Proposizioni comparative

 

Le proposizioni comparative esprimono un confronto con il pensiero espresso nella reggente e si suddividono abitualmente in reali o ipotetiche, a seconda che appunto sottintendano o meno una sfumatura di eventualità.

 

Comparative reali di maggioranza e minoranza

Si costruiscono con l'indicativo, nei seguenti modi:

quam + indicativo

Esempio: Plura dixi quam ratio postulabat 

 

infinito + quam + infinito

Esempio: Maluit se necare quam se dedere hosti

 

magis / potius quam + stesso modo e tempo della reggente

Esempio: Impetum faciebant in urbem, magis quam ( oppure potius quam ) eam circumdabat ( piuttosto che circondarla )

 

La sproporzione si esprime mediante quam ut

 

Comparative reali di eguaglianza

Si costruiscono con l'indicativo secondo le seguenti formule tipiche:

eo ... quo

tam ... quam

ita ... ut

tantus ... quantus

tantum ... quantum

Esempio: Tantum impetum fecit in moenia, quantum hostes in eius copias

 

Osservazione: La diseguaglianza o la somiglianza nelle espressioni "similmente a", "diversamente da" si esprimono nel seguente modo

dissimiliter, similiter + ac / atque

pariter, aliter + ac / atque

 

Comparative ipotetiche

Si costruiscono con il congiuntivo mediante le seguenti espressioni:

ut si ... = come se

quam si ... = che se

aeque ac si ... = allo stesso modo che se

quasi ... = come se 

 

Esempio:  ( Catullo, Carmina, XXX ) 

Eheu quid faciant, dic, homines? Cuiue habeant fidem?
Certe tute iubebas animam tradere, inique, me
inducens in amorem, quasi tuta omnia mi forent.
Idem nunc retrahis te ac tua dicta omnia factaque
uentos irrita ferre ac nebulas aerias sinis.

Ohimè, cosa dovrebbero fare - dimmi - gli uomini, o di chi dovrebbero fidarsi? Eppure proprio tu mi invitavi ad affidarti la mia anima, ingiusto, attirandomi nell'amicizia, come se per me fosse tutto sicuro. Tu stesso ora indietreggi e permetti che tutto quanto hai detto ed hai fatto se lo portino via, vano, i venti e le nuvole del cielo.