Come potrà l'ONU mettere fine alle
ingiustizie quando nella sua Commissione per i diritti umani siedono:
Cina, Vietnam, Cuba, Libia e Sudan?
Il Sudan ha recentemente preso il posto
degli Stati Uniti, per capire quale aiuto ci sia da aspettarsi da questa parte.
In sudan le leggi prevedono la
crocifissione per quelli che si convertono dall'islam ad altra religione.
Il Sudan ha pianificato lo sterminio dei
cristiani.
Bisogna denunciare l'ONU e metterlo di
fronte alle sue responsabilità!
Anche una sola dittatura delegittimerebbe l’ONU
Ma ben 200
criminali dittature si sentono legittimate dal sedere affianco a nazioni
libere.
Hanno fatto bene
gli Stati Uniti, che se ne sono usciti disgustati!
Attualmente l’ONU è una ASSOCIAZIONE A DELINQUERE!
Avrebbe il
dovere di imporre la democrazia e i diritti umani, ma attualmente fa
prostituzione morale!
Dopo
la prolusione di Ruini al Consiglio permanente della CEI, si avverte l'esigenza
di riflettere sulle fondamenta della civiltà.
Occidentali e Cristiani
Galli
della Loggia: un errore nascondere le radici. "Noi europei non avremmo mai
avuto le reazioni che gli americani stanno avendo"
Professor Galli della Loggia, gli attentati di New York
costringono tutti ad una "nuova definizione della priorità della vita
sociale e dei comportamenti sia collettivi sia personali".
Sono parole tratte dalla prolusione pronunciata lunedì scorso dal
cardinal Ruini davanti al consiglio permanente della Cei.
Sento qualcosa attorno a me di questa
necessità di ripensamento.
Quasi un'aspirazione oscura alla quale è ancora difficile dare
forme concrete ma che fa risaltare l'importanza delle guide che la politica e
la religione possono offrire nel ridefinire le priorità collettive e
individuali. Un qualcosa che tocca più noi europei.
Per quale motivo?
Siamo presi tra l'incudine e il martello.
Da una parte abbiamo questo mondo islamico da cui viene il
terrorismo, che si presenta antagonista e ostile, e ci mette nello stesso sacco
dell'America, siamo anche noi "ricchi, sporchi e occidentali".
Dall'altra, vediamo la reazione di un Paese come gli Usa e vediamo
la nostra abissale diversità: ci piacerebbe essere come loro ma non lo siamo.
Troppo deboli?
Noi
europei non avremmo mai avuto le reazioni che loro, la popolazione americana
sta avendo.
Che pure sono una forma per essere all'altezza dell'evento.
Ecco, noi sembriamo scomparire.
Invece, a modo loro, e paradossalmente, islam e americani appaiono
all'altezza.
L'islam perché ha prodotto l'evento, gli altri perché stanno dando
una risposta adeguata.
Ma proprio per questo mi sembra interessante sottolineare un altro
aspetto della prolusione di Ruini.
Quello nel quale si ribadisce la comunanza di civiltà tra noi e
gli americani e ci vedo anche un monito.
Quale?
L'invito a non rinunciare a conoscere e a dire la nostra storia
occidentale che è anche storia della Chiesa.
Cioè la storia di una fede che si è radicata in una civiltà
particolare, anche se la sua ispirazione è universale e proprio per questa
ispirazione riesce ad interpretare a dare voce agli aneliti più universali di
questa civiltà.
Può
fare qualche esempio?
I diritti umani sono un
frutto della civiltà umana e occidentale.
Non
sono un frutto della civiltà islamica o confuciana. Non sono il frutto di una
civiltà mondiale, ma europea e cristiana. Non ha senso nasconderlo.
Il modo per incontrare le altre civiltà è in primo luogo conoscere
la propria.
Alcuni pensano di superare il proprio connotato di europeo, bianco
e occidentale, ma agli occhi degli altri lo siamo comunque.
Se Agnoletto va al mercato di Baghdad sarà sempre visto come qualcosa
di molto simile a Bush anche se a lui la cosa fa orrore.
Nessuno
può rinnegare la propria appartenenza.
Infatti, non si può rinnegare la propria appartenenza, meglio la
propria identità: non c'è niente di razziale in ciò, è un fatto storico.
È anche un invito a ripensare, a conoscere e a dire la propria
storia e quella del cristianesimo.
Che è storia di una sede universale che si è radicata in questa
questa parte del mondo.
E questa parte del mondo ha fatto corpo con questa fede ma che va
anche al di là. Perché la Chiesa cattolica non è la chiesa di Stato della
civiltà bianca.
Ancora il cardinal Ruini ricorda che quanto accaduto a New York
"cambia in profondità la situazione mondiale".
Ma resta aperto l'interrogativo su dove porterà questa svolta.
Dipenderà
dalle operazioni militari.
L'esito delle quali sarà decisivo.
In caso di insuccesso a pagare sarà Bush ma anche tutti gli Stati
Uniti. Con conseguenze inimmaginabili per il mondo.
Ma la domanda vera da porsi è un'altra. Cioè?
Qual
è il posto della nostra civiltà nel mondo. Che tipo di rapporti stiamo
intrattenendo con il resto del pianeta. Ci sono elementi della nostra civiltà
occidentale che urtano, creano suscettibilità nelle altre culture.
Il
nostro primato nella scienza e nella tecnica suscita invidia. Determina una
classifica.
L'islam
è una grande civiltà che ha la consapevolezza di non contare nulla, o quasi in
questa graduatoria.
Può
sembrare un tentativo di spiegare l'estremismo.
Ma in questi giorni tutti hanno ribadito quanto sia pericoloso
confondere l'islamismo col terrorismo.
È
abbastanza scontato. Ma non è totalmente vero.
Si spieghi?
Voglio dire che il cardinal Ruini e come lui tutti i leader
mondiali fanno bene a ribadire questo concetto.
Ma è anche vero che dire l'islam non c'entra nulla è dire solo una
parte della verità.
Basta riflettere solo su un aspetto dell'attentato a New York.
Azioni per le quali è stato necessario utilizzare dei kamikaze.
Personaggi che è difficile astrarre dalla religione.
Se volessi usare una provocazione potrei dire che i fanatici sono
gente che prende la religione molto sul serio.
E che anche i santi sono fondamentalisti.
A
fin di bene, però...
Certamente.
Però non possiamo escludere che fossero animati da volontarismo.
Detto questo è chiara l'assurdità di dichiarare guerra ad una
religione.
Cosa facciamo, impediamo ad un miliardo di musulmani di professare
la loro fede?
Però la Chiesa ha tenuto a sottolinare le comuni radici culturali
con gli Stati Uniti.
Nella prolusione del cardinal Ruini si dice chiaramente che la
nazione americana appartiene alla medesima civiltà della Chiesa.
Che a sua volta si sente parte di questo mondo occidentale, pur
conservando la sua vocazione universale, e non si colloca al di fuori di esso.
Questo è un dato storicamente inconfutabile.
Era
giusto ribadirlo con forza dopo che negli ultimi tempi questa verità era stata,
in parte, contraffatta.
Il cardinal Ruini parla anche di "pseudomoralismo che tende a
vedere negli Stati Uniti la causa e la sintesi dei mali del mondo"?
Per
quanto possa sembrare strano c'è una visione sugli Usa che un certo mondo anche
religioso e occidentale condivide con quello islamico.
Nella comprensibile critica al materialismo, all'edonismo si
arriva alla conclusione che gli Stati Uniti siano i campioni, i portabandiera
di questi stili di vita.
Lei non la pensa così?
Gli Usa sono l'unico Paese cristiano dell'occidente.
L'unico che può rispondere alla guerra santa con una guerra santa.
E questo dimostra anche la scarsa conoscenza del mondo occidentale
da parte di Benladen.
Se avesse attaccato la Francia, la Spagna o l'Italia avrebbe avuto
una risposta molto meno tosta di quella degli americani.
Ma da qui a dire che solo gli Usa sono un Paese cristiano...
Quando in questi giorni mi capita di accendere la tv e seguire i
servizi dagli Stati Uniti vedo folle che pregano con la mano sul cuore e gli
occhi bassi e cantano l'inno nazionale.
E questa sarebbe un espressione di materialismo, di edonismo?
Sicuramente
ci sono cattolici antioccidentali, ma è anche vero che c'è un occidente che si
sta allontando da una visione cristiana della vita.
Questo è vero. Ma anche in questo caso emerge la differenza con
gli Usa.
Oltreoceano la dimensione religiosa non è mai stata colpita dal
discredito sociale. Mantiene il suo alone di rispettabilità.
Non è mai disgiunta dal concetto di libertà.
Anzi ne fa parte integrante.
Le chiese in America non si sono mai confuse con lo Stato.
La dimensione religiosa coincide con quella della libertà.
In Europa non è così, ma non per colpa degli uomini.
Semplicemente
è un'altra storia.
Un'ultima
questione professore: in una fase nella quale si parla di presenzialismo
clericale come giudica il ruolo del laicato cattolico?
Per
ora non lo vedo molto. Forse per colpa mia. Del resto non dispongo di un
osservatorio privilegiato.
Ma trova auspicabile un maggior coinvolgimento dei laici anche per
non costringere la Chiesa a riempire dei vuoti?
Se
posso permettermi un'osservazione direi che la Chiesa dovrebbe fornire ai laici
indicazioni culturalmente significative.
Anzi, meglio, offrire occasioni più che indicazioni.
Pensa quindi che i laici non posseggano strumenti culturali per
leggere la società?
Non
dico questo.
Ci sono tanti professori cattolici con ottime competenze e con un
know how fantastico.
Ma è necessario che queste competenze vengano messe insieme e che
all'esterno vengano percepite se non come "la" posizione dei
cattolici, almeno come "una" posizione cattolica.