Liberi da morire
Suore
seviziatrici.
Preti
pedofili.
Vescovi
nazisti.
Il
Papa sterminatore di ebrei.
Ci manca solo che ritornino a dire che i
cattolici mangiano i bambini.
Come ai tempi dei romani.
Bugie certo!
Ma che progetto servono?
Camminava a passi sempre più svelti.
"Bisogna che lo faccia", pensava sempre più decisamente. Non era più
giovane e, ripercorrendo quella strada che lo portava all'università dove aveva
studiato più di trent'anni prima, sentiva e riviveva le emozioni di quel
giorno.
Lo aveva fatto allora, davanti al
Rettorato. Avevano chiamato la polizia. Era iniziata una stagione nuova.
Molti altri l'avevano fatto davanti agli
agenti ed al Rettore.
Aveva la pelle d'oca a ripensarci.
Poi aveva dedicato tutta la vita a
costruire ciò che aveva intuito quel giorno: essere liberi, liberi da tutto e
da tutti.
Prima come cronista e poi, via via, nel
giornale che arrivò a dirigere: fino alla tv.
Anni dedicati totalmente a dimostrare chi
erano i colpevoli di tutto il male, e chi erano i veri, e illuminati, uomini
liberi.
Ora voleva rifare quel gesto, in quel
luogo, per richiamare l'attenzione contro i nuovi padroni, da cui temeva di non
ricevere più incarichi e soldi. E lo fece.
Di fronte al rettorato si tolse il
maglione, poi la camicia e rimase in canottiera, fermo a fissare con sfida
quella porta sede di una insopportabile autorità.
Dopo due ore non era accaduto nulla.
Assolutamente nulla.
Nessuno si era accorto di nulla anche
perché tutte le ragazze erano in canottiera, e non guardavano certo lui, così
vecchio. I ragazzi guardavano le ragazze.
S'infuriò.
Rientrato a casa telefonò ai giornali che
diedero risalto a ciò che era accaduto quel giorno.
Ma nessuno se n'era accorto. Qualcuno,
presente al fatto, scoprì dai giornali ciò che era successo, ma che non aveva
visto.
E capì.
Quegli
uomini e donne che anche lui aveva contribuito a rendere così liberi da tutto e
da tutti, erano diventati burattini annoiati in una realtà artificiale.
Senza legami non esiste libertà umana.
Certo
il legame nell'uomo non può essere imposto, ma essendo un dato inestirpabile
del nostro io, non può neppure essere cancellato.
Veniamo al mondo in una trama di relazioni,
in una tradizione.
Questo
ci permette di crescere e di arrivare a valutare con sana criticità ciò in cui
siamo cresciuti. Potremo affermarlo, sceglierlo personalmente, o cercare altro
cui legarci.
Ma senza legami non si vive.
A
chi giova questo continuo ed accanito assalto alla tradizione e alla vita della
chiesa cattolica?
Ci riferiamo ad alcuni film di
quest'anno e al Leone di Venezia.
Film poco visti, disastro di
botteghino, ignorati dai più.
Eppure la grancassa dei giornali ne
parla.
Ciò che è anticattolico dovrebbe accendere
polemiche: e gli altoparlanti incitano.
Ma la gente preferisce di gran lunga il
programma sulle "veline"...
Neppure il dibattito interessa.
I
più pensano che "ovviamente" la chiesa è questo, e non interessa
perderci tempo; un po' di cattolici reagiscono..., ma inutile ascoltarli.
Cosa rimane?
L'uomo
solo, strappato dalla tradizione, che guarda le veline.
Non si scalda né a favore, né contro.
Semplicemente non gli interessa.
A chi serve, a quale piano corrisponde,
un uomo così ridotto?
Ad essere stupido servitore del potere di
turno.
Ad essere stupida pedina, nello scontro
tra poteri che vogliono sopraffarsi.
A chi interessa veramente la
libertà dell'uomo?
A chi interessa che l'uomo veda le cose
come stanno?
Forse sarebbero veramente belli i film
se raccontassero la lotta dell'uomo per non perdere la speranza.
Per secoli questi uomini cristiani
"depravati e corrotti" hanno saputo creare civiltà e bellezza.
Come hanno fatto?
Avendo incontrato Colui che non si
scandalizza del nostro peccato e non stende il dito contro di noi, ma chiede
pentimento e conversione, avevano, loro come noi, ogni giorno il motivo vero
per cui sperare.
Dentro la miseria, riconoscendo la
miseria, perdonati nella miseria si diventa segno di un mondo nuovo in atto.
Qualche film così meriterebbe di essere
visto e premiato.
Martiri cristiani del 2001. E Biffi
striglia la Chiesa
Bilancio di un anno di uccisioni: 33
missionari caduti più innumerevoli altre vittime. Ma per il cardinale di
Bologna la Chiesa ha troppa paura. E a forza di dialogare, si arrende
di
Sandro Magister