IL JUDO E LA SUA PRATICA

 

 

Taiso

Ukemi

I cinque principi

Il Randori

 

 

 

 

 

 

 

 

 

TAISO

  (RISPETTO DEL CORPO)

  Questa pratica propria del Judo, al giorno d'oggi, viene trascurata, si basti pensare al fatto che gli si attribuisca il valore di semplice ginnastica.

Anche se apparentemente ha solo il compito di “riscaldare” il corpo, prima ,di praticare lo Judo ; per me, personalmente ha diverse funzioni preparatorie tra le quali, si preparare il nostro corpo, ma non va sminuita la funzione di preparazione della mente.

Per ciò che riguarda la preparazione fisica sono dell'opinione che sia sempre in evoluzione, a seconda del fisico che il “tempo” da ai praticanti, particolare attenzione soprattutto va alla preparazione delle parti del corpo che andremo ad usare, ovvero tutte ; non minor importanza, va data agli esercizi che migliorano la nostra coordinazione motoria, i quali fluidificano quei movimenti robotici e “cronici” che ci sono stati imposti.

Per ciò  che riguarda la preparazione mentale, cosa dire se non che sia l' “anticamera” della lezione effettiva del Judo, e serve a prepararci ad entrare nello “spirito” della pratica.

  Di Claudio Silvestri

UKEMI

  (LE CADUTE)

  Prima di iniziare ogni lezione propriamente detta è sempre meglio, dopo il Taiso, ripassare l'ABC dello Judo, in altre le cadute. Il primo compito di questa pratica è di farci prendere confidenza con il suolo (Tatami).

E', a mio avviso, una buona cosa ripassare le cadute ad un livello medio ovvero adatte a tutti i praticanti, dalla cintura bianca in su; gli esperti possono provare le cadute in un altro momento.

Dopo ogni forma di caduta è cosa buona correggere la posizione, e smussare quegli spigoli che si sono rivelati durante l'esecuzione della stessa, che inseguito ad una proiezione può danneggiarli.

E' necessario inoltre curare la forma dall'inizio alla fine, ovvero da quando si parte dalla posizione a piedi pari(Shizen-hontai) fino a quando non si ritorna nella medesima posizione iniziale.

Bisogna anche curare la posizione della testa e delle vertebre cervicali in modo che le proteggano, quella delle gambe in maniera che blocchino il movimento dinamico della caduta, ed infine la posizione delle mani,che deve essere più naturale possibile, visto che la loro funzione è quella di scaricare l'energia dell'impatto al suolo.

  Di Claudio Silvestri

 

I CINQUE PRINCIPI

 

  OMOTE :  sfruttare l'opportunità

 SEN :  prendere iniziativa

GO-NO-SEN :  contrattaccare l'iniziativa

HYOSHI :  variare il ritmo ed il tempo

SEN-NO-SEN :  contrattaccare l'intenzione mentre si svolge

  Questi principi si possono applicare ad ogni tecnica a seconda dell'opportunità  che il momento ci offre “tecnicamente” sulla materassina; sia nella vita di tutti i giorni anche Lei ci offre un sacco di opportunità e noi a seconda di essa agiamo,  non ci crederete a volte usiamo già qualcuno di questi principi inconsapevolmente.

 

 

IL RANDORI

  (ESERCIZIO LIBERO)

Il Randori è l'esercizio libero in cui i praticanti cercano di applicare ciò che hanno appresso e di migliorare ciò che già fa parte del loro “bagaglio tecnico” nel massimo rispetto, ripeto è un esercizio libero, quindi non è solo finalizzato a far stramazzare al suolo tutti quelli che ci passano tra le grinfie,  ma nel progredire almeno tecnicamente tutti insieme, magari semplicemente adattandoci a chi si sta esercitando con noi!