I "Comandamenti" dell’antico Egitto

( English version)

Il Libro dei Morti (o più propriamente I capitoli del giorno che viene) era il testo funerario sacro per gli antichi egizi pieno di formule e invocazioni per accedere all'altra vita. Sembra sia nato in epoche ancora più antiche rispetto al periodo arcaico delle prime dinastie. Secondo Wallis Budge1 la fonte primaria del libro non è di origine Egiziana poichè l’opera, anche nella più antica Recensione, contiene insegnamenti e cognizioni talmente elaborate e sottili non ascrivibili agli indigeni dell’epoca ma sono da ascrivere probabilmente ad una precedente civiltà molto evoluta. In questo Libro ho trovato molto interessante la Confessione Negativa, composta di oltre quarantadue "confessioni" di comportamenti, che il defunto doveva affermare davanti al giudice Supremo Osiride ed ad altri 42 Dei minori invocati come "Signori di Verità e Giustizia". Tali dichiarazioni al negativo ricordano i Dieci Comandamenti, ma a mio avviso alcune sono molto più profonde e presuppongono un alto contenuto di civiltà e saggezza che noi non abbiamo ancora raggiunto. Ne elenco alcune e giudicate voi:

Non ho fatto piangere nessuno

Non ho ostacolato la Verità

Non ho terrorizzato nessuno

Non ho commesso iniquità contro gli uomini

Non ho maltrattato i sottoposti

Non ho maltrattato gli animali

Non ho cercato di conoscere ciò che non si deve .

Non ho calunniato

Non ho affamato nessuno

Non mi sono arrabbiato senza giusta causa

Non sono stato ingiusto

Non ho esagerato con le mie parole

Non ho agito con arroganza

Non ho agito con odio

Poi vi sono altre confessioni tipo Non ho ucciso , Non ho bestemmiato, Non ho rubato ecc che sappiamo bene sono ripresi anche dalla religione cristiana con i Dieci Comandamenti. Ricordiamoci che, secondo la tradizione Mose' , era stato educato alla corte dei Faraoni.

Si può notare come per gli antichi Egiziani sia altissimo il senso della Giustizia e fondamentale la conseguente ricerca della Verità per questo invocavano i loro Dei come "Signori di Verità e Giustizia" . Per loro il mondo non era vivibile se non veniva sconfitta l'ingiustizia e ricercata la verità. Nei Testi delle Piramidi2 è detto: "Dì ciò che è, non dire ciò che non è, l'abominio di Dio è la falsità della parola".

Il più sublime "Comandamento" tra quelli riportati sopra, penso, sia Non ho fatto piangere nessuno! Questo significa che ciascuno secondo le proprie possibilità e nel limite delle possibilità umane doveva adoperarsi perché nessuno dovesse soffrire. Quanto questo Comandamento fosse preso seriamente lo spiega questo fatto. Un Faraone trovandosi in barca con il suo seguito aveva notato che un'ancella piangeva. Le chiese perché piangeva . Lei rispose perchè le era caduto un anello nel lago. Le disse di non piangere perche' le avrebbe donato altri anelli a sua scelta. Però l'ancella, piangendo, rispose che quello era un anello donatole dal suo fidanzato. Allora il Faraone per ricuperare l'anello fece prosciugare il lago e l'ancella fu felice.

Anche Non ho terrorizzato nessuno si discosta moltissimo dalla nostra morale corrente se pensiamo che la nostra società "civile" e pure le religioni più seguite sono basate sul terrore.

Nella nostra società se un individuo non ha fatto piangere o terrorizzato qualcuno viene considerato nessuno!!!



In questa composizione è rappresentata la Confessione della defunta e la pesatura del cuore davanti  al Dio Supremo Osiride e agli altri Dei e con l'assistenza della Dea Maat, dea della Giustizia e Verità. Il libro dei morti veniva riportato in papiri ritrovati in numerose tombe, o sui muri, e raffigurati con scene simili a questa . Anche il testo era generalmente lo stesso con piccole variazioni a secondo dell'epoca.

Ulteriore Riflessione

Nel passato, in momenti di crisi delle loro società, eminenti personaggi come Erodoto, Pitagora, Platone, Plutarco, Apuleio ecc hanno cercato un messaggio di verità e certezza nella civiltà e società Egizia che ancora era presente. Oggi, dopo oltre duemila anni, in una società che ha perso ancora di più tutti gli antichi valori, moltitudini di persone, forse anche inconsciamente, si rivolgano, sempre più numerosi, alle antiche civiltà, soprattutto quella egiziana, per trovare delle certezze. Una civiltà che, prima distrutta dalle legioni romane e poi sepolta dalle nuove Religioni, mantiene ancora intatti i sui valori universali che si riassumano in due parole: Verità e Giustizia. Più ci si addentra nello studio di questa civiltà così perfetta, più ci si rende conto di quanta falsità, voluta, pervada la nostra società. Una cosa ci inquieta e ci resta da capire: come poteva questa civiltà avere, fin dal suo albore, un senso della rettitudine così elevato? Chi aveva dato loro queste certezze ? Questo è un ulteriore motivo che spinge molte persone a cercare per avere forse altre verità che ci facciano capire definitivamente chi siamo.

 

Bibliografie

1) E.A. Wallis Budge(1857 - 1934) Egittologo e conosciuto soprattutto come traduttore del Libro dei Morti (The Egyptian Book of The Dead http://www.lysator.liu.se/~drokk/BoD/toc.html) anche conosciuto come il Papiro di Ani ). Budge è' stato anche "Curator of Egyptian and Assyrian Antiquities" al British Museum dal 1894 al 1924.

2)Christian Jacq, Testi delle Piramidi. ed.Bompiani

G. Baccolini

 Genn.2000

Links su Antico Egitto: http://guardians.net/egypt/index.html ; http://web.ripnet.com/~peterv/egyptfull.htm

http://www.egyptvoyager.com/

Index