Malaysia
POPOLAZIONE: 21.767.000
RELIGIONE:
islam 53%; buddismo 17%; induismo 7%; cristianesimo 6.4%
Cattolici: 663.735
Diocesi:
Kuala Lumpur - 74.093; Melaka-Johor - 31.315; Penang - 65.000; Kuching -
109.300; Keningau - 76.827; Kota-Kinabalu - 171.426; Miri - 56.774; Sibu -
79.000
La
Malaysia è una federazione di 13 Stati che si è formata nel 1963; il governo è
retto da una monarchia costituzionale; l'islam è religione di Stato. I
movimenti di matrice islamista sono attivi almeno dal 1980, quando un posto di
polizia fu assaltato da un piccolo gruppo chiamato "L'esercito di
Allah".
Nello
scontro a fuoco morirono 8 persone.
Altri
violenti scontri si sono verificati nel 1985 (18 morti); nel 1988 il governo ha
lanciato una decisa offensiva contro i fondamentalisti arrestando un centinaio
di giovani militanti islamisti.
La
Costituzione malese garantisce la libertà di religione, ma i movimenti
fondamentalisti esercitano una forte pressione a livello politico e sociale; il
proselitismo è scoraggiato. La stampa di letteratura cristiana in lingua malese
conosce molte difficoltà; i malesi inoltre non hanno diritto a riunirsi in
luoghi di culto cristiani.
La
Bibbia indonesiana e altri libri cristiani che contenevano termini comuni
all'islam sono stati proibiti dal governo.
Solo
raramente vengono concessi permessi per costruire chiese. Secondo il Report on
Religious Freedom del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti il governo malese
permette ma scoraggia le conversioni a religioni diverse dall'islam.
L'islam
è la religione ufficiale del Paese ma non è entrato, nonostante vari tentativi
- di cui l'ultimo nell'agosto 1998 per applicare la shari'a a tutti gli Stati
-, nella legislazione dello Stato. L'evangelizzazione e la conversione dei
musulmani è, in ogni caso, proibita per legge.
L'evangelizzazione
della Malaysia è cominciata nel XVI secolo con missionari portoghesi e San
Francesco Saverio, con cui Malacca diventa diocesi. Tra il 1953 e il 1955,
Malacca diventa arcidiocesi e poi si divide tra due vescovi, Kuala Lumpur con
un vescovo indiano e Penang con un vescovo cinese. Già nel 1972, nello Stato di
Sabah, i cristiani subiscono delle discriminazioni da parte del partito
musulmano al potere (150mila cristiani su 600mila abitanti).
Numerosi
missionari cristiani sono espulsi, ma il lavoro continua e le diocesi in tutta
la Malaysia diventano sei, tre nell'ovest e tre in Sabah-Sarawak, nella parte
est. Nel 1983 viene creato un Consiglio consultivo interreligioso (buddismo,
induismo, cristianesimo e sikhismo) per avviare una politica in comune nei
confronti, in particolare, dell'islamismo, e un anno dopo nasce la Federazione
cristiana di Malaysia che raggruppa cattolici, protestanti ed evangelici.
Nel
1985, il governo introduce ulteriori misure restrittive nei confronti delle
pubblicazioni che non corrispondono ai dettami dell'islam. "Ecumenical
News International" del 10 ottobre 1985 informava che a Kota Baharu,
capitale dello Stato di Kelantan, in Malaysia, sono state proibite da una nuova
legge canzoni, danze e perfino il suono delle campane. Tali attività, secondo
il governo in mano ai fondamentalisti islamici, sono contrarie alla religione:
cantare e ballare, soprattutto la sera, può portare ad attività
"immorali".
Il
governo ha inoltre ordinato che i personaggi hindu delle tradizionali rappresentazioni
dei burattini ombra siano mutati in eroi islamici, rifiutando il permesso ad un
gruppo etnico indiano di celebrare un festival di luci hindu, condannando ogni
tipo di festività cristiana, Natale incluso, definendola non islamica e quindi
non santa.
Con
l'elezione di un cattolico a capo del governo dello Stato di Sabah, tuttavia,
la rilevanza sociale dei cattolici assume un peso molto più considerevole.
L'islamizzazione
tuttavia continua ed i cristiani nel 1987 si oppongono ai tentativi di sostituire
la legge di sicurezza interna (Isa) con la shari'a. Padre Anthony Rogers,
direttore dell'Ufficio nazionale cattolico per lo sviluppo umano, viene
incarcerato senza alcuna condanna contro di lui. Nel 1989, vengono liberati
alcuni detenuti in prigione per motivi legati alla loro fede. Nel 1990 ha luogo
una raccolta di firme contro l'imposizione della legge islamica e con la nuova
vittoria del primo ministro cattolico si verificano disordini e arresti.
Un
anno dopo il primo ministro è accusato di corruzione. Il missionario Louis
Purcell viene espulso e gli viene rifiutato il rinnovo del visto: è il terzo
religioso che deve lasciare il Paese.
Dal
1992, la situazione è sempre meno sotto controllo, e si registra un'esortazione
dell'arcivescovo di Kuala Lumpur ai leader di tutte le religioni per opporsi
all'introduzione della shari'a.
Nel
1994, si assiste a un progressivo indebolimento del ruolo educativo nelle
scuole cristiane e del potere delle Chiese in campo sociale, culturale e
politico.