La parola
chiave è interattività. Ripercorrendo
tutte le varie “crisi” avute nei diversi periodi, rinascimentale,
industriale e informatico, vediamo come l’architettura si sia trasformata
in un elemento comunicativo, anche attraverso l’informazione.
Si è passati dal concetto di existence minimum ad un’architettura
finalizzata alla soggettività del desiderio.
Questi concetti possono essere così riassunti:
1 livello comunicativo dell’architettura
2 informazione come sostanza nella produzione
3 l’informazione fa scattare una crisi estetica.
In particolare assistiamo ad un cambio di concezione dello spazio, da idea
funzionalistica della rivoluzione industriale, spazio-organo
che raffigura una determinata funzione, ad un sistema in cui la
forma è indipendente dalla funzione; lo stesso avviene
dal punto di vista della costruzione, ottimizzata attraverso specifici e
propri parametri.
Il funzionamento:
è quello di un sistema ottimizzabile attraverso i nodi.
Contesto :
possibilità di risolvere molti modi di relazionarsi con il sito dove
è inserito.
Ribaltamento
Logico
Con l’avvento della prospettiva è stata reinventata l’architettura,
cioè un’architettura prospettivizzabile. Una volta trovato
un nuovo sistema di rappresentazione, si reinventa
un’architettura a sua immagine e somiglianza, cioè un’architettura
modificabile (interattiva).
La prospettiva era il catalizzatore
dell’architettura del rinascimento, la trasparenza era il catalizzatore
dell’architettura del bauhaus, ora, nell’architettura moderna
il catalizzatore è l’interattività.
Vi è una corrispondenza biunivoca tra architettura e informatica,
nel senso che, l’interattività, nell’architettura, non
esisterebbe senza computer.
Naturalmente
l’interattività può esistere sotto diverse forme:
fisica: lo spazio architettonico si modifica al variare
dei dati
proiettiva: la light architecture
processuale: processo di prova e verifica
nella progettazione
21.05.03 |