Cara
navigatrice, eccoci nella quinta stanza di Matrimoney. Per me è la stanza delle
memorie, dei ricordi, degli odori, dei suoni. E' da qui che si comincia a fare
più chiaro il cammino, il percorso multiforme dei femminismi. In questa stanza
si raccontano le storie degli indumenti e degli accessori, delle parole d'ordine
e degli slogan, delle musiche e delle espressioni creative. Appesi alle stampalle
simboliche del guardarobe i modi di essere del passato remoto e prossimo fanno
rivivere le atmosfere degli anni '70, '80, '90, tra henné e kajal, zoccoli e
gonne a fiori, zainetti e anfibi. In questa stanza si mostra come attraverso
la costante interrogazione di sé e delle proprie simili è saltata un'immagine
rassicurante, ad una dimensione, delle femmine. Si respira ormai da tempo un'aria
diversa. Le nuove "scritture" dei corpi, inaugurate negli anni Settanta, parlano
adesso di agio, di desiderio, di gioco. E' libertà?