MERIDIANO ZERO

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Meridiano Zero viene fondato agli inizi degli anni '90 da Rainaldo Graziani, figlio del fondatore del Movimento Politico Ordine Nuovo, Clemente Graziani, animatore di un piccolo centro culturale, Leonardo, collegato ad una omonima libreria, radicata nella zona sudorientale di Roma, in cui, tra gli altri, lavora Luca Onesti, un militante della banda Giuliani, arrestato nel 1989 per il progetto di evasione dal carcere di Rebibbia di un gruppo di militanti dello spontaneismo armato.

Graziani jr. diventa alla fine degli anni '80 il punto di contatto di Gabriele Adinolfi, il leader di Terza Posizione, esule in Francia, un dirigente dalla spiccata personalità intellettuale che gli affida la testata Orientamenti e ricerche, la sigla che ha rappresentato la continuità del gruppo dirigente all'estero di TP.

Rainaldo Graziani, che ha una buona formazione culturale tradizionalista, coglie con spregiudicatezza l'opportunità offertagli da Gianni Alemanno (in seguito ministro delle Politiche Agricole nel secondo Governo Berlusconi), allorché questi, nominato segretario nazionale del Fronte della Gioventù, gli affida la scuola quadri per i militanti romani del Fronte. Quando il controllo del partito è riconquistato da Gianfranco Fini, Graziani jr. organizza la scissione e si trascina dietro decine di quadri.

Meridiano zero utilizza numerose sigle di movimento: l'Associazione di cultura tradizionale La Vandea, che ha sede a Roma, nel quartiere Montesacro, pubblica un proprio bollettino ed è utilizzato per chiedere le autorizzazioni per le manifestazioni; il Coordinamento degli studenti medi-Meridiano zero, Studenti indipendenti per un movimento unitario, che presenta una lista nelle elezioni scolastiche e infine TNT Studenti e dinamite, che pubblica il bollettino Mr. Tuttle.

Pur avendo una notevole attitudine militante, Meridiano Zero si caratterizza per un tasso di violenza minore rispetto al Movimento Politico. Comunque, il 19 novembre 1992, un'aggressione a un liceale del Liceo Newton, a Roma, che rifiuta un volantino fuori dalla scuola, offre il destro per la perquisizione delle sedi di via Catania 96, centro delle attività studentesche a Roma Est e di via Muzio Attendolo 10.

In questo centro - ancora intestato al MSI e recapito di Orientamenti e Ricerche - sono sequestrati 16 cavi di rame, 64 bulloni e due fionde, 17 manici di piccone e 11 tubi di ferro.

Due giorni dopo militanti di Meridiano Zero aggrediscono due pullmann di Rifondazione Comunista. Rainaldo Graziani tiene una conferenza stampa all'Hotel Nazionale, in una sala affittata da OR.

Il 23 novembre, volantini antisemiti di Meridiano Zero sono abbandonati di notte al Liceo Morgagni di Roma. Per rappresaglia, il 27, è incendiata la porta di casa di un attivista al Nuovo Salario, in via Valsaranche 95.

Il 25 marzo 1993 un militante, Giuseppe Policriti, 21 anni, è arrestato mentre sta collocando un ordigno davanti alla sezione del PDS di Montesacro. Alla vigilia dell'operazione Runa, il 28 aprile 1993, il movimento si autoscioglie, ma continuano le pubblicazioni di OR, in una prospettiva di rifondazione fascista. Continuano, intanto, i pestaggi di studenti nella zona est e sud-est di Roma.

Nel giugno 1993, Graziani organizza la Sagra del Sole, una festa nel bosco dell'Area nazionalpopolare e non conformista, a Oggiono S. Stefano, con Santa Messa, concerti rock, dibattiti su tecnoribellione e comunità diffusa, arti marziali con effetti speciali laser, passeggiate a cavallo, blob, ecologia.

Il progetto di Meridiano Zero e del Centro Studi Orientamenti e Ricerche si richiama al concetto di Tecnoribellione - contro il potere tecnocratico che vuole uccidere l'uomo, profanando il mondo, la nuova forma di totalitarismo planetario che vuole omologare uomini e popoli nell'unica tipologia del consumatore, dell'utente - e al pensiero di Junger: «"... Il potere tecnocratico vuole uccidere l'uomo, profanando il mondo, rendendo artificiale l'esistenza, arrestando il corso della storia, sopprimendo ogni forma di cultura, cancellando ogni senso di appartenenza, ogni etnia, ogni nazionalità. Utilizzando gli strumenti offerti dalle tecnologie avanzate questa nuova forma di totalitarismo planetario pretende di omologare uomini e popoli in unica ed avvilente tipologia: quella del consumatore, dell’utente il cui scopo sia generare profitto...».

Il modello è il Ribelle che, braccato da un ordine che esige un controllo capillare, si sottrae scegliendo di "passare al bosco", rifiutando, pur vivendoci, una volta per sempre questa società: «le sue azioni non si conformano ad alcuna ideologia e in ogni ambito della vita, dal diritto alla proprietà, alle armi da usare per la sua battaglia, la decisione sovrana spetta solamente a lui».

Rainaldo Graziani mette in pratica le ultime elaborazioni del padre, Clemente.

Sul terreno della “simpatia” per Junger, si consolida uno stretto rapporto tra Graziani jr. e Maurizio Murelli, che si manifesta in numerose iniziative comuni, dalla presentazione congiunta del volume collettivo in memoria di Graziani sr. all'apertura nelle pagine di Orion, fino al recupero del ruolo storico di Ordine Nuovo, liquidato in una fase precedente come espressione del conservatorismo della vecchia destra extraparlamentare.

Rainaldo Graziani, a metà degli anni '90, mette in pratica il discorso del passaggio al bosco e si trasferisce da Roma a Gavirate, dove gestisce un agriturismo. Anche in questo caso è forte il riferimento all'esperienza paterna, che era proprietario di una grande fazenda in Uruguay.

La sua ultima creatura è il Centro Studi Trans Lineam, che è inserito nel circuito di Sinergie Europee e riveste un ruolo organizzativo centrale nelle ultime edizioni dell'Università d'Estate: «Affrancato da ogni sistema rappresenta il "fronte dei Ribelli" ovvero uomini che indipendentemente dalle loro certezze o dai loro orizzonti culturali si sentono accomunati dall'innato senso della libertà, dalla volontà di resistere all'omologazione e mercificazione del genere umano, quindi dal rifiuto sine conditio dell'ideologia egualitaria e modernista».

 

FONTE:    MISTERI DI ITALIA