Caro Pinuccio,
mentre ti
lodavo per la tua professionalità, organizzazione e memoria, e tuttora ritengo
che tu sia un uomo amato da Dio, infatti hai il dono di avere tanta memoria e
di essere tanto efficiente e per di più disponibile.
Bene, io
affermavo che queste tue qualità fossero un segno della benevolenza divina.
Tuttavia, non
va dimenticato che molti doni e carismi che abbiamo, ci sono accordati in
favore dei fratelli e non come relazione alla nostra santità, (in se stessa la
santità non é in relazione col carisma) ma unicamente come in relazione a
quell’amore che Dio ha per tutti i suoi figli e che vuole servire al meglio
attraverso di noi.
Ma tu mi
rispondevi: “sono un agnostico, non credo in Dio, benché i miei
familiari siano fervidi credenti, ed ho paura a parlarne con gli altri perché e
molto probabile che anche essi diventino agnostici come me.”
Anche io nel
campo della fede, per certi aspetti, sono stato un agnostico perché ho voluto
sperimentare le realtà della fede, non mi sono accontentato di crederle e
basta. Così che per un breve periodo della mia vita, mi sono trovato a vivere
nel carisma e nella profezia, riuscendo ad ottenere l’esperienza sensibile di
quelle realtà che i più, tra i credenti, devono accettare nella fede.
Perché in
fondo é degno Colui a cui si accredita la fiducia!
Mi
hai anche detto: “Avrei molto da dirti!”
Ho capito che
le nostre intelligenze e le nostre conoscenze scientifiche avrebbero dovuto
scontrarsi (incontrarsi) e confrontarsi, così che – data la nostra reciproca
onestà intellettuale – una intelligenza e sapienza avrebbe potuto cedere
all’altra.
Chi di noi
due sul piano della logica e della sapienza avrebbe primeggiato sull’altro,
avrebbe indotto il compagno ad entrare in crisi, a rielaborare nuove categorie
per una più alta conoscenza scientifica o culturale: “Sappiate dare ragione
della vostra fede al mondo”.
Oppure lo
avrebbe conquistato alle sue convinzioni.
Tuttavia, non
sei riuscito a turbare la fede dei tuoi più cari, visto che sono dei fervidi
credenti.
La loro vera
forza non si trova nelle categorie del linguaggio, o nelle strutture della
logica, ma in una esperienza, in un vissuto che non può essere più sconfessato,
in una relazione affettiva che supera quella che hanno vissuto con te e che li
ha caratterizzati.
Questo
Qualcuno ha potuto incidere nella loro vita molto più di come hai potuto fare
tu.
Anche Paolo
di Tarso si é cimentato con la sapienza degli uomini, in un areopago, ma é
stato il suo unico fallimento…, così ha concluso:
“I greci
cercano la sapienza e la logica, i giudei cercano i miracoli, ma io vi parlo di
Cristo, scandalo per i giudei, stoltezza per i pagani. Dio ha scelto ciò che
nel mondo é stolto per confondere i sapienti, perché la sapienza di Dio é
stoltezza per gli uomini. La sapienza di Dio é l’ignominia della croce!”
Questo diceva
Paolo di Tarso circa 2000 anni fa, come vedi, certi discorsi ad alto livello
culturale sono sempre esistiti sotto questo cielo, se ci parliamo non
inventeremo nulla. Nulla é nuovo sotto il sole.
Per quanto mi
riguarda io mi sento fortemente attratto da questa sapienza stana sapienza
della croce e della morte alla mentalità di questo mondo ed ogni giorno soffro
nell’intimo per non saperla ancora abbracciare con determinazione.
Caro
Pinuccio, se avessimo il coraggio di stare davanti alla LUCE cadremmo come due
pere!
In te
cadrebbe il tuo falso agnosticismo!
In me
cadrebbe la mia falsa fede!
La Verità é
che se pur con nomi diversi, noi abbiamo trovato qualcosa sotto cui nascondere
il nostro egoismo.
Come vedi il
peggio capiterebbe a me, per questo é bene che ognuno si stia a casa sua,
evitiamo di essere ipocriti e di perdere del tempo in inutili discussioni.
Pinuccio, non
immagini quanto ti stimo e ti voglio bene!
–tuo Lorenzo
23-05-02