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Stime della Santa Sede parlano di almeno 5 milioni di morti (documentati) nel secolo scorso

 

I MARTIRI DEL NOVECENTO

 

(LUMSA NEWS) Roma, 7 giugno - Sulla base di oltre 9600 schede pervenute segretamente agli archivi vaticani e sinora inedite, la commissione della Santa Sede, incaricata dal Papa di stilare un bilancio sul tema dei martiri cristiani dell’ultimo secolo, ha reso noto che, da stime attendibili, si può parlare di cinque milioni di nuovi martiri.

 

     Dati che costringono a riflettere su un fenomeno, conosciuto finora solo da pochi, da cui emerge tutta la -forza debole- del cristianesimo.

 

     A partire da essi e dalla documentazione che Andrea Riccardi, professore di Storia contemporanea presso l’università "La Sapienza" di Roma, ha raccolto nel suo ultimo libro, "Il secolo del martirio", l’emittente satellitare SAT 2000 ha realizzato, con la collaborazione di Mario Marazziti, Adriano Roccucci e Gino Battaglia, una serie di documentari dal titolo "L’arte di vivere, il secolo del martirio".    

  

Una produzione internazionale che, avvalendosi del supporto tecnico della televisione francese KTO, esplora in dodici puntate i grandi olocausti del nostro tempo: dal genocidio dei cristiani armeni nel 1915 fino ai massacri di Timor Est del 1999, passando attraverso la repressione bolscevica, il nazismo, i regimi dittatoriali dell’America latina, le tragedie dell’Africa, l’oppressione dell’islam integralista.

 

Sull’argomento si è riflettuto lo scorso 1° giugno in un incontro, svoltosi presso la Federazione nazionale della stampa italiana, e al quale hanno preso parte, tra gli altri, il cardinale Roger Etchegaray, Gad Lerner, presente in veste sia di giornalista sia di intellettuale ebraico, insieme con il professor Riccardi.

 

Ha sottolineato il cardinale Etchegaray che: "una chiesa che non conservi la memoria dei propri testimoni di ieri e di oggi non è degna di essere chiesa di Cristo". Da questa considerazione emerge la necessità di fare memoria di una pagina di storia, appena esplorata e che racconta vicende terribili e al contempo edificanti, di uomini e donne comuni eppure straordinari, uccisi per la propria fede.

 

     La lunga scia drammatica e luminosa porta a dar conto dell’eredità di questi nuovi martiri, eredità che non si acquisisce per diritto di successione, ma che piuttosto indica la necessità di ripensare il rapporto con gli altri nel segno cristiano della compassione. (LUMSA NEWS) -ST -

               

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