Cara Flaminia,
la stanza del tesoro è in realtà strettamente collegata ad un mio percorso
di vita, che ho deciso di attraversare in modo diverso, e cioè in stretta
relazione con te.
Quando è iniziato? In questo tragitto ho scoperto che non esiste un solo inizio,
e che il vero inizio spesso non è cronologico.
L'inizio è stato quando hai spinto perché si modificasse l'impostazione grafica
del sito. In questo modo mi hai "rimessa
in gioco", in un momento
in cui non riuscivo a trovare un ruolo, e quindi una responsabilità nella
costruzione di Matrimoney.
Io e Ilaria siamo state "costrette" ad incontrarci e a trovare
il nostro posto quando sembrava che potessimo pestarci i piedi l'una con l'altra.
In realtà questo incontro è servito a definire meglio i nostri desideri e
le nostre posizioni, e a capire che "rischiavamo"
solo di arricchirci e di far crescere in maniera armoniosa
il nostro sito.
Un altro inizio è stato, credo, quando hai detto che il tuo
desiderio (tra gli altri) era quello di vedermi "fare i botti", e di vedermi
inaugurare la stanza del tesoro. La stanza ha cominciato così a prendere forma,
con la tua costante attenzione e i tuoi suggerimenti, che mano a mano cercavano
di fare ordine nei miei appunti per
dipanare
insieme la matassa.
La matassa, però è la nostra vita, la mia vita. La poca sicurezza, non ho
tempo, non ce la faccio, lui mi ha detto, lei mi ha fatto, le nottate sul
lavoro, essere risucchiata.
Ed ecco un altro inizio: "metti un po' di Matrimoney nella
tua vita!" Con questo slogan mi hai suggerito di trovare quotidianamente un
po' di tempo per la stanza del tesoro, e per altre cose per me importanti
alle quali non riesco a dare spazio. E funziona! Sono più felice. Scopro lo
stretto legame tra
tempo
e valore. Riesco a trovare il tempo, e così contatto Maria
Luisa Moretti, della libreria delle donne di Roma, e insieme a te stringiamo
con lei una relazione che porta la libreria on-line su Matrimoney.
Il percorso continua, con una serie di
"piccoli
progetti" grafici, a volte suggeriti da te, e sempre in
stretta relazione: la home page della libreria, una brochure, un segnalibro.
Li ho chiamati piccoli, ma non sono di poca importanza. Sono progetti conclusi,
nei quali mi espongo, scelgo, decido.
Vengo di nuovo travolta dal lavoro, poi una tua telefonata:
"ti ho persa di nuovo". Le parole risuonano, la testa si mette in funzione:
cosa significa?
Ti scrivo
una lettera di risposta. Capisco molte cose: il meccanismo
della solitudine, dell'isolamento…..
Da quel momento vivo la mia vita in modo diverso. Ho sempre
il lavoro che occupa molto (troppo) del mio tempo e che mi dà preoccupazioni
(eccessive a causa dell'insicurezza), però le parole scambiate con te e con
Ilaria mi risuonano dentro, me le porto dietro, hanno il loro piccolo "luogo
protetto" dal quale mi danno spunti e suggerimenti rispetto a quello che sto
vivendo, sono parole preziose.
Intanto mi trovo sempre più sensibile alle tue parole, non
mi chiudo a riccio, come facevo prima, ma ragiono, ragiono, elaboro…Tu mi
dici che hai cambiato il modo di rapportarti a me. Parli meno, ascolti di
più…ecco cosa è successo,
io mi
sento libera di elaborare a partire dai tuoi spunti e dai
tuoi suggerimenti, e così cammino.
Ilaria mi dice "a me non pesa, il mio lavoro mi piace molto".
E io, dopo tanti anni mi scopro ad ammettere a me stessa che il mio lavoro
mi piace, mi piace proprio, che ora riesco a elaborare, a prendere decisioni,
a
dare
valore alle mie scelte.
Ho sempre avuto problemi con la creatività, ho sempre pensato
di non essere capace, che gli altri e le altre fossero più bravi di me. In
questo tragitto mi sono scoperta ad accettare che i primi tentativi non fossero
precisi, ad aspettare, a tornarci su e migliorarli, per scoprire che non sono
affatto male, e che sono apprezzati anche dagli altri. Ecco perché i "piccoli
progetti di grafica" sono stati così importanti, hanno aperto la strada, hanno
dato la possibilità a questo di accadere.
Io so che prima non davo spazio a tutto questo, bloccavo tutto
sul nascere. Ora scopro che la creatività è come una piantina che va annaffiata,
in questo modo può crescere, e la creatività è il valore che tu dai a te stessa,
di pensare con libertà.
Questo pensare con libertà io l'ho sperimentato (e continuo
a farlo) insieme a te, Flaminia, che sei sicuramente la prima persona che
ha dato veramente valore a quello che dico, penso, disegno…, e dentro Matrimoney.
Un grosso problema ancora aperto è quello dell' "amore esclusivo".
Non riuscire a conciliare progetti e relazioni importanti, ma essere travolte
da quello "dominante" in quel momento. E così, non riesco ancora a trovare
spazio contemporaneamente per i diversi progetti del mio lavoro, per mio figlio,
per Giovanni, per le relazioni importanti, per lo svago, il riposo e la lettura.
Credo che essere veramente "signora della propria vita"
significhi fare ordine e trovare una diversa misura, che tenga conto di tutto
questo e che dia la possibilità di non dimenticare o abbandonare un amore
per quello dominante (o passione del momento), ma di contenerli tutti.
Francesca