IL RAPPORTO ANNUALE SULLA
LIBERTĀ RELIGIOSA NEL MONDO
Dove si rischia la vita in nome della fede
La
pubblicazione del Rapporto sulla libertā religiosa nel mondo č diventato ormai
un appuntamento fisso, ogni anno, per discutere sulle condizioni di vita dei
credenti nei vari Paesi del mondo, frutto di una ricerca analitica su ogni
Paese.
Aiuto alla Chiesa che soffre č nato dopo la
seconda guerra mondiale con lo scopo di aiutare i cristiani perseguitati dai
regimi comunisti dell'Est. Oggi lavora in tutto il mondo e segue circa 6.000
progetti ogni anno.
Il Rapporto mette in luce come la libertā
religiosa sia ancora un grave problema in tante regioni del mondo.
Lo
č in India, dove una legge limita i diritti delle minoranze e dove vari Stati
discriminano i cristiani.
Il fondamentalismo indiano, che trova
ascolto negli ambienti di Governo, fa sentire la sua forte pressione.
La
conversione ad altra religione č ostacolata. In realtā, la scelta dei singoli
di passare da una comunitā religiosa (o dall'ateismo) a un'altra comunitā
religiosa (o all'ateismo) č parte integrante della libertā religiosa.
Tale libertā č negata nella gran parte dei
Paesi musulmani, dove, secondo la legge islamica, č possibile convertirsi
all'islam, ma non č permessa (anzi, punita con la morte come apostasia) la
conversione dall'islam a un'altra religione.
Č
il caso del Pakistan, dove, tra l'altro, č in vigore la legge sulla blasfemia.
Proprio il 2001 si č aperto con l'arresto
di un prete e di un laico, accusati di aver partecipato a una manifestazione
organizzata contro questa legge, per cui basta essere imputati di aver
bestemmiato l'islam e si diventa punibili con la pena capitale.
Il problema della libertā religiosa č
purtroppo universale: si ritrova sotto tante latitudini e per comunitā
religiose differenti.
Ed
č molto utile che Aiuto alla Chiesa che soffre richiami l'opinione pubblica a
discutere del problema.
La vita dei cristiani č tutt'altro che
facile in tanta parte del mondo, ben al di lā del noto caso dell'Arabia
Saudita, dove non č lecito ai cristiani nessun atto di culto.
Il '900 č stato il secolo del martirio (č
il titolo di un lavoro che ho dedicato ai nuovi martiri del XX secolo).
La nostra speranza č che il XXI secolo non
ripeta gli stessi errori.
Un'attenzione
vigile ai problemi della libertā religiosa rende i Governi consapevoli che non
possono calpestare questo diritto. Dove non c'č libertā religiosa, anche tutte
le altre libertā finiranno per cadere.
Andrea Riccardi