[1]Poiché molti han posto mano a stendere un racconto degli avvenimenti
successi tra di noi,
[2]come ce li hanno trasmessi coloro che ne furono testimoni fin da principio e
divennero ministri della parola,
[3]così ho deciso anch'io di fare ricerche accurate su ogni circostanza fin
dagli inizi e di scriverne per te un resoconto ordinato, illustre Teòfilo,
[4]perché ti possa rendere conto della solidità degli insegnamenti che hai
ricevuto.
[5]Al tempo di Erode, re della Giudea, c'era un sacerdote chiamato Zaccaria,
della classe di Abìa, e aveva in moglie una discendente di Aronne chiamata
Elisabetta.
[6]Erano giusti davanti a Dio, osservavano irreprensibili tutte le leggi e le
prescrizioni del Signore.
[7]Ma non avevano figli, perché Elisabetta era sterile e tutti e due erano
avanti negli anni.
[8]Mentre Zaccaria officiava davanti al Signore nel turno della sua classe,
[9]secondo l'usanza del servizio sacerdotale, gli toccò in sorte di entrare nel
tempio per fare l'offerta dell'incenso.
[10]Tutta l'assemblea del popolo pregava fuori nell'ora dell'incenso.
[11]Allora gli apparve un angelo del Signore, ritto alla destra dell'altare
dell'incenso.
[12]Quando lo vide, Zaccaria si turbò e fu preso da timore.
[13]Ma l'angelo gli disse: «Non temere, Zaccaria, la tua preghiera è stata
esaudita e tua moglie Elisabetta ti darà un figlio, che chiamerai
Giovanni.
[14]Avrai gioia ed esultanza e molti si rallegreranno della sua nascita,
[15]poiché egli sarà grande davanti al Signore; non berrà vino né bevande
inebrianti, sarà pieno di Spirito Santo fin dal seno di sua madre
[16]e ricondurrà molti figli d'Israele al Signore loro Dio.
[17]Gli camminerà innanzi con lo spirito e la forza di Elia, per ricondurre i
cuori dei padri verso i figli e i ribelli alla saggezza dei giusti e preparare
al Signore un popolo ben disposto».
[18]Zaccaria disse all'angelo: «Come posso conoscere questo? Io sono vecchio e
mia moglie è avanzata negli anni».
[19]L'angelo gli rispose: «Io sono Gabriele che sto al cospetto di Dio e sono
stato mandato a portarti questo lieto annunzio.
[20]Ed ecco, sarai muto e non potrai parlare fino al giorno in cui queste cose
avverranno, perché non hai creduto alle mie parole, le quali si adempiranno a
loro tempo».
[21]Intanto il popolo stava in attesa di Zaccaria, e si meravigliava per il suo
indugiare nel tempio.
[22]Quando poi uscì e non poteva parlare loro, capirono che nel tempio aveva
avuto una visione. Faceva loro dei cenni e restava muto.
[23]Compiuti i giorni del suo servizio, tornò a casa.
[24]Dopo quei giorni Elisabetta, sua moglie, concepì e si tenne nascosta per
cinque mesi e diceva:
[25]«Ecco che cosa ha fatto per me il Signore, nei giorni in cui si è degnato
di togliere la mia vergogna tra gli uomini».
[26]Nel sesto mese, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della
Galilea, chiamata Nazaret,
[27]a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato
Giuseppe. La vergine si chiamava Maria.
[28]Entrando da lei, disse: «Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con
te».
[29]A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale
saluto.
[30]L'angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso
Dio.
[31]Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù.
[32]Sarà grande e chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il
trono di Davide suo padre
[33]e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
[34]Allora Maria disse all'angelo: «Come è possibile? Non conosco uomo».
[35]Le rispose l'angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la
sua ombra la potenza dell'Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e
chiamato Figlio di Dio.
[36]Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un
figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile:
[37]nulla è impossibile a Dio».
[38]Allora Maria disse: «Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me
quello che hai detto». E l'angelo partì da lei.
[39]In quei giorni Maria si mise in viaggio verso la montagna e raggiunse in
fretta una città di Giuda.
[40]Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta.
[41]Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino le sussultò nel
grembo. Elisabetta fu piena di Spirito Santo
[42]ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto
del tuo grembo!
[43]A che debbo che la madre del mio Signore venga a me?
[44]Ecco, appena la voce del tuo saluto è giunta ai miei orecchi, il bambino ha
esultato di gioia nel mio grembo.
[45]E beata colei che ha creduto nell'adempimento delle parole del Signore».
[46]Allora Maria disse:
«L'anima mia magnifica il Signore
[47]e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
[48]perché ha guardato l'umiltà della sua serva.
D'ora in poi tutte le generazioni mi
chiameranno beata.
[49]Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente
e Santo è il suo nome:
[50]di generazione in generazione la sua misericordia
si stende su quelli che lo temono.
[51]Ha spiegato la potenza del suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri del loro
cuore;
[52]ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili;
[53]ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato a mani vuote i ricchi.
[54]Ha soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi della sua misericordia,
[55]come aveva promesso ai nostri padri,
ad Abramo e alla sua discendenza,
per sempre».
[56]Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua.
[57]Per Elisabetta intanto si compì il tempo del parto e diede alla luce un
figlio.
[58]I vicini e i parenti udirono che il Signore aveva esaltato in lei la sua
misericordia, e si rallegravano con lei.
[59]All'ottavo giorno vennero per circoncidere il bambino e volevano chiamarlo
col nome di suo padre, Zaccaria.
[60]Ma sua madre intervenne: «No, si chiamerà Giovanni».
[61]Le dissero: «Non c'è nessuno della tua parentela che si chiami con questo
nome».
[62]Allora domandavano con cenni a suo padre come voleva che si chiamasse.
[63]Egli chiese una tavoletta, e scrisse: «Giovanni è il suo nome». Tutti
furono meravigliati.
[64]In quel medesimo istante gli si aprì la bocca e gli si sciolse la lingua, e
parlava benedicendo Dio.
[65]Tutti i loro vicini furono presi da timore, e per tutta la regione montuosa
della Giudea si discorreva di tutte queste cose.
[66]Coloro che le udivano, le serbavano in cuor loro: «Che sarà mai questo
bambino?» si dicevano. Davvero la mano del Signore stava con lui.
[67]Zaccaria, suo padre, fu pieno di Spirito Santo, e profetò dicendo:
[68]«Benedetto il Signore Dio d'Israele,
perché ha visitato e redento il suo popolo,
[69]e ha suscitato per noi una salvezza potente
nella casa di Davide, suo servo,
[70]come aveva promesso
per bocca dei suoi santi profeti d'un tempo:
[71]salvezza dai nostri nemici,
e dalle mani di quanti ci odiano.
[72]Così egli ha concesso misericordia ai nostri padri
e si è ricordato della sua santa alleanza,
[73]del giuramento fatto ad Abramo, nostro padre,
[74]di concederci, liberati dalle mani dei nemici,
di servirlo senza timore,
[75]in santità e giustizia
al suo cospetto, per tutti i nostri giorni.
[76]E tu, bambino, sarai chiamato profeta dell'Altissimo
perché andrai innanzi al Signore a
preparargli le strade,
[77]per dare al suo popolo la conoscenza della salvezza
nella remissione dei suoi peccati,
[78]grazie alla bontà misericordiosa del nostro Dio,
per cui verrà a visitarci dall'alto un sole
che sorge
[79]per rischiarare quelli che stanno nelle tenebre
e nell'ombra della morte
e dirigere i nostri passi sulla via della
pace».
[80]Il fanciullo cresceva e si fortificava nello spirito. Visse in regioni
deserte fino al giorno della sua manifestazione a Israele.
[1]In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il
censimento di tutta la terra.
[2]Questo primo censimento fu fatto quando era governatore della Siria
Quirinio.
[3]Andavano tutti a farsi registrare, ciascuno nella sua città.
[4]Anche Giuseppe, che era della casa e della famiglia di Davide, dalla città
di Nazaret e dalla Galilea salì in Giudea alla città di Davide, chiamata
Betlemme,
[5]per farsi registrare insieme con Maria sua sposa, che era incinta.
[6]Ora, mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del
parto.
[7]Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose
in una mangiatoia, perché non c'era posto per loro nell'albergo.
[8]C'erano in quella regione alcuni pastori che vegliavano di notte facendo la
guardia al loro gregge.
[9]Un angelo del Signore si presentò davanti a loro e la gloria del Signore li
avvolse di luce. Essi furono presi da grande spavento,
[10]ma l'angelo disse loro: «Non temete, ecco vi annunzio una grande gioia, che
sarà di tutto il popolo:
[11]oggi vi è nato nella città di Davide un salvatore, che è il Cristo
Signore.
[12]Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, che giace
in una mangiatoia».
[13]E subito apparve con l'angelo una moltitudine dell'esercito celeste che
lodava Dio e diceva:
[14]«Gloria a Dio nel più alto dei cieli
e pace in terra agli uomini che egli ama».
[15]Appena gli angeli si furono allontanati per tornare al cielo, i pastori
dicevano fra loro: «Andiamo fino a Betlemme, vediamo questo avvenimento che il
Signore ci ha fatto conoscere».
[16]Andarono dunque senz'indugio e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, che
giaceva nella mangiatoia.
[17]E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto
loro.
[18]Tutti quelli che udirono, si stupirono delle cose che i pastori
dicevano.
[19]Maria, da parte sua, serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore.
[20]I pastori poi se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello
che avevano udito e visto, com'era stato detto loro.
[21]Quando furon passati gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli
fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall'angelo prima di essere
concepito nel grembo della madre.
[22]Quando venne il tempo della loro purificazione secondo la Legge di Mosè,
portarono il bambino a Gerusalemme per offrirlo al Signore,
[23]come è scritto nella Legge del Signore: ogni maschio primogenito sarà sacro
al Signore;
[24]e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o di giovani colombi,
come prescrive la Legge del Signore.
[25]Ora a Gerusalemme c'era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e timorato di
Dio, che aspettava il conforto d'Israele;
[26]lo Spirito Santo che era sopra di lui, gli aveva preannunziato che non
avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Messia del Signore.
[27]Mosso dunque dallo Spirito, si recò al tempio; e mentre i genitori vi
portavano il bambino Gesù per adempiere la Legge,
[28]lo prese tra le braccia e benedisse Dio:
[29]«Ora lascia, o Signore, che il tuo servo
vada in pace secondo la tua parola;
[30]perché i miei occhi han visto la tua salvezza,
[31]preparata da te davanti a tutti i popoli,
[32]luce per illuminare le genti
e gloria del tuo popolo Israele».
[33]Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui.
[34]Simeone li benedisse e parlò a Maria, sua madre: «Egli è qui per la rovina
e la risurrezione di molti in Israele, segno di contraddizione
[35]perché siano svelati i pensieri di molti cuori. E anche a te una spada
trafiggerà l'anima».
[36]C'era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuèle, della tribù di Aser.
Era molto avanzata in età, aveva vissuto col marito sette anni dal tempo in cui
era ragazza,
[37]era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava
mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere.
[38]Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del
bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme.
[39]Quando ebbero tutto compiuto secondo la legge del Signore, fecero ritorno
in Galilea, alla loro città di Nazaret.
[40]Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio
era sopra di lui.
[41]I suoi genitori si recavano tutti gli anni a Gerusalemme per la festa di
Pasqua.
[42]Quando egli ebbe dodici anni, vi salirono di nuovo secondo l'usanza;
[43]ma trascorsi i giorni della festa, mentre riprendevano la via del ritorno,
il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme, senza che i genitori se ne
accorgessero.
[44]Credendolo nella carovana, fecero una giornata di viaggio, e poi si misero
a cercarlo tra i parenti e i conoscenti;
[45]non avendolo trovato, tornarono in cerca di lui a Gerusalemme.
[46]Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai dottori, mentre
li ascoltava e li interrogava.
[47]E tutti quelli che l'udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza
e le sue risposte.
[48]Al vederlo restarono stupiti e sua madre gli disse: «Figlio, perché ci hai
fatto così? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo».
[49]Ed egli rispose: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi
delle cose del Padre mio?».
[50]Ma essi non compresero le sue parole.
[51]Partì dunque con loro e tornò a Nazaret e stava loro sottomesso. Sua madre
serbava tutte queste cose nel suo cuore.
[52]E Gesù cresceva in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini.
[1]Nell'anno decimoquinto dell'impero di Tiberio Cesare, mentre Ponzio Pilato
era governatore della Giudea, Erode tetrarca della Galilea, e Filippo, suo
fratello, tetrarca dell'Iturèa e della Traconìtide, e Lisània tetrarca
dell'Abilène,
[2]sotto i sommi sacerdoti Anna e Caifa, la parola di Dio scese su Giovanni,
figlio di Zaccaria, nel deserto.
[3]Ed egli percorse tutta la regione del Giordano, predicando un battesimo di
conversione per il perdono dei peccati,
[4]com'è scritto nel libro degli oracoli del profeta Isaia:
Voce di uno che grida nel deserto:
Preparate la via del Signore,
raddrizzate i suoi sentieri!
[5]Ogni burrone sia riempito,
ogni monte e ogni colle sia abbassato;
i passi tortuosi siano diritti;
i luoghi impervi spianati.
[6]Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio!
[7]Diceva dunque alle folle che andavano a farsi battezzare da lui: «Razza di
vipere, chi vi ha insegnato a sfuggire all'ira imminente?
[8]Fate dunque opere degne della conversione e non cominciate a dire in voi
stessi: Abbiamo Abramo per padre! Perché io vi dico che Dio può far nascere
figli ad Abramo anche da queste pietre.
[9]Anzi, la scure è gia posta alla radice degli alberi; ogni albero che non
porta buon frutto, sarà tagliato e buttato nel fuoco».
[10]Le folle lo interrogavano: «Che cosa dobbiamo fare?».
[11]Rispondeva: «Chi ha due tuniche, ne dia una a chi non ne ha; e chi ha da
mangiare, faccia altrettanto».
[12]Vennero anche dei pubblicani a farsi battezzare, e gli chiesero: «Maestro,
che dobbiamo fare?».
[13]Ed egli disse loro: «Non esigete nulla di più di quanto vi è stato
fissato».
[14]Lo interrogavano anche alcuni soldati: «E noi che dobbiamo fare?». Rispose:
«Non maltrattate e non estorcete niente a nessuno, contentatevi delle vostre
paghe».
[15]Poiché il popolo era in attesa e tutti si domandavano in cuor loro,
riguardo a Giovanni, se non fosse lui il Cristo,
[16]Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene uno
che è più forte di me, al quale io non son degno di sciogliere neppure il
legaccio dei sandali: costui vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco.
[17]Egli ha in mano il ventilabro per ripulire la sua aia e per raccogliere il
frumento nel granaio; ma la pula, la brucerà con fuoco inestinguibile».
[18]Con molte altre esortazioni annunziava al popolo la buona novella.
[19]Ma il tetrarca Erode, biasimato da lui a causa di Erodìade, moglie di suo
fratello, e per tutte le scelleratezze che aveva commesso,
[20]aggiunse alle altre anche questa: fece rinchiudere Giovanni in prigione.
[21]Quando tutto il popolo fu battezzato e mentre Gesù, ricevuto anche lui il
battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì
[22]e scese su di lui lo Spirito Santo in apparenza corporea, come di colomba,
e vi fu una voce dal cielo: «Tu sei il mio figlio prediletto, in te mi sono
compiaciuto».
[23]Gesù quando incominciò il suo ministero aveva circa trent'anni ed era
figlio, come si credeva, di Giuseppe, figlio di Eli,
[24]figlio di Mattàt, figlio di Levi, figlio di Melchi, figlio di Innài, figlio
di Giuseppe,
[25]figlio di Mattatìa, figlio di Amos, figlio di Naum, figlio di Esli, figlio
di Naggài,
[26]figlio di Maat, figlio di Mattatìa, figlio di Semèin, figlio di Iosek,
figlio di Ioda,
[27]figlio di Ioanan, figlio di Resa, figlio di Zorobabèle, figlio di Salatiel,
figlio di Neri,
[28]figlio di Melchi, figlio di Addi, figlio di Cosam, figlio di Elmadàm,
figlio di Er,
[29]figlio di Gesù, figlio di Elièzer, figlio di Iorim, figlio di Mattàt,
figlio di Levi,
[30]figlio di Simeone, figlio di Giuda, figlio di Giuseppe, figlio di Ionam,
figlio di Eliacim,
[31]figlio di Melèa, figlio di Menna, figlio di Mattatà, figlio di Natàm,
figlio di Davide,
[32]figlio di Iesse, figlio di Obed, figlio di Booz, figlio di Sala, figlio di
Naàsson,
[33]figlio di Aminadàb, figlio di Admin, figlio di Arni, figlio di Esrom,
figlio di Fares, figlio di Giuda,
[34]figlio di Giacobbe, figlio di Isacco, figlio di Abramo, figlio di Tare,
figlio di Nacor,
[35]figlio di Seruk, figlio di Ragau, figlio di Falek, figlio di Eber, figlio
di Sala,
[36]figlio di Cainam, figlio di Arfàcsad, figlio di Sem, figlio di Noè, figlio
di Lamech,
[37]figlio di Matusalemme, figlio di Enoch, figlio di Iaret, figlio di Malleèl,
figlio di Cainam,
[38]figlio di Enos, figlio di Set, figlio di Adamo, figlio di Dio.
[1]Gesù, pieno di Spirito Santo, si allontanò dal Giordano e fu condotto dallo
Spirito nel deserto
[2]dove, per quaranta giorni, fu tentato dal diavolo. Non mangiò nulla in quei
giorni; ma quando furono terminati ebbe fame.
[3]Allora il diavolo gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, dì a questa pietra
che diventi pane».
[4]Gesù gli rispose: «Sta scritto: Non di solo pane vivrà l'uomo».
[5]Il diavolo lo condusse in alto e, mostrandogli in un istante tutti i regni
della terra, gli disse:
[6]«Ti darò tutta questa potenza e la gloria di questi regni, perché è stata
messa nelle mie mani e io la do a chi voglio.
[7]Se ti prostri dinanzi a me tutto sarà tuo».
[8]Gesù gli rispose: «Sta scritto: Solo al Signore Dio tuo ti prostrerai, lui
solo adorerai».
[9]Lo condusse a Gerusalemme, lo pose sul pinnacolo del tempio e gli disse: «Se
tu sei Figlio di Dio, buttati giù;
[10]sta scritto infatti:
Ai suoi angeli darà ordine per te,
perché essi ti custodiscano;
[11]e anche:
essi ti sosterranno con le mani,
perché il tuo piede non inciampi in una
pietra».
[12]Gesù gli rispose: «E` stato detto: Non tenterai il Signore Dio tuo».
[13]Dopo aver esaurito ogni specie di tentazione, il diavolo si allontanò da
lui per ritornare al tempo fissato.
[14]Gesù ritornò in Galilea con la potenza dello Spirito Santo e la sua fama si
diffuse in tutta la regione.
[15]Insegnava nelle loro sinagoghe e tutti ne facevano grandi lodi.
[16]Si recò a Nazaret, dove era stato allevato; ed entrò, secondo il suo
solito, di sabato nella sinagoga e si alzò a leggere.
[17]Gli fu dato il rotolo del profeta Isaia; apertolo trovò il passo dove era
scritto:
[18]Lo Spirito del Signore è sopra di me;
per questo mi ha consacrato con l'unzione,
e mi ha mandato per annunziare ai poveri un
lieto
messaggio,
per proclamare ai prigionieri la liberazione
e ai ciechi la vista;
per rimettere in libertà gli oppressi,
[19]e predicare un anno di grazia del Signore.
[20]Poi arrotolò il volume, lo consegnò all'inserviente e sedette. Gli occhi di
tutti nella sinagoga stavano fissi sopra di lui.
[21]Allora cominciò a dire: «Oggi si è adempiuta questa Scrittura che voi avete
udita con i vostri orecchi».
[22]Tutti gli rendevano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di
grazia che uscivano dalla sua bocca e dicevano: «Non è il figlio di
Giuseppe?».
[23]Ma egli rispose: «Di certo voi mi citerete il proverbio: Medico, cura te
stesso. Quanto abbiamo udito che accadde a Cafarnao, fàllo anche qui, nella tua
patria!».
[24]Poi aggiunse: «Nessun profeta è bene accetto in patria.
[25]Vi dico anche: c'erano molte vedove in Israele al tempo di Elia, quando il
cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il
paese;
[26]ma a nessuna di esse fu mandato Elia, se non a una vedova in Sarepta di
Sidone.
[27]C'erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Eliseo, ma nessuno
di loro fu risanato se non Naaman, il Siro».
[28]All'udire queste cose, tutti nella sinagoga furono pieni di sdegno;
[29]si levarono, lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio
del monte sul quale la loro città era situata, per gettarlo giù dal
precipizio.
[30]Ma egli, passando in mezzo a loro, se ne andò.
[31]Poi discese a Cafarnao, una città della Galilea, e al sabato ammaestrava la
gente.
[32]Rimanevano colpiti dal suo insegnamento, perché parlava con autorità.
[33]Nella sinagoga c'era un uomo con un demonio immondo e cominciò a gridare
forte:
[34]«Basta! Che abbiamo a che fare con te, Gesù Nazareno? Sei venuto a
rovinarci? So bene chi sei: il Santo di Dio!».
[35]Gesù gli intimò: «Taci, esci da costui!». Eil demonio, gettatolo a terra in
mezzo alla gente, uscì da lui, senza fargli alcun male.
[36]Tutti furono presi da paura e si dicevano l'un l'altro: «Che parola è mai questa,
che comanda con autorità e potenza agli spiriti immondi ed essi se ne
vanno?».
[37]E si diffondeva la fama di lui in tutta la regione.
[38]Uscito dalla sinagoga entrò nella casa di Simone. La suocera di Simone era
in preda a una grande febbre e lo pregarono per lei.
[39]Chinatosi su di lei, intimò alla febbre, e la febbre la lasciò. Levatasi
all'istante, la donna cominciò a servirli.
[40]Al calar del sole, tutti quelli che avevano infermi colpiti da mali di ogni
genere li condussero a lui. Ed egli, imponendo su ciascuno le mani, li
guariva.
[41]Da molti uscivano demòni gridando: «Tu sei il Figlio di Dio!». Ma egli li
minacciava e non li lasciava parlare, perché sapevano che era il Cristo.
[42]Sul far del giorno uscì e si recò in un luogo deserto. Ma le folle lo
cercavano, lo raggiunsero e volevano trattenerlo perché non se ne andasse via
da loro.
[43]Egli però disse: «Bisogna che io annunzi il regno di Dio anche alle altre
città; per questo sono stato mandato».
[44]E andava predicando nelle sinagoghe della Giudea.
[1]Un giorno, mentre, levato in piedi, stava presso il lago di Genèsaret
[2]e la folla gli faceva ressa intorno per ascoltare la parola di Dio, vide due
barche ormeggiate alla sponda. I pescatori erano scesi e lavavano le reti.
[3]Salì in una barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco da
terra. Sedutosi, si mise ad ammaestrare le folle dalla barca.
[4]Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: «Prendi il largo e calate le
reti per la pesca».
[5]Simone rispose: «Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo
preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti».
[6]E avendolo fatto, presero una quantità enorme di pesci e le reti si
rompevano.
[7]Allora fecero cenno ai compagni dell'altra barca, che venissero ad aiutarli.
Essi vennero e riempirono tutte e due le barche al punto che quasi
affondavano.
[8]Al veder questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo:
«Signore, allontanati da me che sono un peccatore».
[9]Grande stupore infatti aveva preso lui e tutti quelli che erano insieme con
lui per la pesca che avevano fatto;
[10]così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedèo, che erano soci di Simone.
Gesù disse a Simone: «Non temere; d'ora in poi sarai pescatore di uomini».
[11]Tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono.
[12]Un giorno Gesù si trovava in una città e un uomo coperto di lebbra lo vide
e gli si gettò ai piedi pregandolo: «Signore, se vuoi, puoi sanarmi».
[13]Gesù stese la mano e lo toccò dicendo: «Lo voglio, sii risanato!». E subito
la lebbra scomparve da lui.
[14]Gli ingiunse di non dirlo a nessuno: «Và, mostrati al sacerdote e fà
l'offerta per la tua purificazione, come ha ordinato Mosè, perché serva di
testimonianza per essi».
[15]La sua fama si diffondeva ancor più; folle numerose venivano per ascoltarlo
e farsi guarire dalle loro infermità.
[16]Ma Gesù si ritirava in luoghi solitari a pregare.
[17]Un giorno sedeva insegnando. Sedevano là anche farisei e dottori della
legge, venuti da ogni villaggio della Galilea, della Giudea e da Gerusalemme. E
la potenza del Signore gli faceva operare guarigioni.
[18]Ed ecco alcuni uomini, portando sopra un letto un paralitico, cercavano di
farlo passare e metterlo davanti a lui.
[19]Non trovando da qual parte introdurlo a causa della folla, salirono sul
tetto e lo calarono attraverso le tegole con il lettuccio davanti a Gesù, nel
mezzo della stanza.
[20]Veduta la loro fede, disse: «Uomo, i tuoi peccati ti sono rimessi».
[21]Gli scribi e i farisei cominciarono a discutere dicendo: «Chi è costui che
pronuncia bestemmie? Chi può rimettere i peccati, se non Dio soltanto?».
[22]Ma Gesù, conosciuti i loro ragionamenti, rispose: «Che cosa andate
ragionando nei vostri cuori?
[23]Che cosa è più facile, dire: Ti sono rimessi i tuoi peccati, o dire:
A`lzati e cammina?
[24]Ora, perché sappiate che il Figlio dell'uomo ha il potere sulla terra di
rimettere i peccati: io ti dico - esclamò rivolto al paralitico - alzati,
prendi il tuo lettuccio e và a casa tua».
[25]Subito egli si alzò davanti a loro, prese il lettuccio su cui era disteso e
si avviò verso casa glorificando Dio.
[26]Tutti rimasero stupiti e levavano lode a Dio; pieni di timore dicevano:
«Oggi abbiamo visto cose prodigiose».
[27]Dopo ciò egli uscì e vide un pubblicano di nome Levi seduto al banco delle
imposte, e gli disse: «Seguimi!».
[28]Egli, lasciando tutto, si alzò e lo seguì.
[29]Poi Levi gli preparò un grande banchetto nella sua casa. C'era una folla di
pubblicani e d'altra gente seduta con loro a tavola.
[30]I farisei e i loro scribi mormoravano e dicevano ai suoi discepoli: «Perché
mangiate e bevete con i pubblicani e i peccatori?».
[31]Gesù rispose: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati;
[32]io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori a convertirsi».
[33]Allora gli dissero: «I discepoli di Giovanni digiunano spesso e fanno
orazioni; così pure i discepoli dei farisei; invece i tuoi mangiano e
bevono!».
[34]Gesù rispose: «Potete far digiunare gli invitati a nozze, mentre lo sposo è
con loro?
[35]Verranno però i giorni in cui lo sposo sarà strappato da loro; allora, in
quei giorni, digiuneranno».
[36]Diceva loro anche una parabola: «Nessuno strappa un pezzo da un vestito
nuovo per attaccarlo a un vestito vecchio; altrimenti egli strappa il nuovo, e
la toppa presa dal nuovo non si adatta al vecchio.
[37]E nessuno mette vino nuovo in otri vecchi; altrimenti il vino nuovo spacca
gli otri, si versa fuori e gli otri vanno perduti.
[38]Il vino nuovo bisogna metterlo in otri nuovi.
[39]Nessuno poi che beve il vino vecchio desidera il nuovo, perché dice: Il
vecchio è buono!».
[1]Un giorno di sabato passava attraverso campi di grano e i suoi discepoli coglievano
e mangiavano le spighe, sfregandole con le mani.
[2]Alcuni farisei dissero: «Perché fate ciò che non è permesso di
sabato?».
[3]Gesù rispose: «Allora non avete mai letto ciò che fece Davide, quando ebbe
fame lui e i suoi compagni?
[4]Come entrò nella casa di Dio, prese i pani dell'offerta, ne mangiò e ne
diede ai suoi compagni, sebbene non fosse lecito mangiarli se non ai soli
sacerdoti?».
[5]E diceva loro: «Il Figlio dell'uomo è signore del sabato».
[6]Un altro sabato egli entrò nella sinagoga e si mise a insegnare. Ora c'era
là un uomo, che aveva la mano destra inaridita.
[7]Gli scribi e i farisei lo osservavano per vedere se lo guariva di sabato,
allo scopo di trovare un capo di accusa contro di lui.
[8]Ma Gesù era a conoscenza dei loro pensieri e disse all'uomo che aveva la
mano inaridita: «Alzati e mettiti nel mezzo!». L'uomo, alzatosi, si mise nel
punto indicato.
[9]Poi Gesù disse loro: «Domando a voi: E` lecito in giorno di sabato fare del
bene o fare del male, salvare una vita o perderla?».
[10]E volgendo tutt'intorno lo sguardo su di loro, disse all'uomo: «Stendi la
mano!». Egli lo fece e la mano guarì.
[11]Ma essi furono pieni di rabbia e discutevano fra di loro su quello che
avrebbero potuto fare a Gesù.
[12]In quei giorni Gesù se ne andò sulla montagna a pregare e passò la notte in
orazione.
[13]Quando fu giorno, chiamò a sé i suoi discepoli e ne scelse dodici, ai quali
diede il nome di apostoli:
[14]Simone, che chiamò anche Pietro, Andrea suo fratello, Giacomo, Giovanni,
Filippo, Bartolomeo,
[15]Matteo, Tommaso, Giacomo d'Alfeo, Simone soprannominato Zelota,
[16]Giuda di Giacomo e Giuda Iscariota, che fu il traditore.
[17]Disceso con loro, si fermò in un luogo pianeggiante. C'era gran folla di
suoi discepoli e gran moltitudine di gente da tutta la Giudea, da Gerusalemme e
dal litorale di Tiro e di Sidone,
[18]che erano venuti per ascoltarlo ed esser guariti dalle loro malattie; anche
quelli che erano tormentati da spiriti immondi, venivano guariti.
[19]Tutta la folla cercava di toccarlo, perché da lui usciva una forza che
sanava tutti.
[20]Alzati gli occhi verso i suoi discepoli, Gesù diceva:
«Beati voi poveri,
perché vostro è il regno di Dio.
[21]Beati voi che ora avete fame,
perché sarete saziati.
Beati voi che ora piangete,
perché riderete.
[22]Beati voi quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al bando e
v'insulteranno e respingeranno il vostro nome come scellerato, a causa del
Figlio dell'uomo.
[23]Rallegratevi in quel giorno ed esultate, perché, ecco, la vostra ricompensa
è grande nei cieli. Allo stesso modo infatti facevano i loro padri con i
profeti.
[24]Ma guai a voi, ricchi,
perché avete gia la vostra consolazione.
[25]Guai a voi che ora siete sazi,
perché avrete fame.
Guai a voi che ora ridete,
perché sarete afflitti e piangerete.
[26]Guai quando tutti gli uomini diranno bene di voi.
Allo stesso modo infatti facevano i loro
padri con i falsi profeti.
[27]Ma a voi che ascoltate, io dico: Amate i vostri nemici, fate del bene a
coloro che vi odiano,
[28]benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi
maltrattano.
[29]A chi ti percuote sulla guancia, porgi anche l'altra; a chi ti leva il
mantello, non rifiutare la tunica.
[30]Dá a chiunque ti chiede; e a chi prende del tuo, non richiederlo.
[31]Ciò che volete gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro.
[32]Se amate quelli che vi amano, che merito ne avrete? Anche i peccatori fanno
lo stesso.
[33]E se fate del bene a coloro che vi fanno del bene, che merito ne avrete?
Anche i peccatori fanno lo stesso.
[34]E se prestate a coloro da cui sperate ricevere, che merito ne avrete? Anche
i peccatori concedono prestiti ai peccatori per riceverne altrettanto.
[35]Amate invece i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne
nulla, e il vostro premio sarà grande e sarete figli dell'Altissimo; perché
egli è benevolo verso gl'ingrati e i malvagi.
[36]Siate misericordiosi, come è misericordioso il Padre vostro.
[37]Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete
condannati; perdonate e vi sarà perdonato;
[38]date e vi sarà dato; una buona misura, pigiata, scossa e traboccante vi
sarà versata nel grembo, perché con la misura con cui misurate, sarà misurato a
voi in cambio».
[39]Disse loro anche una parabola: «Può forse un cieco guidare un altro cieco?
Non cadranno tutt'e due in una buca?
[40]Il discepolo non è da più del maestro; ma ognuno ben preparato sarà come il
suo maestro.
[41]Perché guardi la pagliuzza che è nell'occhio del tuo fratello, e non
t'accorgi della trave che è nel tuo?
[42]Come puoi dire al tuo fratello: Permetti che tolga la pagliuzza che è nel
tuo occhio, e tu non vedi la trave che è nel tuo? Ipocrita, togli prima la
trave dal tuo occhio e allora potrai vederci bene nel togliere la pagliuzza
dall'occhio del tuo fratello.
[43]Non c'è albero buono che faccia frutti cattivi, né albero cattivo che
faccia frutti buoni.
[44]Ogni albero infatti si riconosce dal suo frutto: non si raccolgono fichi
dalle spine, né si vendemmia uva da un rovo.
[45]L'uomo buono trae fuori il bene dal buon tesoro del suo cuore; l'uomo
cattivo dal suo cattivo tesoro trae fuori il male, perché la bocca parla dalla
pienezza del cuore.
[46]Perché mi chiamate: Signore, Signore, e poi non fate ciò che dico?
[47]Chi viene a me e ascolta le mie parole e le mette in pratica, vi mostrerò a
chi è simile:
[48]è simile a un uomo che, costruendo una casa, ha scavato molto profondo e ha
posto le fondamenta sopra la roccia. Venuta la piena, il fiume irruppe contro
quella casa, ma non riuscì a smuoverla perché era costruita bene.
[49]Chi invece ascolta e non mette in pratica, è simile a un uomo che ha
costruito una casa sulla terra, senza fondamenta. Il fiume la investì e subito
crollò; e la rovina di quella casa fu grande».
[1]Quando ebbe terminato di rivolgere tutte queste parole al popolo che stava
in ascolto, entrò in Cafarnao.
[2]Il servo di un centurione era ammalato e stava per morire. Il centurione
l'aveva molto caro.
[3]Perciò, avendo udito parlare di Gesù, gli mandò alcuni anziani dei Giudei a
pregarlo di venire e di salvare il suo servo.
[4]Costoro giunti da Gesù lo pregavano con insistenza: «Egli merita che tu gli
faccia questa grazia, dicevano,
[5]perché ama il nostro popolo, ed è stato lui a costruirci la sinagoga».
[6]Gesù si incamminò con loro. Non era ormai molto distante dalla casa quando
il centurione mandò alcuni amici a dirgli: «Signore, non stare a disturbarti,
io non son degno che tu entri sotto il mio tetto;
[7]per questo non mi sono neanche ritenuto degno di venire da te, ma comanda
con una parola e il mio servo sarà guarito.
[8]Anch'io infatti sono uomo sottoposto a un'autorità, e ho sotto di me dei
soldati; e dico all'uno: Và ed egli va, e a un altro: Vieni, ed egli viene, e
al mio servo: Fà questo, ed egli lo fa».
[9]All'udire questo Gesù restò ammirato e rivolgendosi alla folla che lo
seguiva disse: «Io vi dico che neanche in Israele ho trovato una fede così
grande!».
[10]E gli inviati, quando tornarono a casa, trovarono il servo guarito.
[11]In seguito si recò in una città chiamata Nain e facevano la strada con lui
i discepoli e grande folla.
[12]Quando fu vicino alla porta della città, ecco che veniva portato al
sepolcro un morto, figlio unico di madre vedova; e molta gente della città era
con lei.
[13]Vedendola, il Signore ne ebbe compassione e le disse: «Non piangere!».
[14]E accostatosi toccò la bara, mentre i portatori si fermarono. Poi disse:
«Giovinetto, dico a te, alzati!».
[15]Il morto si levò a sedere e incominciò a parlare. Ed egli lo diede alla
madre.
[16]Tutti furono presi da timore e glorificavano Dio dicendo: «Un grande
profeta è sorto tra noi e Dio ha visitato il suo popolo».
[17]La fama di questi fatti si diffuse in tutta la Giudea e per tutta la
regione.
[18]Anche Giovanni fu informato dai suoi discepoli di tutti questi avvenimenti.
Giovanni chiamò due di essi
[19]e li mandò a dire al Signore: «Sei tu colui che viene, o dobbiamo aspettare
un altro?».
[20]Venuti da lui, quegli uomini dissero: «Giovanni il Battista ci ha mandati
da te per domandarti: Sei tu colui che viene o dobbiamo aspettare un
altro?».
[21]In quello stesso momento Gesù guarì molti da malattie, da infermità, da
spiriti cattivi e donò la vista a molti ciechi.
[22]Poi diede loro questa risposta: «Andate e riferite a Giovanni ciò che avete
visto e udito: i ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi
vengono sanati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunziata la
buona novella.
[23]E beato è chiunque non sarà scandalizzato di me!».
[24]Quando gli inviati di Giovanni furono partiti, Gesù cominciò a dire alla
folla riguardo a Giovanni: «Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una
canna agitata dal vento?
[25]E allora, che cosa siete andati a vedere? Un uomo avvolto in morbide vesti?
Coloro che portano vesti sontuose e vivono nella lussuria stanno nei palazzi
dei re.
[26]Allora, che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, vi dico, e più che
un profeta.
[27]Egli è colui del quale sta scritto:
Ecco io mando davanti a te il mio messaggero,
egli preparerà la via davanti a te.
[28]Io vi dico, tra i nati di donna non c'è nessuno più grande di Giovanni, e il
più piccolo nel regno di Dio è più grande di lui.
[29]Tutto il popolo che lo ha ascoltato, e anche i pubblicani, hanno
riconosciuto la giustizia di Dio ricevendo il battesimo di Giovanni.
[30]Ma i farisei e i dottori della legge non facendosi battezzare da lui hanno
reso vano per loro il disegno di Dio.
[31]A chi dunque paragonerò gli uomini di questa generazione, a chi sono
simili?
[32]Sono simili a quei bambini che stando in piazza gridano gli uni agli altri:
Vi abbiamo suonato il flauto e non avete
ballato;
vi abbiamo cantato un lamento e non avete
pianto!
[33]E` venuto infatti Giovanni il Battista che non mangia pane e non beve vino,
e voi dite: Ha un demonio.
[34]E` venuto il Figlio dell'uomo che mangia e beve, e voi dite: Ecco un
mangione e un beone, amico dei pubblicani e dei peccatori.
[35]Ma alla sapienza è stata resa giustizia da tutti i suoi figli».
[36]Uno dei farisei lo invitò a mangiare da lui. Egli entrò nella casa del
fariseo e si mise a tavola.
[37]Ed ecco una donna, una peccatrice di quella città, saputo che si trovava
nella casa del fariseo, venne con un vasetto di olio profumato;
[38]e fermatasi dietro si rannicchiò piangendo ai piedi di lui e cominciò a
bagnarli di lacrime, poi li asciugava con i suoi capelli, li baciava e li
cospargeva di olio profumato.
[39]A quella vista il fariseo che l'aveva invitato pensò tra sé. «Se costui
fosse un profeta, saprebbe chi e che specie di donna è colei che lo tocca: è
una peccatrice».
[40]Gesù allora gli disse: «Simone, ho una cosa da dirti». Ed egli: «Maestro,
dì pure».
[41]«Un creditore aveva due debitori: l'uno gli doveva cinquecento denari,
l'altro cinquanta.
[42]Non avendo essi da restituire, condonò il debito a tutti e due. Chi dunque
di loro lo amerà di più?».
[43]Simone rispose: «Suppongo quello a cui ha condonato di più». Gli disse
Gesù: «Hai giudicato bene».
[44]E volgendosi verso la donna, disse a Simone: «Vedi questa donna? Sono
entrato nella tua casa e tu non m'hai dato l'acqua per i piedi; lei invece mi
ha bagnato i piedi con le lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli.
[45]Tu non mi hai dato un bacio, lei invece da quando sono entrato non ha
cessato di baciarmi i piedi.
[46]Tu non mi hai cosparso il capo di olio profumato, ma lei mi ha cosparso di
profumo i piedi.
[47]Per questo ti dico: le sono perdonati i suoi molti peccati, poiché ha molto
amato. Invece quello a cui si perdona poco, ama poco».
[48]Poi disse a lei: «Ti sono perdonati i tuoi peccati».
[49]Allora i commensali cominciarono a dire tra sé: «Chi è quest'uomo che
perdona anche i peccati?».
[50]Ma egli disse alla donna: «La tua fede ti ha salvata; và in pace!».
[1]In seguito egli se ne andava per le città e i villaggi, predicando e
annunziando la buona novella del regno di Dio.
[2]C'erano con lui i Dodici e alcune donne che erano state guarite da spiriti
cattivi e da infermità: Maria di Màgdala, dalla quale erano usciti sette
demòni,
[3]Giovanna, moglie di Cusa, amministratore di Erode, Susanna e molte altre,
che li assistevano con i loro beni.
[4]Poiché una gran folla si radunava e accorreva a lui gente da ogni città,
disse con una parabola:
[5]«Il seminatore uscì a seminare la sua semente. Mentre seminava, parte cadde
lungo la strada e fu calpestata, e gli uccelli del cielo la divorarono.
[6]Un'altra parte cadde sulla pietra e appena germogliata inaridì per mancanza
di umidità.
[7]Un'altra cadde in mezzo alle spine e le spine, cresciute insieme con essa,
la soffocarono.
[8]Un'altra cadde sulla terra buona, germogliò e fruttò cento volte tanto».
Detto questo, esclamò: «Chi ha orecchi per intendere, intenda!».
[9]I suoi discepoli lo interrogarono sul significato della parabola.
[10]Ed egli disse: «A voi è dato conoscere i misteri del regno di Dio, ma agli
altri solo in parabole, perchè
vedendo non vedano
e udendo non intendano.
[11]Il significato della parabola è questo: Il seme è la parola di Dio.
[12]I semi caduti lungo la strada sono coloro che l'hanno ascoltata, ma poi
viene il diavolo e porta via la parola dai loro cuori, perché non credano e
così siano salvati.
[13]Quelli sulla pietra sono coloro che, quando ascoltano, accolgono con gioia
la parola, ma non hanno radice; credono per un certo tempo, ma nell'ora della
tentazione vengono meno.
[14]Il seme caduto in mezzo alle spine sono coloro che, dopo aver ascoltato,
strada facendo si lasciano sopraffare dalle preoccupazioni, dalla ricchezza e
dai piaceri della vita e non giungono a maturazione.
[15]Il seme caduto sulla terra buona sono coloro che, dopo aver ascoltato la
parola con cuore buono e perfetto, la custodiscono e producono frutto con la
loro perseveranza.
[16]Nessuno accende una lampada e la copre con un vaso o la pone sotto un
letto; la pone invece su un lampadario, perché chi entra veda la luce.
[17]Non c'è nulla di nascosto che non debba essere manifestato, nulla di
segreto che non debba essere conosciuto e venire in piena luce.
[18]Fate attenzione dunque a come ascoltate; perché a chi ha sarà dato, ma a
chi non ha sarà tolto anche ciò che crede di avere».
[19]Un giorno andarono a trovarlo la madre e i fratelli, ma non potevano
avvicinarlo a causa della folla.
[20]Gli fu annunziato: «Tua madre e i tuoi fratelli sono qui fuori e desiderano
vederti».
[21]Ma egli rispose: «Mia madre e miei fratelli sono coloro che ascoltano la
parola di Dio e la mettono in pratica».
[22]Un giorno salì su una barca con i suoi discepoli e disse: «Passiamo
all'altra riva del lago». Presero il largo.
[23]Ora, mentre navigavano, egli si addormentò. Un turbine di vento si abbattè
sul lago, imbarcavano acqua ed erano in pericolo.
[24]Accostatisi a lui, lo svegliarono dicendo: «Maestro, maestro, siamo
perduti!». E lui, destatosi, sgridò il vento e i flutti minacciosi; essi
cessarono e si fece bonaccia.
[25]Allora disse loro: «Dov'è la vostra fede?». Essi intimoriti e meravigliati
si dicevano l'un l'altro: «Chi è dunque costui che dá ordini ai venti e
all'acqua e gli obbediscono?».
[26]Approdarono nella regione dei Gerasèni, che sta di fronte alla
Galilea.
[27]Era appena sceso a terra, quando gli venne incontro un uomo della città
posseduto dai demòni. Da molto tempo non portava vestiti, né abitava in casa,
ma nei sepolcri.
[28]Alla vista di Gesù gli si gettò ai piedi urlando e disse a gran voce: «Che
vuoi da me, Gesù, Figlio del Dio Altissimo? Ti prego, non tormentarmi!».
[29]Gesù infatti stava ordinando allo spirito immondo di uscire da quell'uomo.
Molte volte infatti s'era impossessato di lui; allora lo legavano con catene e
lo custodivano in ceppi, ma egli spezzava i legami e veniva spinto dal demonio
in luoghi deserti.
[30]Gesù gli domandò: «Qual è il tuo nome?». Rispose: «Legione», perché molti
demòni erano entrati in lui.
[31]E lo supplicavano che non ordinasse loro di andarsene nell'abisso.
[32]Vi era là un numeroso branco di porci che pascolavano sul monte. Lo
pregarono che concedesse loro di entrare nei porci; ed egli lo permise.
[33]I demòni uscirono dall'uomo ed entrarono nei porci e quel branco corse a
gettarsi a precipizio dalla rupe nel lago e annegò.
[34]Quando videro ciò che era accaduto, i mandriani fuggirono e portarono la
notizia nella città e nei villaggi.
[35]La gente uscì per vedere l'accaduto, arrivarono da Gesù e trovarono l'uomo
dal quale erano usciti i demòni vestito e sano di mente, che sedeva ai piedi di
Gesù; e furono presi da spavento.
[36]Quelli che erano stati spettatori riferirono come l'indemoniato era stato
guarito.
[37]Allora tutta la popolazione del territorio dei Gerasèni gli chiese che si
allontanasse da loro, perché avevano molta paura. Gesù, salito su una barca,
tornò indietro.
[38]L'uomo dal quale erano usciti i demòni gli chiese di restare con lui, ma
egli lo congedò dicendo:
[39]«Torna a casa tua e racconta quello che Dio ti ha fatto». L'uomo se ne
andò, proclamando per tutta la città quello che Gesù gli aveva fatto.
[40]Al suo ritorno, Gesù fu accolto dalla folla, poiché tutti erano in attesa
di lui.
[41]Ed ecco venne un uomo di nome Giàiro, che era capo della sinagoga:
gettatosi ai piedi di Gesù, lo pregava di recarsi a casa sua,
[42]perché aveva un'unica figlia, di circa dodici anni, che stava per morire.
Durante il cammino, le folle gli si accalcavano attorno.
[43]Una donna che soffriva di emorragia da dodici anni, e che nessuno era
riuscito a guarire,
[44]gli si avvicinò alle spalle e gli toccò il lembo del mantello e subito il
flusso di sangue si arrestò.
[45]Gesù disse: «Chi mi ha toccato?». Mentre tutti negavano, Pietro disse:
«Maestro, la folla ti stringe da ogni parte e ti schiaccia».
[46]Ma Gesù disse: «Qualcuno mi ha toccato. Ho sentito che una forza è uscita
da me».
[47]Allora la donna, vedendo che non poteva rimanere nascosta, si fece avanti
tremando e, gettatasi ai suoi piedi, dichiarò davanti a tutto il popolo il
motivo per cui l'aveva toccato, e come era stata subito guarita.
[48]Egli le disse: «Figlia, la tua fede ti ha salvata, và in pace!».
[49]Stava ancora parlando quando venne uno della casa del capo della sinagoga a
dirgli: «Tua figlia è morta, non disturbare più il maestro».
[50]Ma Gesù che aveva udito rispose: «Non temere, soltanto abbi fede e sarà
salvata».
[51]Giunto alla casa, non lasciò entrare nessuno con sé, all'infuori di Pietro,
Giovanni e Giacomo e il padre e la madre della fanciulla.
[52]Tutti piangevano e facevano il lamento su di lei. Gesù disse: «Non
piangete, perché non è morta, ma dorme».
[53]Essi lo deridevano, sapendo che era morta,
[54]ma egli, prendendole la mano, disse ad alta voce: «Fanciulla,
alzati!».
[55]Il suo spirito ritornò in lei ed ella si alzò all'istante. Egli ordinò di
darle da mangiare.
[56]I genitori ne furono sbalorditi, ma egli raccomandò loro di non raccontare
a nessuno ciò che era accaduto.
[1]Egli allora chiamò a sé i Dodici e diede loro potere e autorità su tutti i
demòni e di curare le malattie.
[2]E li mandò ad annunziare il regno di Dio e a guarire gli infermi.
[3]Disse loro: «Non prendete nulla per il viaggio, né bastone, né bisaccia, né
pane, né denaro, né due tuniche per ciascuno.
[4]In qualunque casa entriate, là rimanete e di là poi riprendete il
cammino.
[5]Quanto a coloro che non vi accolgono, nell'uscire dalla loro città, scuotete
la polvere dai vostri piedi, a testimonianza contro di essi».
[6]Allora essi partirono e giravano di villaggio in villaggio, annunziando
dovunque la buona novella e operando guarigioni.
[7]Intanto il tetrarca Erode sentì parlare di tutti questi avvenimenti e non
sapeva che cosa pensare, perché alcuni dicevano: «Giovanni è risuscitato dai
morti»,
[8]altri: «E` apparso Elia», e altri ancora: «E` risorto uno degli antichi
profeti».
[9]Ma Erode diceva: «Giovanni l'ho fatto decapitare io; chi è dunque costui,
del quale sento dire tali cose?». E cercava di vederlo.
[10]Al loro ritorno, gli apostoli raccontarono a Gesù tutto quello che avevano fatto.
Allora li prese con sé e si ritirò verso una città chiamata Betsàida.
[11]Ma le folle lo seppero e lo seguirono. Egli le accolse e prese a parlar
loro del regno di Dio e a guarire quanti avevan bisogno di cure.
[12]Il giorno cominciava a declinare e i Dodici gli si avvicinarono dicendo:
«Congeda la folla, perché vada nei villaggi e nelle campagne dintorno per
alloggiare e trovar cibo, poiché qui siamo in una zona deserta».
[13]Gesù disse loro: «Dategli voi stessi da mangiare». Ma essi risposero: «Non
abbiamo che cinque pani e due pesci, a meno che non andiamo noi a comprare
viveri per tutta questa gente».
[14]C'erano infatti circa cinquemila uomini. Egli disse ai discepoli: «Fateli
sedere per gruppi di cinquanta».
[15]Così fecero e li invitarono a sedersi tutti quanti.
[16]Allora egli prese i cinque pani e i due pesci e, levati gli occhi al cielo,
li benedisse, li spezzò e li diede ai discepoli perché li distribuissero alla folla.
[17]Tutti mangiarono e si saziarono e delle parti loro avanzate furono portate
via dodici ceste.
[18]Un giorno, mentre Gesù si trovava in un luogo appartato a pregare e i
discepoli erano con lui, pose loro questa domanda: «Chi sono io secondo la
gente?».
[19]Essi risposero: «Per alcuni Giovanni il Battista, per altri Elia, per altri
uno degli antichi profeti che è risorto».
[20]Allora domandò: «Ma voi chi dite che io sia?». Pietro, prendendo la parola,
rispose: «Il Cristo di Dio».
[21]Egli allora ordinò loro severamente di non riferirlo a nessuno.
[22]«Il Figlio dell'uomo, disse, deve soffrire molto, essere riprovato dagli
anziani, dai sommi sacerdoti e dagli scribi, esser messo a morte e risorgere il
terzo giorno».
[23]Poi, a tutti, diceva: «Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se
stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua.
[24]Chi vorrà salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria
vita per me, la salverà.
[25]Che giova all'uomo guadagnare il mondo intero, se poi si perde o rovina se
stesso?
[26]Chi si vergognerà di me e delle mie parole, di lui si vergognerà il Figlio
dell'uomo, quando verrà nella gloria sua e del Padre e degli angeli santi.
[27]In verità vi dico: vi sono alcuni qui presenti, che non morranno prima di
aver visto il regno di Dio».
[28]Circa otto giorni dopo questi discorsi, prese con sé Pietro, Giovanni e
Giacomo e salì sul monte a pregare.
[29]E, mentre pregava, il suo volto cambiò d'aspetto e la sua veste divenne
candida e sfolgorante.
[30]Ed ecco due uomini parlavano con lui: erano Mosè ed Elia,
[31]apparsi nella loro gloria, e parlavano della sua dipartita che avrebbe
portato a compimento a Gerusalemme.
[32]Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno; tuttavia restarono
svegli e videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui.
[33]Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello
per noi stare qui. Facciamo tre tende, una per te, una per Mosè e una per
Elia». Egli non sapeva quel che diceva.
[34]Mentre parlava così, venne una nube e li avvolse; all'entrare in quella
nube, ebbero paura.
[35]E dalla nube uscì una voce, che diceva: «Questi è il Figlio mio, l'eletto;
ascoltatelo».
[36]Appena la voce cessò, Gesù restò solo. Essi tacquero e in quei giorni non
riferirono a nessuno ciò che avevano visto.
[37]Il giorno seguente, quando furon discesi dal monte, una gran folla gli
venne incontro.
[38]A un tratto dalla folla un uomo si mise a gridare: «Maestro, ti prego di
volgere lo sguardo a mio figlio, perché è l'unico che ho.
[39]Ecco, uno spirito lo afferra e subito egli grida, lo scuote ed egli dá
schiuma e solo a fatica se ne allontana lasciandolo sfinito.
[40]Ho pregato i tuoi discepoli di scacciarlo, ma non ci sono riusciti».
[41]Gesù rispose: «O generazione incredula e perversa, fino a quando sarò con
voi e vi sopporterò? Conducimi qui tuo figlio».
[42]Mentre questi si avvicinava, il demonio lo gettò per terra agitandolo con
convulsioni. Gesù minacciò lo spirito immondo, risanò il fanciullo e lo
consegnò a suo padre.
[43]E tutti furono stupiti per la grandezza di Dio.
Mentre tutti erano sbalorditi per tutte le
cose che faceva, disse ai suoi discepoli:
[44]«Mettetevi bene in mente queste parole: Il Figlio dell'uomo sta per esser
consegnato in mano degli uomini».
[45]Ma essi non comprendevano questa frase; per loro restava così misteriosa
che non ne comprendevano il senso e avevano paura a rivolgergli domande su tale
argomento.
[46]Frattanto sorse una discussione tra loro, chi di essi fosse il più
grande.
[47]Allora Gesù, conoscendo il pensiero del loro cuore, prese un fanciullo, se
lo mise vicino e disse:
[48]«Chi accoglie questo fanciullo nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie
me, accoglie colui che mi ha mandato. Poiché chi è il più piccolo tra tutti
voi, questi è grande».
[49]Giovanni prese la parola dicendo: «Maestro, abbiamo visto un tale che
scacciava demòni nel tuo nome e glielo abbiamo impedito, perché non è con noi
tra i tuoi seguaci».
[50]Ma Gesù gli rispose: «Non glielo impedite, perché chi non è contro di voi,
è per voi».
[51]Mentre stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe stato tolto dal mondo,
si diresse decisamente verso Gerusalemme
[52]e mandò avanti dei messaggeri. Questi si incamminarono ed entrarono in un
villaggio di Samaritani per fare i preparativi per lui.
[53]Ma essi non vollero riceverlo, perché era diretto verso Gerusalemme.
[54]Quando videro ciò, i discepoli Giacomo e Giovanni dissero: «Signore, vuoi
che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi?».
[55]Ma Gesù si voltò e li rimproverò.
[56]E si avviarono verso un altro villaggio.
[57]Mentre andavano per la strada, un tale gli disse: «Ti seguirò dovunque tu
vada».
[58]Gesù gli rispose: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i
loro nidi, ma il Figlio dell'uomo non ha dove posare il capo».
[59]A un altro disse: «Seguimi». E costui rispose: «Signore, concedimi di
andare a seppellire prima mio padre».
[60]Gesù replicò: «Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; tu và e
annunzia il regno di Dio».
[61]Un altro disse: «Ti seguirò, Signore, ma prima lascia che io mi congedi da
quelli di casa».
[62]Ma Gesù gli rispose: «Nessuno che ha messo mano all'aratro e poi si volge
indietro, è adatto per il regno di Dio».
[1]Dopo questi fatti il Signore designò altri settantadue discepoli e li inviò
a due a due avanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.
[2]Diceva loro: «La messe è molta, ma gli operai sono pochi. Pregate dunque il
padrone della messe perché mandi operai per la sua messe.
[3]Andate: ecco io vi mando come agnelli in mezzo a lupi;
[4]non portate borsa, né bisaccia, né sandali e non salutate nessuno lungo la
strada.
[5]In qualunque casa entriate, prima dite: Pace a questa casa.
[6]Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui,
altrimenti ritornerà su di voi.
[7]Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché
l'operaio è degno della sua mercede. Non passate di casa in casa.
[8]Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi
sarà messo dinanzi,
[9]curate i malati che vi si trovano, e dite loro: Si è avvicinato a voi il
regno di Dio.
[10]Ma quando entrerete in una città e non vi accoglieranno, uscite sulle
piazze e dite:
[11]Anche la polvere della vostra città che si è attaccata ai nostri piedi, noi
la scuotiamo contro di voi; sappiate però che il regno di Dio è vicino.
[12]Io vi dico che in quel giorno Sòdoma sarà trattata meno duramente di quella
città.
[13]Guai a te, Corazin, guai a te, Betsàida! Perché se in Tiro e Sidone fossero
stati compiuti i miracoli compiuti tra voi, gia da tempo si sarebbero
convertiti vestendo il sacco e coprendosi di cenere.
[14]Perciò nel giudizio Tiro e Sidone saranno trattate meno duramente di voi.
[15]E tu, Cafarnao,
sarai innalzata fino al cielo?
Fino agli inferi sarai precipitata!
[16]Chi ascolta voi ascolta me, chi disprezza voi disprezza me. E chi disprezza
me disprezza colui che mi ha mandato».
[17]I settantadue tornarono pieni di gioia dicendo: «Signore, anche i demòni si
sottomettono a noi nel tuo nome».
[18]Egli disse: «Io vedevo satana cadere dal cielo come la folgore.
[19]Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra i serpenti e gli scorpioni
e sopra ogni potenza del nemico; nulla vi potrà danneggiare.
[20]Non rallegratevi però perché i demòni si sottomettono a voi; rallegratevi
piuttosto che i vostri nomi sono scritti nei cieli».
[21]In quello stesso istante Gesù esultò nello Spirito Santo e disse: «Io ti
rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, che hai nascosto queste
cose ai dotti e ai sapienti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, Padre, perché
così a te è piaciuto.
[22]Ogni cosa mi è stata affidata dal Padre mio e nessuno sa chi è il Figlio se
non il Padre, né chi è il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo
voglia rivelare».
[23]E volgendosi ai discepoli, in disparte, disse: «Beati gli occhi che vedono
ciò che voi vedete.
[24]Vi dico che molti profeti e re hanno desiderato vedere ciò che voi vedete,
ma non lo videro, e udire ciò che voi udite, ma non l'udirono».
[25]Un dottore della legge si alzò per metterlo alla prova: «Maestro, che devo
fare per ereditare la vita eterna?».
[26]Gesù gli disse: «Che cosa sta scritto nella Legge? Che cosa vi
leggi?».
[27]Costui rispose: «Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con
tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente e il
prossimo tuo come te stesso».
[28]E Gesù: «Hai risposto bene; fà questo e vivrai».
[29]Ma quegli, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è il mio
prossimo?».
[30]Gesù riprese:
«Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e
incappò nei briganti che lo spogliarono, lo percossero e poi se ne andarono,
lasciandolo mezzo morto.
[31]Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e quando lo vide
passò oltre dall'altra parte.
[32]Anche un levita, giunto in quel luogo, lo vide e passò oltre.
[33]Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto lo vide e
n'ebbe compassione.
[34]Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi,
caricatolo sopra il suo giumento, lo portò a una locanda e si prese cura di
lui.
[35]Il giorno seguente, estrasse due denari e li diede all'albergatore,
dicendo: Abbi cura di lui e ciò che spenderai in più, te lo rifonderò al mio
ritorno.
[36]Chi di questi tre ti sembra sia stato il prossimo di colui che è incappato
nei briganti?».
[37]Quegli rispose: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù gli disse: «Và e
anche tu fà lo stesso».
[38]Mentre erano in cammino, entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta,
lo accolse nella sua casa.
[39]Essa aveva una sorella, di nome Maria, la quale, sedutasi ai piedi di Gesù,
ascoltava la sua parola;
[40]Marta invece era tutta presa dai molti servizi. Pertanto, fattasi avanti,
disse: «Signore, non ti curi che mia sorella mi ha lasciata sola a servire?
Dille dunque che mi aiuti».
[41]Ma Gesù le rispose: «Marta, Marta, tu ti preoccupi e ti agiti per molte
cose,
[42]ma una sola è la cosa di cui c'è bisogno. Maria si è scelta la parte
migliore, che non le sarà tolta».
[1]Un giorno Gesù si trovava in un luogo a pregare e quando ebbe finito uno dei
discepoli gli disse: «Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha
insegnato ai suoi discepoli».
[2]Ed egli disse loro: «Quando pregate, dite:
Padre, sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno;
[3]dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano,
[4]e perdonaci i nostri peccati,
perché anche noi perdoniamo ad ogni nostro
debitore,
e non ci indurre in tentazione».
[5]Poi aggiunse: «Se uno di voi ha un amico e va da lui a mezzanotte a dirgli:
Amico, prestami tre pani,
[6]perché è giunto da me un amico da un viaggio e non ho nulla da mettergli
davanti;
[7]e se quegli dall'interno gli risponde: Non m'importunare, la porta è gia
chiusa e i miei bambini sono a letto con me, non posso alzarmi per darteli;
[8]vi dico che, se anche non si alzerà a darglieli per amicizia, si alzerà a
dargliene quanti gliene occorrono almeno per la sua insistenza.
[9]Ebbene io vi dico: Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e
vi sarà aperto.
[10]Perché chi chiede ottiene, chi cerca trova, e a chi bussa sarà aperto.
[11]Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pane, gli darà una pietra?
O se gli chiede un pesce, gli darà al posto del pesce una serpe?
[12]O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione?
[13]Se dunque voi, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli,
quanto più il Padre vostro celeste darà lo Spirito Santo a coloro che glielo
chiedono!».
[14]Gesù stava scacciando un demonio che era muto. Uscito il demonio, il muto
cominciò a parlare e le folle rimasero meravigliate.
[15]Ma alcuni dissero: «E` in nome di Beelzebùl, capo dei demòni, che egli
scaccia i demòni».
[16]Altri poi, per metterlo alla prova, gli domandavano un segno dal
cielo.
[17]Egli, conoscendo i loro pensieri, disse: «Ogni regno diviso in se stesso va
in rovina e una casa cade sull'altra.
[18]Ora, se anche satana è diviso in se stesso, come potrà stare in piedi il
suo regno? Voi dite che io scaccio i demòni in nome di Beelzebùl.
[19]Ma se io scaccio i demòni in nome di Beelzebùl, i vostri discepoli in nome
di chi li scacciano? Perciò essi stessi saranno i vostri giudici.
[20]Se invece io scaccio i demòni con il dito di Dio, è dunque giunto a voi il
regno di Dio.
[21]Quando un uomo forte, bene armato, fa la guardia al suo palazzo, tutti i
suoi beni stanno al sicuro.
[22]Ma se arriva uno più forte di lui e lo vince, gli strappa via l'armatura
nella quale confidava e ne distribuisce il bottino.
[23]Chi non è con me, è contro di me; e chi non raccoglie con me, disperde.
[24]Quando lo spirito immondo esce dall'uomo, si aggira per luoghi aridi in
cerca di riposo e, non trovandone, dice: Ritornerò nella mia casa da cui sono uscito.
[25]Venuto, la trova spazzata e adorna.
[26]Allora va, prende con sé altri sette spiriti peggiori di lui ed essi
entrano e vi alloggiano e la condizione finale di quell'uomo diventa peggiore
della prima».
[27]Mentre diceva questo, una donna alzò la voce di mezzo alla folla e disse:
«Beato il ventre che ti ha portato e il seno da cui hai preso il latte!».
[28]Ma egli disse: «Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la
osservano!».
[29]Mentre le folle si accalcavano, Gesù cominciò a dire: «Questa generazione è
una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato nessun segno
fuorchè il segno di Giona.
[30]Poiché come Giona fu un segno per quelli di Nìnive, così anche il Figlio
dell'uomo lo sarà per questa generazione.
[31]La regina del sud sorgerà nel giudizio insieme con gli uomini di questa
generazione e li condannerà; perché essa venne dalle estremità della terra per
ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, ben più di Salomone c'è qui.
[32]Quelli di Nìnive sorgeranno nel giudizio insieme con questa generazione e
la condanneranno; perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed
ecco, ben più di Giona c'è qui.
[33]Nessuno accende una lucerna e la mette in luogo nascosto o sotto il moggio,
ma sopra il lucerniere, perché quanti entrano vedano la luce.
[34]La lucerna del tuo corpo è l'occhio. Se il tuo occhio è sano, anche il tuo
corpo è tutto nella luce; ma se è malato, anche il tuo corpo è nelle
tenebre.
[35]Bada dunque che la luce che è in te non sia tenebra.
[36]Se il tuo corpo è tutto luminoso senza avere alcuna parte nelle tenebre,
tutto sarà luminoso, come quando la lucerna ti illumina con il suo bagliore».
[37]Dopo che ebbe finito di parlare, un fariseo lo invitò a pranzo. Egli entrò
e si mise a tavola.
[38]Il fariseo si meravigliò che non avesse fatto le abluzioni prima del
pranzo.
[39]Allora il Signore gli disse: «Voi farisei purificate l'esterno della coppa
e del piatto, ma il vostro interno è pieno di rapina e di iniquità.
[40]Stolti! Colui che ha fatto l'esterno non ha forse fatto anche
l'interno?
[41]Piuttosto date in elemosina quel che c'è dentro, ed ecco, tutto per voi
sarà mondo.
[42]Ma guai a voi, farisei, che pagate la decima della menta, della ruta e di
ogni erbaggio, e poi trasgredite la giustizia e l'amore di Dio. Queste cose
bisognava curare senza trascurare le altre.
[43]Guai a voi, farisei, che avete cari i primi posti nelle sinagoghe e i
saluti sulle piazze.
[44]Guai a voi perché siete come quei sepolcri che non si vedono e la gente vi
passa sopra senza saperlo».
[45]Uno dei dottori della legge intervenne: «Maestro, dicendo questo, offendi
anche noi».
[46]Egli rispose: «Guai anche a voi, dottori della legge, che caricate gli
uomini di pesi insopportabili, e quei pesi voi non li toccate nemmeno con un
dito!
[47]Guai a voi, che costruite i sepolcri dei profeti, e i vostri padri li hanno
uccisi.
[48]Così voi date testimonianza e approvazione alle opere dei vostri padri:
essi li uccisero e voi costruite loro i sepolcri.
[49]Per questo la sapienza di Dio ha detto: Manderò a loro profeti e apostoli
ed essi li uccideranno e perseguiteranno;
[50]perché sia chiesto conto a questa generazione del sangue di tutti i
profeti, versato fin dall'inizio del mondo,
[51]dal sangue di Abele fino al sangue di Zaccaria, che fu ucciso tra l'altare
e il santuario. Sì, vi dico, ne sarà chiesto conto a questa generazione.
[52]Guai a voi, dottori della legge, che avete tolto la chiave della scienza.
Voi non siete entrati, e a quelli che volevano entrare l'avete impedito».
[53]Quando fu uscito di là, gli scribi e i farisei cominciarono a trattarlo ostilmente
e a farlo parlare su molti argomenti,
[54]tendendogli insidie, per sorprenderlo in qualche parola uscita dalla sua
stessa bocca.
[1]Nel frattempo, radunatesi migliaia di persone che si calpestavano a vicenda,
Gesù cominciò a dire anzitutto ai discepoli: «Guardatevi dal lievito dei
farisei, che è l'ipocrisia.
[2]Non c'è nulla di nascosto che non sarà svelato, né di segreto che non sarà
conosciuto.
[3]Pertanto ciò che avrete detto nelle tenebre, sarà udito in piena luce; e ciò
che avrete detto all'orecchio nelle stanze più interne, sarà annunziato sui
tetti.
[4]A voi miei amici, dico: Non temete coloro che uccidono il corpo e dopo non
possono far più nulla.
[5]Vi mostrerò invece chi dovete temere: temete Colui che, dopo aver ucciso, ha
il potere di gettare nella Geenna. Sì, ve lo dico, temete Costui.
[6]Cinque passeri non si vendono forse per due soldi? Eppure nemmeno uno di
essi è dimenticato davanti a Dio.
[7]Anche i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non temete, voi valete
più di molti passeri.
[8]Inoltre vi dico: Chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anche il
Figlio dell'uomo lo riconoscerà davanti agli angeli di Dio;
[9]ma chi mi rinnegherà davanti agli uomini sarà rinnegato davanti agli angeli
di Dio.
[10]Chiunque parlerà contro il Figlio dell'uomo gli sarà perdonato, ma chi
bestemmierà lo Spirito Santo non gli sarà perdonato.
[11]Quando vi condurranno davanti alle sinagoghe, ai magistrati e alle
autorità, non preoccupatevi come discolparvi o che cosa dire;
[12]perché lo Spirito Santo vi insegnerà in quel momento ciò che bisogna dire».
[13]Uno della folla gli disse: «Maestro, dì a mio fratello che divida con me
l'eredità».
[14]Ma egli rispose: «O uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di
voi?».
[15]E disse loro: «Guardatevi e tenetevi lontano da ogni cupidigia, perché
anche se uno è nell'abbondanza la sua vita non dipende dai suoi beni».
[16]Disse poi una parabola: «La campagna di un uomo ricco aveva dato un buon
raccolto.
[17]Egli ragionava tra sé: Che farò, poiché non ho dove riporre i miei
raccolti?
[18]E disse: Farò così: demolirò i miei magazzini e ne costruirò di più grandi
e vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni.
[19]Poi dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti
anni; riposati, mangia, bevi e datti alla gioia.
[20]Ma Dio gli disse: Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua
vita. E quello che hai preparato di chi sarà?
[21]Così è di chi accumula tesori per sé, e non arricchisce davanti a Dio».
[22]Poi disse ai discepoli: «Per questo io vi dico: Non datevi pensiero per la
vostra vita, di quello che mangerete; né per il vostro corpo, come lo
vestirete.
[23]La vita vale più del cibo e il corpo più del vestito.
[24]Guardate i corvi: non seminano e non mietono, non hanno ripostiglio né
granaio, e Dio li nutre. Quanto più degli uccelli voi valete!
[25]Chi di voi, per quanto si affanni, può aggiungere un'ora sola alla sua
vita?
[26]Se dunque non avete potere neanche per la più piccola cosa, perché vi
affannate del resto?
[27]Guardate i gigli, come crescono: non filano, non tessono: eppure io vi dico
che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro.
[28]Se dunque Dio veste così l'erba del campo, che oggi c'è e domani si getta
nel forno, quanto più voi, gente di poca fede?
[29]Non cercate perciò che cosa mangerete e berrete, e non state con l'animo in
ansia:
[30]di tutte queste cose si preoccupa la gente del mondo; ma il Padre vostro sa
che ne avete bisogno.
[31]Cercate piuttosto il regno di Dio, e queste cose vi saranno date in
aggiunta.
[32]Non temere, piccolo gregge, perché al Padre vostro è piaciuto di darvi il
suo regno.
[33]Vendete ciò che avete e datelo in elemosina; fatevi borse che non
invecchiano, un tesoro inesauribile nei cieli, dove i ladri non arrivano e la
tignola non consuma.
[34]Perché dove è il vostro tesoro, là sarà anche il vostro cuore.
[35]Siate pronti, con la cintura ai fianchi e le lucerne accese;
[36]siate simili a coloro che aspettano il padrone quando torna dalle nozze,
per aprirgli subito, appena arriva e bussa.
[37]Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli; in
verità vi dico, si cingerà le sue vesti, li farà mettere a tavola e passerà a
servirli.
[38]E se, giungendo nel mezzo della notte o prima dell'alba, li troverà così,
beati loro!
[39]Sappiate bene questo: se il padrone di casa sapesse a che ora viene il
ladro, non si lascerebbe scassinare la casa.
[40]Anche voi tenetevi pronti, perché il Figlio dell'uomo verrà nell'ora che
non pensate».
[41]Allora Pietro disse: «Signore, questa parabola la dici per noi o anche per
tutti?».
[42]Il Signore rispose: «Qual è dunque l'amministratore fedele e saggio, che il
Signore porrà a capo della sua servitù, per distribuire a tempo debito la
razione di cibo?
[43]Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà al suo lavoro.
[44]In verità vi dico, lo metterà a capo di tutti i suoi averi.
[45]Ma se quel servo dicesse in cuor suo: Il padrone tarda a venire, e
cominciasse a percuotere i servi e le serve, a mangiare, a bere e a ubriacarsi,
[46]il padrone di quel servo arriverà nel giorno in cui meno se l'aspetta e in
un'ora che non sa, e lo punirà con rigore assegnandogli il posto fra gli
infedeli.
[47]Il servo che, conoscendo la volontà del padrone, non avrà disposto o agito
secondo la sua volontà, riceverà molte percosse;
[48]quello invece che, non conoscendola, avrà fatto cose meritevoli di
percosse, ne riceverà poche. A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a
chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più.
[49]Sono venuto a portare il fuoco sulla terra; e come vorrei che fosse gia
acceso!
[50]C'è un battesimo che devo ricevere; e come sono angosciato, finché non sia
compiuto!
[51]Pensate che io sia venuto a portare la pace sulla terra? No, vi dico, ma la
divisione.
[52]D'ora innanzi in una casa di cinque persone
[53]si divideranno tre contro due e due contro tre;
padre contro figlio e figlio contro padre,
madre contro figlia e figlia contro madre,
suocera contro nuora e nuora contro suocera».
[54]Diceva ancora alle folle: «Quando vedete una nuvola salire da ponente,
subito dite: Viene la pioggia, e così accade.
[55]E quando soffia lo scirocco, dite: Ci sarà caldo, e così accade.
[56]Ipocriti! Sapete giudicare l'aspetto della terra e del cielo, come mai
questo tempo non sapete giudicarlo?
[57]E perché non giudicate da voi stessi ciò che è giusto?
[58]Quando vai con il tuo avversario davanti al magistrato, lungo la strada
procura di accordarti con lui, perché non ti trascini davanti al giudice e il
giudice ti consegni all'esecutore e questi ti getti in prigione.
[59]Ti assicuro, non ne uscirai finché non avrai pagato fino all'ultimo
spicciolo».
[1]In quello stesso tempo si presentarono alcuni a riferirgli circa quei
Galilei, il cui sangue Pilato aveva mescolato con quello dei loro
sacrifici.
[2]Prendendo la parola, Gesù rispose: «Credete che quei Galilei fossero più
peccatori di tutti i Galilei, per aver subito tale sorte?
[3]No, vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo.
[4]O quei diciotto, sopra i quali rovinò la torre di Sìloe e li uccise, credete
che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme?
[5]No, vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo».
[6]Disse anche questa parabola: «Un tale aveva un fico piantato nella vigna e
venne a cercarvi frutti, ma non ne trovò.
[7]Allora disse al vignaiolo: Ecco, son tre anni che vengo a cercare frutti su
questo fico, ma non ne trovo. Taglialo. Perché deve sfruttare il terreno?
[8]Ma quegli rispose: Padrone, lascialo ancora quest'anno finché io gli zappi
attorno e vi metta il concime
[9]e vedremo se porterà frutto per l'avvenire; se no, lo taglierai».
[10]Una volta stava insegnando in una sinagoga il giorno di sabato.
[11]C'era là una donna che aveva da diciotto anni uno spirito che la teneva
inferma; era curva e non poteva drizzarsi in nessun modo.
[12]Gesù la vide, la chiamò a sé e le disse: «Donna, sei libera dalla tua
infermità»,
[13]e le impose le mani. Subito quella si raddrizzò e glorificava Dio.
[14]Ma il capo della sinagoga, sdegnato perché Gesù aveva operato quella
guarigione di sabato, rivolgendosi alla folla disse: «Ci sono sei giorni in cui
si deve lavorare; in quelli dunque venite a farvi curare e non in giorno di
sabato».
[15]Il Signore replicò: «Ipocriti, non scioglie forse, di sabato, ciascuno di
voi il bue o l'asino dalla mangiatoia, per condurlo ad abbeverarsi?
[16]E questa figlia di Abramo, che satana ha tenuto legata diciott'anni, non
doveva essere sciolta da questo legame in giorno di sabato?».
[17]Quando egli diceva queste cose, tutti i suoi avversari si vergognavano,
mentre la folla intera esultava per tutte le meraviglie da lui compiute.
[18]Diceva dunque: «A che cosa è simile il regno di Dio, e a che cosa lo
rassomiglierò?
[19]E` simile a un granellino di senapa, che un uomo ha preso e gettato
nell'orto; poi è cresciuto e diventato un arbusto, e gli uccelli del cielo si
sono posati tra i suoi rami».
[20]E ancora: «A che cosa rassomiglierò il regno di Dio?
[21]E` simile al lievito che una donna ha preso e nascosto in tre staia di
farina, finché sia tutta fermentata».
[22]Passava per città e villaggi, insegnando, mentre camminava verso
Gerusalemme.
[23]Un tale gli chiese: «Signore, sono pochi quelli che si salvano?». Rispose:
[24]«Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché molti, vi dico,
cercheranno di entrarvi, ma non ci riusciranno.
[25]Quando il padrone di casa si alzerà e chiuderà la porta, rimasti fuori,
comincerete a bussare alla porta, dicendo: Signore, aprici. Ma egli vi
risponderà: Non vi conosco, non so di dove siete.
[26]Allora comincerete a dire: Abbiamo mangiato e bevuto in tua presenza e tu
hai insegnato nelle nostre piazze.
[27]Ma egli dichiarerà: Vi dico che non so di dove siete. Allontanatevi da me
voi tutti operatori d'iniquità!
[28]Là ci sarà pianto e stridore di denti quando vedrete Abramo, Isacco e
Giacobbe e tutti i profeti nel regno di Dio e voi cacciati fuori.
[29]Verranno da oriente e da occidente, da settentrione e da mezzogiorno e
siederanno a mensa nel regno di Dio.
[30]Ed ecco, ci sono alcuni tra gli ultimi che saranno primi e alcuni tra i
primi che saranno ultimi».
[31]In quel momento si avvicinarono alcuni farisei a dirgli: «Parti e vattene
via di qui, perché Erode ti vuole uccidere».
[32]Egli rispose: «Andate a dire a quella volpe: Ecco, io scaccio i demòni e
compio guarigioni oggi e domani; e il terzo giorno avrò finito.
[33]Però è necessario che oggi, domani e il giorno seguente io vada per la mia
strada, perché non è possibile che un profeta muoia fuori di Gerusalemme.
[34]Gerusalemme, Gerusalemme, che uccidi i profeti e lapidi coloro che sono
mandati a te, quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli come una gallina
la sua covata sotto le ali e voi non avete voluto!
[35]Ecco, la vostra casa vi viene lasciata deserta! Vi dico infatti che non mi
vedrete più fino al tempo in cui direte: Benedetto colui che viene nel nome del
Signore!».
[1]Un sabato era entrato in casa di uno dei capi dei farisei per pranzare e la
gente stava ad osservarlo.
[2]Davanti a lui stava un idropico.
[3]Rivolgendosi ai dottori della legge e ai farisei, Gesù disse: «E` lecito o
no curare di sabato?».
[4]Ma essi tacquero. Egli lo prese per mano, lo guarì e lo congedò.
[5]Poi disse: «Chi di voi, se un asino o un bue gli cade nel pozzo, non lo
tirerà subito fuori in giorno di sabato?».
[6]E non potevano rispondere nulla a queste parole.
[7]Osservando poi come gli invitati sceglievano i primi posti, disse loro una
parabola:
[8]«Quando sei invitato a nozze da qualcuno, non metterti al primo posto,
perché non ci sia un altro invitato più ragguardevole di te
[9]e colui che ha invitato te e lui venga a dirti: Cedigli il posto! Allora
dovrai con vergogna occupare l'ultimo posto.
[10]Invece quando sei invitato, và a metterti all'ultimo posto, perché venendo
colui che ti ha invitato ti dica: Amico, passa più avanti. Allora ne avrai
onore davanti a tutti i commensali.
[11]Perché chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato».
[12]Disse poi a colui che l'aveva invitato: «Quando offri un pranzo o una cena,
non invitare i tuoi amici, né i tuoi fratelli, né i tuoi parenti, né i ricchi
vicini, perché anch'essi non ti invitino a loro volta e tu abbia il
contraccambio.
[13]Al contrario, quando dài un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi,
ciechi;
[14]e sarai beato perché non hanno da ricambiarti. Riceverai infatti la tua
ricompensa alla risurrezione dei giusti».
[15]Uno dei commensali, avendo udito ciò, gli disse: «Beato chi mangerà il pane
nel regno di Dio!».
[16]Gesù rispose: «Un uomo diede una grande cena e fece molti inviti.
[17]All'ora della cena, mandò il suo servo a dire agli invitati: Venite, è
pronto.
[18]Ma tutti, all'unanimità, cominciarono a scusarsi. Il primo disse: Ho
comprato un campo e devo andare a vederlo; ti prego, considerami
giustificato.
[19]Un altro disse: Ho comprato cinque paia di buoi e vado a provarli; ti
prego, considerami giustificato.
[20]Un altro disse: Ho preso moglie e perciò non posso venire.
[21]Al suo ritorno il servo riferì tutto questo al padrone. Allora il padrone
di casa, irritato, disse al servo: Esci subito per le piazze e per le vie della
città e conduci qui poveri, storpi, ciechi e zoppi.
[22]Il servo disse: Signore, è stato fatto come hai ordinato, ma c'è ancora
posto.
[23]Il padrone allora disse al servo: Esci per le strade e lungo le siepi,
spingili a entrare, perché la mia casa si riempia.
[24]Perché vi dico: Nessuno di quegli uomini che erano stati invitati assaggerà
la mia cena».
[25]Siccome molta gente andava con lui, egli si voltò e disse:
[26]«Se uno viene a me e non odia suo padre, sua madre, la moglie, i figli, i
fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio
discepolo.
[27]Chi non porta la propria croce e non viene dietro di me, non può essere mio
discepolo.
[28]Chi di voi, volendo costruire una torre, non si siede prima a calcolarne la
spesa, se ha i mezzi per portarla a compimento?
[29]Per evitare che, se getta le fondamenta e non può finire il lavoro, tutti
coloro che vedono comincino a deriderlo, dicendo:
[30]Costui ha iniziato a costruire, ma non è stato capace di finire il
lavoro.
[31]Oppure quale re, partendo in guerra contro un altro re, non siede prima a
esaminare se può affrontare con diecimila uomini chi gli viene incontro con
ventimila?
[32]Se no, mentre l'altro è ancora lontano, gli manda un'ambasceria per la
pace.
[33]Così chiunque di voi non rinunzia a tutti i suoi averi, non può essere mio
discepolo.
[34]Il sale è buono, ma se anche il sale perdesse il sapore, con che cosa lo si
salerà?
[35]Non serve né per la terra né per il concime e così lo buttano via. Chi ha
orecchi per intendere, intenda».
[1]Si avvicinavano a lui tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo.
[2]I farisei e gli scribi mormoravano: «Costui riceve i peccatori e mangia con
loro».
[3]Allora egli disse loro questa parabola:
[4]«Chi di voi se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel
deserto e va dietro a quella perduta, finché non la ritrova?
[5]Ritrovatala, se la mette in spalla tutto contento,
[6]va a casa, chiama gli amici e i vicini dicendo: Rallegratevi con me, perché
ho trovato la mia pecora che era perduta.
[7]Così, vi dico, ci sarà più gioia in cielo per un peccatore convertito, che
per novantanove giusti che non hanno bisogno di conversione.
[8]O quale donna, se ha dieci dramme e ne perde una, non accende la lucerna e
spazza la casa e cerca attentamente finché non la ritrova?
[9]E dopo averla trovata, chiama le amiche e le vicine, dicendo: Rallegratevi
con me, perché ho ritrovato la dramma che avevo perduta.
[10]Così, vi dico, c'è gioia davanti agli angeli di Dio per un solo peccatore
che si converte».
[11]Disse ancora: «Un uomo aveva due figli.
[12]Il più giovane disse al padre: Padre, dammi la parte del patrimonio che mi
spetta. E il padre divise tra loro le sostanze.
[13]Dopo non molti giorni, il figlio più giovane, raccolte le sue cose, partì
per un paese lontano e là sperperò le sue sostanze vivendo da dissoluto.
[14]Quando ebbe speso tutto, in quel paese venne una grande carestia ed egli
cominciò a trovarsi nel bisogno.
[15]Allora andò e si mise a servizio di uno degli abitanti di quella regione,
che lo mandò nei campi a pascolare i porci.
[16]Avrebbe voluto saziarsi con le carrube che mangiavano i porci; ma nessuno
gliene dava.
[17]Allora rientrò in se stesso e disse: Quanti salariati in casa di mio padre
hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame!
[18]Mi leverò e andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato contro il
Cielo e contro di te;
[19]non sono più degno di esser chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi
garzoni.
[20]Partì e si incamminò verso suo padre.
Quando era ancora lontano il padre lo vide e
commosso gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò.
[21]Il figlio gli disse: Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te; non
sono più degno di esser chiamato tuo figlio.
[22]Ma il padre disse ai servi: Presto, portate qui il vestito più bello e
rivestitelo, mettetegli l'anello al dito e i calzari ai piedi.
[23]Portate il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa,
[24]perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è
stato ritrovato. E cominciarono a far festa.
[25]Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a
casa, udì la musica e le danze;
[26]chiamò un servo e gli domandò che cosa fosse tutto ciò.
[27]Il servo gli rispose: E` tornato tuo fratello e il padre ha fatto ammazzare
il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo.
[28]Egli si arrabbiò, e non voleva entrare. Il padre allora uscì a
pregarlo.
[29]Ma lui rispose a suo padre: Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai
trasgredito un tuo comando, e tu non mi hai dato mai un capretto per far festa
con i miei amici.
[30]Ma ora che questo tuo figlio che ha divorato i tuoi averi con le prostitute
è tornato, per lui hai ammazzato il vitello grasso.
[31]Gli rispose il padre: Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è
tuo;
[32]ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto
ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato».
[1]Diceva anche ai discepoli: «C'era un uomo ricco che aveva un amministratore,
e questi fu accusato dinanzi a lui di sperperare i suoi averi.
[2]Lo chiamò e gli disse: Che è questo che sento dire di te? Rendi conto della
tua amministrazione, perché non puoi più essere amministratore.
[3]L'amministratore disse tra sé: Che farò ora che il mio padrone mi toglie
l'amministrazione? Zappare, non ho forza, mendicare, mi vergogno.
[4]So io che cosa fare perché, quando sarò stato allontanato
dall'amministrazione, ci sia qualcuno che mi accolga in casa sua.
[5]Chiamò uno per uno i debitori del padrone e disse al primo:
[6]Tu quanto devi al mio padrone? Quello rispose: Cento barili d'olio. Gli
disse: Prendi la tua ricevuta, siediti e scrivi subito cinquanta.
[7]Poi disse a un altro: Tu quanto devi? Rispose: Cento misure di grano. Gli
disse: Prendi la tua ricevuta e scrivi ottanta.
[8]Il padrone lodò quell'amministratore disonesto, perché aveva agito con
scaltrezza. I figli di questo mondo, infatti, verso i loro pari sono più
scaltri dei figli della luce.
[9]Ebbene, io vi dico: Procuratevi amici con la disonesta ricchezza, perché,
quand'essa verrà a mancare, vi accolgano nelle dimore eterne.
[10]Chi è fedele nel poco, è fedele anche nel molto; e chi è disonesto nel
poco, è disonesto anche nel molto.
[11]Se dunque non siete stati fedeli nella disonesta ricchezza, chi vi affiderà
quella vera?
[12]E se non siete stati fedeli nella ricchezza altrui, chi vi darà la vostra?
[13]Nessun servo può servire a due padroni: o odierà l'uno e amerà l'altro
oppure si affezionerà all'uno e disprezzerà l'altro. Non potete servire a Dio e
a mammona».
[14]I farisei, che erano attaccati al denaro, ascoltavano tutte queste cose e
si beffavano di lui.
[15]Egli disse: «Voi vi ritenete giusti davanti agli uomini, ma Dio conosce i
vostri cuori: ciò che è esaltato fra gli uomini è cosa detestabile davanti a
Dio.
[16]La Legge e i Profeti fino a Giovanni; da allora in poi viene annunziato il
regno di Dio e ognuno si sforza per entrarvi.
[17]E` più facile che abbiano fine il cielo e la terra, anziché cada un solo
trattino della Legge.
[18]Chiunque ripudia la propria moglie e ne sposa un'altra, commette adulterio;
chi sposa una donna ripudiata dal marito, commette adulterio.
[19]C'era un uomo ricco, che vestiva di porpora e di bisso e tutti i giorni
banchettava lautamente.
[20]Un mendicante, di nome Lazzaro, giaceva alla sua porta, coperto di piaghe,
[21]bramoso di sfamarsi di quello che cadeva dalla mensa del ricco. Perfino i
cani venivano a leccare le sue piaghe.
[22]Un giorno il povero morì e fu portato dagli angeli nel seno di Abramo. Morì
anche il ricco e fu sepolto.
[23]Stando nell'inferno tra i tormenti, levò gli occhi e vide di lontano Abramo
e Lazzaro accanto a lui.
[24]Allora gridando disse: Padre Abramo, abbi pietà di me e manda Lazzaro a
intingere nell'acqua la punta del dito e bagnarmi la lingua, perché questa
fiamma mi tortura.
[25]Ma Abramo rispose: Figlio, ricordati che hai ricevuto i tuoi beni durante
la vita e Lazzaro parimenti i suoi mali; ora invece lui è consolato e tu sei in
mezzo ai tormenti.
[26]Per di più, tra noi e voi è stabilito un grande abisso: coloro che di qui
vogliono passare da voi non possono, né di costì si può attraversare fino a
noi.
[27]E quegli replicò: Allora, padre, ti prego di mandarlo a casa di mio padre,
[28]perché ho cinque fratelli. Li ammonisca, perché non vengano anch'essi in
questo luogo di tormento.
[29]Ma Abramo rispose: Hanno Mosè e i Profeti; ascoltino loro.
[30]E lui: No, padre Abramo, ma se qualcuno dai morti andrà da loro, si ravvederanno.
[31]Abramo rispose: Se non ascoltano Mosè e i Profeti, neanche se uno
risuscitasse dai morti saranno persuasi».
[1]Disse ancora ai suoi discepoli: «E` inevitabile che avvengano scandali, ma
guai a colui per cui avvengono.
[2]E` meglio per lui che gli sia messa al collo una pietra da mulino e venga
gettato nel mare, piuttosto che scandalizzare uno di questi piccoli.
[3]State attenti a voi stessi!
Se un tuo fratello pecca, rimproveralo; ma se
si pente, perdonagli.
[4]E se pecca sette volte al giorno contro di te e sette volte ti dice: Mi
pento, tu gli perdonerai».
[5]Gli apostoli dissero al Signore:
[6]«Aumenta la nostra fede!». Il Signore rispose: «Se aveste fede quanto un
granellino di senapa, potreste dire a questo gelso: Sii sradicato e trapiantato
nel mare, ed esso vi ascolterebbe.
[7]Chi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge, gli dirà quando
rientra dal campo: Vieni subito e mettiti a tavola?
[8]Non gli dirà piuttosto: Preparami da mangiare, rimboccati la veste e
servimi, finché io abbia mangiato e bevuto, e dopo mangerai e berrai anche
tu?
[9]Si riterrà obbligato verso il suo servo, perché ha eseguito gli ordini
ricevuti?
[10]Così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato,
dite: Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare».
[11]Durante il viaggio verso Gerusalemme, Gesù attraversò la Samaria e la
Galilea.
[12]Entrando in un villaggio, gli vennero incontro dieci lebbrosi i quali,
fermatisi a distanza,
[13]alzarono la voce, dicendo: «Gesù maestro, abbi pietà di noi!».
[14]Appena li vide, Gesù disse: «Andate a presentarvi ai sacerdoti». E mentre
essi andavano, furono sanati.
[15]Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro lodando Dio a gran voce;
[16]e si gettò ai piedi di Gesù per ringraziarlo. Era un Samaritano.
[17]Ma Gesù osservò: «Non sono stati guariti tutti e dieci? E gli altri nove
dove sono?
[18]Non si è trovato chi tornasse a render gloria a Dio, all'infuori di questo
straniero?». E gli disse:
[19]«Alzati e và; la tua fede ti ha salvato!».
[20]Interrogato dai farisei: «Quando verrà il regno di Dio?», rispose:
[21]«Il regno di Dio non viene in modo da attirare l'attenzione, e nessuno
dirà: Eccolo qui, o: eccolo là. Perché il regno di Dio è in mezzo a voi!».
[22]Disse ancora ai discepoli: «Verrà un tempo in cui desidererete vedere anche
uno solo dei giorni del Figlio dell'uomo, ma non lo vedrete.
[23]Vi diranno: Eccolo là, o: eccolo qua; non andateci, non seguiteli.
[24]Perché come il lampo, guizzando, brilla da un capo all'altro del cielo,
così sarà il Figlio dell'uomo nel suo giorno.
[25]Ma prima è necessario che egli soffra molto e venga ripudiato da questa
generazione.
[26]Come avvenne al tempo di Noè, così sarà nei giorni del Figlio dell'uomo:
[27]mangiavano, bevevano, si ammogliavano e si maritavano, fino al giorno in
cui Noè entrò nell'arca e venne il diluvio e li fece perire tutti.
[28]Come avvenne anche al tempo di Lot: mangiavano, bevevano, compravano,
vendevano, piantavano, costruivano;
[29]ma nel giorno in cui Lot uscì da Sòdoma piovve fuoco e zolfo dal cielo e li
fece perire tutti.
[30]Così sarà nel giorno in cui il Figlio dell'uomo si rivelerà.
[31]In quel giorno, chi si troverà sulla terrazza, se le sue cose sono in casa,
non scenda a prenderle; così chi si troverà nel campo, non torni indietro.
[32]Ricordatevi della moglie di Lot.
[33]Chi cercherà di salvare la propria vita la perderà, chi invece la perde la
salverà.
[34]Vi dico: in quella notte due si troveranno in un letto: l'uno verrà preso e
l'altro lasciato;
[35]due donne staranno a macinare nello stesso luogo: l'una verrà presa e
l'altra lasciata».
[36].
[37]Allora i discepoli gli chiesero: «Dove, Signore?». Ed egli disse loro:
«Dove sarà il cadavere, là si raduneranno anche gli avvoltoi».
[1]Disse loro una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi:
[2]«C'era in una città un giudice, che non temeva Dio e non aveva riguardo per
nessuno.
[3]In quella città c'era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva:
Fammi giustizia contro il mio avversario.
[4]Per un certo tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: Anche se non temo
Dio e non ho rispetto di nessuno,
[5]poiché questa vedova è così molesta le farò giustizia, perché non venga
continuamente a importunarmi».
[6]E il Signore soggiunse: «Avete udito ciò che dice il giudice disonesto.
[7]E Dio non farà giustizia ai suoi eletti che gridano giorno e notte verso di
lui, e li farà a lungo aspettare?
[8]Vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell'uomo, quando
verrà, troverà la fede sulla terra?».
[9]Disse ancora questa parabola per alcuni che presumevano di esser giusti e
disprezzavano gli altri:
[10]«Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l'altro
pubblicano.
[11]Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: O Dio, ti ringrazio che
non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adùlteri, e neppure come
questo pubblicano.
[12]Digiuno due volte la settimana e pago le decime di quanto possiedo.
[13]Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli
occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: O Dio, abbi pietà di me
peccatore.
[14]Io vi dico: questi tornò a casa sua giustificato, a differenza dell'altro,
perché chi si esalta sarà umiliato e chi si umilia sarà esaltato».
[15]Gli presentavano anche i bambini perché li accarezzasse, ma i discepoli,
vedendo ciò, li rimproveravano.
[16]Allora Gesù li fece venire avanti e disse: «Lasciate che i bambini vengano
a me, non glielo impedite perché a chi è come loro appartiene il regno di
Dio.
[17]In verità vi dico: Chi non accoglie il regno di Dio come un bambino, non vi
entrerà».
[18]Un notabile lo interrogò: «Maestro buono, che devo fare per ottenere la
vita eterna?».
[19]Gesù gli rispose: «Perché mi dici buono? Nessuno è buono, se non uno solo,
Dio.
[20]Tu conosci i comandamenti: Non commettere adulterio, non uccidere, non
rubare, non testimoniare il falso, onora tuo padre e tua madre».
[21]Costui disse: «Tutto questo l'ho osservato fin dalla mia giovinezza».
[22]Udito ciò, Gesù gli disse: «Una cosa ancora ti manca: vendi tutto quello
che hai, distribuiscilo ai poveri e avrai un tesoro nei cieli; poi vieni e
seguimi».
[23]Ma quegli, udite queste parole, divenne assai triste, perché era molto
ricco.
[24]Quando Gesù lo vide, disse: «Quant'è difficile, per coloro che possiedono
ricchezze entrare nel regno di Dio.
[25]E` più facile per un cammello passare per la cruna di un ago che per un
ricco entrare nel regno di Dio!».
[26]Quelli che ascoltavano dissero: «Allora chi potrà essere salvato?».
[27]Rispose: «Ciò che è impossibile agli uomini, è possibile a Dio».
[28]Pietro allora disse: «Noi abbiamo lasciato tutte le nostre cose e ti
abbiamo seguito».
[29]Ed egli rispose: «In verità vi dico, non c'è nessuno che abbia lasciato
casa o moglie o fratelli o genitori o figli per il regno di Dio,
[30]che non riceva molto di più nel tempo presente e la vita eterna nel tempo
che verrà».
[31]Poi prese con sé i Dodici e disse loro: «Ecco, noi andiamo a Gerusalemme, e
tutto ciò che fu scritto dai profeti riguardo al Figlio dell'uomo si
compirà.
[32]Sarà consegnato ai pagani, schernito, oltraggiato, coperto di sputi
[33]e, dopo averlo flagellato, lo uccideranno e il terzo giorno
risorgerà».
[34]Ma non compresero nulla di tutto questo; quel parlare restava oscuro per
loro e non capivano ciò che egli aveva detto.
[35]Mentre si avvicinava a Gerico, un cieco era seduto a mendicare lungo la
strada.
[36]Sentendo passare la gente, domandò che cosa accadesse.
[37]Gli risposero: «Passa Gesù il Nazareno!».
[38]Allora incominciò a gridare: «Gesù, figlio di Davide, abbi pietà di
me!».
[39]Quelli che camminavano avanti lo sgridavano, perché tacesse; ma lui
continuava ancora più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!».
[40]Gesù allora si fermò e ordinò che glielo conducessero. Quando gli fu
vicino, gli domandò:
[41]«Che vuoi che io faccia per te?». Egli rispose: «Signore, che io riabbia la
vista».
[42]E Gesù gli disse: «Abbi di nuovo la vista! La tua fede ti ha salvato».
[43]Subito ci vide di nuovo e cominciò a seguirlo lodando Dio. E tutto il
popolo, alla vista di ciò, diede lode a Dio.
[1]Entrato in Gerico, attraversava la città.
[2]Ed ecco un uomo di nome Zaccheo, capo dei pubblicani e ricco,
[3]cercava di vedere quale fosse Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla,
poiché era piccolo di statura.
[4]Allora corse avanti e, per poterlo vedere, salì su un sicomoro, poiché
doveva passare di là.
[5]Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: «Zaccheo, scendi
subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua».
[6]In fretta scese e lo accolse pieno di gioia.
[7]Vedendo ciò, tutti mormoravano: «E` andato ad alloggiare da un
peccatore!».
[8]Ma Zaccheo, alzatosi, disse al Signore: «Ecco, Signore, io do la metà dei
miei beni ai poveri; e se ho frodato qualcuno, restituisco quattro volte
tanto».
[9]Gesù gli rispose: «Oggi la salvezza è entrata in questa casa, perché
anch'egli è figlio di Abramo;
[10]il Figlio dell'uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era
perduto».
[11]Mentre essi stavano ad ascoltare queste cose, Gesù disse ancora una
parabola perché era vicino a Gerusalemme ed essi credevano che il regno di Dio
dovesse manifestarsi da un momento all'altro.
[12]Disse dunque: «Un uomo di nobile stirpe partì per un paese lontano per
ricevere un titolo regale e poi ritornare.
[13]Chiamati dieci servi, consegnò loro dieci mine, dicendo: Impiegatele fino
al mio ritorno.
[14]Ma i suoi cittadini lo odiavano e gli mandarono dietro un'ambasceria a
dire: Non vogliamo che costui venga a regnare su di noi.
[15]Quando fu di ritorno, dopo aver ottenuto il titolo di re, fece chiamare i
servi ai quali aveva consegnato il denaro, per vedere quanto ciascuno avesse guadagnato.
[16]Si presentò il primo e disse: Signore, la tua mina ha fruttato altre dieci
mine.
[17]Gli disse: Bene, bravo servitore; poiché ti sei mostrato fedele nel poco,
ricevi il potere sopra dieci città.
[18]Poi si presentò il secondo e disse: La tua mina, signore, ha fruttato altre
cinque mine.
[19]Anche a questo disse: Anche tu sarai a capo di cinque città.
[20]Venne poi anche l'altro e disse: Signore, ecco la tua mina, che ho tenuta
riposta in un fazzoletto;
[21]avevo paura di te che sei un uomo severo e prendi quello che non hai messo
in deposito, mieti quello che non hai seminato.
[22]Gli rispose: Dalle tue stesse parole ti giudico, servo malvagio! Sapevi che
sono un uomo severo, che prendo quello che non ho messo in deposito e mieto
quello che non ho seminato:
[23]perché allora non hai consegnato il mio denaro a una banca? Al mio ritorno
l'avrei riscosso con gli interessi.
[24]Disse poi ai presenti: Toglietegli la mina e datela a colui che ne ha dieci
[25]Gli risposero: Signore, ha gia dieci mine!
[26]Vi dico: A chiunque ha sarà dato; ma a chi non ha sarà tolto anche quello
che ha.
[27]E quei miei nemici che non volevano che diventassi loro re, conduceteli qui
e uccideteli davanti a me».
[28]Dette queste cose, Gesù proseguì avanti agli altri salendo verso
Gerusalemme.
[29]Quando fu vicino a Bètfage e a Betània, presso il monte detto degli Ulivi,
inviò due discepoli dicendo:
[30]«Andate nel villaggio di fronte; entrando, troverete un puledro legato, sul
quale nessuno è mai salito; scioglietelo e portatelo qui.
[31]E se qualcuno vi chiederà: Perché lo sciogliete?, direte così: Il Signore
ne ha bisogno».
[32]Gli inviati andarono e trovarono tutto come aveva detto.
[33]Mentre scioglievano il puledro, i proprietari dissero loro: «Perché
sciogliete il puledro?».
[34]Essi risposero: «Il Signore ne ha bisogno».
[35]Lo condussero allora da Gesù; e gettati i loro mantelli sul puledro, vi
fecero salire Gesù.
[36]Via via che egli avanzava, stendevano i loro mantelli sulla strada.
[37]Era ormai vicino alla discesa del monte degli Ulivi, quando tutta la folla
dei discepoli, esultando, cominciò a lodare Dio a gran voce, per tutti i
prodigi che avevano veduto, dicendo:
[38]«Benedetto colui che viene,
il re, nel nome del Signore.
Pace in cielo
e gloria nel più alto dei cieli!».
[39]Alcuni farisei tra la folla gli dissero: «Maestro, rimprovera i tuoi
discepoli».
[40]Ma egli rispose: «Vi dico che, se questi taceranno, grideranno le pietre».
[41]Quando fu vicino, alla vista della città, pianse su di essa, dicendo:
[42]«Se avessi compreso anche tu, in questo giorno, la via della pace. Ma ormai
è stata nascosta ai tuoi occhi.
[43]Giorni verranno per te in cui i tuoi nemici ti cingeranno di trincee, ti
circonderanno e ti stringeranno da ogni parte;
[44]abbatteranno te e i tuoi figli dentro di te e non lasceranno in te pietra
su pietra, perché non hai riconosciuto il tempo in cui sei stata visitata».
[45]Entrato poi nel tempio, cominciò a cacciare i venditori,
[46]dicendo: «Sta scritto:
La mia casa sarà casa di preghiera.
Ma voi ne avete fatto una spelonca di
ladri!».
[47]Ogni giorno insegnava nel tempio. I sommi sacerdoti e gli scribi cercavano
di farlo perire e così anche i notabili del popolo;
[48]ma non sapevano come fare, perché tutto il popolo pendeva dalle sue parole.
[1]Un giorno, mentre istruiva il popolo nel tempio e annunziava la parola di
Dio, si avvicinarono i sommi sacerdoti e gli scribi con gli anziani e si
rivolsero a lui dicendo:
[2]«Dicci con quale autorità fai queste cose o chi è che t'ha dato
quest'autorità».
[3]E Gesù disse loro: «Vi farò anch'io una domanda e voi rispondetemi:
[4]Il battesimo di Giovanni veniva dal Cielo o dagli uomini?».
[5]Allora essi discutevano fra loro: «Se diciamo "dal Cielo",
risponderà: "Perché non gli avete creduto?".
[6]E se diciamo "dagli uomini", tutto il popolo ci lapiderà, perché è
convinto che Giovanni è un profeta».
[7]Risposero quindi di non saperlo.
[8]E Gesù disse loro: «Nemmeno io vi dico con quale autorità faccio queste
cose».
[9]Poi cominciò a dire al popolo questa parabola: «Un uomo piantò una vigna,
l'affidò a dei coltivatori e se ne andò lontano per molto tempo.
[10]A suo tempo, mandò un servo da quei coltivatori perché gli dessero una
parte del raccolto della vigna. Ma i coltivatori lo percossero e lo rimandarono
a mani vuote.
[11]Mandò un altro servo, ma essi percossero anche questo, lo insultarono e lo
rimandarono a mani vuote.
[12]Ne mandò ancora un terzo, ma anche questo lo ferirono e lo cacciarono.
[13]Disse allora il padrone della vigna: Che devo fare? Manderò il mio unico
figlio; forse di lui avranno rispetto.
[14]Quando lo videro, i coltivatori discutevano fra loro dicendo: Costui è
l'erede. Uccidiamolo e così l'eredità sarà nostra.
[15]E lo cacciarono fuori della vigna e l'uccisero. Che cosa farà dunque a
costoro il padrone della vigna?
[16]Verrà e manderà a morte quei coltivatori, e affiderà ad altri la vigna». Ma
essi, udito ciò, esclamarono: «Non sia mai!».
[17]Allora egli si volse verso di loro e disse: «Che cos'è dunque ciò che è
scritto:
La pietra che i costruttori hanno scartata,
è diventata testata d'angolo?
[18]Chiunque cadrà su quella pietra si sfracellerà e a chi cadrà addosso, lo
stritolerà».
[19]Gli scribi e i sommi sacerdoti cercarono allora di mettergli addosso le
mani, ma ebbero paura del popolo. Avevano capito che quella parabola l'aveva
detta per loro.
[20]Postisi in osservazione, mandarono informatori, che si fingessero persone
oneste, per coglierlo in fallo nelle sue parole e poi consegnarlo all'autorità
e al potere del governatore.
[21]Costoro lo interrogarono: «Maestro, sappiamo che parli e insegni con
rettitudine e non guardi in faccia a nessuno, ma insegni secondo verità la via
di Dio.
[22]E` lecito che noi paghiamo il tributo a Cesare?».
[23]Conoscendo la loro malizia, disse:
[24]«Mostratemi un denaro: di chi è l'immagine e l'iscrizione?». Risposero: «Di
Cesare».
[25]Ed egli disse: «Rendete dunque a Cesare ciò che è di Cesare e a Dio ciò che
è di Dio».
[26]Così non poterono coglierlo in fallo davanti al popolo e, meravigliati
della sua risposta, tacquero.
[27]Gli si avvicinarono poi alcuni sadducei, i quali negano che vi sia la
risurrezione, e gli posero questa domanda:
[28]«Maestro, Mosè ci ha prescritto: Se a qualcuno muore un fratello che ha
moglie, ma senza figli, suo fratello si prenda la vedova e dia una discendenza
al proprio fratello.
[29]C'erano dunque sette fratelli: il primo, dopo aver preso moglie, morì senza
figli.
[30]Allora la prese il secondo
[31]e poi il terzo e così tutti e sette; e morirono tutti senza lasciare
figli.
[32]Da ultimo anche la donna morì.
[33]Questa donna dunque, nella risurrezione, di chi sarà moglie? Poiché tutti e
sette l'hanno avuta in moglie».
[34]Gesù rispose: «I figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito;
[35]ma quelli che sono giudicati degni dell'altro mondo e della risurrezione
dai morti, non prendono moglie né marito;
[36]e nemmeno possono più morire, perché sono uguali agli angeli e, essendo
figli della risurrezione, sono figli di Dio.
[37]Che poi i morti risorgono, lo ha indicato anche Mosè a proposito del
roveto, quando chiama il Signore: Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di
Giacobbe.
[38]Dio non è Dio dei morti, ma dei vivi; perché tutti vivono per lui».
[39]Dissero allora alcuni scribi: «Maestro, hai parlato bene».
[40]E non osavano più fargli alcuna domanda.
[41]Egli poi disse loro: «Come mai dicono che il Cristo è figlio di Davide,
[42]se Davide stesso nel libro dei Salmi dice:
Ha detto il Signore al mio Signore:
siedi alla mia destra,
[43]finché io ponga i tuoi nemici
come sgabello ai tuoi piedi?
[44]Davide dunque lo chiama Signore; perciò come può essere suo figlio?».
[45]E mentre tutto il popolo ascoltava, disse ai discepoli:
[46]«Guardatevi dagli scribi che amano passeggiare in lunghe vesti e hanno
piacere di esser salutati nelle piazze, avere i primi seggi nelle sinagoghe e i
primi posti nei conviti;
[47]divorano le case delle vedove, e in apparenza fanno lunghe preghiere. Essi
riceveranno una condanna più severa».
[1]Alzati gli occhi, vide alcuni ricchi che gettavano le loro offerte nel
tesoro.
[2]Vide anche una vedova povera che vi gettava due spiccioli
[3]e disse: «In verità vi dico: questa vedova, povera, ha messo più di
tutti.
[4]Tutti costoro, infatti, han deposto come offerta del loro superfluo, questa
invece nella sua miseria ha dato tutto quanto aveva per vivere».
[5]Mentre alcuni parlavano del tempio e delle belle pietre e dei doni votivi
che lo adornavano, disse:
[6]«Verranno giorni in cui, di tutto quello che ammirate, non resterà pietra su
pietra che non venga distrutta».
[7]Gli domandarono: «Maestro, quando accadrà questo e quale sarà il segno che
ciò sta per compiersi?».
[8]Rispose: «Guardate di non lasciarvi ingannare. Molti verranno sotto il mio
nome dicendo: "Sono io" e: "Il tempo è prossimo"; non
seguiteli.
[9]Quando sentirete parlare di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate.
Devono infatti accadere prima queste cose, ma non sarà subito la fine».
[10]Poi disse loro: «Si solleverà popolo contro popolo e regno contro regno,
[11]e vi saranno di luogo in luogo terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno
anche fatti terrificanti e segni grandi dal cielo.
[12]Ma prima di tutto questo metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno,
consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e a
governatori, a causa del mio nome.
[13]Questo vi darà occasione di render testimonianza.
[14]Mettetevi bene in mente di non preparare prima la vostra difesa;
[15]io vi darò lingua e sapienza, a cui tutti i vostri avversari non potranno
resistere, né controbattere.
[16]Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli
amici, e metteranno a morte alcuni di voi;
[17]sarete odiati da tutti per causa del mio nome.
[18]Ma nemmeno un capello del vostro capo perirà.
[19]Con la vostra perseveranza salverete le vostre anime.
[20]Ma quando vedrete Gerusalemme circondata da eserciti, sappiate allora che
la sua devastazione è vicina.
[21]Allora coloro che si trovano nella Giudea fuggano ai monti, coloro che sono
dentro la città se ne allontanino, e quelli in campagna non tornino in città;
[22]saranno infatti giorni di vendetta, perché tutto ciò che è stato scritto si
compia.
[23]Guai alle donne che sono incinte e allattano in quei giorni, perché vi sarà
grande calamità nel paese e ira contro questo popolo.
[24]Cadranno a fil di spada e saranno condotti prigionieri tra tutti i popoli;
Gerusalemme sarà calpestata dai pagani finché i tempi dei pagani siano
compiuti.
[25]Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra
angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti,
[26]mentre gli uomini moriranno per la paura e per l'attesa di ciò che dovrà
accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte.
[27]Allora vedranno il Figlio dell'uomo venire su una nube con potenza e gloria
grande.
[28]Quando cominceranno ad accadere queste cose, alzatevi e levate il capo,
perché la vostra liberazione è vicina».
[29]E disse loro una parabola: «Guardate il fico e tutte le piante;
[30]quando gia germogliano, guardandoli capite da voi stessi che ormai l'estate
è vicina.
[31]Così pure, quando voi vedrete accadere queste cose, sappiate che il regno
di Dio è vicino.
[32]In verità vi dico: non passerà questa generazione finché tutto ciò sia
avvenuto.
[33]Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno.
[34]State bene attenti che i vostri cuori non si appesantiscano in
dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi
addosso improvviso;
[35]come un laccio esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla
faccia di tutta la terra.
[36]Vegliate e pregate in ogni momento, perché abbiate la forza di sfuggire a
tutto ciò che deve accadere, e di comparire davanti al Figlio dell'uomo».
[37]Durante il giorno insegnava nel tempio, la notte usciva e pernottava
all'aperto sul monte detto degli Ulivi.
[38]E tutto il popolo veniva a lui di buon mattino nel tempio per ascoltarlo.
[1]Si avvicinava la festa degli Azzimi, chiamata Pasqua,
[2]e i sommi sacerdoti e gli scribi cercavano come toglierlo di mezzo, poiché
temevano il popolo.
[3]Allora satana entrò in Giuda, detto Iscariota, che era nel numero dei
Dodici.
[4]Ed egli andò a discutere con i sommi sacerdoti e i capi delle guardie sul
modo di consegnarlo nelle loro mani.
[5]Essi si rallegrarono e si accordarono di dargli del denaro.
[6]Egli fu d'accordo e cercava l'occasione propizia per consegnarlo loro di
nascosto dalla folla.
[7]Venne il giorno degli Azzimi, nel quale si doveva immolare la vittima di
Pasqua.
[8]Gesù mandò Pietro e Giovanni dicendo: «Andate a preparare per noi la Pasqua,
perché possiamo mangiare».
[9]Gli chiesero: «Dove vuoi che la prepariamo?».
[10]Ed egli rispose: «Appena entrati in città, vi verrà incontro un uomo che
porta una brocca d'acqua. Seguitelo nella casa dove entrerà
[11]e direte al padrone di casa: Il Maestro ti dice: Dov'è la stanza in cui
posso mangiare la Pasqua con i miei discepoli?
[12]Egli vi mostrerà una sala al piano superiore, grande e addobbata; là
preparate».
[13]Essi andarono e trovarono tutto come aveva loro detto e prepararono la
Pasqua.
[14]Quando fu l'ora, prese posto a tavola e gli apostoli con lui,
[15]e disse: «Ho desiderato ardentemente di mangiare questa Pasqua con voi,
prima della mia passione,
[16]poiché vi dico: non la mangerò più, finché essa non si compia nel regno di
Dio».
[17]E preso un calice, rese grazie e disse: «Prendetelo e distribuitelo tra
voi,
[18]poiché vi dico: da questo momento non berrò più del frutto della vite,
finché non venga il regno di Dio».
[19]Poi, preso un pane, rese grazie, lo spezzò e lo diede loro dicendo: «Questo
è il mio corpo che è dato per voi; fate questo in memoria di me».
[20]Allo stesso modo dopo aver cenato, prese il calice dicendo: «Questo calice
è la nuova alleanza nel mio sangue, che viene versato per voi».
[21]«Ma ecco, la mano di chi mi tradisce è con me, sulla tavola.
[22]Il Figlio dell'uomo se ne va, secondo quanto è stabilito; ma guai a
quell'uomo dal quale è tradito!».
[23]Allora essi cominciarono a domandarsi a vicenda chi di essi avrebbe fatto
ciò.
[24]Sorse anche una discussione, chi di loro poteva esser considerato il più
grande.
[25]Egli disse: «I re delle nazioni le governano, e coloro che hanno il potere
su di esse si fanno chiamare benefattori.
[26]Per voi però non sia così; ma chi è il più grande tra voi diventi come il
più piccolo e chi governa come colui che serve.
[27]Infatti chi è più grande, chi sta a tavola o chi serve? Non è forse colui
che sta a tavola? Eppure io sto in mezzo a voi come colui che serve.
[28]Voi siete quelli che avete perseverato con me nelle mie prove;
[29]e io preparo per voi un regno, come il Padre l'ha preparato per me,
[30]perché possiate mangiare e bere alla mia mensa nel mio regno e siederete in
trono a giudicare le dodici tribù di Israele.
[31]Simone, Simone, ecco satana vi ha cercato per vagliarvi come il grano;
[32]ma io ho pregato per te, che non venga meno la tua fede; e tu, una volta
ravveduto, conferma i tuoi fratelli».
[33]E Pietro gli disse: «Signore, con te sono pronto ad andare in prigione e
alla morte».
[34]Gli rispose: «Pietro, io ti dico: non canterà oggi il gallo prima che tu
per tre volte avrai negato di conoscermi».
[35]Poi disse: «Quando vi ho mandato senza borsa, né bisaccia, né sandali, vi è
forse mancato qualcosa?». Risposero: «Nulla».
[36]Ed egli soggiunse: «Ma ora, chi ha una borsa la prenda, e così una
bisaccia; chi non ha spada, venda il mantello e ne compri una.
[37]Perché vi dico: deve compiersi in me questa parola della Scrittura: E fu
annoverato tra i malfattori. Infatti tutto quello che mi riguarda volge al suo
termine».
[38]Ed essi dissero: «Signore, ecco qui due spade». Ma egli rispose «Basta!».
[39]Uscito se ne andò, come al solito, al monte degli Ulivi; anche i discepoli
lo seguirono.
[40]Giunto sul luogo, disse loro: «Pregate, per non entrare in tentazione».
[41]Poi si allontanò da loro quasi un tiro di sasso e, inginocchiatosi,
pregava:
[42]«Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Tuttavia non sia fatta la
mia, ma la tua volontà».
[43]Gli apparve allora un angelo dal cielo a confortarlo.
[44]In preda all'angoscia, pregava più intensamente; e il suo sudore diventò
come gocce di sangue che cadevano a terra.
[45]Poi, rialzatosi dalla preghiera, andò dai discepoli e li trovò che
dormivano per la tristezza.
[46]E disse loro: «Perché dormite? Alzatevi e pregate, per non entrare in
tentazione».
[47]Mentre egli ancora parlava, ecco una turba di gente; li precedeva colui che
si chiamava Giuda, uno dei Dodici, e si accostò a Gesù per baciarlo.
[48]Gesù gli disse: «Giuda, con un bacio tradisci il Figlio dell'uomo?».
[49]Allora quelli che eran con lui, vedendo ciò che stava per accadere,
dissero: «Signore, dobbiamo colpire con la spada?».
[50]E uno di loro colpì il servo del sommo sacerdote e gli staccò l'orecchio
destro.
[51]Ma Gesù intervenne dicendo: «Lasciate, basta così!». E toccandogli
l'orecchio, lo guarì.
[52]Poi Gesù disse a coloro che gli eran venuti contro, sommi sacerdoti, capi
delle guardie del tempio e anziani: «Siete usciti con spade e bastoni come
contro un brigante?
[53]Ogni giorno ero con voi nel tempio e non avete steso le mani contro di me;
ma questa è la vostra ora, è l'impero delle tenebre».
[54]Dopo averlo preso, lo condussero via e lo fecero entrare nella casa del
sommo sacerdote. Pietro lo seguiva da lontano.
[55]Siccome avevano acceso un fuoco in mezzo al cortile e si erano seduti
attorno, anche Pietro si sedette in mezzo a loro.
[56]Vedutolo seduto presso la fiamma, una serva fissandolo disse: «Anche questi
era con lui».
[57]Ma egli negò dicendo: «Donna, non lo conosco!».
[58]Poco dopo un altro lo vide e disse: «Anche tu sei di loro!». Ma Pietro
rispose: «No, non lo sono!».
[59]Passata circa un'ora, un altro insisteva: «In verità, anche questo era con
lui; è anche lui un Galileo».
[60]Ma Pietro disse: «O uomo, non so quello che dici». E in quell'istante,
mentre ancora parlava, un gallo cantò.
[61]Allora il Signore, voltatosi, guardò Pietro, e Pietro si ricordò delle
parole che il Signore gli aveva detto: «Prima che il gallo canti, oggi mi
rinnegherai tre volte».
[62]E, uscito, pianse amaramente.
[63]Frattanto gli uomini che avevano in custodia Gesù lo schernivano e lo
percuotevano,
[64]lo bendavano e gli dicevano: «Indovina: chi ti ha colpito?».
[65]E molti altri insulti dicevano contro di lui.
[66]Appena fu giorno, si riunì il consiglio degli anziani del popolo, con i
sommi sacerdoti e gli scribi; lo condussero davanti al sinedrio e gli dissero:
[67]«Se tu sei il Cristo, diccelo». Gesù rispose: «Anche se ve lo dico, non mi
crederete;
[68]se vi interrogo, non mi risponderete.
[69]Ma da questo momento starà il Figlio dell'uomo seduto alla destra della
potenza di Dio».
[70]Allora tutti esclamarono: «Tu dunque sei il Figlio di Dio?». Ed egli disse
loro: «Lo dite voi stessi: io lo sono».
[71]Risposero: «Che bisogno abbiamo ancora di testimonianza? L'abbiamo udito
noi stessi dalla sua bocca».
[1]Tutta l'assemblea si alzò, lo condussero da Pilato
[2]e cominciarono ad accusarlo: «Abbiamo trovato costui che sobillava il nostro
popolo, impediva di dare tributi a Cesare e affermava di essere il Cristo
re».
[3]Pilato lo interrogò: «Sei tu il re dei Giudei?». Ed egli rispose: «Tu lo
dici».
[4]Pilato disse ai sommi sacerdoti e alla folla: «Non trovo nessuna colpa in
quest'uomo».
[5]Ma essi insistevano: «Costui solleva il popolo, insegnando per tutta la
Giudea, dopo aver cominciato dalla Galilea fino a qui».
[6]Udito ciò, Pilato domandò se era Galileo
[7]e, saputo che apparteneva alla giurisdizione di Erode, lo mandò da Erode che
in quei giorni si trovava anch'egli a Gerusalemme.
[8]Vedendo Gesù, Erode si rallegrò molto, perché da molto tempo desiderava
vederlo per averne sentito parlare e sperava di vedere qualche miracolo fatto
da lui.
[9]Lo interrogò con molte domande, ma Gesù non gli rispose nulla.
[10]C'erano là anche i sommi sacerdoti e gli scribi, e lo accusavano con
insistenza.
[11]Allora Erode, con i suoi soldati, lo insultò e lo schernì, poi lo rivestì
di una splendida veste e lo rimandò a Pilato.
[12]In quel giorno Erode e Pilato diventarono amici; prima infatti c'era stata
inimicizia tra loro.
[13]Pilato, riuniti i sommi sacerdoti, le autorità e il popolo,
[14]disse: «Mi avete portato quest'uomo come sobillatore del popolo; ecco, l'ho
esaminato davanti a voi, ma non ho trovato in lui nessuna colpa di quelle di
cui lo accusate;
[15]e neanche Erode, infatti ce l'ha rimandato. Ecco, egli non ha fatto nulla
che meriti la morte.
[16]Perciò, dopo averlo severamente castigato, lo rilascerò».
[17].
[18]Ma essi si misero a gridare tutti insieme: «A morte costui! Dacci libero
Barabba!».
[19]Questi era stato messo in carcere per una sommossa scoppiata in città e per
omicidio.
[20]Pilato parlò loro di nuovo, volendo rilasciare Gesù.
[21]Ma essi urlavano: «Crocifiggilo, crocifiggilo!».
[22]Ed egli, per la terza volta, disse loro: «Ma che male ha fatto costui? Non
ho trovato nulla in lui che meriti la morte. Lo castigherò severamente e poi lo
rilascerò».
[23]Essi però insistevano a gran voce, chiedendo che venisse crocifisso; e le
loro grida crescevano.
[24]Pilato allora decise che la loro richiesta fosse eseguita.
[25]Rilasciò colui che era stato messo in carcere per sommossa e omicidio e che
essi richiedevano, e abbandonò Gesù alla loro volontà.
[26]Mentre lo conducevano via, presero un certo Simone di Cirène che veniva
dalla campagna e gli misero addosso la croce da portare dietro a Gesù.
[27]Lo seguiva una gran folla di popolo e di donne che si battevano il petto e
facevano lamenti su di lui.
[28]Ma Gesù, voltandosi verso le donne, disse: «Figlie di Gerusalemme, non
piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli.
[29]Ecco, verranno giorni nei quali si dirà: Beate le sterili e i grembi che
non hanno generato e le mammelle che non hanno allattato.
[30]Allora cominceranno a dire ai monti:
Cadete su di noi!
e ai colli:
Copriteci!
[31]Perché se trattano così il legno verde, che avverrà del legno secco?».
[32]Venivano condotti insieme con lui anche due malfattori per essere
giustiziati.
[33]Quando giunsero al luogo detto Cranio, là crocifissero lui e i due
malfattori, uno a destra e l'altro a sinistra.
[34]Gesù diceva: «Padre, perdonali, perché non sanno quello che fanno».
Dopo essersi poi divise le sue vesti, le
tirarono a sorte.
[35]Il popolo stava a vedere, i capi invece lo schernivano dicendo: «Ha salvato
gli altri, salvi se stesso, se è il Cristo di Dio, il suo eletto».
[36]Anche i soldati lo schernivano, e gli si accostavano per porgergli
dell'aceto, e dicevano:
[37]«Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso».
[38]C'era anche una scritta, sopra il suo capo: Questi è il re dei Giudei.
[39]Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo?
Salva te stesso e anche noi!».
[40]Ma l'altro lo rimproverava: «Neanche tu hai timore di Dio e sei dannato
alla stessa pena?
[41]Noi giustamente, perché riceviamo il giusto per le nostre azioni, egli
invece non ha fatto nulla di male».
[42]E aggiunse: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno».
[43]Gli rispose: «In verità ti dico, oggi sarai con me nel paradiso».
[44]Era verso mezzogiorno, quando il sole si eclissò e si fece buio su tutta la
terra fino alle tre del pomeriggio.
[45]Il velo del tempio si squarciò nel mezzo.
[46]Gesù, gridando a gran voce, disse: «Padre, nelle tue mani consegno il mio
spirito». Detto questo spirò.
[47]Visto ciò che era accaduto, il centurione glorificava Dio: «Veramente
quest'uomo era giusto».
[48]Anche tutte le folle che erano accorse a questo spettacolo, ripensando a
quanto era accaduto, se ne tornavano percuotendosi il petto.
[49]Tutti i suoi conoscenti assistevano da lontano e così le donne che lo
avevano seguito fin dalla Galilea, osservando questi avvenimenti.
[50]C'era un uomo di nome Giuseppe, membro del sinedrio, persona buona e
giusta.
[51]Non aveva aderito alla decisione e all'operato degli altri. Egli era di
Arimatèa, una città dei Giudei, e aspettava il regno di Dio.
[52]Si presentò a Pilato e chiese il corpo di Gesù.
[53]Lo calò dalla croce, lo avvolse in un lenzuolo e lo depose in una tomba
scavata nella roccia, nella quale nessuno era stato ancora deposto.
[54]Era il giorno della parascève e gia splendevano le luci del sabato.
[55]Le donne che erano venute con Gesù dalla Galilea seguivano Giuseppe; esse
osservarono la tomba e come era stato deposto il corpo di Gesù,
[56]poi tornarono indietro e prepararono aromi e oli profumati. Il giorno di
sabato osservarono il riposo secondo il comandamento.
[1]Il primo giorno dopo il sabato, di buon mattino, si recarono alla tomba,
portando con sé gli aromi che avevano preparato.
[2]Trovarono la pietra rotolata via dal sepolcro;
[3]ma, entrate, non trovarono il corpo del Signore Gesù.
[4]Mentre erano ancora incerte, ecco due uomini apparire vicino a loro in vesti
sfolgoranti.
[5]Essendosi le donne impaurite e avendo chinato il volto a terra, essi dissero
loro: «Perché cercate tra i morti colui che è vivo?
[6]Non è qui, è risuscitato. Ricordatevi come vi parlò quando era ancora in
Galilea,
[7]dicendo che bisognava che il Figlio dell'uomo fosse consegnato in mano ai
peccatori, che fosse crocifisso e risuscitasse il terzo giorno».
[8]Ed esse si ricordarono delle sue parole.
[9]E, tornate dal sepolcro, annunziarono tutto questo agli Undici e a tutti gli
altri.
[10]Erano Maria di Màgdala, Giovanna e Maria di Giacomo. Anche le altre che
erano insieme lo raccontarono agli apostoli.
[11]Quelle parole parvero loro come un vaneggiamento e non credettero ad esse.
[12]Pietro tuttavia corse al sepolcro e chinatosi vide solo le bende. E tornò a
casa pieno di stupore per l'accaduto.
[13]Ed ecco in quello stesso giorno due di loro erano in cammino per un
villaggio distante circa sette miglia da Gerusalemme, di nome E`mmaus,
[14]e conversavano di tutto quello che era accaduto.
[15]Mentre discorrevano e discutevano insieme, Gesù in persona si accostò e
camminava con loro.
[16]Ma i loro occhi erano incapaci di riconoscerlo.
[17]Ed egli disse loro: «Che sono questi discorsi che state facendo fra voi
durante il cammino?». Si fermarono, col volto triste;
[18]uno di loro, di nome Clèopa, gli disse: «Tu solo sei così forestiero in
Gerusalemme da non sapere ciò che vi è accaduto in questi giorni?».
[19]Domandò: «Che cosa?». Gli risposero: «Tutto ciò che riguarda Gesù Nazareno,
che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo;
[20]come i sommi sacerdoti e i nostri capi lo hanno consegnato per farlo
condannare a morte e poi l'hanno crocifisso.
[21]Noi speravamo che fosse lui a liberare Israele; con tutto ciò son passati
tre giorni da quando queste cose sono accadute.
[22]Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; recatesi al mattino al
sepolcro
[23]e non avendo trovato il suo corpo, son venute a dirci di aver avuto anche
una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo.
[24]Alcuni dei nostri sono andati al sepolcro e hanno trovato come avevan detto
le donne, ma lui non l'hanno visto».
[25]Ed egli disse loro: «Sciocchi e tardi di cuore nel credere alla parola dei
profeti!
[26]Non bisognava che il Cristo sopportasse queste sofferenze per entrare nella
sua gloria?».
[27]E cominciando da Mosè e da tutti i profeti spiegò loro in tutte le
Scritture ciò che si riferiva a lui.
[28]Quando furon vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se
dovesse andare più lontano.
[29]Ma essi insistettero: «Resta con noi perché si fa sera e il giorno gia
volge al declino». Egli entrò per rimanere con loro.
[30]Quando fu a tavola con loro, prese il pane, disse la benedizione, lo spezzò
e lo diede loro.
[31]Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma lui sparì dalla loro
vista.
[32]Ed essi si dissero l'un l'altro: «Non ci ardeva forse il cuore nel petto
mentre conversava con noi lungo il cammino, quando ci spiegava le
Scritture?».
[33]E partirono senz'indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono
riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro,
[34]i quali dicevano: «Davvero il Signore è risorto ed è apparso a
Simone».
[35]Essi poi riferirono ciò che era accaduto lungo la via e come l'avevano
riconosciuto nello spezzare il pane.
[36]Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona apparve in mezzo a
loro e disse: «Pace a voi!».
[37]Stupiti e spaventati credevano di vedere un fantasma.
[38]Ma egli disse: «Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro
cuore?
[39]Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate;
un fantasma non ha carne e ossa come vedete che io ho».
[40]Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi.
[41]Ma poiché per la grande gioia ancora non credevano ed erano stupefatti,
disse: «Avete qui qualche cosa da mangiare?».
[42]Gli offrirono una porzione di pesce arrostito;
[43]egli lo prese e lo mangiò davanti a loro.
[44]Poi disse: «Sono queste le parole che vi dicevo quando ero ancora con voi:
bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella Legge di Mosè, nei
Profeti e nei Salmi».
[45]Allora aprì loro la mente all'intelligenza delle Scritture e disse:
[46]«Così sta scritto: il Cristo dovrà patire e risuscitare dai morti il terzo
giorno
[47]e nel suo nome saranno predicati a tutte le genti la conversione e il
perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme.
[48]Di questo voi siete testimoni.
[49]E io manderò su di voi quello che il Padre mio ha promesso; ma voi restate
in città, finché non siate rivestiti di potenza dall'alto».
[50]Poi li condusse fuori verso Betània e, alzate le mani, li benedisse.
[51]Mentre li benediceva, si staccò da loro e fu portato verso il cielo.
[52]Ed essi, dopo averlo adorato, tornarono a Gerusalemme con grande gioia;
[53]e stavano sempre nel tempio lodando Dio.