http://web.fiscali.it/martiri

 

MARIA

 

Maria una giovane ragazza egiziana, mostra il suo fragile polso sulla cui carne è impresso un turpe braccialetto di cicatrici.

 

Questo sfregio porta la muta prova del brutale rapimento, dello stupro e dei nove mesi di schiavitù che lei ha sopportato nelle mani dei rapitori islamici.

 

Come parte del loro programma per trasformare Maria in una musulmana, i suoi sequestratori hanno versato acido solforico sul suo polso per cancellare il tatuaggio della croce che lei portava come espressione della sua fede. 

 

Maria è una dei 6.000.000 di cristiani copti dell'Egitto, una comunità minoritaria che deve far fronte al crescente maltrattamento da parte dei fanatici musulmani.

 

Un giorno, in visita a casa di amici, aveva diciotto anni, fu sequestrata da un gruppo di radicali di un'organizzazione islamica.

 

Dopo averla stuprata; i rapitori la spostavano da un nascondiglio all'altro in periferia. Insieme con questi abusi sessuali, pretendevano che Maria facesse i digiuni, le preghiere (islamiche) e imparasse a memoria versetti del Corano.

 

All'inizio, Maria cercò di rifiutarsi di indossare il tradizionale velo.

 

"Essi mi avvertirono che se io lo avessi tolto mi avrebbero buttato dell'acido sulla faccia", riferisce oggi la ragazza.

 

Alla fine, non essendo più in grado di opporsi alle pretese dei suoi rapitori, firmò il documento ufficiale di conversione all'islam.

Mentre Maria era sotto sequestro, suo padre andò alla polizia del Cairo.

 

Lì gli dissero di dimenticare Maria, che era al sicuro nelle mani dell'islam. A quell'uomo sconvolto, per la verità, fu ordinato di firmare un impegno secondo cui avrebbe cessato di cercare sua figlia.

 

Insieme con gli altri membri della famiglia, egli fu avvisato che coloro i quali avessero interferito nella vita di Maria e le avessero nuociuto, avrebbero dovuto risponderne.  Fortunatamente Maria riuscì a scappare.

 

Le fu dato aiuto da un gruppo clandestino chiamato "Servi della Croce", che la misero ai sicuro. Sebbene la conversione al cristianesimo dall'Islam sia considerato apostasia in Egitto, e la legge della Sharia invochi una sentenza di morte, i Servi l'aiutarono a riconvertirsi (ufficialmente, dal punto di vista dello Stato, N.d.A.) al cristianesimo.

http://web.tiscali.it/martiri

 

Nella società egiziana, le vittime di violenza carnale sono spesso considerate responsabili di ciò che è accaduto loro, e vengono talvolta ammazzate. Pensando a questo, l'organizzazione ha anche aiutato Maria a trovare un marito Cristiano.

 

I Servi della Croce hanno procurato a Maria un tatuatore per rifare la croce sul polso, esattamente sopra le cicatrici che l'hanno sfregiata.

 

Uno dei rappresentanti dell'organizzazione spiega: "lo mi occupo ogni mese di un numero di riconversioni che varia da 30 a 35.

 

In tutto l'Egitto abbiamo da 7.000 a 10.000 casi di forzata conversione all'Islam. È nostro dovere salvarli".

 

"The Observer", 5 giugno 1994 (cit. in Paul Marshall-Lela Gilbert, Their blood cries out)