Il rapporto tra testo ed autore

    Questo ci introduce al secondo punto focale cui accennavo in precedenza, ovvero la conoscenza dell’autore tradotto: come spero sia evidente da questo ragionamento, tale conoscenza non è certo necessaria per chi si accosta ad un testo essendo ancora alle “prime armi” come traduttore; diviene tuttavia – se non strettamente necessaria – preziosissima allorché, acquisito un buon bagaglio di conoscenze che consenta di affrontare con discreta sicurezza un testo, si voglia passare ad affinare, come detto, il proprio stile e la propria abilità traduttiva.

In tal caso la propria conoscenza in merito al pensiero dell’autore ed alla sua biografia e la contestualizzazione dell’autore stesso nel panorama storico – politico – filosofico si affianca a vocabolario greco - latino acquisito col tempo e permette in modo altrettanto efficace una più profonda ( e spesso anche più immediata ) comprensione del dipanarsi dei concetti esposti nel testo.

Esattamente come per l’acquisizione di un proprio vocabolario di espressioni e parole di uso comune, tale competenza sull’autore tradotto non si acquisisce se non attraverso l’esperienza stessa di traduttore, oltre che – ovviamente – lo studio di monografie storiche o filosofiche. E’ tuttavia frequente il caso che proprio una versione tradotta in precedenza possa fornire una spunto per comprendere meglio – grazie ad esempio al fatto di aver appreso qualche caratteristica dei personaggi cui la vicenda si riferisce – il testo su cui si lavora.