso c'è libertà di religione, anche se con problemi e difficoltà.

 

C'è la paura dei fondamentalisti perché creano instabilità, mentre la Chiesa cattolica è vista come stabile".

 

Il 24 ottobre 1998 la Santa Sede e il Kazakistan - che intrattengono relazioni diplomatiche dal 1992 - hanno sottoscritto un accordo, il primo tra il Vaticano e una ex Repubblica sovietica, che assicura alla Chiesa la piena libertà religiosa, il diritto di svolgere le proprie attività sociali, educative e caritative e l'accesso ai mezzi di comunicazione. Alla Chiesa è concessa anche la facoltà di acquistare immobili.