Misna - VIETNAM, 18 SET 2002 (1:41)
Cardinal François-Xavier Nguyen Van Thuan, testimone di un'epoca
"Una
vita eroica, spesa a difesa del cristianesimo e nella promozione della
pace".
Il
Santo Padre ha ricordato così il cardinale Francois-Xavier Nguyen Van Thuan,
scomparso lunedì pomeriggio dopo una lunga malattia.
Nato
il 17 aprile del 1928 ad Huê, Vietnam, il porporato aveva alle spalle un'antica
tradizione cattolica familiare.
Nel
1885 tutti gli abitanti del villaggio materno furono bruciati nella chiesa
parrocchiale.
Dall'eccidio
si salvò suo nonno e solo perché a quel tempo studiava in Malesia.
Ancor
prima il suo bisnonno paterno era stato strappato alla famiglia ed affidato a
persone non cristiane affinché perdesse la fede.
Sua
nonna, analfabeta, recitava ogni sera il rosario per i sacerdoti e la madre
Elisabeth, fin da piccolissimo, gli trasmise una educazione cattolica,
leggendogli la Sacra Bibbia e raccontandogli tutto quello che sapeva sulla
Chiesa di Roma.
Quando,
alcuni anni dopo fu arrestato a causa della sua religione, la donna perdonando
i persecutori pregò perché il giovane Francois-Xavier restasse fermo nella sua
fede.
L'alto
prelato fu ordinato sacerdote l'11 giugno del 1953.
A
Roma studiò a lungo, laureandosi in diritto canonico nel 1959. Tornato in
Vietnam fu professore e, poi, rettore del seminario, vicario generale del
vescovo di Nha Trang. Il 24 aprile del 1975 Papa Paolo VI lo nominò arcivescovo
titolare di Vadesi e Coadioutore di Saigon.
Il
suo programma pastorale era: "La Chiesa nel mondo contemporaneo".
Con
la fine della guerra e con l'unificazione del Vietnam il governo comunista di
Hanoi lo fece incarcerare e trascorse nelle prigioni tredici anni, fino al 21
novembre 1988.
Il
suo arresto avvenne quasi subito. Appena entrati in Saigon i comunisti lo
accusarono di partecipare al 'complotto tra imperialisti e Vaticano'
.
Dopo tre mesi di continue tensioni fu convocato nella residenza presidenziale,
il 'Palazzo dell'Indipendenza'. Arrivò con la sola tonaca ed un rosario ed alle
14:00 del 15 agosto del 1975 fu catturato.
Fin
dal primo giorno di detenzione fu sorretto da una immensa forza d'animo e nel
mese di ottobre decise di cominciare a scrivere una lunga serie di messaggi
alla comunità cristiana. Il suo obiettivo era quello di vivere la prigionia
"colmandola d'amore".
Lo
aiutava un bimbo di sette anni, Quang.
Il
piccolo gli portava la carta su cui scrivere e, poi, riportava i messaggi fuori
dal carcere perché potessero essere ricopiato e diffusi. Da quei foglietti
nacque un libro, "Il cammino della speranza".
Il
secondo ed il terzo libro li scrisse in una residenza obbligatoria a Giangxà,
nel nord del Vietnam. Erano "Il cammino della speranza alla luce della
Parola di Dio e del Concilio Vaticano II" e "I pellegrini del cammino
della speranza".
In
catene fu quindi ricondotto nel territorio della sua prima diocesi, a Nha
Trang. Il carcere non era lontano dal vescovado e per lui fu un'esperienza
drammatica. Visse momenti durissimi, come il viaggio su una nave con 1500
prigionieri affamati e disperati.
Quindi
nel campo di rieducazione di Vinh-Quang, sulle montagne, con altri 250
prigionieri.
Poi
il lungo isolamento, durato ben nove anni. C'erano solo due guardie. Non gli fu
permesso di portare con sé la Bibbia. Allora raccolse il maggior numero di
pezzetti di carta possibili e realizzò una minuscola agenda sulla quale riportò
più di 300 frasi del Vangelo. Quel Vangelo fu il suo vademecum quotidiano.
Durante
la lunga detenzione celebrava la Santa Messa sul palmo della sua mano, con tre
gocce di vino ed una goccia d'acqua. Quando fu arrestato gli venne permesso di
scrivere una lettera per chiedere ai parenti le cose più necessarie.
Domandò allora un po' di vino come medicina
contro il mal di stomaco. I fedeli compresero il significato vero della
richiesta e gli mandarono subito una bottiglietta con il vino della Messa e con
l'etichetta: "medicina contro il mal di stomaco".
Per
conservare il Santissimo usò perfino la carta dei pacchetti di sigarette.
Durante l'isolamento era solito dire la Santa Messa intorno alle 15:00, l'ora
di Gesù agonizzante sulla Croce.
Essendo
solo, cantava la Messa in latino, in francese e in vietnamita. Cantava anche
gli inni ecclesiastici ed eucaristici come il Te Deum, il Pange Lingua, il Veni
Creator Spiritus.
Fu
liberato il 21 novembre 1988, Festa della Presentazione di Maria al Tempio. Mentre
preparava il pranzo venne chiamato e portato in auto in un palazzo per
incontrare il ministro dell'interno.
Il
ministro gli chiese se aveva un desiderio. Monsignor Van Thuân rispose che
voleva essere liberato subito: "Sono stato in prigione abbastanza a lungo,
sotto tre Pontificati: Paolo VI, Giovanni Paolo I e Giovanni Paolo II.
E
sotto quattro segretari generali del partito comunista sovietico: Breznev,
Andropov, Cernenko e Gorbaciov!".
Una
volta liberato, a Ginevra, nel 1992, fu nominato membro della Commissione
Cattolica Internazionale per le Migrazioni.
Il
24 novembre 1994, diventò, arcivescovo coadiutore di Thành-Phô Chi Minh
(Saigon) e vice Presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della
Pace e dal 24 giugno 1998 ne fu Presidente.
Predicò
gli Esercizi spirituali quaresimali a Giovanni Paolo II e alla Curia Romana
nell'anno 2000.
Va
ricordato che in Vietnam ricoprì l'incarico di Presidente della Commissione
Episcopale per le Comunicazioni Sociali (1967-1970) e quello di Presidente per
lo Sviluppo (1971-1975).
A
Roma gli venne affidato il compito di Consultore del Pontificio Consiglio per i
Laici (1971-1978). Tra i libri che pubblicò, come già detto, "Il cammino
della speranza (in dodici lingue); "I pellegrini del cammino della
speranza" (in spagnolo, francese e vietnamita); "Il cammino della
speranza alla luce della Parola di Dio e del Concilio Vaticano II" (in
italiano, vietnamita e francese); "Preghiere di speranza" (in
vietnamita, francese e italiano); "Cinque pani e due pesci" (in
dodici lingue); "La speranza non delude" (in italiano);
"Testimoni della speranza - Esercizi spirituali tenuti alla presenza di
Giovanni Paolo II" (in sei lingue). Da Giovanni Paolo II creato e
pubblicato Cardinale nel Concistoro del 21 febbraio 2001,diacono di Santa Maria
della Scala. (RB)
AVVENIRE - 16 settembre 2002 19.54
CHIESA
- Morto il Cardinale Van Thuan, martire del regime vietnamita
Era il presidente del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace
Ex
vescovo coadiutore di Saigon passò 13 anni in carcere
E'
morto il cardinale vietnamita Francois-Xavier Nguyen Van Thuan, presidente del
Pontificio Consiglio "Giustizia e Pace".
Il
porporato si è spento alle 18.00 di oggi pomeriggio presso la clinica Pio XI,
dove era ricoverato da tempo per una grave malattia.
Era
nato il 17 aprile 1928 a Hue (Vietnam).
Nominato da papa Paolo VI Arcivescovo
titolare di Vadesi e coadiutore di Saigon il 24 aprile 1975, dopo pochi mesi,
con l'avvento del regime comunista era stato arrestato e messo in carcere.
Ha
vissuto in prigione per tredici anni, fino al 21 novembre 1988, senza giudizio
nè sentenza, trascorrendo nove anni in isolamento.
Avvenire,
13 settembre 2002