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Somalia

 

POPOLAZIONE: 6.870.000

RELIGIONE: islam 99%

Cattolici: 200

Diocesi: Mogadiscio

 

 

La Somalia moderna nasce nel 1960 quando la ex Somalia Britannica e la ex Somalia Italiana sono unite in un unico organismo nazionale; in realtà l'annessione della ex colonia britannica è solo apparente, perché di fatto essa si organizza in modo autonomo e indipendente, senza che il governo centrale riesca ad attuare una politica di centralizzazione.

 

Nel 1969 un colpo di Stato militare instaura la dittatura del generale SiadBarre, che si avvicina ai paesi del blocco comunista: la Somalia diventa una Repubblica Socialista.

 

Dopo la sconfitta nella guerra con l'Etiopia per il controllo dell'Ogaden, la Somalia si avvicina progressivamente al blocco occidentale, ricevendo aiuti dagli Stati Uniti, ma anche da paesi islamici come l'Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti.

 

L'influenza di questi ultimi si fa sentire soprattutto nel campo dell'istruzione e nell'espandersi dell'integralismo.

 

 Nel 1988 comincia la sanguinosa guerra civile che porterà alla caduta di Barre nel 1991 e allo stato attuale di caos e anarchia, in cui i diversi clan si fronteggiano in un Paese privo ormai di qualunque organizzazione strutturata.

 

Sin dai tempi del regime di Barre, che in qualche modo s'ispirava a una concezione laica dello Stato, il proselitismo religioso da parte di religioni diverse dall'islam era vietato; tanto più nell'attuale situazione di anarchia, dominata da "signori della guerra" legati ai rispettivi clan, la possibilità di una reale libertà religiosa appare seriamente compromessa.

 

In molte zone del Paese, secondo il Report on Religious Freedom, è stata adottata la legge islamica e i non musulmani sono guardati con sospetto.

Si può far coincidere l'inizio dell'intolleranza religiosa con l'assassinio di mons. Colombo, Vescovo di Mogadiscio, nel luglio del 1989.

 

Sebbene il regime abbia indicato immediatamente nei fondamentalisti islamici i responsabili dell'omicidio, tale attribuzione è per alcuni versi sospetta.

 

Infatti anche se l'attività della Chiesa cattolica era temuta dagli elementi islamisti più radicali, la Somalia è sempre stata un Paese piuttosto tollerante e mons. Colombo era una persona ben considerata anche dalla popolazione musulmana.

 

In ogni caso il regime somalo, dopo l'uccisione del vescovo, ha messo una taglia sulla testa degli assassini provocando una violenta reazione da parte dei militanti islamisti che si è concretizzata in una vera e propria rivolta per le strade della capitale, repressa nel sangue dalle truppe di Barre.

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Con il passare del tempo e l'estendersi della guerra civile, la presenza della Chiesa si è fatta sempre più difficoltosa: nel 1991, in seguito alla caduta del regime di Barre e allo scatenarsi incontrollato della guerra civile tra i clan, si è di fatto dissolto ogni organismo statale.

La stessa cattedrale della capitale è stata prima saccheggiata, poi demolita, frequenti anche le minacce e le intimidazioni rivolte ai sacerdoti e alle religiose; infine i religiosi cattolici sono stati costretti a lasciare il Paese.

 

Hanno ora abbandonato Mogadiscio, come riporta l'agenzia di stampa "MISNA", anche le ultime quattro suore italiane che animavano un reparto di pediatria nella clinica del Villaggio S.O.S., una struttura laica di assistenza e accoglienza agli orfani.

 

Padre Giorgio Bertin, Amministratore Apostolico a Mogadiscio, in una dichiarazione rilasciata all'agenzia Fides il 23 febbraio 1998, ha escluso la possibilità di un ritorno di missionari stranieri, a causa della forte presenza di integralisti musulmani.

 

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